Legislatura: 17Seduta di annuncio: 602 del 05/04/2016
Primo firmatario: VEZZALI MARIA VALENTINA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 05/04/2016
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 05/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 06/04/2016 Resoconto VEZZALI MARIA VALENTINA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA RISPOSTA GOVERNO 06/04/2016 Resoconto ALFANO ANGELINO MINISTRO - (INTERNO) REPLICA 06/04/2016 Resoconto VEZZALI MARIA VALENTINA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
DISCUSSIONE IL 06/04/2016
SVOLTO IL 06/04/2016
CONCLUSO IL 06/04/2016
VEZZALI. —
Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
sono ripetuti e angoscianti gli episodi di maltrattamenti di cui la stampa dà conto, ogni giorno, perpetrati a danno di minori, anziani e disabili;
soggetti che necessitano di una tutela maggiore da parte delle istituzioni perché versano in una situazione di particolare svantaggio, non essendo in grado di provvedere autonomamente alle proprie esigenze e alla propria auto-difesa;
soprusi che si compiono all'interno delle strutture, pubbliche e private come asili, scuole per l'infanzia o strutture socio-assistenziali di cui sono ospiti o a cui le famiglie li affidano quando si recano al lavoro;
persone che vengono obbligate a mangiare cibi avariati, alle quali vengono somministrati medicinali scaduti, in ambienti senza le più elementari condizioni igieniche;
l'installazione di un sistema di videosorveglianza a circuito interno nelle strutture pubbliche e private costituirebbe, certamente, un elemento di maggiore garanzia per le famiglie che devono affidare i propri figli, genitori e parenti a tali strutture e avrebbe funzione di deterrente per evitare ogni eventuale tipo di abuso da parte di coloro che vi operano o, addirittura, da parte di soggetti esterni;
il sistema di videosorveglianza con telecamere a circuito interno non è un sistema di web cam, sistema peraltro censurato nell'anno 2013 dal Garante per la protezione dei dati personali; ma il circuito chiuso offre le necessarie tutele di riservatezza e le riprese immagazzinate possono essere visionate dagli interessati solo qualora vi sia la necessità, in caso di sospetti o di segnalazioni pervenute agli organi di polizia preposti, di utilizzarle per indagini e controlli;
proprio grazie alle segnalazioni di parenti o di genitori e all'installazione di telecamere a circuito chiuso che le forze dell'ordine hanno avuto la possibilità di individuare e perseguire i reati commessi negli asili nido, nelle scuole materne e nei centri residenziali che ospitano disabili e anziani, in quelli, cioè, che dovrebbero essere luoghi deputati all'educazione e al benessere dei bambini, dei disabili e degli anziani;
di recente la Repubblica ha dato notizia di un gruppo che sui social con l’hashtag «#sialletelecamere» (in tutte le strutture in cui si lavora con soggetti minori o non in grado di difendersi) ha raggiunto il ragguardevole numero di 48.281 membri; mentre sulla piattaforma change.org ci sono due petizioni che chiedono, nello specifico, riprese video nei nido e nelle scuole dell'infanzia con rispettivamente 11.438 sostenitori e con 12.616 firmatari (dati rilevati a fine marzo 2016);
alcuni programmi televisivi hanno iniziato a dar voce a questi gruppi proprio per il crescente numero di casi di cronaca che sono stati denunciati e che si sono consumati in strutture per l'infanzia, per disabili e per anziani;
anche il Garante per la protezione dei dati personali parla di questo tema su cui ci si interroga e che non va banalizzato, ribadisce che è un problema che esiste e sul quale bisogna valutare le contromisure più equilibrate –:
se non ritenga opportuno ragionare compiutamente di prevenzione e di misure atte ad assicurare la tutela, la sicurezza e l'incolumità fisica e mentale dei soggetti deboli e vulnerabili che sono ospitati in scuole dell'infanzia e strutture assistenziali al fine di garantire la tranquillità anche delle loro famiglie, visto che le vittime spesso non sono nelle condizioni di avere cognizione di ciò che subiscono, quindi i soprusi, in assenza di segni fisici o comportamenti particolari, rischiano di non essere scoperti. (3-02159)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):disabile
protezione dell'infanzia
videosorveglianza