Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento affari esteri
Titolo: Concessione di un immobile in Roma come sede per la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo - A.C. 4027 - Elementi per l'istruttoria legislativa
Riferimenti:
AC N. 4027/XVI     
Serie: Progetti di legge    Numero: 435
Data: 15/02/2011
Descrittori:
COMMISSIONE GENERALE PER LA PESCA NEL MEDITERRANEO   CONCESSIONI
IMMOBILI DI ENTI ED UFFICI PUBBLICI   MARE MEDITERRANEO
PESCA     
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari

 

15 febbraio 2011

 

n. 435/0

Concessione di un immobile in Roma come sede per la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo

A.C. 4027

Elementi per l’istruttoria legislativa

 

Numero del disegno di legge di ratifica

4027

Titolo dell’Accordo

Ratifica ed esecuzione dello Scambio di lettere tra il Governo della Repubblica italiana e l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) per la concessione di un immobile in Roma come sede per la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM), fatto a Roma il 19 gennaio e il 24 marzo 2006

Iniziativa

Governativa

Firma dell’Accordo

Roma il 19 gennaio e il 24 marzo 2006

Iter al Senato

no

Numero di articoli del disegno di legge di ratifica

4

Date:

 

trasmissione alla Camera

24 gennaio 2011

assegnazione

10 febbraio 2011

Commissione competente

III Affari esteri

Sede

Referente

Pareri previsti

I Affari Costituzionali, V Bilancio VI Finanze e XIII Agricoltura

Oneri finanziari

 

 


Contenuto dello Scambio di lettere

Lo Scambio di lettere tra il Governo della Repubblica italiana e l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) per la concessione di un immobile in Roma come sede per la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM), fatto a Roma il 19 gennaio e il 24 marzo 2006 è finalizzato a consentire il trasferimento degli uffici del Segretariato della CGPM presso la sede definitiva, individuata a Roma, nei locali demaniali di Palazzo Blumensthil. Attualmente,  la CGPM ha la sua sede provvisoria presso gli uffici della FAO, a sua volta ubicata a Roma.

 

La CGPM è stata istituita con un Accordo stipulato in base alle disposizioni dell'articolo XIV della Costituzione della FAO (che prevede un rapporto di sussidiarietà rispetto all’Organizzazione) approvato dalla Conferenza della FAO nel 1949, entrato in vigore nel 1952 e in seguito più volte modificato (1963, 1976 e 1997); le ultime modifiche hanno riguardato, oltre alla modifica della denominazione dell’organismo, in precedenza "Consiglio generale della pesca per il Mediterraneo" nuovi obblighi, in vigore dal 29 aprile 2004, per le parti contraenti, compreso il contributo a un bilancio autonomo per il funzionamento della Commissione. I paesi membri della CGPM sono 23 oltre all’Unione Europea[1]. Gli obiettivi della Commissione consistono nella promozione dello sviluppo, della conservazione, della gestione razionale e della valorizzazione delle risorse marine viventi, nonché dello sviluppo sostenibile dell'acquacoltura nel Mediterraneo, nel Mar Nero e nelle acque di collegamento. Possono aderire alla Commissione sia agli Stati costieri del Mediterraneo e le organizzazioni economiche regionali, sia gli Stati membri delle Nazioni Unite le cui navi pescano nelle acque del Mediterraneo.

L’attività della CGPM si articola in sessioni annuali ordinarie; al Segretariato, a Roma, è affidata l’implementazione delle policies e delle attività istituzionali, che vengono svolte da appositi comitati: il Comitato consultivo scientifico (SAC), il Comitato per l'acquacoltura (CAQ), il Compliance Committee (CoC), il Comitato di Amministrazione e Finanza (CAF).

 

Lo Scambio di lettere oggetto del provvedimento in esame deriva da un’iniziativa del Governo italiano che nel 2004 presentò l’offerta di ospitare a Roma, presso il locali demaniali di Palazzo Blumensthil, la sede del Segretariato della CGPM. La relazione illustrativa precisa che tale decisione venne assunta in considerazione dell’interesse nazionale ad ospitare e promuovere lo sviluppo delle organizzazioni delle Nazioni Unite aventi sede a Roma[2], concretizzandosi nel febbraio 2005; in occasione, infatti, della 29a sessione della CGPM gli Stati membri, che si espressero con  voto segreto, preferirono l’offerta italiana a quelle formulate da Malta e dalla Spagna, in considerazione anche delle possibili sinergie ed economie di scala derivanti dalla prossimità della prescelta alla sede FAO.

