Doc. LXXXVI, n. 1-A

RELAZIONE DELLA XIV COMMISSIONE

(POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)

(Relatore: GIORDANO)

sulla

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia
all'Unione europea nell'anno 2023 (Doc. LXXXVI, n. 1)

sul

Programma di lavoro della Commissione
per il 2023 – Un'Unione salda e unita
(COM(2022) 548 final)

sul

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea
(1° luglio 2023-31 dicembre 2024) – Portare avanti l'agenda strategica,
elaborato dalle future presidenze spagnola, belga e ungherese
e dall'Alto rappresentante, presidente del Consiglio «Affari esteri» (10597/23)

Approvata dalla Commissione il 25 ottobre 2023

Presentata alla Presidenza il 25 ottobre 2023

Pag. 2

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione Politiche dell'Unione europea ha svolto l'esame congiunto del Programma di lavoro della Commissione per il 2023, della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2023 e del Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° luglio 2023-31 dicembre 2024).
  Tutte le Commissioni permanenti, nonché il Comitato per la legislazione, per i profili ricadenti nell'ambito delle rispettive competenze, hanno espresso i pareri dei quali si dà conto in questa relazione.
  Conformemente ad una prassi consolidata, la XIV Commissione ha inoltre svolto un ampio ciclo di audizioni informali, ascoltando rappresentanti del Consiglio italiano del Movimento europeo, del Comitato europeo delle regioni, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani, dell'Unione nazionale comuni comunità enti montani, del Consiglio nazionale dei giovani, dell'Associazione nazionale costruttori edili nonché delle organizzazioni sindacali (CGIL-CISL-UIL, Confsal e UGL).
  L'esame dei documenti programmatici del Governo italiano e degli strumenti di programmazione legislativa e politica dell'UE ha costituito una preziosa occasione per approfondire le principali questioni che devono essere affrontate dagli Stati membri e dalle Istituzioni europee, nonché per esprimere una valutazione complessiva sugli obiettivi prioritari individuati e sulle strategie messe in campo a livello nazionale e di Unione europea.
  Questa relazione si soffermerà brevemente sul Programma di lavoro della Commissione per il 2023 e sul Programma di diciotto mesi del Consiglio, per poi concentrarsi maggiormente sulla Relazione programmatica, che è stata predisposta dal Governo tenendo conto delle priorità legislative dell'Unione europea delineate dall'Esecutivo europeo nel suo documento programmatico, in larga misura già attuato.

Il Programma di lavoro della Commissione per il 2023 ed il Programma di diciotto mesi del Consiglio

  Il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2023 si colloca in un contesto caratterizzato dalla necessità di fronteggiare le crisi prodotte prima dalla pandemia di COVID-19 e poi dall'aggressione militare della Russia nei confronti dell'Ucraina e dalla conseguente crisi energetica.
  Il documento, che in ampia misura ha già ricevuto attuazione con la presentazione delle specifiche iniziative da esso previste, si concentra sulle sei tematiche già definite negli orientamenti politici della presidente von der Leyen ad inizio del mandato dell'attuale Commissione europea:

   1) un Green Deal europeo;

   2) un'Europa pronta per l'era digitale;

   3) un'economia al servizio delle persone;

   4) un'Europa più forte nel mondo;

   5) promuovere lo stile di vita europeo;

   6) un nuovo slancio per la democrazia europea.

  Il Programma è corredato di cinque allegati che riportano, rispettivamente: le nuove iniziative (Allegato I); le iniziative REFIT (Allegato II); le proposte prioritarie in sospeso (Allegato III), nonché le proposte che si intende ritirare (Allegati IV) e quelle che si intende abrogare (Allegato V).
  Tra le nuove iniziative annunciate dall'Esecutivo europeo, particolare rilievo assume la proposta di direttiva n. COM (2023) 234 final che stabilisce norme minime relative alla definizione dei reati e sanzioni in materia di corruzione.
  A tale proposito, come evidenziato dalla II Commissione Giustizia, si richiamano in questa sede le valutazioni critiche poste a fondamento del parere motivato reso dalla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea, ai fini della verifica di conformità con il principio di sussidiarietà, nella seduta del 19 luglio scorso, confermate successivamentePag. 3 dal plenum dell'Assemblea nella seduta del 26 luglio 2023.
  Il Programma di diciotto mesi del Consiglio sottolinea che il trio di Presidenza in carica, formato, a partire dal 1° luglio 2023, da Spagna, Belgio e Ungheria, collaborerà per trovare soluzioni comuni alle sfide e ai compiti futuri, e, in particolare, che la guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, unita alla crescente incertezza a livello mondiale, impone all'Unione europea di rafforzare la sua resilienza e autonomia strategica. Il programma indica i seguenti filoni prioritari di attività:

   il rafforzamento della competitività globale dell'UE attraverso il potenziamento della nostra base industriale in linea con la duplice transizione verde e digitale accelerata e utilizzando l'innovazione;

   la garanzia che la duplice transizione sia equa, giusta e inclusiva, rafforzando la dimensione sociale dell'Europa, anche affrontando la sfida demografica che l'UE ha davanti a sé;

   il rafforzamento dei partenariati internazionali, della cooperazione multilaterale e della sicurezza in tutte le sue dimensioni, nonché lo sviluppo di una politica commerciale ambiziosa ed equilibrata, difendendo nel contempo gli interessi dell'UE in modo più assertivo, sulla base dei nostri valori, e accrescendo la capacità dell'UE di agire nel settore della sicurezza e della difesa.

  Il trio s'impegna, inoltre, a orientare i lavori del Consiglio al termine dell'attuale ciclo istituzionale al fine di garantire una transizione agevole verso il prossimo ciclo. Il trio contribuirà inoltre alle riflessioni su come integrare nuovi membri in modo da rafforzare le principali politiche europee.

La Relazione programmatica del Governo

  La Relazione programmatica viene predisposta ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012, secondo il quale il Governo presenta ogni anno, entro il 31 dicembre, una relazione che indica gli obiettivi, le priorità e gli orientamenti che l'Esecutivo intende seguire a livello europeo nell'anno successivo.
  Il documento si articola in quattro parti, relative rispettivamente allo sviluppo del processo di integrazione europea, alle specifiche politiche strategiche, alla dimensione esterna dell'UE, al coordinamento nazionale delle politiche europee.
  Ciascuna parte è suddivisa in capitoli tematici ai quali, secondo il modello utilizzato nei due anni precedenti, vengono ricondotti ben 113 «dossier» specifici, relativi a singole questioni o proposte legislative dell'UE: ogni dossier riporta l'obiettivo individuato, le azioni che il Governo intende porre in essere per perseguirlo, nonché i risultati attesi.
  La prima parte della Relazione è dedicata alle politiche ed alle iniziative volte al rafforzamento del processo di integrazione europea sotto il profilo sia economico che istituzionale.
  Il Governo indica quale suo obiettivo prioritario quello di partecipare con funzione trainante a un processo di approfondimento dell'integrazione europea coerente con le posizioni e gli interessi nazionali, anche mediante l'elaborazione di proposte concrete per rendere l'Unione più efficace e funzionale.
  In questo ambito sono enucleate come prioritarie:

   le recentissime proposte legislative sulla riforma della governance economica e la revisione del bilancio dell'Unione;

   le proposte sull'adattamento della moneta comune all'era digitale;

   la nuova proposta di direttiva cd. «BEFIT» intesa all'introduzione di regole comuni per la tassazione delle imprese in Europa;

   le proposte su un nuovo regime di accise dei tabacchi lavorati e sulla tassazione dell'economia digitale.

  La seconda parte si sviluppa intorno a quattro obiettivi strategici del programma di lavoro della Commissione europea per il 2023:

   Green Deal europeo;

Pag. 4

   Europa pronta per l'era digitale (priorità CE2);

   la promozione dello stile di vita europeo;

   la democrazia europea.

  In relazione ai nodi legati alla riforma della governance economica europea, la V Commissione Bilancio ha espressamente condiviso l'analisi svolta dal Governo nella Relazione programmatica secondo la quale l'attuale sistema di regole ha mostrato notevoli problematiche, come la prociclicità della politica di bilancio, la scarsa capacità di supportare investimenti essenziali per la promozione della crescita economica e la presenza di percorsi di rientro del debito poco credibili e difficilmente sostenibili sotto il profilo economico, politico e sociale.
  Nel parere reso dalla V Commissione si esprime altresì pieno e convinto sostegno all'azione negoziale promossa dal Governo volta a:

   definire un percorso di riduzione del debito graduale ed economicamente e socialmente sostenibile nel medio periodo;

   promuovere un approccio simmetrico e prospettico nella procedura per gli squilibri macroeconomici eccessivi;

   valorizzare il contributo della procedura per gli squilibri macroeconomici nel rafforzare la titolarità nazionale delle riforme e la trazione politica, migliorando il coordinamento con il Patto di stabilità e crescita;

   promuovere l'istituzione di un'efficace funzione di stabilizzazione centralizzata, che sia anche in grado di supportare la fornitura dei beni pubblici europei.

  Con riferimento alla transizione energetica, verde e digitale, le esigenze di difesa e le spese per investimenti nazionali, la V Commissione richiama espressamente l'esigenza di prevedere un'adeguata salvaguardia e promozione degli investimenti pubblici: si tratta di un orientamento fortemente condiviso dalla Commissione Politiche dell'Unione europea più volte esplicitato nei documenti approvati nell'ambito del dialogo con la Commissione europea.
  Con riferimento alla revisione del QFP e del sistema di risorse proprie per il periodo 2021-2027, la Commissione Bilancio valuta positivamente l'azione negoziale del Governo, illustrata nella Relazione programmatica, volta a garantire l'equilibrio tra la disciplina di bilancio e l'adeguato finanziamento delle politiche, salvaguardando sia le nuove ed ulteriori esigenze legate alla crisi in Ucraina, alle connesse problematiche nel settore dell'energia e ai flussi migratori, sia le misure tradizionalmente di interesse nazionale, quali l'occupazione, la coesione, la politica agricola e le azioni esterne di cooperazione dell'Unione europea, con particolare riferimento a quelle in materia di partenariato mediterraneo.
  A tale fine sottolinea l'importanza che, alla stregua di quanto richiesto dal Governo, le nuove risorse proprie oggetto di discussione al fine di rafforzare il bilancio dell'Unione siano in grado di evitare tagli ai programmi dell'Unione o aumenti del contributo dell'Italia, e degli altri Stati membri, a titolo di risorsa basata sul Reddito nazionale lordo.
  La Relazione programmatica riserva particolare attenzione alle numerose proposte legislative connesse al pacchetto «Fit for 55», relative a questioni come l'efficienza energetica, le energie rinnovabili, le strategie di mobilità sostenibile, l'uso del suolo, la tassazione dell'energia, la condivisione degli sforzi e lo scambio di quote di emissione, la strategia «Dal produttore al consumatore» per guidare la transizione dell'agricoltura verso pratiche più sostenibili.
  In questo contesto, il Governo riconosce priorità alla proposta sulla certificazione degli assorbimenti di carbonio, soprattutto in agricoltura, volta a permettere lo sviluppo del mercato dei crediti di carbonio, esaminata nei giorni scorsi dalla XIV Commissione sotto il profilo del rispetto del principio di sussidiarietà, ed al dossier riguardante l'etichettatura nutrizionale, particolarmente delicato per gli interessi nazionali, con riferimento alla possibile introduzione obbligatoria di un sistema direttivoPag. 5 di etichettatura come il cd. Nutri-Score.
  Piena condivisione in ordine a questi orientamenti è stata espressa dalla XIII Commissione Agricoltura che ha sottolineato come il prospettato sistema di etichettatura possa condizionare le scelte del consumatore senza fornire le informazioni necessarie per un'alimentazione equilibrata determinando effetti discriminatori nei confronti di prodotti riconosciuti a livello comunitario come patrimonio nazionale (DOP, IGP, STG), obbligati per legge a mantenere determinati tenori di nutrienti, previsti dai disciplinari di produzione a tutela delle tradizioni e dei consumatori.
  Con riferimento all'attuazione del Green Deal, la Relazione programmatica ricorda che essa sarà condizionata, nel contesto dell'aggressione russa contro l'Ucraina, dalla necessità di reagire in modo coeso e determinato alle molteplici crisi in corso, a cominciare da quella energetica, adottando misure in grado di potenziare la base economica dell'Unione.
  A tale proposito l'VIII Commissione Ambiente, che ha formulato una serie di puntuali osservazioni indirizzate alla Commissione Politiche dell'UE:

   segnalare che il Governo dovrebbe perseguire, nel negoziato sulle proposte legislative relative alla decarbonizzazione del settore dei trasporti, l'obiettivo di evitare oneri eccessivi e non adeguatamente motivati in capo al settore produttivo e ai cittadini italiani, attraverso soluzioni coerenti con il principio di neutralità tecnologica, sia con riferimento ai motori sia ai carburanti, e la estensione appropriata dei periodi transitori per l'attuazione della nuova normativa;

   con specifico riferimento alla proposta di regolamento sulle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti, segnalare che si dovrebbe provvedere, in particolare, ad apportare le modifiche necessarie per consentire l'impiego di carburanti carbon neutral come soluzione per la sostenibilità del trasporto su strada, in particolare sulle tratte più lunghe;

   con riguardo alla proposta di regolamento c.d. «Euro 7», dovrebbero essere estese le scadenze previste, comprese quelle relative alle emissioni di freni e agli pneumatici, preso atto dell'impossibilità delle imprese di accelerare ulteriormente i processi di sviluppo dei veicoli integrando i nuovi requisiti tecnici richiesti;

   con riguardo alla proposta legislativa sui materiali da costruzione, valuti la Commissione di merito l'opportunità di sottolineare la necessità di contemperare gli obiettivi ambientali con l'esigenza di assicurare un'applicazione graduale della nuova disciplina per l'impatto che questa potrebbe avere sul settore e sulla competitività delle imprese;

   con riferimento alle proposte per la qualità delle acque, si dovrebbe esprimere sostegno alla posizione negoziale del Governo, che mira a prevedere, per l'introduzione di nuove sostanze inquinanti, tempi di applicazione tali da consentire agli Stati membri l'adeguamento dei metodi di analisi e l'attuazione di misure specifiche; si valuti l'opportunità di sottolineare, inoltre, la necessità di prevedere un periodo transitorio per l'applicazione degli standard di qualità ambientale aggiornati e una tempistica meno ravvicinata per il recepimento da parte degli Stati membri;

   con riguardo alla proposta di rifusione della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, si valuti l'opportunità di rivedere l'estensione dell'obbligo di raccolta e trattamento delle acque reflue agli agglomerati di oltre 1.000 abitanti, che potrebbe essere eccessivamente oneroso, anche in considerazione dell'orografia del territorio, per piccoli agglomerati;

   con riferimento alle proposte legislative sulla qualità dell'aria, alla luce delle evidenti difficoltà degli Stati membri a rispettare i valori limite stabiliti dalle direttive vigenti, valuti la Commissione di merito l'opportunità di segnalare la effettiva possibilità di rimodulare i nuovi più ambiziosi valori, proposti per il 2030, stabilendo scadenze meno ravvicinate;

   con riguardo alla proposta di modifica della direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, si valuti Pag. 6infine l'opportunità di rimodulare le disposizioni sull'attribuzione della responsabilità estesa ai soggetti operanti nella gestione dei pannelli fotovoltaici e si preveda un periodo di attuazione e recepimento meno breve di quello di dodici attualmente proposto. Si preveda inoltre di eliminare la distinzione, per i pannelli fotovoltaici, tra pannelli professionali e domestici, per l'impossibilità di prevedere la destinazione degli impianti al momento della loro immissione sul mercato.

