XIX Legislatura

XI Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 27 di Mercoledì 29 maggio 2024
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Rizzetto Walter , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SUL RAPPORTO TRA INTELLIGENZA ARTIFICIALE E MONDO DEL LAVORO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AGLI IMPATTI CHE L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE GENERATIVA PUÒ AVERE SUL MERCATO DEL LAVORO

Audizione di rappresentanti del gruppo Bosch.
Rizzetto Walter , Presidente ... 3 
Lastaria Renato , General Manager Bosch Italia (intervento in videoconferenza) ... 3 
Rizzetto Walter , Presidente ... 5 
Lastaria Renato , General Manager Bosch Italia (intervento in videoconferenza) ... 5 
Rizzetto Walter , Presidente ... 5 
Lastaria Renato , General Manager Bosch Italia (intervento in videoconferenza) ... 5 
Rizzetto Walter , Presidente ... 5 
Lastaria Renato , General Manager Bosch Italia (intervento in videoconferenza) ... 6 
Rizzetto Walter , Presidente ... 7 
Lastaria Renato , General Manager Bosch Italia, (intervento in videoconferenza) ... 7 
Rizzetto Walter , Presidente ... 8 
Lastaria Renato , General Manager Bosch Italia (intervento in videoconferenza) ... 8 
Rizzetto Walter , Presidente ... 8 
Lastaria Renato , General Manager Bosch Italia (intervento in videoconferenza) ... 8 
Rizzetto Walter , Presidente ... 8 
Lastaria Renato , General Manager Bosch Italia (intervento in videoconferenza) ... 9 
Rizzetto Walter , Presidente ... 9 
Lastaria Renato , General Manager Bosch Italia (intervento in videoconferenza) ... 9 
Rizzetto Walter , Presidente ... 9 

Audizione di rappresentanti di Confcommercio:
Rizzetto Walter , Presidente ... 9 
Prampolini Donatella , Vicepresidente Nazionale incaricata per il Lavoro e la Bilateralità di Confcommercio (intervento in videoconferenza) ... 10 
Rizzetto Walter , Presidente ... 15 
Prampolini Donatella , Vicepresidente Nazionale incaricata per il Lavoro e la Bilateralità di Confcommercio (intervento in videoconferenza) ... 16 
Rizzetto Walter , Presidente ... 16 

Audizione di rappresentanti di Luigi Lavazza S.p.A.:
Rizzetto Walter , Presidente ... 16 
Chianura Andrea , Intellectual Property, Food Law & Tech Senior Counsel di Luigi Lavazza S.p.A ... 17 
Rizzetto Walter , Presidente ... 18 
Schiavone Olga , Organizational Development Senior Manager all'interno della Direzione Human Resources di Luigi Lavazza S.p.A. (intervento in videoconferenza) ... 18 
Rizzetto Walter , Presidente ... 19 
Chianura Andrea , Intellectual Property, Food Law & Tech Senior Counsel di Luigi Lavazza S.p.A ... 19 
Rizzetto Walter , Presidente ... 20 
Chianura Andrea , Intellectual Property, Food Law & Tech Senior Counsel di Luigi Lavazza S.p.A ... 20 
Rizzetto Walter , Presidente ... 21 
Schiavone Olga , Organizational Development Senior Manager all'interno della Direzione Human Resources di Luigi Lavazza S.p.A. (intervento in videoconferenza) ... 22 
Rizzetto Walter , Presidente ... 22 

Audizione di rappresentanti di Amazon:
Rizzetto Walter , Presidente ... 23 
Martinelli Bianca Maria , Senior Director Corporate Policy and Strategy di Amazon Italia (intervento in videoconferenza) ... 23 
Rizzetto Walter , Presidente ... 28 
Martinelli Bianca Maria , Senior Director Corporate Policy and Strategy di Amazon Italia (intervento in videoconferenza) ... 29 
Rizzetto Walter , Presidente ... 29 

