ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00311

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 146 del 21/03/2019
Firmatari
Primo firmatario: FASSINA STEFANO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 21/03/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 21/03/2019
Stato iter:
23/09/2019
Fasi iter:

RITIRATO IL 23/09/2019

CONCLUSO IL 23/09/2019

Atto Camera

Interpellanza 2-00311
presentato da
FASSINA Stefano
testo di
Giovedì 21 marzo 2019, seduta n. 146

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:

   sulle prospettive di Aferpi di Piombino, l'incontro tenutosi al Ministero dello sviluppo economico il 19 febbraio 2019 tra il management dell'azienda, le parti sociali e il Governo, per le valutazioni sugli sviluppi del piano industriale di Jindal, è stato definito «positivo» dal vice capo di gabinetto del Ministro dello sviluppo economico Giorgio Sorial. Un incontro, secondo le parole dello stesso vice capo di Gabinetto, nel corso del quale «è stato fatto il punto sullo stato di avanzamento del piano industriale e degli impegni assunti da Jsw Steel Italy srl con il Ministero e la Regione, formalizzati nell'Accordo di programma sottoscritto in occasione del passaggio di proprietà dell'azienda», incentrati in particolar modo sul riavvio del sito di Piombino e sui livelli occupazionali. Riguardo agli investimenti, precisa poi il medesimo «sono a disposizione risorse già previste nell'Accordo di Programma e destinate alla riqualificazione ambientale dell'area, direttamente correlate agli investimenti che l'azienda si è impegnata a realizzare»;

   «L'azienda», si legge in una nota diramata dallo stesso Ministero dello sviluppo economico, «ha illustrato i passi che finora hanno consentito il riavvio di tre linee di laminatoi nel sito di Piombino, con il reimpiego in media di 630 lavoratori a tempo pieno. Per il primo trimestre del 2019 è previsto inoltre un ulteriore aumento della produzione di rotaie, barre e vergella a seguito delle commesse ricevute da Rfi e da altri soggetti, che permetterà entro il mese di marzo di aumentare anche il numero dei lavoratori reimpiegati». Con la stessa nota è stato infine assicurato «il rispetto degli impegni per nuovi investimenti sul sito e sulla sicurezza dei lavoratori, anche nell'ambito delle bonifiche e della demolizione dei vecchi impianti presenti nell'area»;

   la nota chiude anticipando un nuovo tavolo di monitoraggio sul sito siderurgico previsto entro la fine del mese di maggio 2019;

   su quanto riportato dall'azienda vi sono, da parte dei lavoratori di Aferpi, informazioni discordanti. In particolare, con il riferimento al citato dato di 630 lavoratori impiegati a tempo pieno, si riscontrano numeri decisamente inferiori di lavoratori attivi. Inoltre, non si comprende come si possa accennare ad un incremento occupazionale nonostante il prospettato ridimensionamento fino al 30 per cento delle maestranze previste in numerose postazioni di lavoro;

   l'azienda, in occasione della firma dell'ultimo accordo di programma, ha fatto promesse e indicato ipotesi di sviluppo (senza precisi impegni) sempre condizionate ad auspicabili andamenti favorevoli del mercato e dei profitti (la cosiddetta «fattibilità economica»). Di contro, nella medesima occasione, ha imposto impegni precisi e perentori per le concessioni di agevolazioni finanziarie (per parecchie decine di milioni di euro) e di cassa integrazione guadagni (cig) obbliganti la parte pubblica;

   l'esito della cosiddetta «verifica» del 19 febbraio 2019 era prevedibile: impegni ribaditi da parte aziendale, ma indefiniti e, quindi, inverificabili in quanto a tempi e contenuti; qualche imbarazzo da parte del Governo e delle amministrazioni locali per quanto si erano impegnati a fare; una pesante incertezza sugli sviluppi futuri della Cig;

   verosimilmente, a parere dell'interrogante anche la prossima verifica di maggio potrebbe approdare ad un esito analogo. Altra incognita è rappresentata dalla scadenza, a fine anno, del cosiddetto «piano di fattibilità», poiché tale scadenza, non essendo formalmente perentoria, potrebbe essere rinviata a piacimento;

   al di là degli aspetti formali degli accordi, occorrerebbe piuttosto osservare l'azienda sul fronte della conduzione concreta dello stabilimento. Non sono, infatti, di buon auspicio tutte le recenti scelte di risparmio sulla manutenzione di impianti ormai fatiscenti, di riduzione del personale e di investimenti sui treni e la totale assenza di segnali tangibili di impegni (in termini di consulenze, progetti, iter autorizzativi e altro) che riguardino il colaggio dell'acciaio;

   le tattiche, a giudizio dell'interpellante, dilatorie condotte fino ad oggi da Governo e amministrazioni locali hanno finito con il mettere il cappio al collo ai lavoratori ed alla città, favorendo un gioco al rinvio (a cominciare dai 18 mesi concessi per la presentazione del «piano di fattibilità») che logora impianti, mercati, lavoratori e un'intera comunità che, invece, ambisce al rilancio della sua economia attraverso l'utilizzo di nuove aree da liberare per la diversificazione economica –:

   in vista del prossimo tavolo di monitoraggio sul sito siderurgico, previsto entro la fine del mese di maggio 2019, quali iniziative il Governo, nell'ambito delle proprie competenze, intenda mettere in atto al fine di verificare adeguatamente l'avanzamento del piano industriale e dare effettiva operatività agli impegni assunti da Jindal.
(2-00311) «Fassina».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica industriale

incremento produttivo

rilancio economico