Doc. LVII, n. 1-A

DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2023

(Articoli 7, comma 2, lettera a), e 10 della legge 31 dicembre 2009, n. 196)

presentato dal presidente del consiglio dei ministri
(MELONI)

Trasmesso alla Presidenza il 12 aprile 2023

(Relatore: PELLA)


NOTA: Il presente stampato contiene i pareri espressi dalle Commissioni permanenti I (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni), II (Giustizia), III (Affari esteri e comunitari), IV (Difesa), VI (Finanze), VII (Cultura, scienza e istruzione), VIII (Ambiente, territorio e lavori pubblici), IX (Trasporti, poste e telecomunicazioni), X (Attività produttive, commercio e turismo), XI (Lavoro pubblico e privato), XII (Affari sociali), XIII (Agricoltura) e XIV (Politiche dell'Unione europea).
La V Commissione permanente (Bilancio, tesoro e programmazione), il 26 aprile 2023, ha deliberato di riferire favorevolmente sul Documento di economia e finanza 2023. In pari data, la Commissione ha chiesto di essere autorizzata a riferire oralmente.
Per il testo del Documento di economia e finanza 2023 si rinvia allo stampato Doc. LVII, n. 1.

Pag. 3

INDICE

_______

PARERI AI SENSI DELL'ARTICOLO 118-BIS DEL REGOLAMENTO ... Pag. 5

  I COMMISSIONE PERMANENTE ... » 7
  (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

  II COMMISSIONE PERMANENTE ... » 10
  (Giustizia)

  III COMMISSIONE PERMANENTE ... » 12
  (Affari esteri e comunitari)

  IV COMMISSIONE PERMANENTE ... » 14
  (Difesa)

  VI COMMISSIONE PERMANENTE ... » 16
  (Finanze)

  VII COMMISSIONE PERMANENTE ... » 17
  (Cultura, scienza e istruzione)

  VIII COMMISSIONE PERMANENTE ... » 19
  (Ambiente, territorio e lavori pubblici)

  IX COMMISSIONE PERMANENTE ... » 20
  (Trasporti, poste e telecomunicazioni)

  X COMMISSIONE PERMANENTE ... » 21
  (Attività produttive, commercio e turismo)

  XI COMMISSIONE PERMANENTE ... » 23
  (Lavoro pubblico e privato)

  XII COMMISSIONE PERMANENTE ... » 26
  (Affari sociali)

  XIII COMMISSIONE PERMANENTE ... » 28
  (Agricoltura)

  XIV COMMISSIONE PERMANENTE ... » 30
  (Politiche dell'Unione europea)

Pag. 4 Pag. 5

PARERI AI SENSI DELL'ARTICOLO 118-BIS
DEL REGOLAMENTO

Pag. 6 Pag. 7

I COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

(Relatore: Paolo Emilio RUSSO)

parere sul

Documento di economia e finanza 2023
(Doc. LVII, n. 1)

  La I Commissione,

   esaminato, per i profili di competenza, il Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1 e Annesso e Allegati I-VI);

   evidenziato, per quanto concerne i profili di stretta competenza della I Commissione, che tra gli obiettivi prioritari indicati nel Programma nazionale di riforma 2023 figura un'azione di modernizzazione e di efficientamento della Pubblica amministrazione, articolata sulle tre direttrici del miglioramento dei meccanismi di accesso e delle procedure di selezione, della semplificazione di norme e procedure e della qualificazione delle risorse umane;

   rilevato che:

    quanto al miglioramento dei meccanismi di accesso e delle procedure di selezione:

     a seguito della semplificazione e della digitalizzazione delle procedure di reclutamento del personale per la copertura dei fabbisogni strutturali e delle esigenze connesse all'attuazione del PNRR, il Governo stima circa 350 mila ingressi nel biennio 2022-2023, pari al 10,9 per cento dell'attuale forza lavoro, considerando sia le sostituzioni del turnover che le nuove assunzioni;

     la richiamata modernizzazione delle procedure selettive ha consentito una riduzione significativa della durata media dei concorsi, ottenuta anche grazie a un imponente investimento nelle infrastrutture digitali;

     il Governo ha preannunciato entro il 30 giugno 2023 l'adozione di atti di fonte secondaria, delle linee guida e degli indirizzi per l'attuazione della riforma delle competenze e delle carriere del personale della pubblica amministrazione, il cui quadro normativo di rango primario è stato definito con l'adozione del decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, convertito con modificazioni dalla legge 29 giugno 2022, n. 79, recante ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza;

    quanto alla semplificazione delle norme e delle procedure:

     si tratta di una riforma trasversale che deve accelerare le procedure direttamente collegate all'attuazione del PNRR, oltre ad adottare misure strutturali volte a ridurre i tempi per la gestione dei procedimenti, con particolare riferimento a quelli Pag. 8che prevedono l'intervento di una pluralità di soggetti;

     nell'ambito del PNRR gli interventi di semplificazione e velocizzazione delle procedure amministrative sono principalmente finanziati con l'investimento Task force digitalizzazione, monitoraggio e performance per complessivi 734,2 milioni di euro, di cui 717,8 milioni riservati ad azioni mirate di semplificazione;

     con riguardo alle azioni da intraprendere nel 2023 il Governo annuncia l'avvio del processo di graduale semplificazione di procedimenti amministrativi che riguardano cittadini e imprese, secondo la tempistica concordata con le istituzioni europee che prevede entro il 2026 la semplificazione e reingegnerizzazione di 600 procedure;

    quanto alla qualificazione delle risorse umane:

     le azioni intraprese mirano ad investire nelle competenze dei dipendenti pubblici, come richiesto dal Consiglio dell'UE nelle Raccomandazioni del 2019, perseguendo l'obiettivo fissato dal PNRR di formare, entro il 2026, 750 mila dipendenti della pubblica amministrazione, di cui 350 mila a livello centrale;

     in particolare la direttiva sulla formazione, adottata a marzo 2023 dal Ministro per la pubblica amministrazione, fissa per la prima volta obiettivi quantitativi e qualitativi minimi per la formazione del personale, con la garanzia di un monte ore minimo di 24 ore di formazione l'anno per ogni dipendente, riportando la formazione al centro dei processi di programmazione strategica per la gestione delle risorse umane;

     con la ridefinizione del portale Syllabus, al quale tutte le pubbliche amministrazioni dovrebbero aderire entro il 30 giugno 2023, il Governo si prefigge la formazione in materia di competenze digitali di almeno il 30 per cento dei dipendenti entro il 31 dicembre 2023, fino al 55 per cento dei dipendenti nel 2024 e fino al 75 per cento nel 2025;

     il portale Syllabus costituirà inoltre la base per la creazione del «fascicolo formativo del dipendente», che confluirà nel fascicolo digitale del dipendente, che sarà reso operativo entro l'estate 2023;

   considerato che:

    ad integrazione delle tre direttrici di azione appena descritte, nel Programma nazionale di riforma il Governo enuncia la volontà di procedere, da un lato, a una riduzione della normativa esistente, e, dall'altro lato, a una razionalizzazione delle fonti del diritto;

