Doc. XII-quinquies, N. 11

ASSEMBLEA PARLAMENTARE DELL'OSCE

Risoluzione
La sicurezza dei giornalisti nelle zone di conflitto

Trasmessa il 2 novembre 2022

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RESOLUTION
ENSURING THE SAFETY OF JOURNALISTS IN CONFLICT ZONES

   1. Recognizing that journalists operating in conflict zones are afforded protection under international humanitarian law, including the Geneva Conventions of 1949 and their Additional Protocols, setting out rules to protect people who are not taking part in the fighting,

   2. Underscoring the Rome Statute of the International Criminal Court establishing that intentionally directing attacks against civilians, and therefore also against journalists who are not engaged in the hostilities, constitutes a war crime,

   3. Taking into account UN Security Council Resolution 1738 (2006), calling for an end to intentional attacks against journalists in situations of armed conflict, and Resolution 2222 (2015), urging states to comply with the relevant obligations under international law to end impunity and to prosecute those responsible for serious violations of humanitarian law,

   4. Guided by the work of the OSCE Representative on Freedom of the Media through guidebooks on the safety of journalists and the joint statement in 2014 with the Rapporteurs of the UN, the Organization of American States, and the African Commission on Human and Peoples’ Rights, which reminded States of their obligations to improve international protection for journalists in conflict situations,

   5. Emphasizing the importance of press coverage in conflict zones in collecting and sharing reliable information about the conflict, and noting that journalists have an important role in bringing attention to reports of war crimes and human rights violations,

   6. Recalling the paramount importance of ensuring that journalists and media workers can work freely, independently and safely without hindrances, threats or violent reprisals,

   7. Expressing concern at the continued threats and dangers faced by journalists operating in conflict zones, including reports of deliberate attacks, kidnapping and torture,

   8. Highlighting that attacks against journalists not only impact individuals but deter and prevent journalists from exercising their right to seek and disseminate information and deprive the public of the right to know and to access information about conflict zones,

   9. Concerned at the lack of accountability for many perpetrators of attacks on journalists, and noting that many attacks against journalists are not prosecuted under human rights law and international humanitarian law,

   10. Remembering journalists killed during the conflict in Ukraine and across the OSCE region, and paying tribute to journalists continuing to operate in the country to ensure access to reliable and accurate information despite the threats and risks faced,

The OSCE Parliamentary Assembly:

   11. Urges OSCE participating States to ensure the safety of journalists in all conflict zones through respect for human rights law and international humanitarian law;

   12. Encourages all OSCE participating States to join the 52 member countries of the Media Freedom Coalition by signing the Pledge on Media Freedom;

   13. Reiterates that journalists covering armed conflicts have civilian status, as they are not participants in the conflicts they cover and, as such, are protected by the Pag. 3applicable guarantees under human rights law and international humanitarian law;

   14. Condemns resolutely and unequivocally all violence against journalists operating in conflict zones, and remembers the 26 journalists reported by Reporters Without Borders to have been killed this year, including the seven who have lost their lives covering the Ukraine conflict;

   15. Calls on OSCE participating States to ensure that perpetrators of attacks against journalists are held accountable in courts of law for their actions;

   16. Urges the OSCE Representative on Freedom of the Media to monitor and report on the safety of journalists during the conflict in Ukraine;

   17. Calls for open and committed dialogue among governments, non-state groups, journalists, and other interested parties in order to strengthen protections to promote the safety of, and respect for, those reporting on a conflict.

