XIX Legislatura

III Commissione

COMITATO PERMANENTE SULLA POLITICA ESTERA PER L'INDO-PACIFICO

Resoconto stenografico



Seduta antimeridiana n. 12 di Mercoledì 31 gennaio 2024

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Formentini Paolo , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA PROIEZIONE DELL'ITALIA E DEI PAESI EUROPEI NELL'INDO-PACIFICO
Formentini Paolo , Presidente ... 2 
Lee Seong-ho , Ambasciatore della Repubblica di Corea in Italia ... 2 
Formentini Paolo , Presidente ... 4 
Rosato Ettore (AZ-PER-RE)  ... 4 
Formentini Paolo , Presidente ... 4 
Lee Seong-ho , Ambasciatore della Repubblica di Corea in Italia ... 4 
Formentini Paolo , Presidente ... 5 
Billi Simone (LEGA)  ... 5 
Formentini Paolo , Presidente ... 5 
Orsini Andrea (FI-PPE)  ... 5 
Formentini Paolo , Presidente ... 6 
Lee Seong-ho , Ambasciatore della Repubblica di Corea in Italia ... 6 
Formentini Paolo , Presidente ... 7

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Popolari europeisti riformatori - Renew Europe: AZ-PER-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Italia Viva - il Centro - Renew Europe: IV-C-RE;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
PAOLO FORMENTINI

  La seduta comincia alle 8.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la resocontazione stenografica e la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati.

Audizione dell'Ambasciatore della Repubblica di Corea in Italia, Seong-ho Lee.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle tematiche relative alla proiezione dell'Italia e dei Paesi europei nell'Indo-Pacifico, l'audizione dell'Ambasciatore della Repubblica di Corea.
  Ricordo altresì che la partecipazione da remoto è consentita alle colleghe e ai colleghi secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento.
  Anche a nome dei componenti del Comitato, ringrazio per la disponibilità a prendere parte ai nostri lavori l'Ambasciatore, accompagnato dalla dottoressa So-yeon Park, dal Dottor Yong-Un Ra e dal dottor Alessandro Sgromo.
  Considerati i tempi ristretti dell'audizione, do subito la parola all'Ambasciatore affinché svolga il proprio intervento.

