Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Bilancio dello Stato
Altri Autori: Servizio Commissioni
Titolo: (AC 4027) Ratifica dello Scambio di lettere fra l'Italia e la FAO per la concessione di un immobile in Roma
Riferimenti:
AC N. 4027/XVI     
Serie: Note di verifica    Numero: 279
Data: 24/02/2011
Descrittori:
CONCESSIONI   FOOD AND AGRICOLTURE ORGANIZATION OF THE UNITED NATIONS ( FAO )
IMMOBILI DI ENTI ED UFFICI PUBBLICI     
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari
V-Bilancio, Tesoro e programmazione

 


Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

 

 

 

 

 

 

Verifica delle quantificazioni

 

 

 

A.C. 4027

 

 

Ratifica dello Scambio di lettere fra l’Italia e la FAO

per la concessione di un immobile in Roma

 

 

 

 

 

 

 

N. 279 – 24 febbraio 2011

 

 


 

La verifica delle relazioni tecniche che corredano i provvedimenti all'esame della Camera e degli effetti finanziari dei provvedimenti privi di relazione tecnica è curata dal Servizio Bilancio dello Stato.

La verifica delle disposizioni di copertura, evidenziata da apposita cornice, è curata dalla Segreteria della V Commissione (Bilancio, tesoro e programmazione).

L’analisi è svolta a fini istruttori, a supporto delle valutazioni proprie degli organi parlamentari, ed ha lo scopo di segnalare ai deputati, ove ne ricorrano i presupposti, la necessità di acquisire chiarimenti ovvero ulteriori dati e informazioni in merito a specifici aspetti dei testi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SERVIZIO BILANCIO DELLO STATO – Servizio Responsabile

Tel. 2174 – 9455

 

SERVIZIO COMMISSIONI – Segreteria della V Commissione

Tel 3545 – 3685

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Estremi del provvedimento

 

A.C.

 

4027

Titolo breve:

 

Ratifica ed esecuzione dello Scambio di lettere tra il Governo della Repubblica italiana e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) per la concessione di un immobile in Roma come sede per la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM), fatto a Roma il 19 gennaio e il 24 marzo 2006

 

Iniziativa:

 

 

 

Commissione di merito:

 

 

Relatore per la

Commissione di merito:

 

Narducci

Gruppo:

 

 

Relazione tecnica:

 

 

 

 

Parere richiesto

 

Destinatario:

 

Oggetto:

 

 

 

 



INDICE

 

 

 

ARTICOLI 1-4 del disegno di legge di ratifica.. 5

Autorizzazione alla ratifica dello Scambio di lettere. 5



PREMESSA

 

Il disegno di legge in esame reca la ratifica dello Scambio di lettere tra il Governo della Repubblica italiana e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) per la concessione di un immobile in Roma come sede per la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM)[1], fatto a Roma il 19 gennaio e il 24 marzo 2006.

Il disegno di legge è corredato di relazione tecnica, non verificata dalla Ragioneria generale dello Stato. Si esaminano di seguito le norme considerate dalla relazione tecnica, nonché le altre disposizioni che presentano profili di carattere finanziario.

 

VERIFICA DELLE QUANTIFICAZIONI

 

ARTICOLI 1-4 del disegno di legge di ratifica

Autorizzazione alla ratifica dello Scambio di lettere

Le norme autorizzano il Presidente della Repubblica a ratificare lo Scambio di lettere tra il Governo della Repubblica italiana e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) per la concessione di un immobile in Roma come sede per la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM) (articolo 1).

Lo Scambio di lettere – avvenuto tra il direttore generale della FAO, Jacques Diouf, e l’Ambasciatore italiano presso la FAO, Romualdo Bettini - prevede in particolare l’aggiornamento della lista relativa agli edifici e ai terreni presi in locazione dalla FAO o altrimenti messi a disposizione della medesima organizzazione dal Governo italiano. L’aggiornamento consiste nella messa a disposizione, quale sede della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo, del terzo piano di Palazzo Blumensthil (circa 690 metri quadrati), sito in Roma in via Vittoria Colonna n.1, di proprietà del demanio dello Stato italiano.

All’onere derivante dalla presente legge, valutato in euro 200.000 annui a decorrere dall’anno 2011, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2010-2012, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell’economia per l’anno 2010, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri (articolo 3, comma 1).

Il Ministro degli esteri provvede al monitoraggio degli oneri[2] e riferisce in merito al Ministro dell’economia. Nel caso si verifichino o siano in procinto di verificarsi scostamenti rispetto alle previsioni, fatta salva l’adozione dei provvedimenti di cui all’articolo 11, comma 3, lettera l), della legge 196/2009, il Ministro dell’economia provvede, con proprio decreto, alla riduzione, nella misura necessaria alla copertura finanziaria del maggior onere risultante dall’attività di monitoraggio, delle dotazioni finanziarie di parte corrente iscritte, nell’ambito delle spese rimodulabili[3], nel programma «Cooperazione economica, finanziaria e tecnologica» della missione «L’Italia in Europa e nel mondo» dello stato di previsione del Ministero degli esteri. Il Ministro dell’economia riferisce senza ritardo alle Camere con apposita relazione in merito alle cause degli scostamenti e all’adozione delle misure di cui al secondo periodo (articolo 3, comma 2).