  Sempre in ordine all'attuazione del Green Deal, la IX Commissione Trasporti, ha formulato le seguenti osservazioni:

   1) persegua il Governo, nel negoziato sulle proposte legislative relative alla decarbonizzazione del settore dei trasporti, l'obiettivo di evitare oneri eccessivi e non adeguatamente motivati in capo e al settore produttivo e ai cittadini italiani, perseguendo soluzioni coerenti con il principio di neutralità tecnologica, sia con riferimento ai motori sia ai carburanti, e stabilendo adeguati periodi transitori per l'attuazione della nuova normativa;

   2) con specifico riferimento alla proposta di regolamento sulle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti, si provveda in particolare ad apportare le modifiche necessarie per consentire l'impiego di carburanti carbon neutral come soluzione per la sostenibilità del trasporto su strada, in particolare sulle tratte più lunghe;

   3) con riguardo alla proposta di regolamento c.d. «Euro 7», si valuti la revisione delle scadenze previste, comprese quelle relative alle emissioni di freni e agli pneumatici, per l'impossibilità delle imprese di accelerare ulteriormente i processi di sviluppo dei veicoli integrando i nuovi requisiti tecnici richiesti;

   4) con riferimento alla proposta di direttiva sul rilascio delle patenti di guida, si adottino iniziative volte ad evitare di estendere il concetto di residenza normale, e non anagrafica, in favore dei cittadini titolari di patente rilasciata da Paesi non appartenenti all'Unione europea;

   5) si adoperi il Governo presso le competenti Istituzioni dell'UE al fine di promuovere la modifica e l'aggiornamento del regolamento (CE) n. 261/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 febbraio 2005, ed in particolare agli artt. 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12 e 14 del regolamento medesimo;

   6) nel prosieguo del negoziato inter-istituzionale sulla libertà dei media, persegua il Governo la linea di preservare le norme di contrasto dello spyware nonché di adoperarsi per una rapida approvazione della proposta di direttiva sulle c.d. SLAPP (Strategic Lawsuit Against Public Participation);

   7) si adoperi il Governo, ai sensi degli artt. 174 e seguenti del TFUE ed in coerenza con la risoluzione del Parlamento europeo del 7 giugno 2022 sulle isole dell'UE e la politica di coesione, per garantire l'effettiva attuazione del principio di continuità territoriale e per ridurre gli squilibri economici, sociali e territoriali determinati dalla condizione di insularità. A tale scopo, promuova in particolare l'adozione nelle competenti sedi decisionali di specifiche misure di agevolazione, sostegno allo sviluppo e perequazione infrastrutturale, anche mediante un affinamento delle regole in materia di aiuti di Stato alle imprese;

   8) si adoperi altresì il Governo per avviare, nell'ambito della revisione in corso del Quadro finanziario pluriennale dell'Unione 2021-2027, una riflessione sulla creazione di una dotazione supplementare del bilancio dell'UE destinata specificamente a sostenere le isole ad affrontare le loro sfide e disparità specifiche.

  Sul piano generale delle politiche energetiche ed industriali dell'Unione europea nonché alle ulteriori misure volte a rafforzare la leadership tecnologica europea ed a contrastare gli effetti negativi delle crisi che l'Europa ha vissuto negli ultimi anni; la X Commissione Attività produttive, nel suo parere ha espresso le seguenti osservazioni:

   a) nei negoziati in corso sulla revisione della direttiva sulla prestazione energeticaPag. 7 nell'edilizia, il Governo prosegua – in piena coerenza con la mozione 1-00038 (Molinari ed altri), approvata dalla Camera nella seduta dell'8 marzo 2023 ed in linea con quanto stabilito nell'orientamento generale dal Consiglio dell'UE – la sua azione per modificare la proposta originaria della Commissione europea in modo da rimettere a ciascuno Stato membro la definizione di un percorso per l'attuazione degli obiettivi comuni entro il 2050. Ciò nell'ottica di tutelare le peculiarità dell'Italia e garantire la necessaria flessibilità per raggiungere obiettivi di risparmio energetico più confacenti alle caratteristiche del territorio e del patrimonio immobiliare italiano;

   b) con riferimento al negoziato in corso sulla proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti derivanti, il Governo dia seguito, in coerenza con l'articolo 7 della legge n. 234 del 2012, agli indirizzi contenuti nel documento finale approvato sulla medesima proposta dalle Commissioni ambiente ed attività produttive della Camera lo scorso 28 giugno;

   c) in merito alla proposta di regolamento sui semiconduttori, si valuti la possibilità di prevedere il co-finanziamento delle iniziative previste anche attraverso fondi strutturali e di rafforzare il coordinamento delle procedure tra gli Stati membri per attirare gli investimenti esteri. Inoltre, in materia di aiuti di Stato facilitati per impianti innovativi, si sostenga una definizione che inglobi l'innovazione anche sui nodi tecnologici più maturi;

   d) con riguardo ai negoziati sulla proposta di regolamento sulle materie prime critiche, si sostenga la posizione del Governo volta a:

    includere l'alluminio nell'elenco delle materie prime strategiche e lo zinco e il fosforo in quello delle materie prime critiche;

    promuovere un approccio che non sovraccarichi le imprese con eccessivi oneri amministrativi e di rendicontazione e che permetta di raggiungere un adeguato bilanciamento tra standard ambientali e necessità di approvvigionamento;

    rafforzare la ricerca e l'innovazione per portare rapidamente sul mercato materie sostitutive, in particolare delle terre rare, e promuovere lo sviluppo di competenze professionali specifiche;

    incentivare maggiormente il riciclo, perché in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi in un arco temporale di breve/medio periodo rispetto a quello per le attività estrattive;

    stanziare risorse finanziarie adeguate a livello UE, anche attraverso l'istituzione di un fondo di sovranità europeo, per l'attuazione del regolamento proposto, anche per rendere fruibili le tecnologie meno impattanti sul fronte ambientale;

   e) si sostenga la rapida approvazione della proposta di istituire una piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa (STEP), finalizzata a promuovere la competitività a lungo termine dell'UE in materia di tecnologie critiche, nei settori della tecnologia estremamente avanzata e digitale, delle tecnologie pulite e delle biotecnologie. In ogni caso si sostiene pienamente la richiesta del Governo di procedere all'istituzione di un vero e proprio Fondo sovrano europeo per la politica industriale, dotato di risorse comuni europee adeguate;

   f) si sostenga altresì l'azione del Governo volta a definire con urgenza una nuova strategia di politica industriale dell'UE che rafforzi l'autonomia strategica dell'Unione e accompagni una transizione graduale e tecnologicamente neutra dei sistemi produttivi europei, con un sostegno adeguato erogato dal bilancio europeo, sul modello della Iniziativa NextGenerationEU.

  La Relazione programmatica, nella sezione sull'Europa digitale, affronta i temi connessi alle potenzialità e ai pericoli del processo di digitalizzazione. In questo contesto l'Esecutivo intende seguire i lavori relativi:

   al c.d. Chips Package, volto a fare fronte alle carenze di semiconduttori;

   all'istituzione di uno strumento per le emergenze nel mercato unico;

Pag. 8

   alla proposta di regolamento sulle materie prime critiche;

   alla proposta di regolamento sulla libertà dei media;

   alle proposte relative ad e-privacy, responsabilità per danno da prodotti difettosi e da intelligenza artificiale, e piattaforme di lavoro digitali.

  Il Governo riconduce allo sviluppo delle competenze e all'utilizzo degli strumenti digitali, il dossier sulla digitalizzazione e valorizzazione dell'ecosistema nazionale del turismo, settore strategico per il nostro Paese che, anche sulla base del mandato europeo, dovrà essere ripensato in termini di sostenibilità, innovazione e resilienza.
  Nella sezione relativa alla promozione dello stile di vita europeo, la Relazione programmatica riserva una condivisibile attenzione anzitutto alle politiche migratorie. Ciò con particolare riferimento:

   1) al pacchetto d'iniziative ricomprese nel Patto europeo su migrazione ed asilo, nella direzione della riduzione degli effetti del principio della responsabilità dello Stato di primo ingresso sulle domande di asilo; del sostegno alla previsione di adeguate misure di solidarietà, fondate su un meccanismo di redistribuzione dei migranti sbarcati tra tutti gli Stati membri e su una concreta strategia europea sui rimpatri; dello sviluppo di ogni misura utile a prevenire e fronteggiare il fenomeno del traffico di migranti;

   2) alla promozione di percorsi di apprendimento e di valorizzazione delle competenze dei cittadini stranieri, con particolare riferimento a gruppi vulnerabili di migranti, al contrasto del caporalato e del lavoro sommerso, alla realizzazione di programmi di mobilità professionale e formativa in partnership con gli Stati d'origine, anche per facilitare il riconoscimento delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi e attrarre competenze adeguate;

   3) al Piano d'azione per il Mediterraneo centrale: il Governo si farà promotore della necessità di rafforzare la dimensione esterna dell'UE, rilanciando la collaborazione con i principali Paesi di origine e soprattutto di transito dei movimenti migratori nonché il consolidamento della cooperazione con il Niger, attraverso la rapida attuazione di un partenariato operativo anti-traffico;

   4) alla sperimentazione relativa agli studi pilota lanciati dalla Commissione europea nel 2022 per la produzione di nuove statistiche in materia di migrazione e protezione internazionale, in settori chiave quali asilo, rimpatrio, reinsediamenti, permessi di soggiorno e soggetti vulnerabili. Inoltre, sarà assicurata la partecipazione ai lavori relativi alla proposta di regolamento quadro sulla raccolta di dati – statistiche europee sulla popolazione (ESOP);

   5) alla governance dell'area Schengen, con particolare riguardo al superamento del regime di ripristino dei controlli alle frontiere interne posti in essere da diversi Stati membri, alla revisione del meccanismo di valutazione Schengen e alla modifica del Codice frontiere Schengen.

  Su questi temi delle politiche sociali dell'UE, l'XI Commissione Lavoro ha preso atto con favore delle azioni indicate dal Governo, nell'ambito della Prima parte della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2023, in tema di conciliazione vita-lavoro e tutela delle lavoratrici madri, valutando altresì favorevolmente l'obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro delle persone che svolgono lavori su piattaforma, ivi inclusi i lavoratori autonomi, senza al contempo penalizzare queste nuove tipologie di impresa, nonché l'obiettivo di sviluppare le competenze e di favorire l'apprendimento permanente.
  La Commissione Lavoro ha espresso altresì apprezzamento per la volontà del Governo di sviluppare iniziative tese all'accrescimento della tutela, della sicurezza e della qualità del lavoro nonché al contrasto delle irregolarità di maggiore rilevanza economico-sociale in materia lavoristica, fra cui il caporalato e il lavoro sommerso.
  Per quanto attiene alle prospettive della cd. «Unione della sicurezza», la Relazione Pag. 9programmatica evidenzia le seguenti priorità:

   la normativa sul congelamento e confisca dei beni e patrimoni derivanti da attività criminose;

   la proposta di regolamento contro l'abuso sessuale di minori;

   lo sviluppo, nell'ambito della Strategia UE in materia di droga per il periodo 2021-2025, di un approccio alle politiche in materia basato su dati probanti e sui diritti umani, nonché sulla prevenzione;

   il rafforzamento della cooperazione transfrontaliera per il recupero dei beni e all'ampliamento delle sfere di criminalità al fine di ricomprendervi anche le violazioni di nuove misure restrittive, analoghe a quelle adottate nei confronti della Russia in risposta all'aggressione dell'Ucraina.

  In stretta correlazione con questi indirizzi, la I Commissione Affari costituzionali, nel suo parere, ha sottolineato l'esigenza che il Governo s'impegni a:

   rafforzare il quadro legislativo per il contrasto al traffico di migranti, alla tratta di esseri umani, all'abuso sessuale sui minori, ai matrimoni forzati, alle mutilazioni genitali femminili, al terrorismo e all'estremismo violento, e al contrabbando di armi;

   migliorare altresì a tale scopo tutti gli strumenti a disposizione delle agenzie Europol e Eurojust ai fini dell'esercizio dei rispettivi ruoli di assistenza e coordinamento delle azioni di prevenzione e contrasto nonché delle indagini condotte dalle autorità competenti degli Stati membri;

   contrastare efficacemente i network che per via informatica diffondono in maniera subdola messaggi volti ad indurre persone in condizione di estrema debolezza a intraprendere viaggi finalizzati alla immigrazione illegale.

  Nell'ambito della Nuova agenda per i consumatori 2020-2025, la Relazione preannuncia l'impegno del Governo, da lato, all'adozione di una normativa di vigilanza del mercato che renda chiari e trasparenti i ruoli dei diversi operatori economici, siano essi produttori, importatori o distributori, in relazione ai temi della sicurezza dei prodotti. Per altro verso l'azione governativa sarà rivolta alla definizione di una nuova direttiva relativa ai pacchetti turistici e servizi turistici collegati.
  Le iniziative ritenute strategiche e prioritarie dal Governo per la difesa dei valori democratici e delle istituzioni europee nonché dei diritti fondamentali, dello Stato di diritto, del pluralismo e della libertà dei media sono riunite nella sezione Un nuovo slancio per la democrazia europea della Relazione programmatica.
  In merito la VII Commissione cultura ha formulato un'osservazione intesa a sollecitare una valutazione, da parte del Governo, nell'ambito del negoziato interistituzionale sulla libertà dei media, circa l'opportunità di adottare disposizioni volte a contrastare lo spyware, nonché di adoperarsi per una rapida approvazione della proposta di direttiva finalizzata a proteggere i giornalisti e i difensori dei diritti umani da domande manifestamente infondate o procedimenti giudiziari abusivi (c.d. SLAPP).
  Per quanto attiene alla presentazione, nel corso del 2023 di un pacchetto di difesa della democrazia, la Relazione fa presente che il Governo si renderà parte attiva nella predisposizione:

   del regolamento volto a rendere più efficiente e sicuro lo scambio digitale di dati e informazioni nei casi di terrorismo tra Stati membri, Eurojust e Paesi terzi;

   della direttiva per la protezione delle persone bersaglio delle c.d. azioni bavaglio, ossia azioni legali strategiche, avviate da Stati terzi, tese a bloccare la partecipazione alla vita pubblica (proposta di direttiva SLAPP – Strategic Lawsuit Against Public Participation);

   delle misure volte a far fronte alle ingerenze straniere nei processi democratici dell'UE, nella prospettiva di mantenere un bilanciamento tra rafforzamento dei controlli e attrazione degli investimenti esteri.

Pag. 10

  In tale ambito, merita segnalare che la I Commissione, nel suo parere, ha sottolineato l'esigenza che le iniziative dell'Unione europea in materia, con particolare riferimento alle proposte volte alla elaborazione di una carta o statuto del parlamentarismo e della democrazia, tengano conto, per un verso, delle differenti tradizioni costituzionali, del pluralismo delle idee e degli orientamenti politici e culturali in seno all'Unione e siano intese, per altro verso, all'affermazione dei valori fondamentali del modello di vita europea.
  La Relazione riporta poi le iniziative che il Governo intende adottare a livello nazionale per attuare i princìpi e gli obiettivi di strategie dell'UE.
  In coerenza con le strategie europee per il contrasto alla criminalità organizzata e per la lotta alla tratta degli esseri umani, il Governo darà attuazione alle azioni previste dal Piano nazionale d'azione contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani 2022-2025, deliberato il 19 ottobre scorso e dal Programma unico di emersione, assistenza ed integrazione sociale, di cui al DPCM 16 maggio 2016.
  In linea con il Piano di azione dell'UE contro il razzismo 2020-2025, il Governo procederà all'adozione del Piano nazionale contro il razzismo, la xenofobia e l'intolleranza 2023-2025, promuovendo il dialogo con le associazioni di settore e il confronto con le istituzioni coinvolte nonché con gli stakeholders.
  Saranno avviate, altresì, le attività di implementazione della nuova Strategia nazionale per l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione di Rom e Sinti 2021-2030, nonché quelle relative alla Strategia nazionale LGBT , in coerenza con le indicazioni definite dalla Strategia europea per l'uguaglianza delle persone LGBTIQ 2020-2025.
  Massima attenzione verrà dedicata anche alla costruzione di un'Unione dell'uguaglianza, partecipando, nell'ambito della strategia dell'UE per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030, come evidenziato dalla XII Commissione, nel suo parere, all'attivazione di una Carta europea della Disabilità, che garantisca il riconoscimento reciproco dello status di disabilità in tutti gli Stati membri e di accedere ad alcuni benefici.
  Nell'ambito della Strategia europea per la parità di genere 2020-2025, il Governo proseguirà la sua azione per il potenziamento delle politiche per le pari opportunità, per la prevenzione e il contrasto della violenza maschile contro le donne e per la protezione delle vittime, anche mediante l'attuazione della nuova Strategia nazionale per la parità di genere. In tale contesto, verranno sviluppate, altresì, iniziative tese alla standardizzazione a livello europeo dei sistemi di trasparenza retributiva per superare il divario retributivo di genere.
  La terza parte del documento programmatico illustra gli orientamenti del Governo in materia di dimensione esterna dell'UE con particolare riferimento all'autonomia strategica europea, al rafforzamento della politica commerciale europea, alla dimensione esterna delle politiche migratorie europee, alla politica di allargamento ed a quella del vicinato meridionale e alle attività di assistenza militare, finanziaria all'Ucraina.
  Viene opportunamente riaffermata la centralità delle questioni di politica estera dell'UE sulle quali il nostro Paese è tradizionalmente impegnato e cioè:

   il processo di allargamento verso i Paesi dei Balcani occidentali;

   il rafforzamento della partnership con i Paesi del Vicinato meridionale;

  La III Commissione ha inoltre espresso apprezzamento per l'impegno del Governo volto a:

   promuovere un ruolo attivo dell'UE a supporto degli sforzi di pace, che poggi, da un lato, sul sostegno multidimensionale all'Ucraina e sull'aumento della pressione sulla Russia e, dall'altro, sul mantenimento di canali negoziali;

   perseguire una politica commerciale comune basata sulla parità di condizioni (level playing field), sull'aggiornamento degli strumenti di difesa commerciale e sulla riforma dell'Organizzazione mondiale del Pag. 11commercio (OMC), sempre nell'ottica di salvaguardare le produzioni nazionali e combattere l'Italian sounding;

   rafforzare la dimensione esterna delle politiche migratorie, promuovendo i partenariati con i Paesi di origine e di transito, con un focus prioritario sui Paesi della riva sud del Mediterraneo e dell'Africa.

