Doc. IV-ter, N. 13-A

RELAZIONE
DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI

(Relatrice: FORATTINI)

sulla

RICHIESTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITÀ, AI SENSI DELL'ARTICOLO 68, PRIMO COMMA, DELLA COSTITUZIONE, NELL'AMBITO DI UN PROCEDIMENTO CIVILE

nei confronti di
VITTORIO SGARBI

(deputato all'epoca dei fatti)

(procedimento n. 16640/2021 RG - atto di citazione
della deputata Maria Rosaria Carfagna)

PERVENUTA DAL TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA - SECONDA SEZIONE CIVILE

il 14 ottobre 2022

Presentata alla Presidenza il 17 maggio 2023

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  1. L'atto di citazione dell'on. Carfagna. Le affermazioni asseritamente diffamatorie dell'on. Sgarbi.

  Onorevoli Colleghi! — La Giunta per le autorizzazioni riferisce all'Assemblea in merito a una richiesta di insindacabilità parlamentare di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione proveniente dal Tribunale civile di Roma (NRG 16640/2021). La Giunta ha dedicato all'esame del caso le sedute dell'1, 8, 22 e 29 marzo 2023 nonché del 4 aprile 2023.
  Al riguardo si rappresenta che, con atto del 24 febbraio 2021, l'on. Maria Rosaria Carfagna – al tempo vice Presidente della Camera – ha citato in giudizio presso il predetto Tribunale civile di Roma l'on. Vittorio Sgarbi – deputato all'epoca dei fatti – per sentirlo condannare al pagamento di euro 30.000 a titolo di risarcimento del danno da diffamazione conseguente a talune affermazioni ritenute lesive del proprio onore e della propria reputazione, pronunciate dal medesimo on. Sgarbi in tre distinti video pubblicati sulla sua pagina Facebook e riportati da diversi quotidiani on line.
  Il primo video asseritamente offensivo dell'on. Sgarbi viene richiamato dal Messaggero online del 12 giugno 2020, nel cui articolo si legge: «(...) Sgarbi, con una mascherina gialla legata agli occhiali, replica in modo pesante e offensivo:Abbiamo visto l'inaudito richiamo, l'arroganza di una vicepresidente della Camera che con aria da maestrina o da preside mi ha detto di mettere la mascherina. Ma chi c... sei? Nel suo ordine, basato sulla sua assoluta ignoranza, sembrerebbe che da parte mia ci fosse stato un gesto polemico. Io la mascherina ce l'avevo, la tenevo legata agli occhiali, un poco lasca. Nessuno ha detto che devo indossare la mascherina alle orecchie, ignorante. Spero di non vederla più e di non salutarla. Io la mascherina la indosso come voglio e farei meglio a non indossarla perché fa male. Serve solo il distanziamento sociale. Capra!”».
  In tale video l'on. Sgarbi faceva evidentemente riferimento alla seduta dell'Assemblea del giorno precedente (11 giugno 2020), nel corso della quale l'on. Carfagna, Presidente di turno, l'aveva più volte richiamato all'ordine intimandogli di indossare correttamente la mascherina(1).
  Il secondo video è dell'8 settembre 2020, titolato «Alcune cose su Mara Carfagna e i negazionisti», nel quale l'on. Sgarbi afferma: «Mi fa più schifo la Carfagna, spero che in Tribunale venga condannata per avere mentito, (...), io comunque l'ho denunciata, e l'ho denunciata non per quello che ha fatto contro di me, per le bugie che ha detto, per la volgarità che rappresenta, (...). E adesso questa personaggia così modesta, che fa la vicepresidente della Camera che dà ordini: “Sgarbi si metta a posto la mascherina”, ma va a cagare, (...), sì sono l'unico intelligente, siete 629 retorici terroristi, terroristi, terroristi, volete che la gente muoia, siete contenti del Coronavirus per avere misure di eccezione, di emergenza, fate cagare (...) felici che ci sia il male, felici che Briatore si sia ammalato, e quando lui sarà guarito, vorrà dire che la malattia non è stata così importante, ma forse a voi non vi conviene, ed ecco allora la richiesta solenne della Carfagna: “la politica esuli i negazionisti” (...) la terrorista Carfagna, (...) da rabbrividire la vostra ipocrisia, la vostra menzogna. (...). Anche la Gelmini si è messa contro di me nel gruppo in cui si sono riuniti questi quattro balordi (...) mi hanno cacciato dal Parlamento per quindici giorni, la conferenza dei capigruppo del cazzo, con la Sorcagna, con la Carfagna, la Sorcagna che dice, la Sorcagna ecco la Sorcagna che dice: “ha cercato anche di negare di avermi insultata”; ma come posso insultare una che non esiste, una che non esiste, ma Pag. 3vaffanculo, ma vaffanculo, ma vaffanculo la Carfagna, la Scarpagna, la Scapogna, come (...) l'ho chiamata prima, la Sorcagna, la Sorcagna, (...) mi fa schifo, mi fa orrore, (...), (...) tornerò e vi mangerò vivi, bugiardi, terroristi, orrore, (...) la politica della Carfagna è fatta di (...) quattro mentecatti che non capiscono un cazzo come lei, mi fate schifo, vanno isolati i coglioni come voi, non i negazionisti, i terroristi, fate schifo, Sorcagna di merda».
  Il terzo video è del 9 settembre 2020, titolato «L'Istituto Superiore della Sanità:Emergenza finita”. Chi, ingiustificatamente, diffonde terrore è semplicemente un terrorista», in cui l'on. Sgarbi pronuncia dichiarazioni asseritamente diffamatorie nei confronti dell'on. Carfagna affermando, tra le altre cose, che: «(...) chi chiama quelli come me “negazionisti” terroristi sono (...), 1 settembre “L'emergenza Coronavirus è finita”, sono io che lo dico? Sono io il negazionista? (...) La conferma viene dall'Istituto Superiore della Sanità, non devo ascoltarlo? Devo far finta di non averlo letto? Che altrimenti quella intollerabile cretina della Carfagna dice “Isolatevi”, quella poveretta, in Parlamento solo per essere stata in ginocchio davanti a Berlusconi, e adesso lei (dice) “Isoliamo le mamme”, isolare perché? Uno non può pensare una cosa diversa da quella che pensa la tua inutile mente, Carfagna? E pure queste cretinate servono a difendere i cittadini (...), voi sareste contenti Fico e Carfagna che il virus facesse strage tutti i giorni, sareste contenti che tutti fossero morti, ma se i morti sono 3, 4 o 5 e di altre cause sono di quantità superiore noi dobbiamo continuare a dire che il Coronavirus è un male terribile e questo vi piace a voi, iettatori, beccamorti, terroristi altro che negazionisti, (...) oggi è un fatto – lo spiega anche il report settimanale dell'Istituto Superiore della Sanità, Carfagna lo ascolti? Apri le orecchie! Togli la cera che hai nelle orecchie – che le infezioni diagnosticate negli ultimi mesi presentino una minore gravità clinica (...), se io leggo questo non devo diffonderlo? (...), mi chiedo – tu non lo capirai perché ormai hai perso completamente il lume della ragione – ma perché io devo sapere che uno è malato di Coronavirus? Perché devo fargli un tampax obbligatorio? (...) Perché questa è una malattia pubblica? (...) Questo è il problema vero, al di là del fatto che il pericolo sia molto diminuito, lo dice l'Istituto Superiore della Sanità ma a voi (Carfagna & Co.) non interessa, dovete chiamare negazionisti quelli che leggono notizie rassicuranti, terroristi siete, terroristi, terroristi, (...) possibile che non capiate Carfagna, (...), gente inutile, voi che siete dalla parte del giusto, che la malattia deve essere una cosa che uno tiene per sé, che nasconde con pudore, che non fa sapere al mondo, non diffondi la notizia che sei malato, è una cosa volgare, schifosa, questo è il terrorismo, questo voi rappresentate, fate cagare, schifosi, siete contenti del coronavirus, e quando si dice che esso è calato fate finta di niente, (...) ma capite o no zucche vuote? Capre! Carfagna capra, Fico capra! Mi fa schifo che mi rappresentiate in Parlamento, sono stato cacciato, tornerò per mandarvi a fare in culo come vi meritate, ridicoli, schifosi, balordi, orridi, addio».
  Nei due video dell'8 e del 9 settembre 2020 l'on. Sgarbi faceva evidentemente riferimento, oltre che alla già ricordata seduta dell'Assemblea dell'11 giugno 2020, anche a quella del 25 giugno 2020, nel corso della quale egli era stato espulso dall'Aula dall'on. Carfagna, Presidente di turno, per aver insultato con epiteti offensivi la stessa on. Carfagna nonché l'on. Bartolozzi, che l'aveva criticato per aver espresso giudizi apparsi eccessivamente critici nei confronti del CSM e della magistratura(2).