ALLEGATO: Documentazione presentata dai rappresentanti di Luigi Lavazza S.p.A ... 30

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Popolari europeisti riformatori - Renew Europe: AZ-PER-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Italia Viva - il Centro - Renew Europe: IV-C-RE;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
WALTER RIZZETTO

  La seduta comincia alle 13.55.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la resocontazione stenografica e la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti del gruppo Bosch.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul rapporto tra intelligenza artificiale e mondo del lavoro, con particolare riferimento agli impatti che l'intelligenza artificiale generativa può avere sul mercato del lavoro, l'audizione di rappresentanti del gruppo Bosch.
  Ricordo che l'audizione odierna sarà svolta consentendo la partecipazione da remoto in videoconferenza dei deputati secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il regolamento.
  Interviene da remoto, in videoconferenza, per il gruppo Bosch, l'ingegner Renato Lastaria, general manager Bosch Italia, al quale cedo immediatamente la parola. Abbiamo circa cinque minuti ad audizione. Ingegner Lastaria, la ascoltiamo con piacere.

  RENATO LASTARIA, General Manager Bosch Italia (intervento in videoconferenza). Buongiorno.
  L'intelligenza artificiale impatta nella nostra azienda in tre differenti modi: ha un impatto nella produzione, ha un impatto nei nostri prodotti, ha un impatto nei nostri processi. Banalmente molti dei nostri prodotti vengono realizzati e fabbricati Pag. 4utilizzando anche elementi di intelligenza artificiale. Per fare un esempio molto semplice, determinati controlli di qualità, che fino a poco tempo fa erano svolti in maniera visiva e manuale, quindi da operatori, adesso invece vengono demandati a sistemi basati su algoritmi di intelligenza artificiale, di deep learning o machine learning, quindi algoritmi che sono in grado di essere allenati per riconoscere sempre più e sempre meglio le difettosità che abbiamo la necessità di intercettare ed eliminare dai nostri processi. Questa è la parte relativa alla produzione.
  Abbiamo, inoltre, prodotti che contengono già al loro interno elementi di intelligenza artificiale. Possiamo pensare, ad esempio, ai sistemi di guida autonoma che si trovano nelle automobili che sono in grado di riconoscere le persone presenti sulla sede stradale. Ovviamente, dobbiamo pensare che tali sistemi devono essere in grado di riconoscere non solo l'uomo che attraversa la strada, ma anche il bambino seduto sul triciclo visto di spalle. Quindi, è imprescindibile avere algoritmi di intelligenza artificiale da poter allenare, anch'essi, in modo tale da essere sempre più precisi e puntuali.
  Infine, parlavo di processi. Qui entra nello specifico molto di più il tema dell'intelligenza artificiale generativa. Per fare un esempio molto banale, i pre-screening di curriculum per quello che riguarda dei candidati ai nostri processi di selezione vengono effettuati con processi di intelligenza artificiale. Questo non significa assolutamente che tutto il processo è basato su quello, ma una fase iniziale orientativa che svolga funzioni di supporto alle nostre funzioni delle risorse umane è effettuata anche con sistemi di intelligenza artificiale.
  Riepilogando, quindi, nella nostra azienda l'intelligenza artificiale ha un impatto nei prodotti, nei processi e nella produzione. Questi sono i principali o i potenziali campi di applicazione per noi come gruppo Bosch dell'intelligenza artificiale. Pag. 5Ovviamente, questi hanno anche un impatto non solo in termini industriali, ma anche in termini occupazionali – ovviamente solo per la parte processi e produzione, non per la parte prodotto – un impatto per il momento sicuramente molto modesto; tuttavia, hanno anche un risvolto in termini positivi, consentendo di guadagnare competitività nei confronti, per esempio, di Paesi a più basso costo del lavoro rispetto all'Italia. Inoltre, se parliamo di processi indiretti o di processi di supporto all'azienda, ci danno la possibilità di offrire ai nostri collaboratori più tempo per concentrarsi sulle attività a più alto valore aggiunto, dal momento che li sgraviamo di una serie di compiti più ripetitivi e a minor valore aggiunto, che vengono fatti con l'ottimo ausilio dell'intelligenza artificiale.

