Legislatura: 17Seduta di annuncio: 749 del 27/02/2017
Primo firmatario: TURCO TANCREDI
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 27/02/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 27/02/2017 BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 27/02/2017 BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 27/02/2017 MATARRELLI TONI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 27/02/2017 SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 27/02/2017 BRIGNONE BEATRICE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 27/02/2017 CIVATI GIUSEPPE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 27/02/2017 MAESTRI ANDREA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 27/02/2017 PASTORINO LUCA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 27/02/2017
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
- MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 27/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 28/02/2017 Resoconto BRESSA GIANCLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI) REPLICA 28/02/2017 Resoconto TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/02/2017
DISCUSSIONE IL 28/02/2017
SVOLTO IL 28/02/2017
CONCLUSO IL 28/02/2017
TURCO, ARTINI, BALDASSARRE, BECHIS, MATARRELLI, SEGONI, BRIGNONE, CIVATI, ANDREA MAESTRI e PASTORINO. –
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo
. – Per sapere – premesso che:
il Museo di Castelvecchio di Verona il 19 novembre del 2015 è stato teatro di una rapina milionaria: al momento della chiusura serale tre persone travisate hanno trafugato 17 dipinti di Tintoretto, Mantegna, Pisanello e Rubens, per un valore di circa 25 milioni di euro;
dopo accurate indagini sono stati individuati i presunti autori del fatto: due italiani, la guardia giurata ed il fratello, ed anche alcuni cittadini moldavi, tra i quali la compagna del fratello della guardia giurata, che avrebbe fatto da basista;
nel marzo 2016 sono quindi stati tratti in arresto: alcuni degli stranieri si trovavano in Ucraina dove, poi, nel maggio 2016 sono stati ritrovati anche i 17 preziosi quadri, nascosti in un bosco vicino Kiev, contenuti in sacchetti di plastica e che stavano per essere trasportati in Moldavia;
il Governo ucraino, sebbene dapprima non dava particolari segni di interesse, anche a seguito dell'intervento dell'agenzia europea Eurojust è divenuto piuttosto collaborativo in relazione all'estradizione dei presunti autori della rapina, tant’è che l'estradizione tempestiva ha consentito anche l'apertura, nei giorni scorsi, del processo penale avanti al tribunale di Verona alla presenza di tutti gli imputati, accusati di rapina a mano armata in concorso e sequestro di persona;
resta difficile da comprendere come sia possibile che, a distanza di circa un anno dalla rapina e ad oltre 6 mesi dal loro ritrovamento in Ucraina, i preziosissimi quadri rubati siano ancora esposti nel palazzo presidenziale di Poroshenko, dopo che nell'estate 2016 era stata allestita una mostra al museo Khanenko di Kiev, alla quale hanno partecipato il sindaco di Verona Tosi ed il Presidente ucraino Poroshenko;
nonostante le numerose rassicurazioni, le opere d'arte tardano ad arrivare: la rogatoria per la restituzione dei quadri, infatti, dopo che erano stati sollevati alcuni impedimenti è rimasta inevasa: dapprima ci sono stati alcuni contatti informali, quindi visite del sindaco di Verona, Flavio Tosi, a Kiev, la concessione della cittadinanza onoraria di Verona al Presidente ucraino Poroshenko, quindi la mostra organizzata nel museo di Kiev;
questo l’iter, ma, ad oggi, ancora non c’è nessuna novità concreta sul rientro delle opere, sebbene si siano cimentati nella trattativa per la restituzione delle opere d'arte anche la diplomazia ed il Governo italiano;
nel mese di settembre 2016, infine, ai funerali dell'ex Premier israeliano Shimon Peres il Presidente del Consiglio dei ministri pro tempore, Matteo Renzi, si è profuso in rassicurazioni relativamente ad un rientro delle opere entro il mese di novembre 2016;
ad oggi tuttavia non si ha ancora certezza relativamente ai tempi di riconsegna di questo preziosissimo patrimonio storico; alcuni organismi di stampa avanzano l'ipotesi che il Presidente ucraino Poroshenko non voglia restituire le opere cinquecentesche se non consegnandole personalmente nelle mani del Presidente del Consiglio dei ministri, in una visita ufficiale;
la questione giudiziaria quindi sembra proprio che sia divenuta una questione politica e diplomatica di difficile risoluzione, stante anche la situazione geopolitica che sta vivendo l'Ucraina e gli equilibri europei in relazione ai rapporti con la Russia, oggi del tutto invisa al Governo ucraino;
ciò nonostante, i capolavori trafugati e poi ritrovati dovrebbero rientrare quanto prima nel museo veronese dal quale erano stati rubati –:
se siano a conoscenza della situazione descritta;
se siano state sollevate dallo Stato ucraino particolari circostanze relativamente a condizioni giudiziarie ovvero normative derivanti da accordi bilaterali che impediscano di evadere la richiesta di restituzione dei quadri indicati in premessa;
se siano state avanzate specifiche richieste da parte dell'Ucraina affinché la restituzione delle opere d'arte avvenga con una cerimonia diplomatica ufficiale in occasione di una visita di Stato;
se ed in quali modi intendano procedere al fine di accelerare i tempi di rientro in Italia dei dipinti di proprietà del comune di Verona. (3-02826)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):accordo bilaterale
opera d'arte
capo di Stato