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  2. Sulla sussistenza dei presupposti dell'insindacabilità parlamentare.

  Per ciò che attiene alla sussistenza dei presupposti dell'insindacabilità parlamentare, si segnala che:

   a) nel corso del giudizio e durante l'audizione personale in Giunta, l'on. Sgarbi ha eccepito l'insindacabilità delle opinioni espresse, ritenendole connesse all'esercizio della funzione parlamentare. Con particolare riferimento alle opinioni rese nel video del 12 giugno 2020 (richiamato dal Messaggero on line), l'on. Sgarbi ritiene che il nesso funzionale conseguirebbe al fatto che esse «erano meramente riproduttive di vicende intra moenia» e segnatamente di quanto accaduto durante la seduta dell'Assemblea dell'11 giugno 2020. In tale occasione, l'on. Sgarbi crede di essere stato ingiustamente richiamato dall'on. Carfagna per il fatto di aver involontariamente indossato la mascherina senza coprire il naso e la bocca. In tale prospettiva, con le frasi: «nella sua assoluta ignoranza», «ignorante», «capra», egli avrebbe voluto soltanto censurare – anche se con toni definiti «forti, aspri ed iperbolici» – l'atteggiamento dell'on. Carfagna, la quale avrebbe dovuto a suo dire conoscere e, quindi, «non ignorare» che nella lotta al Covid 19 l'uso prolungato della mascherina, in taluni casi, avrebbe potuto anche nuocere alla salute.
   Per quanto invece attiene ai due video dell'8 e del 9 settembre 2020, l'ex deputato in questione afferma che le propalazioni asseritamente diffamatorie in essi presenti rappresenterebbero «un riassunto di quello che si era verificato nell'aula parlamentare nel corso delle sedute dell'11 e del 25 giugno 2020». L'on. Sgarbi ritiene inoltre di aver legittimamente esercitato il diritto di critica nei confronti di coloro che insistevano sull'emergenza da «Covid-19» nonché nei confronti dei colleghi deputati che lo avevano sanzionato con l'interdizione dai lavori parlamentari a seguito degli incidenti avvenuti nel corso della seduta del 25 giugno 2020;

   b) ad avviso della difesa dell'on. Carfagna, invece, le dichiarazioni rese dall'on. Sgarbi non potrebbero vantare alcun collegamento funzionale con l'attività parlamentare e, conseguentemente, non potrebbero essere coperte dalla prerogativa dell'insindacabilità. Invero, le affermazioni ingiuriose sopra ricordate, lungi dal poter essere considerate espressione dell'esercizio della funzione parlamentare, costituirebbero «un mero esercizio di turpiloquio ai danni dell'on. Carfagna, un ingiustificabile, volgare e gratuito attacco personale all'odierna attrice, volto a delegittimare, non le sue idee e/o il suo operato, ma lei stessa come persona, come donna e come politica»;

   c) il Tribunale di Roma procedente ha ritenuto inapplicabile al caso in esame l'articolo 68, primo comma, della Costituzione e, ai sensi dell'articolo 3, co. 4, della legge n. 104 del 2003, ha disposto la trasmissione (obbligatoria) alla Camera di copia degli atti del fascicolo e la sospensione del procedimento.

  3. La proposta di sindacabilità delle dichiarazioni dell'on. Sgarbi.

  Così ricostruiti sinteticamente i fatti e le posizioni delle parti, la Giunta propone all'Assemblea di deliberare che le dichiarazioni rese dall'on. Sgarbi nei riguardi dell'on. Carfagna – contenute nei video pubblicati sulla propria pagina Facebook il 12 giugno 2020 nonché l'8 e il 9 settembre 2020 – non costituiscono opinioni espresse nell'esercizio della funzione parlamentare ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione.
  A sostegno di tale proposta depongono le seguenti considerazioni:

   1) in via generale, si sottolinea preliminarmente che, da una molteplicità di Pag. 5norme contenute nel regolamento della Camera, è possibile desumere il principio fondamentale secondo cui le funzioni parlamentari debbano essere svolte secondo correttezza. Ad esempio, in base a quanto disposto dagli articoli 58, 59 e 139-bis, i deputati – nello svolgimento della propria attività istituzionale – non possono utilizzare espressioni «sconvenienti» né parole che turbino la libertà delle discussioni o l'ordine della seduta o che ledano ingiustamente l'onorabilità altrui. Ai sensi dell'articolo 60, poi, un deputato che ingiuri uno o più colleghi, i membri del Governo o il Presidente della Repubblica può essere espulso dall'aula per il resto della seduta o per un periodo da due a quindici giorni, a seconda della gravità dei fatti. Norme analoghe sono contenute nel regolamento del Senato (cfr. articoli 66, 87, 88 e 146). Non va poi dimenticato che, a tenore dell'articolo 54 della Costituzione, i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche devono esercitarle con disciplina e onore.
   Si consideri, inoltre, anche il «Parere sullo svolgimento di richiami al regolamento o per l'ordine dei lavori e sull'osservanza dei limiti di correttezza negli interventi», approvato all'unanimità dalla Giunta per il regolamento della Camera nella seduta del 24 ottobre 1996. Con particolare riferimento alla prerogativa dell'insindacabilità, tale parere sottolinea che «la particolare tutela che l'articolo 68 della Costituzione accorda alla libertà di espressione dei parlamentari è fondamentale guarentigia di indipendenza nell'esercizio della rappresentanza politica. L'ampiezza di tale prerogativa richiede tuttavia un vigile senso di responsabilità da parte di coloro che ne sono titolari, affinché essa non si trasformi in arbitrario strumento per ledere diritti e posizioni soggettive, di persone fisiche e giuridiche come di organi dello Stato, parimenti garantiti da norme di rango costituzionale».
   Tale cornice normativa interna, unitamente alla prassi applicativa, esclude dunque con chiarezza che, nello svolgimento dell'attività parlamentare intra moenia, si possano utilizzare insulti, dileggi o comunque espressioni volgari di ogni tipo. Da ciò consegue dunque che, affinché possa ritenersi applicabile la prerogativa dell'insindacabilità alle dichiarazioni rese extra moenia – insindacabilità che per definizione esige la connessione con una pregressa attività parlamentare tipica – anche le medesime dichiarazioni extra moenia debbano essere caratterizzate dall'impiego di espressioni lessicali continenti e rispettose delle predette disposizioni regolamentari.