    nel quadro dell'attività di censimento dei provvedimenti che hanno esaurito la loro funzione, che sono rimasti privi di effettivo contenuto precettivo o che risultano obsoleti, è stata avviata l'analisi dei regi decreti adottati a partire dal 1861, che saranno oggetto di abrogazioni nel corso dell'anno;

    nell'ambito delle misure di semplificazione normativa, il Programma nazionale di riforma annuncia anche l'intenzione di procedere a un riordino del Testo unico degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267);

   apprezzato che:

    tra le priorità del Governo figura la trasformazione digitale del Paese, che anche attraverso gli ingenti finanziamenti resi disponibili con il PNRR dovrebbe consentire di colmare il divario che ancora separa il nostro Paese dai partner europei, con particolare riguardo al settore dei servizi pubblici digitali;

    a tale riguardo, il Piano Nazionale di Riforma si sofferma sullo sviluppo della Piattaforma digitale nazionale dati (PDND) – prevista dal codice dell'amministrazione digitale e operativa dall'ottobre 2022 – che consente l'interoperabilità delle banche dati e abilita lo scambio semplice e sicuro delle informazioni tra le pubbliche amministrazioni attraverso servizi software (API – Application Programming Interface) secondo il principio europeo del «once-only», secondo il quale le pubbliche amministrazioniPag. 9 non devono richiedere dati di cui sono già in possesso;

    il PNR richiama inoltre i progressi dell'attività del Fondo per la repubblica digitale, frutto di una partnership tra pubblico e privato sociale che ha stanziato in via sperimentale, per cinque anni, fino al 2026, circa 350 milioni di euro, per sostenere progetti rivolti alla formazione e all'inclusione digitale;

    per far fronte all'aumentato livello di vulnerabilità della società alle minacce cibernetiche, strettamente connesso ai progressi del processo di digitalizzazione, nel Piano Nazionale di Riforma il Governo prevede che entro il 2024 saranno realizzati almeno 50 interventi di potenziamento effettuati nei settori del Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC) e delle reti e dei sistemi informativi (NIS);

   constatato che:

    tra i 21 disegni di legge collegati alla decisione di bilancio previsti dal DEF in quanto completano la manovra di bilancio 2023-2025, figurano, per i profili di competenza della I Commissione, il disegno di legge recante disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata di cui all'articolo 116, terzo comma, della Costituzione (presentato al Senato A.S. 615); il disegno di legge in materia di semplificazione normativa (non ancora presentato); il disegno di legge in materia di revisione del testo unico degli enti locali (non ancora presentato),

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PARERE FAVOREVOLE

Pag. 10

II COMMISSIONE PERMANENTE
(Giustizia)

(Relatore: MASCHIO)

parere sul

Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1)

  La II Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di Economia e Finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1, e Annesso e Allegati);

   considerato che:

    nel DEF 2023 si dà conto dello stato di avanzamento della riforma del sistema giudiziario, che rappresenta una delle sfide di maggiore rilevo che l'Italia si è impegnata ad affrontare nell'ambito del PNRR e del fatto che nel 2022 il Governo ha approvato le riforme del processo civile, del processo penale; delle procedure di insolvenza e della giustizia tributaria;

    il DEF evidenzia altresì come che gli interventi realizzati hanno iniziato a produrre effetti importanti sulla durata dei processi quantificata nel periodo 1° ottobre 2021 – 30 settembre 2022 per il settore civile nel 6 per cento presso i tribunali e le corti d'appello e del 26 per cento presso la Corte di cassazione e, quanto al settore penale, nel 7,5 per cento presso i Tribunali e la Corte di cassazione e del 12,7 per cento presso le Corti d'appello; inoltre il numero dei procedimenti pendenti nel terzo trimestre del 2022 è diminuito di oltre il 5 per cento, sia nel civile sia nel penale;

    il DEF annuncia che nel corso del 2023 si prevede l'adozione di decreti legislativi correttivi e di atti attuativi delle citate riforme del processo civile, del processo penale e delle procedure di insolvenza;

    per quanto riguarda i profili organizzativi, si dà conto della volontà di proseguire nei prossimi mesi l'azione di reclutamento straordinario di 7.830 funzionari per l'Ufficio per il processo e di reclutamento, sempre al 31 gennaio 2023, di 3.406 figure professionali (sulle 5.410 previste) giuridico-amministrative e tecniche per il supporto delle cancellerie e degli interventi di digitalizzazione e di edilizia giudiziaria;

    nel documento in oggetto il Governo ribadisce inoltre l'impegno ad adottare diversi strumenti per la digitalizzazione del sistema giudiziario in adempimento degli impegni previsti nel PNRR, tra cui quello di digitalizzazione di 3,5 milioni di fascicoli giudiziari relativi agli ultimi dieci anni entro il 2023, quale obiettivo intermedio rispetto al traguardo di 10 milioni entro il 30 giugno 2026;

    nel DEF si cita – in relazione agli adempimenti di obblighi internazionali – l'approvazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge sul codice dei crimini internazionali e si indicano le prossime Pag. 11iniziative legislative governative in materia di riforma dei reati contro la pubblica amministrazione, criminalità minorile, disciplina delle intercettazioni, disciplina civilistica di efficientamento del recupero crediti, nonché dell'attuazione della legge delega sulla riforma dell'ordinamento giudiziario e di misure in materia di edilizia carceraria;

    infine, tra i 21 disegni di legge che il Governo dichiara essere collegati alla decisione di bilancio in quanto completano la manovra di bilancio 2023-2025, figurano tre disegni di legge riguardanti il settore della giustizia: la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, anche con riferimento al Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie; la rimodulazione delle piante organiche del personale amministrativo degli uffici giudiziari e ridefinizione dei profili professionali, anche con riferimento al Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie; il disegno di legge recante interventi di rifunzionalizzazione degli istituti di prevenzione e pena,

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PARERE FAVOREVOLE

Pag. 12

III COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari esteri e comunitari)

(Relatore: LOPERFIDO)

parere sul

Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1)