  PRESIDENTE. Grazie, ingegner Lastaria. Ho trovato molto interessante quello che lei ci ha appena illustrato, vale a dire che il gruppo Bosch utilizza l'intelligenza artificiale in termini di produzione, in termini di prodotti e – mi corregga se sbaglio – in termini di certificazione della qualità.

  RENATO LASTARIA, General Manager Bosch Italia (intervento in videoconferenza). Non di certificazione, di produzione.

  PRESIDENTE. Di controllo della qualità.

  RENATO LASTARIA, General Manager Bosch Italia (intervento in videoconferenza). Di controllo, esatto.

  PRESIDENTE. Perfetto. A livello previsionale, qualora fosse possibile, è immaginabile un futuro laddove, quantomeno all'interno delle vostre aziende, il gruppo Bosch possa attingere maggiormente a questo ecosistema di intelligenza artificiale esattamente per sostituire alcune mansioni? In tal caso, il gruppo Bosch prevede eventualmente una riqualificazione, una Pag. 6qualificazione o una formazione del personale per poter virtuosamente aggredire, attraverso questo nuovo impatto, il mercato del lavoro?

  RENATO LASTARIA, General Manager Bosch Italia (intervento in videoconferenza). Sicuramente un maggiore utilizzo dell'intelligenza artificiale all'interno dei processi produttivi è prevedibile. È chiaro che la misura in cui questo avverrà dipende molto dal margine di redditività aggiuntiva che si riesce a generare con questo tipo di approccio. Quindi, dipenderà, per esempio, dallo sviluppo del costo del lavoro in Italia, dai prodotti che verranno realizzati, che quindi saranno a più alta o a più bassa marginalità. Ovviamente, quanto più è bassa la marginalità tanto più dobbiamo essere spinti a effettuare processi di razionalizzazione. Stiamo parlando, al momento, di impatti occupazionali piuttosto moderati. Sicuramente, al momento, non si tratta di impatti occupazionali elevati.
  Venendo alla seconda parte della sua domanda, il gruppo Bosch storicamente effettua da sempre attività di upskilling e reskilling (formazione e aggiornamento). È qualcosa che offriamo su base regolare a tutti i nostri collaboratori. Quindi, a maggior ragione, se parliamo di impatti occupazionali legati all'intelligenza artificiale, non vedo nessun motivo per cui non dobbiamo anche procedere con formazione al personale. È chiaro che sostituire un operatore a basso livello di specializzazione con un sistema di intelligenza artificiale non significa che lo stesso operatore presumibilmente potrà essere formato per diventare il programmatore di quel sistema di intelligenza artificiale. Probabilmente lo formeremo per fare altre attività a un livello di specializzazione leggermente superiore all'interno della fabbrica. Inoltre, avremo comunque bisogno di avere figure specialistiche nei campi di intelligenza artificiale, che più Pag. 7difficilmente potranno venire dalla nuova formazione del personale che a quel punto è diventato in esubero.

  PRESIDENTE. Un'ultimissima questione. Lei ha parlato di sistemi di guida autonoma, per cui mi lascia immaginare che il gruppo Bosch fornisce a case automobilistiche questi sistemi dotati di intelligenza artificiale, ad esempio, rispetto alla guida sicura, al riconoscimento di eventuali ostacoli. Questo è un ragionamento che mi interessa per applicarlo ad un altro, in modo più ampio rispetto all'automotive. Secondo lei ci sarà un incremento di queste tecnologie? Fatto cento auto, secondo lei oggi a quanto siamo in termini di installazioni rispetto a questi sistemi? Infine, è qualcosa che secondo lei prima o poi andrà a impattare quasi completamente sul mercato?

