Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della
difesa. - Per sapere - premesso che:
organi di informazione hanno dato grande risalto alla
notizia di presunti gravi comportamenti di sottufficiali italiani
facenti parte della forza multinazionale che operò in Somalia nel
1993;
i raccapriccianti episodi segnalati di torture o sevizie
posti in essere nei confronti di prigionieri somali, hanno
generato nell'opinione pubblica vive reazioni;
i fatti narrati sono stati rappresentati come realmente
accaduti senza che ne sia stata verificata la veridicità;
appare quanto meno strano che la denuncia di tali episodi
venga fatta a distanza di tanti anni ed il fatto che sia stata
data pubblicità al di là di ogni ragionevole ed opportuna
cautela, facendo pensare ad una vera e propria azione
diffamatoria nei confronti di uno dei corpi dell'esercito più
accreditato e stimato per preparazione, professionalità e
tradizioni; questo, che appare all'interrogante un crescendo
diffamatorio, viene alimentato quotidianamente dai mezzi
d'informazione, privilegiandolo a fatti che ad avviso
dell'interrogante sono ben più rilevanti -:
quali iniziative si intendano assumere o provvedimenti
adottare per un'adeguata tutela delle forze armate, ed in
particolare del corpo dei "parà", colpito da "schizzi" di fango e
se in particolare il Governo, uscendo finalmente da un
inammissibile e ingiustificato silenzio, non intenda prendere
immediata posizione a salvaguardia degli alti valori morali e
nazionali rappresentati dalle forze armate, censurando
ufficialmente tutti coloro che direttamente o indirettamente
hanno già emesso una sentenza di condanna in relazione a fatti
ancora da accertare, che comunque coinvolgerebbero solo poche
persone.
(3-01229)