  La III Commissione,

   esaminato per le parti di competenza il Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1) e il relativo Annesso, contenente la relazione di aggiornamento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica, nonché i sei allegati contenenti, rispettivamente: il rapporto sullo stato di attuazione della riforma della contabilità e finanza pubblica (Allegato I); la relazione sullo stato di attuazione della politica di coesione europea e nazionale – programmazione 2014-2020 (Allegato II); il documento «Strategie per le infrastrutture, la mobilità e la logistica» (Allegato III); la relazione sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (Allegato IV); il documento sulle spese dello Stato nelle regioni e nelle province autonome (Allegato V); la relazione sull'attuazione della razionalizzazione del sistema degli acquisti di beni e servizi (Allegato VI);

   segnalato preliminarmente che:

    nel 2022 l'Italia ha proseguito la fase di recupero dell'attività economica e di consolidamento della finanza pubblica avviata l'anno precedente, registrando un incremento del prodotto interno lordo del 3,7 per cento in termini reali;

    dopo la leggera contrazione nell'ultimo trimestre 2022, nei primi mesi di quest'anno gli indicatori del ciclo internazionale si orientano verso una fase di moderata ripresa, in concomitanza con il rallentamento dell'inflazione, causato sia dalla riduzione dei prezzi energetici, sia dai primi effetti delle politiche monetarie sulle condizioni di finanziamento delle famiglie e delle imprese;

    la crescita del PIL attesa per l'anno in corso – 0,9 per cento – risulta guidata dalla domanda interna e dalle esportazioni, che continuano a mostrare un sostanziale aumento, nonostante l'incertezza legata alle conseguenze geopolitiche del conflitto in Ucraina;

    a fronte di questo quadro complessivamente incoraggiante, il Documento evidenzia che alcune dinamiche potrebbero indebolire l'attività economica, tra cui un nuovo aumento dei prezzi delle materie prime, il rallentamento dell'economia statunitense e nuovi fronti di tensione in ambito geopolitico;

    per quanto riguarda la finanza pubblica, pur confermando l'obiettivo di ridurre gradualmente, ma in misura sostenuta nel tempo, il deficit e il debito della PA, il Governo intende utilizzare le risorse disponibili nel 2023 per operare un taglio di oltre 3 miliardi dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi; nel 2024 ulteriori risorse – pari a 0,2 punti di PIL – verranno destinati Pag. 13al Fondo per la riduzione della pressione fiscale, in coerenza con una riforma complessiva del sistema nella quale particolare attenzione sarà data alla tassazione delle famiglie;

    per quanto attiene ai contenuti del Programma nazionale di riforma, in primo luogo si sottolinea che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) continuerà a rappresentare per i prossimi tre anni e mezzo la principale iniziativa di riforme e investimenti del Paese, alcuni dei quali il Governo intende rivedere alla luce delle mutate condizioni economiche e geopolitiche;

    nell'ambito della politica energetica nazionale – finalizzata al raggiungimento dei target di decarbonizzazione al 2030 e di neutralità climatica al 2050 – il Governo è impegnato nella realizzazione di importanti progetti infrastrutturali a livello nazionale e transfrontaliero;

    il Programma nazionale di riforma prevede anche misure relative alla residenza fiscale delle persone fisiche e giuridiche e interventi per favorire nuovi investimenti in Italia, al fine di creare un contesto maggiormente attrattivo per gli investitori esteri;

    sempre con riferimento al settore fiscale, il disegno di legge delega attualmente all'esame della Camera prevede, tra le altre cose, che la riforma dell'imposizione sulle società sarà finalizzata a garantire un'attuazione equa, efficace e coerente delle nuove regole condivise a livello internazionale – in sede di G20 e Unione europea – in materia di tassazione dei profitti delle multinazionali e di economia digitale, coerenti con il progetto BEPS (Base Erosion and Profit Shifting), che mira a contrastare l'elusione fiscale, proteggere le basi imponibili e garantire un ambiente fiscale più trasparente;

    con riferimento alla sezione concernente l'Aiuto pubblico allo sviluppo (APS), il Governo conferma l'auspicio di un allineamento dell'Italia agli standard internazionali in materia di APS, impegnandosi in un percorso di avvicinamento all'obiettivo dello 0,7 per cento del RNL fissato dall'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, proseguendo così una crescita confermata dai dati diffusi dal Comitato per l'aiuto allo sviluppo dell'OCSE relativi al 2022,

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PARERE FAVOREVOLE

Pag. 14

IV COMMISSIONE PERMANENTE
(Difesa)

(Relatore: BAGNASCO)

parere sul

Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1)

  La IV Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1, con annesso e allegati);

   premesso che:

    nel DEF 2023 vengono confermati gli obiettivi di indebitamento netto in rapporto al PIL già dichiarati a novembre nel Documento Programmatico di Bilancio (DPB), ossia 4,5 per cento nel 2023, 3,7 per cento nel 2024 e 3,0 per cento nel 2025, mentre l'obiettivo per il 2026 viene posto al 2,5 per cento;

    quanto alle previsioni di crescita, nello scenario tendenziale a legislazione vigente il PIL è stimato in crescita dello 0,9 per cento, in termini reali, nel 2023, all'1,4 per cento nel 2024, all'1,3 per cento nel 2025 e all'1,1 per cento nel 2026;

    il tasso di inflazione, che ha toccato un massimo dell'11,8 per cento a ottobre e novembre, è poi sceso fino al 7,7 per cento a marzo e, malgrado la crescita dei prezzi alimentari resti molto elevata, il ribasso dei prezzi energetici porta a prevedere un ulteriore calo dell'inflazione nel prosieguo dell'anno, disegnando uno scenario che vede l'inflazione scendere da una media del 7,4 per cento nel 2022, al 5,7 per cento quest'anno e quindi al 2,7 per cento nel 2024 e al 2,0 per cento nel biennio 2025-2026;

   considerato che:

    sulla base di quanto esposto, il DEF 2023 afferma che il mantenimento dell'obiettivo di deficit esistente permetterà di introdurre, con un provvedimento di prossima adozione, un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi per quest'anno;

    nel documento in esame si sottolinea, altresì, che un contributo assai più rilevante all'innalzamento della crescita proverrà dagli investimenti e dalle riforme previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per le quali il Governo è al lavoro al fine di ottenere la terza rata entro il mese di aprile e rivedere o rimodulare alcuni progetti del Piano per poterne poi accelerare l'attuazione;

   rilevato che:

    il DEF 2023, nell'evidenziare che la Commissione europea nello scorso novembre ha presentato una proposta di revisione delle regole di bilancio e degli altri aspetti della governance economica, dà conto della decisione della stessa Commissione di riattivare, già a partire dal 2024, il Patto di stabilità e crescita europeo (PSC);

    al riguardo la posizione governativa nell'ambito della proposta di riforma del Patto di stabilità e crescita (PSC) della Pag. 15Commissione europea viene precisata sia nella premessa (pag. VII), sia nel Programma di stabilità (Sez. I, pag. 83) laddove si specifica che, nel contesto del dibattito sulla nuova governance europea, il Governo italiano segue la linea di sostenere l'adozione di un trattamento preferenziale degli investimenti pubblici, ma anche per le necessità di spese per la difesa derivanti da impegni assunti nelle sedi internazionali;

   evidenziato, infine, che:

    con riferimento al tema della revisione della spesa dei ministeri, l'obiettivo di risparmio in termini di indebitamento netto assegnato al Ministero della difesa dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 novembre 2022 è di 55,6 milioni di euro per il 2023, 85,9 milioni di euro per il 2024 e 107,3 milioni a decorrere dal 2025;

    esaminato, pertanto, anche l'annesso relativo alla relazione del Governo sullo scostamento dai livelli d'indebitamento previsti, ai sensi dell'articolo 81, secondo comma, della Costituzione,

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PARERE FAVOREVOLE

Pag. 16

VI COMMISSIONE PERMANENTE
(Finanze)

(Relatore: MAULLU)

parere sul

Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1)

