XIX Legislatura

X Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 8 di Martedì 30 gennaio 2024

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Gusmeroli Alberto Luigi , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE: OPPORTUNITÀ E RISCHI PER IL SISTEMA PRODUTTIVO ITALIANO

Audizione, in videoconferenza, di Paolo Traverso, direttore della pianificazione strategica della Fondazione Bruno Kessler.
Gusmeroli Alberto Luigi , Presidente ... 3 
Traverso Paolo , direttore della pianificazione strategica della Fondazione Bruno Kessler (intervento in videoconferenza) ... 3 
Gusmeroli Alberto Luigi , Presidente ... 5 

Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti di Associazione Italia digitale:
Gusmeroli Alberto Luigi , Presidente ... 5 
Lombardo Cosmano , presidente di Associazione Italia digitale (intervento in videoconferenza) ... 5 
Gusmeroli Alberto Luigi , Presidente ... 7 

Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti di Asstel Confindustria:
Gusmeroli Alberto Luigi , Presidente ... 7 
Sarmi Massimo , presidente di Asstel Confindustria (intervento in videoconferenza) ... 7 
Gusmeroli Alberto Luigi , Presidente ... 7 
Sarmi Massimo , presidente di Asstel Confindustria (intervento in videoconferenza) ... 7 
Gusmeroli Alberto Luigi , Presidente ... 7 
Sarmi Massimo , presidente di Asstel Confindustria (intervento in videoconferenza) ... 7 
Gusmeroli Alberto Luigi , Presidente ... 9 

(La seduta, sospesa alle 14.05, riprende alle 14.30) ... 9 

Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti di Thales Alenia space:
Gusmeroli Alberto Luigi , Presidente ... 9 
Comparini Massimo Claudio , amministratore delegato di Thales Alenia space ... 10 
Gusmeroli Alberto Luigi , Presidente ... 11 

Allegato 1: Documentazione depositata da Paolo Traverso, direttore della pianificazione strategica della Fondazione Bruno Kessler ... 12 

Allegato 2: Documentazione depositata dal rappresentante di Asstel Confindustria ... 14

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Popolari europeisti riformatori - Renew Europe: AZ-PER-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Italia Viva - il Centro - Renew Europe: IV-C-RE;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ALBERTO LUIGI GUSMEROLI

  La seduta comincia alle 13.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la resocontazione stenografica e la trasmissione attraverso la web tv della Camera dei deputati.

Audizione, in videoconferenza, di Paolo Traverso, direttore della pianificazione strategica della Fondazione Bruno Kessler.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, l'audizione di Paolo Traverso, direttore della pianificazione strategica della Fondazione Bruno Kessler nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'intelligenza artificiale: opportunità e rischi per il sistema produttivo.
  Invito chi interviene a volerlo fare sinteticamente, in modo da lasciare più spazio possibile alle domande dei commissari, riservando gli ulteriori approfondimenti ad un eventuale contributo scritto, che verrà volentieri acquisito ai lavori della Commissione, focalizzandosi sull'oggetto dell'indagine come definito dal programma.
  Do la parola a Paolo Traverso, direttore della pianificazione strategica della Fondazione Bruno Kessler, ricordando che il tempo complessivo a disposizione è di circa otto minuti.

