ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00364

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 130 del 10/02/2009
Firmatari
Primo firmatario: FORMISANO ANIELLO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 10/02/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 10/02/2009
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 10/02/2009
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 10/02/2009


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 10/02/2009
Stato iter:
11/02/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/02/2009
Resoconto FORMISANO ANIELLO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 11/02/2009
Resoconto SACCONI MAURIZIO MINISTRO - (LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 11/02/2009
Resoconto FORMISANO ANIELLO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 11/02/2009

SVOLTO IL 11/02/2009

CONCLUSO IL 11/02/2009

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00364
presentata da
ANIELLO FORMISANO
martedì 10 febbraio 2009, seduta n.129

ANIELLO FORMISANO, DONADI, BORGHESI e EVANGELISTI. -
Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

durante gli ultimi anni del secolo scorso l'organizzazione tradizionale del mercato del lavoro è stata messa profondamente in discussione; alle due grandi categorie contrattuali, quella del lavoro autonomo e quella del lavoro subordinato, si sono affiancati tanti «nuovi lavori» e una molteplicità di nuove forme contrattuali;

già nel 1993 veniva pubblicato il libro bianco di Jacques Delors, un primo evidente e consapevole segnale dei cambiamenti in atto; nello stesso anno, in Italia, il 23 luglio viene firmato un importante accordo tra Governo e sindacati: il protocollo sulla politica dei redditi e dell'occupazione sugli assetti contrattuali, sulle politiche del lavoro e sul sostegno al sistema produttivo. Come è stato ricordato recentemente da fonte autorevolissima, a questo accordo si arrivò con una premessa fondamentale, per la quale non si sarebbe comunque proceduto senza un'intesa complessiva di tutti i partecipanti. Secondo l'ex Presidente della Repubblica Ciampi (intervistato dal quotidiano la Repubblica del 25 gennaio 2009), «un accordo sui contratti deve essere totale. È tale solo se lo firmano tutti.»;

quattro anni più tardi il 18 giugno 1997, viene approvato il cosiddetto «pacchetto Treu», una serie di norme finalizzate alla promozione dell'occupazione e alla disciplina del «lavoro temporaneo». Si introduce in questo modo un elemento di evidente diversificazione nel mercato del lavoro italiano: è la prima importante affermazione di flessibilità;

tale percorso è proseguito negli anni successivi: altra tappa fondamentale è rappresentata dall'approvazione della legge n. 30, il 14 febbraio 2003, e successivamente dei suoi decreti delegati;

la flessibilità è stata invocata, congegnata ed inserita per ovviare alla rigidità del nostro mercato del lavoro, non per abbassare il costo del lavoro, né tanto meno per camuffare il lavoro dipendente con altre forme contrattuali;

l'utilizzo distorto della flessibilità contrattuale è, tra le altre cose, oltre che un indice di impoverimento dei lavoratori, anche la principale fonte di insicurezza sociale ed economica; produce, inoltre, l'abbassamento del livello medio dei consumi e diventa, dunque, abbassando il costo del lavoro, una delle principali fonti di recessione nel nostro Paese;

l'utilizzo della flessibilità senza gli adeguati accorgimenti produce esclusivamente precarietà, disagio sociale, la diminuzione dei consumi e recessione e non solo: molto spesso si traduce in disoccupazione, in particolare in periodi di crisi come quello attuale;

il passaggio da flessibili a precari e da precari a disoccupati appare uno dei percorsi più probabili a cui sono destinati nei prossimi mesi molti giovani lavoratori italiani;

la flex-security, di cui si è iniziato a parlare, di fatto non esiste: gli ammortizzatori sociali a cui faceva riferimento Marco Biagi restano completamente dimenticati;

nel 2009 le liste di disoccupazione rischiano di essere ingrossate soprattutto da precari, per i quali non si può neanche parlare di licenziamento perché semplicemente non si vedranno confermato il contratto. Si tratta di lavoratori completamente sprovvisti di qualsiasi forma di ammortizzatore sociale, anche perché al momento non risulta ancora nessun dispositivo attuativo di quegli ammortizzatori in deroga previsti per il 2009: le risorse che dovevano servire a questo scopo previste nella legge n. 2 del 2009 sono ancora del tutto bloccate;

