ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01010

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 451 del 23/03/2011
Firmatari
Primo firmatario: DI CAGNO ABBRESCIA SIMEONE
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 21/03/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DISTASO ANTONIO POPOLO DELLA LIBERTA' 21/03/2011
BALDELLI SIMONE POPOLO DELLA LIBERTA' 21/03/2011
FRANZOSO PIETRO POPOLO DELLA LIBERTA' 21/03/2011
LAZZARI LUIGI POPOLO DELLA LIBERTA' 21/03/2011
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 21/03/2011
VITALI LUIGI POPOLO DELLA LIBERTA' 21/03/2011
SBAI SOUAD POPOLO DELLA LIBERTA' 21/03/2011
SAVINO ELVIRA POPOLO DELLA LIBERTA' 21/03/2011
SISTO FRANCESCO PAOLO POPOLO DELLA LIBERTA' 21/03/2011
PEPE ANTONIO POPOLO DELLA LIBERTA' 21/03/2011
CARLUCCI GABRIELLA POPOLO DELLA LIBERTA' 21/03/2011
BARBA VINCENZO POPOLO DELLA LIBERTA' 21/03/2011
LISI UGO POPOLO DELLA LIBERTA' 21/03/2011
NASTRI GAETANO POPOLO DELLA LIBERTA' 21/03/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 21/03/2011
Stato iter:
07/04/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/04/2011
Resoconto DI CAGNO ABBRESCIA SIMEONE POPOLO DELLA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 07/04/2011
Resoconto SAGLIA STEFANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 07/04/2011
Resoconto DI CAGNO ABBRESCIA SIMEONE POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/04/2011

SVOLTO IL 07/04/2011

CONCLUSO IL 07/04/2011

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01010
presentata da
SIMEONE DI CAGNO ABBRESCIA
mercoledì 23 marzo 2011, seduta n.451

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:

secondo quanto riportato da un articolo pubblicato dal quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno il 9 marzo 2011, il porto di Bari, a seguito delle disposizioni previste dal decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, recante «proroga di termini previsti da disposizioni legislative e d'interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle famiglie», successivamente convertito in legge con modificazioni, subirà una revoca dei finanziamenti, pari a 55 milioni di euro, concessi all'Autorità portuale del Levante, per la mancata realizzazione di opere infrastrutturali, finanziamenti dalla stessa autorità non utilizzati entro i cinque anni dall'assegnazione;

la revoca dei predetti finanziamenti, a giudizio degli interpellanti, costituisce un grave ed irreparabile danno per lo scalo barese, considerato altresì che, a seguito del protrarsi dei contenziosi amministrativi, la colmata di Marisabella, è rimasta da anni incompiuta, privando così il porto di un'area indispensabile per la crescita dei traffici commerciali e condizionando così fortemente la sua competitività;

l'intervenuta revoca del finanziamento a disposizione del porto per investimenti infrastrutturali rappresenta, a giudizio degli interpellanti, il segnale preoccupante dell'inerzia e dell'incapacità programmatoria e gestionale da parte dell'ex presidente ed attuale commissario dell'Autorità del Levante, Francesco Palmiro Mariani;

nell'arco ormai di un quinquennio del suo mandato infatti, il predetto Mariani (a parte il completamento dei lavori della darsena interna, peraltro progettati ed appaltati durante la precedente presidenza dell'autorità portuale) non è stato in grado di avviare e portare a termine, nessun significativo investimento, capace di potenziare le dotazioni infrastrutturali del porto di Bari, soprattutto sul versante commerciale;

le motivazioni adottate dal Mariani, nell'ambito dell'articolo prima citato, circa il fatto che il finanziamento appena revocato riguardasse un'opera non strategica, sono del tutto inconferenti e cercano soltanto, in modo imbarazzato, di coprire le sue negligenze, costituite da un'assenza complessiva di un quadro stategico per lo sviluppo dell'hub portuale barese;

nell'arco dei cinque anni appena trascorsi infatti, vi era, a giudizio degli interpellanti, tutto il tempo per rimodulare i programmi del porto e destinare quei finanziamenti ad altre opere che lo stesso Mariani avesse ritenuto maggiormente «strategiche»;

a causa dell'assoluta inefficienza dimostrata dal medesimo, peraltro in un complessivo contesto gestionale già di per sé molto critico che, non a caso, aveva indotto il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti a commissariare la stessa Autorità del Levante, il porto di Bari, pertanto, disperde le uniche risorse a disposizione per la propria crescita infrastrutturale, che verranno, invece, dirottate a vantaggio di altre autorità portuali, anche del nord Adriatico, capaci, invece, di progettare e realizzare tempestivamente i propri investimenti;

si tratta di una vicenda, a giudizio degli interpellanti, che a causa dell'incapacità gestionale dell'Autorità portuale del Levante, vede depauperarsi la già esigua disponibilità per investimenti infrastrutturali nel Mezzogiorno, penalizzando inoltre l'intero sistema logistico pugliese, che dovrebbe avere nello scalo marittimo barese uno dei punti di forza -:

quali siano gli ulteriori orientamenti in relazione alle gravi negligenze che hanno determinato la revoca del finanziamento in questione e quali iniziative intenda adottare per consentire all'Autorità portuale del Levante di operare con ben diversa efficienza, ai fini del proprio potenziamento infrastrutturale, assolutamente urgente, e per permettere allo scalo marittimo barese di avere un ruolo competitivo, in particolare per i traffici commerciali, attualmente ridottisi ad un livello del tutto marginale;

se non ritenga opportuno acquisire ulteriori elementi al fine di comprendere i motivi per i quali non sono stati sufficienti oltre cinque anni per adempiere alla realizzazione dell'opera infrastrutturale all'interno dell'area portuale barese ed eventualmente quali siano stati gli ostacoli che hanno determinato la revoca dei fondi previsti per il porto di Bari, il cui mancato utilizzo comporterà una perdita di competitività con gli altri scali portuali dei corridoi adriatici.

(2-01010)
«Di Cagno Abbrescia, Distaso, Baldelli, Franzoso, Lazzari, Fucci, Vitali, Sbai, Savino, Sisto, Antonio Pepe, Carlucci, Barba, Lisi, Nastri».