ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02314

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 520 del 08/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: FIORINI BENEDETTA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 08/06/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TOMBOLATO GIOVANNI BATTISTA LEGA - SALVINI PREMIER 08/06/2021
MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 08/06/2021
CAVANDOLI LAURA LEGA - SALVINI PREMIER 08/06/2021
GOLINELLI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 08/06/2021
PIASTRA CARLO LEGA - SALVINI PREMIER 08/06/2021
TOMASI MAURA LEGA - SALVINI PREMIER 08/06/2021
TONELLI GIANNI LEGA - SALVINI PREMIER 08/06/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA' E LA FAMIGLIA
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 08/06/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02314
presentato da
FIORINI Benedetta
testo di
Martedì 8 giugno 2021, seduta n. 520

   FIORINI, TOMBOLATO, MURELLI, CAVANDOLI, GOLINELLI, PIASTRA, TOMASI e TONELLI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro per le pari opportunità e la famiglia, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali — Per sapere – premesso che:

   sempre più agghiaccianti sono i risvolti della vicenda relativa alla scomparsa della ragazza pakistana di 18 anni, Saman Abbas, residente a Novellara (Reggio Emilia) e sparita dopo essersi opposta alle nozze forzate con un cugino ed aver denunciato i genitori ai servizi sociali del comune;

   la giovane, poiché minorenne all'epoca della denuncia, era stata collocata in una struttura protetta, poi lasciata con rientro a casa divenuta maggiorenne;

   nel maggio 2021 i carabinieri sono andati nell'abitazione per notificare un atto, ma non hanno trovato nessuno e sono scattate le indagini;

   le ultime notizie sembrano confermare l'omicidio della ragazza per mano dello zio, che l'avrebbe strangolata con la complicità dei genitori (il padre addirittura ha fatto credere che la ragazza fosse viva in Belgio); il solo ed unico ad opporsi al velo di omertà sulla vicenda è il fratello minorenne della giovane, molto legato alla sorella, che, con i suoi racconti in procura, sta contribuendo alla ricostruzione dei fatti;

   al momento, la procura di Reggio Emilia contesta la premeditazione ai cinque indagati – i genitori, i due cugini Nomanulhaq Nomanulhaq, 34 anni, e Ikram Ijaz, 29, e lo zio – per l'omicidio di Saman Abbas;

   dalle indagini stanno emergendo particolari atroci su come la ragazza venisse trattata in famiglia, per il solo fatto di essersi ribellata ad un matrimonio combinato, di voler vivere secondo lo stile occidentale e, quindi, di essersi opposta ai precetti dell'Islam: il padre Shabbar Abbas aveva impedito alla figlia Saman di andare alle scuole superiori, «spesso la chiudeva fuori casa obbligandola a dormire sul marciapiede» e, «in ultimo, voleva costringerla tornare in Pakistan per sposare un cugino»;

   indubbiamente, la vicenda evidenzia la grande problematica correlata al tema dell'integrazione ed alla sostanziale differenza culturale rispetto al nostro Paese, ove la vita è sacra e la libertà di scelta è un diritto inviolabile –:

   se trovi conferma che i servizi sociali non abbiano monitorato il caso dall'11 aprile 2021, data in cui Saman ha lasciato la comunità di accoglienza, al 5 maggio 2021, data in cui i Carabinieri si sono recati presso l'abitazione e se risulti per quali ragioni;

   se il Governo non ritenga opportuno adottare iniziative normative per una riforma dei servizi sociali che contempli la predisposizione di percorsi di rientro in ambiti familiari a rischio, tenendo sempre i contatti con le eventuali vittime di violenza, anche quando le stesse raggiungano la maggiore età e che comunque prevedano sempre un costante monitoraggio della situazione anche nella fase di rientro della vittima nell'ambito famigliare a rischio;

   se esista un monitoraggio a livello nazionale e per aree territoriali del fenomeno dei matrimoni forzati e più in generale della situazione delle donne straniere in merito ai diritti allo studio, al lavoro, alla vita sociale, all'autodeterminazione;

   se esista un monitoraggio in merito all'efficacia dei tantissimi progetti di integrazione posti in essere dagli enti locali e finanziati con fondi pubblici;

   se si intenda promuovere, per quanto di competenza, una campagna di sensibilizzazione, su tutto il territorio nazionale, sulla problematica dei matrimoni combinati per le ragazze di nazionalità straniera, considerando che, in Italia, il matrimonio forzato è reato, nonché sui diritti delle donne garantiti dalla normativa italiana, presso le scuole, i luoghi di culto, le associazioni presenti sul territorio, i luoghi di aggregazione, le istituzioni locali, i mezzi di informazione.
(3-02314)