  La III Commissione ha inoltre accolto con favore la priorità che sia la relazione programmatica del Governo sia il Programma di lavoro della Commissione annettono al processo di allargamento, con l'obiettivo, da un lato, di stabilizzare la regione balcanica e promuovere la sua integrazione nell'UE, dall'altro, di sostenere il percorso di adesione di Ucraina, Moldova e Georgia.
  Nell'ambito, strettamente connesso al precedente, delle politiche di difesa comune europea, la IV Commissione, nel suo parere, ha espresso condivisione per gli impegni programmatici assunti dal Governo e segnatamente, per:

   una posizione chiara e coesa da parte dell'Unione sulle questioni internazionali di maggiore rilievo geopolitico;

   il ricorso, ove opportuno, ad un maggiore utilizzo dell'astensione costruttiva;

   un approccio proattivo verso l'utilizzo dello strumento sanzionatorio, individuando soluzioni che garantiscano la coerenza della politica italiana;

   lo sviluppo e il rafforzamento degli strumenti a disposizione dell'UE per la condotta della PSDC, come le operazioni e le missioni, sia civili che militari;

   l'attuazione degli impegni assunti con l'adozione della Bussola strategica;

   la resilienza dell'UE di fronte alle minacce ibride e cyber, nonché la capacità dell'UE di preservare il libero accesso ai domini strategici contestati (spazio, cyber, marittimo).

  La IV Commissione ha inoltre apprezzato, con riferimento all'assistenza militare all'Ucraina, l'obiettivo del Governo per il 2023 di contribuire alla missione in ambito PSDC di assistenza all'Ucraina (EUMAM Ukraine), iniziativa che deve costituire un valore aggiunto allo sforzo già in atto evitando inutili e dispendiose duplicazioni con attività bilaterali già in essere tra Ucraina e Stati partner.
  A fronte dei ridotti riferimenti operati dal Programma di lavoro della Commissione europea e dal Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'UE, la Relazione programmatica si diffonde con ampiezza sulle linee d'indirizzo in materia di gestione dei flussi migratori, così come altrettanto ampio è stato il lavoro svolto dalle Commissioni di settore.
  In particolare, la Commissione Affari costituzionali, nel parere già richiamato, ha impegnato il Governo:

   a ridurre gli effetti del principio della responsabilità dello Stato membro di primo ingresso sulle domande di asilo, sostenendo, in coerenza con i princìpi della equa ripartizione degli oneri e della solidarietà iscritti nei Trattati, l'introduzione di un meccanismo di redistribuzione dei migranti;

   a definire princìpi e criteri chiari e coerenti per la gestione delle frontiere esterne e per lo sviluppo di una effettiva strategia europea in materia di rimpatri;

   ad un coordinamento strutturato e sistemico con gli altri Stati membri Mediterranei (cd. «MED 5»), in modo da affrontare il fenomeno migratorio in maniera congiunta e sinergica con gli altri paesi particolarmente esposti;

   a rafforzare la dimensione esterna delle politiche migratorie, rilanciando la collaborazione con i principali Paesi di origine e soprattutto di transito, in coerenza con quanto affermato, su iniziativa dell'Italia, dai Consigli europei;

   a sviluppare ulteriormente le iniziative in atto per il rafforzamento delle capacità di Tunisia, Egitto, Libia e in generale dei paesi di provenienza, di prevenire le partenze irregolari, di controllare in modo più efficace le proprie frontiere e di potenziare le capacità di ricerca e salvataggio Pag. 12nella regione, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali e degli obblighi internazionali;

   ad introdurre regole certe a livello europeo per le organizzazioni private sulle operazioni di ricerca e salvataggio, nonché a uno stretto coordinamento fra gli Stati costieri e quelli di bandiera, in applicazione delle Convenzioni internazionali vigenti;

   a monitorare con attenzione i rischi connessi all'utilizzo dei flussi migratori quale strumento per azioni ibride di destabilizzazione delle democrazie europee;

   al contrasto del lavoro sommerso e al rafforzamento delle competenze dei lavoratori migranti, quali ad esempio la promozione di percorsi di apprendimento e di valorizzazione delle competenze dei cittadini stranieri, con particolare riferimento ai gruppi vulnerabili di migranti e in coerenza con gli obiettivi posti nella comunicazione della Commissione sull'Anno europeo delle competenze 2023 e nella Agenda europea delle competenze;

   a mantenere una attenzione prioritaria all'accoglienza delle persone in fuga dalla guerra in Ucraina.

  La Commissione Affari esteri ha invece richiamato la centralità del dossier migratorio, evidenziando l'esigenza del rafforzamento del dialogo all'interno dell'UE e tra quest'ultima e gli Stati d'origine e transito dei flussi attraverso partnership strutturate, anche in considerazione della pressione migratoria determinata dalla crisi ucraina e del possibile aumento dei flussi nel Mediterraneo Centrale a causa degli effetti economici del conflitto.
  L'ultima parte della Relazione programmatica è dedicata alle principali iniziative del Governo ai fini del coordinamento nazionale delle politiche europee e delle strategie di comunicazione e formazione sull'attività dell'UE.
  In merito alla fase ascendente, il Governo proseguirà nella formazione e nella promozione delle posizioni italiane sia in relazione ai dossier prioritari già oggetto di coordinamento nell'ambito del Comitato interministeriale per gli affari europei (CIAE), come il pacchetto UE Fit for 55, la legge elettorale europea, la trasparenza ed il targeting della pubblicità politica, dossier sullo Stato di diritto, revisione della governance economica europea, dossier sul Tribunale unificato dei brevetti – TUB e sulla Pianificazione dello spazio marittimo, sia in relazione alle più recenti iniziative-chiave, quali quelle relative al mercato dell'energia elettrica, idrogeno rinnovabile, riduzione dei rifiuti, nuove tecniche genomiche, revisione delle norme UE riguardanti l'accesso, disponibilità e il riutilizzo dei dati chimici ai fini delle valutazioni della sicurezza chimica (REACH), benessere degli animali, sistemi alimentari sostenibili, suoli sani e trasporti sostenibili.
  Come evidenziato dal Comitato per la legislazione, il Governo dichiara che intende perseguire, nell'ambito del coordinamento nazionale delle politiche europee e delle strategie di comunicazione e formazione sull'attività dell'Unione europea, misure e azioni afferenti al coordinamento nazionale delle politiche europee, alla politica di coesione nonché, infine, attività di comunicazione e formazione sull'attività dell'Unione europea.
  In tale ambito, particolare attenzione è dedicata all'Analisi d'impatto della regolamentazione (AIR) in fase ascendente; invero, sulla base di quanto disposto dall'articolo 11 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 169 del 2017, il Governo procederà alle necessarie attività di impulso alle Amministrazioni interessate dai dossier, con azioni di stimolo sia alla partecipazione alle consultazioni promosse dalle Istituzioni europee sia allo sviluppo tempestivo di percorsi valutativi ex ante e alla redazione di una relazione sull'analisi di impatto della regolamentazione in fase ascendente che dia evidenza agli effetti attesi, positivi e negativi, che possono manifestarsi a livello nazionale, in modo da orientare il processo decisionale e tutelare gli interessi nazionali in tutte le fasi dell'iter legislativo.
  Ciò al dichiarato scopo di sostenere e rafforzare nelle sedi europee la posizione Pag. 13italiana sulle proposte della Commissione, così da poter predisporre i necessari emendamenti da proporre presso il legislatore europeo a tutela degli interessi nazionali.
  Per quanto attiene ai profili inerenti alla fase discendente del diritto e delle politiche dell'UE, la Relazione enuncia in modo essenziale l'impegno dell'Esecutivo:

   ad assicurare il periodico adeguamento del diritto interno al diritto unionale, attraverso il puntuale esercizio delle deleghe contenute nelle ultime leggi di delegazione europea e la presentazione in Parlamento dei nuovi disegni di legge europea e di delegazione europea ai sensi dell'articolo 29 della legge n. 234 del 2012;

   alla riduzione delle procedure d'infrazione, sia con il rafforzamento delle attività di prevenzione sia con l'individuazione di specifiche iniziative risolutive dei casi pendenti, garantendo il coordinamento delle amministrazioni centrali e locali nonché l'attività di assistenza e vigilanza delle amministrazioni competenti per materia e favorendo, ove possibile, il confronto con i servizi della Commissione europea;

   alla revisione della normativa sugli aiuti di Stato, con particolare riguardo alle misure in materia di energia, clima e ambiente;

   al coordinamento delle Amministrazioni pubbliche, anche nell'interlocuzione con i competenti organi unionali, per la corretta predisposizione ed esecuzione delle misure previste nel PNRR e a valere sugli stanziamenti del Piano nazionale complementare al PNRR;

   all'attuazione degli investimenti e delle misure definite nell'Accordo di Partenariato con la Commissione europea, per definire le priorità di intervento della politica di coesione in Italia per il ciclo di programmazione 2021-2027, e nei 48 programmi (di cui 10 nazionali) ad esso collegati;

   al massimo sforzo, in vista della chiusura del ciclo di programmazione dei fondi strutturali 2014-2020, per il pieno utilizzo delle risorse finanziarie dei Programmi operativi e un impiego efficace delle risorse REACT-EU;

   ad attuare, con particolare riferimento alla collaborazione tra i territori dei diversi Stati Membri dell'UE, il programma ESPON 2030, che collega la ricerca alle politiche, ponendosi come obiettivo principale la produzione di conoscenze e indicatori territoriali (Territorial Evidence) paneuropei comparabili, sistematici ed affidabili per indirizzare la politica di coesione territoriale europea verso una crescita competitiva e sostenibile attraverso un benchmark delle loro regioni o città.

  Con riguardo alle attività di comunicazione e formazione, la relazione pone al centro dell'azione di Governo l'obiettivo di favorire la conoscenza delle opportunità offerte dall'UE, al fine di facilitare il reclutamento di figure professionali in possesso di soft skill in linea con i profili specifici richiesti, di agevolare la mobilità dei cittadini tra i diversi Stati membri nonché di valorizzare le risorse umane delle pubbliche amministrazioni, in linea con i programmi Next Generation EU e Horizon Europe.
  Infine, proseguiranno le attività di comunicazione istituzionale e di utilità sociale rivolte alla cittadinanza e, in particolare, ai giovani, per la promozione della consapevolezza dei valori della cittadinanza europea e delle opportunità offerte dall'UE e dal PNRR per sostenere la crescita economica, lo sviluppo e l'ammodernamento della Nazione, quali la campagna di comunicazione #ItaliaDomani.

Conclusioni: per una maggiore sinergia Governo-Parlamento nella fase di formazione del diritto e delle politiche dell'Unione europea

  La relazione programmatica è stata trasmessa al Parlamento il 21 giugno scorso: il ritardo rispetto al termine di presentazione previsto dalla normativa vigente, è comprensibile essendosi il Governo insediato soltanto a fine ottobre.
  In alcune parti, sia relative a specifiche politiche o provvedimenti sia alle attività di coordinamento del Governo, il documento sconta i tempi di elaborazione ed il coinvolgimentoPag. 14 delle diverse Amministrazioni, che ha determinato che taluni passaggi, predisposti mesi fa, non siano più perfettamente aggiornati.
  Qualche ulteriore considerazione può essere svolta circa il «metodo» della legislazione dell'UE, dal momento che questa è la sede più coerente per una riflessione di così ampia portata.
  Sulla scorta delle risultanze emerse nel documento conclusivo, approvato dalla XIV Commissione il 1° agosto 2023, sulla comunicazione della Commissione europea «Applicare il diritto dell'UE per un'Europa dei risultati» (COM(2022)518 final), emerge la consapevolezza che sia necessaria un'azione sinergica tra Governo e Parlamento nella fase di formazione del diritto e delle politiche dell'Unione, sia con riferimento al cosiddetto «dialogo politico» con la stessa Commissione europea che al controllo sull'applicazione del principio di sussidiarietà previsto dai Trattati.
  La scarsa attenzione riservata dalla Commissione al ruolo dei Parlamenti degli Stati membri è una lacuna molto grave che denuncia un difetto d'impostazione politica e culturale da parte dell'Esecutivo europeo, già emerso in passato, e che sta portando a numerosi sbandamenti ed accelerazioni nella produzione normativa di Bruxelles: basti pensare alla questione delle case green, o alla querelle sulla nuova disciplina in materia d'imballaggi, nella quale abbiamo assistito ad un drastico quanto impraticabile cambiamento di paradigma, dal riciclaggio al riuso.
  La Commissione europea sembra ignorare che i Parlamenti nazionali, proprio per la posizione costituzionale che hanno e per il fatto di essere espressione diretta dei cittadini, possono dare un contributo fondamentale affinché la legislazione europea tenga adeguatamente conto, sin dalla fase della sua predisposizione, delle specificità politiche, economiche, sociali e culturali di ogni ordinamento e sia maggiormente rispettosa dei princìpi che dovrebbero guidare l'esercizio delle competenze dell'Unione europea, primi tra tutti quelli di sussidiarietà e proporzionalità, evitando una certa tendenza all'ipertrofia legislativa ed un accentuato ricorso al regolamento in luogo del più flessibile strumento normativo della direttiva.
  Si tratta, complessivamente, di rafforzare la dimensione prettamente politica di questa «sessione europea di fase ascendente», evitando di farne un esercizio meramente burocratico, ma incentrandola sulla valutazione e sul confronto tra le priorità delle Istituzioni europee e quelle del Governo per l'anno in corso e potenziando il raccordo Governo-Parlamento nella definizione della posizione nazionale di fronte ai grandi orientamenti legislativi assunti dalla Commissione.
  Questo tipo di sinergia assume un rilievo strategico di fronte ai grandi orientamenti legislativi assunti dalla Commissione, come nel caso della proposta di direttiva riguardante la lotta contro la corruzione che suscita forti dubbi per quanto riguarda la stessa coerenza alla base giuridica individuata dalla Commissione europea, atteso che proprio l'articolo 83 TFUE legittima le Istituzioni europee alla previsione di sole norme minime, relative alla definizione dei reati e delle sanzioni e che appare peraltro fisiologico, se non necessario, che in talune circostanze un determinato fenomeno criminale presenti specificità quanto alla sua definizione penalistica nell'ambito dei singoli ordinamenti nazionali, considerate le inevitabili peculiarità di contesto e di cornice giuridico-costituzionale dei singoli Stati membri.
  Un analogo approccio va approfondito per garantire un'applicazione efficace e coerente del diritto dell'UE, il passaggio in tempi troppo ridotti e ravvicinati a nuove discipline particolarmente onerose e restrittive, soprattutto in relazione al rispetto di nuovi parametri ed all'introduzione di nuove tecnologie e standard tecnici legati alle transizioni verde e digitale, con una ricorrente sottovalutazione del principio della «neutralità tecnologica».
  L'esame approfondito dei recenti atti o progetti legislativi in materia evidenzia, anche alla luce delle audizioni dei rappresentanti del sistema produttivo italiano, un'oggettiva difficoltà ad ottemperare senza adeguati periodi transitori, alle regole introdottePag. 15 nell'ambito del pacchetto «Pronti per il 55%».
  L'abitudine acquisita in passato di ricezione passiva ed applicazione acritica della produzione normativa, ipertrofica e spesso invasiva, di Bruxelles, va abbandonata, e questo Governo e questo Parlamento lo stanno finalmente facendo.
  Auspichiamo che ogni Governo e Parlamento nazionale possano rivendicare attivamente le proprie prerogative, la propria capacità e maggior abilità nel gestire temi e situazioni prossime.
  Vogliamo che la legislazione europea sia più moderna e aderente ai suoi princìpi ispiratori, focalizzando la propria attenzione sulle grandi questioni piuttosto che rifugiarsi nella rassicurazione del dettaglio e della standardizzazione.