 

La relazione tecnica ricorda preliminarmente che, in virtù degli emendamenti all’Accordo istitutivo, entrati in vigore nel 2004, la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM) dispone di un bilancio autonomo. Le regole di bilancio e le procedure della FAO si applicano nel caso in cui vi siano questioni non disciplinate dal regolamento di bilancio della Commissione. Il bilancio autonomo copre le spese amministrative, inclusa una somma destinata ai costi relativi all’attività di supporto da parte della FAO, le spese per l’attività della Commissione e quelle eventuali. Il bilancio autonomo deve essere finanziato dagli Stati membri ed è espresso in dollari (USD). Secondo lo statuto della CGPM, gli Stati membri devono coprire annualmente una quota di spese fisse che nel 2009, per l’Italia, è stata pari al 6,17 per cento del bilancio. Le contribuzioni sono suddivise in una quota fissa (basata su indicatori economici, quali il PIL e il reddito pro capite di ciascun Paese) e una quota variabile connessa alla produzione ittica nazionale (cattura in mare e acquacoltura), come specificato nel documento allegato. L’Italia, così come gli altri Stati membri dell’UE, copre la sola quota fissa, essendo totalmente a carico del bilancio dell’Unione la quota variabile connessa alla produzione ittica degli Stati membri. Dato l’esiguo numero dei membri che la compongono, il tasso di crescita del bilancio non è destinato ad aumentare in misura apprezzabile.

Il documento, recante lo schema per il calcolo dei contributi, riporta i fattori applicabili al calcolo, corrispondenti alla membership (proporzione fissa del bilancio, suddivisa egualmente tra gli Stati membri), alla componente ricchezza (il livello di ricchezza del Paese membro) e alla componente cattura (l’ammontare totale del pesce catturato da parte dello Stato membro e la sua produzione marina in acquacoltura). La rilevanza che deve essere data ad ogni fattore è la seguente:

·          membership 10 per cento;

·          componente ricchezza 35 per cento;

·          componente cattura 55 per cento.

Per quanto riguarda la componente ricchezza, il documento afferma che, a seconda del PIL pro capite (misurato in dollari USA, secondo quanto pubblicato dalla Banca Mondiale[4]), gli Stati membri possono ricadere in 4 categorie: sotto 1.000 dollari (esentata dal pagamento del fattore ricchezza); tra 1.000 e 9.999 dollari (paga 1 parte); tra 10.000 e 29.999 dollari (paga 10 parti); oltre 30.000 dollari (paga 20 parti).

L’onere derivante dal presente provvedimento comprende sia una quota delle spese di manutenzione di Palazzo Blumensthil individuata dalla scheda allegata, quantificata secondo accordi tra FAO, CGPM e Governo italiano in euro 100.000 annui, sia il contributo italiano al bilancio della CGPM, calcolato secondo i criteri sopra esposti e specificati nel documento allegato, quantificato in 107.700 dollari annui.

La scheda comprende la tabella[5] recante la stima dei costi annui della nuova sede della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (Palazzo Blumensthil – Roma) valutati al luglio 2010:

 

euro

UTENZE

Elettricità, acqua, rifiuti solidi urbani

32.500

SISTEMI INFORMATICI E DI COMUNICAZIONE

Manutenzione e gestione sistemi telefonici, rete dati e traduzione simultanea, noleggio linea dati a banda larga

24.600

MANUTENZIONE E GESTIONE UFFICI

Pulizie, facchinaggio e manutenzione impianti

56.000

Spese condominiali

5.000

Assicurazione

12.000

VARIE

Varie e imprevisti

21.000

TOTALE (a)

 

151.100

La scheda riporta che la stima viene approssimata a 146.000 euro annui sulla base della disponibilità finanziaria annunciata dalle parti contribuenti alla copertura dei costi di gestione degli uffici della CGPM. Tale cifra viene ripartito sulla base degli impegni annunciati dalle parti:

·          Governo italiano, 100.000 euro

·          FAO, 46.000 euro.