Nel 2006 si giunse alla predisposizione dello Scambio di lettere oggetto del presente provvedimento tra il Governo italiano e la FAO. Con esso si dispone la cessione dei locali di Palazzo Blumensthil destinati a ospitare il Segretariato della CGPM alla FAO, attraverso l’aggiornamento della lista degli immobili messi a disposizione di quest'ultima, predisposta nel 1990 e già ampliata nel 1992.

Più in dettaglio, con lettera datata Roma, 19 gennaio 2006, il direttore generale della FAO, Jacques Diouf, ha proposto un ulteriore aggiornamento di tale lista, inclusivo dell’allegato che fa riferimento al terzo piano di Palazzo Blumensthil (circa 690 mq) sito a Roma, via Vittoria Colonna n. 1, di proprietà del demanio italiano e posto a disposizione della FAO quale sede della CGPM, senza oneri e ai sensi della candidatura presentata dall’Italia ed accettata dalla Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo in occasione della sua 29a sessione tenutasi a Roma il 21-25 febbraio 2005. Con lettera datata Roma, 24 marzo 2006 l’ambasciatore italiano presso la FAO, Romualdo Bettini, ha confermato l’accettabilità della proposta per il Governo italiano, confermando con ciò che le due lettere e l’allegato alla prima, in entrambi i testi, italiano ed inglese, costituiscono una revisione della lista degli edifici redatta il 19 ottobre 1990.

 

Contenuto del disegno di legge di ratifica

Il disegno di legge A.C. 4027, che ha l'obiettivo di recepire nell'ordinamento interno lo Scambio di lettere richiamato, si compone di 4 articoli. Gli articoli 1 e 2recano, rispettivamente, l’autorizzazione alla ratifica e l’ordine di esecuzione dello Scambio di lettere tra il Governo della Repubblica italiana e la FAO del 19 gennaio e 24 marzo 2006.

L’articolo 3 quantifica gli oneri derivanti dallo Scambio di lettere in 200.000 euro annui a decorrere dal 2011. La copertura di tale onere è reperita nello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2010-2012, nell’ambito del programma “Fondi di riserva e speciali” della missione “Fondi da ripartire” dello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze per l’anno 2010, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri. Si segnala, a tale proposito, l’esigenza di aggiornare, all’articolo 3, il riferimento temporale all’annualità di decorrenza degli oneri nonché quello riguardante il bilancio triennale, all’interno del quale viene reperita la copertura di detto onere.

Il Ministro degli affari esteri è tenuto al monitoraggio degli oneri derivanti dall’attuazione del provvedimento, ai sensi dell’articolo 17, comma 12 della legge 196 del 31 dicembre 2009[3], nonché a riferirne al Ministro dell’economia e delle finanze il quale, a fronte di scostamenti, sentito il Ministro degli affari esteri provvede, con proprio decreto, alla copertura finanziaria del maggior onere tramite la riduzione delle dotazioni finanziarie di parte corrente iscritte nell'ambito delle spese rimodulabili[4] nel programma «Cooperazione economica, finanziaria e tecnologica» della missione «L'Italia in Europa e nel mondo» dello stato di previsione del Ministero degli affari esteri. Il Ministro dell'economia e delle finanze è tenuto a riferire senza ritardo alle Camere con apposita relazione, sulle cause degli scostamenti e sull'adozione delle relative contromisure.