Pag. 16

PARERI DELLE COMMISSIONI PERMANENTI

Pag. 17

PARERE DEL COMITATO PER LA LEGISLAZIONE

  Il Comitato per la legislazione,

   esaminati i documenti programmatici in titolo, con riguardo ai profili di competenza;

   preso atto con favore che essi dedicano attenzione ai temi della migliore regolamentazione, al fine di sostenere la qualità sostanziale della legislazione e contribuire a rendere le norme più semplici, efficaci e orientate all'innovazione;

   riconosciuto, in particolare, l'impegno della Commissione a continuare ad applicare il programma «Legiferare Meglio», volto a migliorare la qualità della legislazione e ottimizzarne i benefici;

   rammentato che tale accordo, entrato in vigore nell'aprile 2016, contiene disposizioni riguardanti: la condivisione di impegni e obiettivi comuni da parte del Parlamento, del Consiglio e della Commissione, la programmazione, gli strumenti per legiferare meglio (valutazione d'impatto, consultazione delle parti interessate e valutazione ex post), gli strumenti legislativi, gli atti delegati e gli atti di esecuzione, la trasparenza, l'attuazione e la semplificazione;

   preso atto con favore che il programma di 18 mesi del Consiglio si propone, sulla base dell'esperienza acquisita a seguito della Conferenza sul futuro dell'Europa, di rafforzare il dialogo con i cittadini, dialogo che costituisce un importante presupposto per migliorare, attraverso l'acquisizione di conoscenze, la qualità della legislazione;

  relativamente alla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea:

   nella Relazione (parte quarta) il Governo dichiara che intende perseguire nell'ambito del coordinamento nazionale delle politiche europee e delle strategie di comunicazione e formazione sull'attività dell'Unione europea misure e azioni afferenti al coordinamento nazionale delle politiche europee, alla politica di coesione nonché, infine, attività di comunicazione e formazione sull'attività dell'Unione europea; particolare attenzione è dedicata all'Analisi di Impatto della Regolamentazione (AIR) in fase ascendente; invero, sulla base di quanto disposto dall'articolo 11 del Dpcm n. 169 del 2017, il Governo procederà alle necessarie attività di impulso alle Amministrazioni interessate dai dossier, con azioni di stimolo sia alla partecipazione alle consultazioni promosse dalle Istituzioni europee sia allo sviluppo tempestivo di percorsi valutativi ex ante e alla redazione di una relazione sull'analisi di impatto della regolamentazione in fase ascendente che dia evidenza agli effetti attesi, positivi e negativi, che possono manifestarsi a livello nazionale, in modo da orientare il processo decisionale e tutelare gli interessi nazionali in tutte le fasi dell'iter legislativo; ciò al dichiarato scopo di sostenere e rafforzare nelle sedi europee la posizione italiana sulle proposte della Commissione, così da poter predisporre i necessari emendamenti da proporre presso il legislatore europeo a tutela degli interessi nazionali; con riguardo all'obbligo di cui alla direttiva 2018/958/UE, recepita in Italia con il Pag. 18decreto legislativo 16 ottobre 2020, n. 142 per gli Stati membri di svolgere un test di proporzionalità prima dell'adozione di disposizioni normative e/o amministrative che introducono requisiti restrittivi per l'accesso o l'esercizio di una professione regolamentata ai sensi della direttiva 2005/36/CE, il Governo dichiara che proseguirà l'interlocuzione attivata con gli organi parlamentari competenti per i rapporti con le istituzioni europee per la definizione di un accordo di collaborazione interistituzionale che istituisca una procedura per lo svolgimento del test di proporzionalità sulle proposte di legge e sugli emendamenti di iniziativa parlamentare con impatto sulle professioni regolamentate; ciò al dichiarato scopo di assicurare il coinvolgimento tempestivo dell'amministrazione responsabile per la professione oggetto dell'intervento normativo, chiamata a svolgere il test di proporzionalità sulla proposta di legge e/o sull'emendamento parlamentare prima della relativa approvazione;

   per quanto concerne invece la fase discendente, la relazione riferisce dei perduranti sforzi per adeguare periodicamente il diritto interno a quello unionale e ridurre le procedure di infrazione; più in dettaglio, la relazione ribadisce l'impegno del Governo ad assicurare il periodico adeguamento del diritto interno al diritto dell'Unione europea, attraverso il puntuale esercizio delle deleghe contenute nelle ultime leggi di delegazione europea e la presentazione in Parlamento dei nuovi disegni di legge europea e di delegazione europea ai sensi dell'articolo 29 della legge n. 234 del 2012; nella medesima prospettiva, un'altra importante attività di coordinamento che il Governo dichiara di voler svolgere è indirizzata alla riduzione delle procedure d'infrazione, da attuarsi, sia con il rafforzamento delle attività di prevenzione delle infrazioni e sia con l'individuazione di specifiche iniziative risolutive dei casi pendenti, garantendo il coordinamento delle amministrazioni centrali e locali nonché l'attività di assistenza e vigilanza delle amministrazioni competenti per materia e favorendo, ove possibile, il confronto con i Servizi della Commissione europea;

  relativamente al Programma di lavoro della Commissione:

   la Commissione europea riferisce sugli sviluppi che intende dare al programma «legiferare meglio», ideato per garantire che le decisioni politiche siano prese sulla base dei migliori dati disponibili, tenendo conto del loro impatto concreto e delle opinioni di persone e imprese interessate; in particolare, dichiara l'intenzione di continuare ad impiegare l'approccio «one in, one out», in base al quale gli eventuali nuovi oneri introdotti devono essere bilanciati dalla riduzione di oneri precedenti nello stesso settore di attività; il programma «legiferare meglio» rappresenta, ad avviso della Commissione, un elemento essenziale a sostegno della sostenibilità, volto ad integrare gli obiettivi di sviluppo sostenibile nelle analisi d'impatto, considerando gli impatti significativi sull'uguaglianza; inoltre, la Commissione prevede che l'inclusione della previsione strategica nel miglioramento della regolamentazione e la futura verifica della legislazione la doteranno degli strumenti necessari per affrontare eventuali incertezze future;

  relativamente al Programma di diciotto mesi del Consiglio:

   il programma – predisposto da Spagna, Belgio e Ungheria – dichiara di voler continuare, sulla base dell'esperienza acquisita a Pag. 19seguito della Conferenza sul futuro dell'Europa, ad adoperarsi per rafforzare il dialogo con i cittadini oltre che con le altre istituzioni dell'UE, nell'ambito dei rispettivi settori di competenza;

  per quanto concerne la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2023:

   sotto il profilo della riduzione degli oneri regolatori, della valutazione di impatto della regolamentazione e della programmazione legislativa:

    prende atto con favore degli impegni assunti con riferimento allo svolgimento dell'AIR in fase ascendente;

  per quanto concerne il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2017:

   sotto il profilo della programmazione legislativa:

    prende atto con favore dell'importanza attribuita alle iniziative per legiferare meglio;

  per quanto concerne il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea:

   sotto il profilo della programmazione legislativa:

    prende atto con favore dell'intenzione di rafforzare il dialogo con i cittadini.

________________

PARERE DELLA I COMMISSIONE PERMANENTE

(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

  La I Commissione,

   esaminati congiuntamente, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2023 – Un'Unione salda e unita – (COM(2022)548), la Relazione programmatica del Governo sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2023 (Doc. LXXXVI, n. 1) e il Programma di 18 mesi del Consiglio dell'UE (1° luglio 2023-31 dicembre 2024) – Portare avanti l'Agenda strategica (10597/23);

   rilevato come l'esame dei documenti in oggetto consenta al Parlamento di partecipare in modo organico, coerente e approfondito ed in stretto raccordo con il Governo alla definizione delle linee d'azione dell'Italia in merito alle politiche dell'Unione europea;

   sottolineato che la relazione programmatica reca indicazioni in merito alla linea che il Governo sta seguendo o intende seguire in merito alle politiche in materia di immigrazione, asilo e controllo delle frontiere esterne nonché in merito al contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo;

   apprezzato l'impegno del Governo affinché siano affrontate efficacemente le sfide relative alla crisi migratoria, in particolare mediantePag. 20 politiche nazionali in grado di contrastare con successo le reti del traffico illecito di migranti, nonché per il tramite di politiche europee volte ad instaurare rapporti bilaterali sistemici e strutturali con i paesi del Mediterraneo;

   sottolineata la necessità che il Parlamento, in stretto raccordo con il Governo, monitori attentamente gli sviluppi relativi all'attuazione delle iniziative dell'Unione europea in materia di immigrazione, con particolare riferimento alla tabella di marcia comune sul Nuovo patto in materia di migrazione e asilo;

   valutato positivamente l'impegno del Governo nel contrasto alle forme gravi di criminalità organizzata transfrontaliera, anche attraverso l'adeguamento del quadro legislativo in materia;

   sottolineata la rilevanza e la delicatezza delle iniziative dell'Unione europea a tutela dei valori e delle Istituzioni unionali, con particolare riferimento alle proposte per la difesa della democrazia che la Commissione europea sta predisponendo per la protezione della sfera democratica dell'UE dalle influenze straniere occulte;

   rilevata l'opportunità che la Camera segua, sistematicamente e con particolare attenzione, le iniziative avanzate nelle sedi di cooperazione interparlamentare in vista della predisposizione di una carta o statuto del parlamentarismo e della democrazia;

   condiviso il rilievo che la relazione programmatica attribuisce ad alcuni profili della politica dell'Ue per il rispetto dei diritti fondamentali, con particolare riferimento al Piano d'azione dell'UE contro il razzismo 2020-2025, alla realizzazione dei progetti europei in materia di contrasto del discorso d'odio, e nel settore del contrasto dell'antisemitismo;

   valutato favorevolmente l'impegno del Governo nel campo della promozione dell'inclusione dei soggetti vulnerabili, con particolare riguardo al sostegno alla maggiore autonomia delle persone con disabilità al fine di dare attuazione ai progetti e agli obiettivi contenuti nella Strategia europea e nella Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità nonché all'attuazione della nuova Strategia nazionale per l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione di Rom e Sinti 2021-2030,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:

   a) con riferimento alle politiche relative alla gestione dei flussi migratori e all'asilo, si impegni il Governo a proseguire nelle iniziative volte:

    a ridurre gli effetti del principio della responsabilità dello Stato membro di primo ingresso sulle domande di asilo, sostenendo, in coerenza con i principi della equa ripartizione degli oneri e della solidarietà iscritti nei Trattati, l'introduzione di un meccanismo di redistribuzione dei migranti;

Pag. 21

    a definire princìpi e criteri chiari e coerenti per la gestione delle frontiere esterne e per lo sviluppo di una effettiva strategia europea in materia di rimpatri;

    ad un coordinamento strutturato e sistemico con gli altri Stati membri Mediterranei (cd. «MED 5»), in modo da affrontare il fenomeno migratorio in maniera congiunta e sinergica con gli altri paesi particolarmente esposti;

    a rafforzare la dimensione esterna delle politiche migratorie, rilanciando la collaborazione con i principali Paesi di origine e soprattutto di transito, in coerenza con quanto affermato, su iniziativa dell'Italia, dai Consigli europei;

    a sviluppare ulteriormente le iniziative in atto per il rafforzamento delle capacità di Tunisia, Egitto, Libia e in generale dei paesi di provenienza, di prevenire le partenze irregolari, di controllare in modo più efficace le proprie frontiere e di potenziare le capacità di ricerca e salvataggio nella regione, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali e degli obblighi internazionali;

    ad introdurre regole certe a livello europeo per le organizzazioni private sulle operazioni di ricerca e salvataggio, nonché a uno stretto coordinamento fra gli Stati costieri e quelli di bandiera, in applicazione delle Convenzioni internazionali vigenti;

    a monitorare con attenzione i rischi connessi all'utilizzo dei flussi migratori quale strumento per azioni ibride di destabilizzazione delle democrazie europee;

    al contrasto del lavoro sommerso e al rafforzamento delle competenze dei lavoratori migranti, quali ad esempio la promozione di percorsi di apprendimento e di valorizzazione delle competenze dei cittadini stranieri, con particolare riferimento ai gruppi vulnerabili di migranti e in coerenza con gli obiettivi posti nella comunicazione della Commissione sull'Anno europeo delle competenze 2023 e nella Agenda europea delle competenze;

    a mantenere una attenzione prioritaria all'accoglienza delle persone in fuga dalla guerra in Ucraina;

   b) con riguardo al contrasto alla criminalità transfrontaliera, si esprima sostegno per l'azione del Governo volta:

    a rafforzare il quadro legislativo per il contrasto al traffico di migranti, alla tratta di esseri umani, all'abuso sessuale sui minori, ai matrimoni forzati, alle mutilazioni genitali femminili, al terrorismo e all'estremismo violento, e al contrabbando di armi;

    a migliorare altresì a tale scopo tutti gli strumenti a disposizione delle agenzie EUROPOL e Eurojust ai fini dell'esercizio dei rispettivi ruoli di assistenza e coordinamento delle azioni di prevenzione e contrasto nonché delle indagini condotte dalle autorità competenti degli Stati membri;

    a contrastare efficacemente i network che per via informatica diffondono in maniera subdola messaggi volti ad indurre persone in Pag. 22condizione di estrema debolezza a intraprendere viaggi finalizzati alla immigrazione illegale;

   c) con riguardo alle iniziative per la protezione della sfera democratica e dei valori dell'UE:

    si ribadisca l'esigenza che le iniziative in materia, con particolare riferimento alle proposte volte alla elaborazione di una carta o statuto del parlamentarismo e della democrazia, tengano conto, per un verso, delle differenti tradizioni costituzionali, del pluralismo delle idee e degli orientamenti politici e culturali in seno all'Unione e siano intese, per altro verso, all'affermazione dei valori fondamentali del modello di vita europea.