  PAOLO TRAVERSO, direttore della pianificazione strategica della Fondazione Bruno Kessler (intervento in videoconferenza). Buongiorno e grazie per questa opportunità, per questa audizione.
  Io oggi porto il punto di vista di un centro di ricerca, la Fondazione Bruno Kessler, che ha l'obiettivo naturalmente dell'eccellenza scientifica a livello internazionale, ma, di pari importanza, anche l'obiettivo di mettere a terra, di mettere sul mercato, nei servizi e nei prodotti le soluzioni di intelligenza artificiale, essendo la fondazione Bruno Kessler fortemente impegnata a fare ciò in collaborazione con le aziende private.
  Siamo un istituto di ricerca pubblico, senza scopo di lucro, nato negli anni Sessanta ma dagli anni Ottanta ci dedichiamo a portare la ricerca nell'intelligenza artificiale, nelle tecniche principali che vanno dall'apprendimento automatico, il machine learning, all'elaborazione del linguaggio naturale, ai sistemi per l'analisi delle immagini e dei video, alla pianificazione automatica e anche ai microsistemi. Perché in tante applicazioni dove l'intelligenza artificiale va messa a terra bisogna veramente affrontare il problema in tutta la filiera, dai sensori che permettono di raccogliere i dati con cui addestrare i sistemi di intelligenza artificiale, poi infine ai processi che permettono di mettere in produzione queste soluzioni.
  Noi abbiamo una dimensione interessante, perché non siamo un'università, un'università generalista, ma abbiamo più di seicento persone dedicate alla ricerca e alla messa in produzione dell'intelligenza artificiale.
  Dicevo che siamo impegnati proprio con tantissimi progetti con le aziende private nel mettere a terra l'intelligenza artificiale. Per questo mi sono permesso nel breve documento che vi ho inviato di ribadire l'importanza che prima di ulteriori atti normativi nel settore è indispensabile una legge sperimentalePag. 4 sulle cosiddette sandbox, come quella che credo sia proprio in discussione, come proposta di legge, in Parlamento. Perché questo permette di sperimentare quelle soluzioni di intelligenza artificiale nel modo giusto e regolamentato, quindi riducendo fortemente i rischi e allo stesso tempo approfittando delle grandi opportunità che ci dà questa tecnologia. Perché permette di sperimentare le applicazioni in un perimetro normativo ben definito, per sviluppare poi una normativa che sia validata sperimentalmente proprio durante l'utilizzo di queste sandobx durante un periodo limitato.
  Mi sono anche permesso di dare due suggerimenti, nel senso che soprattutto per le piccole e medie imprese è importante coinvolgere in questa sperimentazione anche i centri di ricerca come il nostro, che sono fortemente impegnati a lavorare con le aziende, perché possiamo essere d'aiuto anche alle piccole e medie imprese che magari non hanno quella fortissima esperienza in intelligenza artificiale, nel consigliare le soluzioni giuste e le tecnologie giuste.
  Quindi naturalmente nelle sandbox, nelle leggi sperimentali, vanno sicuramente coinvolte le imprese private, vanno sicuramente coinvolti gli organi istituzionali come l'Agenzia per l'Italia digitale (AgID), come il Garante della privacy (Garante per la Protezione dei Dati Personali – GDPD), come l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), ma è anche importante coinvolgere i centri di ricerca che possano aiutare le imprese. E per quelle applicazioni che devono essere utilizzate, ovvero essere erogate come servizi o per i prodotti utilizzati dalle istituzioni pubbliche è importante coinvolgere anche le istituzioni pubbliche, la sanità, la pubblica amministrazione. Perché poi sono le istituzioni pubbliche, in quel caso, che devono definire tutto il processo per utilizzare l'intelligenza artificiale.
  Mi sono anche permesso di suggerire il fatto che gli organi istituzionali, quindi AgID, garante privacy, garante per la concorrenza, possono avere, oltre all'importante ruolo di monitoraggio, di sorveglianza e quindi di controllo, anche un ruolo proattivo, suggerendo soluzioni procedurali, organizzative e tecniche, perché abbiamo effettivamente queste competenze.
  Ho portato un semplice esempio concreto, naturalmente un esempio e ci tengo a sottolinearlo, è preso nel campo della sanità, avrei potuto portarne tanti altri. L'esempio che ho portato è quello per l'analisi del problema della retinopatia per le persone che soffrono di diabete, naturalmente avrei potuto prendere tantissime altre applicazioni nel campo di altre malattie croniche, avrei potuto farlo anche in altre aree come l'agricoltura, come l'industria, come il turismo, perché anche lì ci sono i problemi della normativa, ci sono i problemi dei dati personali, quindi anche lì ci vuole una sperimentazione.
  È un esempio, ci tengo a sottolinearlo, però penso possa essere significativo, perché in questo momento al 67 per cento di tutta la popolazione che soffre in Italia di diabete non viene esaminata la retina, come è previsto dalle regole sanitarie, per capire se c'è un problema – pensate che per il solo Trentino si parla di circa 10 mila persone –, per mancanza di personale e per mancanza di strumenti. L'intelligenza artificiale potrebbe essere utilizzata sì con il medico, ma potrebbe essere utilizzata anche in parte del processo in modo autonomo, sempre supervisionato dal medico e dai professionisti del settore, però in questo modo si permetterebbe, veramente, di visitare 10 mila persone in Trentino che al momento non lo sono. Tenete conto che il Trentino è l'1 per cento della popolazione: se fate i conti vedete quanto beneficio potrebbe portare a tutte le persone in Italia su un problema che è grande in tutta Europa.
  Dicevo è un esempio, ma si può estendere anche ad altro. Ad esempio: noi guidiamo il più grande progetto europeo sui test e le infrastrutture per l'agricoltura digitale e anche lì sono presenti gli stessi problemi. Quindi avere una sandbox, avere una legge come quella che è in discussione in Parlamento, che permette di sperimentare e quindi di trovare il modo giusto riducendo i rischi ma sfruttando le grandi potenzialità, permetterebbe anche naturalmente di aprire un mercato per le aziende private con l'aiuto della ricerca anche per le piccole e medie imprese.
  Credo di essere stato nei sette minuti.

