GOISIS. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
l'Amministrazione comunale della città di Padova con deliberazione della giunta n. 2010/0005 del 12 gennaio 2010 ha deciso di procedere ad una progressiva dismissione dell'edificio di via Concariola, sede della scuola secondaria di primo grado «F. Petrarca» dall'uso scolastico «limitando per il prossimo anno scolastico 2010-11 la formazione delle classi prime a solo due e a nessuna per il successivo anno scolastico 2011-12», garantendo da quest'ultimo anno la sola continuazione delle classi seconde e terze;
l'istituto in questione ospita complessivamente più di mille allievi distribuiti nel modo seguente:
a) 305 alunni della scuola secondaria di primo grado;
b) oltre 800 alunni frequentanti il centro territoriale permanente della scuola media statale «Petrarca» istituito nel 1970 per adempiere alle richieste di educazione per adulti, e comprendente l'offerta educativa della «scuola secondaria di I grado per adulti nonché il biennio per la scuola secondaria di II grado»;
il piano di dismissione prevede che l'utenza dell'istituto comprensivo citato sia dislocata nella sede della «scuola media statale Giotto», che teoricamente potrebbe garantire l'attivazione di tre classi prime, in quanto la quarta classe sarebbe riservata alla sezione musicale. L'istituto «Giotto» dovrebbe di fatto sopprimere la predetta sezione musicale;
la dismissione della scuola «Petrarca» creerebbe evidenti disagi sia al «bacino d'utenza» del quartiere situato nel settore sud-ovest del centro della città, sia agli studenti provenienti dalla periferia, costretti ad utilizzare un trasporto trasversale all'interno dei quartieri;
la «dismissione» non consentirebbe il mantenimento del centro territoriale permanente la cui offerta formativa di qualità consente la frequentazione di numerosi corsi convenzionati e riconosciuti a livello europeo, nonché corsi di alfabetizzazione della lingua italiana, favorendo così l'integrazione dei bambini stranieri;
la motivazione addotta dalla giunta nella citata deliberazione evidenzierebbe la necessità di operare detta dismissione a causa della negativa valutazione costi-benefici ascrivibile all'esoso stanziamento di risorse per l'integrale restauro dell'edificio, in particolare delle strutture lignee di copertura e dei solai del soffitto in cannucciato e di tutti gli elementi di pregio presenti quali opere pittoriche, stucchi, pavimenti in terrazzo alla veneziana;
la mancanza di fondi per la messa in sicurezza dell'edificio scolastico, nonché le prescrizioni della Soprintendenza territorialmente competente per le attività di restauro del suddetto palazzo storico, risalente alla prima metà del Settecento, consentirebbero a fine lavori, un uso limitato e condizionato dei locali dell'edificio da parte degli studenti;
al riguardo, si segnala che la maggior parte degli istituti scolastici del centro storico è collocata in edifici di pregio con oggettivi problemi strutturali, e quindi il carattere storico delle sedi scolastiche non può essere visto come un limite posto dalla scarsa efficienza dei locali;
il progetto di restauro, approntato dall'Amministrazione comunale, avrebbe un costo di 5 milioni di euro, molto superiore rispetto ai due milioni di euro stanziati dalla regione;
la scuola Petrarca ha sede nel palazzo Mussato, automaticamente inserito nell'elenco dei beni vincolati in quanto di proprietà pubblica, costruito da più di cinquanta anni, il cui progettista è Gerolamo Frigimelica Roberti morto nel lontano 1732;
la stessa Amministrazione comunale nel 1992 con la variante al centro storico ne avrebbe riconosciuto il valore inserendolo fra le unità di piano di classe A, in quanto edificio «con carattere di permanenza storica e di particolare valore architettonico e urbanistico» in cui si potrebbe operare solo con il restauro filologico, oltre alla manutenzione ordinaria, con l'obbligo della conservazione o del ripristino dell'impianto distributivo originario e degli spazi scoperti;
quest'antica residenza signorile rischia di essere trasformata in alloggi privati di lusso «per pochi eletti», divenendo «indisponibile» alla fruizione pubblica;
la predetta trasformazione porterebbe nelle casse del comune di Padova 15 milioni di euro, ma annullerebbe il valore economico che prestigiosi rappresentanti istituzionali e l'associazione Italia Nostra assegnano ai beni culturali e al paesaggio;
ai sensi degli articoli 10 e 12 del Codice dei beni culturali si deve per prima cosa procedere alla verifica del valore storico e culturale del palazzo, per ottenere l'autorizzazione alla alienazione;
pochi paesi privilegiati come il nostro possono permettersi di far crescere almeno una parte dei propri giovani cittadini in immobili di pregio, che non devono essere abbandonati per mere questioni di sicurezza -:
quali iniziative di competenza i ministri interrogati intendano intraprendere per impedire la progressiva dismissione della scuola «Petrarca», anche attraverso adeguati interventi di sostegni finanziario, onde evitare di disperdere il patrimonio educativo che la predetta scuola ha consolidato nel tempo, entrando nelle cronache della storia locale di Padova, nonché per fornire alle famiglie degli studenti la garanzia di trovare una importante sede scolastica nel quartiere di residenza per i propri figli, limitando così l'esodo delle coppie giovani. (3-00892)