ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00315

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 11 del 05/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: FORNARO FEDERICO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 23/05/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 23/05/2018
Stato iter:
01/08/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/08/2019
COSTA SERGIO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 01/08/2019

CONCLUSO IL 01/08/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00315
presentato da
FORNARO Federico
testo di
Martedì 5 giugno 2018, seduta n. 11

   FORNARO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   in due capannoni sulla strada che collega i comuni di Sale e Tortona sono stati stoccati 15 mila metri cubi di rifiuti, che avrebbero dovuto essere solo cartacei, ma, in seguito a dei controlli, sono risultati essere anche di natura plastica e indifferenziata;

   il sindaco di Sale Andrea Pistone ha chiesto alla protezione civile un piano di evacuazione nel caso di possibili incendi che potrebbero innescarsi con l'aumento della temperatura e ha avvisato i comuni confinanti. Inoltre, il sindaco ha scritto alla provincia di Alessandria, alla prefettura, alla regione e al Ministero al fine di evidenziare l'impossibilità da parte di un comune come quello di Sale di procedere al recupero ambientale di tale massa di rifiuti;

   era stato concesso inizialmente dall'amministrazione comunale all'azienda Tommasi di Novara l'utilizzo di due capannoni, rispettivamente uno da cinquemila metri quadrati, l'altro da tremila metri quadrati, per lo stoccaggio di rifiuti, nello specifico di residui cartacei;

   dopo un eccessivo movimento di mezzi sono stati effettuati dei controlli, dapprima da parte dei dipendenti comunali e in seguito da parte dei carabinieri del nucleo operativo ecologico, che hanno determinato il sequestro dei capannoni, ravvisando la presenza anche di rifiuti in plastica ed indifferenziati;

   la gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse. Tale attività, ai sensi dell'articolo 178 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, «è effettuata conformemente ai principi di precauzione, di prevenzione, di sostenibilità, di proporzionalità, di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell'utilizzo e nel consumo di beni da cui originano i rifiuti, nonché del principio chi inquina paga»;

   lo smaltimento dei rifiuti deve essere effettuato in condizioni di sicurezza, come previsto dall'articolo 182 del suddetto decreto legislativo –:

   quali risposte intenda fornire il Governo in relazione alle istanze che sono state formulate dal sindaco di Sale con riferimento alle criticità derivanti dai rifiuti presenti nei capannoni di cui in premessa.
(4-00315)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 1 agosto 2019
nell'allegato B della seduta n. 220
4-00315
presentata da
FORNARO Federico