Pag. 5

  PRESIDENTE. Non essendoci richieste di intervento, ringrazio l'ospite intervenuto per l'esauriente relazione. Autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna della documentazione consegnata da Paolo Traverso, direttore della pianificazione strategica della Fondazione Bruno Kessler (vedi allegato 1) e dichiaro conclusa l'audizione.

Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti di Associazione Italia digitale.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, l'audizione di rappresentanti di Associazione Italia digitale nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'intelligenza artificiale: opportunità e rischi per il sistema produttivo.
  Invito chi interviene a volerlo fare sinteticamente, in modo da lasciare più spazio possibile alle domande dei commissari, riservando gli ulteriori approfondimenti ad un eventuale contributo scritto, che verrà volentieri acquisito ai lavori della Commissione, focalizzandosi sull'oggetto dell'indagine come definito dal programma.
  Do la parola a Cosmano Lombardo, presidente di Associazione Italia digitale, ricordando che il tempo complessivo a disposizione è di circa otto minuti.

  COSMANO LOMBARDO, presidente di Associazione Italia digitale (intervento in videoconferenza). Grazie mille. Gentile presidente e gentili onorevoli, vi ringrazio per la possibilità di dare un piccolo contributo alla costruzione di un Paese più innovativo, inclusivo e sostenibile.
  Quando si parla di implementazione di soluzioni tecnologiche e digitali all'interno delle imprese è chiaro che stiamo parlando di evoluzione del modello di lavoro, del modo di lavorare. E quando cambia il modo di lavorare cambiano anche i costumi e gli usi delle comunità. Ciò è ancor più vero in questa fase che stiamo vivendo, dove l'AI transformation sta permeando ogni ambito della società e delle imprese, grazie sicuramente alla potenza di calcolo raggiunta, però grazie anche alla consapevolezza che molte realtà digitali negli ultimi vent'anni in Italia hanno posto rispetto alle trasformazioni tecnologiche.
  Oggi dai dati che possiamo osservare, messi in evidenza da più studi, anche dal punto di vista della nostra Associazione, la crescita del mercato dell'AI ha raggiunto un valore di 500 milioni di euro e ciò va a testimoniare l'impatto significativo che ha avuto. Nel corso del 2022 tra le grandi aziende il 61 per cento ha portato avanti almeno una sperimentazione, tra le PMI il 15 per cento ha almeno un progetto di intelligenza artificiale avviato. I dati di dicembre 2023, quindi molto recenti, ci dicono che la metà dei lavoratori italiani usa l'intelligenza artificiale per scrivere le e-mail e più della metà di questi ritiene che sia la più grande opportunità per il proprio futuro lavorativo.
  Siamo entrati ufficialmente nell'era dell'implementazione dell'intelligenza artificiale.
  I settori, considerato anche quanto richiesto dal documento di invito all'audizione, che sono stati più impattati e stanno utilizzando anche l'intelligenza artificiale, sono sicuramente il settore dei trasporti, il settore finanziario, il settore sanitario, il settore manifatturiero, il retail, il settore pubblicitario e il settore educativo. Però lasciatemi concentrare l'attenzione su quello che è l'impatto – e portare all'attenzione eventuali proposte – per quello che noi definiamo il settore AI digital tech, che da 15 anni lavora su questi temi e sta vivendo oggi, esso stesso, una evoluzione del proprio modo di lavorare e per le imprese del settore che stanno subendo delle evoluzioni al suo interno.
  Parliamo del comparto AI digital tech italiano, così come lo definiamo, prendendo in considerazione le digital agency, il mondo e-commerce, il mondo dei creators, le start up, che coinvolge circa un milione di lavoratori, con un impatto abbastanza importante.
  Mentre queste realtà in questi anni hanno studiato e hanno implementato delle soluzioni, anche per sfruttare e per adoperare in modo positivo l'intelligenza artificiale, la normativa e ciò che era stato messo a disposizione delle imprese stesse non era assolutamente proporzionato.Pag. 6
  Vista l'urgenza – perché i dati testimoniano questo e anche l'avanzamento da parte di imprese provenienti da altri continenti, quindi europee ma anche di altri territori –, probabilmente esistono due misure su cui si potrebbe andare a operare. Esse sono sicuramente lontane dal raggiungimento nel breve periodo e quindi abbiamo anche delle proposte più dettagliate che vi illustrerò. Però due nuove operazioni potrebbero essere le seguenti.
  La prima, che sarebbe necessaria, andare a parlare di una vera e propria ristrutturazione delle imprese, del modo di lavorare del sistema italiano e delle imprese italiane. Faccio riferimento alle varie imprese di più settori, anche quello dell'AI digital tech, che dovrebbero essere sostenute e supportate alla stregua di quello che è stato fatto con l'operazione del Bonus 110, che quindi dovranno ristrutturare il modo di lavorare.