________________

PARERE DELLA II COMMISSIONE PERMANENTE

(Giustizia)

  La II Commissione,

   esaminati, per quanto di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2023 – Un'Unione salda e unita (COM(2022) 548 final), la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2023 (Doc. LXXXVI, n. 1) e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° luglio 2023-31 dicembre 2024) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze spagnola, belga e ungherese e dall'Alto rappresentante, presidente del Consiglio «Affari esteri» (10597/23);

   considerata la particolare importanza di tali documenti, che individuano gli obiettivi della Commissione europea e del Consiglio dell'Unione europea, nonché le priorità del nostro Paese al riguardo;

   rilevato che il ritardo con il quale la relazione programmatica è stata presentata al Parlamento, pur comprensibile essendosi il Governo insediato soltanto nel mese di ottobre del 2022, condiziona la capacità del Parlamento di esercitare la propria attività di indirizzo con particolare riguardo ai dossier che sono già entrati in una fase negoziale avanzata;

  evidenziato che:

   il programma di lavoro della Commissione ribadisce l'impegno per una revisione della direttiva contro gli abusi sessuali sui minori che integrerà la proposta di regolamento in materia di prevenzione e lotta contro l'abuso sessuale sui minori, proposta di regolamento che il Governo nella Relazione programmatica dichiara di sostenere;

   nell'ambito delle misure a tutela della democrazia europea, la Commissione preannuncia di voler aggiornare il quadro legislativo per la lotta alla corruzione, cui si collega l'annunciata adozione di un pacchetto di nuove iniziative, riportate in allegato al documento, da assumere entro il terzo trimestre 2023; al riguardo – come rilevato nel parere motivato espresso dalla Commissione XIV Politiche dell'Unione europea nel documento approvato lo scorso 19 luglio – si evidenzia che, Pag. 23anche laddove si volesse ritenere che la disciplina di fattispecie criminose ulteriori rispetto alla corruzione in senso stretto sia riconducibile all'articolo 83 del TFUE, la proposta di aggiornamento; risulterebbe in contrasto con il principio di sussidiarietà e con quello di proporzionalità, con possibile definizione di una disciplina pervasiva atta ad incidere su normative, quali quelle contenute nei codici penali e di procedura penale, che tengono conto delle specificità dei sistemi, dei dati statistici e delle culture giuridiche, economiche e sociali, nonché dell'ordinamento costituzionale e delle Pubbliche amministrazioni di ciascuno Stato membro;

   nel Programma di lavoro si sottolinea altresì l'importanza del raggiungimento di un accordo sulle iniziative in materia di lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica, individuate come proposte prioritarie in sospeso, nell'ambito della Strategia europea per la parità di genere 2020-2025; a tal riguardo, il Governo nella Relazione programmatica ha ribadito l'impegno per il potenziamento delle politiche per le pari opportunità, per la prevenzione e il contrasto della violenza maschile contro le donne e per la protezione delle vittime, anche mediante l'attuazione della nuova Strategia Nazionale per la parità di genere;

   tra le iniziative prioritarie in sospeso ricomprese nel Programma, vi è anche la proposta di direttiva del 15 dicembre 2021, in materia di tutela penale dell'ambiente;

   in relazione a tale direttiva il Governo dichiara, per il 2023, l'impegno a partecipare ai negoziati con l'obiettivo di raggiungere rapidamente un accordo globale in Consiglio che garantisca, tra l'altro, maggior chiarezza e certezza giuridica nella definizione dei reati ambientali, nonché sanzioni realmente efficaci, proporzionate e dissuasive;

   nella Relazione programmatica, il Governo si impegna a rendersi parte attiva nella predisposizione di un regolamento volto a rendere più efficiente lo scambio di informazioni nei casi di terrorismo transfrontalieri, rafforzando il ruolo di Eurojust, tema quest'ultimo oggetto di attenzione prioritaria anche nel Programma dei 18 mesi;

   la Relazione programmatica fa altresì riferimento alla proposta di direttiva sulla protezione delle persone attive nella partecipazione pubblica da procedimenti giudiziari manifestamente infondati o abusivi, di cui il Governo sottolinea i benefìci per la libertà di espressione e per l'organizzazione della giustizia;

   valutate, quindi, favorevolmente – nel loro complesso – le linee programmatiche esposte nei documenti in esame;

   rilevato, tuttavia, che nell'ambito del pacchetto anticorruzione citato al numero 42 dell'«Allegato I: Nuove iniziative» dell'Annesso 1 al Programma di lavoro, il 3 maggio 2023, la Commissione europea ha presentato la proposta di direttiva COM (2023) 234 final che stabilisce norme minime relative alla definizione dei reati e sanzioni in materia di corruzione, già oggetto di esame della Commissione Politiche dell'Unione europea, ai fini della verifica di conformità con il principio di sussidiarietà, che ha avuto come esito l'approvazione, il 19 luglio, di un Pag. 24«parere motivato», su cui in data odierna si è espressa anche l'Assemblea,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente condizione:

   abbia cura la Commissione di merito di tener conto, nella relazione da presentare all'Assemblea, delle valutazioni critiche poste a fondamento del parere motivato reso dalla medesima Commissione Politiche dell'Unione europea nella seduta del 19 luglio scorso, sulla proposta di direttiva sulla lotta contro la corruzione COM(2023)234 final, confermate dal plenum dell'Assemblea nella seduta del 26 luglio 2023.

________________

PARERE DELLA III COMMISSIONE PERMANENTE

(Affari esteri e comunitari)

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),

   esaminati congiuntamente, per le parti di propria competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2023 Un'Unione salda e unita (COM(2022)548 final) e relativi allegati (COM(2022)548 finalAnnexes 1 to 5), la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2023 (Doc. LXXXVI, n. 1) e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° luglio 2023 – 31 dicembre 2024) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze spagnola, belga e ungherese e dall'Alto Rappresentante, presidente del Consiglio Affari esteri;

   premesso che il ritardo con i quali i tre documenti programmatici vengono esaminati incide negativamente sulla capacità del Parlamento di esercitare la propria attività di indirizzo, con particolare riguardo ai dossier che sono già entrati in una fase negoziale avanzata;

   sottolineata la necessità di intensificare l'impegno dell'UE nel settore della sicurezza e della difesa, nel nuovo contesto geopolitico creato dall'aggressione militare russa in Ucraina, dando seguito alla Bussola strategica dell'UE;

   apprezzato, in riferimento al conflitto russo-ucraino, l'impegno del Governo a promuovere un ruolo attivo dell'UE a supporto degli sforzi di pace, che poggi, da un lato, sul sostegno multidimensionale all'Ucraina e sull'aumento della pressione sulla Russia e, dall'altro, sul mantenimento di canali negoziali;

   condiviso l'obiettivo del Governo di perseguire una politica commerciale comune basata sulla parità di condizioni (level playing field), sull'aggiornamento degli strumenti di difesa commerciale e sulla riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), sempre nell'ottica di salvaguardare le produzioni nazionali e combattere l'Italian sounding;

Pag. 25

   valutata favorevolmente l'intenzione del Governo – condivisa dalle Istituzioni UE – di rafforzare la dimensione esterna delle politiche migratorie, promuovendo i partenariati con i Paesi di origine e di transito, con un focus prioritario sui Paesi della riva sud del Mediterraneo e dell'Africa;

   accolta con favore la priorità che sia la relazione programmatica del Governo sia il Programma di lavoro della Commissione annettono al processo di allargamento, con l'obiettivo, da un lato, di stabilizzare la regione balcanica e promuovere la sua integrazione nell'UE, dall'altro, di sostenere il percorso di adesione di Ucraina, Moldova e Georgia;

   condiviso l'obiettivo del Governo di dare seguito ai risultati della Conferenza sul futuro dell'Europa, avviando un processo di riforme mirate, sia dei Trattati sia dell'architettura istituzionale e dei processi decisionali, con particolare riferimento all'introduzione del voto a maggioranza qualificata nel settore della Politica estera e di sicurezza comune,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

________________

PARERE DELLA IV COMMISSIONE PERMANENTE

(Difesa)

  La IV Commissione,

   esaminati congiuntamente, per le parti di propria competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2023 – Un'Unione salda e unita (COM(2022)548 final) e relativi allegati (COM(2022)548 final – annexes 1 to 5), la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2023 (Doc. LXXXVI, n. 1) ed il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° luglio 2023 – 31 dicembre 2024) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze spagnola, belga e ungherese e dall'Alto Rappresentante, presidente del Consiglio Affari esteri;

   premesso che il ritardo con il quale la relazione programmatica è stata presentata condiziona la capacità del Parlamento di esercitare la propria attività di indirizzo con particolare riguardo ai dossier che sono già entrati in una fase negoziale avanzata, anche in relazione al complesso dei documenti programmatici dell'Unione europea;

   sottolineata la necessità di intensificare l'impegno dell'Unione nel settore della sicurezza e della difesa, nel nuovo contesto geopolitico creato dall'aggressione militare russa in Ucraina, dando seguito alla Bussola strategica dell'UE;

   condiviso l'obiettivo del Governo di perseguire e promuovere:

    una posizione chiara e coesa da parte dell'Unione sulle questioni internazionali di maggiore rilievo geopolitico;

Pag. 26

    ricorrere, ove opportuno, ad un maggiore utilizzo dell'astensione costruttiva;

    mantenere un approccio proattivo verso l'utilizzo dello strumento sanzionatorio, individuando soluzioni che garantiscano la coerenza della politica italiana;

    sostenere lo sviluppo e il rafforzamento degli strumenti a disposizione dell'UE per la condotta della PSDC, come le operazioni e le missioni, sia civili che militari;

    promuovere l'attuazione degli impegni assunti con l'adozione della Bussola strategica;

    sostenere la resilienza dell'UE di fronte alle minacce ibride e cyber, nonché la capacità dell'UE di preservare il libero accesso ai domini strategici contestati (spazio, cyber, marittimo);

   apprezzato, in riferimento all'assistenza militare all'Ucraina, l'obiettivo del Governo per il 2023, di contribuire alla missione in ambito PSDC di assistenza all'Ucraina (EU MAM Ukraine), iniziativa che deve costituire un valore aggiunto allo sforzo già in atto evitando inutili e dispendiose duplicazioni con attività bilaterali già in essere tra Ucraina e Stati partner;

   espressa parimenti condivisione per l'opzione di escludere ogni eventuale ipotesi di rischieramento in territorio ucraino fintantoché non si raggiunga l'unica condizione possibile, ovvero la fine del conflitto a seguito del raggiungimento di un accordo di pace tra le parti, promuovendo al contempo, nei fora competenti, la ricerca di una soluzione diplomatica alla crisi in atto, nel rispetto dei principi riconosciuti dal diritto internazionale;

   valutata favorevolmente l'intenzione del Governo, per quanto riguarda l'autonomia strategica industriale nell'ambito della difesa, di continuare a promuovere la creazione di una capacità europea, sfruttando le opportunità di investimento offerte dai piani nazionali di ripresa e resilienza, favorendo la riforma delle regole di concorrenza e promuovendo la diversificazione delle catene di approvvigionamento internazionali;

   condivise le priorità evidenziate dal Governo, in relazione alle singole iniziative in esame presso le Istituzioni europee di una maggiore apertura alle entità/industrie UE ubicate in Stati terzi in modo da non danneggiare imprese UE che abbiano investito in infrastrutture, sedi e risorse al di fuori del territorio UE; della necessità che le sovvenzioni vadano a progetti d'acquisto condotti da un numero ampio di Stati membri che rappresentino una significativa aggregazione della domanda; del superamento del concetto di «controllo» di aziende in territorio UE da parte di Stati/entità terzi, se lo Stato membro ha adeguate normative di tipo golden power;

   condivise le puntuali scelte prioritarie, definite dal Governo nella Relazione programmatica, attinenti allo sviluppo della capacità di schieramento rapido della UE, nell'ambito delle azioni previste dalla Bussola strategica;

Pag. 27

   apprezzato il rilievo che il Governo attribuisce al rafforzamento della Strategia di sicurezza marittima, rilanciando l'importanza del dominio marittimo e della difesa degli interessi securitari marittimi dell'UE e volto a promuovere:

    lo sviluppo di capacità adeguate dell'UE in tale ambito;

    l'introduzione della dimensione sottomarina tra i domini strategici;

    il riconoscimento della necessità della creazione di una sorveglianza integrata marittima nei bacini della EU;

    l'adattamento della Strategia marittima al mutato contesto geopolitico e geostrategico e alla moltiplicazione di minacce cibernetiche, ibride e connesse ai cambiamenti climatici che stanno colpendo anche il dominio marittimo,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

________________

PARERE DELLA V COMMISSIONE PERMANENTE

(Bilancio, tesoro e programmazione)

  La V Commissione,

   esaminati congiuntamente, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2023 – Un'Unione salda e unita (COM(2022)548 final), la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2023 (Doc. LXXXVI, n. 1) e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° luglio 2023 – 31 dicembre 2024) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze spagnola, belga e ungherese e dall'Alto rappresentante, presidente del Consiglio «Affari esteri» (10597/23);

   premesso che:

    tra gli obiettivi, le priorità e gli orientamenti che il Governo intende seguire a livello europeo nell'anno in corso, indicati, in relazione alle priorità del Programma di lavoro della Commissione europea, dalla relazione programmatica assumono particolare rilievo, per quanto attiene alle competenze di questa Commissione, le sezioni che fanno riferimento all'obiettivo «Un'economia al servizio delle persone» del programma di lavoro della Commissione europea, che si occupano, nello specifico, della riforma del quadro di regole della governance economica dell'Unione europea e della revisione intermedia del Quadro finanziario pluriennale (QFP) dell'Unione europea per il periodo 2021-2027, con la connessa istituzione di nuove risorse proprie dell'Unione;

    lo scorso 26 aprile la Commissione europea ha presentato tre proposte legislative finalizzate a riformare la governance economica dell'Unione europea e lo scorso 20 giugno ha avanzato una serie di Pag. 28iniziative volte sia a riesaminare il QFP dell'Unione europea per il periodo 2021-2027 sia a introdurre nuove fonti di entrate per il bilancio dell'Unione;

   considerato, con riguardo alla riforma della governance economica dell'Unione europea, che:

    la V Commissione ha già avviato l'esame, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, delle proposte sopra richiamate, deliberando, tra l'altro, di svolgere un ciclo di audizioni qualificate per analizzarne più compiutamente e più approfonditamente gli aspetti di maggiore criticità e tecnicità;

    appare pertanto opportuno rinviare la definizione di indirizzi e osservazioni più puntuali sulle proposte medesime all'esito dell'esame che sarà effettuato in quella sede;

    è condivisibile, comunque, l'analisi svolta dal Governo nella relazione programmatica secondo la quale l'attuale sistema di regole ha mostrato notevoli problematiche, come la prociclicità della politica di bilancio, la scarsa capacità di supportare investimenti essenziali per la promozione della crescita economica e la presenza di percorsi di rientro del debito poco credibili e difficilmente sostenibili sotto il profilo economico, politico e sociale;

    è altresì apprezzabile l'auspicio del Governo di giungere alla definizione di un nuovo quadro di regole prima della disapplicazione della clausola di salvaguardia generale del Patto di stabilità e crescita, che avverrà il 1° gennaio 2024;

    va pertanto espresso, nelle more del completamento dell'esame delle proposte legislative ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, pieno e convinto sostegno all'azione negoziale portata avanti dal Governo volta a: definire un percorso di riduzione del debito graduale ed economicamente e socialmente sostenibile nel medio periodo; prevedere un'adeguata salvaguardia e promozione degli investimenti pubblici, in particolare quelli che gli Stati membri saranno chiamati a realizzare per la transizione energetica, verde e digitale, per le esigenze di difesa e per spese di investimenti nazionali legati a programmi di interesse europeo in atto nell'Unione; promuovere un approccio simmetrico e prospettico nella procedura per gli squilibri macroeconomici eccessivi; valorizzare il contributo della procedura per gli squilibri macroeconomici nel rafforzare la titolarità nazionale delle riforme e la trazione politica, migliorando il coordinamento con il Patto di stabilità e crescita; promuovere l'istituzione di una efficace funzione di stabilizzazione centralizzata, che sia anche in grado di supportare la fornitura dei beni pubblici europei;

   rilevato, con riferimento alla revisione del QFP e del sistema di risorse proprie per il periodo 2021-2027 che:

    è opportuno che la V Commissione avvii nel più breve tempo possibile, unitamente alla XIV Commissione, l'esame ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento delle relative proposte, in considerazione del fatto che la Commissione europea ha segnalato l'esigenza di concludere Pag. 29i negoziati, compresa l'approvazione del Parlamento europeo, entro la fine dell'anno in corso;

    nelle more dell'esame specifico ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, può valutarsi positivamente l'azione negoziale del Governo, illustrata nella relazione programmatica, volta a garantire l'equilibrio tra la disciplina di bilancio e l'adeguato finanziamento delle politiche, salvaguardando sia le nuove ed ulteriori esigenze legate alla crisi in Ucraina, alle connesse problematiche nel settore dell'energia e ai flussi migratori, sia le misure tradizionalmente di interesse nazionale, quali l'occupazione, la coesione, la politica agricola e le azioni esterne di cooperazione dell'Unione europea, con particolare riferimento a quelle in materia di partenariato mediterraneo;

    appare inoltre importante, alla stregua di quanto richiesto dal Governo, che le nuove risorse proprie oggetto di discussione al fine di rafforzare il bilancio dell'Unione siano in grado di evitare tagli ai programmi dell'Unione o aumenti del contributo dell'Italia, e degli altri Stati membri, a titolo di risorsa basata sul Reddito Nazionale Lordo,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

________________

PARERE DELLA VI COMMISSIONE PERMANENTE

(Finanze)

