ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00021

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 11 del 05/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: SPERANZA ROBERTO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 04/06/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI 04/06/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 04/06/2018
Stato iter:
13/07/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/07/2018
Resoconto FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI
 
RISPOSTA GOVERNO 13/07/2018
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 13/07/2018
Resoconto FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/07/2018

SVOLTO IL 13/07/2018

CONCLUSO IL 13/07/2018

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00021
presentato da
SPERANZA Roberto
testo presentato
Martedì 5 giugno 2018
modificato
Venerdì 13 luglio 2018, seduta n. 26

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per sapere – premesso che:
   da quanto emerge dagli organi di stampa (la Repubblica) la Corte suprema israeliana ha autorizzato la demolizione del villaggio beduino Khan el-Ahmar (Cisgiordania) e della sua «Scuola di gomme», perché sono stati costruiti senza i necessari permessi. I giudici hanno respinto nei giorni passati gli appelli dei 200 abitanti che si oppongono al trasferimento nella vicina località di Abu Dis che li costringerebbe ad abbandonare la loro vita di nomadi;
   secondo l'Agenzia italiana per lo sviluppo e la cooperazione (ufficio di Gerusalemme), il campo beduino con annessa «Scuola di gomme» si trova in Cisgiordania, in una zona C, ossia una parte del territorio palestinese nella quale Israele vieta agli arabi di costruire case. Poco lontano sorge Maale Adumim, una delle colonie israeliane illegali più grandi e organizzate dei Territori palestinesi;
   la condanna da parte della Presidenza palestinese è stata ferma. Due settimane fa, i capi missione dell'Unione europea a Gerusalemme e Ramallah avevano lanciato un appello ad Israele a non procedere alle demolizioni a Khan el-Ahmar ed avevano espresso «profonda preoccupazione» per la sorte di quella comunità beduina;
   un segnale particolarmente incisivo è giunto nella stessa direzione, nell'aprile 2017, da parte dell'ambasciatore dell'Unione europea Lars Faaborg–Andersen: «Le pratiche quali trasferimenti forzati (...) e l'ostruzionismo verso l'assistenza umanitaria sono contrari agli obblighi di Israele in tema di diritto internazionale. Chiediamo quindi ad Israele, in quanto potenza occupante, di adempiere ai propri obblighi nei confronti della popolazione palestinese (...), di fermare completamente demolizioni e confische e consentire il pieno accesso agli aiuti umanitari»;
   si legge sul sito dell'organizzazione non governativa laica Vento di Terra, fondata dall'operatore umanitario Massimo Annibale Rossi e ora presieduta da Barbara Archetti, che nel settembre 2009 fu inaugurata la «Scuola di gomme», primo edificio pubblico realizzato per le comunità palestinesi. Si tratta di una struttura bioclimatica progettata dal gruppo ARCò (Architettura e cooperazione) di Milano, realizzata nel deserto di Gerico con pneumatici usati;
   sul profilo Facebook dell'organizzazione non governativa invece si legge che la scuola Khan al-Ahmar ha 160 alunni, provenienti da cinque comunità vicine alla scuola. Il sito individuato per il trasferimento, Jabal West, ad Azaria, è un ambiente urbano vicino alla discarica principale di Gerusalemme (ancora in uso), del tutto inadatto alla cultura desertica dei beduini;
   inoltre, l'organizzazione non governativa scrive: «La difesa del diritto allo studio degli alunni beduini di Khan al Ahmar è stata possibile grazie all'apertura di un ombrello diplomatico e mediatico sulla scuola. A partire dal settembre del 2009, sono giunti numerosi attestati di solidarietà e si sono moltiplicate le visite di delegazioni internazionali, politiche dei Paesi dell'Unione europea e dai vertici delle agenzie delle Nazioni Unite» –:
   se il Ministro interpellato sia a conoscenza dei fatti descritti e quali siano i suoi orientamenti in merito, considerato che il diritto allo studio è un diritto umano inalienabile e che tale realtà è diventata un punto di riferimento, oltre ad essere un esempio di edilizia;
   se intenda assicurare, per quanto di competenza, iniziative volte ad aprire un dialogo con i soggetti interessati a supporto del progetto, considerato anche l'intervento che finora c’è stato a sostegno di tale progetto ad opera della Cei, della cooperazione italiana, di alcune agenzie dell'Onu e dell'Unione europea.
(2-00021) «Speranza, Fornaro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aiuto umanitario

deposito dei rifiuti

diritto all'istruzione