  La seconda, operazione impattante che noi richiediamo da più tempo, e su cui concentriamo l'attenzione, è quella di andare a definire un contratto collettivo per i lavoratori AI digital tech, andando a individuare quelle che sono le professionalità che da anni operano nell'ambito dell'intelligenza artificiale, andando a individuare i codici ATECO e i livelli proporzionati a quelli che sono i lavoratori che oggi stanno impattando e influenzando anche la trasformazione digitale dell'intelligenza che stiamo vivendo, riusciremo sicuramente ad agevolare il tessuto imprenditoriale italiano.
  Ciò sicuramente merita un'attenzione più lunga. Quindi abbiamo alcune proposte nel breve periodo la cui applicazione potrebbe essere possibile anche utilizzando, come da richiesta della presente audizione, quelli che sono i fondi del PNRR, sui quali sicuramente esistono già delle progettualità, penso alla Linea B del Ministero della Cultura (Progetti locali per la Rigenerazione Culturale e Sociale), dove molte realtà, molti borghi, hanno messo già in essere proposte e presentato dei progetti per la formazione sull'intelligenza artificiale, ma i blocchi burocratici tardano l'attuazione.
  Quindi sicuramente la progettualità già c'è, però credo che riconvertire, qualora fosse possibile, fondi del PNRR su proposte quali quelle che sto per indicare sarebbe sicuramente agevole.
  Una proposta, sicuramente, per il breve periodo riguarda l'istituzione di voucher flash dell'importo tra 500 e 1000 euro per le imprese digital, ma non solo, per poter accelerare il percorso di formazione interno delle professionalità e accompagnare i lavoratori stessi che stanno vedendo cambiare il loro lavoro sicuramente in positivo da questo tipo di impatto.
  Un altro aspetto fondamentale su cui ci si sta scontrando oggi ancor di più, è un qualcosa che accade da circa dieci anni in ambito digital, in ambito AI, non dico nulla di nuovo, è il tema del costo del lavoro, dove abbiamo il fianco scoperto rispetto a imprese straniere internazionali, comunque fuori dal nostro territorio, che grazie al cuneo fiscale riescono ad attrarre talenti internazionali.
  Questo è un tema oggi più caldo che mai, perché abbiamo bisogno di professionalità abbastanza avanzate da questo punto di vista e rischiamo di vederci sottratti talenti nonché di non riuscire ad attrarre nuovi talenti.
  Un altro aspetto fondamentale sull'intelligenza artificiale e la sua evoluzione all'interno dell'impresa è che è sempre più urgente attuare meccanismi di reskilling delle figure all'interno della propria azienda. Su questo, per avvantaggiare le realtà in tempi brevi, potrebbe essere utile introdurre il meccanismo del credito d'imposta al 100 per cento per le imprese che investono nella formazione del personale in discipline esterne o comunque in linea con l'AI.
  Un altro aspetto è quello di andare a snellire le procedure per accedere al bonus Formazione 4.0, perché oggi è abbastanza complicato e le imprese hanno bisogno di accelerare i percorsi in tal senso, agevolando appunto questa transizione, questa AI transformation.
  Un altro punto sono gli sgravi fiscali per i lavoratori del settore AI e digital inseriti in azienda a seguito del percorso di apprendistato. Ad oggi ci si ritrova, parlo anche di figure professionali emerse negli ultimi cinque anni, che si è formata una risorsa dopo tre anni a termine del percorso di apprendistato senza sostegni per la formazione continua.Pag. 7 Sarebbe opportuno e auspicabile, vista la trasformazione indotta dall'AI, di avere ulteriori sgravi anche nel percorso di long life learning delle persone.
  Questi sono solo alcuni punti su cui riflettere. Per non dilungarmi troppo aggiungo a conclusione un altro rilevante tema, quello del dell'AI gap, abbinato sicuramente al digital gap già in essere nei piccoli centri. Oggi le imprese operanti in tutta Italia stanno facendo una corsa per completare la digitalizzazione e per avviarsi verso l'AI trasnformation, e sicuramente nei piccoli centri e nei piccoli borghi ciò è ancor più complicato. Di conseguenza sarebbe opportuno andare a porre l'attenzione su meccanismi premianti che possano permettere di agevolare anche le imprese esistenti nei piccoli territori.
  Concludo. Come Associazione Italia digitale svolgiamo più incontri durante l'anno, uno si terrà a breve a Milano in occasione di un festival sull'intelligenza artificiale, dove andremo a incontrare molti operatori italiani e andremo a fornire ulteriori approfondimenti rispetto a questi punti che mi sono limitato a trattare in questa sede.
  Grazie mille.