  RENATO LASTARIA, General Manager Bosch Italia, (intervento in videoconferenza). C'è stato un periodo, in un passato piuttosto recente, in cui i temi della guida autonoma avevano una rilevanza maggiore. Poi sono stati in parte rimpiazzati, superati, messi da parte dai temi relativi all'elettromobilità.
  Ultimamente stanno tornando un po' più in auge. Ci stiamo riferendo, se parliamo di quel tipo di sistemi, alle vetture di fascia alta.
  Le vetture di fascia bassa possono anche avere sistemi di guida autonoma, ma sono sistemi di livello inferiore, non quelli a cui io facevo riferimento, che hanno al momento ancora un costo significativo. Quindi, stiamo parlando della fascia premium di mercato. Nella fascia premium di mercato sono molto diffusi, in verità. Adesso una percentuale è difficile darla, però sicuramente più del 30 per cento delle auto di fascia premium è equipaggiato con sistemi di guida autonoma di una qualche forma, già dall'origine.
  Poi, ovviamente, si possono anche ampliare con la scelta di accessori, che in quella fascia normalmente viene effettuata. Pag. 8Quindi, quelle vetture, anche se non lo prevedono come standard, normalmente vengono acquistate con suite di guida autonoma più o meno sviluppate a seconda dei gusti del cliente, piuttosto che del fabbricante di auto.
  Presumibilmente, quando diventeranno più diffusi, si inizierà ad attaccare anche una fascia di automobili un po' meno elevata. Quindi, se adesso siamo sulla fascia premium – non come marchi sportivi, ma berline di rappresentanza o grandi SUV – è presumibile che nei prossimi anni ci si sposti verso una fascia media di mercato. La fascia bassa, invece, al momento è esclusa da questo discorso.

  PRESIDENTE. Un'ultimissima questione. Rispetto a questi sistemi che vengono installati all'interno di queste autovetture – lei ci ha appena illustrato come essere installati ad oggi ancora in vetture di fascia alta – esiste un sistema di interscambio di dati che possa, evidentemente con aggiornamenti software, profilare meglio il servizio?

  RENATO LASTARIA, General Manager Bosch Italia (intervento in videoconferenza). Profilare in termini di raccolta?

  PRESIDENTE. Forse mi sono espresso male, mi scusi. Migliorare il servizio, non profilare.

  RENATO LASTARIA, General Manager Bosch Italia (intervento in videoconferenza). Sì, esistono. I fabbricanti di auto non li prevedono, però esistono. Vi è la possibilità di fare aggiornamenti over the air, quindi senza neanche doversi recare all'officina autorizzata, dunque via cloud. Peraltro, si possono fare aggiornamenti software che vanno ad abilitare funzioni che inizialmente non erano state abilitate.

  PRESIDENTE. Mi scusi, ingegnere, quello l'ho compreso. Anche la mia auto, quando la sera la spengo, mi comunica che Pag. 9è installabile un nuovo software, quindi io schiaccio un pulsante, vado a dormire e la mattina dopo lo trovo installato. Ma io intendevo altro, vale a dire questi sistemi scambiano dati con eventuali piattaforme, al netto dell'aggiornamento software, per migliorare il servizio ed eventualmente anche migliorare i download?

  RENATO LASTARIA, General Manager Bosch Italia (intervento in videoconferenza). Non escludo che lo facciano. Non tutti lo fanno. Bisognerebbe vedere quale nello specifico. Dipende molto dalla piattaforma elettronica dell'intero veicolo. Ci sono determinati fabbricanti che hanno una piattaforma unica per l'intero veicolo, che poi gestisce anche i singoli componenti, e quelli a quel punto hanno anche quella caratteristica a cui lei si riferiva. Ma è una minoranza al momento. Invece, la maggioranza dei fabbricanti di autoveicoli ha ancora un sistema di gestione dell'intero veicolo e poi ogni componente ha il proprio sistema elettronico, e in questi casi è più difficile che avvenga.