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RISOLUZIONE SU
LA SICUREZZA DEI GIORNALISTI NELLE ZONE DI CONFLITTO

   1. Riconoscendo che i giornalisti che operano nelle zone di conflitto sono protetti dal diritto internazionale umanitario, comprese le Convenzioni di Ginevra del 1949 e i relativi Protocolli aggiuntivi, che stabiliscono norme a tutela delle persone che non prendono parte a combattimenti,

   2. Sottolineando che lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale stabilisce che condurre attacchi deliberati contro civili, e quindi anche contro i giornalisti non impegnati nelle ostilità, costituisce un crimine di guerra,

   3. Tenendo conto della Risoluzione 1738 (2006) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che chiede di porre fine agli attacchi deliberati contro i giornalisti in situazioni di conflitto armato, e della sua Risoluzione 2222 (2015), che esorta gli Stati a rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale per porre fine all'impunità e perseguire i responsabili di gravi violazioni del diritto umanitario,

   4. Guidata dal lavoro del Rappresentante dell'OSCE per la libertà dei media, grazie ai manuali sulla sicurezza dei giornalisti, e dalla dichiarazione congiunta del 2014 con i Relatori delle Nazioni Unite, dell'Organizzazione degli Stati americani e della Commissione africana per i diritti umani e dei popoli, che ha ricordato agli Stati i loro obblighi ai fini del miglioramento della protezione internazionale dei giornalisti in situazioni di conflitto,

   5. Sottolineando l'importanza della copertura della stampa nelle zone di conflitto ai fini della raccolta e della divulgazione di informazioni affidabili sul conflitto stesso, e rilevando che i giornalisti hanno un ruolo importante nell'attirare l'attenzione sulle notizie di crimini di guerra e violazioni dei diritti umani,

   6. Ricordando che è di fondamentale importanza garantire che i giornalisti e gli operatori dei mezzi d'informazione possano lavorare in modo libero, indipendente e sicuro senza intralci, minacce o ritorsioni violente,

   7. Esprimendo preoccupazione per le costanti minacce e pericoli che corrono i giornalisti operanti in zone di conflitto, nonché per le notizie di attacchi deliberati, rapimenti e torture,

   8. Sottolineando che gli attacchi ai giornalisti non colpiscono solo i singoli individui, ma dissuadono i giornalisti e impediscono loro di esercitare il proprio diritto di ricercare e diffondere informazioni, oltre a privare l'opinione pubblica del diritto di sapere e di accedere alle informazioni relative alle zone di conflitto,

   9. Preoccupata dalla mancata attribuzione di responsabilità a molti autori di aggressioni ai giornalisti, e rilevando che molte di esse non sono perseguite ai sensi della normativa dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario,

   10. Ricordando i giornalisti uccisi durante il conflitto in Ucraina e in tutta la regione dell'OSCE, e rendendo omaggio ai giornalisti che continuano a operare nel Paese per garantire l'accesso a informazioni affidabili e accurate nonostante le minacce e i rischi affrontati, L'Assemblea parlamentare dell'OSCE:

   11. Esorta gli Stati partecipanti all'OSCE a garantire la sicurezza dei giornalisti in tutte le zone di conflitto mediante il rispetto della normativa dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario;

   12. Incoraggia tutti gli Stati partecipanti all'OSCE a unirsi ai 52 Paesi membri della Coalizione per la libertà dei media sottoscrivendo l'Impegno per la libertà dei media;

   13. Ribadisce che i giornalisti che seguono i conflitti armati hanno lo status di Pag. 5civili, in quanto non prendono parte ai conflitti che seguono e, in quanto tali, sono protetti dalle garanzie applicabili ai sensi della normativa dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario;

   14. Condanna in modo risoluto e inequivocabile tutte le violenze contro i giornalisti che operano in zone di conflitto e ricorda i 26 giornalisti uccisi quest'anno secondo quanto riferisce Reporter Senza Frontiere, compresi i sette che hanno perso la vita mentre coprivano il conflitto in Ucraina;

   15. Invita gli Stati partecipanti all'OSCE a garantire che gli autori di aggressioni ai giornalisti siano chiamati a rispondere in tribunale delle loro azioni;

   16. Esorta il Rappresentante dell'OSCE per la libertà dei media a monitorare e riferire sulla sicurezza dei giornalisti durante il conflitto in Ucraina;

   17. Invita a un dialogo aperto e impegnato tra governi, gruppi non statali, giornalisti e altre parti interessate, al fine di rafforzare le protezioni così da promuovere la sicurezza di coloro che riferiscono su un conflitto e il rispetto nei loro confronti.