  SEONG-HO LEE, Ambasciatore della Repubblica di Corea in Italia. Onorevole Paolo Formentini, presidente del Comitato sull'Indo-Pacifico, onorevoli membri del Parlamento, signore e signori, grazie per il vostro invito a questo incontro importante. Mi auguro che la mia presenza all'audizione odierna possa contribuire ad una migliore comprensione della regione dell'Indo-Pacifico e a rafforzare la cooperazione fra Corea ed Italia.
  Oggi vorrei iniziare con una valutazione globale dello scenario geopolitico indo-pacifico, insieme alla descrizione della strategia indo-pacifica della Corea, proponendo ulteriori proposte per il rafforzamento della cooperazione tra Corea e Italia nell'ambito del contesto della strategia indo-pacifica.
  Come voi ben sapete, la stabilità e la prosperità nella regione dell'Indo-Pacifico sono direttamente collegati alla sicurezza dell'economia globale. Attualmente la regione si trova ad affrontare una serie di sfide, ivi comprese quelle relative a Corea del Nord, Mar Cinese meridionale, Taiwan e la concorrenza strategica tra USA e Cina.
  Innanzitutto, la questione della Corea del Nord continua ad essere una preoccupazione significativa. La minaccia nucleare e quella missilistica si estendono oltre la penisola coreana, rappresentando un rischio per la sicurezza globale. La Corea del Nord ha condotto sei test nucleari, raggiungendo un significativo livello di capacità di costruzione di armi nucleari. Soltanto nel 2023 ha lanciato per cinque volte missili balistici intercontinentali, e per tre volte satelliti di ricognizione militare, totalizzando più di trenta lanci di missili balistici. Le possibilità di ulteriori lanci missilistici e test nucleari sono molto alte, soprattutto considerando i prossimi eventi, come le elezioni in Corea ad aprile e negli Stati Uniti nel novembre di quest'anno.
  Inoltre, la Casa Bianca ha annunciato che a dicembre dell'anno scorso e a gennaio di quest'anno la Russia ha lanciato in Ucraina missili ricevuti dalla Corea del Pag. 3Nord. Si dice che la Russia abbia sostenuto i recenti lanci di satelliti di ricognizione militare della Corea del Nord. Questo non fa che sottolineare la stretta correlazione tra la sicurezza della regione indo-pacifica e quella dell'Europa.
  Noi condanniamo fermamente tutte le attività nucleari e missilistiche della Corea del Nord, così come qualsiasi accordo sugli armamenti con la Corea del Nord, sottolineando l'immediata esigenza di una loro cessazione. La Corea del Nord deve scegliere il percorso della denuclearizzazione e un miglioramento in termini di diritti umani.
  Inoltre, è evidente l'aumento delle tensioni nel Mar Cinese meridionale e nello Stretto di Taiwan. Nel Mar Cinese meridionale vi è la tendenza all'aumento dei conflitti marittimi tra la Cina e le Filippine.
  Per quanto riguarda la questione di Taiwan, la Cina ha sottolineato la possibilità di ricorrere alla forza secondo la sua politica di «una sola Cina» e ha rafforzato la propria posizione assertiva. Soprattutto con l'elezione del candidato pro-USA Lai Ching-te, nelle elezioni presidenziali del gennaio di quest'anno, si ritiene che le tensioni tra le due sponde dello stretto, tra Taiwan e Cina, possano aumentare ulteriormente.
  La pace e la stabilità nel Mar Cinese meridionale, insieme all'ordine internazionale basato sulle regole, sono direttamente legate alla prosperità, sia a livello regionale sia a livello globale.
  La Corea, come nazione chiave che utilizza la rotta del Mar Cinese meridionale, sottolinea l'importanza di garantire la libertà di navigazione e di sorvolo nella regione.
  Inoltre, la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan sono essenziali per la pace e la stabilità della penisola coreana. Noi auspichiamo uno sviluppo pacifico delle relazioni tra le due sponde dello Stretto tra Taiwan e Cina, per contribuire all'armonia e sicurezza regionale.
  In terzo luogo, la concorrenza strategica USA-Cina si estende al di là della sicurezza, del commercio e della tecnologia avanzata, creando uno scenario globale complesso. Le relazioni USA-Cina hanno un impatto sulle dinamiche globali, rendendo essenziale il fatto che nazioni come Corea e Italia si adattino a questo scenario in evoluzione.
  In questa situazione gli USA e la Cina hanno condotto un dialogo per evitare un'escalation reciproca, come è emerso dal vertice bilaterale tra i rispettivi leader che si è tenuto nel corso dell'ultimo summit dell'APEC (Asia-Pacific Economic Cooperation) l'anno scorso. Mentre continua, da parte degli Stati Uniti, il perseguimento di una strategia di de-risking per gestire la concorrenza geopolitica e la tensione commerciale, si prevede il perdurare di una forte rivalità tra USA e Cina, in particolare nei settori della tecnologia avanzata, come per esempio quello dei semiconduttori e dell'intelligenza artificiale, che andranno a definire lo scenario del futuro mercato dell'industria.
  Quindi la nostra risposta a queste sfide nella regione dell'Indo-Pacifico dovrebbe essere basata su inclusività, fiducia e vantaggi reciproci; la collaborazione con i partner che condividono i nostri valori è fondamentale per tutelare un ordine internazionale basato sulle regole.
  In questo contesto, la Corea ha introdotto la sua strategia per l'Indo-Pacifico alla fine del 2022, seguita poi da un piano di azione alla fine del 2023, sottolineando l'importanza di rafforzare l'ordine internazionale basato sulle regole, una cooperazione ad ampio raggio nei settori dell'economia e della sicurezza regionali e contributi diplomatici attivi.
  Tra i risultati degni di nota figurano il primo vertice trilaterale autonomo tra Corea (ROK), Stati Uniti e Giappone tenutosi a Camp David lo scorso agosto, l'istituzione del dialogo trilaterale indo-pacifico avviato in occasione del vertice trilaterale e la partecipazione della Corea al vertice NATO per il secondo anno consecutivo insieme al Giappone, tutti eventi che trasmettono un messaggio coerente di sostegno all'ordine internazionale basato sulle regole.