  PRESIDENTE. Perfetto.

  RENATO LASTARIA, General Manager Bosch Italia (intervento in videoconferenza). È in una fase di transizione. Però, in linea teorica potrebbe succedere, potrebbe essere possibile.

  PRESIDENTE. Grazie, ingegnere.
  Non essendovi richieste di intervento da parte dei colleghi, rinnovo il ringraziamento all'ingegner Lastaria, general manager di Bosch Italia, e dichiaro conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti di Confcommercio.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul rapporto tra intelligenza artificiale e Pag. 10mondo del lavoro, con particolare riferimento agli impatti che l'intelligenza artificiale generativa può avere sul mercato del lavoro, l'audizione di rappresentanti di Confcommercio.
  Ricordo che l'audizione odierna sarà svolta consentendo la partecipazione da remoto in videoconferenza dei deputati secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il regolamento. Intervengono in videoconferenza per Confcommercio, con cui mi scuso per il ritardo, ma i lavori d'Aula si sono protratti di una mezz'ora, Donatella Prampolini, vicepresidente nazionale incaricata per il lavoro e la bilateralità, Francesca Stifano, direttore centrale relazioni istituzionali e servizi legislativi, e Laura Bernini, responsabile del settore welfare pubblico e privato.
  Cedo, quindi, la parola, per circa cinque minuti, alla dottoressa Prampolini.

