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PDL 1462

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 1462



PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

SCALERA, DI CATERINA, DIVELLA

Disposizione per la tutela dall'inquinamento acustico notturno derivante da sistemi di allarme antifurto sonori

Presentata il 9 luglio 2008


      

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Onorevoli Colleghi! - La legge ha imposto a varie amministrazioni centrali e periferiche una serie di comportamenti per prevenire l'inquinamento acustico e per risanare l'ambiente dal troppo rumore che ci circonda. Ora tocca alle regioni legiferare e ai comuni predisporre i piani di risanamento. È importante, anche sul piano psicologico, che i cittadini acquisiscano maggiore consapevolezza dei problemi derivanti dall'inquinamento acustico. Pur essendo la legislazione italiana in materia di rumori molesti molto avanzata, la situazione acustica della vita cittadina è in progressivo peggioramento.
      L'inquinamento acustico consiste nell'introduzione di rumore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e ad altre attività nonché pericolo per la salute umana.
      Il rumore, tra l'altro, provocando uno stress psicologico, riduce le prestazioni psicofisiche, e quindi la concentrazione, e oltre a essere dannoso per il benessere di chiunque, costituisce un fattore di rischio anche per la donna in gravidanza e per il feto.
      Un fattore di particolare danno deriva da impianti antifurto sonori che per qualsivoglia motivo entrino in funzione di notte, potenzialmente determinando un danno biologico ed economico enorme. Questo inquinamento acustico non rappresenta soltanto un elemento fastidioso, ma, disturbando il sonno di molte persone, determina anche una riduzione della resa lavorativa. Basta un solo antifurto a sirena, che entri in funzione nelle ore notturne per una durata di 10-15 minuti, per provocare insonnia ad almeno 50 persone, e disturbi del sonno ad almeno 500. Le conseguenze negative possono essere valutate a sistema in un danno economico annuo, per un Paese come il nostro, di almeno 1 miliardo di euro.
      In altri Paesi tale problema è giustamente considerato un'emergenza, che si aggrava con la progressiva diffusione degli antifurti sonori. La città di New York ha avviato da tempo un piano per limitare drasticamente questo inquinamento notturno.
      In Italia ci sono norme nel codice civile e nel codice penale che consentono la lotta ai rumori molesti. In parte sono applicate (ci sono state delle sentenze interessanti in questi ultimi decenni a tutela del cittadino). Ma spesso la vicenda giudiziaria è lunga e incerta. È anzitutto un problema di buona educazione e di correttezza di comportamento fra vicini. Tuttavia, uno strumento agile potrebbe avviare una concreta limitazione del rumore, anche attraverso una migliore manutenzione del proprio antifurto, o il ricorso al collegamento diretto con le Forze dell'ordine.
      La presente proposta di legge prevede che i proprietari di dispositivi antifurto sonori, che entrino in funzione in aree abitate dopo le ore 23,30 siano soggetti alla contravvenzione da 500 a 5.000 euro, salvo che tale circostanza sia determinata da effrazione o da terzi.


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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. I proprietari o utilizzatori di sistemi di allarme antifurto e anti-intrusione con segnale acustico, installati su sorgenti mobili e fisse, che entrano in funzione, in aree abitate, dopo le ore 23,30 e prima delle ore 7, provocando emissioni sonore, sono soggetti alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 a euro 5.000, salvo che tale circostanza sia determinata da effrazione o da terzi.


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