ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01048

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 108 del 24/05/2023
Firmatari
Primo firmatario: FRATOIANNI NICOLA
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 23/05/2023


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 23/05/2023
Stato iter:
23/06/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/06/2023
NORDIO CARLO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/06/2023

CONCLUSO IL 23/06/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01048
presentato da
FRATOIANNI Nicola
testo di
Mercoledì 24 maggio 2023, seduta n. 108

   FRATOIANNI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   nei giorni scorsi la Gip del tribunale di Modena ha disposto nuove indagini sulle minacce subite da don Mattia Ferrari, cappellano di Mediterranea, chiedendo alla Procura di identificare gli autori e i gestori dei due profili Twitter da cui, nel 2021, partirono diversi messaggi di minacce che finirono al centro della denuncia querela presentata dal sacerdote;

   la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, che conteneva passaggi come quello in cui il pm asseriva che l'esposizione sui social provoca reazioni, specie se «chi porta il suo impegno umanitario (e latamente politico) sul terreno dei social o comunque del pubblico palco – ben diverso dagli ambiti tradizionali – riservati e silenziosi – di estrinsecazione del mandato pastorale», non è stata accolta dal giudice;

   secondo il Gip infatti non possono essere considerate legittimo esercizio del diritto di manifestazione del pensiero espressioni gravemente offensive e lesive dell'onore e della reputazione che «attraverso maligni parallelismi rappresentino espressioni di hate speeches»;

   per il Gip, quelle contro don Mattia Ferrari sono espressioni che «certamente travalicano i limiti della continenza» e il legittimo dissenso rispetto alle idee si trasforma così «in un attacco personale, un'aggressione alla dimensione morale, denigratoria della dignità della vittima – di cui viene anche riportata l'immagine fotografica – e oggettivamente tale da esporla al pubblico e generale disprezzo»;

   si rammenta che, come denunciato da più fonti, le pesanti minacce ricevute da don Ferrari a causa del suo impegno in favore degli ultimi e dei più fragili, provengono, in particolare, da un personaggio oscuro appartenente alle milizie libiche, conosciuto come il «portavoce della mafia libica», autore di minacce anche nei confronti di giornalisti e di chi si occupa di salvare migranti dal mare e di denunciare il traffico indisturbato di esseri umani che avviene nel Mediterraneo e le condizioni inumane dei campi libici legato peraltro – come attestano inchieste giornalistiche e atti parlamentari – ai servizi segreti di diversi Paesi;

   a causa delle suddette minacce don Mattia Ferrari è da tempo sottoposto a forme di protezione;

   inoltre, l'account in questione da anni è in grado di pubblicare materiale contenente foto di velivoli militari europei e documenti secretati anche di apparati militari italiani;

   ad avviso dell'interrogante la decisione della Gip di Modena di non accogliere la richiesta della medesima Procura di archiviare le indagini su coloro che minacciano il don Mattia Ferrari è una buona notizia e auspicio dell'interrogante è che le nuove e rinnovate indagini della magistratura riescano ad individuare gli autori e gestori dei suddetti account social;

   nel rispondere ad una precedente interrogazione a risposta scritta presentata nel dicembre 2022 dall'interrogante, il Ministro interrogato, riportando le tesi a supporto della richiesta di archiviazione avanzate dalla Procura di Modena, riteneva non sussistessero i presupposti per l'avvio di iniziative ispettive ai sensi della clausola di salvaguardia di cui all'articolo 2 ultimo comma del decreto legislativo n. 109 del 2006 –:

   se il Ministro, anche alla luce del mancato accoglimento della richiesta di archiviazione e della disposizione della Gip di Modena di nuove indagini in merito alle minacce subite da don Mattia Ferrari, non intenda acquisire nuovi elementi sulla base dei quali riconsiderare la sussistenza o meno dei presupposti per l'avvio di iniziative ispettive di propria competenza.
(4-01048)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 23 giugno 2023
nell'allegato B della seduta n. 125
4-01048
presentata da
FRATOIANNI Nicola

