Legislatura: 17Seduta di annuncio: 104 del 24/10/2013
Primo firmatario: RONDINI MARCO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 24/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/10/2013 ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/10/2013 BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/10/2013 BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/10/2013 BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/10/2013 BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 24/10/2013 BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/10/2013 CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/10/2013 CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE 24/10/2013 FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/10/2013 GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/10/2013 GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/10/2013 GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/10/2013 INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE 24/10/2013 MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 24/10/2013 MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE 24/10/2013 PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 24/10/2013 PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE 24/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 28/10/2013 Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE INTERVENTO PARLAMENTARE 28/10/2013 Resoconto BINETTI PAOLA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA INTERVENTO GOVERNO 29/10/2013 Resoconto FADDA PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE) DICHIARAZIONE VOTO 29/10/2013 Resoconto PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE Resoconto NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' Resoconto VEZZALI MARIA VALENTINA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA Resoconto LAFFRANCO PIETRO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto MATTIELLO DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO Resoconto LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO PARERE GOVERNO 29/10/2013 Resoconto FADDA PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
DISCUSSIONE IL 28/10/2013
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/10/2013
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 28/10/2013
DISCUSSIONE IL 29/10/2013
ACCOLTO IL 29/10/2013
PARERE GOVERNO IL 29/10/2013
APPROVATO IL 29/10/2013
CONCLUSO IL 29/10/2013
La Camera,
premesso che:
la celiachia (detta anche morbo celiaco o sprue celiaca) è un'intolleranza permanente alla gliadina, contenuta nel glutine, ovvero un insieme di proteine a loro volta contenute nel frumento, nell'orzo, nella segale, nel farro e in altri cereali minori. La celiachia rende tossici – nei soggetti affetti o predisposti – tutti gli alimenti derivati dai suddetti cereali o contenenti glutine in seguito a contaminazione; è una patologia autoimmune sempre più diffusa tra la popolazione – con circa 135 mila nuovi casi ogni anno – e che si manifesta in età sempre più giovane. È la cosiddetta intolleranza al glutine, una sostanza che si forma dall'unione di due proteine per mezzo dell'acqua;
la malattia celiaca non ha una trasmissione genetica mendeliana, ma è presente un certo grado di predisposizione nei parenti degli affetti. L'intolleranza al glutine genera gravi danni alla mucosa intestinale, quali l'atrofia dei villi intestinali;
nel celiaco ingerire glutine attiva in maniera anomala il sistema immunitario che risponde rifiutando il glutine e danneggiando quindi l'intestino. La celiachia non è causata esclusivamente dal glutine, ossia dal fattore ambientale, ma anche da alcuni fattori genetici. La celiachia è, infatti, una delle malattie genetiche più frequenti. In particolare, il complesso HLA-DQ2 e HLA-DQ8 è fortemente associato alla malattia celiaca;
il Parlamento europeo ha approvato nel mese di giugno 2013 un regolamento che, di fatto, «declassa» i celiaci dai gruppi di consumatori le cui esigenze nutrizionali vanno particolarmente tutelate;
il dibattito, che ha impegnato per 20 mesi il Parlamento europeo, il Consiglio dell'Unione europea e la Commissione europea, è stato in larga misura dedicato alla scelta di includere o meno gli alimenti senza glutine (oggi compresi tra i «dietetici») in questo nuovo regolamento. Alla fine di un lungo confronto, i tre organi di governo europei hanno raggiunto un compromesso, votato a larga maggioranza dall'assemblea di Strasburgo: le persone affette da celiachia non sono comprese tra quelle considerate categoria «vulnerabile» dall'Unione europea, ma i prodotti senza glutine di cui hanno bisogno, oltre a risultare chiaramente identificabili in etichetta, dovranno mantenere le stesse garanzie di sicurezza oggi previste dalla normativa vigente;
