Doc. XVIII, n. 17

XIII COMMISSIONE
(AGRICOLTURA)

DOCUMENTO FINALE, A NORMA DELL'ARTICOLO 127
DEL REGOLAMENTO SU:

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) 2021/2115 e (UE) 2021/2116 per quanto riguarda le norme sulle buone condizioni agronomiche e ambientali, i regimi per il clima, l'ambiente e il benessere degli animali, le modifiche dei piani strategici della PAC, la revisione dei piani strategici della PAC e le esenzioni da controlli e sanzioni (COM(2024)139 final)

Approvato dalla XIII Commissione (Agricoltura) il 23 aprile 2024

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DOCUMENTO FINALE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione,

   esaminata, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) 2021/2115 e (UE) 2021/2116 per quanto riguarda le norme sulle buone condizioni agronomiche e ambientali, i regimi per il clima, l'ambiente e il benessere degli animali, le modifiche dei piani strategici della PAC, la revisione dei piani strategici della PAC e le esenzioni da controlli e sanzioni (COM(2024)139);

   considerato che:

    la riforma della politica agricola comune è stata approvata in un contesto radicalmente diverso rispetto a quello attuale, che risente in misura significativa delle negative conseguenze sia della pandemia da COVID-19, sia del conflitto in Ucraina;

    il comparto agricolo è, infatti, fortemente penalizzato dalla carenza di carburanti, materie prime, fertilizzanti e mangimi, che ha contribuito sensibilmente ad incrementare i costi di produzione, penalizzando la competitività delle imprese del settore;

    il Green Deal europeo è un pacchetto di iniziative strategiche che mira ad avviare l'UE sulla strada di una transizione verde, con l'obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050;

    sono progressivamente aumentati gli impegni di natura ambientale richiesti agli agricoltori, così come sono aumentati gli adempimenti burocratici a carico delle amministrazioni nazionali e delle imprese;

    il mantenimento delle buone condizioni agronomiche ed ambientali (BCAA) del suolo, che costituisce requisito obbligatorio per l'accesso al sostegno dell'Unione europea, non è privo di impatto sulla produttività delle imprese e sul complesso della produzione agricola europea, come dimostrato anche da studi del Centro comune di ricerca (Joint research centre, JRC) della Commissione europea, secondo i quali l'obbligo di mantenimento a riposo di parte delle terre coltivate si tradurrebbe in una contrazione della produzione di cereali, semi oleosi e carne bovina tra il 10 e 15 per cento;

    in ragione di tali fattori, il primo anno di applicazione della nuova politica agricola comune ha evidenziato l'urgente necessità di procedere ad una sua revisione e semplificazione per sostenere la produzione e la produttività delle imprese agricole europee;

    contestualmente alla presentazione della proposta in esame, la Commissione europea ha annunciato l'accantonamento della proposta di regolamento sui fitosanitari e avviato un dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura europea con gli operatori del settore, che dovrebbe contribuire alla elaborazione di proposte per il periodo successivo al 2027;

   considerato che:

    la proposta di regolamento in discussione, che apporta limitate modifiche alla politica agricola comune e, in particolare, alle disposizioni sulla stesura dei piani strategici nazionali, rappresenta certamente una prima positiva risposta alle preoccupazioni degli agricoltori e alle richieste di flessibilità avanzate dagli Stati membri;

    tale proposta dovrebbe, tuttavia, essere seguita da una revisione più ampia a sostegno delle imprese, della sovranità alimentare dell'UE e della sicurezza dell'approvvigionamento alimentare;

    gli obiettivi di semplificazione perseguiti dalla proposta di regolamento in discussione sono condivisibili ed hanno carattere di urgenza, ma perché possano dispiegare pienamente i loro effetti occorre che la proposta stessa venga approvata Pag. 3quanto prima e che, una volta entrate in vigore, le nuove norme possano applicarsi retroattivamente a tutto il 2024;

    appare necessario procedere quanto prima ad implementare il Piano Strategico della PAC, intervenendo sugli eco-schemi e sulle norme di condizionalità, migliorando gli interventi settoriali e quelli di sviluppo rurale e alleggerendo in misura significativa l'impianto sanzionatorio;

   ritenuto altresì che:

    appare necessario in futuro procedere ad una rivisitazione complessiva dell'architettura della politica agricola comune, apportandovi modifiche volte a:

     a) incrementarne la dotazione finanziaria – attualmente insufficiente – con l'obiettivo di sostenere il reddito degli agricoltori, assicurare la sovranità alimentare europea e la sicurezza dell'approvvigionamento e contemperare efficacemente la sostenibilità economica con la tutela ambientale;

