SCILIPOTI e SARDELLI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
numerose ricerche scientifiche hanno evidenziato i gravi rischi per la salute derivanti dall'uso di imballaggi e contenitori di plastica per alimenti o bevande;
il materiale plastico utilizzato in tali oggetti contiene, infatti, sostanze organiche, come il cloruro di polivinile, e altre sostanze, quali i bifenili policlorati o i ftalati, suscettibili di arrecare gravi danni alla salute dei consumatori;
le ricerche condotte dall'Istituto oncologico di Bologna hanno potuto dimostrare, sin dal 1971, che il monocloruro di vinile è una sostanza cancerogena, suscettibile, quindi, di favorire l'insorgenza di patologie tumorali nei soggetti che con essa vengono a contatto;
inoltre, l'uso del materiale plastico in contenitori o imballaggi di cibi o bevande determina il rilascio di ftalati in conseguenza del contatto della plastica con grassi - animali o vegetali - o con sostanze alcoliche contenuti negli alimenti o bevande, posti all'interno dei suddetti imballaggi;
gli ftalati, così rilasciati e trasmessi al consumatore, si concentrano nel tessuto adiposo, attraverso un processo noto come «bioaccumulo». Tale processo ha ripercussioni di assoluta gravità sul sistema immunitario e riproduttivo dei soggetti, in particolare di coloro che, come i bambini o gli ammalati, versano in condizioni di salute particolarmente vulnerabili;
gli effetti pregiudizievoli di tale processo di bioaccumulo e dello stesso rilascio degli ftalati nell'organismo umano sono, inoltre, aggravati dalla concentrazione dei suddetti composti chimici, che è direttamente proporzionale alle temperature raggiunte dalla sostanza alimentare contenuta negli imballaggi in questione. La maggiore concentrazione di tali sostanze nocive, rilasciate nell'organismo umano dalla plastica, determina, quindi, il rischio di accelerare i processi legati allo sviluppo puberale, nonché l'insorgenza di patologie tumorali;
è, pertanto, evidente come sia assolutamente necessario tutelare i consumatori da tali gravi pericoli per la salute, proteggendo, in particolare, i soggetti, quali bambini o gli ammalati, che, per le condizioni in cui versano, sono maggiormente esposti ai rischi connessi all'uso della plastica in imballaggi o contenitori di alimenti;
l'uso della plastica crea, come è noto, problemi non solo nel settore alimentare, ma anche nella fase dello smaltimento dei rifiuti;
appare, di conseguenza, urgente promuovere una campagna di sensibilizzazione rispetto ai rischi connessi all'utilizzo di materiale plastico, favorendo il ricorso a materiale completamente biodegradabile che possa essere riciclato e smaltito, così da non danneggiare l'ambiente -:
se non ritenga improcrastinabile, al fine della tutela della salute pubblica, promuovere una campagna di sensibilizzazione rispetto ai rischi connessi all'utilizzo di materiale plastico e contestualmente prevedere atti o provvedimenti che, nel medio periodo, stabiliscano il divieto di commercializzazione, diffusione ed uso, nelle mense scolastiche, aziendali e ospedaliere, di imballaggi o contenitori per alimenti o bevande di materiale plastico contenente cloruro di polivinile, bifenili policlorati, ftalati o altri materiali simili, con l'obbligo di utilizzare, in sostituzione di tali materiali, sostanze completamente biologiche e biodegradabili. (3-01532)