   2) Con specifico riferimento al caso concreto, sembra innegabile che – nei video oggetto di scrutinio nel procedimento civile de quo – l'on. Sgarbi abbia impiegato espressioni volgari e indirizzato meri insulti all'on. Carfagna. Senza ripeterli nuovamente ex professo, basti qui ricordare che si è trattato di offese compiute mediante l'utilizzo del c.d. argumentum ad hominem, che è inteso a screditare l'avversario mediante l'evocazione di una sua pretesa indegnità o inadeguatezza personale anziché mediante la critica del suo pensiero o del suo operato.
   Le espressioni e gli epiteti in esame, ove impiegati nelle sedi parlamentari, sarebbero stati di certo bloccati dalla Presidenza di turno. Ne è prova il fatto che l'on. Sgarbi, per aver rivolto analoghe (e forse più blande) ingiurie all'on. Carfagna e all'on. Bartolozzi nel corso della seduta del 25 giugno 2020, è stato espulso dall'Aula e sanzionato dall'Ufficio di Presidenza con l'interdizione dai lavori parlamentari per quindici giorni ai sensi dell'articolo 60 del regolamento.
   Infine si evidenzia che, per costante giurisprudenza della Corte costituzionale, «la prerogativa parlamentare di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione non può essere estesa sino a ricomprendere gli insulti – di cui è comunque discutibile la qualificazione come opinioni – solo perché collegati con le battaglie condotte da esponenti parlamentari» (v. sentenze n. 59 del 2018; n. 257 del 2002 e n. 137 del 2001). Infatti – prosegue la Corte – «l'uso del turpiloquio non fa parte del modo di esercizio delle funzioni parlamentari ammesso dalle norme che dall'articolo 64 della Costituzione traggono la competenza a disciplinare in modo esclusivo l'ordinamento interno delle Camere del Parlamento. A fortiori, le stesse espressioni non possono Pag. 6essere ritenute esercizio della funzione parlamentare quando usate al di fuori delle Camere stesse» (sentenza n. 249 del 2006).
   Per concludere, la Giunta per le autorizzazioni propone all'Assemblea di dichiarare sindacabili, e quindi sottoponibili al vaglio di merito del giudice procedente, le espressioni utilizzate dall'on. Sgarbi nei tre video pubblicati su Facebook il 12 giugno 2020 e l'8 e il 9 settembre 2020.

Antonella FORATTINI, relatrice.

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ALLEGATO

Estratto dei resoconti sommari della Giunta
per le autorizzazioni del 1°, 8, 22, 29 marzo e 4 aprile 2023

Mercoledì 1° marzo 2023

DELIBERAZIONI IN MATERIA
D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione ex articolo 3, comma 4, della legge n. 140/2003 pervenuta dal Tribunale ordinario di Roma nell'ambito di un procedimento civile promosso nei confronti di Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, (procedimento n. 16640/2021 RG – atto di citazione della deputata Maria Rosaria Carfagna) (Doc. IV-ter, n. 13).

(Esame e rinvio).

  Enrico COSTA, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca l'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità, che scaturisce da un procedimento civile promosso nei confronti di Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il Tribunale ordinario di Roma (procedimento n. 16640/2021 RG – atto di citazione della deputata Maria Rosaria Carfagna) (Doc. IV-ter, n. 13). Fa presente che si tratta di una richiesta pervenuta dall'autorità giudiziaria il 14 ottobre 2022, sulla quale ha affidato l'incarico di relatrice alla deputata Antonella Forattini, cui cede la parola per l'illustrazione della vicenda.

  Antonella FORATTINI (PD-IDP), relatrice, fa presente che, con atto del 24 febbraio 2021 l'on. Maria Rosaria Carfagna – al tempo vice Presidente della Camera – ha citato in giudizio presso il Tribunale civile di Roma l'on. Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, per sentirlo condannare al pagamento di euro 30.000 a titolo di risarcimento del danno da diffamazione conseguente a talune affermazioni ritenute lesive del proprio onore e della propria reputazione, pronunciate dal medesimo on. Sgarbi in tre distinti video pubblicati sulla sua pagina Facebook e riportati da diversi quotidiani on line.
  Evidenzia che il primo video asseritamente offensivo, pubblicato dall'on. Sgarbi, viene richiamato da un articolo del Messaggero online del 12 giugno 2020, in cui – come riferito nell'atto di citazione dell'on. Carfagna – si legge testualmente: «(...) Sgarbi, con una mascherina gialla legata agli occhiali, replica in modo pesante e offensivo:Abbiamo visto l'inaudito richiamo, l'arroganza di una vicepresidente della Camera che con aria da maestrina o da preside mi ha detto di mettere la mascherina. Ma chi c... sei? Nel suo ordine, basato sulla sua assoluta ignoranza, sembrerebbe che da parte mia ci fosse stato un gesto polemico. Io la mascherina ce l'avevo, la tenevo legata agli occhiali, un poco lasca. Nessuno ha detto che devo indossare la mascherina alle orecchie, ignorante. Spero di non vederla più e di non salutarla. Io la mascherina la indosso come voglio e farei meglio a non indossarla perché fa male. Serve solo il distanziamento sociale. Capra!”». Sottolinea che in tale video l'on. Sgarbi faceva evidentemente riferimento alla seduta dell'Assemblea del giorno precedente (11 giugno 2020), nel corso della quale l'on. Carfagna, presidente di turno, l'aveva più volte richiamato all'ordine intimandogli di indossare correttamente la mascherina.
  Evidenzia ancora che il secondo video è dell'8 settembre 2020, intitolato «Alcune cose su Mara Carfagna e i negazionisti», nel quale l'on. Sgarbi – così come testualmente riportato nell'atto di citazione – afferma: «Mi fa più schifo la Carfagna, spero che in Tribunale venga condannata per avere mentito, (...), io comunque l'ho denunciata, e l'ho denunciata non per quello che ha fatto contro di me, per le bugie che ha detto, per la volgarità che rappresenta, (...). E adesso questa personaggia così modesta, che fa la Pag. 8vicepresidente della Camera che dà ordini: “Sgarbi si metta a posto la mascherina”, ma va a cagare, (...), sì sono l'unico intelligente, siete 629 retorici terroristi, terroristi, terroristi, volete che la gente muoia, siete contenti del Coronavirus per avere misure di eccezione, di emergenza, fate cagare (...) felici che ci sia il male, felici che Briatore si sia ammalato, e quando lui sarà guarito, vorrà dire che la malattia non è stata così importante, ma forse a voi non vi conviene, ed ecco allora la richiesta solenne della Carfagna: “la politica esuli i negazionisti” (...) la terrorista Carfagna, (...) da rabbrividire la vostra ipocrisia, la vostra menzogna. (...). Anche la Gelmini si è messa contro di me nel gruppo in cui si sono riuniti questi quattro balordi (...) mi hanno cacciato dal Parlamento per quindici giorni, la conferenza dei capigruppo del cazzo, con la Sorcagna, con la Carfagna, la Sorcagna che dice, la Sorcagna ecco la Sorcagna che dice: “ha cercato anche di negare di avermi insultata”; ma come posso insultare una che non esiste, una che non esiste, ma vaffanculo, ma vaffanculo, ma vaffanculo la Carfagna, la Scarpagna, la Scapogna, come (...) l'ho chiamata prima, la Sorcagna, la Sorcagna, (...) mi fa schifo, mi fa orrore, (...), (...) tornerò e vi mangerò vivi, bugiardi, terroristi, orrore, (...) la politica della Carfagna è fatta di (...) quattro mentecatti che non capiscono un cazzo come lei, mi fate schifo, vanno isolati i coglioni come voi, non i negazionisti, terroristi, fate schifo, Sorcagna di merda».
  Al riguardo chiede al presidente se è possibile riprodurre in aula l'intero video, della durata di circa otto minuti, che è stato trasmesso dall'autorità giudiziaria ed è quindi agli atti della Giunta.