  PRESIDENTE. Non essendoci richieste di intervento, ringrazio l'ospite intervenuto per l'esauriente relazione e lo saluto cordialmente.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti di Asstel Confindustria.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, l'audizione di rappresentanti di Asstel Confindustria nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'intelligenza artificiale: opportunità e rischi per il sistema produttivo.
  Invito chi interviene a volerlo fare sinteticamente, in modo da lasciare più spazio possibile alle domande dei commissari, riservando gli ulteriori approfondimenti ad un eventuale contributo scritto, che verrà volentieri acquisito ai lavori della Commissione, focalizzandosi sull'oggetto dell'indagine come definito dal programma.
  Do la parola a Massimo Sarmi, presidente di Asstel Confindustria, ricordando che il tempo complessivo a disposizione è di circa otto minuti.
  Le chiedo se può attivare la telecamera.

  MASSIMO SARMI, presidente di Asstel Confindustria (intervento in videoconferenza). Presidente, buongiorno. Sono alle prese con la telecamera. Spero che quanto meno mi si senta, non capisco...

  PRESIDENTE. Devo essere sincero, si sente male.

  MASSIMO SARMI, presidente di Asstel Confindustria (intervento in videoconferenza). Si sente meglio adesso?

  PRESIDENTE. L'audio è sufficientemente chiaro. Autorizzo a proseguire l'audizione senza il supporto delle immagini.

