Legislatura: 14Seduta di annuncio: 588 del 17/02/2005
Primo firmatario:
Gruppo: ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 17/02/2005
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
- MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 17/02/2005 MINISTERO DELL'INTERNO 07/03/2005 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 24/10/2005
MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 24/10/2005
FRAGALÀ. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
durante una perquisizione nella casa di Antonella De Stefani, nel 1977, la Questura di Roma trova alcune lettere del noto Achille Lollo, lettere nelle quali l'assassino dei fratelli Mattei racconta la sua latitanza alla stessa De Stefani con particolari sui due coimputati;
in tali lettere, altresì, il Lollo rivela che si appresta a lavorare ad un documentario che poi dovrebbe essere ceduto alla Rai, la televisione italiana;
lo stesso Lollo ha rivelato qualche tempo fa che fu aiutato nella sua fuga e nella sua latitanza da Stefano De Stefani, regista Rai e padre della suddetta Antonella;
in un'altra lettera Lollo rivela di aver intrapreso rapporti di collaborazione con aziende e banche italiane;
sul quotidiano Libero del 15 febbraio 2005 viene citato, sotto il titolo «Si sono bruciati la casa per intascare i soldi. Così la sinistra accusava i Mattei dell'incendio», un dossier che accreditava la strage di Primavalle come la conseguenza di un incendio nato dall'interno della casa dei Mattei e non già dall'esterno come processualmente accertato;
il professor dottor procuratore Carlo Rienzi firmò assieme all'ingegner Vincenzo Brandi e all'avvocato Eduardo M. Di Giovanni il dossier «Primavalle - Come costruire una strage con poco» contenuto nel numero unico in attesa di autorizzazione del libro «Contro-Informazione» dell'ottobre 1973 riconducibile a Potere Operaio -:
se risulti al Governo che Lollo, Marino Clavo e Manlio Grillo, durante la loro latitanza, abbiano lavorato come consulenti o dipendenti per enti, istituti, aziende pubbliche o private o banche italiane;
se i suddetti abbiano beneficiato, a vario titolo, di finanziamenti, stipendi, emolumenti e consulenze erogate da aziende italiane;
qualora ciò fosse verificato, quali sono queste consulenze, quali gli emolumenti, i finanziamenti o gli stipendi percepiti dai tre latitanti.(4-13096)
CONCETTUALE:CRIMINALITA', OMICIDIO, PARTITI POLITICI, QUESTORI E QUESTURAGEO-POLITICO:ROMA, ROMA - Prov, LAZIO