  DONATELLA PRAMPOLINI, Vicepresidente Nazionale incaricata per il Lavoro e la Bilateralità di Confcommercio (intervento in videoconferenza). Grazie, presidente.
  Per quanto riguarda l'impatto dell'intelligenza artificiale, questo è un tema assolutamente di attualità, che è stato studiato e valutato, su cui sono state condotte diverse ricerche, a cui stiamo attingendo per cercare di capirne di più. Dobbiamo partire dal mercato del lavoro. Noi sappiamo perfettamente che il mondo del lavoro è cambiato drasticamente in questi ultimi anni, è sicuramente cambiato molto dopo l'effetto della pandemia, ma anche l'intervento dell'intelligenza artificiale sta contribuendo a modificarlo sostanzialmente. Questo sta creando anche, se possibile, una problematica ancor maggiore rispetto al mismatch di domanda e offerta. Noi sappiamo che ci sono problematiche in particolare per i giovani, per le donne, per gli occupati del sud, che tendono purtroppo ad avere una Pag. 11serie di concomitanze di cause in cui si fa fatica a individuare una strada per far incrociare domanda e offerta.
  Sicuramente l'intervento dell'intelligenza artificiale nel mondo del lavoro ha dei pro e dei contro. È indubbio che l'utilizzo corretto di questo tipo di tecnologia può aumentare la produttività del lavoro e può certamente diminuire i costi, però ci sono anche dei rischi che sono in agguato, tra cui sicuramente registriamo l'attendibilità del risultato. D'altronde, in mancanza di un controllo sufficiente da parte umana la macchina potrebbe procedere ad alcune semplificazioni che non corrispondano esattamente al lavoro fantasioso che normalmente ci mette la mente umana. In più, abbiamo la contezza del fatto che l'intervento dell'intelligenza artificiale, soprattutto in alcune funzioni e in alcune mansioni, andrà a modificare e avrà degli effetti sull'occupazione. Peraltro, l'intervento di questa tecnologia può rendere obsolete alcune tipologie di lavoro, che saranno completamente sostituite dall'intelligenza artificiale, oppure modificare anche gli organigrammi aziendali, nel momento in cui magari chi si occupa direttamente di intelligenza artificiale potrà avere evoluzioni di carriera in determinate tipologie di aziende accelerate rispetto ad altre tipologie di persone che hanno una formazione diversa. Quindi, va proprio a modificare anche le gerarchie e i ruoli all'interno dei gruppi di lavoro.
  Alcune ricerche sono state condotte sugli impatti che può determinare l'intelligenza artificiale; una molto interessante è stata fatta dall'OCSE, e una delle cose interessanti che abbiamo rilevato è proprio relativa al fatto che alla maggior parte dei dipendenti che si confrontano con l'intelligenza artificiale nel loro lavoro quotidiano non viene richiesta una competenza specialistica in materia di intelligenza artificiale. Quindi, l'intelligenzaPag. 12 artificiale cambia i compiti che questi dipendenti devono svolgere e anche le competenze richieste.
  Questo studio fornisce delle prime stime sull'effetto dell'intelligenza artificiale sul fabbisogno di competenze nei lavori e, ad esempio, ci fa capire che in questa fase le competenze più richieste nelle professioni ad alto potenziale di intelligenza artificiale sono quelle gestionali e commerciali. Quindi, vi è quasi la necessità di rendere questo tipo di servizio, ma non è necessario comprenderlo. Insomma, non è richiesto che tutti siano dei tecnici informatici super-istruiti per poter lavorare con l'intelligenza artificiale. Anzi, quelle che vengono richieste sono proprio competenze di gestione oppure competenze che hanno un alto valore in termini di fantasia e di fattore umano.
  Queste ricerche mostrano che la percentuale di annunci di lavoro per questa tipologia di professioni che richiedono almeno una competenza emotiva, cognitiva o digitale è aumentata addirittura dell'8 per cento. È ovvio che questo nel prosieguo potrà anche modificarsi come tendenza e la domanda di questo tipo di competenze potrebbe cominciare a diminuire, invece, nelle aziende che hanno un potenziale di intelligenza artificiale molto elevato. Quindi, in questa fase è un potenziamento, ma alla lunga potrebbe anche diventare, invece, una modifica sostanziale della richiesta di questo tipo di figure.
  Questo che cosa ci dice? Ci dice che la formazione è importantissima per tante altre motivazioni, ma in questa fase la formazione professionale e la formazione continua sono ancora più importanti. D'altronde, se non si riesce a stare al passo rispetto a questa tipologia di inserimento nelle aziende, il rischio è proprio quello di essere ancora maggiormente estromessi dal mondo del lavoro e andare a peggiorare ulteriormente il mismatch tra la domanda e l'offerta.Pag. 13
  Non si tratta soltanto di agire sulle competenze di tipo tecnico-professionale, ma occorre intervenire ad ampio campo, quindi con un attento monitoraggio dei cambiamenti che interverranno, sviluppando sistemi di anticipazione dei fabbisogni e delle competenze, proprio per cercare di evitare un disallineamento tra la domanda e l'offerta.