  Enrico COSTA, presidente, non essendovi obiezioni, autorizza la riproduzione in aula del video pubblicato l'8 settembre 2020 sulla pagina Facebook dell'on. Sgarbi.

  (la Giunta procede alla visione del video sullo schermo presente nell'aula).

  Antonella FORATTINI (PD-IDP), relatrice, prosegue ricordando che il terzo video è del 9 settembre 2020 ed è intitolato: «L'Istituto Superiore della Sanità:Emergenza finita”. Chi, ingiustificatamente, diffonde terrore è semplicemente un terrorista», nel quale l'on. Sgarbi pronuncia dichiarazioni asseritamente diffamatorie nei confronti dell'on. Carfagna e in particolare – come riportato testualmente nell'atto di citazione – afferma che: «(...) chi chiama quelli come me “negazionisti” terroristi sono (...). Primo settembre “L'emergenza Coronavirus è finita”, sono io che lo dico? Sono io il negazionista? (...) La conferma viene dall'Istituto Superiore della Sanità, non devo ascoltarlo? Devo far finta di non averlo letto? Che altrimenti quella intollerabile cretina della Carfagna dice “isolatevi”; quella poveretta, in Parlamento solo per essere stata in ginocchio davanti a Berlusconi, e adesso lei (dice): “isoliamo le mamme”, isolare perché? Uno non può pensare una cosa diversa da quella che pensa la tua inutile mente, Carfagna? E pure queste cretinate servono a difendere i cittadini (...), voi sareste contenti (...) Carfagna che il virus facesse strage tutti i giorni, sareste contenti che tutti fossero morti, ma se i morti sono 3, 4 o 5 e di altre cause sono di quantità superiore noi dobbiamo continuare a dire che il Coronavirus è un male terribile e questo vi piace a voi, iettatori, beccamorti, terroristi altro che negazionisti, (...) oggi è un fatto – lo spiega anche il report settimanale dell'Istituto Superiore della Sanità, Carfagna lo ascolti? Apri le orecchie! Togli la cera che hai nelle orecchie – che le infezioni diagnosticate negli ultimi mesi presentino una minore gravità clinica (...), se io leggo questo non devo diffonderlo? (...), mi chiedo – tu non lo capirai perché oramai hai perso completamente il lume della ragione – ma perché io devo sapere che uno è malato di Coronavirus? Perché devo fargli un tampax obbligatorio? (...) Perché questa è una malattia pubblica? (...) Questo è il problema vero, al di là del fatto che il pericolo sia molto diminuito, lo dice l'Istituto Superiore della Sanità ma a voi (Carfagna & Co.) non interessa, dovete chiamare negazionisti quelli che leggono notizie rassicuranti, terroristi siete, terroristi, terroristi , (...) possibile che non capiate, Carfagna (...), gente inutile, voi che siete dalla parte del giusto, che la malattia deve essere una cosa che uno tiene per Pag. 9sé, che nasconde con pudore, che non fa sapere al mondo, non diffondi la notizia che sei malato, è una cosa volgare, schifosa, questo è il terrorismo, questo voi rappresentate, fate cagare, schifosi, siete contenti del Coronavirus, e quando si dice che esso è calato fate finta di niente, (...) ma capite o no zucche vuote? Capre! Carfagna capra (...)! Mi fa schifo che mi rappresentiate in Parlamento, sono stato cacciato, tornerò per mandarvi a fare in culo come vi meritate, ridicoli, schifosi, balordi, orridi, addio».
  A suo avviso, nei due video dell'8 e del 9 settembre 2020, l'on. Sgarbi faceva riferimento, oltre che alla già ricordata seduta dell'Assemblea dell'11 giugno 2020, anche a quella del 25 giugno 2020, nel corso della quale egli era stato espulso dall'Aula dall'on. Carfagna, presidente di turno, per aver insultato con epiteti offensivi la stessa on. Carfagna nonché l'on. Bartolozzi, che l'aveva criticato per aver espresso giudizi apparsi eccessivamente critici nei confronti del CSM e della magistratura.
  Sotto il profilo più squisitamente processuale, segnala che: a) nel corso del giudizio, la difesa dell'on. Sgarbi ha eccepito l'insindacabilità delle opinioni espresse, ritenendole connesse all'esercizio della funzione parlamentare. Con particolare riferimento alle opinioni rese nel video del 12 giugno 2020 (richiamato dal Messaggero on line), la stessa difesa ritiene che il nesso funzionale conseguirebbe al fatto che esse «erano meramente riproduttive di vicende intra moenia» e segnatamente di quanto accaduto durante la seduta dell'Assemblea dell'11 giugno 2020. Per quanto invece attiene ai due video dell'8 e del 9 settembre 2020, parte convenuta afferma che le propalazioni asseritamente diffamatorie in essi presenti rappresenterebbero «un riassunto di quello che si era verificato nell'aula parlamentare nel corso delle sedute dell'11 e del 25 giugno 2020»; b) ad avviso della difesa dell'on. Carfagna, le dichiarazioni rese dall'on. Sgarbi non potrebbero invece vantare alcun collegamento funzionale con l'attività parlamentare e, conseguentemente, non potrebbero essere coperte dalla prerogativa dell'insindacabilità. Invero, le affermazioni ingiuriose sopra ricordate, lungi dal poter essere considerate espressione dell'esercizio della funzione parlamentare, costituirebbero «un mero esercizio di turpiloquio ai danni dell'on. Carfagna, un ingiustificabile, volgare e gratuito attacco personale all'odierna attrice, volto a delegittimare, non le sue idee e/o il suo operato, ma lei stessa come persona, come donna e come politica»; c) il Tribunale di Roma procedente ha ritenuto inapplicabile al caso in esame l'articolo 68, primo comma, della Costituzione e, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, della legge n. 104 del 2003, ha disposto la trasmissione alla Camera di copia degli atti del fascicolo e la sospensione del procedimento.
  Evidenzia che i principali atti inviati dal Tribunale sono: 1) l'atto di citazione e altre note di trattazione scritta dell'on. Carfagna; 2) la memoria di comparsa e risposta, oltre che altre note di trattazione scritta dell'on. Sgarbi; 3) l'ordinanza con cui il Tribunale di Roma ha sospeso il processo e trasmesso gli atti alla Camera. Ricorda che sono a disposizione dei membri della Giunta i tre video dell'on. Sgarbi del 12 giugno 2020, dell'8 e del 9 settembre 2020.
  Fa presente che la prossima udienza del Tribunale è fissata il 14 marzo 2023 e che, nell'ordinanza del 13 settembre 2022 con cui ha trasmesso gli atti alla Camera, il medesimo Tribunale ha stabilito che – trascorso il termine di sospensione obbligatoria di 90 giorni previsto per legge (che quindi è nel frattempo scaduto) – il procedimento riprenderà regolarmente.
  Conclude informando i colleghi che avanzerà una proposta alla Giunta dopo che l'interessato avrà fornito i chiarimenti ritenuti opportuni – personalmente o tramite l'invio di note scritte – ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento e naturalmente dopo il dibattito che ne seguirà in Giunta. Anticipa al riguardo che, a suo avviso, la Giunta è chiamata a valutare non solo se le dichiarazioni rese dall'on. Sgarbi siano o meno attinenti alla sua attività parlamentare nel caso concreto ma anche – e più in generale – se il turpiloquio e gli insulti (pur se in ipotesi riproduttivi di attività intra moenia) possano essere considerati opinioni espresse nell'esercizio della funzione parlamentare in base a quanto Pag. 10stabilisce l'articolo 68, primo comma, della Costituzione.