  La VI Commissione Finanze,

   esaminati congiuntamente il «Programma di lavoro della Commissione per il 2023 – Un'Unione salda e unita (COM(2022)548 final)», la «Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2023 (Doc. LXXXVI, n. 1)» e il «Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° luglio 2023-31 dicembre 2024) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze spagnola, belga e ungherese e dall'Alto rappresentante, presidente del Consiglio “Affari esteri” (10597/23)»,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 30

________________

PARERE DELLA VII COMMISSIONE PERMANENTE

(Cultura, scienza e istruzione)

  La VII Commissione,

   esaminati congiuntamente, per le parti di propria competenza, il «Programma di lavoro della Commissione per il 2023 – Un'Unione salda e unita (COM(2022)548 final)», la «Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2023 (Doc. LXXXVI, n. 1)» e il «Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° luglio 2023-31 dicembre 2024) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze spagnola, belga e ungherese e dall'Alto rappresentante, presidente del Consiglio “Affari esteri” (10597/23)»,

   valutato con favore l'ampio spazio che la relazione programmatica dedica alla proposta di regolamento sulla libertà dei media, che la VII Commissione Cultura, congiuntamente con la IX Commissione Trasporti, ha esaminato ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento della Camera, approvando, nella seduta del 18 luglio 2023, un documento finale contenente condizioni e osservazioni per il prosieguo del negoziato a livello UE e apprezzato l'impegno preannunciato dal Governo per giungere all'approvazione di norme calibrate e in grado di assicurare le finalità della proposta tenendo al contempo conto delle specificità nazionali in settori delicati quali l'editoria e la stampa;

   apprezzata l'importanza prioritaria che il Governo annette ai temi connessi alle potenzialità del processo di digitalizzazione nella prospettiva della strategia, elaborata in sede UE, che ha come obiettivo quello di garantire che questo straordinario processo di trasformazione vada a beneficio dei cittadini e delle imprese e avvenga nel rispetto dei valori che sono alla base della stessa Unione europea;

   condiviso l'impegno del Governo, nel quadro delle finalità del Media and Audiovisual Action Plan e in vista della revisione intermedia del regolamento Geo-blocking, ad operare in stretto raccordo con le associazioni del settore per accrescere l'accessibilità e la disponibilità dei contenuti audiovisivi on-line, garantendo da un lato gli attuali modelli di impresa e favorendo dall'altro una più ampia diffusione legale di opere cinematografiche e audiovisive nazionali sostenute da risorse pubbliche sulle piattaforme on demand, anche al fine di accrescere la visibilità e la circolazione sui mercati esteri dell'audiovisivo nazionale;

   apprezzata la prevista conclusione del collaudo, nel 2023, delle piattaforme digitali dedicate alla gestione dei procedimenti amministrativi di tutela del patrimonio culturale sottoposte ad aggiornamento e adeguamento e alla messa in esercizio delle piattaforme Beni Tutelati, Beni abbandonati, Geoportale Nazionale per l'Archeologia e Sistema Informativo degli Uffici di esportazione;

   valutata positivamente la partecipazione assidua del Governo al Gruppo di lavoro della Commissione Europea per la definizione della Pag. 31piattaforma per l'esportazione dei beni culturali, finalizzata ai procedimenti di controllo della circolazione internazionale di beni e cose di interesse culturale;

   apprezzato l'orientamento del Governo relativo alle iniziative dell'Unione europea per la creazione di uno Spazio europeo dell'istruzione – da realizzare entro il 2025 – e per i programmi finalizzati a innalzare la qualità e l'inclusività dei sistemi educativi, l'apprendimento permanente e lo sviluppo delle competenze, anche attraverso la mobilità per l'apprendimento, il riconoscimento dei titoli di studio e delle qualifiche dei Paesi terzi;

   condivise le dichiarazioni del Governo di voler intraprendere iniziative mirate a garantire la cooperazione fra gli Stati membri al fine di sviluppare una dimensione europea dell'istruzione, anche superiore, e dare massima diffusione alla Carta europea dello studente;

   apprezzata l'intenzione del Governo di voler promuovere, nell'ambito dell'Anno europeo delle competenze, iniziative formative specifiche mirate all'uso consapevole ed efficace degli strumenti digitali, richiamando, in particolare, Cinecittà Spa e la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, che rappresentano luoghi di alta formazione tecnica nel settore culturale e che realizzano un'offerta formativa professionalizzante in grado di rispondere ai fabbisogni formativi del settore cinematografico e audiovisivo, in un mercato in rapida trasformazione ed evoluzione;

   accolta con favore l'intenzione del Governo – in coerenza con quanto previsto dal Piano europeo per l'istruzione digitale – di promuovere l'incremento dei fattori abilitanti dell'educazione digitale (attuazione del Piano Scuola 4.0 nell'ambito del PNRR e delle misure del React EU), per la valorizzazione delle metodologie e pratiche didattiche innovative e dei curricoli digitali, per la promozione e la diffusione delle competenze digitali (piano strategico del personale scolastico alla transizione digitale da realizzare nell'ambito del PNRR, nonché dei fondi di coesione per la programmazione 2021-2027 e del programma Erasmus );

   apprezzata, infine, con riferimento alla Strategia europea per le Università, adottata il 18 gennaio 2022, l'intenzione del Governo di proseguire le attività tese a sostenere il processo di riforma dell'istruzione superiore e del suo adeguamento alla dimensione europea favorendo, in particolare, la partecipazione degli Atenei italiani ai bandi di Erasmus , finalizzati alla creazione ed al rafforzamento della rete delle «Alleanze europee»,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:

   a) valuti il Governo, nell'ambito del negoziato inter-istituzionale sulla libertà dei media, l'opportunità di adottare disposizioni volte a contrastare lo spyware nonché di adoperarsi per una rapida approvazione della proposta di direttiva finalizzata a proteggere i giornalisti e Pag. 32i difensori dei diritti umani da domande manifestamente infondate o procedimenti giudiziari abusivi (c.d. SLAPP).

________________

PARERE DELLA VIII COMMISSIONE PERMANENTE

(Ambiente, territorio e lavori pubblici)

  La VIII Commissione (Ambiente, territorio e lavori pubblici),

   esaminati congiuntamente, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2023 – Un'Unione salda e unita – (COM(2022)548), la Relazione programmatica del Governo sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2023 (Doc. LXXXVI, n. 1) e il Programma di 18 mesi del Consiglio dell'UE (1° luglio 2023-31 dicembre 2024) – Portare avanti l'Agenda strategica (10597/23);

   rilevato come l'esame dei documenti in oggetto consenta al Parlamento di partecipare in modo organico, coerente e approfondito ed in stretto raccordo con il Governo alla definizione delle linee dell'azione dell'Italia in merito alle politiche dell'Unione europea;

  premesso che:

   assumono particolare rilievo, per la VIII Commissione, le sezioni della relazione programmatica riferite alle iniziative dell'UE per il contrasto dei cambiamenti climatici e per le politiche ambientali. Tali misure, in larga misura già approvate dalle istituzioni dell'UE, potrebbero avere un impatto significativo per il sistema economico e sociale del Paese;

   sono tuttora oggetto di negoziato alcune proposte, quali la revisione delle direttive sull'energia rinnovabile, sulla prestazione energetica degli edifici, sulla tassazione dei prodotti energetici in merito alle quali il Governo ha sottolineato la necessità di pervenire ad un accordo ambizioso ed equo al contempo, in grado di offrire margini di flessibilità e mitigare l'impatto sociale ed economico delle misure previste;

   anche le proposte legislative dell'UE per la sostenibilità dei trasporti, pur condivisibili nelle loro finalità generali, dovrebbero assicurare un percorso più graduale e flessibile, ispirato al principio di neutralità tecnologica, rispettoso delle diversità dei sistemi economici e sociali nazionali e tale da assicurare il minore impatto socio economico possibile;

   andrebbe a questo scopo – a fronte della lacunosità delle valutazioni di impatto che accompagnano le proposte in questione – dimostrato, in base ad una ampia gamma di indicatori qualitativi e quantitativi, il reale valore aggiunto delle soluzioni proposte in termini di riduzione delle emissioni nocive ed operata una più approfondita analisi dei costi e dei benefici economici, sociali ed ambientali di ciascuna delle soluzioni prospettate;

   in particolare, il regolamento – recentemente entrato in vigore – che rivede i limiti emissivi di CO2 delle autovetture nuove e dei veicoli Pag. 33commerciali nuovi, e di fatto mette al bando a partire dal 2035 i veicoli a combustione interna, seppure condivisibile nella finalità di azzerare le emissioni di CO2, non tiene conto delle potenzialità e prospettive dei carburanti carbon neutral e dei biocarburanti;

   la proposta di regolamento volta a rivedere la normativa sui limiti emissivi di CO2 dei veicoli pesanti nuovi, su cui la Commissione politiche dell'UE della Camera ha adottato un parere motivato, stabilisce obiettivi di riduzione delle emissioni estremamente sfidanti, a fronte di una quantità delle emissioni generate da tale categoria di veicoli marginale (appena il 6 per cento) rispetto alle emissioni totali dell'Unione. Comporta, inoltre, un ingente sforzo di adeguamento produttivo da parte delle imprese, senza tener conto del fatto che le nuove norme richiederebbero un volume di produzione di veicoli a basse o zero emissioni e un livello di diffusione dell'infrastruttura di ricarica non raggiungibili nei prossimi anni, con il risultato che anche a fronte di ingenti investimenti non sarebbe possibile evitare un gap infrastrutturale tale da compromettere il trasporto merci e passeggeri su strada. L'elettrificazione dei veicoli e l'alimentazione a idrogeno sarebbero insufficienti a garantire il trasporto su rotte a lunga distanza, con serie conseguenze sulle catene di approvvigionamento del mercato interno dell'UE. Inoltre, il calcolo delle emissioni sarebbe effettuato principalmente sulla base delle emissioni allo scarico senza conteggiare quelle generate dalla produzione dell'energia elettrica impiegata dai veicoli, se di origine non rinnovabile, né il costo ambientale della produzione degli accumulatori;

   la proposta di regolamento sull'omologazione di veicoli a motore e motori, emissioni inquinanti diverse dalla CO2 e durabilità delle batterie, cosiddetta «Euro 7», comporta gravi criticità per l'Italia, puntualmente evidenziate nella relazione trasmessa dal Governo ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 234 del 2012. Prevede infatti tempistiche estremamente ravvicinate, rendendo la transizione non sostenibile sul piano sociale ed economico e comportando significativi oneri in capo all'industria automobilistica italiana già impegnata in un imponente sforzo di riconversione, e per gli stessi cittadini, per l'impatto atteso delle nuove norme sul costo dei veicoli. Tali criticità sono evidenziate nel parere motivato approvato dalla Commissione politiche dell'Unione europea della Camera dei deputati che, in mancanza di una adeguata motivazione della necessità e del valore aggiunto dell'iniziativa legislativa dell'Unione, ha ritenuto non rispettato il principio di sussidiarietà;

   le proposte sopra richiamate necessitano pertanto di essere modificate al fine di contenere i costi eccessivi ed aumentare i benefìci e le opportunità di crescita e sviluppo per il sistema produttivo italiano, tenendo conto delle indicazioni contenute nelle relazioni trasmesse dal Governo ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge n. 234 del 2012;

  considerato che:

   il Governo attribuisce priorità anche alle iniziative per favorire le attività di assorbimento e stoccaggio del carbonio. In particolare, con riguardo alla proposta di regolamento per l'istituzione di un quadro volontario di certificazione degli assorbimenti di carbonio, la relazione Pag. 34programmatica sottolinea l'esigenza di tutelare il settore agricolo impegnato in attività di raccolta e stoccaggio, coordinando le nuove misure sia con i meccanismi di incentivazione e remunerazione previsti dalla Politica agricola comune, sia con strumenti di finanziamento aggiuntivi attivabili tramite il Programma europeo per l'ambiente e l'azione per il clima (LIFE), il mercato europeo del carbonio, le entrate derivanti dal sistema di scambio di quote di emissioni (ETS), fonti di finanziamento regionali, risorse addizionali per aree montane e il programma europeo per la ricerca e l'innovazione (Horizon Europe). Su tale proposta di regolamento la VIII Commissione ha avviato l'esame ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento in esito al quale – completata l'attività istruttoria – potranno essere formulati indirizzi negoziali puntuali;

   il Governo dichiara altresì l'intenzione di partecipare con attenzione ai negoziati sulle proposte dell'UE per attuare il nuovo piano d'azione europeo per l'economia circolare, tra cui figurano: una proposta di regolamento per la progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili; una proposta di direttiva che introduce un nuovo «diritto alla riparazione»; una strategia per i prodotti tessili sostenibili e circolari; una proposta di regolamento per la sostenibilità dei materiali da costruzione; una proposta di direttiva per contrastare il fenomeno del c.d. «greenwashing», ovvero delle asserzioni ambientali ingannevoli sulla sostenibilità dei prodotti;

   in merito alle politiche per la gestione dei rifiuti, la relazione programmatica pone l'accento sull'esigenza di gestire in modo sostenibile i rifiuti tessili, limitare al massimo gli sprechi alimentari, e formula una valutazione positiva sull'iniziativa legislativa della Commissione europea sulle spedizioni di rifiuti che introduce il principio del divieto della esportazione di rifiuti diretti a smaltimento e crea un nuovo sistema di scambio informatico di dati, mediante il quale gli Stati membri potranno gestire informazioni e notifiche sulle spedizioni di rifiuti;

   la relazione programmatica, infine, evidenzia l'esistenza di numerose criticità sulla proposta di regolamento in materia di imballaggi e gestione dei rifiuti derivanti, su cui lo scorso 28 giugno le Commissioni ambiente e attività produttive hanno approvato un documento recante una valutazione negativa ed indirizzi puntuali per la prosecuzione del negoziato. Il Governo ha già comunicato i seguiti che intende dare, ai sensi dell'articolo 7 della legge n. 234 del 2012, a tali indirizzi;

  rilevato altresì che:

   la relazione programmatica non reca specifiche indicazioni su ulteriori iniziative legislative dell'UE, rispetto alle quali il Governo ha definito la propria posizione nelle relazioni tecniche trasmesse alle Camere ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 234 del 2012. Tra queste figurano le proposte attuative del «Piano d'azione per l'inquinamento zero», volte a rivedere le direttive in materia di qualità delle acque, di trattamento delle acque reflue urbane, rispetto alla quale il Governo formula tra l'altro riserve per i costi amministrativi di breve e lungo termine richiesti dalla nuova normativa, di qualità dell'aria, nonché la Pag. 35proposta di revisione della direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE),

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   a) valuti la Commissione di merito l'opportunità di segnalare che il Governo dovrebbe perseguire, nel negoziato sulle proposte legislative relative alla decarbonizzazione del settore dei trasporti, l'obiettivo di evitare oneri eccessivi e non adeguatamente motivati in capo al settore produttivo e ai cittadini italiani, attraverso soluzioni coerenti con il principio di neutralità tecnologica, sia con riferimento ai motori sia ai carburanti, e la estensione appropriata dei periodi transitori per l'attuazione della nuova normativa;

   b) con specifico riferimento alla proposta di regolamento sulle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti, valuti la Commissione di merito l'opportunità di segnalare che si dovrebbe provvedere, in particolare, ad apportare le modifiche necessarie per consentire l'impiego di carburanti carbon neutral come soluzione per la sostenibilità del trasporto su strada, in particolare sulle tratte più lunghe;

   c) con riguardo alla proposta di regolamento c.d. «Euro 7», dovrebbero essere estese le scadenze previste, comprese quelle relative alle emissioni di freni e agli pneumatici, preso atto dell'impossibilità delle imprese di accelerare ulteriormente i processi di sviluppo dei veicoli integrando i nuovi requisiti tecnici richiesti;

   d) con riguardo alla proposta legislativa sui materiali da costruzione, valuti la Commissione di merito l'opportunità di sottolineare la necessità di contemperare gli obiettivi ambientali con l'esigenza di assicurare un'applicazione graduale della nuova disciplina per l'impatto che questa potrebbe avere sul settore e sulla competitività delle imprese;

   e) con riferimento alle proposte per la qualità delle acque, si dovrebbe esprimere sostegno alla posizione negoziale del Governo, che mira a prevedere, per l'introduzione di nuove sostanze inquinanti, tempi di applicazione tali da consentire agli Stati membri l'adeguamento dei metodi di analisi e l'attuazione di misure specifiche; si valuti l'opportunità di sottolineare, inoltre, la necessità di prevedere un periodo transitorio per l'applicazione degli standard di qualità ambientale aggiornati e una tempistica meno ravvicinata per il recepimento da parte degli Stati membri;

   f) con riguardo alla proposta di rifusione della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, si valuti l'opportunità di rivedere l'estensione dell'obbligo di raccolta e trattamento delle acque reflue agli agglomerati di oltre 1.000 abitanti, che potrebbe essere eccessivamente oneroso, anche in considerazione dell'orografia del territorio, per piccoli agglomerati;

   g) con riferimento alle proposte legislative sulla qualità dell'aria, alla luce delle evidenti difficoltà degli Stati membri a rispettare i valori Pag. 36limite stabiliti dalle direttive vigenti, valuti la Commissione di merito l'opportunità di segnalare la effettiva possibilità di rimodulare i nuovi più ambiziosi valori, proposti per il 2030, stabilendo scadenze meno ravvicinate;

   h) con riguardo alla proposta di modifica della direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, si valuti infine l'opportunità di rimodulare le disposizioni sull'attribuzione della responsabilità estesa ai soggetti operanti nella gestione dei pannelli fotovoltaici e si preveda un periodo di attuazione e recepimento meno breve di quello di dodici attualmente proposto. Si preveda inoltre di eliminare la distinzione, per i pannelli fotovoltaici, tra pannelli professionali e domestici, per l'impossibilità di prevedere la destinazione degli impianti al momento della loro immissione sul mercato.