  Inoltre, la Corea ha ampliato il proprio impegno nella regione indo-pacifica adottando l'Iniziativa di solidarietà Corea-ASEAN (KASI), e ospitando il primo vertice Pag. 4Corea-Isole del Pacifico nel maggio scorso, incrementando l'assistenza ufficiale allo sviluppo (APS) della Corea a livelli record nella regione.
  La strategia per l'Indo-Pacifico della Corea non punta ad escludere una qualsiasi nazione specifica, ma persegue la cooperazione con tutti i partner che condividono la nostra visione e i nostri princìpi.
  Pur non avendo delineato esplicitamente la propria strategia indo-pacifica, l'Italia ha sempre confermato il proprio impegno a sostenere l'ordine internazionale basato sulle regole e a contribuire alla stabilità e alla prosperità della regione indo-pacifica.
  La visita di Stato del Presidente Mattarella in Corea lo scorso novembre e l'invito esteso al Presidente Yoon riflettono l'impegno dell'Italia ad ampliare il coinvolgimento nella regione indo-pacifica.
  Corea e Italia condividono non solo valori comuni, ma anche una posizione strategica e una scala economica che ampliano il potenziale di collaborazione. Gli scambi commerciali tra i due Paesi hanno oltrepassato i 13 miliardi di dollari, raggiungendo un livello record, e si stima che i turisti coreani che visitano l'Italia siano un milione all'anno.
  In particolare, il 140° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Corea e Italia, celebrato quest'anno, rappresenta un'opportunità per rafforzare il nostro partenariato strategico e tracciare nuove direzioni per la cooperazione nel contesto della strategia indo-pacifica.
  In primo luogo, occorre approfondire la cooperazione sostanziale in materia di sicurezza economica e di questioni emergenti in campo scientifico e tecnologico. L'esplorazione spaziale si configura come un'area promettente, visto il successo del lancio del satellite Nuri (Nuriho) da parte della Corea attraverso un veicolo di lancio sviluppato a livello nazionale, e considerata l'esperienza italiana nello sviluppo di satelliti. La collaborazione nel campo dell'intelligenza artificiale, che è un problema globale, rappresenta un altro ambito in cui Corea e Italia possono lavorare insieme.
  In secondo luogo, la collaborazione dovrebbe espandersi per affrontare le dinamiche regionali e le sfide globali. La fregata italiana Morosini, che ha attraversato la regione dell'Indo-Pacifico, è stata la riprova di un impegno a salvaguardare la libertà di navigazione e il rispetto del diritto internazionale.
  La Corea vuole svolgere un ruolo più ampio nella regione dell'Indo-Pacifico, oltre la penisola coreana, cercando di collaborare con l'Italia basata sulla base del Partenariato indo-pacifico Corea-UE.
  Infine, nel congratularci con l'Italia per aver assunto quest'anno la presidenza del G7, vorrei chiedere all'Italia di guidare attivamente il dibattito sulla regione dell'Indo-Pacifico nel corso del prossimo vertice di giugno in Puglia. Sulla scia del dibattito avviato al vertice del G7 in Giappone lo scorso anno, l'Italia, in quanto Paese organizzatore per il 2024, può garantire deliberazioni incisive ed eque sulle questioni attinenti all'Indo-Pacifico. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie mille, Ambasciatore. Ci ha raggiunto anche la collega Gardini. Ci sono interventi da parte dei colleghi? Anche da remoto, vedo collegato l'onorevole Orsini.
  La parola all'onorevole Rosato.

  ETTORE ROSATO. Grazie, presidente. Grazie, signor Ambasciatore, per il suo intervento, uno speech molto importante per noi.
  Volevo chiederle qualche approfondimento rispetto alle relazioni con i principali Paesi dell'area dal punto di vista della loro presenza e delle alleanze sul piano economico e militare. In particolare, i rapporti che avete con l'India e con l'Australia.

  PRESIDENTE. Ci sono altre domande? Altrimenti, intanto facciamo rispondere l'Ambasciatore. Prego, Ambasciatore.

