ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00166

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 174 del 11/05/2009
Abbinamenti
Atto 1/00133 abbinato in data 11/05/2009
Atto 1/00136 abbinato in data 11/05/2009
Atto 1/00167 abbinato in data 11/05/2009
Atto 1/00173 abbinato in data 11/05/2009
Firmatari
Primo firmatario: TURCO LIVIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/05/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SERENI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 08/05/2009
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 08/05/2009
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 08/05/2009
BUCCHINO GINO PARTITO DEMOCRATICO 08/05/2009
CALGARO MARCO PARTITO DEMOCRATICO 08/05/2009
D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO 08/05/2009
GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 08/05/2009
MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 08/05/2009
MOSELLA DONATO RENATO PARTITO DEMOCRATICO 08/05/2009
MURER DELIA PARTITO DEMOCRATICO 08/05/2009
PEDOTO LUCIANA PARTITO DEMOCRATICO 08/05/2009
SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 08/05/2009


Stato iter:
26/05/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/05/2009
Resoconto GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 26/05/2009
Resoconto FAZIO FERRUCCIO VICE MINISTRO - (LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 26/05/2009
Resoconto MOLTENI LAURA LEGA NORD PADANIA
Resoconto PALAGIANO ANTONIO ITALIA DEI VALORI
Resoconto COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO
Resoconto TURCO LIVIA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BARANI LUCIO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 11/05/2009

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 11/05/2009

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 11/05/2009

ACCOLTO IL 26/05/2009

PARERE GOVERNO IL 26/05/2009

DISCUSSIONE IL 26/05/2009

APPROVATO IL 26/05/2009

CONCLUSO IL 26/05/2009

Atto Camera

Mozione 1-00166
presentata da
LIVIA TURCO
testo di
lunedì 11 maggio 2009, seduta n.174

La Camera,

premesso che:
il Parlamento europeo ha approvato il 6 luglio 2006 la risoluzione sull'HIV/AIDS - «tempo di agire» - il 24 aprile 2007 ha adottato la risoluzione sulla lotta all'HIV/AIDS all'interno dell'Unione europea e nei Paesi vicini per il triennio 2007-2009 ed infine il 20 novembre 2008 ha adottato la risoluzione sull'HIV/AIDS - «diagnosi precoce e cure tempestive»;

il 1o dicembre 2008, giornata internazionale della lotta all'AIDS, la Commissione europea e il Consiglio dell'Unione europea hanno ribadito la necessità della diffusione del test per la diagnosi precoce e hanno richiesto a tutti gli Stati membri di mettere in atto tutte le azioni per la diffusione del test e di riferire sui risultati nel corso della prossima conferenza internazionale sull'AIDS che si svolgerà a Vienna nel 2010;

nel mese di novembre 2008 si è tenuto a Parigi, sotto l'egida della Presidenza francese, la conferenza «2008 HIV diagnosis summit», dove tutti gli Stati membri sono stati invitati a far emergere, sempre attraverso la diffusione del test, il sommerso delle sieropositività presente nel loro Paese;

nonostante i progressi delle terapie e le recenti sperimentazioni che aprono la strada alla possibilità di nuove cure, la malattia continua a mietere vittime in tutto il mondo. Secondo i dati forniti da Unaids, il programma congiunto delle Nazioni Unite sull'HIV e l'AIDS, dall'inizio dell'epidemia negli anni '90 sono morte circa 27 milioni di persone nel mondo;

anche in Italia e in Europa, dove lo scenario è meno allarmante, il numero di sieropositivi continua ad aumentare. Nel Sud del mondo, la situazione resta drammatica e l'infezione ha provocato 2,5 milioni di nuovi casi solo nel 2008;

il 19 marzo 2009 si è tenuto a Roma l'HIV summit Italia 2009: «Diagnosi precoce, qualità della vita»;

sono 58.400 i casi di AIDS notificati dall'inizio dell'epidemia fino al 31 dicembre 2007. Tenendo conto del ritardo della notifica, ragionevolmente questo numero sale a oltre 59.500. La regione più colpita in assoluto risulta essere la Lombardia, ma nell'ultimo anno il tasso di incidenza più elevato è quello del Lazio, seguito da Lombardia, Toscana, Emilia Romagna e Liguria;

cambiano le caratteristiche delle persone con AIDS: aumenta l'età, sia per gli uomini (43 anni) che per le donne (40 anni), diminuiscono i tossicodipendenti, aumentano gli stranieri (oltre il 20 per cento dei casi segnalati nell'ultimo anno). Diminuisce ulteriormente l'incidenza di casi di AIDS nei bambini: solo un nuovo caso pediatrico è stato segnalato nel corso del 2007. Per quanto riguarda le nuove diagnosi di infezione da HIV, per le quali non esiste ancora un sistema di sorveglianza nazionale, i dati provenienti da alcune regioni e province italiane mostrano una sostanziale stabilizzazione, che permette di stimare circa 4000 nuove infezioni l'anno nel nostro Paese (circa 11 infezioni ogni giorno);

