ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00555

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 269 del 22/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: BERNINI PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 22/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARTINI MASSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014
BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2014


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-00555
presentato da
BERNINI Paolo
testo di
Martedì 22 luglio 2014, seduta n. 269

   La Camera,
   premesso che:
    in riferimento ai principi contenuti all'articolo 11 della Costituzione italiana, l'Italia condanna ogni forma di aggressione armata reciproca tra Israele e Palestina, come risoluzione dei conflitti politici;
    dal 1948 ad oggi, Israele non ha rispettato settantatré risoluzioni dell'ONU, aggravando di fatto i rapporti interni con i palestinesi e le tensioni con i Paesi confinanti, spesso sfociati in conflitti armati;
    dal secondo dopoguerra, i conflitti armati intercorsi tra israeliani e palestinesi sono stati caratterizzati da un'evidente disparità di armamenti bellici in dotazione ai rispettivi popoli: nel caso israeliano, l'esercito rappresenta uno degli eserciti più numerosi e meglio armati del mondo, mentre nel caso palestinese, la popolazione è sotto embargo di Israele e non possiede nemmeno un esercito regolare;
    negli ultimi dieci anni, dal 2004, vi sono stati 6 conflitti armati tra israeliani e palestinesi, rispettivamente nel 2004 (operazione arcobaleno), 2006 (operazione piogge estive), 2008-2009 (operazione inverno caldo e operazione piombo fuso), 2012 (operazione pilastro di sicurezza), 2014 (operazione margine di protezione). In questi conflitti, la stragrande maggioranza delle vittime, secondo i dati ufficiali, sono state palestinesi. Nelle ultime tre precedenti «operazioni» – solo per citare le più recenti – si è registrata la seguente situazione: in «inverno caldo» sono morti 4 israeliani (3 militari e un civile) a fronte di 112 palestinesi di cui 58 civili, in «piombo fuso» sono morti 13 israeliani (dieci soldati e tre civili) a fronte di circa 1.330 palestinesi (900 civili e 400 soldati), mentre durante «pilastro di sicurezza» sono morti 5 israeliani a fronte di 161 palestinesi, di cui 71 civili;
    è in corso un conflitto pluridecennale tra israeliani e palestinesi che dall'8 luglio 2014 è sfociato, per l'ennesima volta, in una escalation di violenza rappresentata da bombardamenti ai danni del popolo palestinese confinato nella striscia di Gaza (operazione «margine di protezione»), che annovera tra le sue vittime oltre 500 persone – al 21 luglio 2014 – di cui il 70 per cento, in maggioranza bambini (come testimoniato dal bombardamento del 16 luglio 2014 sulle spiagge della Striscia, che ha visto come uniche vittime 4 bambini palestinesi), ed aggravato da un intervento di terra nella Striscia di Gaza, iniziato in data 18 luglio 2014. Al 21 luglio le vittime israeliane sono: 18 soldati e due civili. A questo si aggiunge il bombardamento del 21 luglio 2014, quando un razzo israeliano ha colpito un ospedale di Gaza provocando 4 morti e 17 feriti. Bombardare gli ospedali è proibito dalla Quarta Convenzione di Ginevra che recita, all'articolo 18 quanto segue: «gli ospedali civili organizzati per prestare cure ai feriti, ai malati, agli infermi e alle puerpere non potranno, in nessuna circostanza, essere fatti segno ad attacchi; essi saranno, in qualsiasi tempo, rispettati e protetti dalle Parti belligeranti»;
    l'Unione europea, in risposta alla guerra civile siriana iniziata il 15 marzo 2011, ha imposto di comune accordo come misura di intervento internazionale, in data 23 luglio 2012, tramite il Consiglio affari esteri riunito a Bruxelles, di estendere le sanzioni alla Siria rafforzando in particolare l’embargo in vigore sulle armi fino a che non fosse terminata la guerra civile. Decisione che ha in seguito lasciato autonomia di scelta ad ogni Stato membro dell'Unione europea a partire dal 28 maggio 2013;
    il conflitto tra israeliani e palestinesi, ovvero due popoli che vivono nei confini dello stesso territorio, possiede tutte le caratteristiche di una guerra civile,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative per interrompere ogni forma di vendita di armi e sistema d'arma allo Stato di Israele, per la durata di 5 anni a partire dall'approvazione della presente mozione, periodo dopo il quale, se non si verificheranno ulteriori operazioni militari e violazione di diritti umani ad opera di Israele ai danni del popolo palestinese, verrà ripristinata la vendita dei suddetti armamenti allo Stato israeliano;
   nel caso di una o più future operazioni militari lanciate da Israele per colpire il popolo palestinese, ad adottare iniziative affinché l'embargo sulle armi sia esteso per 5 anni a partire dalla data di termine dell'ultimo conflitto.
(1-00555) «Paolo Bernini, Artini, Corda, Rizzo, Del Grosso, Sibilia, Scagliusi, Di Battista, Manlio Di Stefano, Basilio, Spadoni, Grande».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

questione palestinese

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Israele

commercio di armi

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diritti umani

risoluzione ONU

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