L’articolo 4, infine, dispone l’entrata in vigore del provvedimento per il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

La relazione tecnica che correda il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica sottolinea che la CGPM dispone di un bilancio autonomo finanziato dagli Stati membri ed espresso in dollari, destinato alla copertura delle spese amministrative, inclusa una somma destinata ai costi relativi all'attività di supporto da parte della FAO, le spese per l'attività della Commissione e quelle eventuali. Le contribuzioni degli Stati sono suddivise in una quota fissa, individuata sulla base di indicatori economici quali il PIL e il reddito pro capite di ciascun Paese (riportati nell’Annesso denominato “Schema per il calcolo dei contributi”), ed una quota variabile, connessa alla produzione ittica nazionale che per i paesi membri dell’Unione europea è totalmente a carico del bilancio comunitario. Il contributo italiano alla sola quota dovuta, quella fissa, nel 2009 è stato pari al 6,17% del bilancio CGPM.
Con riguardo, nello specifico, agli oneri derivanti dal provvedimento, nella relazione tecnica si legge che tali oneri comprendono sia una quota delle spese di manutenzione di Palazzo Blumensthil (individuata dalla scheda allegata e denominata “Stima costi di gestione annuali nuova sede GFCM”) e “quantificata secondo accordi tra FAO, CGPM e Governo italiano in euro 100.000 annui, sia il contributo italiano al bilancio della CGPM, quantificato secondo i criteri sopra esposti in 107.700 dollari annui (circa 79.652 euro). L’onere complessivo viene quantificato in 200.000 euro annui.

Il provvedimento è altresì corredato di Analisi tecnico-normativa (ATN) e di Analisi dell’impatto della regolamentazione (AIR).

 

Nell’ATN viene in particolare ribadita la finalità del provvedimento che consiste nel recepimento nell'ordinamento interno dello Scambio di lettere tra il Governo della Repubblica italiana e la FAO per la concessione di un immobile in Roma come sede per la CGPM, fatto a Roma il 19 gennaio e il 24 marzo 2006, precisando che l'intervento normativo si rende necessario per il disposto degli articoli 80 e 87 della Costituzione. Nell’ATN si precisa, altresì, che Scambio di lettere in oggetto, che modifica la lista degli edifici e dei terreni concessi in locazione alla FAO con Scambio di lettere del 16 ottobre 1990, già aggiornata con ulteriore Scambio di lettere del 24 aprile 1992, è conforme alle previsioni dell'articolo I, sezione 1, lettera f), punto (II), dell'Accordo di sede tra il Governo della Repubblica italiana e l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) del 31 ottobre 1950, reso esecutivo dalla legge 9 gennaio 1951, n. 11. Inoltre, non esistendo possibilità di delegificazione nel caso di specie, per l’entrata in vigore dello Scambio di lettere in esame è obbligatoria l’approvazione di una legge che autorizzi la ratifica.

Nell’Analisi dell’impatto della regolamentazione viene sottolineato, in particolare, che il provvedimento consente di rispettare l'impegno assunto sul piano internazionale, dando coerente sviluppo al piano di concentrazione, in Roma, del polo agro-alimentare delle Nazioni Unite. L’analisi, che non ravvisa fattori ostativi all'intervento regolatorio in quanto si provvede contestualmente alla copertura delle spese che ne derivano,  evidenzia che le strutture amministrative che devono operare con riguardo al provvedimento “sono in grado di provvedere con le attuali dotazioni e senza ulteriori oneri”. Infine l’AIR sottolinea che l'intesa potrà essere rivista in base alle esigenze delle parti sulla base di quanto previsto dall'Accordo di sede tra Italia e FAO del 1950; il Ministero degli affari esteri curerà a cadenza biennale la prescritta VIR (Valutazione dell’impatto della regolamentazione)[5], nella quale sarà preso in esame il rapporto tra costi e benefìci.

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Servizio Studi – Dipartimento Affari esteri

( 066760-4939 – *st_affari_esteri@camera.it

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File: es0642_0.doc



[1]   Albania, Algeria, Bulgaria, Croazia, Cipro, Unione europea, Egitto, Francia, Grecia, Israele, Italia, Giappone, Libano, Libia, Malta, Principato di Monaco, Montenegro, Marocco, Romania, Slovenia, Spagna, Siria, Tunisia, Turchia.

[2]   Si rammenta che, oltre alla FAO, hanno sede a Roma, tra gli altri, il Programma Alimentare Mondiale (PAM), WFP nell’acronimo inglese, e The International Fund for Agricultural Development (IFAD).

[3]   Legge di contabilità e finanza pubblica

[4]   Di cui all'articolo 21, comma 5, lettera b), della medesima legge 196/2009.

[5]    Disciplinata dal DPCM 19 novembre 2009, n. 212 adottato ai sensi dell'articolo 14, comma 5, della legge 28 novembre 2005, n. 246.