  La VI Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finan-

za 2023 (Doc. LVII, n. 1, Annesso e Allegati),

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PARERE FAVOREVOLE

Pag. 17

VII COMMISSIONE PERMANENTE
(Cultura, scienza e istruzione)

(Relatore: AMORESE)

parere sul

Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1)

  La VII Commissione,

   esaminati, per le parti di propria competenza, il Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1) e l'annessa Relazione al Parlamento ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge 24 dicembre 2012, n. 243;

   premesso che:

    sulla base dello scenario a legislazione vigente le prospettive per l'anno in corso risultano nel DEF 2023 moderatamente più favorevoli rispetto al quadro sottostante le previsioni ufficiali effettuate lo scorso novembre nella NADEF facendo prevedere una crescita del PIL in termini reali dello 0,9 per cento, quindi in rialzo di 0,3 punti percentuali rispetto allo 0,6 per cento prospettato nello scenario programmatico della NADEF del novembre scorso;

    nel quadro macroeconomico programmatico per gli anni 2023 e successivi vengono confermati gli obiettivi (previsti dalla NADEF) del deficit pari al 4,5 per cento del PIL nel 2023, 3,7 per cento nel 2024, 3,0 per cento nel 2025 e che per il 2026 il nuovo obiettivo di deficit è fissato al 2,5 per cento del PIL;

    per quanto concerne i profili di stretta competenza della VII Commissione, con particolare riguardo al settore istruzione, nel DEF si sostiene la necessità di agire sul piano dell'accesso e del diritto allo studio e su quello dell'orientamento e inserimento nel mondo del lavoro al fine di ridurre i divari in termini di competenze degli studenti italiani rispetto alla media OCSE;

    nel DEF si dà rilievo alle linee di investimento riguardanti le infrastrutture per l'edilizia scolastica, strutture per lo sport, messa in sicurezza degli edifici, allestimento di ambienti di apprendimento innovativi, laboratori formativi per lo sviluppo di competenze digitali e STEM;

    con riferimento all'università, il Programma nazionale di riforma indica tra le proprie finalità quella del rafforzamento del sistema universitario, teso all'inclusione, alla meritocrazia e all'inserimento nel mondo del lavoro;

    in relazione alla creazione di nuove strutture di edilizia universitaria, al fine di ridurre il divario del Paese rispetto alla media Ue, è stato istituto il Fondo per l'housing universitario;

    con riferimento al settore della ricerca, nel Programma si dà evidenza del fatto che in termini di innovazione le prestazioni del Paese nel periodo 2015-2022 sono migliorate a un ritmo più sostenuto rispetto alla media Ue (17,4 per cento, a fronte di una media del 9,9 per cento);

    per quanto concerne il settore della cultura, il quadro macroeconomico riflette Pag. 18una significativa ripresa dei consumi delle famiglie nei settori dei servizi maggiormente colpiti dalle restrizioni introdotte a seguito della pandemia da Covid-19, come quelli in ricreazione e cultura (19,6 per cento), per la quale è risultato determinante il ruolo trainante – sia in termini di posti di lavoro, sia per il contributo alla crescita del PIL – del patrimonio storico e artistico del nostro Paese e delle elevate professionalità presenti nei relativi settori rendendo evidente l'opportunità di rafforzare le politiche di sostegno del settore;

    con riguardo allo sport, nel DEF viene valorizzata la connessione fra scuola e sport, in particolare, tramite gli investimenti per le infrastrutture e l'edilizia scolastica, per la realizzazione o il recupero di locali da adibire alla pratica sportiva, anche in chiave di investimento per le comunità;

    nell'ambito dell'editoria, il DEF menziona fra i collegati alla manovra di bilancio un disegno di legge recante misure di sostegno alla filiera dell'editoria libraria,

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PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   a) valuti il Governo l'opportunità di adottare misure incentivanti dei consumi culturali, quali l'introduzione di detrazioni fiscali;

   b) valuti il Governo l'opportunità di rivedere le norme relative all'incentivazione del mecenatismo, quali il cosiddetto Art bonus, estendendo la platea dei beneficiari delle erogazioni liberali a tutte le forme di produzione artistica e culturale;

   c) valuti il Governo l'opportunità di introdurre opportune modifiche alla legge 29 luglio 1949, n. 717, recante norme per l'arte negli edifici pubblici, meglio nota come «legge del 2 per cento», al fine di garantirne l'effettiva applicazione;

   d) valuti il Governo l'opportunità di introdurre le opportune modifiche alle attuali normative di regolazione del mercato dell'arte, snellendo le procedure autorizzative e introducendo specifici incentivi fiscali per le transazioni che si concludono nell'ambito delle mostre d'arte, al fine di attrarre gli investimenti dei collezionisti internazionali e tutelare il mercato artistico italiano;

   e) valuti il Governo l'opportunità di introdurre misure volte a rafforzare il settore del cinema e dell'audiovisivo, che costituiscono strumenti formidabili per la rappresentazione e la conservazione delle identità culturali del popolo italiano e del suo territorio;

   f) valuti il Governo l'opportunità di adottare interventi diretti in favore dell'editoria libraria e giornalistica a supporto sia dell'offerta, sia della domanda di consumi;

   g) valuti il Governo l'opportunità di rivedere le norme del finanziamento pubblico dello spettacolo dal vivo anche al fine di potenziare l'efficacia del sistema dell'erogazione di contributi;

   h) valuti il Governo l'opportunità di rafforzare le misure per l'internalizzazione del settore musicale.

Pag. 19

VIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Ambiente, territorio e lavori pubblici)

(Relatore: PIZZIMENTI)

parere sul

Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1)

  La VIII Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1, Annesso e Allegati);

   considerato che:

    l'attuazione della Strategia nazionale per l'economia circolare, nel cui ambito riveste un'importanza cruciale il Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti (PNGR), appare indispensabile per il perseguimento delle sfide di medio termine per la realizzazione di una competitività sostenibile nel quadro degli obiettivi del Green Deal e del raggiungimento della neutralità climatica in Europa entro il 2050;

    la politica energetica nazionale è volta al raggiungimento dei target di decarbonizzazione al 2030 e di neutralità climatica al 2050, attraverso elevati livelli di indipendenza energetica, basati su un percorso di crescita esponenziale delle fonti rinnovabili e di forte promozione del risparmio e dell'efficienza energetica, nel cui ambito sono richiamate anche le misure per lo sviluppo dell'idrogeno verde;

    la relazione sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas serra delinea la situazione rispetto agli obiettivi per il periodo 2021-2030 nelle more dell'aggiornamento dei nuovi obiettivi europei e del Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (PNIEC);

    apprezzati gli obiettivi enunciati nell'allegato «Strategie per le infrastrutture, la mobilità e la logistica», con riguardo a una pianificazione che garantisca, oltre alla corretta visione di sviluppo del Paese, anche tempi certi di realizzazione degli investimenti infrastrutturali grazie a un processo di programmazione e a procedure snelle e veloci, tenendo nella dovuta considerazione la tutela del territorio, dei beni culturali e dell'ambiente, ma senza trasformare gli strumenti di salvaguardia in un sistematico processo di rallentamento degli iter di realizzazione delle opere ed evitando in tal modo il continuo commissariamento delle stesse;

   evidenziato che:

    tra i disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica indicati nel documento figura il disegno di legge in materia di realizzazione delle infrastrutture di preminente interesse nazionale e di altri interventi strategici in materia di lavori pubblici nonché per il potenziamento del trasporto e della logistica;

    nel documento è affermato l'intento di rivedere l'intera materia degli incentivi edilizi in modo tale da combinare la spinta al miglioramento dell'efficienza energetica e antisismica degli immobili con la sostenibilità dei relativi oneri di finanza pubblica e l'equità distributiva,