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare si rende noto che la provincia di Alessandria ha precisato che la società Tommasi è stata autorizzata al recupero di rifiuti costituiti da carta e cartone nonché da rottami ferrosi, rottami metallici, imballaggi e fridi plastici, cascame di tessuti e fibre ed imballaggi in legno. La stessa provincia ha sottolineato che gran parte degli scarti in questione risulta stoccata in due distinti immobili siti in un luogo diverso dalla sede operativa della ditta ed in assenza di autorizzazione da parte dell'ente provinciale.
  La provincia ha, quindi, rappresentato che l'accumulo dei menzionati rifiuti è il risultato di un'attività illecita oggetto di indagine da parte della competente autorità giudiziaria che ha già sottoposto gli immobili a sequestro preventivo.
  La provincia, inoltre, ha rappresentato di avere adottato i provvedimenti di revoca dell'autorizzazione precedentemente concessa alla società Tommasi s.r.l. con conseguente cancellazione della stessa dal registro provinciale
ex articolo 216 decreto legislativo n. 152 del 2006.
  L'ente provinciale ha poi precisato che i rifiuti in questione, per le loro caratteristiche merceologiche, risultano destinabili esclusivamente all'incenerimento trattandosi di frazioni di scarto non recuperabili.
  In ordine alle azioni poste in essere, la prefettura di Alessandria ha evidenziato che, nell'aprile 2018, si è tenuta una riunione per la definizione degli interventi necessari volti alla salvaguardia della sicurezza delle persone e dell'ambiente, nonché a definire le modalità ed i tempi necessari per l'effettuazione degli interventi. Alla riunione hanno partecipato il procuratore presso il tribunale di Alessandria, il presidente della provincia di Alessandria, il sindaco del comune di Sale, il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, il comandante provinciale dei Carabinieri, il comandante del nucleo operativo ecologico dei Carabinieri di Alessandria e rappresentanti della regione e di ARPA Piemonte.
  La stessa prefettura ha sottolineato come nel corso dalla riunione è emerso che, pur non configurandosi, allo stato, alcun inquinamento ambientale, vi è il rischio di possibili incendi a causa della fermentazione dei rifiuti in questione che si trovano stipati in ingenti quantità nei capannoni di proprietà della ditta Tommasi s.r.l.
  Nell'occasione si è, pertanto, concordato di valutare tecnicamente la possibilità di un primo intervento immediato di spostamento, rimozione e smaltimento di un quantitativo di rifiuti limitato, riducendo l'ammassamento e creando separazioni e corridoi tra i cumuli, in modo da ridurre sensibilmente il rischio di incendio.
  La prefettura ha inoltre, comunicato che, nel maggio 2018, si è svolta la seduta del comitato provinciale di Protezione civile ove è stata vagliata la bozza di piano speditivo elaborata dal comune di Sale in relazione al sito in argomento ed è stata, altresì, evidenziata la necessità di porre in essere un'attività congiunta tra comune di Sale e ARPA Piemonte, previa campionatura dei rifiuti, al fine di definire l'eventuale grado di autocombustione ed il potenziale sviluppo di miscela gassosa.
  In particolare l'Arpa Piemonte ha riferito di avere redatto una relazione atta a simulare gli ipotetici effetti della ricaduta degli inquinanti che si sarebbero potuti sviluppare durante un incendio da assumere come base di un piano di pre-allertamento. Ha anche comunicato di avere fornito al comune di Sale indicazioni preventive per scongiurare l'eventuale innesco di un incendio dovuto all'autocombustione del materiale presente negli stabilimenti in questione.
  La prefettura, nel contempo, ha precisato che, a seguito degli accessi eseguiti nel corso del 2018 dal comando provinciale dei Vigili del fuoco di Alessandria nel sito in argomento, con l'utilizzo di apparecchiature per la rilevazione termica e radioattiva del materiale stoccato, non sono state rilevate situazioni di particolare criticità.
  Da ultimo la prefettura ha rappresentato che la spesa necessaria per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti è stata quantificata in circa 150 euro a tonnellata per un quantitativo di rifiuti stimato in 17.000 tonnellate, evidenziando, altresì, che la regione Piemonte e la Provincia di Alessandria hanno assunto l'impegno di verificare la possibilità di individuare, nel proprio bilancio, le disponibilità economiche necessarie per la realizzazione degli interventi atti a garantire la salute delle persone e la tutela dell'ambiente.
  Per quanto riguarda la valutazione delle risorse finanziarie utilizzabili, è stato interessato il consorzio rifiuti, competente per territorio, al fine di individuare le possibili sinergie sul piano finanziario ed operativo.
  In particolare la regione Piemonte ha precisato che bisogna affrontare il problema delle risorse finalizzate ad avviare a smaltimento (o in minima parte al recupero) l'intero quantitativo di rifiuti ivi stoccati, ribadendo che le disposizioni in vigore sulla materia prevedono esplicitamente il principio «chi inquina paga». Ne consegue che il responsabile delle attività condotte in tali strutture è chiamato a rispondere della presenza dei rifiuti, nonché del loro allontanamento.
  Da quanto emerso in una riunione dell'ottobre 2018 convocata dal prefetto di Alessandria, i tempi necessari per procedere d'ufficio all'allontanamento dei rifiuti sono alquanto lunghi. La regione ha quindi, evidenziato che l'obiettivo degli enti territoriali coinvolti è di ricercare le soluzioni più idonee atte a garantire lo smaltimento degli scarti in questione ad opera della ditta responsabile, in tempi il più possibile ristretti.
  Il Ministero, per quanto di competenza, continuerà comunque a tenersi informato, proseguendo, in caso, un'attività di sollecito nei confronti dei soggetti territorialmente competenti.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Sergio Costa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rifiuti

sequestro di beni

deposito dei rifiuti