ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00163

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 65 del 05/08/2013
Abbinamenti
Atto 1/00119 abbinato in data 18/09/2013
Atto 1/00165 abbinato in data 18/09/2013
Atto 1/00186 abbinato in data 18/09/2013
Firmatari
Primo firmatario: FORMISANO ANIELLO
Gruppo: MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 05/08/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TABACCI BRUNO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO 05/08/2013
LO MONTE CARMELO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO 05/08/2013
PISICCHIO PINO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO 05/08/2013


Stato iter:
18/09/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 18/09/2013
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto FAMIGLIETTI LUIGI PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CATALANO IVAN MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto FABBRI MARILENA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto RIZZETTO WALTER MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 18/09/2013

DISCUSSIONE IL 18/09/2013

RITIRATO IL 18/09/2013

CONCLUSO IL 18/09/2013

Atto Camera

Mozione 1-00163
presentato da
FORMISANO Aniello
testo presentato
Lunedì 5 agosto 2013
modificato
Mercoledì 18 settembre 2013, seduta n. 79

   La Camera,
   premesso che:
    l'Irisbus è un'azienda controllata al 100 per cento da Iveco e, quindi, dal gruppo Fiat industrial, ed è nata nel 1999 con la fusione della divisione autobus di Renault con la divisione autobus europea dell'Iveco e con l'acquisizione di Ikarus-Bus;
    dal 2001, la società è interamente controllata dal gruppo Fiat Iveco ed è divenuta il secondo produttore mondiale di autobus, costruendo autobus di linea e da turismo e filobus di nuova concezione;
    il 14 settembre 2011 la Fiat ha reso nota la sua decisione di avviare le procedure per la cessazione dell'attività dello stabilimento Irisbus di Valle Ufita (Avellino);
    lo stabilimento Irisbus di Valle Ufita è l'unico presente in Italia ed è l'unico chiuso da Fiat, che invece continua regolarmente la produzione negli analoghi siti industriali stranieri;
    l'azienda ha comunicato che la sua decisione è dovuta alle conseguenze della crisi economica che hanno causato la diminuzione della capacità produttiva dello stabilimento campano, passata dai 717 veicoli del 2006 ai 145 – di cui meno di 100 urbani – dei primi sei mesi del 2011;
    la crisi di Irisbus è gravissima per il territorio campano, dove si colloca lo stabilimento oggetto della decisione della Fiat, nel quale erano impiegati 700 lavoratori, senza contare le aziende dell'indotto;
    attualmente, circa 400 sono i lavoratori dell'Irisbus in cassa integrazione fino al dicembre 2013, mentre circa 200 sono stati ricollocati in altre aziende del gruppo Fiat, o, purtroppo, sono finiti nella triste categoria degli «esodati»;
    nella XVI legislatura il Parlamento si è occupato dell'argomento con numerosi atti di sindacato ispettivo, presentati da tutti i gruppi parlamentari, per sollecitare il Governo ad intervenire per affrontare la crisi, ma, nonostante le rassicurazioni, la questione appare ancora lontana da una soluzione soddisfacente;
    appare evidente che la scelta dell'azienda infligge un duro colpo all'intero settore della produzione di autobus urbani, dato che l'Irisbus era l'unica fabbrica italiana produttrice di autobus e costituiva uno snodo importante per lo sviluppo industriale e produttivo di un territorio, quale quello campano, provato duramente dalla crisi economica in atto da tempo, oltre che dai decenni di arretratezza economica e di mancata crescita;
    la chiusura dello stabilimento di Valle Ufita rappresenta, inoltre, l'ennesimo duro colpo al fondamentale settore del trasporto pubblico locale, già penalizzato dai tagli che i Governi hanno effettuato al settore stesso dal 2010 in avanti;
    questi tagli vengono valutati in oltre un miliardo e mezzo di euro l'anno ed hanno comportato ”evitabili costi sul piano dell'efficienza oltre a riduzioni pesanti dei servizi minimi garantiti;
    la crisi di Irisbus e quella di BredaMenariniBus, di proprietà di Finmeccanica, sono gli ultimi segnali di un'evidente incapacità della disciplina del trasporto pubblico locale, che non si è mostrata in grado di garantire un efficace servizio nel settore, tanto da spingere le regioni a chiedere al Governo di attivare un tavolo specifico dedicato al settore;
    appare, inoltre, evidente la necessità di una vera politica industriale, che non evochi il vecchio dirigismo, ma che sia in grado di affrontare con lungimiranza strumenti validi per risolvere non solo la vicenda Irisbus, ma la difficile situazione della Campania e del Mezzogiorno;
    infatti, tante sono le grandi e piccole aziende meridionali che stanno attraversando un'acuta fase di crisi. Irisbus è particolarmente importante perché è la sola produttrice di autobus nel nostro Paese;
    la sua chiusura ha, come conseguenza diretta, quella di rendere ancora più difficile la situazione dei trasporti pubblici locali. È noto, infatti, che il parco mezzi è ormai vetusto e necessita di cambiamento, sia per motivi di sostenibilità ambientale sia per motivi di sicurezza;
    è vero che il tragico incidente avvenuto a Monteforte riguarda un autobus extraurbano, ma appare evidente che l'usura dei mezzi e l'impossibilità di sostituirli prontamente mettono a rischio gli utenti e gli autisti costretti a viaggiare su mezzi vecchi, insicuri ed inquinanti;
    non è certo una soluzione quella di delocalizzare le imprese e, meno che meno, quella di acquistare all'estero gli autobus che lo stabilimento italiano produceva;
    occorre, invece, valorizzare la qualità di aziende come l'Irisbus di Valle Ufita, garantendo lavoro e sicurezza alle famiglie che da questo stabilimento dipendono;
    il 1o agosto 2013, il Governo ha incontrato l'azienda e i sindacati per trovare una soluzione. Appare certo positiva la proroga della cassa integrazione in deroga dal gennaio 2014 e fa ben sperare la promessa del Governo di aprire un tavolo tecnico che affronti il tema del trasporto pubblico in modo globale;
    positivo sembra anche l'impegno del Governo di redigere, assieme alla regione Campania, un accordo di programma che riqualifichi l'area della Valle Ufita, individuando i modi di salvaguardia dei livelli occupazionali,

impegna il Governo:

   a proseguire nell'azione intrapresa per favorire la soluzione della crisi dell'Irisbus in modo da conservare, per quanto possibile, l'azienda irpina nella sua vocazione di produttrice di autobus, grazie alla sua struttura produttiva all'avanguardia;
   a prevedere, pur nei limiti di bilancio noti, un piano nazionale di finanziamento del settore dei trasporti volto ad incentivare l'ammodernamento del parco vetture circolanti, con evidente beneficio per i cittadini e per le aziende produttrici;
   ad assumere, per quanto di competenza, tutte le iniziative necessarie per garantire un sistema di mobilità sostenibile dal punto di vista economico ed ambientale.
(1-00163) «Formisano, Tabacci, Lo Monte, Pisicchio».
(5 agosto 2013)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

IRPINIA

EUROVOC :

industria automobilistica

autobus

stabilimento

cessazione d'attivita'

piano di finanziamento