ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00427

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 114 del 08/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: FRATOIANNI NICOLA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 08/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 08/11/2013
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 08/11/2013
MATARRELLI TONI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 08/11/2013
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 08/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 08/11/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00427
presentato da
FRATOIANNI Nicola
testo di
Venerdì 8 novembre 2013, seduta n. 114

   FRATOIANNI, PANNARALE, DURANTI, MATARRELLI e SANNICANDRO. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   in data 17 ottobre è stato pubblicato il decreto ministeriale n. 713 del 9 agosto 2013 «Criteri e contingente assunzionale delle Università statali per l'anno 2013». Tale decreto ha ripartito i punti organico in base ai quali sono state determinate le facoltà assunzionali degli atenei italiani per l'anno 2013, tenendo presente il tetto del 20 per cento del turn over, in ottemperanza a quanto stabilito dal decreto-legge n. 112 del 2008 e dal decreto legislativo n. 49 del 29 marzo 2012. Tuttavia, applicando quanto previsto dalla legge n. 135 del 7 agosto 2012, il tetto del 20 per cento dei posti da suddividere è stato considerato sulla base dei pensionamenti complessivi delle università italiane e non già in base ai collocamenti a riposo delle singole facoltà;
   il decreto ministeriale n. 713 del 2013 ha generato pesanti disparità di trattamento nei regimi e nelle facoltà assunzionali fra le università italiane, con grossi danni in particolare per le facoltà del Sud Italia (si pensi ad esempio che l'ateneo di Bari ha un turn over effettivo del 6,86 per cento, mentre la Scuola superiore Sant'Anna di Pisa ha un turn over effettivo del 212 per cento, in ragione dei criteri adottati, basati su un calcolo del tutto ragionieristico, definito dalle caratteristiche economico-finanziarie degli enti e rappresentato dall'ISEF (indice di stabilità economico-finanziaria), alla cui determinazione concorrono in maniera importante, il monte stipendi delle facoltà e le tasse universitarie. Di fatto, maggiori sono le entrate dalla contribuzione studentesca, più l'ISEF è positivo e di conseguenza, maggiori saranno le capacità assunzionali dell'ateneo;
   l'utilizzazione di un tale criterio, meramente economico, basato sull'importanza della contribuzione studentesca, non considera affatto la condizione di deprivazione socio-economica che molti territori italiani, in particolare nel Mezzogiorno di Italia, stanno vivendo, a causa della pesante crisi economica. L'indice di povertà è in costante aumento, con la conseguenza che molte famiglie ottengono l'esenzione totale o parziale dalla contribuzione alle spese per gli studi dei figli. Va considerato anche che, qualora restino invariati tali criteri, senza l'applicazione di alcun correttivo, potrebbero aprirsi due scenari catastrofici per la qualità del sistema della formazione pubblica del nostro Paese: da un lato, molte facoltà del Mezzogiorno, pur di vedersi garantiti i diritti alle assunzioni di nuove figure professionali, sarebbero costrette ad aumentare la tassazione universitaria a carico degli studenti, con ulteriori aggravi di spese per le famiglie; dall'altro lato, nel medio periodo si potrebbe assistere alla chiusura di interi corsi di laurea;
   secondo quanto stabilito dalla legge n. 135 del 7 agosto 2012, normativa attualmente vigente per la disciplina delle modalità di ripartizione dei punti organico, «L'attribuzione a ciascuna università del contingente delle assunzioni è effettuata tenuto conto di quanto previsto dall'articolo 7 del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 49»; il citato articolo 7 del decreto legislativo n. 49 del 2012, tuttavia, stabilisce che le disposizioni definite dallo stesso articolo valgono «limitatamente all'anno 2012». Sempre lo stesso articolo 7, al comma 6, inoltre sancisce che «Le disposizioni di cui al presente articolo sono ridefinite per gli anni successivi con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri», del quale non vi è traccia nelle premesse del decreto ministeriale n. 713 del 2013;
   il decreto ministeriale n. 297 del 22 ottobre 2012 – Decreto criteri e contingente assunzionale delle università statali per l'anno 2012, che ugualmente agiva in ottemperanza a quanto stabilito dalla legge n. 135 del 7 agosto 2012 e dal decreto legislativo n. 49 del 29 marzo 2012, aveva introdotto una clausola di equilibrio, secondo la quale l'assegnazione dei punti organico ai singoli atenei non avrebbe comunque potuto eccedere il limite massimo del 50 per cento dei punti organico relativi alle cessazioni dell'anno 2011. Tale limite, utile a impedire le eccessive disparità evidenziate nell'anno in corso, è stato cassato nel decreto n. 713 del 2013;
   appare grave la situazione esposta, che arreca ingenti danni alle università del Sud, già sottoposte a pesanti tagli;
   l'aggravarsi della situazione di alcune facoltà ricade inevitabilmente sulla qualità e la quantità dei servizi offerti, inficiando quindi le possibilità degli studenti e il loro diritto allo studio;
   secondo gli interroganti sono iniqui e inefficaci i criteri individuati per la suddivisione dei punti organico –:
   se non intenda porre rimedio nell'immediato a tale situazione, e in quale modo;
   se non intenda ritirare il decreto n. 713 del 2013, considerato quanto esposto in premessa;
   se non ritenga inopportuno aver eliminato il limite del 50 per cento dei punti organico delle cessazioni complessive, che garantiva un minimo di equilibrio nella suddivisione delle risorse fra gli atenei italiani. (3-00427)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

risorsa economica

universita'