ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00543

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 426 del 31/01/2011
Abbinamenti
Atto 1/00451 abbinato in data 31/01/2011
Atto 1/00488 abbinato in data 31/01/2011
Atto 1/00541 abbinato in data 31/01/2011
Atto 1/00551 abbinato in data 31/01/2011
Atto 1/00553 abbinato in data 31/01/2011
Atto 1/00554 abbinato in data 31/01/2011
Atto 1/00558 abbinato in data 08/02/2011
Atto 1/00559 abbinato in data 08/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 28/01/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 28/01/2011
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 28/01/2011
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 28/01/2011
ORLANDO LEOLUCA ITALIA DEI VALORI 28/01/2011


Stato iter:
08/02/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 31/01/2011
Resoconto DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 31/01/2011

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 31/01/2011

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 31/01/2011

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 08/02/2011

RITIRATO IL 08/02/2011

CONCLUSO IL 08/02/2011

Atto Camera

Mozione 1-00543
presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO
testo di
lunedì 31 gennaio 2011, seduta n.426

La Camera,

premesso che:

gli alloggi di servizio connessi con l'incarico (asi), gli alloggi di temporanea sistemazione per le famiglie dei militari (ast), gli alloggi gratuiti per consegnatari e custodi (asgc), gli alloggi connessi con l'incarico, con annessi locali di rappresentanza (asir) sono circa 18.447, di cui quelli non più utili alle esigenze istituzionali sono 3.439, e se ne prevede l'alienazione, ai sensi del decreto legislativo n. 66 del 2010, nel quale sono confluite le previsioni di cui alla legge n. 244 del dicembre 2007;

le vendite previste saranno effettuate dopo il decreto di passaggio a bene disponibile dello Stato, con le modalità previste dal decreto ministeriale 18 maggio 2010, n. 112, recante il regolamento per l'attuazione del programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio per il personale militare, con la vendita diretta o con la vendita all'asta;

gli alloggi vuoti sono 1.619 e gli alloggi vuoti in attesa di finanziamento sono 2.036, mentre gli alloggi condotti da utenti con titolo scaduto sono 5.117;

la maggior parte del gettito dei canoni proviene dai possessori sine titulo. L'amministrazione della difesa non ha mai erogato mutui al personale in servizio, prevedendo l'accantonamento e la distribuzione delle somme dai canoni versati sine titulo, pari al 15 per cento dell'intero ammontare;

il differenziale tra gli alloggi di temporanea sistemazione per le famiglie dei militari (ast) e gli alloggi di servizio connessi con l'incarico (asi) tende ad annullarsi a favore di questi ultimi. È noto che gli alloggi di servizio connessi con l'incarico (asi) danno un gettito assolutamente inferiore a quello degli di temporanea sistemazione per le famiglie dei militari (ast) e questo aumenta ulteriormente il deficit gestionale;

con lo sfratto già programmato dei conduttori sine titulo per effetto dei recuperi coatti, si prevede la riduzione verticale del gettito, malgrado i previsti aumenti dei canoni di mercato e l'aumento clamoroso di ulteriori alloggi vuoti, a causa della mancanza dei necessari finanziamenti per manutenzione o ristrutturazione;

l'articolo 297, comma 1, del decreto legislativo n. 66 del 2010 stabilisce che, all'interno della riforma organica connessa al nuovo modello delle Forze armate, venga predisposto un piano pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione degli alloggi di servizio;

con l'articolo 306 del medesimo decreto legislativo n. 66 del 2010 viene previsto il diritto alla continuità nella conduzione dell'alloggio, pur rimanendo in affitto, per quanti non siano in grado di acquistarlo, qualora messo in vendita, sancendo «la permanenza negli alloggi dei conduttori delle unità immobiliari e del coniuge superstite, alle condizioni di cui al comma 2, con basso reddito familiare, non superiore a quello determinato con il decreto ministeriale di cui al comma 2, ovvero con componenti familiari portatori di handicap, dietro corresponsione del canone in vigore all'atto della vendita, aggiornato in base agli indici Istat»;

l'audizione del «Comitato famiglie militari per la casa», svoltasi il 25 febbraio 2009 (ma va tenuto conto anche di quelle antecedenti), ha evidenziato l'urgenza della presentazione del regolamento e di misure concrete che prevedano la vendita di tutti gli immobili situati al di fuori delle infrastrutture militari e non più utili alle esigenze della difesa;