  MASSIMO SARMI, presidente di Asstel Confindustria (intervento in videoconferenza). Allora, il sistema dell'intelligenza artificiale: ovviamente le telecomunicazioni, sono l'infrastruttura più diffusa al mondo, nel senso che tutti siamo collegati con tutti e quindi per definizione siamo gli abilitatori anche di questo tipo di nuove tecnologie.
  Questa nuova tecnologia si fonda su due elementi distintivi. Il primo è costituito evidentemente dai dati, che sono la materia prima e indispensabile per la formazione di qualsiasi algoritmo di intelligenza artificiale. Il secondo è costituito dalle tecnologie abilitanti, a parte quelle specifiche con cui abbiamo già una qualche familiarità, ChaptGPT, CoPilot o quant'altro, ma soprattutto quelle di Cloud, di Big Data e di IOT, e una sulla quale mi soffermo un attimo che è quella dell'Edge Computing. Nel senso che proprio la funzionalità di Edge Computing si integra particolarmente con l'intelligenza artificiale in quanto permette di avere servizi di elaborazione dati, servizi quindi computazionali, molto vicini alla sorgente e al luogo in cui essi necessitano. Quindi questa tecnologia abilita praticamente moltissimi settori dell'industria Pag. 8di AI e dei servizi, che hanno necessità di bassissima latenza in termini di trasmissione e naturalmente capacità elaborativa.
  Tutto ciò implica anche degli effetti di sicurezza, nel senso che i dati non viaggiano necessariamente per tutta la rete e quindi possono distribuirsi in data center anche non immediatamente identificati, e anche nell'eventualità di un interruzione della connettività le elaborazioni possono essere fatte comunque in loco.
  Quindi andando a vedere le telecomunicazioni sono funzionali – ho fatto un esempio particolare con questa tecnologia – allo sviluppo dei servizi per altre filiere e sono funzionali al proprio meccanismo interno, in quanto le reti di telecomunicazioni sono sempre più software defined, utilizzano servizi a ciclo breve utilizzabili tramite le cosiddette APIs (Application Programming Interface) di rete, e quindi nella propria distribuzione del traffico, sicurezza e funzionamento interno fanno leva su algoritmi di intelligenza artificiale.
  Poi andremo a dire, forse è un anticipo, che riteniamo che questa tipologia di algoritmi sia una di quelle a minor rischio, in quanto richiede nel funzionamento nella lettura dei vari organismi (macchine, hardware e software) per evidentemente migliorare le funzionalità di servizio. Non ci sono altri tipi di applicazione, come possono essere quelle che derivano dall'interpretazione o costruzione di immagini facendo leva su dati biometrici o quant'altro.
  Quindi, dicevo, anche in termini di servizi che possano essere abilitati dall'intelligenza artificiale, vediamo quello che all'interno della struttura di telecomunicazioni si può fare anche per esempio per le applicazioni di progettazione. Immaginiamo di poter mettere una nuova torre radio, mettendo insieme elementi che misurano il traffico esistente, le condizioni ambientali, anche di natura meteorologica: l'applicazione dell'intelligenza artificiale permette di facilitare immediatamente e trovare la migliore applicazione.
  Questo vale in genere su tutta l'attività di progettazione, che è già fortemente automatizzata ma ha ancora ampie fasce che vengono sviluppate in maniera manuale.
  Quindi se dovessi dire di più di quello che può determinarsi nelle applicazioni dell'intelligenza artificiale nelle telecomunicazioni direi manutenzione predittiva, nel senso che si riesce a stabilire con migliore precisione quando effettuare degli interventi di manutenzione in vista di un degrado che progressivamente si misura e si manifesta.
  Apro una parentesi, oggi esistono numerose tipologie di intelligenza artificiale, quella che suscita la maggiore attenzione per scopi sociali, etici e non solo, è la generativa, ma io sto chiamando in causa delle componenti, come quella cosiddetta causale e quella cosiddetta predittiva, che invece hanno un minore livello di rischiosità. Quella causale, come si dice, data una causa generare un effetto, e quella predittiva, cercare di trasformare degli elementi di probabilità ad avvicinarsi a essere degli elementi di maggior definizione, per non dire di maggior certezza.
  Andando avanti, poi è chiaro che anche nelle telecomunicazioni il dialogo con il cliente può essere facilitato tramite chatbot piuttosto che non marketing personalizzato, quindi è anche un fatto importante sotto il profilo del miglioramento dell'efficienza energetica.
  Quali possono essere o sono, li stiamo verificando, in prima analisi degli ostacoli? Anzitutto un punto di attenzione per quanto riguarda il settore industriale, è evidente che quelle che faranno maggiore difficoltà o stanno facendo maggiore difficoltà sono le piccole e medie imprese, perché non hanno al proprio interno competenze tali da poter affrontare un dialogo efficace con queste tecnologie. Poi, si è notato che ci sono delle aziende che sono in posizione un po' attendista, per vedere dove effettivamente altri che invece già si cimentano su queste riescono a trovare effettivi vantaggi economici, laddove nel funzionamento delle proprie aziende ne traggono benefici concreti.
  Ci sono naturalmente – ma questo neanche a dirlo – anche sensibilità di natura etica a tratto generale e poi che i costi di queste operazioni non sono indifferenti. Immaginiamo per una piccola-media Pag. 9azienda comunque questo tipo di funzionalità lo trova in cloud, ed evidentemente a questo si annettono dei costi.
  Una per tutte: la barriera più evidente è quella delle competenze. Competenze che guardano un po' tutto il settore delle telecomunicazioni che, per sua caratteristica, ha oggi un'anzianità media piuttosto elevata, e indipendentemente da questa tecnologia ha un processo interno di formazione in termini di upskilling e reskilling, che è migliorare le proprie conoscenze ma anche dover passare ad altri tipi di conoscenza.
  Evidentemente è un punto di grande importanza quello delle competenze, perché sempre come settore abbiamo verificato che c'è in generale una scarsità di persone formate con le discipline scientifiche attuali, e quindi tutto ciò che serve per incoraggiare e indirizzare il giovane, collaborare con scuole, istituti di ricerca e università, sono iniziative che l'Associazione già sta facendo e in particolare ai fini dell'intelligenza artificiale.
  In termini un po' più generali di regolamentazione, ormai siamo usi a vedere tutti quelli che sono i livelli di produzione in ambito europeo: si è appena definito il Data Act che entrerà in vigore operativamente in maniera definitiva tra due anni; è in arrivo l'AI Act con le sue tematiche riguardanti l'utilizzo dei dati biometrici e naturalmente la conoscenza del funzionamento delle tecnologie.
  Noi per dare un piccolo contributo siamo dell'avviso che ci si debba fondare su un concetto di rischiosità, che le formulazioni di prodotti e servizi generati dall'intelligenza artificiale debbano essere viste appunto in termini di rischio decrescente e quindi con prescrizioni che vadano di pari passo con questo gradiente.
  In questo senso riteniamo che l'infrastruttura di telecomunicazione, proprio per quella modalità di funzionamento che prevede l'ingresso e la gestione dei dati all'interno esclusivamente della propria filiera di funzionamento, almeno nelle applicazioni che riguardano la rete, vadano ad essere considerate a basso rischio e quindi con una sorta – se posso anticipare un'idea, ma solo per renderla – di auto certificazione.
  Io, presidente, mi scuso per la qualità della comunicazione, avrei rapidamente concluso, se ci sono delle domande sarei lieto di rispondere.