  SEONG-HO LEE, Ambasciatore della Repubblica di Corea in Italia. Grazie, onorevole. Ovviamente India e Australia sono attori importanti e cruciali nella regione Pag. 5dell'Indo-Pacifico, e formano il gruppo QUAD insieme a Stati Uniti e Giappone.
  A livello bilaterale noi vantiamo un consolidato rapporto di cordialità e amicizia con l'Australia, e lo stesso vale per l'India.
  Tenuto conto della crescita del ruolo dell'India nell'Indo-Pacifico negli anni, la nostra relazione con l'India diventa più cruciale.
  Noi non siamo ancora ufficialmente né membri né parte del gruppo QUAD, ma il QUAD comprende al proprio interno alcuni sotto-gruppi funzionali, nell'ambito dei quali dibattiamo su altre questioni funzionali, quali tecnologia e sicurezza economica. La Corea sta cercando di ampliare la propria cooperazione con il gruppo QUAD attraverso il canale dei sotto-gruppi funzionali QUAD.
  Non ho statistiche concrete sul volume degli scambi commerciali o degli investimenti con l'India o l'Australia, ma entrambi i Paesi sono partner economici importanti della Corea. Quindi posso dire che la Corea da lungo tempo rappresenta un partner naturale sia in senso economico sia sul piano politico e diplomatico.

  PRESIDENTE. La parola all'onorevole Billi.

  SIMONE BILLI. Anch'io ringrazio l'Ambasciatore e la delegazione della Corea.
  Ambasciatore, io volevo chiederle, considerando il fatto che il vostro Paese è tra più avanzati nel settore tecnologico e dell'innovazione, considerando chiaramente anche il vostro forte legame – come un po' in tutto il mondo e come anche per l'Italia, il forte legame con la Cina, per ovvi motivi –, considerando soprattutto il settore dei microchip e dei semiconduttori ad altissima tecnologia – molto importante oggi e che sarà sempre più importante nel futuro – come pensate di gestire questa cosa? Considerando, per esempio, il crollo significativo che c'è stato dell'export tra il vostro Paese e la Cina nell'anno passato per quanto riguarda i microchip. Come pensate di gestire questa cosa? Se il nostro Paese e i Paesi dell'Unione europea vi possono dare una mano... La vostra idea, a medio e lungo termine, per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico e l'innovazione del vostro Paese.

  PRESIDENTE. Chiedo di nuovo, anche ai colleghi da remoto, se vogliono intervenire, perché non vedo, per ora, richieste d'intervento. La parola all'onorevole Orsini.

  ANDREA ORSINI (intervento in videoconferenza). Buongiorno. Saluto l'Ambasciatore, con il quale ricordo un incontro molto interessante qualche mese fa, quando ebbi il privilegio di essere da lui invitato in residenza.
  Questo quadro, interessante e preoccupante allo stesso tempo che Lei ha delineato, si lega naturalmente a questa crescita dell'aggressività e delle minacce, negli ultimi mesi, da parte del regime della Corea del Nord.
  Vorrei sapere, a suo giudizio, secondo le analisi che voi fate, questo innalzamento della soglia di rischio da parte di Kim Jong-un da cosa nasce, che ragioni ha? È un tentativo di sfruttare il fatto che l'Occidente in questo momento è impegnato su molti fronti – dall'Ucraina al Medio Oriente a Taiwan – e quindi Kim Jong-un ritiene di avere le mani più libere in un'eventuale azione aggressiva? È la proiezione di problemi interni alla Corea del Nord, che spesso utilizza la propaganda nazionalistica per mascherare le condizioni estremamente difficili del suo popolo? C'è qualche altra ragione?
  La mia impressione è che siamo davvero di fronte a quella che il Pontefice Papa Francesco ha definito guerra mondiale a pezzi, guerra che per fortuna in Corea ancora non è una guerra combattuta e spero non lo diventi mai, ma la sensazione è che tutto si tenga.
  La seconda domanda, se posso approfittare: quanto è danneggiata la Corea dalla difficoltà nel traffico navale, che Lei ha accennato, quello del Mar Cinese meridionale, ma anche nel traffico navale con l'Europa, a seguito degli attacchi nel Mare Arabico da parte dei ribelli Houthi e yemeniti in relazione alla crisi in Medio Oriente?

Pag. 6

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Orsini. Prego, Ambasciatore.

