ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02925

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 685 del 02/05/2022
Firmatari
Primo firmatario: ASCARI STEFANIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/03/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRIPPA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 28/03/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA' E LA FAMIGLIA
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29/03/2022
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA' E LA FAMIGLIA delegato in data 05/05/2022
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02925
presentato da
ASCARI Stefania
testo di
Lunedì 2 maggio 2022, seduta n. 685

   ASCARI e GRIPPA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per le pari opportunità e la famiglia, al Ministro della giustizia, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   dalla lettura di un articolo di giornale pubblicato su Il Giorno in data 13 febbraio 2022, si è appreso della notizia di una madre che, a seguito della vicenda giudiziaria instaurata dall'ex compagno, si è vista prelevare il figlio minorenne di soli otto anni, per collocarlo presso una comunità, nonostante la possibilità della madre di poterlo crescere, vista la propria autosufficienza economica e lavorativa;

   un primo decreto del tribunale di Lodi, datato 30 gennaio 2018, disponeva l'affidamento del minore all'ente comunale, con contestuale collocamento presso la madre, oltre che la previsione di un assegno di mantenimento da parte del padre, il quale, tuttavia, con ricorso del 16 gennaio 2019, ha poi chiesto la modifica delle predette disposizioni, chiedendo in via principale il collocamento del minore presso di sé e la disposizione di un assegno di mantenimento a carico della madre, in subordine, chiedeva l'inserimento del minore in comunità, motivando tali richieste in base ad un asserito comportamento ostruzionistico da parte della signora rispetto alle visite padre-figlio;

   in questo nuovo procedimento instaurato dall'ex compagno – recante RG 146/2019 – veniva espletata apposita Ctu, volta ad accertare le capacità genitoriali delle parti e la situazione psicofisica del minore, oltre che le migliori condizioni di affidamento, collocamento e definizione delle visite, anche con individuazione degli interventi necessari per il supporto dei genitori e del minore, l'esito della perizia ha confermato il buon rapporto della madre con il minore, nonostante la difficoltà della madre stessa di scindere i vissuti emotivi legati alla storia di coppia da quelli legati al suo ruolo genitoriale; dall'altro lato, la consulente ha richiamato la forte ambivalenza del minore che, da un lato rifiutava il papà, e dall'altro mostrava di gradire di giocare con lui, su tale base, veniva consigliato un allontanamento del minore in comunità; i servizi, nell'udienza del 16 novembre 2021, hanno dichiarato di aver messo in atto ogni strumento azionabile volto a risolvere il rifiuto del minore ad andare dal padre, ma di aver incontrato delle resistenze nell'attuazione, anche da parte del minore stesso;

   con il recente decreto del 25 gennaio 2022, il Tribunale ordinario di Lodi ha incaricato i Servizi sociali, con riguardo alla questione del collocamento del minore, di scegliere tra tre opzioni: centro diurno con rientro serale dalla madre, centro semi-residenziale con rientri nel week-end in modo alternato tra i genitori, oppure collocamento in comunità (residenziale);

   la donna sostiene che tale decisione del Tribunale di Lodi non avrebbe tenuto conto delle violenze domestiche subite dalla medesima ad opera del compagno e regolarmente denunciate, con grave pregiudizio per la possibilità del figlio minore di poter crescere nell'ambiente familiare. «Le donne che denunciano violenza non vengono mai ascoltate, – afferma la madre – e se vengono ascoltate si vive in un ricatto costante, perché rischiamo di perdere i nostri bambini»;

   si rende necessario adottare iniziative al fine di tutelare sia la posizione delle donne che hanno subito violenza domestica, sia quella dei loro figli minori e il diritto di questi a crescere in un ambiente familiare, specie se – come in questo caso – abbiano assistito alle violenze perpetrate da un genitore ai danni dell'altro;

   occorrerebbe verificare l'operato dei servizi sociali e le scelte da questi adottate in relazione al caso di cui in premessa –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e se ritenga opportuno adottare iniziative normative al fine di tutelare i figli di donne vittime di violenza;

   se il Ministro intenda valutare se sussistano i presupposti per promuovere iniziative ispettive presso gli uffici giudiziari in questione.
(3-02925)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto di affidamento

minore eta' civile

condizione della donna