nel corso dell'incontro tra il Sottosegretario di Stato per la difesa con delega agli immobili, Guido Crosetto, assistito dal suo consigliere per gli affari giuridici, e Sergio Boncioli, coordinatore nazionale di Casadiritto, è stata avanzata, nei dettagli, la proposta della soglia di sostenibilità riguardante tutti gli utenti a cui sono destinati i nuovi canoni di mercato. Tale meccanismo si propone di costituire un argine di sicurezza (sostenibilità) a un'eventuale macroscopica applicazione di un canone davvero insostenibile, che potrebbe essere raggiunto con la metodologia indicata attualmente nella bozza del decreto ministeriale, di cui all'articolo 6, comma 21-quater, del decreto-legge n. 78 del 2010. La soglia della sostenibilità riguarda tutti i redditi e si controlla attraverso l'introduzione di un coefficiente da applicare sulla base dei redditi complessivi familiari. Essa costituisce appunto un controllo finale e ha il vantaggio di permettere alle famiglie di pagare un canone pur esoso, ma almeno sostenibile, e di permettere all'amministrazione della difesa di fare affidamento su risorse certe e non virtuali. Sono esclusi dall'applicazione dei canoni di mercato e, quindi, dalla necessità di applicare la soglia di sostenibilità (controllo) gli utenti che sono compresi nell'ambito di applicazione dell'articolo 2 del decreto di gestione annuale del Ministro della difesa, cioè gli utenti che l'amministrazione della difesa stessa definisce «protetti»;

è stata poi affrontata la questione della contestualità, cioè dell'entrata in vigore dei nuovi canoni. Il coordinatore nazionale di Casadiritto Boncioli ha prospettato la necessità di uno scivolo della data del 1o gennaio 2011, ormai già trascorso, in quanto l'iter che dovrà affrontare il citato decreto ministeriale, unitamente ai necessari adempimenti dei tecnici che dovranno verificare le vere condizioni degli alloggi, dovrebbe rendere inevitabile lo spostamento di tale data. È comprensibile e ragionevole, oltre che degno di uno Stato di diritto, considerare che un canone totalmente nuovo sia comunicato alla controparte dal proprietario, con decorrenza almeno dal momento in cui avvenga la notifica per raccomandata, e che quindi entri in vigore all'atto dell'avvenuta conoscenza dell'importo del nuovo canone;

parimenti è necessario che i recuperi forzosi, eventualmente in programma per gli alloggi non alienati, non siano resi esecutivi prima dell'inizio delle operazioni effettive delle alienazioni previste;

è stata fatta richiesta di provvedere all'interpretazione delle seguenti disposizioni del decreto ministeriale 18 maggio 2010, n. 112:

a) articolo 7, comma 4, lettera a): in materia di usufrutto, le rate del 20 per cento del reddito comprendono il costo della garanzia della fideiussione bancaria o assicurativa. Dovrebbe essere precisata la validità del citato comma 4, lettera a), nel caso di ultrasessantacinquenni che rientrano nei limiti previsti dal decreto ministeriale, in quanto il versamento della caparra sarebbe del tutto incomprensibile oltre che inutile;

b) articolo 7, commi 13 e 14: i limiti di reddito individuati (19.000 e 22.000 euro) debbono essere calcolati secondo i criteri previsti dall'articolo 21 della legge 5 agosto 1978, n. 457, e successive modificazioni, così come chiaramente indicato al comma 4 dell'articolo 3 del decreto-legge 25 settembre 2001, n. 351, richiamato dallo stesso articolo 7, comma 1, del decreto del Ministro della difesa 18 maggio 2010, n. 112;

il rappresentante di Casadiritto ha sottolineato che il Sottosegretario Crosetto si è impegnato a esaminare nel merito le proposte e le osservazioni, trovandole tutte interessanti;

risulta, altresì, che siano stati inviati agli utenti degli alloggi dell'amministrazione della difesa avvisi di sfratto e di canoni al prezzo di libero mercato a partire dal 1o gennaio 2011, senza tener conto del reale fabbisogno abitativo che ne legittimasse l'applicazione;

con il 15 per cento degli affitti degli utenti cosiddetti sine titulo incassati dal Ministero della difesa, che, per legge, dal 1994 avrebbe dovuto impiegare il «fondo casa» per costruire nuovi alloggi, a quanto risulta neppure un alloggio è stato costruito;