  SEONG-HO LEE, Ambasciatore della Repubblica di Corea in Italia. Grazie, Onorevole Orsini. È un piacere sentirla di nuovo, anche se non La posso vedere. Vorrei iniziare, quindi, rispondendo alle due domande dell'onorevole Orsini, per poi tornare alla domanda precedente.
  Per quanto attiene alle continue provocazioni della Corea del Nord, La ringrazio per la Sua accurata valutazione della situazione, in effetti è sicuramente fonte di preoccupazione, c'è stato un dibattito su come interpretare queste minacce della Corea del Nord.
  In effetti, queste minacce esistono dalla fine della nostra guerra civile nel 1950, quindi non c'è niente di nuovo per i coreani. Non sappiamo ancora se questa volta le cose saranno diverse o meno: in generale, l'interpretazione dall'interno ritiene che non dovremmo valutare la minaccia in modo eccessivo.
  In effetti, in parte la loro provocazione potrebbe essere influenzata dal mutare delle dinamiche sulla scena geopolitica globale: due guerre, nel Medio Oriente e in Ucraina, che hanno un impatto sul processo globale. C'è anche il legame tra Russia e Corea del Nord, Hamas e Corea del Nord: le informazioni di intelligence che arrivano, da varie fonti, dicono che esistono legami tra quei due gruppi. Quindi, queste provocazioni sempre più audaci potrebbero essere state influenzate anche dalla nuova dinamica globale.
  Altre cose che potremmo prendere in considerazione sono le elezioni negli Stati Uniti e probabilmente in Corea. In Corea ad aprile ci saranno le elezioni politiche, nelle quali eleggeremo i membri dell'Assemblea Nazionale, un momento molto importante per la politica coreana. La Corea del Nord desidera influenzare l'opinione pubblica della Corea del Sud, questo può essere un altro fattore da considerare.
  Noi non riusciamo ad individuare la finalità interna: c'è stato un consenso generale in merito al fatto che il leader coreano Kim Jong-un avesse acquisito una propria posizione nella Corea del Nord, non abbiamo notato disordini inconsueti o instabilità all'interno della Corea del Nord, quindi non vediamo alcun motivo inconsueto che possa giustificare un atteggiamento molto più provocatorio questa volta da parte della Corea del Nord. Quindi diciamo che questo comportamento è legato più a fattori esterni.
  Noi delimitiamo la Corea del Nord attraverso i cosiddetti tre principi «della D»: il primo è quello della deterrenza: ovviamente, noi dovremmo essere pronti a qualsiasi tipo di provocazione o aggressione da parte della Corea del Nord, sulla base dell'alleanza militare che abbiamo con gli Stati Uniti, che è rimasta costante e forte negli ultimi 70 anni. Quindi Stati Uniti e Corea del Sud sono pronti a qualsiasi tipo di aggressione da parte della Corea del Nord.
  Poi c'è il principio della dissuasione: noi cerchiamo di dissuadere la Corea del Nord dall'imboccare questa strada. A nostro avviso la Corea del Nord ritiene che acquisire capacità nucleari e missilistiche possa garantire la sopravvivenza a lungo termine della stessa Corea del Nord e del suo popolo, ma questo non è vero: la Corea del Nord deve aprire i propri confini, la propria economia. La libera circolazione di beni e persone migliorerebbe la vita della gente della Corea del Nord.
  Abbiamo cercato di dissuadere la Corea del Nord, attraverso sanzioni delle Nazioni Unite e altri tipi di sanzioni, dal portare avanti provocazioni rischiose.
  Il terzo principio è quello del dialogo: noi siamo sempre pronti al dialogo, senza condizioni di alcun genere. Se la Corea del Nord vuole venire al tavolo negoziale, noi siamo pronti e aperti. Al momento, quindi, è sulla base di tre principi con la D che stiamo trattando con la Corea del Nord. Le prospettive non sono molto buone, tenuto conto delle prossime elezioni, e anche del deteriorarsi delle dinamiche mondiali.
  A proposito di quanto la Corea sia condizionata da fattori di squilibrio circostanti, naturalmente la Corea è fortemente dipendente dal commercio esterno. Rispetto al PIL la percentuale del commercio è superiore all'89-90 per cento, rispetto all'Italia, quindi noi siamo chiaramente dipendentiPag. 7 dagli scambi di valute estere. Anche la sicurezza delle rotte navali, dove transita la maggior parte dei flussi di merci, è estremamente importante per la Corea. Però, diciamo che, ad oggi, le attività di spedizione coreane non sono fortemente influenzate dai recenti incidenti causati dagli Houthi nello Yemen, però naturalmente seguiamo con molta preoccupazione l'evolversi della situazione e siamo pronti a collaborare con gli alleati e amici internazionali per assicurarci che le rotte marittime rimangano aperte a tutti i Paesi.
  La prima domanda riguardava chip e semiconduttori. Questa è una delle preoccupazioni che noi abbiamo, insieme agli altri attori globali come USA, UE e Italia; guardiamo con molta attenzione e preoccupazione all'evolversi della situazione.
  La tecnologia dei semiconduttori è ancora e resterà la tecnologia multi-uso per il futuro, anche in relazione all'adozione dell'Intelligenza Artificiale. La maggiore preoccupazione è che la catena di approvvigionamento dei chip sia adeguatamente diversificata per garantire che la produzione dei chip, la loro fornitura e il loro uso possano svolgersi in sicurezza anche nel futuro. Con questo voglio dire che il chip ad alta tecnologia è stato prodotto da alcune regioni altamente dipendenti da altre regioni, e questo è un rischio globale per tutti.
  Se da un lato la Corea sta cercando di continuare a sviluppare la propria tecnologia dei chip e dei semiconduttori, per mantenere il proprio status come uno dei leader globali del settore, allo stesso tempo stiamo cercando di diversificare la nostra catena di approvvigionamento dei chip, affinché il rischio geopolitico non abbia un impatto negativo sul futuro dei semiconduttori.
  Questa dovrebbe essere una questione per tutti i principali attori globali, incluse l'Unione Europea e l'Italia. Sono sicuro che ci saranno nuove prospettive per il futuro. Attualmente è in corso un dibattito ed esistono opportunità per la Corea e per i partner europei di portare avanti il dialogo in quest'area. E mi fermo qui.

