ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01028

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 457 del 08/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: COLONNESE VEGA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2015
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2015
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 08/07/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01028
presentato da
COLONNESE Vega
testo di
Mercoledì 8 luglio 2015, seduta n. 457

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, per sapere – premesso che:
   risulta agli interroganti che sono iniziati i lavori inerenti al progetto di valorizzazione del giardino e Casamento Torre, del giardino della Fruttiera di basso, della Fagianeria, della Capraia, della Porta di Mezzo, della chiesa di San Gennaro, del Cisternone, del Cellaio e dell'ex Eremo dei Cappuccini a Napoli del costo complessivo di euro 10.700.000,00, finanziato con i fondi comunitari POIn – «Attrattori Culturali, naturali e turismo» del fondo europeo di sviluppo regionale per gli anni 2007-2013 comprendenti la ristrutturazione e restauro dei alcuni immobili che termineranno nel 2015;
   il Real Bosco di Capodimonte, nato come sito di caccia e azienda agricola per iniziativa di Carlo III di Borbone, salito al trono di Napoli il 10 maggio 1734, è un complesso urbanistico che si estende su una superficie di 134 ettari, di grandissimo interesse storico e botanico (circa 400 entità vegetali impiantate sull'area nel corso di due secoli) con un patrimonio architettonico costituito da 16 edifici storici risalenti al XVIII – XIX secolo. I lavori di restauro prevedono interventi funzionali al recupero delle attività produttive qui storicamente radicate, alla formazione dei giovani e alla realizzazione dei servizi: riguardano 7 edifici e 5 aree per un totale di 5.299 metri quadri di superficie utile coperta, 22.920 metri quadri di aree utili scoperte, 8.886 metri quadri di terreni;
   il premio «Il Parco Più Bello», seleziona da più di dieci anni i parchi e i giardini pubblici e privati visitabili per promuovere a livello nazionale e internazionale un «turismo verde» che permetta al grande pubblico di scoprire questo prezioso patrimonio ad oggi ancora poco conosciuto. Nella XII edizione del concorso il Real Bosco di Capodimonte ha vinto il titolo di Parco Più Bello d'Italia 2014 per la categoria parchi pubblici;
   l'edificio Fagianeria fu adibito in passato adibito a «Polveriera», luogo in cui dovevano essere riposte le munizioni, la polvere da sparo e le diverse armi per i vari tipi di caccia e successivamente fu destinato al ricovero dei fagiani. Prima della distruzione durante la prima guerra mondiale, era una costruzione molto allungata, in gran parte occupata dal locale per le gabbie dei fagiani e racchiusa ai lati da due piccoli corpi di fabbrica per i custodi. Diroccato per anni è stato ristrutturato negli anni novanta conservando dell'originaria costruzione solo un volume ad un piano. Il recente progetto di valorizzazione e restauro finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, prevede di ricostruire, nell'area di sedime originale con una struttura in muratura, il locale anticamente destinato alle gabbie per l'allevamento dei fagiani e di adibirlo a spazio per attività di ristoro, espositive, convegnistiche e di formazione. Sulla scorta di saggi che dimostrerebbero l'esatta collocazione delle antiche murature preesistenti, il progetto si prefigge lo scopo di ricalcare la planimetria agli atti d'ufficio e il prospetto storico conservato nell'Archivio del palazzo Reale di Caserta. A tutt'oggi una breve visita ha evidenziato un'enorme edificio in costruzione alla stregua di un mostro cementizio che ad avviso degli interroganti comporterebbe modificazioni all'ambiente pregiudizievoli dei valori paesaggistici del luogo. Altresì, secondo fonti giornalistiche, pare stiano sorgendo all'interno del bosco, sui viali, tre edifici enormi, all'insaputa dei napoletani e sotto l'egida della soprintendenza. Gli interroganti dubitano fortemente che sia rispettoso del decoro del sito di grandissimo interesse storico e botanico e dichiarato dal 13 ottobre 1965 «sito di particolare interesse culturale» ai sensi della legge n. 1089 del 1939, concepire e utilizzare il Real Bosco di Capodimonte come un’«azienda», nella quale promuovere e realizzare attività produttive;