________________

PARERE DELLA IX COMMISSIONE PERMANENTE

(Trasporti, poste e telecomunicazioni)

  La IX Commissione (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni),

   esaminati congiuntamente, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2023 – Un'Unione salda e unita – (COM(2022)548), la Relazione programmatica del Governo sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2023 (Doc. LXXXVI, n. 1) e il Programma di 18 mesi del Consiglio dell'UE (1° luglio 2023-31 dicembre 2024) – Portare avanti l'Agenda strategica (10597/23);

   rilevato come l'esame dei documenti in oggetto consenta al Parlamento di partecipare in modo organico, coerente e approfondito ed in stretto raccordo con il Governo alla definizione delle linee dell'azione dell'Italia in merito alle politiche dell'Unione europea;

   sottolineato che la relazione programmatica reca indicazioni in merito alla linea che il Governo sta seguendo o intende seguire in merito, tra le altre, alle politiche dell'Unione in materia di trasporti e mobilità, transizione verde e digitale;

   svolto un ampio dibattito nelle sedute del 25 e 26 luglio e del 1° agosto 2023;

  premesso che:

   le iniziative dell'UE volte a conseguire gli obiettivi della transizione ecologica e la sostenibilità dei trasporti, pur condivisibili nelle loro finalità generali, dovrebbero assicurare un percorso più graduale e flessibile, ispirato al principio di neutralità tecnologica, rispettoso delle diversità dei sistemi economici e sociali nazionali e tale da assicurare il minore impatto socio economico possibile;

   a questo scopo – a fronte della lacunosità delle valutazioni di impatto che accompagnano le proposte in questione – andrebbe dimostrato, in base ad un'ampia gamma di indicatori qualitativi e quantitativi, il reale valore aggiunto delle soluzioni proposte in termini Pag. 37di riduzione delle emissioni nocive ed operata una più approfondita analisi dei costi e dei benefìci economici, sociali ed ambientali di ciascuna delle soluzioni prospettate dalla nuova normativa;

   in particolare, il regolamento – recentemente entrato in vigore – che rivede i limiti emissivi di CO2 delle autovetture nuove e dei veicoli commerciali nuovi, e di fatto mette al bando, a partire dal 2035 i veicoli a combustione interna, seppure condivisibile nella finalità di azzerare le emissioni di CO2, non tiene conto delle potenzialità e prospettive dei carburanti carbon neutral e dei biocarburanti;

   la proposta di regolamento volta a rivedere la normativa sui limiti emissivi di CO2 dei veicoli pesanti nuovi, su cui la Commissione politiche dell'UE ha adottato un parere motivato, stabilisce obiettivi di riduzione delle emissioni estremamente sfidanti – ad esempio la riduzione totale delle emissioni degli autobus urbani nuovi già entro il 2030 – a fronte di una quantità complessiva di emissioni generate da tali veicoli pesanti marginale (appena il 6 per cento) rispetto alle emissioni totali prodotte a livello dell'Unione. Comporta, inoltre, un ingente sforzo di adeguamento produttivo da parte del settore, senza tener conto del fatto che i nuovi obiettivi richiederebbero un volume di produzione di veicoli a basse o zero emissioni e un livello di diffusione dell'infrastruttura di ricarica lontani, non raggiungibili nei prossimi anni, così che anche investimenti significativi, non sarebbero sufficienti ad evitare un grave gap infrastrutturale in grado di compromettere il trasporto merci e passeggeri su strada. In particolare, l'elettrificazione dei veicoli e l'alimentazione a idrogeno risulterebbero insufficienti a garantire il trasporto su rotte a lunga distanza, con serie conseguenze sulle catene di approvvigionamento del mercato interno dell'UE. Inoltre, il calcolo delle emissioni sarebbe effettuato principalmente sulla base delle emissioni allo scarico, senza tenere in considerazione quelle generate dalla produzione dell'energia elettrica impiegata dai veicoli, se di origine non rinnovabile, né il costo ambientale della produzione degli accumulatori;

   la proposta di regolamento sull'omologazione di veicoli a motore e motori, emissioni inquinanti diverse dalla CO2 e durabilità delle batterie, cosiddetta «Euro 7», comporta gravi criticità per il nostro Paese, puntualmente evidenziate nella relazione tecnica del Governo. Tale proposta prevede infatti tempistiche estremamente ravvicinate, prefigurando una transizione non sostenibile sul piano sociale ed economico e comportando ingenti oneri in capo all'industria automobilistica italiana già impegnata in un imponente sforzo di riconversione industriale, e per gli stessi cittadini, non essendo adeguatamente stimato l'impatto delle nuove norme sul costo dei veicoli. Tali criticità sono a fondamento del parere motivato approvato dalla Commissione Politiche dell'Unione europea della Camera dei deputati che, in mancanza di una adeguata motivazione della necessità e del valore aggiunto dell'iniziativa legislativa dell'Unione, ha ritenuto non rispettato il principio di sussidiarietà;

   tali ultime proposte necessitano di essere modificate al fine di contenere i costi eccessivi ed aumentare i benefìci e le opportunità di crescita e sviluppo per il sistema produttivo italiano, tenendo conto Pag. 38delle indicazioni contenute nelle relazioni trasmesse dal Governo ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge n. 234 del 2012;

  considerato che:

   le recenti proposte legislative presentate dalla Commissione europea in materia di sicurezza stradale, applicazione transfrontaliera del codice della strada e rilascio delle patenti di guida sono state valutate positivamente dal Governo, in quanto idonee a contribuire alla riduzione del numero delle infrazioni e degli incidenti sulle strade. Il Governo ha tuttavia posto in evidenza, con le relazioni trasmesse ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 234 del 2012, alcune criticità in ordine a specifiche disposizioni, in particolare in merito alla prevista estensione del concetto di residenza normale – e non anagrafica – in favore dei cittadini titolari di patente extra-UE. Anche in questo caso si ritiene necessario raccogliere tale indicazione del Governo e sostenere una modifica della norma proposta dalla Commissione europea;

  ritenuto che:

   è condivisibile l'attenzione accordata dalla relazione programmatica del Governo ai temi connessi alla transizione digitale e alla necessaria infrastrutturazione e innovazione, per le potenzialità ed i rischi che questa porta con sé e per il contributo che può offrire al raggiungimento degli obiettivi della transizione ecologica e climatica;

   la relazione programmatica del Governo attribuisce importanza prioritaria al negoziato in corso sulla proposta di regolamento per la realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi, che stabilisce obiettivi nazionali obbligatori di distribuzione della medesima infrastruttura e prevede la realizzazione di oltre 1 milione di punti di ricarica entro il 2025 e circa 3,5 milioni entro il 2030;

   particolare rilevanza assumono altresì le proposte della Commissione europea in materia di sicurezza stradale, volte ad aggiornare le norme sulle patenti di guida, con l'introduzione della patente di guida digitale, e a favorire l'applicazione transfrontaliera del codice della strada. In relazione a tali proposte il Governo ha trasmesso la relazione ex articolo 6 della legge n. 234 del 2012, valutandone positivamente le finalità generali, ma evidenziando alcune criticità su specifiche disposizioni, in particolare in merito alla previsione di estensione del concetto di residenza normale – e non anagrafica – in favore dei cittadini titolari di patente extra-UE;

   la relazione programmatica riserva specifica attenzione all'infrastrutturazione digitale e dell'innovazione delle reti, anche per il loro contributo all'obiettivo di un'Europa neutra dal punto di vista climatico entro il 2050. A tale proposito riveste particolare rilevanza la normativa in itinere per un accesso equo ai dati e loro utilizzo, il cosiddetto Data act, su cui il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio nello scorso mese di giugno. In merito, il Governo richiama il ruolo dell'ISTAT a supporto della strategia europea in materia di dati e dell'Agenda digitale;

   la relazione programmatica dedica infine ampio spazio alla proposta di regolamento sulla libertà dei media, di cui la Commissione Pag. 39trasporti, congiuntamente con la Commissione Cultura, ha concluso l'esame lo scorso 28 giugno ai sensi dell'articolo 127 del regolamento della Camera, approvando un documento finale contenente condizioni e osservazioni per il prosieguo del negoziato a livello UE;

   ritenuto altresì che, con specifico riferimento al settore del trasporto aereo:

   si è registrata una crescita a ritmo sostenuto e che, secondo le stime di ENAC, solo nell'ultimo anno si è registrato un aumento tendenziale dei passeggeri del 54 per cento;

   parallelamente è aumentato il costo dei biglietti aerei del 90 per cento, come emerge dai dati pubblicati dall'ISTAT nel 2022, che hanno già spinto il Governo ad intervenire attraverso l'Autorità Garante della concorrenza e del mercato;

   si registrano numerosissimi ritardi, cancellazioni di voli e cresce il fenomeno derivante dal c.d. overbooking, con impatti negativi sui passeggeri, costretti a destreggiarsi tra procedure, reclami e difficoltà legate ai risarcimenti;

   in generale, per i passeggeri è difficile far valere i propri diritti individuali;

   in questo quadro, la disciplina eurounitaria derivante dal Regolamento (CE) n. 261/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 febbraio 2004, che istituisce regole comuni in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato (e che abrogava il regolamento (CEE) n. 295/91), appare inadeguata;

   nella comunicazione della Commissione dell'11 aprile 2011 si segnalava che le disposizioni del predetto regolamento sono state interpretate in modi diversi, per via di punti poco chiari e di lacune nel corpo del testo, tanto da costringere la Commissione a comunicare orientamenti interpretativi al regolamento (CE) n. 261/2004 in data 15 giugno 2006 (C214/5);

   innanzi a tali incertezze, i vettori aerei mal gestiscono i diritti all'informazione, al rimborso, all'imbarco su un volo alternativo o al cambio di prenotazione in caso di negato imbarco o di cancellazione del volo, il diritto ad assistenza in caso di negato imbarco, cancellazione o ritardo alla partenza il diritto alla compensazione pecuniaria in caso di negato imbarco, cancellazione, ritardo all'arrivo, imbarco su volo alternativo e rimborso per sistemazione in classe inferiore;

   oltretutto, gli importi della compensazione pecuniaria indicate dall'art. 7 del Regolamento (CE) n. 261/2004 sono irrisori, trattandosi di importi fissati nel lontano 2004 che, da un lato non ristorano i diritti dei passeggeri e, dall'altro, non fungono da reale deterrente per i vettori aerei;

   considerata l'esigenza di assicurare l'attuazione del principio della continuità territoriale e la garanzia dell'effettività del diritto alla mobilità mediante l'introduzione di specifiche misure di sostegno da parte del bilancio dell'Unione nonché la previsione di un regime Pag. 40adeguato di esenzioni e deroghe dalla normativa degli aiuti di Stato alle imprese. Ricordato al riguardo che nelle 362 isole dei Paesi dell'UE con più di 50 abitanti vivono circa 17,7 milioni di persone (di cui 6,6 milioni in Sicilia e Sardegna) e che una parte significativa di esse appartiene ancora alla categoria delle regioni meno sviluppate;

   ribadita l'esigenza che il Parlamento intervenga in modo tempestivo e sistematico nella formazione della posizione nazionale sulle specifiche proposte legislative dell'UE di rilevanza per l'interesse nazionale,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   a) persegua il Governo, nel negoziato sulle proposte legislative relative alla decarbonizzazione del settore dei trasporti, l'obiettivo di evitare oneri eccessivi e non adeguatamente motivati in capo e al settore produttivo e ai cittadini italiani, perseguendo soluzioni coerenti con il principio di neutralità tecnologica, sia con riferimento ai motori sia ai carburanti, e stabilendo adeguati periodi transitori per l'attuazione della nuova normativa;

   b) con specifico riferimento alla proposta di regolamento sulle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti, si provveda in particolare ad apportare le modifiche necessarie per consentire l'impiego di carburanti carbon neutral come soluzione per la sostenibilità del trasporto su strada, in particolare sulle tratte più lunghe;

   c) con riguardo alla proposta di regolamento cosiddetto «Euro 7», si valuti la revisione delle scadenze previste, comprese quelle relative alle emissioni di freni e agli pneumatici, per l'impossibilità delle imprese di accelerare ulteriormente i processi di sviluppo dei veicoli integrando i nuovi requisiti tecnici richiesti;

   d) con riferimento alla proposta di direttiva sul rilascio delle patenti di guida, si adottino iniziative volte ad evitare di estendere il concetto di residenza normale, e non anagrafica, in favore dei cittadini titolari di patente rilasciata da Paesi non appartenenti all'Unione europea;

   e) si adoperi il Governo presso le competenti Istituzioni dell'UE al fine di promuovere la modifica e l'aggiornamento del Regolamento (CE) n. 261/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 febbraio 2005, ed in particolare agli artt. 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12 e 14 del Regolamento medesimo;

   f) nel prosieguo del negoziato inter-istituzionale sulla libertà dei media, persegua il Governo la linea di preservare le norme di contrasto dello spyware nonché di adoperarsi per una rapida approvazione della proposta di direttiva sulle c.d. SLAPP;

   g) si adoperi il Governo, ai sensi degli articoli 174 e seguenti del TFUE ed in coerenza con la Risoluzione del Parlamento europeo del 7 giugno 2022 sulle isole dell'UE e la politica di coesione, per garantire Pag. 41l'effettiva attuazione del principio di continuità territoriale e per ridurre gli squilibri economici, sociali e territoriali determinati dalla condizione di insularità. A tale scopo, promuova in particolare l'adozione nelle competenti sedi decisionali di specifiche misure di agevolazione, sostegno allo sviluppo e perequazione infrastrutturale, anche mediante un affinamento delle regole in materia di aiuti di Stato alle imprese;

   h) si adoperi altresì il Governo per avviare, nell'ambito della revisione in corso del Quadro finanziario pluriennale dell'Unione 2021-2027, una riflessione sulla creazione di una dotazione supplementare del bilancio dell'UE destinata specificamente a sostenere le isole ad affrontare le loro sfide e disparità specifiche.