  PRESIDENTE. L'abbiamo sentita comunque bene ma non l'abbiamo vista purtroppo, ci dispiace perché c'è la web-tv. Chiedo ai colleghi se hanno domande. Non essendoci richieste di intervento, ringrazio l'ospite intervenuto.
  Autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna della documentazione consegnata da Massimo Sarmi, presidente di Asstel Confindustria (vedi allegato 2) e dichiaro conclusa l'audizione.
  In attesa dell'arrivo dei soggetti convocati per la prossima audizione sospendo brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 14.05, riprende alle 14.30.

Audizione di rappresentanti di Thales Alenia space.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, l'audizione di rappresentanti di Thales Alenia space nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'intelligenza artificiale: opportunità e rischi per il sistema produttivo.
  Invito chi interviene a volerlo fare sinteticamente, in modo da lasciare più spazio possibile alle domande dei commissari, riservando gli ulteriori approfondimenti ad un eventuale contributo scritto, che verrà volentieri acquisito ai lavori della Commissione, focalizzandosi sull'oggetto dell'indagine come definito dal programma.
  Do la parola a Massimo Claudio Comparini, amministratore delegato di Thales Alenia space, ricordando che il tempo complessivo a disposizione è di circa otto minuti.
  In particolare, siccome ho avuto l'onore di visitare il sito di Torino di Thales, posso dire che è una eccellenza italiana.