     b) prorogare il quadro temporaneo di aiuti di Stato per fronteggiare la crisi del settore agricolo;

     c) garantire una moratoria europea sui debiti degli agricoltori degli Stati membri;
     d) aumentare l'importo – auspicabilmente fino al raddoppio – degli aiuti erogabili in regime di «de minimis» nel settore agricolo;

     e) alleggerire gli oneri burocratici connessi alla politica agricola comune introducendo maggiori semplificazioni e prevedendo la digitalizzazione delle procedure;

     f) incrementare le risorse volte a sostenere il ricambio generazionale e l'ingresso dei giovani in agricoltura, prevedendo a tale fine deroghe al quadro della PAC fino al 2027 e vere e proprie modifiche della stessa PAC nel periodo successivo, nonché prevedendo incentivi per gli agricoltori under 40 e per aziende con meno di cinque anni di attività;

     g) favorire e semplificare l'accesso al micro-credito e alla terra per gli agricoltori e in particolare per i giovani;

     h) rivedere le disposizioni sugli eco-schemi valutando la possibilità di remunerare la produzione di beni pubblici e le esternalità positive prodotte dal settore agricolo;

     i) prevedere interventi settoriali in favore di produzioni specifiche (olio di oliva, vino, ortofrutta);

     j) introdurre misure che consentano agli Stati membri di attivare, qualora necessario, misure straordinarie per risolvere situazioni di emergenza;

     k) prevedere risorse europee specifiche per affrontare con iniziative comuni le emergenze di carattere sanitario e fitosanitario e sostenere lo sviluppo delle attività di ricerca in materie di tecniche genomiche nonché prevedere indennizzi per gli agricoltori danneggiati;

   rilevata la necessità che il presente documento finale sia trasmesso tempestivamente alla Commissione europea, nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio,

  esprime una

VALUTAZIONE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   a) al fine di operare una più radicale semplificazione, si valuti la possibilità di accompagnare l'aumento del numero di volte che gli Stati membri possono modificare i rispettivi piani strategici della PAC con l'incremento dei contenuti che possono essere sottoposti a modifica mediante la procedura semplificata della notifica;

   b) al fine di evitare l'imposizione di nuovi obblighi agli agricoltori nel periodo intercorrente tra l'entrata in vigore del regolamento proposto e il 31 dicembre 2025, si valuti l'opportunità di eliminare l'articolo 120 del Regolamento UE 2021/2115;

   c) al fine di lasciare agli agricoltori la scelta tra rotazione e diversificazione delle Pag. 4colture, si valuti di modificare l'Allegato III del medesimo Regolamento UE 2021/2115 eliminando il riferimento alla necessaria autorizzazione degli Stati membri per adottare pratiche di rotazione o diversificazione delle colture in alcune regioni o aree;

   d) tenuto conto del perdurare delle difficoltà in cui versa l'agricoltura europea, in particolare quella italiana, legate al livello ancora alto dei tassi di interesse, all'aumento dei costi di produzione e all'attuale instabilità geopolitica, si ritiene opportuno continuare a perseguire a livello europeo l'aggiornamento della normativa sugli aiuti di Stato in favore delle aziende del settore primario, anche attraverso l'estensione del quadro temporaneo in scadenza il 30 giugno 2024 e l'incremento degli importi degli aiuti «de minimis»;

   e) alla luce delle sfide sempre più complesse che gli agricoltori si trovano ad affrontare sul piano climatico, sanitario e fitosanitario, nonché dell'innovazione, con conseguente impatto sul reddito degli agricoltori, si richiama la necessità che il settore agricolo europeo si doti di una riserva di crisi di importo adeguato, da finanziare con risorse extra PAC, per evitare ulteriori decurtazioni ai pagamenti diretti;

   f) considerando che il divario esistente tra standard di produzione europei e quelli applicati in altri Paesi terzi pone gli agricoltori europei in una condizione di minor competitività sul mercato globale e presta il fianco a fenomeni di concorrenza sleale, con conseguente rischio di delocalizzazione produttiva, si richiama la necessità di promuovere il rispetto di efficaci regole di reciprocità per il commercio dei prodotti agricoli (cosiddette clausole a specchio) all'interno degli accordi commerciali siglati dalla Commissione europea con tali Paesi;

   g) al fine di favorire il ricambio generazionale in agricoltura, ampliare e migliorare il rendimento e la sostenibilità globale delle aziende agricole condotte da giovani e donne, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o miglioramento e riconversione della produzione, dovrebbe essere prevista la costituzione di un apposito fondo a livello europeo finalizzato a sostenere interventi di ristrutturazione del debito contratto dagli agricoltori con i diversi sistemi bancari nazionali.