  Enrico COSTA, presidente, non essendovi altri interventi, comunica che provvederà, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera, a invitare l'interessato a fornire i chiarimenti che ritenga opportuni, personalmente in audizione innanzi alla Giunta o tramite l'invio di note scritte.
  Propone quindi di proseguire nelle prossime sedute con l'esame del solo caso relativo all'on. Sgarbi visto che – da informazioni acquisite dagli uffici – il procedimento penale relativo al caso dell'on. Cunial è stato sospeso fino all'esito della deliberazione della Camera, mentre quello relativo al caso dell'on. Sgarbi riprenderà regolarmente a partire dal 14 marzo prossimo.
  Si riserva, infine, di convocare la Giunta in una prossima seduta.

Mercoledì 8 marzo 2023

DELIBERAZIONI IN MATERIA
D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione ex articolo 3, comma 4, della legge n. 140/2003 pervenuta dal Tribunale ordinario di Roma nell'ambito di un procedimento civile promosso nei confronti di Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, (procedimento n. 16640/2021 RG – atto di citazione della deputata Maria Rosaria Carfagna) (doc. IV-ter, n. 13).

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 1° marzo 2023.

  Enrico COSTA, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità, che scaturisce da un procedimento civile promosso nei confronti di Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il Tribunale ordinario di Roma (procedimento n. 16640/2021 RG – atto di citazione della deputata Maria Rosaria Carfagna) (Doc. IV-ter, n. 13). Avvisa i colleghi che l'on. Sgarbi ha fatto pervenire una memoria scritta, preannunciando al contempo di voler essere anche ascoltato dalla Giunta sui fatti oggetto del procedimento in corso.
  Chiede quindi alla relatrice, deputata Antonella Forattini, di riassumere brevemente i contenuti delle note inviate dall'interessato.

  Antonella FORATTINI (PD-IDP), relatrice, ricorda che lunedì scorso l'on. Sgarbi ha inviato alla Giunta alcune note difensive che ricalcano sostanzialmente quanto dal medesimo già sostenuto nella comparsa di costituzione e risposta depositata in Tribunale.
  Riassume brevemente il contenuto di tale note come segue.
  Relativamente al video richiamato dal quotidiano «Il Messaggero» online il 12 giugno 2020, riferisce che l'on. Sgarbi ritiene di non avere alcuna responsabilità: egli si sarebbe limitato a descrivere i fatti verificatisi il giorno precedente nel corso della seduta in assemblea. In tale occasione, l'on. Sgarbi crede di essere stato ingiustamente richiamato dall'on. Carfagna per il fatto di aver involontariamente indossato la mascherina senza coprire il naso e la bocca. In tale prospettiva, con le frasi: «nella sua assoluta ignoranza», «ignorante», «capra», egli avrebbe voluto soltanto censurare – anche se con toni «forti, aspri ed iperbolici» – l'atteggiamento dell'on. Carfagna, la quale avrebbe dovuto a suo dire conoscere e, quindi, «non ignorare» che nella lotta al COVID-19 l'uso prolungato della mascherina, in taluni casi, avrebbe potuto anche nuocere alla salute.
  Per quanto invece attiene alle frasi pronunciate nel video dell'8 settembre 2020, ad avviso dell'on. Sgarbi le stesse rappresenterebbero unicamente una legittima critica – anche se con toni «forti, aspri e coloriti» – all'atteggiamento asseritamente zelante dell'on. Carfagna che, con il suo comportamento irreprensibile, avrebbe finito per provocare l'on. Sgarbi, che comunque stava indossando la mascherina.
  Infine, per quanto riguarda le dichiarazioni rilasciate nel video del 9 settembre 2020, riporta che l'on. Sgarbi ritiene di aver legittimamentePag. 11 esercitato il diritto di critica nei confronti di coloro che insistevano sull'emergenza da «Covid-19» nonché nei confronti dei colleghi deputati che lo avevano sanzionato con l'interdizione dai lavori parlamentari a seguito degli incidenti avvenuti nel corso della seduta del 25 giugno 2020.

  Enrico COSTA, presidente, sospende la seduta per verificare se l'on. Sgarbi è presente in sede per essere ascoltato dalla Giunta ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento.

  La seduta, sospesa alle 8.55, riprende alle 9.

  Enrico COSTA, presidente, constatando che l'on. Sgarbi non è presente in sede, rinvia l'audizione ad altra seduta. Propone quindi di proseguire la settimana prossima il seguito dell'esame del caso relativo alla ex deputata Cunial, cui verrà rivolto l'invito per essere ascoltata ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento.

  Antonella FORATTINI (PD-IDP), relatrice, ricordando che l'udienza riguardante il procedimento civile pendente a carico dell'on. Sgarbi si svolgerà il 14 marzo prossimo e che quindi i tempi a disposizione della Giunta per il prosieguo dell'esame risultano ristretti, chiede se ci sia il tempo necessario per il completamento dei lavori della Giunta.

  Enrico COSTA, presidente, crede che la Giunta non riuscirà a concludere l'esame per quella data. Ricorda comunque che la deliberazione in materia di insindacabilità rientra tra le competenze dell'Assemblea, spettando alla Giunta un ruolo istruttorio.

  Devis DORI (AVS) chiede delucidazioni circa le modalità con cui l'autorità giudiziaria verrà informata dello stato del procedimento presso la Giunta, al fine dell'eventuale prosieguo della procedura in sede giurisdizionale.

  Enrico COSTA, presidente, comunica che – dando seguito alla richiesta di informazioni contenuta nell'ordinanza con cui il Tribunale di Roma ha trasmesso gli atti alla Camera – gli Uffici comunicheranno all'autorità giudiziaria che il procedimento relativo all'on. Sgarbi è attualmente ancora pendente presso la Giunta. Spetterà quindi alla medesima autorità giudiziaria valutare come procedere in sede giurisdizionale.

  Dario IAIA (FDI) si dichiara d'accordo circa il prosieguo dei lavori della Giunta.

  Enrico COSTA, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Mercoledì 22 marzo 2023

DELIBERAZIONI IN MATERIA
D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione ex articolo 3, comma 4, della legge n. 140 del 2003 pervenuta dal Tribunale ordinario di Roma nell'ambito di un procedimento civile promosso nei confronti di Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, (procedimento n. 16640/2021 RG – atto di citazione della deputata Maria Rosaria Carfagna) (Doc. IV-ter, n. 13).