una delle ragioni per l'affermazione della flessibilità fu anche quella di facilitare l'ingresso nel mondo del lavoro. Al momento pare stia servendo solo ad aumentare il numero delle «soste temporanee» nel mercato del lavoro prima della fuoriuscita, che ogni volta diventa più rischiosa, perché con il passare degli anni il reinserimento è sempre più complesso: la soglia di rischio aumenta sensibilmente già dopo i 30 anni. Al momento quello che risulta particolarmente più agevole è l'interruzione del rapporto di lavoro;

il potere contrattuale di un lavoratore precario è particolarmente limitato e, oltre ad essere sprovvisti di ammortizzatori sociali, questi lavoratori rischiano anche di non poter contare sulla pensione: se infatti il loro fondo pensionistico è attualmente uno dei migliori presso l'Inps, quei soldi servono per sostenere le pensioni di chi pensionato lo è già o sta per andarci;

la flessibilità senza protezione è precarietà, abbassa il costo del lavoro, frena i consumi, impoverisce il Paese;

la crisi che abbiamo di fronte si abbatterà, in particolare, sui lavoratori precari: saranno loro i primi a pagarne il prezzo, secondo quanto riportato dalla stampa. In alcune regioni il trend è già evidente: in Piemonte le assunzioni nel mese di dicembre del 2007 sono crollate del 20 per cento; tra ottobre e novembre del 2008 nel torinese, secondo i dati dei centri dell'impiego, si sono persi quasi 21 mila posti di lavoro;

nel Lazio i contratti che rischiano di non essere rinnovati sono più di 184 mila, in Toscana più di 56 mila, in Lombardia 188 mila, in Campania quasi 45 mila, in tutto il Paese sono quasi 850 mila;

a dicembre del 2007 sono già scaduti 300 mila contratti a termine: soltanto un terzo di questi lavoratori ha potuto contare su un sostegno al reddito;

negli Stati Uniti il nuovo Presidente, tra le prime decisioni assunte, ha disposto l'innalzamento del costo del lavoro e sta lavorando per unire il fronte dei sindacati;

la flessibilità richiesta ai lavoratori italiani è aggravata dalla circostanza per cui ad essere flessibili è soltanto una parte di loro, quella dei più giovani; non è raro che nello stesso posto di lavoro si trovino fianco a fianco lavoratori con le stesse mansioni, ma con redditi e contratti differenti;

molte aziende pagano la concorrenza sleale di altre che utilizzano lavoratori dipendenti con contratti atipici; in questo contesto la precarietà produce anche concorrenza sleale e finisce per livellare il sistema verso il basso;

la flessibilità deve essere utilizzata per rendere meno rigido il rapporto di lavoro ed il mercato nel suo insieme e per facilitare l'ingresso definitivo nel medesimo dei giovani lavoratori; non può essere uno strumento per abbassare fittiziamente il costo del lavoro, facilitare i licenziamenti, finendo per produrre, tra le altre cose, anche concorrenza sleale tra le imprese;

per un lavoratore con contratto di contratto di collaborazione a progetto attualmente il periodo di disoccupazione media previsto tra un incarico ed un altro è di più di 19 mesi, per un apprendista di più di 12, per un lavoratore a tempo determinato 12,7 -:

se e quali interventi concreti, a fronte della gravità della situazione, il Governo abbia intenzione di adottare per produrre nel nostro Paese la crescita di occupazione stabile e redditi sicuri, nonché una rete di protezione adeguata per i lavoratori flessibili, il tutto a vantaggio delle nuove generazioni e di quella ripresa dei consumi, più volte invocata dal Presidente del Consiglio dei ministri. (3-00364)
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2003 0030

EUROVOC :

approvazione della legge

contratto di lavoro

disoccupazione

firma di accordo

giovane lavoratore

lavoro temporaneo

licenziamento

politica occupazionale

restrizione alla concorrenza

soppressione di posti di lavoro