nel 2007 le stime mostrano una sostanziale stabilità nel numero di nuovi casi di AIDS rispetto al 2006, segno che si è arrestata la tendenza al declino dell'incidenza di malattia conclamata che aveva caratterizzato l'era della haart (terapia antiretrovirale combinata). Ciò dipende dal mancato accesso precoce alla terapia (oltre il 60 per cento dei nuovi casi non ha effettuato terapia prima della diagnosi di AIDS) e consegue a un ritardo nell'esecuzione del test (oltre una persona su due scopre di essere sieropositiva al momento della diagnosi di AIDS o poco prima);

la causa del ritardo risiede in una bassa percezione del rischio, soprattutto in persone che hanno acquisito l'infezione per via sessuale;

un'elevata percentuale di infezioni da virus HIV non sono diagnosticate e queste persone, ignare del proprio stato, scoprono di essere sieropositive solo quando sono vittime di altre gravi patologie (l'Istituto superiore di sanità stima che il 50 per cento dei sieropositivi presenti in Italia siano non identificati);

tale situazione potrebbe ulteriormente aggravarsi qualora fossero approvate norme che rendano sempre più difficile l'accesso alle strutture del servizio sanitario nazionale da parte di tutti coloro che legalmente o illegalmente, stabilmente o momentaneamente, si trovino sul territorio dello Stato italiano;

l'HIV/AIDS è una malattia trasmissibile ed esiste, quindi, il grave rischio di contagio da parte di queste persone infette che non sanno ancora di esserlo, con grave nocumento della salute pubblica;

la riduzione degli ostacoli per l'accesso al test per l'HIV e la conseguente diagnosi precoce appaiono essere la strada auspicabile per dare adeguate possibilità di cura al sieropositivo, insieme all'indispensabile consapevolezza e tutela dei propri diritti e per rallentare la diffusione della malattia;

la piena tutela dei diritti umani e il rispetto della riservatezza e la protezione dei dati personali è alla base di ogni azione contemplata nella risposta al virus dell'HIV,
impegna il Governo:
a richiedere con urgenza alla Commissione nazionale per la lotta contro l'AIDS, organo tecnico del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di elaborare entro sei mesi dall'approvazione del presente atto le linee guida nazionali per garantire, indurre e facilitare l'accesso al test secondo le seguenti indicazioni:

a) individuazione di gruppi di fragilità sociale sui quali focalizzare i primi passi strategici;


b) definizione di strumenti chiari e modalità innovative per la garanzia dell'accesso informato, quali l'introduzione di procedure standard nell'accettazione per il ricovero ospedaliero o di procedure standard di test informato all'interno delle strutture carcerarie, nel momento dell'accoglienza delle persone immigrate, in situazioni di conclamato disagio sociale o, ad esempio, in presenza di patologie psichiatriche;

c) miglioramento dell'informazione e della prevenzione sulle malattie sessualmente trasmissibili e, in particolare, sull'HIV/AIDS e sulle epatiti, sottolineando la necessità di sottoporsi al test per permettere una diagnosi precoce;

a realizzare un piano di prevenzione, diagnosi precoce e terapia dell'AIDS, approntando misure specifiche, in particolare, per la tutela dei minori sieropositivi;

a stanziare risorse idonee per favorire la ricerca scientifica e la sperimentazione di nuovi trattamenti delle patologie sessualmente trasmissibili e dell'AIDS in particolare, in ottemperanza al dispositivo n. 1 della suddetta risoluzione del Parlamento europeo;

a realizzare un sistema di diagnosi precoce dell'infezione da HIV, anche nei confronti dei cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale, a prescindere dalla condizione di regolarità o meno del loro soggiorno;

a garantire un costante monitoraggio in ordine alla diffusione del virus HIV nell'ambito della popolazione presente sul territorio nazionale, nel rispetto del diritto alla protezione dei dati personali dei soggetti interessati, ricorrendo, in particolare, a statistiche in forma aggregata e anonima;

ad adottare misure specifiche per migliorare lo standard di tutela del diritto inviolabile alla salute dei soggetti detenuti affetti da AIDS;

a realizzare campagne di sensibilizzazione, informazione e prevenzione dell'AIDS, favorendo, tra l'altro, l'insegnamento della prevenzione nelle scuole secondarie di secondo grado, affinché anche gli adolescenti possano acquisire un'adeguata consapevolezza su tale infezione;

ad adottare misure idonee a prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione nei confronti dei soggetti affetti da AIDS, in ottemperanza al dispositivo n. 8 contenuto nella citata risoluzione del Parlamento europeo.

(1-00166)
«Livia Turco, Sereni, Giachetti, Bossa, Bucchino, Calgaro, D'Incecco, Grassi, Miotto, Mosella, Murer, Pedoto, Sbrollini».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

AIDS

lotta contro la discriminazione

malattia

malattia infettiva

malattia sessualmente trasmissibile

politica sanitaria

prevenzione delle malattie

rischio sanitario

risoluzione

statistica della sanita'

trattamento sanitario