ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01973

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 443 del 18/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: ASCARI STEFANIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/12/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 18/12/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 03/08/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01973
presentato da
ASCARI Stefania
testo di
Venerdì 18 dicembre 2020, seduta n. 443

   ASCARI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute, al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   Marco Lenzoni, infermiere e Rsl dell'ospedale di Pontremoli (MS) dell'Usl Toscana Nord Ovest, il 17 marzo 2020 aveva denunciato al quotidiano Il Tirreno le «scarsissime misure di sicurezza» e delle «mascherine antipolvere che non preservano dal Coronavirus», in dotazione agli infermieri dell'ospedale in cui lavorava;

   per queste ragioni, l'infermiere ha subito un procedimento da parte della commissione disciplinare della suddetta Usl (conclusasi con la condanna di un'ora di decurtazione stipendio) in quanto avrebbe creato «sfiducia nei confronti dell'Azienda e dei suoi dipendenti» e avrebbe allarmato la popolazione;

   secondo l'Usl tale comportamento avrebbe costituito una violazione disciplinare secondo le norme contenute nel Ccnl di comparto, del regolamento aziendale, nonché della normativa sulla diligenza del prestatore di lavoro e sull'obbligo di fedeltà, di cui, rispettivamente, agli articoli 104 e 105 del codice civile;

   Lenzoni ha dichiarato: «Ho dovuto fare questa denuncia a mezzo stampa dopo aver chiesto più volte delle mascherine FFP2, ma nessuno mi ha ascoltato. Non ho avuto altra alternativa se non quella di chiedere aiuto pubblicamente sui giornali, ma invece di aiuto ho ricevuto una ritorsione»;

   successivamente, l'infermiere ha denunciato lo stato «di abbandono» in cui versavano gli anziani della Rsa Galli-Bonaventuri di Pontremoli, in cui si contavano allora già sei decessi e una decina di contagi: la gravità della situazione in cui versava l'Rsa e arrivata al punto che, dopo aver chiesto aiuto all'Usl stante la carenza di personale proprio, a metà aprile 2020 la struttura è stata chiusa e gli ospiti trasferiti in altra Rsa. Lenzoni avrebbe tentato di chiedere delucidazioni e un intervento da parte dell'Usl e della regione Toscana anche inviando loro una lettera;

   a quanto risulta agli interroganti, Lenzoni, nel totale rispetto delle proprie qualità di Rsl e dipendente dell'Usl Toscana Nord Ovest e seguendo il codice deontologico degli infermieri, si è limitato ad evidenziare, senza mettere in atto alcun comportamento offensivo nei confronti dell'Ausl, le scarse condizioni di sicurezza degli operatori sanitari all'interno dei presidi ospedalieri e del rischio a cui andavano incontro;

   la concretezza del rischio e la veridicità di quanto denunciato, è stato poi tristemente confermato dall'elevato numero di operatori sanitari contagiati dal Covid-19 in quanto, come denunciato dai sindacati, non erano dotati dei necessari dispositivi di protezione individuale (Dpi): si è trattato di una situazione evidente e conosciuta dagli operatori e di una richiesta di intervenire a tutela degli operatori stessi, ma anche dei pazienti e dei famigliari e che, forse, se presa prontamente e correttamente in considerazione, anziché essere messa a tacere con un procedimento disciplinare, avrebbe potuto prevenire contagi se non addirittura salvare vite umane;

   nel corso di questa emergenza epidemiologica, il personale sanitario ha svolto un ruolo definito da molti eroico che ha consentito, nonostante le ben note difficoltà iniziale fatte di mancanza di Dpi, di informazioni e di procedure preventive e di contenimento, di salvare decine di migliaia di vite umane;

   questa dedizione al proprio lavoro e alla cura dei malati è stata pagata duramente dal personale sanitario: secondo dati aggiornati al 9 dicembre 2020, sono morti, a causa del Covid-19, 241 medici e, secondo dati aggiornati al 6 dicembre, 56 infermieri (di cui 5 suicidi), mentre sono svariate decine di migliaia i sanitari contagiati;

   quanto sopra descritto non è assolutamente isolato e ne sono stati riscontrati molti altri nel corso dell'emergenza epidemiologica –:

   quali iniziative di competenza il Governo intenda intraprendere, anche di carattere ispettivo, al fine di verificare quanto descritto in premessa, in particolar modo se intenda eventualmente approfondire i motivi del procedimento disciplinare ivi riportato e la sussistenza dei relativi presupposti;

   di quali informazioni disponga circa procedimenti disciplinari a carico del personale sanitario connessi all'emergenza epidemiologica di Covid-19.
(3-01973)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

professione sanitaria

prevenzione delle malattie

riduzione dei salari