il regolamento punta a semplificare la materia con la cancellazione delle norme riguardanti i prodotti cosiddetti «dietetici», rivolgendo il proprio campo di applicazione ai prodotti giudicati «essenziali» per categorie «vulnerabili» della popolazione per tutelarne la salute;
trasferire la tutela dei consumatori celiaci, portatori di una specifica patologia, a un regolamento generale che interessa la generalità dei prodotti alimentari destinati al comune consumatore, è inappropriato e inaccettabile;
la disposizione approvata va ad impattare sui prodotti destinati ad alcune categorie vulnerabili della popolazione, che comprendono i lattanti, i bambini nella prima infanzia, chi ha bisogno di alimenti per i cosiddetti «fini medici speciali» e perfino chi deve perdere peso, ma non i celiaci;
l'Associazione italiana celiachia con forza ricorda che la celiachia non è una «moda» alimentare e i 135.000 pazienti italiani diagnosticati devono necessariamente sottoporsi a diete prive di glutine come unica terapia alla loro patologia autoimmune,
impegna il Governo:
a tutelare i celiaci e le loro famiglie, attraverso lo stretto monitoraggio della definizione degli atti delegati e di esecuzione successivi all'approvazione del regolamento (UE) n. 609/13, che, come noto, esclude gli alimenti senza glutine dalle categorie di prodotti ritenuti essenziali per categorie vulnerabili della popolazione, tra cui, quindi, non annovera i celiaci;
ad assicurare il mantenimento delle garanzie di sicurezza degli alimenti destinati ai celiaci, secondo quanto oggi previsto dal decreto legislativo n. 111 del 1992 e dal regolamento (CE) n. 41/2009, che verranno superati a decorrere dal 20 luglio 2016 per effetto dell'applicazione del regolamento (UE) n. 609/13, che abrogherà il concetto di «prodotto dietetico», di cui alla direttiva quadro 2009/39/CE, anch'essa superata dal regolamento (UE) n. 609/13;
a garantire, per quanto di competenza, che la normativa italiana, da sempre all'avanguardia per i diritti e le tutele dei celiaci, mantenga pari garanzia per la sicurezza del prodotto specificamente rivolto ai celiaci (ex dietetico), per la produzione, la notifica delle etichette e il piano di campionamento di controllo e mantenga anche il registro nazionale degli alimenti, quale unica fonte per l'erogazione gratuita, anche con l'attuazione della revisione del registro già discussa ai tavoli tecnici del Ministero della salute;
a garantire il mantenimento delle tutele oggi riconosciute ai celiaci, secondo quanto previsto dalla legge n. 123 del 2005 agli articoli 4 e 5;
a garantire i tetti di spesa del decreto del Ministro della sanità dell'8 giugno 2001 (cosiddetto decreto Veronesi) e l'applicazione del principio del fabbisogno calorico sulla base dei recenti livelli di assunzione giornalieri di nutrienti della Società italiana di nutrizione umana;
a farsi carico dell'annoso problema della circolarità dei prodotti in erogazione, oggi disponibili per il paziente nella sola regione di residenza, cosa che costringe i celiaci che si spostano per studio o lavoro per brevi periodi a portare con sé gli alimenti per il fabbisogno quotidiano;
a tener presenti, in attesa dell'approvazione dei livelli essenziali di assistenza (dal 2008 è previsto il passaggio della celiachia dall'elenco delle malattie rare alle croniche), i rischi per la perdita dell'importante tutela della diagnosi che il regolamento delle malattie rare prevede (con esenzione dal ticket), per una malattia il cui esame precoce richiede ancora, mediamente, 6 anni di tempo e indagini (dati della relazione annuale al Parlamento);
a promuovere la diagnosi precoce (che riduce i costi sanitari inutili, i costi sociali e l'esposizione dei sospetti celiaci alle complicanze del ritardato ricorso alla dieta) che dovrà essere perseguita con politiche di «case-finding», ritenute dalla comunità scientifica più efficaci dello screening di massa;
a promuovere la revisione e l'aggiornamento del protocollo di diagnosi e follow up (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 febbraio 2008) per il trattamento della celiachia e la sua diffusione.
(1-00219) «Rondini, Allasia, Attaguile, Borghesi, Bossi, Matteo Bragantini, Buonanno, Busin, Caon, Caparini, Fedriga, Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Guidesi, Invernizzi, Marcolin, Molteni, Gianluca Pini, Prataviera».
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