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo l'8 marzo 2023.

  Enrico COSTA, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile promosso nei confronti di Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale ordinario di Roma – seconda sezione civile (procedimento n. 16640/2021 RG – atto di citazione della deputata Maria Rosaria Carfagna) (Doc. IV-ter, n. 13).
  Ricorda che nelle sedute del 1° e dell'8 marzo la relatrice, deputata Antonella Forattini, ha illustrato rispettivamente la vicenda e il contenuto della memoria inviata dall'on. Vittorio Sgarbi.
  Avvisa i colleghi che lo stesso on. Sgarbi ha chiesto anche di essere ascoltato dalla Giunta sui fatti oggetto del procedimento in Pag. 12corso ed è quindi in attesa di essere chiamato.
  Prima di invitare l'on. Sgarbi a entrare in aula, chiede alla relatrice se intende intervenire.

  Antonella FORATTINI (PD-IDP), relatrice, dichiara di non aver nulla da aggiungere rispetto a quanto esposto nelle sedute precedenti.

  Enrico COSTA, presidente, invita quindi l'on. Sgarbi a entrare in aula.

  (Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, viene introdotto in aula)

  Enrico COSTA, presidente, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento, invita l'on. Sgarbi a fornire alla Giunta i chiarimenti che ritiene opportuni in ordine ai fatti oggetto del procedimento civile presso il Tribunale di Roma/seconda sezione civile (procedimento n. 16640/2021 RG – atto di citazione della deputata Maria Rosaria Carfagna). Ricorda che, al termine dell'intervento, i colleghi potranno intervenire per formulare quesiti e/o osservazioni.

  Vittorio SGARBI ricorda preliminarmente che all'origine dei fatti, oggetto del procedimento civile in esame, è l'episodio avvenuto nel corso della seduta dell'Assemblea del 25 giugno 2020 quando, riportando il pensiero del Presidente della Repubblica emerito, Francesca Cossiga, dichiarò che l'associazione nazionale dei magistrati è un'associazione para-mafiosa e che occorreva istituire una commissione d'inchiesta sulla magistratura politicizzata. Rammenta che tale affermazione provocò la dura critica dell'on. Bartolozzi, cui egli replicò pronunciando parolacce, a seguito delle quali fu allontanato di peso dall'aula su disposizione dell'on. Carfagna, Presidente di turno. In secondo luogo, evidenzia che nel corso della precedente seduta dell'Assemblea dell'11 giugno 2020 la stessa on. Carfagna, quale Presidente di turno, lo aveva ripreso continuamente perché non indossava correttamente la mascherina nonostante essa non avesse a suo avviso – e anche ad avviso di molti scienziati quali l'on. Crisanti – alcuna efficacia nei luoghi chiusi. Sottolinea che, in ogni caso, si tratta di episodi svoltisi intra moenia. In terzo luogo, riconosce di aver impiegato – nei successivi video pubblicati su Facebook, in cui commentava i fatti prima ricordati – espressioni inurbane e financo un linguaggio carico di violenza verbale, peraltro oggi molto diffuso, che fa parte del suo temperamento ma che non aveva intenzione di offendere alcuno. Infine, nel riconoscere di essere in qualche modo prevenuto nei confronti dell'on. Carfagna a causa della vicenda occorsa all'on. Pittelli, detenuto ingiustamente in carcere e ora liberato, dichiara che continuerà a combattere contro i casi di giustizialismo e di politicizzazione della giustizia.

  Enrico COSTA, presidente, chiede ai colleghi se intendono formulare quesiti o comunque svolgere osservazioni. Nessuno chiedendo di parlare, ringrazia Vittorio Sgarbi e lo invita a lasciare l'aula.

  (Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, si allontana dall'aula)

  Ylenja LUCASELLI (FdI) chiede un chiarimento sui tempi con cui si procederà al voto del caso in esame.

  Enrico COSTA, presidente, ipotizza di concludere la settimana prossima l'esame del caso relativo all'on. Cunial, per poi riprendere la settimana seguente con il caso Sgarbi.

  Ylenja LUCASELLI (FdI) suggerisce di accorpare l'esame dei due procedimenti (Sgarbi e Cunial), con l'intenzione di concludere entrambi prima di Pasqua, poiché il suo gruppo sarà successivamente impegnato in altri ambiti istituzionali.

  Enrico COSTA, presidente, propone quindi alla Giunta di fissare contestualmente, per la seduta della settimana prossima, il voto sul procedimento relativo all'on. Cunial e l'espressione della proposta del relatore sul procedimento relativo all'on. Sgarbi, il cui esame potrà dunque concludersi prima di Pasqua.

  (La Giunta concorda)

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Mercoledì 29 marzo 2023

DELIBERAZIONI IN MATERIA
D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione ex articolo 3, comma 4, della legge n. 140/2003 pervenuta dal Tribunale ordinario di Roma nell'ambito di un procedimento civile promosso nei confronti di Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, (procedimento n. 16640/2021 RG – atto di citazione della deputata Maria Rosaria Carfagna) (doc. IV-ter, n. 13).

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 22 marzo 2023.

  Enrico COSTA, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile promosso nei confronti di Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale ordinario di Roma – seconda sezione civile (procedimento n. 16640/2021 RG – atto di citazione della deputata Maria Rosaria Carfagna) (Doc. IV-ter, n. 13).
  Rammenta che nelle sedute del 1° e dell'8 marzo la relatrice, deputata Antonella Forattini, ha illustrato rispettivamente la vicenda e il contenuto della memoria inviata dall'on. Vittorio Sgarbi e che nella seduta del 22 marzo scorso la Giunta stessa ha ascoltato l'on. Sgarbi ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera. Chiede, quindi, alla collega di intervenire e di formulare, se ritiene, una proposta di deliberazione.

  Antonella FORATTINI (PD-IDP), relatrice, come anticipato nella seduta del 22 marzo scorso, ribadisce che intende formulare alla Giunta una proposta in merito alla richiesta di deliberazione ex articolo 68, primo comma, della Costituzione, che il Tribunale di Roma ha inviato alla Camera in relazione a un procedimento civile promosso dall'on. Maria Rosaria Carfagna nei confronti dell'on. Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti (NRG 16640/2021). Tale procedimento ha ad oggetto una richiesta di risarcimento del danno da diffamazione conseguente a talune affermazioni del medesimo on. Sgarbi contenute in tre distinti video pubblicati sulla sua pagina Facebook (e riportati anche da diversi quotidiani on line), che l'on. Carfagna ha ritenuto lesivi del proprio onore e della propria reputazione.
  Al riguardo, ricorda che i tre video sono stati pubblicati:

   a) il primo, il 12 giugno 2020; in tale video l'on. Sgarbi faceva riferimento alla seduta dell'Assemblea del giorno precedente (11 giugno 2020), nel corso della quale l'on. Carfagna, presidente di turno, l'aveva più volte richiamato all'ordine intimandogli di indossare correttamente la mascherina;

   b) il secondo e il terzo, rispettivamente, l'8 e il 9 settembre 2020; in essi l'on. Sgarbi riprendeva quanto accaduto, oltre che nella già ricordata seduta dell'Assemblea dell'11 giugno 2020, anche in quella del 25 giugno 2020, nel corso della quale egli era stato espulso dall'Aula dall'on. Carfagna, presidente di turno, per aver insultato con epiteti offensivi la stessa on. Carfagna nonché l'on. Bartolozzi, che l'aveva criticato per aver espresso giudizi ritenuti denigratori nei confronti dell'associazione nazionale dei magistrati nonché della magistratura intera.