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PARERE FAVOREVOLE

Pag. 20

IX COMMISSIONE PERMANENTE
(Trasporti, poste e telecomunicazioni)

(Relatore: AMICH)

parere sul

Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1)

  La IX Commissione,

   esaminato, per i profili di competenza, il Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1, Annesso e Allegati);

   considerati in particolare i contenuti della sezione III (Piano nazionale di riforma) e dell'allegato III (Allegato infrastrutture);

   ritenuti di particolare rilievo gli aspetti trattati nelle parti inerenti alla sicurezza stradale e alla circolazione dei mezzi di micro-mobilità elettrica, in relazione ai quali si registra un livello significativo di incidentalità, e apprezzati pertanto gli intenti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di intervenire sulla materia, sul piano sia legislativo sia amministrativo;

   ritenuto, tuttavia, che in tema di continuità territoriale e di superamento degli ostacoli alla mobilità per i residenti nelle isole nei termini richiamati dall'articolo 119, sesto comma, della Costituzione, non sono previste iniziative specifiche,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:

   si valuti l'opportunità di prevedere specifiche misure volte al potenziamento dei collegamenti, sia aerei sia navali, da e per le isole maggiori.

Pag. 21

X COMMISSIONE PERMANENTE
(Attività produttive, commercio e turismo)

(Relatrice: CAVO)

parere sul

Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1)

  La X Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1, Annesso e Allegati);

   preso atto che il Documento evidenzia che uno degli obiettivi dell'azione di Governo consiste nel superamento graduale di alcune misure straordinarie di politica fiscale attuate negli ultimi tre anni nonché di individuare nuovi interventi sia per il sostegno ai soggetti più vulnerabili che per il rilancio dell'economia;

   rilevato inoltre che il provvedimento sottolinea l'intento di ridurre gradualmente, ma in misura sostenuta nel tempo, il deficit e il debito della PA in rapporto al PIL e di continuare a sostenere la ripresa dell'economia italiana nonché l'obiettivo di conseguire tassi di crescita del PIL e del benessere economico dei cittadini più elevati di quelli registrati nei due decenni scorsi, riducendo l'inflazione e recuperando il potere d'acquisto delle retribuzioni con un taglio dei contributi sociali per i dipendenti con redditi medio bassi (per il 2023) e un politica di riduzione della pressione fiscale da perseguire anche nel 2024;

   preso altresì atto che il Documento indica che la politica economica del Governo continuerà a fondarsi sui quattro assi della competitività sostenibile delineati dalla Commissione nell'Annual Sustainable Growth Survey (ASGS): l'attenzione alla stabilità macroeconomica, continuando a vigilare sulla riduzione di deficit e debito; il sostegno delle famiglie più vulnerabili; il rilancio della produttività, degli investimenti e delle politiche dell'innovazione per promuovere la crescita, nonché il sostegno alle imprese, senza dimenticare la sostenibilità ambientale;

   apprezzata l'intenzione di intervenire per ridefinire le aliquote attualmente vigenti sui prodotti energetici (carburanti e combustibili) e sull'energia elettrica, tenendo conto dell'impatto ambientale di ciascun prodotto, con l'obiettivo di contribuire alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti attraverso l'utilizzo della leva fiscale e di promuovere la transizione energetica e l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili ed ecocompatibili, in linea con gli impegni internazionali G20 e G7 e unionali;

   considerato quanto evidenziato nel Documento in materia di politiche energetiche, volte al raggiungimento dei target di decarbonizzazione al 2030 e di neutralità climatica al 2050, attraverso elevati livelli di indipendenza energetica, basati su un percorso di crescita esponenziale delle fonti rinnovabili e di forte promozione del risparmio e dell'efficienza energetica;

   valutata con favore l'intenzione di rivedere il sistema degli incentivi esistente al Pag. 22fine di promuovere una nuova politica industriale per consentirgli di dispiegare compiutamente i propri effetti abbandonando la logica «emergenziale» e realizzare una compiuta sinergia tra le fonti di finanziamento;

   evidenziata con favore l'annunciata imminente presentazione da parte del Governo del disegno di legge annuale per la concorrenza al fine di assicurare una piena e perdurante apertura dell'intero sistema economico nazionale, anche considerato che il Governo assicura che le disposizioni contenute nel predetto disegno di legge non prevedono l'emanazione a valle di atti normativi, di rango primario o secondario, o di atti di carattere amministrativo generale ai fini della loro concreta efficacia;

   preso atto che nel Documento, a completamento della manovra di bilancio 2023-2025, il Governo dichiara, tra i disegni di legge collegati alla decisione di bilancio, quelli relativi a misure organiche per la promozione, la valorizzazione e la tutela del Made in Italy, alla delega al Governo per la realizzazione di un sistema organico degli incentivi alle imprese (DDL il cui esame è già iniziato al Senato della Repubblica), alla disciplina della professione di guida turistica e allo sviluppo e competitività del settore turistico,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 23

XI COMMISSIONE PERMANENTE
(Lavoro pubblico e privato)

(Relatore: MALAGOLA)

parere sul

Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1)

  La XI Commissione,

   esaminato, per quanto di competenza, il Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1) e i relativi Annesso e Allegati;

   considerato che il DEF 2023, come evidenziato nelle sue premesse, vede la luce in un quadro economico che resta incerto e non privo di rischi – a causa delle tensioni geopolitiche per la guerra in Ucraina, il rialzo dei tassi di interesse, la crisi nel sistema bancario internazionale – seppur con tendenze più favorevoli rispetto alle previsioni formulate immediatamente dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina;

   osservato che in un simile contesto, il DEF 2023 rileva come l'economia italiana continui a mostrare notevole resilienza e vitalità;

   rilevato infatti che il nuovo quadro programmatico prevede: un incremento del PIL – in termini reali e non nominali – pari all'1,0 per cento nell'anno in corso, all'1,5 per cento nel 2024, all'1,3 per cento nel 2025 e all'1,1 per cento nel 2026; un tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni – in rapporto al PIL – pari al 4,5 per cento per l'anno in corso, al 3,7 per cento per il 2024, al 3,0 per cento per il 2025 e al 2,5 per il 2026; un tasso di indebitamento netto strutturale delle pubbliche amministrazioni pari – sempre in rapporto al PIL – al 4,9 per cento per l'anno in corso, al 4,1 per cento per il 2024, al 3,7 per cento per il 2025 e al 3,2 per cento per il 2026; un tasso di disoccupazione pari al 7,7 per cento per l'anno in corso, al 7,5 per cento per il 2024, al 7,4 per cento per il 2025 e al 7,2 per cento per il 2026;