La scheda riporta inoltre le seguenti tabelle[6]:

 

 

 

 

INSTALLATION COSTS 2010 (settembre 2009)

 

Euro

Data network

1.500

Voice network

500

PBX PRI Board + installation

5.500

4 small printers

8.000

MFP’s Photocopier

8.000

Deployment PCs

1.000

Licenses

2.500

VPN Configuration

1.000

Installation/configuration/testing it. Environment

5.200

Furniture

20.000

TOTALE (b)

 

46.200

 

FINANCIAL COVERAGE PLAN (settembre 2009)

 

Euro

2010 installation + running costs (a) + (b)

197.300

Yearly budget

146.000

Balance

-51.300

Yearly refund 2010-2011

25.650

 

Al riguardo, si osserva che l’onere quantificato nella relazione tecnica viene suddiviso tra una componente legata alla contribuzione fissa italiana alla Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo e una componente relativa alla messa a disposizione del terzo piano di Palazzo Blumensthil. Con riferimento alla contribuzione fissa, si evidenzia preliminarmente l’opportunità di acquisire i dati e gli elementi posti alla base della quantificazione del contributo italiano, indicato dalla RT in 107.700 dollari annui.

Rispetto a tale cifra, il controvalore in euro è indicato pari a 100.000 annui. Tale importo sembrerebbe sovrastimato rispetto ai circa 79.000 euro relativi al tasso di conversione dollaro US/euro, pari a circa 0,731[[7]].

Tenuto conto, inoltre, che la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo è già prevista nell’accordo entrato in vigore nel 1952 e considerato altresì che la relazione illustrativa allegata al disegno di legge fa riferimento alle attività già poste in essere dall’Italia per la partecipazione alla Commissione, andrebbero forniti elementi circa le somme iscritte nel bilancio a legislazione vigente per la contribuzione in questione, precisando le esigenze poste alla base del finanziamento disposto con il testo in esame.

Per quanto attiene ai costi relativi alla quota delle spese di manutenzione di Palazzo Blumensthil, andrebbe chiarito quale sia l’attuale destinazione dei locali in questione e se, per effetto del nuovo utilizzo, si possano determinare le premesse per maggiori spese dovute alla necessità di reperire ulteriori locali.

Infine, non sono chiarite le modalità di finanziamento della maggiore spesa per 51.300 euro, rispetto al budget annuale sostenuto per i costi di gestione, che emerge dal piano finanziario e che dovrebbe essere ripianata in due annualità (da 25.650 euro ciascuna).

 

In merito ai profili di copertura finanziaria, si osserva che l’articolo 3, comma 1, dispone la copertura dell’onere derivante dal testo in esame (valutato in euro 200.000 annui a decorrere dal 2011) mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto nel bilancio triennale 2010-2012, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri. Al riguardo si rileva l’opportunità di aggiornare il riferimento dei fondi speciali al nuovo triennio finanziario 2011-2013. Si osserva, inoltre, che il medesimo accantonamento reca la necessaria disponibilità.

In relazione alla clausola di salvaguardia di cui all’articolo 3, comma 2 (monitoraggio degli oneri ed eventuale riduzione delle dotazioni finanziarie di parte corrente)[8], si osserva che la stessa fa riferimento al programma “Cooperazione economica, finanziaria e tecnologica” della missione “L’Italia in Europa e nel mondo” dello stato di previsione del Ministero degli affari esteri. In proposito si osserva che tale programma, già previsto dalla legge di bilancio per il 2010[[9]], ha assunto, nella legge di bilancio per il 2011[[10]], la denominazione di “Cooperazione economica e relazioni internazionali”. Al riguardo, appare opportuno che il Governo confermi se intenda  fare riferimento, nella clausola di salvaguardia, al programma “Cooperazione economica e relazioni internazionali”, modificando in tal senso il comma 2.



[1] La Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM) è un organismo regionale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), istituito nel 1949 con un Accordo internazionale stipulato in base all’articolo XIV della Costituzione della FAO (che prevede un rapporto di sussidiarietà rispetto all’Organizzazione) ed entrato in vigore nel 1952.

[2] Ai sensi dell’articolo 17, comma 12, della L. 196/2009.

[3] Di cui all’articolo 21, comma 5, lettera b), della L. 196/2009.

[4] Secondo il sito della World Bank, l’Italia nel 2009 ha fatto registrare un PIL pari a circa 2.112 miliardi di dollari USA e un PIL pro capite pari a circa 35.110 dollari.

[5] La tabella è allegata in lingua italiana.

[6] Le tabelle sono allegate in lingua inglese.

[7] Al 21 febbraio 2011.

[8] Si tratta, nello specifico, delle dotazioni finanziarie di parte corrente iscritte, nell’ambito delle spese rimodulabili, nel programma «Cooperazione economica, finanziaria e tecnologica» della missione «L’Italia in Europa e nel mondo» dello stato di previsione del Ministero degli esteri. Il testo prevede, inoltre, che il Ministro dell’economia riferisca senza ritardo alle Camere con apposita relazione in merito alle cause degli scostamenti e all’adozione delle anzidette misure.

[9] Legge 23 dicembre 2009, n. 192

[10] Legge 13 dicembre 2010, n. 221