  PRESIDENTE. Grazie davvero, Ambasciatore. Non vedo ulteriori domande da parte dei colleghi. Aggiungo io ancora qualche considerazione.
  Quest'anno, come ha ricordato, ricorrono i 140 anni di relazioni diplomatiche tra i nostri due Paesi: la nostra partnership strategica, quindi, proprio quest'anno speriamo che tragga nuovo vigore e nuova forza, anzi ne siamo sicuri. Tanti sono i motivi di cooperazione tra Italia e Corea del Sud, li ha elencati. Non solo il turismo – che è fiorente da parte della Corea del Sud in Italia, quasi un milione di visitatori –, ma anche, e forse più importante, la cooperazione strategica e la cooperazione in campo economico.
  Ci ha fatto notare, giustamente, che l'Italia oggi non ha una visione dell'Indo-Pacifico, una propria dottrina, però lo scopo di questo Comitato sull'Indo-Pacifico – che, ricordiamo, è il contesto dove per la prima volta in Italia, nel Parlamento italiano, si parla di Indo-Pacifico – ha proprio l'ambizione di contribuire ad elaborare una visione italiana dell'Indo-Pacifico.
  Sul fronte diplomatico è stata intensa l'attività: è stato ricordato a novembre il viaggio del Presidente Mattarella, ma anche quello che ha fatto la nave Morosini in tutta l'area dell'Indo-Pacifico, promuovendo il sistema-Paese italiano e dimostrando quali capacità tecnologiche ha oggi l'Italia.
  Ci è anche richiesto di parlare di Indo-Pacifico e di arrivare a delle decisioni sull'Indo-Pacifico, ribadendo la libertà di navigazione, il sistema globale basato sulle regole, nel prossimo G7, e senz'altro questo sarà uno dei temi fondamentali del prossimo G7. Ce lo ha ribadito proprio qui al Comitato sull'Indo-Pacifico la sottosegretaria agli esteri Tripodi.
  Speriamo tutti insieme – noi democrazie, Paesi che credono nella libertà – di riuscire a difendere quella libertà di navigazione, ma anche di sorvolo, che oggi vediamo minacciata, e quella libertà di commerciare come si è fatto negli ultimi decenni.
  Vediamo oggi fronteggiarsi due sistemi, quello basato appunto sulle regole, costruitoPag. 8 con le organizzazioni internazionali, e un altro che invece, in modo autoritario, si vuole imporre e dare al mondo un nuovo sistema.
  Quindi, ribadendo la difesa dello status quo nello Stretto di Taiwan, come sempre qui facciamo, auspichiamo che la Corea del Sud possa sempre più cooperare con i partner regionali, ma anche con l'Italia, per difendere la libertà. Grazie, Ambasciatore.
  Se non ci sono altre domande, dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.05.