   segnalato che i nuovi valori, mentre confermano, in termini di indebitamento netto complessivo delle pubbliche amministrazioni, quelli previsti dal precedente quadro programmatico – definito dalla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza per il 2022 –, prevedono una variazione rispetto a questi ultimi in termini di indebitamento netto strutturale;

   preso atto che la suddetta conferma dei precedenti valori programmati in termini di indebitamento netto complessivo determina il conseguimento di un margine di risorse finanziarie disponibili, in quanto l'attuale quadro tendenziale condurrebbe a valori di indebitamento netto inferiori a quelli già programmati e ora oggetto di conferma;

   osservato che tali margini ammontano a 3,4 miliardi di euro per il 2023 e a 4,5 miliardi di euro per il 2024 e che, mentre le risorse relative al 2024 saranno destinate a interventi di riduzione della pressione fiscale, quelle relative al 2023 saranno destinate ad una riduzione del Pag. 24cuneo fiscale e contributivo a carico dei lavoratori dipendenti, in particolare, mediante un intervento di riduzione dei contributi dei lavoratori con redditi medio-bassi, con il duplice scopo di incrementare i redditi reali delle famiglie e di limitare la rincorsa salari-prezzi;

   fatto notare, dunque, che il Governo prende atto dell'esistenza di alcuni margini di bilancio emersi nelle proiezioni tendenziali per il 2023 e 2024 e destina tali risorse ad interventi di sostegno all'economia;

   rilevato inoltre che, in considerazione della stretta integrazione fra il PNR e l'implementazione del PNRR, il DEF 2023 offre una valutazione aggiornata delle stime dell'impatto macroeconomico complessivo delle misure di spesa del PNRR;

   fatto presente che il Documento in esame, pur prendendo atto di una tendenza favorevole dei dati più recenti dei tassi di occupazione, afferma che per valorizzare le competenze sono necessarie adeguate strategie di facilitazione dell'incontro tra l'offerta e le domanda di lavoro, con un potenziamento del sistema delle politiche attive del mercato del lavoro, a fronte dell'elevata distanza del tasso di occupazione italiano dalle altre economie del continente, l'alto tasso di disoccupazione giovanile, il divario nei tassi di occupazione tra uomini e donne, l'elevata quota di giovani che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in attività formative (i cosiddetti Neet), l'alto tasso di abbandono prematuro degli studi e alla bassa quota di laureati tra i giovani in età tra 25 e 34 anni;

   osservato poi che il DEF 2023 rileva che verso il raggiungimento del predetto obiettivo entrano in gioco numerose variabili sulle quali il Governo sta intervenendo innanzitutto con il PNRR, che contempla numerose azioni relative al rafforzamento delle politiche attive del lavoro, al potenziamento delle competenze e alla lotta al lavoro sommerso, al fine di aumentare i tassi di partecipazione al mercato del lavoro;

   segnalato, in particolare, che, con riferimento agli aspetti di competenza della Commissione lavoro, il Documento in esame osserva che le azioni intraprese nel corso del 2022 e nei primi mesi del 2023 per il miglioramento delle prospettive occupazionali hanno riguardato in particolare l'attuazione e lo sviluppo di importanti programmi nazionali, quali:

    il Programma nazionale GOL (Programma nazionale per la garanzia di occupabilità dei lavoratori), rivolto ai soggetti privi di occupazione e sostenuto da un piano di investimenti per il rafforzamento dei servizi pubblici per l'impiego;

    il Programma Sistema Duale, relativo ai giovani tra i 15 e i 25 anni e basato in particolare su forme di alternanza tra scuola e lavoro e su contratti di apprendistato;

    il Fondo nuove competenze, rivolto ai lavoratori delle imprese che hanno stipulato intese o accordi collettivi di rimodulazione dell'orario di lavoro, in relazione alle esigenze di formazione derivanti dalle innovazioni negli ambiti del processo di prodotto, dell'organizzazione degli occupati o dei servizi;

   osservato che il DEF ipotizza che la riforma delle politiche attive del mercato del lavoro e della formazione – diretta in larga parte, come detto, al Programma (GOL) e al Piano nazionale nuove competenze – e altri interventi determineranno non solo un aumento dei tassi di partecipazione al mercato del lavoro, ma anche un impatto rilevante sul PIL, comportando un aumento già nel 2026 ( 1,5 per cento), che diverrà ancora maggiore nel lungo periodo ( 3,5 per cento rispetto allo scenario di base);

   rilevato che, sempre nell'ambito del PNRR, a queste riforme si aggiunge il Piano nazionale per il contrasto al lavoro sommerso che mira, tra l'altro, a favorire l'emersione di lavoratori altrimenti esclusi dai percorsi di qualificazione e riqualificazione necessari all'aggiornamento delle loro competenze ed evitarne una rapida obsolescenza;

   osservato che, in tema di politiche del lavoro, inoltre, il Documento sottolinea l'intenzionePag. 25 del Governo di procedere alla riforma del Reddito di cittadinanza in una prospettiva di inclusione attiva, di piena integrazione della rete dei servizi per il lavoro, pubblici o privati, con il sistema dei servizi sociali presenti sul territorio, di potenziamento dei servizi erogati e della capacità di presa in carico del beneficiario, nonché di rafforzamento del sistema di verifiche e controlli;

   segnalato, con riguardo al settore previdenziale, che il Documento in esame non reca indicazioni specifiche sui contenuti delle misure che potrebbero essere adottate nel settore, ma indica, tra i disegni di legge da qualificare come collegati alla manovra di bilancio, un disegno di legge recante interventi in materia di disciplina pensionistica, operando quindi l'analisi delle tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico italiano in base alla legislazione vigente;

   osservato inoltre che, tra gli altri disegni di legge da qualificare come collegati alla manovra di bilancio, il DEF indica un disegno di legge recante misure a sostegno delle politiche per il lavoro, nonché un disegno di legge recante interventi in favore delle politiche di contrasto alla povertà;

   rilevato, in materia di riforma della pubblica amministrazione, che il DEF, quanto all'accesso al pubblico impiego, rileva che sono state semplificate, velocizzate e digitalizzate le procedure di reclutamento per la copertura dei fabbisogni strutturali e le esigenze connesse all'attuazione del PNRR, con l'obiettivo di attrarre le migliori competenze e favorire un rapido ricambio generazionale per riportare la pubblica amministrazione italiana in linea con gli standard europei, rilevando poi che la riforma del reclutamento incrocia la riforma delle competenze e delle carriere;

   osservato che, a seguito della semplificazione e della digitalizzazione delle procedure di reclutamento del personale per la copertura dei fabbisogni strutturali e le esigenze connesse all'attuazione del PNRR – che rappresenta uno degli aspetti della più ampia riforma della P.A. prevista dal Piano – il Governo stima circa 350.000 ingressi, pari al 10,9 per cento dell'attuale forza lavoro (3,2 milioni di dipendenti pubblici) nel biennio 2022-2023, considerando sia le sostituzioni del turnover che le nuove assunzioni;

   preso atto con favore delle misure ricordate dal Governo nel DEF a sostegno delle nuove generazioni, come l'esonero contributivo al 100 per cento per l'assunzione di giovani sotto i 36 anni previsto dalla legge di bilancio per il 2023, nonché quelle indicate dal Governo per sopperire alla carenza di organico del sistema sanitario e quelle, in tema di pari opportunità, volte a migliorare le prospettive occupazionali delle donne, nell'ambito della Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026,

