ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00774

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 345 del 04/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 04/12/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PISICCHIO PINO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 04/12/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 04/12/2014
Stato iter:
12/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/12/2014
Resoconto PILI MAURO MISTO
 
RISPOSTA GOVERNO 12/12/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 12/12/2014
Resoconto PILI MAURO MISTO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/12/2014

SVOLTO IL 12/12/2014

CONCLUSO IL 12/12/2014

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00774
presentato da
PILI Mauro
testo presentato
Giovedì 4 dicembre 2014
modificato
Venerdì 12 dicembre 2014, seduta n. 349

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
   secondo le norme vigenti è previsto che entro il prossimo 31 dicembre 2014 venga definito il sito unico nazionale per lo stoccaggio delle scorie nucleari;
   secondo fonti autorevoli tale piano sarebbe stato già definito e il 15 dicembre 2014 verrebbe trasmesso formalmente da Sogin ai componenti tecnici delle commissioni appositamente insediate da parte del Governo;
   tali componenti hanno già avuto contatti con Sogin e da questi sarebbe emersa l'esistenza di un quadro d'insieme che individuerebbe 6 regioni tra le quali scegliere l'ubicazione del sito, tra queste in modo del tutto arbitrario sarebbe stata compresa anche la regione Sardegna;
   tale ipotesi sarebbe avversata dal popolo sardo con ogni strumento di contrapposizione utile ad escludere senza alcun tipo di margine un progetto del tutto surreale e destituito di ogni valutazione tecnica e giuridica;
   oltre alle pregresse posizioni già espresse, sin dal 2003, nell'ambito della conferenza Stato regioni, da uno degli interpellanti in qualità di presidente della regione Sardegna si registra un pronunciamento deciso e senza appello di un apposito referendum popolare che ha bocciato qualsiasi ipotesi in tal senso;
   il fatto che la regione Sardegna, dopo essere costretta a sopportare un carico statale senza eguali, dalle basi militari alla petrolchimica, dall'essere la regione più gravata da aree inquinate da attività industriali e a sopportare la nefasta distrazione dello Stato in tema di energia e trasporti, venga inserita in un'ipotesi così inverosimile, mobiliterebbe il popolo sardo in modo deciso e determinato;
   già nei mesi scorsi, all'atto della pubblicazione della guida tecnica, il primo firmatario del presente atto ispettivo avvisò gli esponenti del Governo di non commettere tale grave errore che violerebbe le stesse norme statutarie di rango costituzionale della regione Sardegna;
   l'Ispra aveva pubblicato, con notevole ritardo, la guida tecnica n. 29 relativa ai criteri per l'individuazione del sito per la realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi;
   il documento non indica una precisa località ma tutti i documenti e gli studi richiamati riportano alla Sardegna;
   il piano pubblicato dall'Ispra per individuare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi è una sovrapposizione di documenti impressionante ma che ha un comune denominatore: escludere tutte le aree a rischio;
   l'Ispra arriva alla Sardegna per esclusione di tutto il resto;
   carte e mappe che indicano rischi, pericoli e che in sintesi affermano che la Sardegna sarebbe la terra più sicura per le scorie nucleari;
   nel documento dell'Ispra denominato guida tecnica n. 29 sono indicati criteri, ma ad una più attenta e dettagliata analisi si arriva a capire qual è il progetto: realizzare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi in Sardegna;
   a decidere tutto sono i criteri di esclusione individuati dall'Ispra;
   prima di tutto vengono escluse le aree vulcaniche attive e quiescenti, poi quelle contrassegnate da sismicità elevata e infine quelle interessate da fenomeni di fogliazione;
   la Sardegna secondo tutti i piani connessi e richiamati non rientra in alcun modo in queste prime tre priorità di esclusione;
   le simulazioni geosatellitari confermano che la Sardegna sarebbe l'unica regione d'Italia a corrispondere a questi criteri individuati;
   il database realizzato dagli Stati Uniti (Database of individual seismogenic sources) individua in modo esplicito l'unica regione che sarebbe esente da pericoli;
   tutti questi elementi che vengono tenuti sotto traccia, ma che di fatto sono allegati alla guida tecnica, rappresentano un elemento di gravità assoluta proprio perché si sta tentando di mettere in piedi un piano che lasci poca scelta alla Sogin, per individuare la Sardegna come terra di conquista per le scorie nucleari;
   dalla pubblicazione del piano era emerso sin da subito con chiarezza il richiamo alla stabilità geologica, geomorfologica e idraulica. Un parametro univoco posto alla base del piano che secondo gli interpellanti finisce inesorabilmente per puntare sulla Sardegna;
   la Sardegna, secondo gli interpellanti, non può e non deve essere minimamente presa in considerazione nemmeno come ipotesi dai criteri per la realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi;
   questo piano circa il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi che non si farà mai né in Sardegna né in Italia;
   si tratta di un'operazione solo per spendere risorse senza controllo così come è stato sino ad oggi;
   il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi sarà l'ennesimo pozzo senza fondo;
   questo piano è solo uno strumento delle lobby del nucleare e degli appalti che puntano a progettare e spendere con troppi omissis che non possono in alcun modo essere accettati;
   le carte e gli studi allegati e tenuti di fatto sotto traccia sono emblematici di un disegno studiato a tavolino e che non lascia adito a dubbi;
   il Governo deve immediatamente sconfessare questa ipotesi e dire con chiarezza e trasparenza quello che intende fare;
   non può il Governo continuare a sfuggire e delegare su una vicenda talmente delicata per la quale serve serietà e correttezza;
   si tratta di miliardi di euro di scorie nucleari, di realizzare un deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, mantenere in piena efficienza le centrali esistenti e soprattutto di un grande business nucleare;
   si paventa un fiume di denari verso le lobby nucleari che va immediatamente fermato;
   la Sardegna è contraria a qualsiasi ipotesi di deposito nazionale dei rifiuti radioattivi: contraria senza se e senza ma;
   già nel 2003 il primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo, da presidente della regione, bloccò il piano del generale Jean per la realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi facendo in modo che la conferenza dei presidenti approvasse la sua proposta di rigettare integralmente quel piano che ora si tenta di riproporre;
   il fatto che diversi soggetti legati a Sogin affermino che la Sardegna sarebbe un sito ideale per il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, e come tale viene indicata insieme alle altre cinque regioni, è un fatto di una gravità inaudita;
   va ridiscussa alla radice la decisione di realizzare un deposito nazionale dei rifiuti radioattivi alla luce di valutazioni di natura scientifica, economica e di opportunità;
   esistono proposte in tal senso che la Sardegna ha avanzato undici anni fa condividendo l'impostazione del fisico Carlo Rubbia che aveva messo a punto un piano di ricerca per l'abbattimento della radioattività delle scorie;
   un deposito nazionale dei rifiuti radioattivi dal quale devono, comunque, essere escluse, senza se e senza ma, realtà come la Sardegna che hanno sia sul piano normativo costituzionale che popolare escluso la volontà di ospitare tale deposito nazionale dei rifiuti radioattivi –:
   se non ritenga di dover smentire questa possibilità ed intervenire per disporre un cambio di rotta deciso sul deposito nazionale dei rifiuti radioattivi;
   se non ritenga di dover escludere la regione Sardegna da questa scellerata ipotesi;
   se non ritenga, anche per ragioni di ordine pubblico, di evitare che tale ipotesi venga solamente palesata.
(2-00774) «Pili, Pisicchio».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

scorie radioattive

conferenza dei presidenti

incidente nucleare