in data 19 dicembre 2010, è stata inviata una mail ai componenti della Commissione difesa della Camera dei deputati, nella quale viene messa in evidenza la lettera di un giovane militare, diffusa nella rubrica «Domande & risposte» del sito internet www.casadiritto.it, che è emblematica del clima di tensione che si respira tra i militari delle Forze armate; infatti, nella stessa sono espresse le conseguenze dei danni, riguardo al complesso «problema casa» per i militari, che verrebbero ascritte al Ministro della difesa e al Capo di Stato maggiore della difesa, per effetto del regolamento di cui al decreto ministeriale 18 maggio 2010, n. 112, (con l'introduzione di canoni ai prezzi di libero mercato e il ripristino degli sfratti) e dell'emanando decreto del Ministro della difesa in tema di sfratti e canoni al libero mercato;

nella citata mail il Ministero della difesa è ritenuto responsabile di riportare indietro le «lancette dell'orologio» a prima del 1993, attribuendo nuovamente lo status di «occupante» agli utenti degli alloggi demaniali legittimati fino al luglio 2010 alla conduzione delle loro case con un equo canone anche maggiorato del 50 per cento. Nel contempo, secondo quanto sostenuto nella citata lettera, si cercherebbe di distrarre l'attenzione del personale militare in servizio da quelle che appaiono inadempienze a danno di tutti i militari dipendenti; nella lettera vengono, altresì, riportate le parole, proprio del Ministro della difesa, che, durante lo svolgimento di un'interrogazione a risposta immediata in Assemblea alla Camera dei deputati il 1o dicembre 2010, ha testualmente affermato nella sua risposta: «Attenzione, però, per ognuno senza titolo che rimane vuol dire che ve ne è uno con titolo che resta fuori». Far credere, denuncia la lettera, ai giovani militari con famiglia che la colpa della mancata assegnazione di un alloggio militare è da ascrivere agli utenti cosiddetti «occupanti senza titolo», oltre che non corrispondente alla realtà dei fatti, è anche moralmente censurabile;

risulta, pertanto, evidente che la situazione in cui versano gli utenti degli alloggi dell'amministrazione della difesa è drammatica e richiede interventi immediati e concreti e non le solite promesse che rischiano di essere disattese, alla luce degli esiti dell'incontro tra il Sottosegretario per la difesa e il rappresentante di Casadiritto e tenendo conto delle problematiche e delle richieste di tutti gli utenti degli alloggi,
impegna il Governo:
ad adottare opportune iniziative, anche normative, volte a:

a) evidenziare la natura pluriennale del programma di alienazione del patrimonio abitativo non più utile, esplicitando che il programma di vendita degli immobili non si esaurisce con l'individuazione di un primo elenco, ma prosegue al fine di un consistente rinnovo e ampliamento del patrimonio abitativo della difesa;

b) garantire la permanenza negli alloggi dei conduttori con basso reddito non sulla base di un limite temporale prefissato, ma in relazione al permanere del reddito familiare al di sotto della soglia determinata annualmente con decreto ministeriale, includendo anche le famiglie con portatori di handicap, dietro corresponsione del canone all'acquirente dell'alloggio comunque venduto dalla difesa «in nuda proprietà», non pregiudicando quindi la vendita dell'intero stabile;

c) individuare un numero consistente di unità immobiliari da alienare non inferiore al 30 per cento, considerando che l'adozione del modello di difesa su base esclusivamente volontaria rende necessaria la disponibilità di risorse finanziarie importanti da investire in unità abitative da assegnare al personale volontario;

d) procrastinare a una data successiva al 1o gennaio 2011 il termine di applicazione di quanto previsto dal decreto-legge n. 78 del 2010, al fine di consentire al Ministero della difesa di espletare i complessi adempimenti relativi alla determinazione dei canoni di mercato, comunicando all'utente l'importo almeno contestualmente alla sua applicazione;

a rendere noto l'elenco degli alloggi alienabili;

a valutare e ad adottare ogni altra possibile iniziativa di sostegno agli utenti degli alloggi del Ministero della difesa e a recepire le richieste delle associazioni rappresentative degli utenti degli alloggi stessi, in relazione alle quali il Governo si è espresso solo verbalmente in maniera positiva.

(1-00543)
«Di Stanislao, Donadi, Evangelisti, Borghesi, Leoluca Orlando».