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PARERE FAVOREVOLE

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XII COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari sociali)

(Relatrice: COLOSIMO)

parere sul

Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1)

  La XII Commissione,

   esaminato, per quanto di competenza, il Documento di economia e finanza (DEF) 2023 (Doc. LVII, n. 1, Annesso e Allegati),

   premesso che:

    il DEF conferma l'intenzione del Governo di proseguire, nei prossimi anni, lungo la linea di un progressivo potenziamento del Fondo sanitario nazionale, che sarà incrementato di 2,15 miliardi per l'anno 2023, di 2,3 miliardi per l'anno 2024 e di 2,6 miliardi a decorrere dall'anno 2025;

    alle predette risorse si aggiungono quelle, pari a circa 1,4 miliardi di euro, recentemente stanziate con il decreto-legge n. 34 del 2023, attualmente in fase di conversione presso la Camera dei deputati;

    dal documento emerge l'impegno del Governo per assicurare una gestione efficace delle relazioni finanziarie tra Stato e regioni nonché per rafforzare gli strumenti di programmazione e per la misurazione e la valutazione dei rapporti tra fabbisogni, stanziamenti e servizi erogati;

    tra i temi specifici affrontati dal Piano nazionale di riforma vi è la riorganizzazione e il potenziamento dell'assistenza sanitaria territoriale tramite l'implementazione congiunta di un pacchetto coordinato di interventi, quali la realizzazione delle Case della comunità e degli Ospedali di comunità, il potenziamento della funzione dei medici del ruolo unico di assistenza primaria e delle farmacie dei servizi, lo sblocco degli investimenti sull'edilizia sanitaria, la sempre crescente diffusione della telemedicina e dell'assistenza domiciliare integrata;

    il Piano nazionale di Riforma sottolinea la connotazione strategica della digitalizzazione dei sistemi sanitari, con tutto ciò che essa implica sia in tema di ammodernamento tecnologico degli ospedali che di ingegnerizzazione dei dati, con particolare attenzione al tema della generalizzazione, per tutta la popolazione, del fascicolo sanitario elettronico (FSE);

    il DEF delinea chiaramente l'intenzione del Governo di affrontare in modo strutturale la questione, oramai indifferibile, del potenziamento del personale sanitario, indicando in particolare l'obiettivo di procedere a una concreta ed effettiva rivalutazione del trattamento economico, con la duplice finalità di ristorare il personale già in servizio e di attrarre nuovi professionisti, consentendo così, con l'immissione di nuovi assunti, di superare l'attuale fase di carenza di personale;

    il documento indica, tra le priorità del Governo in materia di politiche sociali, quella di dare il massimo sostegno alle fasce di popolazione a rischio povertà, nei confronti delle quali saranno prioritariamentePag. 27 destinati gli interventi di riduzione del cuneo fiscale previsti, oltre alle misure di contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi energetici;

    stante il quadro attuale caratterizzato da un considerevole calo demografico e da una forte denatalità, il Governo conferma la propria intenzione di procedere con l'adozione di misure di sostegno alle famiglie, tramite il potenziamento dei servizi educativi per l'infanzia e la promozione di iniziative di conciliazione dei tempi lavoro-famiglia, anche attraverso l'attuazione della legge n. 32 del 2022, recante delega per il sostegno e la valorizzazione della famiglia;

    il documento conferma l'intenzione di dare rapida attuazione alla legge delega in materia di politiche in favore delle persone anziane (legge n. 33 del 2023) e alla legge delega in materia di disabilità (legge n. 227 del 2021), approvando i relativi decreti legislativi attuativi nei termini previsti, al fine di fornire adeguato sostegno ad alcune delle categorie più fragili della popolazione,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 28

XIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Agricoltura)

(Relatore: LA SALANDRA)

parere sul

Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1)

  La XIII Commissione,

   esaminato, per i profili di competenza, il documento in oggetto, composto da tre sezioni, la prima relativa al programma di stabilità dell'Italia, la seconda dedicata alle analisi e alla tendenza della finanza pubblica e la terza all'attuazione del Programma nazionale di riforma, e da sette allegati;

   premesso che:

    il Governo individua come obiettivi prioritari del prossimo triennio 2023-2025: il superamento di una politica fiscale incentrata su misure straordinarie; la diminuzione graduale, ma in misura sostenuta nel tempo, del deficit e del debito della PA in rapporto al PIL; la prosecuzione del sostegno a favore della ripresa dell'economia italiana e del conseguimento di tassi di crescita del PIL e del benessere economico dei cittadini più elevati di quelli registrati nei due decenni scorsi, con l'intento di utilizzare le risorse che si renderanno disponibili dalla crescita per ridurre gli oneri contributivi a carico dei lavoratori dipendenti;

    il documento sottolinea, per quanto di competenza del comparto primario, che, nonostante la crescita dei prezzi alimentari resti tuttora molto elevata, il ribasso dei prezzi energetici dovrebbe determinare un calo dell'inflazione nel corso dell'anno;

    viene, inoltre, riportato lo stato di attuazione dei Fondi comunitari e, in particolare del Fondo per lo sviluppo rurale (FEASR) e del Fondo europeo per gli affari marittimi e per la pesca (FEAMP);

    quanto alle politiche di attuazione del Piano nazionale di ripresa e di resilienza (PNRR), il Governo comunica che entro il 30 aprile presenterà alla Commissione europea un aggiornamento affinché sia rafforzato il capitolo dedicato alla transizione energetica e siano rese coerenti tutte le misure con gli altri processi di riforma in atto in ambito europeo, tra i quali, in primis, quelli riguardanti la governance economica dell'Unione europea;

    tra gli interventi normativi che il Governo considera collegati alla decisione di bilancio viene indicato il disegno di legge recante misure per il sostegno, la promozione e la tutela delle produzioni agricole nazionali e delle relative filiere agroalimentari e del patrimonio forestale;

    un focus particolare viene dedicato nel documento alla tecnologia dell'agrivoltaico che il Governo intende sostenere ed incentivare, attraverso la realizzazione dei progetti già previsti dal PNRR. Il riferimento è, in particolare, allo sviluppo del Parco agrisolare al quale è dedicata una spesa di circa 1,5 miliardi di euro e in relazione al quale è in fase di predisposizione un decreto del Ministro dell'AmbientePag. 29 – trasmesso alla Commissione europea per l'approvazione – che prevede l'installazione di impianti agrivoltaici innovativi con almeno 1,04 GW entro il 30 giugno 2026;