________________

PARERE DELLA X COMMISSIONE PERMANENTE

(Attività produttive, commercio e turismo)

  La X Commissione (attività produttive, commercio e turismo),

   esaminati congiuntamente, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2023 – Un'Unione salda e unita – (COM(2022)548), la Relazione programmatica del Governo sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2023 (Doc. LXXXVI, n. 1) e il Programma di 18 mesi del Consiglio dell'UE (1° luglio 2023-31 dicembre 2024) – Portare avanti l'Agenda strategica (10597/23);

   rilevato come l'esame dei documenti in oggetto consenta al Parlamento di partecipare in modo organico, coerente e approfondito ed in stretto raccordo con il Governo alla definizione delle linee dell'azione dell'Italia in merito alle politiche dell'Unione europea;

  premesso che:

   la relazione programmatica indica, in relazione alle priorità del Programma di lavoro della Commissione europea, obiettivi, priorità e orientamenti che il Governo intende seguire a livello europeo nell'anno in corso;

   assumono particolare rilievo, per la X Commissione, le sezioni della relazione programmatica che fanno riferimento alle politiche energetiche e industriali dell'Unione nonché alle ulteriori misure volte a rafforzare la leadership tecnologica europea nonché a contrastare gli effetti negativi delle crisi che l'Europa ha vissuto negli ultimi anni;

   le iniziative dell'Unione in tali ambiti, sulle quali sono ancora in corso i negoziati tra le Istituzioni europee, potrebbero avere un impatto molto significativo per il sistema economico e produttivo del nostro Paese;

   è dunque necessario che il Parlamento intervenga in modo tempestivo e sistematico nella formazione della posizione nazionale su tali iniziative;

Pag. 42

  ritenuto che:

   le iniziative dell'UE volte a conseguire gli obiettivi della transizione ecologica, pur condivisibili nelle loro finalità generali, dovrebbero assicurare un percorso più graduale e flessibile, ispirato al principio di neutralità tecnologica e rispettoso delle diversità dei sistemi economici e sociali nazionali;

   in tale contesto, va pienamente sostenuta l'azione negoziale svolta sinora dal Governo ai fini della modifica della proposta di direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia, in piena coerenza la mozione 1-00038 (Molinari ed altri), approvata dalla Camera nella seduta dell'8 marzo 2023. In particolare, l'Italia, con il sostegno di altri paesi, ha ottenuto, nell'orientamento generale adottato dal Consiglio dell'UE, una profonda revisione della proposta originale, rimettendo in larga misura a ciascuno Stato di definire un proprio percorso per la riqualificazione del patrimonio immobiliare nazionale al fine di assicurarne la neutralità climatica nel 2050;

   occorre altresì profondamente rivedere, nei contenuti come negli obiettivi generali, la proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti da essi derivanti, in coerenza con gli indirizzi del documento finale approvato dalle Commissioni ambiente ed attività produttive della Camera lo scorso 28 giugno;

   è condivisibile l'esigenza, annunciata dalla Commissione europea nel suo programma di lavoro, di contrastare in modo più efficace la volatilità dei prezzi e garantire energia elettrica a prezzi accessibili. A questo scopo occorre procedere alla rapida approvazione delle proposte legislative volte a riformare il mercato dell'energia elettrica dell'UE, così come mantenere e rafforzare una risposta coordinata dei Paesi membri nell'adozione di misure contro il caro energia;

   sono apprezzabili le iniziative assunte dall'Unione per rafforzare la leadership industriale e tecnologica dell'UE e contrastare gli effetti negativi delle crisi, come la proposta di regolamento sui semiconduttori, la proposta di regolamento sulle materie prime critiche, la normativa sull'industria a zero emissioni nette, la proposta di regolamento che istituisce una piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa (STEP) e lo Strumento per le emergenze nel mercato unico (SMEI). Esse tuttavia – come sostenuto opportunamente dal Governo – non sono sufficienti se non accompagnate da ulteriori misure, tra cui l'istituzione di un vero e proprio Fondo sovrano europeo per la politica industriale, e soprattutto da adeguate risorse finanziarie europee. Ciò anche al fine di evitare che gli Stati membri debbano assicurare da soli gli investimenti richiesti, con il rischio di frammentare il mercato interno e acuire ulteriormente le divergenze all'interno dell'Unione;

   le medesime proposte devono essere inoltre modificate, ove opportuno, con l'obiettivo di limitare i possibili costi per le imprese italiane e aumentare i benefìci complessivi per il sistema produttivo italiano, tenendo conto delle indicazioni contenute nelle relazioni su ciascuna proposta trasmesse dal Governo alle Camere ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge n. 234 del 2012;

   più in generale, occorre definire urgentemente, secondo le linee proposte dal Governo, una reale politica industriale dell'UE capace di Pag. 43rafforzare l'autonomia strategica del nostro continente negli assetti geopolitici ed economici globali e di colmare il ritardo dell'Europa rispetto a tutti i principali competitori,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   a) nei negoziati in corso sulla revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia, il Governo prosegua – in piena coerenza con la mozione 1-00038 (Molinari ed altri), approvata dalla Camera nella seduta dell'8 marzo 2023 ed in linea con quanto stabilito nell'orientamento generale dal Consiglio dell'UE – la sua azione per modificare la proposta originaria della Commissione europea in modo da rimettere a ciascuno Stato membro la definizione di un percorso per l'attuazione degli obiettivi comuni entro il 2050. Ciò nell'ottica di tutelare le peculiarità dell'Italia e garantire la necessaria flessibilità per raggiungere obiettivi di risparmio energetico più confacenti alle caratteristiche del territorio e del patrimonio immobiliare italiano;

   b) con riferimento al negoziato in corso sulla proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti derivanti, il Governo dia seguito, in coerenza con l'articolo 7 della legge n. 234 del 2012, agli indirizzi contenuti nel documento finale approvato sulla medesima proposta dalle Commissioni ambiente ed attività produttive della Camera lo scorso 28 giugno;

   c) in merito alla proposta di regolamento sui semiconduttori, si valuti la possibilità di prevedere il co-finanziamento delle iniziative previste anche attraverso fondi strutturali e di rafforzare il coordinamento delle procedure tra gli Stati membri per attirare gli investimenti esteri. Inoltre, in materia di aiuti di Stato facilitati per impianti innovativi, si sostenga una definizione che inglobi l'innovazione anche sui nodi tecnologici più maturi;

   d) con riguardo ai negoziati sulla proposta di regolamento sulle materie prime critiche, si sostenga la posizione del Governo volta a:

    includere l'alluminio nell'elenco delle materie prime strategiche e lo zinco e il fosforo in quello delle materie prime critiche;

    promuovere un approccio che non sovraccarichi le imprese con eccessivi oneri amministrativi e di rendicontazione e che permetta di raggiungere un adeguato bilanciamento tra standard ambientali e necessità di approvvigionamento;

    rafforzare la ricerca e l'innovazione per portare rapidamente sul mercato materie sostitutive, in particolare delle terre rare, e promuovere lo sviluppo di competenze professionali specifiche;

    incentivare maggiormente il riciclo, perché in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi in un arco temporale di breve/medio periodo rispetto a quello per le attività estrattive;

    stanziare risorse finanziarie adeguate a livello UE, anche attraverso l'istituzione di un fondo di sovranità europeo, per l'attuazionePag. 44 del regolamento proposto, anche per rendere fruibili le tecnologie meno impattanti sul fronte ambientale;

   e) si sostenga la rapida approvazione della proposta di istituire una piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa (STEP), finalizzata a promuovere la competitività a lungo termine dell'UE in materia di tecnologie critiche, nei settori della tecnologia estremamente avanzata e digitale, delle tecnologie pulite e delle biotecnologie. In ogni caso si sostiene pienamente la richiesta del Governo di procedere all'istituzione di un vero e proprio Fondo sovrano europeo per la politica industriale, dotato di risorse comuni europee adeguate;

   f) si sostenga altresì l'azione del Governo volta a definire con urgenza una nuova strategia di politica industriale dell'UE che rafforzi l'autonomia strategica dell'Unione e accompagni una transizione graduale e tecnologicamente neutra dei sistemi produttivi europei, con un sostegno adeguato erogato dal bilancio europeo, sul modello della Iniziativa NextGenerationEU.

________________

PARERE DELLA XI COMMISSIONE PERMANENTE

(Lavoro pubblico e privato)

  La XI Commissione,

   esaminati, per quanto di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2023 – Un'Unione salda e unita (COM(2022) 548 final), la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2023 (Doc. LXXXVI, n. 1) e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° luglio 2023-31 dicembre 2024) – Portare avanti l'agenda strategica – elaborato dalle presidenze spagnola, belga e ungherese e dall'Alto rappresentante, presidente del Consiglio «Affari esteri»;

   rilevata, alla luce di quanto disposto dalla legge n. 234 del 2012, l'importanza di approfondire la portata dei documenti programmatici in esame, occasione per valutare gli orientamenti delle Istituzioni europee nell'ambito delle politiche del lavoro e le priorità che il Governo intende perseguire, nell'anno in corso e in quelli successivi;

   preso atto con favore delle azioni indicate dal Governo, nell'ambito della Prima parte della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2023, in tema di conciliazione vita-lavoro e tutela delle lavoratrici madri;

   valutato favorevolmente, all'interno della seconda parte della Relazione programmatica, nell'ambito del paragrafo 2.2 «Un'Europa pronta per il digitale», l'obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro delle persone che svolgono lavori su piattaforma, ivi inclusi i lavoratori autonomi, senza al contempo penalizzare queste nuove tipologie di impresa, nonché, nell'ambito del paragrafo 2.3 «Promozione del nostro stile di vita europeo», l'obiettivo di sviluppare le competenze e di favorire l'apprendimento permanente;

Pag. 45

   apprezzata la volontà del Governo, illustrata nel dossier 65, nell'ambito del paragrafo 2.3, di sviluppare iniziative tese all'accrescimento della tutela, della sicurezza e della qualità del lavoro nonché al contrasto delle irregolarità di maggiore rilevanza economico-sociale in materia lavoristica, fra cui il caporalato e il lavoro sommerso;

   rilevato, peraltro, che, nell'ambito del dossier 68 del medesimo paragrafo 2.3, la Relazione afferma che nel contesto del Nuovo patto sulla migrazione e l'asilo, verranno intraprese azioni volte allo sviluppo del principio della solidarietà e della dimensione sociale dell'Unione europea, attraverso il contrasto del lavoro sommerso e il rafforzamento delle competenze dei lavoratori migranti;

   condivise le iniziative illustrate nell'ambito del paragrafo 2.4 «Un nuovo slancio per la democrazia europea», in materia di parità di retribuzione tra uomini e donne;

   apprezzata la volontà del Governo, nell'ambito della Parte quarta e del paragrafo 4.3 «Comunicazione e formazione sull'attività dell'Unione europea», all'interno del dossier 112, di rafforzare le competenze per il personale della pubblica amministrazione, anche in relazione all'attuazione del PNRR, in particolare ai fini di una efficace implementazione dei processi di transizione amministrativa, digitale e green;

   preso atto degli indirizzi della Commissione europea per il 2023 indicati nel programma di lavoro in materia di riqualificazione e miglioramento delle competenze della forza lavoro, digitalizzazione dei sistemi di sicurezza sociale, pari opportunità;

   segnalate le iniziative indicate, nel Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea, in materia di rafforzamento delle possibilità di apprendimento lungo tutto l'arco della vita, istruzione e formazione (comprese l'istruzione e la formazione digitali), riqualificazione e aggiornamento delle competenze per i cittadini europei, accesso alla protezione sociale e alla protezione dei lavoratori, garanzia della salute e della sicurezza, dell'inclusività e della non discriminazione sul lavoro,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

________________

PARERE DELLA XII COMMISSIONE PERMANENTE

(Affari sociali)

  La XII Commissione,

   esaminati congiuntamente, per quanto di competenza, la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2023 (Doc. LXXXVI, n. 1), il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2023 – Un'Unione salda e unita (COM(2022)548) e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'UnionePag. 46 europea (1° luglio 2023-31 dicembre 2024) – Portare avanti l'agenda strategica (10597/23);

   evidenziato che nell'ambito della Strategia dell'UE per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030, è prevista l'adozione a livello dell'UE, entro la fine del 2023, della Carta europea della disabilità, per il riconoscimento reciproco dello stato di disabilità tra gli Stati membri e di convenzioni di beni e servizi gratuiti o a tariffe agevolate per attività culturali, ricreative, sportive, e per i trasporti, e che il Governo annuncia che intende impegnarsi nell'implementazione di tale progetto e nella diffusione di tale Carta, che vede l'Italia già coinvolta a livello di progetto pilota;

   ribadita l'esigenza di affrontare le criticità esistenti in relazione al regolamento sulle tariffe e gli oneri spettanti all'Agenzia europea per i medicinali, già evidenziate dalla Commissione Affari sociali nel parere approvato, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento della Camera dei deputati, lo scorso 20 aprile 2023;

   segnalata l'opportunità di riservare adeguata attenzione all'importante pacchetto di proposte presentate dalla Commissione europea per la revisione della legislazione farmaceutica europea e alla connessa proposta di raccomandazione per intensificare gli interventi a livello dell'UE volti a contrastare il fenomeno della resistenza antimicrobica,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

________________

PARERE DELLA XIII COMMISSIONE PERMANENTE

(Agricoltura)

  La XIII Commissione,

   esaminati congiuntamente, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2023 – Un'Unione salda e unita (COM(2022) 548 final), la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2023 (Doc. LXXXVI, n. 1) e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° luglio 2023-31 dicembre 2024) – Portare avanti l'agenda strategica- elaborato dalle future presidenze spagnola, belga e ungherese e dall'alto rappresentante, presidente del Consiglio «Affari esteri» (10597/23);

  considerato che:

   nel Programma di lavoro 2023, la Commissione europea preannuncia la presentazione di proposte in merito alla sostenibilità dei sistemi alimentari, al benessere degli animali e alla disciplina di nuove tecniche genomiche;

   nel Programma di diciotto mesi del Trio di Presidenza del Consiglio dell'Unione europea si prevede il sostegno ad interventi legislativi volti ad assicurare un sistema alimentare sostenibile, anche Pag. 47attraverso la revisione della normativa in materia di etichettatura, e si pone l'obiettivo di monitorare l'attuazione della riforma della Politica Agricola Comune (PAC), con particolare riguardo alla dimensione esterna della politica comune della pesca (PCP);

   nella Relazione programmatica è contenuta una panoramica degli obiettivi prioritari del Governo italiano e delle azioni volte a perseguirli nel contesto del processo di integrazione europea per l'anno 2023, nell'ambito della quale sono sottolineate alcune criticità relative a taluni dossier di competenza del comparto, quali quelli relativi alla proposta di regolamento sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (dossier 30), alla prossima revisione del regolamento in materia di etichettatura (dossier 31), alla tutela dei prodotti agricoli tipici (dossier 33) e alle riforme relative al settore della pesca (dossier 34);

   in particolare, riguardo ai prodotti fitosanitari, vengono evidenziate criticità in ordine all'introduzione di target differenziati che ciascuno Stato membro è tenuto a raggiungere entro il 2030, al relativo metodo di calcolo e al fatto che non sono tenute nella debita considerazione le specifiche caratteristiche dei diversi Paesi europei, con riguardo, in particolare, alla specificità dei sistemi colturali meridionali rispetto a quelli settentrionali;

   in merito alle proposte sulle etichette nutrizionali degli alimenti, il Governo esprime un orientamento contrario nei confronti dell'introduzione di un sistema di etichettatura fronte pacco obbligatoria basato sul modello cosiddetto Nutriscore, già in uso in alcuni Stati membri, in ragione della capacità dello stesso di condizionare le scelte del consumatore senza fornire le informazioni necessarie per un'alimentazione equilibrata e di poter determinare effetti discriminatori nei confronti di prodotti riconosciuti a livello comunitario come patrimonio nazionale (DOP, IGP, STG), obbligati per legge a mantenere determinati tenori di nutrienti, previsti dai disciplinari di produzione a tutela delle tradizioni e dei consumatori;

   con riferimento alla tutela dei prodotti agricoli tipici (dossier 33), il Governo si dichiara contrario al trasferimento delle competenze relative alla tutela delle indicazioni geografiche, attualmente in capo alla Commissione europea, ad agenzie o uffici esterni, quali l'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO), competente in materia di marchi, ma non dotato di expertise in campo tecnico-agronomico;

   con riguardo, infine, al settore della pesca (dossier 34), la Relazione richiama il Programma operativo nazionale finanziato dal Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMPA) nonché il pacchetto di proposte presentato per la pesca e l'acquacoltura, tra le quali il Piano d'azione per proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini per una pesca sostenibile e resiliente, che prevede l'eliminazione graduale, entro il 2030, della pesca mobile di fondo effettuata con attrezzi attivi, quali reti a strascico o draghe, nelle aree marine protette esistenti o di futura istituzione e nei siti compresi nella rete Natura 2000, e sul quale la Commissione Agricoltura, al pari del Governo, ha espresso, nell'ambito dell'esame dello stesso, il Pag. 48proprio parere contrario così come formulato, che viene ribadito con il presente;

   condivisi pienamente gli orientamenti del Governo italiano sui dossier richiamati,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.