   «Il parco è chiuso per verifica alberi pericolanti» con questa scritta su un foglio A4 affisso al cancello chiuso dell'entrata di Porta Bellaria, domenica 5 luglio la Soprintendenza avvisava i cittadini che il parco gratuito più amato dai napoletani non sarebbe stato accessibile. Ad avviso degli interroganti e della popolazione delusa che si era recata al Bosco per la gita domenicale, la motivazione non giustifica la chiusura del polmone verde più grande della città, sarebbe stato il caso di circoscrivere la parte inagibile, come è sempre stato fatto in passato;
   nella risposta all'interrogazione parlamentare n. 4-04510 il Governo sostiene che «Il progetto ha come obiettivo la valorizzazione sostenibile del sito, puntando sul recupero e l'innovazione delle attività produttive e sulla promozione di attività capaci di realizzare un ciclo virtuoso che coniuga obiettivi di tutela, di formazione e sviluppo con l'attuale funzione prevalente di “parco pubblico cittadino”, al fine di realizzare una gestione sociale ed economica che tenga conto dei valori complessivi del sito». Il progetto in esame ha ad oggetto prevalentemente il recupero di beni architettonici e il loro reimpiego in attività (di carattere culturale, economico e altro) ancora non ben definite nella loro attuazione né tantomeno negli esiti della loro sostenibilità finanziaria, come si evince dalla risposta all'interrogazione parlamentare di cui sopra quando si afferma: «Solo una volta che sarà completato il restauro degli edifici, conformemente al progetto di restauro, verranno attivate le procedure per selezionare i soggetti cui affidare l'eventuale gestione dei servizi, connessi alle attività che si potranno svolgere nel parco», ci si chiede se invece non sia opportuno calibrare i progetti di recupero in maniera più diretta sulla messa insicurezza del sito in modo che in primis garantiscano la tutela e la piena fruibilità del patrimonio di flora e fauna che costituisce non una mera cornice dei recuperi architettonici, bensì l'effettiva peculiarità da salvaguardare. Tale osservazione discende dalla situazione di grave abbandono del sito, di cui giunge voce, per cui attualmente dei 134 ettari di estensione delle specie faunistiche e vegetali una cospicua parte risulta assolutamente non fruibile in quanto fisicamente non raggiungibile dal pubblico a causa di situazioni di degrado che hanno comportato la chiusura di strade e sentieri isolando le zone a fondo di talune valli. La situazione sembrerebbe tanto più grave lungo i confini del parco adiacenti al territorio del comune di Secondigliano e della zona di Miano ove il dissesto idrogeologico ha reso il paesaggio assolutamente non sicuro, come evidenziato dal crollo delle sedi stradali, del muro di cinta e finanche dell'antico ponte, una volta presente lungo il fianco destro del sito dell'ex Eremo dei Cappuccini;
   alla luce di quanto sopra, quindi, sorgono perplessità sulla opportunità di proseguire nell'investimento relativo al recupero degli immobili storici inseriti nel contesto patrimoniale del parco, in quanto le situazioni di rischio e di degrado ambientale potrebbero pregiudicare per ragioni di sicurezza dei visitatori la fruibilità del sito e la piena realizzazione di ogni iniziativa connessa con l'utilizzo di tali immobili, trasformando l'intero investimento in uno spreco di denaro pubblico –:
   quale sia l'entità precisa del dissesto idrogeologico di cui allo stato attuale e in quali tempi intenda intervenire, per quanto di competenza, al fine di assicurare la sicurezza dei cittadini e la salvaguardia di un sito di inestimabile valore quale quello del Real Bosco di Capodimonte;
   in che maniera il Governo intenda valorizzare il patrimonio botanico, e non solo quello architettonico, garantendo, per quanto di competenza, la tutela e la piena fruibilità del patrimonio di flora e fauna e la sicurezza dei cittadini;
   se non ritenga più opportuno, per quanto di competenza, valorizzare il bosco e gli edifici evitando la realizzazione di costruzioni di proporzioni così vaste come quella attualmente in fabbricazione per la ristrutturazione della Fagianeria nel Real Bosco di Capodimonte che rischierebbe di recare pregiudizio al paesaggio, scongiurando l'apertura di attività commerciali al suo interno e l'utilizzo di siti di interesse storico in modo che agli interroganti appare poco confacente alla natura degli stessi;
   in che modo il Governo intenda assicurare che l'investimento non si rivelerà un ennesimo spreco di fondi pubblici, se a tutt'oggi non si ha la certezza circa gli esiti della sostenibilità finanziaria delle attività e se le procedure di selezione dei soggetti che gestiranno i servizi e le attività verranno attivate solo dopo il completamento del restauro degli edifici.
(2-01028) «Colonnese, Petraroli, Fico, Sibilia».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza pubblica

patrimonio architettonico

prestazione di servizi