    ulteriori misure di competenza del dicastero agricolo prevedono impegni per il miglioramento della logistica agroalimentare, per un importo di 800 milioni, e della meccanizzazione di sistema, per un importo di 500 milioni, per i quali, sono stati – secondo quanto acquisito nella prima riunione del Tavolo nell'ambito del Tavolo di partenariato sull'attuazione del PNRR in ambito agricolo – quasi interamente raggiunti i target previsti, attraverso l'emanazione di bandi per un valore di 3 miliardi di euro sui quasi 3,7 miliardi previsti;

    il documento ricorda anche ulteriori misure, d'interesse del comparto, al fine di indicare i progressi raggiunti e valutati dal Country Report. Il riferimento è all'obiettivo 15, relativo alla vita sulla Terra, che prevedere interventi per il contrasto al consumo del suolo e al suo degrado, i cui risultati stentano ancora a decollare e per i quali sono stati comunque previsti 160 milioni per gli anni 2023-2027 nella legge di bilancio per il 2023, e all'Obiettivo 2 – Sconfiggere la fame – in relazione al quale il Country Report evidenzia che l'Italia deve ancora compiere progressi significativi nel raggiungimento dell'obiettivo mentre il Governo ricorda che nella ultima legge di bilancio sono stati previsti fondi per specifici interventi, tra i quali rientrano le misure fiscali a favore delle imprese del settore agricolo e quelle di sostegno all'imprenditoria giovanile in agricoltura;

   considerato che:

    da quanto emerge dal Documento in esame il comparto primario dell'agricoltura e della pesca è stato uno dei più penalizzati dalla crisi energetica e dall'acuirsi del cambiamento climatico e ambientale, fattori ai quali si è andato ad aggiungere un aumento dei prezzi dei beni alimentari che, lungi dal portare benefici agli imprenditori del settore, ha determinato una riduzione dei consumi ed un ulteriore diminuzione della rimuneratività delle imprese agricole;

    l'attuazione di riforme strutturali previste nell'ambito del PNRR, insieme con le ulteriori misure nazionali previste, potranno permettere al settore di affrontare e di risolvere alcune delle sue maggiori criticità strutturali ed emergenziali, garantendo alle imprese ivi operanti di poter affrontare le nuove sfide planetarie, aumentando la loro capacità di resilienza, di concorrenza e di produttività, sempre nel rispetto di standard di qualità elevati e di valorizzazione dei processi produttivi propri del sistema italiano,

   esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 30

XIV COMMISSIONE PERMANENTE
(Politiche dell'Unione europea)

(Relatore: PIETRELLA)

parere sul

Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1)

  La XIV Commissione,

   esaminato il Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII n. 1, Annesso e Allegati);

   considerato che:

    il DEF definisce una serie coerente ed organica d'interventi per superare il quadro straordinario di politica fiscale delineato negli ultimi tre anni, e individuare nuovi interventi sia per il sostegno ai soggetti più vulnerabili che per il rilancio dell'economia;

    al tempo stesso individua un percorso di normalizzazione della politica di bilancio attraverso la revisione dell'intera materia degli incentivi edilizi in modo tale da combinare la spinta all'efficientamento con la sostenibilità dei relativi oneri di finanza pubblica e l'equità distributiva;

    il Documento mira inoltre a ridurre gradualmente, ma in misura sostenuta nel tempo, il deficit ed il debito della Pubblica amministrazione in rapporto al PI, confermando gli obiettivi di indebitamento netto in rapporto al PIL già dichiarati a novembre nel Documento programmatico di bilancio (DPB), ossia 4,5 per cento quest'anno, 3,7 per cento nel 2024 e 3,0 per cento nel 2025;

   condiviso altresì l'obiettivo di continuare a sostenere la ripresa dell'economia italiana ed il conseguimento di tassi di crescita del PIL e del benessere economico dei cittadini, operando nel breve termine per sostenere la ripartenza della crescita segnalata dagli ultimi dati, nonché per il contenimento dell'inflazione;

   ribaditi gli orientamenti espressi dal Parlamento in merito alla riforma della governance economica dell'Unione europea, da ultimo con le risoluzioni approvate dalle due Camere il 21 marzo scorso, in vista della riunione del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo;

   ritenuto altresì che:

    anche per il 2024, le proiezioni di finanza pubblica indicano che, dato un deficit tendenziale del 3,5 per cento, il mantenimento dell'obiettivo del 3,7 per cento del PIL crei uno spazio di bilancio di circa 0,2 punti di PIL, che verrà destinato al Fondo per la riduzione della pressione fiscale;

    al finanziamento delle cosiddette politiche invariate a partire dal 2024, nonché alla continuazione del taglio della pressione fiscale nel 2025-2026, concorreranno un rafforzamento della revisione della spesa pubblica e una maggiore collaborazione tra fisco e contribuente;

    grazie alle nuove misure fiscali per il 2023 e 2024, la crescita del PIL nello scenario programmatico è prevista pari Pag. 31all'1,0 per cento quest'anno e all'1,5 per cento nel 2024;

   condivisa la valutazione espressa nel Documento che, una volta perfezionata la revisione di alcune linee progettuali del PNRR, vi siano le condizioni per accelerare l'attuazione di riforme e investimenti che produrranno non solo favorevoli impatti socioeconomici, ma innalzeranno anche il potenziale di crescita dell'economia, unitamente all'espletamento degli effetti della riforma del Codice degli appalti e ad altre riforme in programma, quali quella del fisco e della finanza per la crescita;

   valutati favorevolmente gli indirizzi espressi nella Relazione al Parlamento ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2021, con la quale il Governo, sentita la Commissione europea, richiede l'autorizzazione a ricorrere all'indebitamento, utilizzando gli spazi finanziari resisi disponibili per effetto dell'andamento tendenziale dei conti pubblici più favorevole, negli anni 2023 e 2024, rispetto agli obiettivi programmatici di indebitamento netto fissati per i medesimi anni, per i quali sono confermati i valori già autorizzati con la NADEF 2022;

   considerato altresì che, in base a quanto riportato nella Relazione, le risorse che si rendono disponibili per effetto dell'autorizzazione al ricorso all'indebitamento – pari a 3,4 miliardi di euro nel 2023 e 4,5 miliardi di euro nel 2024 – saranno utilizzate, per quanto riguarda il 2023, a copertura di un provvedimento normativo, di cui il Governo ha annunciato la prossima adozione, finalizzato a sostenere il reddito disponibile e il potere di acquisto dei lavoratori dipendenti limitando, al contempo, la rincorsa salari-prezzi, in particolare attraverso un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi. Per quanto riguarda il 2024, invece, le risorse disponibili saranno destinate a interventi di riduzione della pressione fiscale,

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PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:

  valuti la Commissione di merito l'esigenza di segnalare al Governo di adoperarsi affinché svolga periodicamente un'informativa al Parlamento circa l'effettivo stato di avanzamento dei progetti definiti nell'ambito del PNRR ed il correlato utilizzo dei fondi europei di coesione.