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  MASSIMO CLAUDIO COMPARINI, amministratore delegato di Thales Alenia space. Grazie, presidente. Buonasera a tutti.
  Nell'ambito del tempo assegnato farò una piccola panoramica su quanto gli aspetti dell'intelligenza artificiale si inseriscono nelle attività spaziali. Attività spaziali in senso lato, quindi tutti i diversi domini, dall'osservazione della Terra, quindi la capacità di comprendere le dinamiche del pianeta dallo spazio, fino all'esplorazione spaziale. Incidentalmente è un pezzo di attività che sviluppiamo proprio sul sito di Torino, che in questi giorni è all'attenzione dell'opinione pubblica anche per la presenza di un astronauta italiano a bordo della stazione spaziale internazionale.
  Vista la complessità e le diverse applicazioni dell'intelligenza artificiale dobbiamo un po' contestualizzare.
  Dall'osservatorio dell'industria spaziale un primo elemento è quello che in Italia, rispetto ad altri Paesi, si osserva una certa frammentazione degli operatori specializzati in intelligenze artificiali. Certamente abbiamo una grande ricchezza dal punto di vista di ricerca e dal punto di vista scientifico, ma non abbiamo dei grandi attori che sviluppano l'intelligenza artificiale nel complesso delle tecnologie abilitanti e che poi la rendono a disposizione dei diversi domini applicativi.
  Certamente è una parte di tecnologie molto importanti, sia per la produttività negli ambienti industriali, su questo dedicherò qualche passaggio, sia proprio sull'estrazione e utilizzazione di informazioni, che soprattutto nella cooperazione uomo-macchina, cosa che nel mondo spaziale è rilevante, ha una grande importanza anche prospettica.
  Sappiamo oggi che le attività spaziali consentono di operare una società iperconnessa. Quindi la connettività attraverso costellazioni satellitari e o grandi satelliti è uno degli elementi, consentono di osservare il pianeta e quindi sviluppare tutte quelle informazioni necessarie, da una parte, alla sostenibilità del pianeta e, dall'altra, anche ad applicazioni di intelligence e di difesa. Infine consentono di sapere dove siamo e in che tempo siamo: quindi tutti i sistemi di navigazione.
  Tutta questa parte delle attività spaziali, come beneficia e quali sono in questo momento le prospettive di intelligenza artificiale che stiamo sviluppando?
  Primo, beneficia per estrarre informazioni, estrarre informazioni con un altissimo livello di automazione e quindi renderla direttamente fruibile alle diverse comunità di utenti. Questo non avviene solo una volta che il dato è a terra, ma con l'aumento della capacità computazionale a bordo dei satelliti l'intelligenza stessa dei satelliti sta aumentando. Quindi abbiamo algoritmi avanzati anche di intelligenza artificiale che consentono oggi di immaginare satelliti in grado di apprendere dal loro funzionamento, ad esempio non erogare dati in maniera se posso dire indifferenziata ma erogarli già con un processamento a monte che consente quindi di utilizzarli al meglio, in modo più rapido e in modo più efficace per gli utenti finali.
  Un secondo elemento molto rilevante è quello del funzionamento dei sistemi spaziali stessi. Un sistema spaziale è un sistema complesso che ha una componente, un'infrastruttura, che orbita, un'infrastruttura di terra e, dato che parliamo di infrastrutture costose, l'interazione tra i sistemi di controllo a terra e il segmento di volo è particolarmente importante, particolarmente complesso e nel caso di grandi costellazioni di satelliti, che sono una delle tendenze di sviluppo, l'utilizzo dell'intelligenza artificiale può certamente aiutare un utilizzo più efficace della risorsa satellite, dedicando la risorsa stessa laddove ce ne è maggiore necessità sia per capacità di comunicazione sia per capacità di osservare il pianeta.
  Un terzo elemento è relativo alla costruzione e quindi alla componente di manifattura.
  Lei ha visitato appunto gli stabilimenti di Torino che sono dedicati all'esplorazione, alla quale arrivo tra pochi secondi. Stiamo costruendo un nuovo stabilimento, Smart Space Factory, sarà una delle più grandi fabbriche spaziali al mondo, che peraltro beneficia di un cofinanziamento Pag. 11del Piano nazionale di ripresa e resilienza, circa 27 milioni di euro. Questo stabilimento utilizzerà, oltre alle tecnologie digitali di modellazione digitale, anche tecnologie di intelligenza artificiale per poter ottimizzare i flussi produttivi e quindi poter costruire satelliti di diversa taglia in tempi più rapidi, ovvero anche aumentare il livello qualitativo facendo apprendere linee produttive proprio da tutti i dati che durante la produzione saranno generati.
  Un ultimo elemento che segnalavo precedentemente per l'attualità della presenza del colonnello Villadei a bordo della stazione spaziale internazionale, è quello legato alla presenza umana nello spazio e all'esplorazione spaziale.
  Noi stiamo costruendo i primi tre moduli della prima stazione che sarà in orbita cislunare, quindi sostanzialmente una stazione vicino alla Luna che consentirà una maggiore frequenza di missioni per la nuova fase di esplorazione della Luna.
  Certamente la presenza di astronauti in quel contesto sarà fondamentale, ma altresì nell'obiettivo di imparare a stare in modo permanente sul pianeta, utilizzare le risorse dello stesso e non necessariamente portando tutto da terra, la collaborazione con delle macchine via via più intelligenti sarà fondamentale.
  Quindi lo studio dell'intelligenza artificiale è fondamentale in questo ambito: uno, per consentire a bordo della stazione spaziale internazionale e delle future stazioni spaziali commerciali il migliore ausilio ed efficacia del lavoro dell'astronauta; due, nella fase di esplorazione della Luna sarà fondamentale, perché accanto alla presenza degli uomini avremo un numero crescente di macchinari, di «rover», di equipaggiamenti che con un crescente ausilio dell'intelligenza artificiale potranno aiutare al meglio l'opera degli astronauti sul pianeta.
  Qualcosa che non è legato semplicemente all'esplorazione in quanto tale, ma è strettamente legato anche al tema della sostenibilità del nostro pianeta, ad esempio attraverso l'utilizzazione delle risorse in sito e delle materie minerali rare.
  Allora dal nostro punto di vista è fondamentale che una strategia di intelligenza artificiale consenta lo sviluppo delle competenze tecnico-scientifiche che l'industria nei diversi rami possa fare propria per le proprie applicazioni; quindi auspichiamo, ed è necessario a nostro giudizio, una forte cooperazione sui temi della ricerca, degli investimenti e anche sulle regolazioni normative che consentiranno a noi come utilizzatori di questo dominio tecnologico di sfruttarne al meglio le possibilità che ne deriveranno, ma al tempo stesso operare nella linea di elementi normativi che già l'Europa sta delineando.
  Obiettivo primario, per quanto ci riguarda, è utilizzare anche attraverso l'intelligenza artificiale le nostre competenze, che sono vaste in tutti i domini dell'applicazione spaziale, al fine di poter aumentare da una parte l'efficienza produttiva dei nostri impianti, quindi essere più competitivi nei mercati internazionali, e dall'altra anche nelle applicazioni di carattere scientifico e di esplorazione essere pronti per le collaborazioni internazionali al massimo livello e per guidare questa parte particolarmente importante dello sviluppo tecnologico.
  Io concludo qui la breve riflessione per le applicazioni spaziali, naturalmente sono a disposizione per le domande.

  PRESIDENTE. Grazie. Chiedo se vi siano degli interventi o delle domande da parte dei colleghi, anche di chi è collegato in questo momento. Non essendoci richieste di intervento, ringrazio l'ospite intervenuto e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.40.

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ALLEGATO 1

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ALLEGATO 2

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