  Rammenta che, nelle note difensive trasmesse il 4 marzo scorso e nell'intervento svolto di persona in Giunta ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento, l'on. Sgarbi ha insistito per l'applicazione della guarentigia della insindacabilità, evidenziando in particolare:

   1) che gli epiteti impiegati nei video ritenuti diffamatori sarebbero sostanzialmente riproduttivi delle opinioni espresse in Assemblea, cui quindi sarebbero collegati mediante un evidente nesso funzionale;

   2) che – pronunciando le frasi: «nella sua assoluta ignoranza», «ignorante», «capra» – egli avrebbe voluto soltanto censurare, anche se con toni definiti «forti, aspri Pag. 14ed iperbolici», l'atteggiamento dell'on. Carfagna, la quale avrebbe dovuto a suo dire conoscere, e quindi «non ignorare», che nella lotta al Covid 19 l'uso prolungato della mascherina, in taluni casi, avrebbe potuto anche nuocere alla salute;

   3) di aver legittimamente esercitato il diritto di critica nei confronti di coloro che insistevano sull'emergenza da «Covid-19» nonché nei confronti dei colleghi deputati che lo avevano sanzionato con l'interdizione dai lavori parlamentari a seguito degli incidenti avvenuti nel corso della seduta del 25 giugno 2020.

  Ricorda ancora che, nelle note di trattazione scritta depositate nel procedimento civile in corso, la difesa dell'on. Carfagna ha sostenuto che le dichiarazioni rese dall'on. Sgarbi non possono vantare alcun collegamento funzionale con l'attività parlamentare e, conseguentemente, non possono essere coperte dalla prerogativa dell'insindacabilità. Invero, gli insulti contenuti nei video, «lungi dal poter essere considerati espressione dell'esercizio di una funzione parlamentare costituiscono a ben vedere un mero esercizio di turpiloquio ai danni dell'on. Carfagna, un ingiustificabile, volgare e gratuito attacco personale all'odierna attrice, volto a delegittimare, non le sue idee e/o il suo operato, ma lei stessa come persona, come donna e come politica. Esse, dunque, all'evidenza esulano da qualsivoglia attività parlamentare e tanto più da un collegamento temporale ovvero da una sostanziale corrispondenza con la stessa».
  Segnala, infine, che il Tribunale di Roma, con ordinanza del 13 settembre 2022, ha ritenuto infondata l'eccezione di insindacabilità sollevata dall'on. Sgarbi e ha trasmesso gli atti alla Camera ai sensi dell'articolo 3, comma 4, della legge n. 140 del 2003, affinché questa si pronunci in via definitiva.
  Così ricostruiti sinteticamente i fatti e le posizioni delle parti, propone alla Giunta di deliberare che le dichiarazioni rese dall'on. Sgarbi nei riguardi dell'on. Carfagna – contenute nei video pubblicati sulla propria pagina Facebook il 12 giugno 2020 nonché l'8 e il 9 settembre 2020 – non costituiscono opinioni espresse nell'esercizio della funzione parlamentare ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione.
  A sostegno di tale proposta espone le seguenti considerazioni:

   1) In via generale, sottolinea preliminarmente che, da una molteplicità di norme contenute nel Regolamento della Camera, è possibile desumere il principio fondamentale secondo cui le funzioni parlamentari debbano essere svolte secondo correttezza. Ad esempio, in base a quanto disposto dagli articoli 58, 59 e 139-bis, i deputati – nello svolgimento della propria attività istituzionale – non possono utilizzare espressioni «sconvenienti» né parole che turbino la libertà delle discussioni o l'ordine della seduta o che ledano ingiustamente l'onorabilità altrui. Ai sensi dell'articolo 60, poi, un deputato che ingiuri uno o più colleghi, i membri del Governo o il Presidente della Repubblica può essere espulso dall'aula per il resto della seduta o per un periodo da due a quindici giorni, a seconda della gravità dei fatti. Norme analoghe sono contenute nel Regolamento del Senato (cfr. articoli 66, 87, 88 e 146), senza dimenticare che, a tenore dell'articolo 54 della Costituzione, i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche devono esercitarle con disciplina e onore. Richiama, inoltre, anche il «Parere sullo svolgimento di richiami al regolamento o per l'ordine dei lavori e sull'osservanza dei limiti di correttezza negli interventi», approvato all'unanimità dalla Giunta per il Regolamento della Camera nella seduta del 24 ottobre 1996. Con particolare riferimento alla prerogativa dell'insindacabilità, tale parere sottolinea che «la particolare tutela che l'articolo 68 della Costituzione accorda alla libertà di espressione dei parlamentari è fondamentale guarentigia di indipendenza nell'esercizio della rappresentanza politica. L'ampiezza di tale prerogativa richiede tuttavia un vigile senso di responsabilità da parte di coloro che ne sono titolari, affinché essa non si trasformi in arbitrario strumento per ledere diritti e posizioni soggettive, di persone fisiche e giuridiche come di organi dello Stato, parimenti garantiti da norme di rango costituzionale».

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  Ritiene che tale cornice normativa interna, unitamente alla prassi applicativa, escluda con chiarezza che, nello svolgimento dell'attività parlamentare intra moenia, si possano utilizzare insulti, dileggi o comunque espressioni volgari di ogni tipo. Da ciò consegue che, affinché possa ritenersi applicabile la prerogativa dell'insindacabilità alle dichiarazioni rese extra moenia – insindacabilità che per definizione esige la connessione con una pregressa attività parlamentare tipica – anche le medesime dichiarazioni extra moenia debbano essere caratterizzate dall'impiego di espressioni lessicali continenti e rispettose delle predette disposizioni regolamentari.

   2) Con specifico riferimento al caso concreto, le sembra innegabile che – nei video oggetto di scrutinio nel procedimento civile de quo – l'on. Sgarbi abbia impiegato espressioni volgari e indirizzato meri insulti all'on. Carfagna, che ritiene non necessario ripetere in quanto facilmente riscontrabili nel resoconto della Giunta del 1° marzo 2023. Ricorda che si è trattato di offese compiute mediante l'utilizzo del c.d. argumentum ad hominem, che è inteso a screditare l'avversario mediante l'evocazione di una sua pretesa indegnità o inadeguatezza personale anziché mediante la critica del suo pensiero o del suo operato. Chiarisce che le espressioni e gli epiteti in esame, ove impiegati nelle sedi parlamentari, sarebbero stati di certo bloccati dalla Presidenza di turno. Ne considera prova il fatto che l'on. Sgarbi, per aver rivolto analoghe (e forse più blande) ingiurie all'on. Carfagna e all'on. Bartolozzi nel corso della seduta del 25 giugno 2020, è stato espulso dall'aula e sanzionato dall'Ufficio di Presidenza con l'interdizione dai lavori parlamentari per quindici giorni ai sensi dell'articolo 60 del Regolamento.

