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PDL 3292

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 3292



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato COSENZA

Norme per l'introduzione del sistema del «vuoto a rendere»

Presentata il 10 marzo 2010


      

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Onorevoli Colleghi! - Gli imballaggi costituiscono una delle maggiori fonti di inquinamento ambientale in ogni parte del mondo. Anche l'Italia non fa eccezione. Infatti, secondo il Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) gli imballaggi costituiscono il 35 per cento del peso e il 50 per cento del volume (ovvero, in cifre assolute, quasi 12,5 milioni di tonnellate) rispetto al totale dei rifiuti che finiscono nelle discariche. Secondo l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), inoltre, i rifiuti da imballaggio in plastica prodotti sono pari a poco più di 2 miliardi di tonnellate, delle quali solo il 30 per cento è stato riciclato.
      Pertanto con la presente proposta di legge si ritiene utile definire una disciplina che introduca il sistema del «vuoto e rendere», così da ridurre la quantità di imballaggi, sia di plastica, che di vetro, circolante in Italia. Le norme italiane in vigore (prima il decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, ora il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152) sono ormai largamente superate e non rispondono ai nuovi criteri dettati dagli orientamenti più recenti dell'Unione europea (si veda in particolare la direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, sui programmi di prevenzione dei rifiuti). Inoltre appaiono inadeguate rispetto alle ben più avanzate legislazioni dei maggiori Stati membri dell'Unione europea. Nei Paesi scandinavi, ad esempio, prevale il ricorso alla tecnica del cosiddetto «vuoto a rendere», cioè un contenitore, generalmente una bottiglia, che, privato del proprio contenuto, può essere reso, in cambio di un compenso, al
 

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commerciante presso il quale lo si è acquistato, in modo da poter essere riutilizzato.
      In tale contesto l'articolo 1 della presente proposta di legge introduce, sul modello di quanto avviene nel nord Europa, il sistema «vuoto a rendere», con un meccanismo che coinvolge utenti, esercizi commerciali e produttori di imballaggi nella tutela dell'ambiente. Sono previsti meccanismi agevolativi che incentivano tutti i protagonisti di questa innovativa filiera. Anche questa previsione richiama la citata direttiva 2008/98/CE che, tra le altre cose, al fine di procedere verso una società europea del riciclaggio con un alto livello di efficienza delle risorse, invita gli Stati membri ad adottare le misure necessarie per aumentare del 50 per cento, entro il 2020, la quantità di rifiuti in carta, metallo, plastica e vetro proveniente dai nuclei domestici da riciclare e riutilizzare.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Istituzione del sistema del «vuoto a rendere»).

      1. Allo scopo di realizzare il recupero degli imballaggi evitandone l'impatto sull'ambiente, è istituito il sistema «vuoto a rendere» cui aderiscono i consumatori, i distributori e i produttori.
      2. I consumatori restituiscono, presso gli esercizi commerciali in cui li hanno acquistati, gli imballaggi vuoti, riconosciuti mediante i codici a barre presenti sulle etichette, ricevendo in cambio un rimborso che viene stabilito con le modalità di cui al comma 3.
      3. I produttori di imballaggi e i distributori istituiscono consorzi per realizzare le filiere del recupero e del riutilizzo degli imballaggi. È competenza dei consorzi creare appositi marchi da stampigliare sull'etichettatura degli imballaggi e stabilire la quota del rimborso spettante ai consumatori, anch'essa indicata in etichetta.
      4. Gli esercizi commerciali e i produttori di imballaggi aderenti al sistema «vuoto a rendere» usufruiscono di una riduzione sulla tassa per i rifiuti solidi urbani (TARSU) e di ulteriori agevolazioni in base ai criteri stabiliti, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico.


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