Ai Ministri dei trasporti, degli affari esteri, del tesoro,
del bilancio e della programmazione economica, dei lavori
publici, dell'industria, commercio e artigianato, del lavoro e
previdenza sociale e per la funzione pubblica. - Per sapere -
premesso che:
la linea ferroviaria Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza rischia
la chiusura per i mancati interventi in materia di manutenzione,
sia per il deficit tra costi di gestione e incassi (800 milioni
all'anno di incassi, a fronte di 8 miliardi di costi di
gestione), che né le Ferrovie dello Stato S.p.a. né il Ministero
del Tesoro sono disposti a sostenere;
la chiusura di questa linea comporterebbe l'aggravamento
dell'isolamento, già insopportabile, della provincia di Cuneo,
mentre, potenziando il suo utilizzo per il trasporto merci e
ripartendo proporzionalmente le spese di gestione tra Italia e
Francia - a fronte di un protocollo d'intesa fra le ferrovie
italiane e quelle francesi che prevedeva tutti i costi di
manutenzione a carico dell'Italia, anche per il tratto francese -
il deficit potrebbe raggiungere livelli paragonabili a quelli di
altre linee ferroviarie che, per la loro funzione sociale ed
economica, vengono comunque tenute in attività dalle Ferrovie
dello Stato;
il futuro di questa linea ferroviaria non si può basare
solo sul tamponamento dell'emergenza, pur con la necessità di
affrontare la manutenzione straordinaria arretrata, ma invece
sull'inserimento programmatico nell'ottica di un collegamento
Torino-Nizza sul quale, con apposite motrici, passi anche il
traffico merci, sviluppando in tale modo l'interporto di
Orbassano (Torino) e quello di Ventimiglia -:
quali provvedimenti urgenti si intendano assumere per lo
sviluppo del traffico commerciale sulla linea ferroviaria
Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza, così come per affrontare e
ridimensionare l'attuale deficit di gestione, e permettere,
attraverso le necessarie opere di manutenzione, il regolare
funzionamento dei collegamenti.
(4-01084)