  Infine evidenzia che, per costante giurisprudenza della Corte costituzionale, «la prerogativa parlamentare di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione non può essere estesa sino a ricomprendere gli insulti – di cui è comunque discutibile la qualificazione come opinioni – solo perché collegati con le battaglie condotte da esponenti parlamentari» (v. sentenze n. 59 del 2018; n. 257 del 2002 e n. 137 del 2001). Infatti – prosegue la Corte – «l'uso del turpiloquio non fa parte del modo di esercizio delle funzioni parlamentari ammesso dalle norme che dall'articolo 64 della Costituzione traggono la competenza a disciplinare in modo esclusivo l'ordinamento interno delle Camere del Parlamento. A fortiori, le stesse espressioni non possono essere ritenute esercizio della funzione parlamentare quando usate al di fuori delle Camere stesse» (sentenza n. 249 del 2006).

  Per concludere, ribadisce la sua proposta di dichiarare sindacabili, e quindi sottoponibili al vaglio di merito del giudice procedente, le espressioni utilizzate dall'on. Sgarbi nei tre video pubblicati su Facebook il 12 giugno 2020 e l'8 e il 9 settembre 2020.

  Enrico COSTA, presidente, chiede ai colleghi se intendono intervenire.

  Laura CAVANDOLI (Lega) chiede precisazioni circa i video oggetto del procedimento civile a carico dell'on. Sgarbi, in particolare se tali video non siano in realtà stati pubblicati dalla testata giornalistica Il Messaggero piuttosto che su Facebook.

  Enrico COSTA, presidente, chiarisce che la testata giornalistica citata dall'on. Cavandoli ha in realtà ripreso solo il primo video, comunque già pubblicato dall'on. Sgarbi sul proprio profilo Facebook.

  Carla GIULIANO (M5S) concorda con le conclusioni della relatrice, ritenendo evidente che le opinioni espresse entro la guarentigia dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione non possano consistere in meri insulti.

  Enrico COSTA, presidente, non essendovi ulteriori interventi, rinvia il seguito dell'esame della domanda in titolo alla successiva seduta, nella quale si svolgeranno le dichiarazioni di voto e si procederà a votare la proposta della relatrice.

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Martedì 4 aprile 2023

DELIBERAZIONI IN MATERIA
D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione ex articolo 3, comma 4, della legge n. 140/2003 pervenuta dal Tribunale ordinario di Roma nell'ambito di un procedimento civile promosso nei confronti di Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, (procedimento n. 16640/2021 RG – atto di citazione della deputata Maria Rosaria Carfagna) (Doc. IV-ter, n. 13).

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 29 marzo 2023.

  Enrico COSTA, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile promosso nei confronti di Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale ordinario di Roma – seconda sezione civile (procedimento n. 16640/2021 RG – atto di citazione della deputata Maria Rosaria Carfagna) (Doc. IV-ter, n. 13).
  Ricorda che nelle sedute del 1° e dell'8 marzo la relatrice, deputata Antonella Forattini, ha illustrato rispettivamente la vicenda e il contenuto della memoria inviata dall'on. Vittorio Sgarbi e che nella seduta del 22 marzo la Giunta stessa ha ascoltato lo stesso on. Sgarbi ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera. Infine, nella seduta del 29 marzo, l'on. Forattini ha formulato la sua proposta nel senso della sindacabilità delle affermazioni dell'on. Sgarbi contenute nei video pubblicati su Facebook il 12 giugno 2020, nonché l'8 e il 9 settembre 2020.
  Chiede quindi alla relatrice se desidera intervenire ulteriormente.

  Antonella FORATTINI (PD-IDP), relatrice, ribadisce la propria proposta nel senso della sindacabilità delle dichiarazioni rese dall'on. Sgarbi.

  Enrico COSTA, presidente, chiede ai colleghi se intendono intervenire per svolgere le proprie dichiarazioni di voto sulla proposta della relatrice.

  Carla GIULIANO (M5S) esprime il voto favorevole del proprio Gruppo alla proposta della relatrice, sottolineando che tale proposta risulta in linea con la consolidata giurisprudenza della Corte costituzionale in materia di insindacabilità parlamentare.

  Devis DORI (AVS) conferma il voto favorevole del proprio gruppo alla proposta della relatrice, ribadendo che nella fattispecie non sussistono le condizioni per l'applicazione della prerogativa di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione.

  Enrico COSTA, presidente, non essendovi altri interventi, pone in votazione la proposta della relatrice secondo la quale le dichiarazioni dell'on. Vittorio Sgarbi – oggetto del procedimento civile in corso presso il Tribunale di Roma (procedimento n. 16640/2021 RG) – non costituiscono opinioni espresse nell'esercizio della funzione parlamentare ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione.

  La Giunta approva la proposta della relatrice.

  Enrico COSTA, presidente, avendo la Giunta approvato la proposta dell'on. Forattini secondo la quale ai fatti oggetto del procedimento in esame non si applica il primo comma dell'articolo 68 della Costituzione, dà mandato alla medesima relatrice di predisporre la relazione per l'Assemblea.

  (1) Nello stenografico della predetta seduta dell'11 giugno 2020 si legge: «Onorevole Sgarbi, deve indossare correttamente la mascherina. Non è che qui ci sono 629 imbecilli e uno intelligente (Applausi): deve indossarla. Ha capito? Non sugli occhiali. La richiamo all'ordine per la prima volta. Dopo la seconda c'è l'espulsione dall'Aula. Indossi correttamente la mascherina. Chiedo anche l'aiuto dei questori, per favore. Chiedo l'aiuto dei questori (Commenti del deputato Sgarbi). È una questione di rispetto per i colleghi, onorevole Sgarbi! Infatti, sono loro che chiedono, giustamente, il rispetto delle regole, che sono state stabilite in quest'Aula. La richiamo all'ordine per la seconda volta».

  (2) Dal resoconto stenografico dell'Assemblea del 25 giugno 2020: «VITTORIO SGARBI (M-NI-USEI-C!-AC): Troia...! PRESIDENTE: Onorevole Sgarbi, la richiamo all'ordine (Il deputato Sgarbi rivolge ripetuti insulti all'indirizzo della deputata Bartolozzi e della Presidenza)! Onorevole Sgarbi, la richiamo all'ordine per la seconda volta (Proteste del deputato Sgarbi – Dai banchi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia Viva: “Fuori! Fuori!”). Le chiedo di allontanarsi dall'Aula, perché lei non può insultare i suoi colleghi. Le chiedo di allontanarsi dall'Aula, grazie (Applausi – Dai banchi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia Viva: “Fuori! Fuori!”). VITTORIO SGARBI (M-NI-USEI-C!-AC): Vaffanculo! PRESIDENTE: No, onorevole Sgarbi, lei non può continuare a pronunciare parolacce in quest'Aula. Allora, le chiedo di allontanarsi dall'Aula e chiedo agli assistenti parlamentari la cortesia di eseguire gli ordini della Presidenza (Applausi VITTORIO SGARBI (M-NI-USEI-C!-AC): Me ne vado da solo! EMANUELE FIANO (PD): ...Ha detto “vaffanculo”! PRESIDENTE: ...Lo ha detto anche a me... Onorevole Sgarbi, la prego di accomodarsi fuori dall'Aula. In quest'Aula non si può (Proteste del deputato Sgarbi)... in quest'Aula... mi dispiace. Chiedo agli assistenti parlamentari di aiutarmi (Gli assistenti parlamentari ottemperano all'invito della Presidente – Portano il deputato Sgarbi di peso fuori dall'Aula). VITTORIO SGARBI (M-NI-USEI-C!-AC): Sei una fascista! Fascista!»