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, deve essere in primo luogo posto in risalto – in aggiunta a quanto di già rilevato in occasione della interrogazione a risposta scritta n. 4-00195 presentata dal medesimo deputato in data 22 dicembre 2022 – che, come emerge dalle note estese in data 5 giugno 2023 e in data 8 giugno 2023 dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Modena, in seguito alla opposizione alla richiesta di archiviazione presentata nell'ambito del procedimento penale contrassegnato dal n. 3248/44/21 R. G. N. R. P. M. tribunale di Modena dalla persona offesa don Mattia Ferrari, il giudice per le indagini preliminari fissava l'udienza prevista dall'articolo 409 del codice di procedura penale per la data 31 marzo 2023.
  All'esito di tale udienza l'organo giurisdizionale depositava il successivo 3 maggio un'ordinanza con la quale assegnava alla procura della Repubblica presso il tribunale di Modena il termine di mesi 6 per il compimento delle «...indagini che... riterrà necessarie all'identificazione degli autori e dei gestori dei profili a partire da quelle proposte dalla polizia giudiziaria e valutando anche quelle indicate in atto di opposizione che non appaiono irragionevoli...».
  Di conseguenza, la procura della Repubblica presso il tribunale di Modena in data 12 maggio 2023 provvedeva a rilasciare delega al comando provinciale di Modena dei carabinieri con la quale si chiedeva il compimento di specifiche indagini.
  Veniva così avviata la procedura per l'acquisizione dei dati relativi ai due
account Twitter di rilievo «Migrants Rescue Watch @rgowans» e «Caroline Frampton @UpYours Haftar», acquisizione che richiede l'inoltro di una rogatoria internazionale.
  Nelle more dello svolgimento della procedura rogatoriale, il comando provinciale di Modena dei carabinieri procedeva a trasmettere alla società che gestisce la piattaforma
Twitter una richiesta di congelamento dei dati relativi ai suindicati account.
  La persona offesa, inoltre, depositava una memoria alla quale era allegata una relazione predisposta da JL Project, struttura interna all'organizzazione non governativa Mediterranea Saving Humans, alla stregua della quale il titolare dell'
account Twitter «Migrants Rescue Watch @rgowans» si sarebbe dovuto identificare nel Robert Brytan, soggetto del quale non erano forniti ulteriori dati.
  L'informazione sarebbe stata ricavata dall'analisi del materiale reperibile
online che, a dire degli analisti di JL Project, avrebbe consentito di risalire, a tale identità.
  Il profilo di identità «virtuale» Robert Brytan risulterebbe quello di un cittadino canadese poliglotta, con trascorsi giovanili nella guardia costiera della marina canadese, appassionato di tematiche legate alla migrazione per mare, che ha vissuto in una città della Germania orientale, che ha parenti in Polonia, che ha avuto un pregresso periodo di impiego quale assistente di un europarlamentare polacco e che attualmente lavorerebbe per una società polacca che sviluppa
software.
  La procura della Repubblica presso il tribunale di Modena è attualmente impegnata in un approfondimento investigativo anche in relazione a tale aspetto.
  Sulla scorta degli elementi di fatto sinora passati analiticamente in rassegna, emerge con evidenza che la procura della Repubblica presso il tribunale di Modena ha dato immediata e completa esecuzione all'ordinanza depositata in data 3 maggio 2023 dal giudice per le indagini preliminari, con la quale si ordinavano ulteriori approfondimenti investigativi sulla vicenda tratteggiata nell'atto di sindacato ispettivo.
  In relazione, poi, alle valutazioni operate dalla parte pubblica in merito all'esercizio dell'azione penale, all'opportunità di approfondimenti investigativi o alla presentazione della richiesta di archiviazione deve essere chiarito che le stesse, ove adeguatamente motivate (come nel caso di specie), rientrano a pieno titolo nella discrezionalità tecnica dell'organo inquirente, costituiscono espressione della funzione giudiziaria e sono, in quanto tali, intangibili da interferenze extraprocessuali in considerazione della inequivocabile disposizione di cui all'articolo 2 comma 2 del decreto legislativo n. 109 del 2006, a mente del quale «...l'attività di interpretazione di norme di diritto e quella di valutazione del fatto e delle prove non danno luogo a responsabilità disciplinare...».
  Non, appare, quindi, al momento ravvisabile alcun comportamento di rilievo disciplinare nell'operato dei magistrati della procura della Repubblica presso il tribunale di Modena che si sono sino a questo momento occupati della vicenda in esame. Sono pertanto del tutto insussistenti i «...presupposti per l'avvio di iniziative ispettive...» di competenza di questo Ministro.

Il Ministro della giustizia: Carlo Nordio.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inchiesta giudiziaria

traffico di persone

lavoratore migrante