Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere -
premesso:
che il 17 maggio 1991 è avvenuto il commissariamento della
Federconsorzi a seguito del crac finanziario che ha travolto
l'intera holding agricola;
che dopo un anno l'unico progetto di risanamento è stato
proposto dal Presidente della Banca di Roma, Pellegrino Capaldo
(Piano Capaldo);
che nella riunione svoltasi presso il Ministero del lavoro
fra i rappresentanti della Federconsorzi, dell'AIMA, delle
organizzazioni sindacali e dell'Agenzia dell'impiego del Lazio,
sono state valutate le procedure per il passaggio dei lavoratori
della Federconsorzi all'AIMA secondo quanto comunicato in data 1^
giugno 1992 -:
cosa intenda fare il Governo dopo la messa in liquidazione
della Federconsorzi in relazione all'esigenza di un nuovo
progetto di ristrutturazione del settore anche allo scopo di
evitare la liquidazione di un patrimonio di conoscenze e di
strutture che potrebbe essere in ogni modo riutilizzato;
se intenda attivarsi per istituire una Commissione
d'inchiesta che accerti le precise responsabilità nel fallimento
del sistema consortile;
come intenda attivarsi per garantire i livelli di
occupazione dei dipendenti della Federconsorzi in quanto
l'attuale situazione non offre risposte concrete ai lavoratori
stessi;
se non sia necessario chiarire i termini dell'operazione
Capaldo, ancora non del tutto chiara ma diretta ad utilizzare la
procedura del concordato preventivo onde evitare la liquidazione
coatta della società e le eventuali responsabilità;
se non sia opportuno valutare la possibilità di un progetto
alternativo al piano Capaldo che sembrerebbe finalizzato a
intenti che l'interrogante ritiene puramente speculativi.
(3-00306)