  Vi è, poi, un'altra opportunità che noi abbiamo rilevato nell'utilizzo dell'intelligenza artificiale, ossia che l'intelligenza artificiale, anziché diventare una fonte di mismatch, possa darci una mano a far incrociare la domanda e l'offerta. Però, perché questo funzioni, occorrono almeno due aggiustamenti. Il primo è che, soprattutto per quanto riguarda le istituzioni, vengano superate un pochino quelle reticenze che in questo momento caratterizzano chi si occupa del mercato del lavoro, che ritiene che l'intelligenza artificiale non possa essere d'aiuto o, comunque, possa addirittura essere un problema. Dall'altra parte, però, bisogna rafforzare le infrastrutture tecnologiche per evitare danni alla persona umana e alla dignità relativa derivanti da discriminazioni digitali. Sembra un paradosso, ma potrebbe anche essere così.
  Nel momento in cui è un computer che decide se sei idoneo oppure no, viene a mancare quel fattore umano che, magari, ti fa superare una problematica che sul curriculum, dal punto di vista teorico, c'è, ma che magari parlando con la persona o guardando la persona in faccia riesci anche a superare.
  Per quanto riguarda i potenziali danni, perché, nel momento in cui si parla di mondo del lavoro, ovviamente dobbiamo pensare anche a quelli che possono essere gli infortuni sul lavoro determinati da questa nuova tipologia di infrastruttura informatica, riteniamo che la cosa fondamentale sia fare una mappatura dei nuovi rischi. È ovvio che davanti a nuove tipologie di lavoro ci sono nuovi rischi che devono essere Pag. 14intercettati. Dalle intercettazioni dei rischi devono nascere anche fattori di protezione, che poi devono essere inseriti nei DVR delle varie aziende.
  Da questo punto di vista, sicuramente l'INAIL avrà un ruolo fondamentale, quindi noi siamo disponibili anche a dare una mano, anche seguendo tutto l'iter della normativa europea. Il regolamento europeo sull'intelligenza artificiale si sviluppa cercando di regolamentare l'intelligenza artificiale e di individuare sempre di più quelli che possono essere i rischi. Quindi, un approccio basato sul rischio dove maggiore è il rischio e più rigorose devono essere le regole. Anche questo è un qualcosa di cui l'INAIL probabilmente si dovrà occupare.
  Dall'altra parte, sempre relativamente ai possibili rischi sul lavoro, l'intelligenza artificiale può certamente essere una causa di danno (per le cose che abbiamo detto prima), ma può anche essere un aiuto in termini di prevenzione sui posti di lavoro. Bisogna cercare di trovare un equilibrio nell'individuare i possibili danni causati dall'interazione tra l'umano e l'intelligenza artificiale e mettere in campo tutta una serie di fattori di protezione per l'essere umano, che potrebbero sfruttare, dall'altra parte, l'intelligenza artificiale proprio per diventare più efficienti e più efficaci nell'individuazione dei rischi.
  Da questo punto di vista, anche la legislazione italiana sta cercando di intraprendere questo percorso innovativo. C'è stato recentemente il disegno di legge approvato in Consiglio dei ministri, appena trasmesso al Senato, che ovviamente si propone in primis di individuare criteri regolatori per riequilibrare il rapporto tra le opportunità che offrono le nuove tecnologie, ma anche i rischi legati al loro utilizzo improprio, al loro sottoutilizzo (in certi casi può esserci un sottoutilizzo) oppure all'impiego dannoso all'interno di un quadro definito dal regolamentoPag. 15 europeo, come dicevo prima, sull'intelligenza artificiale.
  La cosa fondamentale per noi è il mantenimento dell'uomo al centro del processo decisionale, garantendo che la tecnologia agisca in modo da supportare, ma non da soppiantare la capacità umana di prendere decisioni consapevoli ed etiche. Sappiamo che è in programma l'istituzione, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di un osservatorio sull'adozione dei sistemi di intelligenza artificiale nel mondo.
  Come parti sociali riteniamo che la nostra presenza, la nostra collaborazione attiva sia fondamentale, perché il tema delle competenze, delle consapevolezze di molte professioni appartenenti a settori che rappresentiamo avrà un impatto. Noi vogliamo esserci, vogliamo dare una mano per individuare le criticità e anche per non farci scappare le opportunità che l'intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, invece, può portare.

  PRESIDENTE. Grazie, dottoressa Prampolini. Le pongo una domanda molto rapidamente.
  Sulla cosiddetta «antropocentricità» io sono d'accordo. Bisogna capire se riusciremo a gestirla. C'è qualche articolo recente che ci dice che dobbiamo affidarci ancora a Copernico, ma ancora per qualche tempo, nel senso che prima o poi questa cosa dovrà essere valutata esattamente per quello che è, per quello che può fare.
  A un certo punto, ha parlato di fantasia, ha parlato di semplificazioni, e sono assolutamente d'accordo con lei, ma ha parlato anche di mansioni che saranno – me lo sono segnato – assolutamente sostituite. Mi fa uno, due o tre esempi di quello che intende come mansioni che saranno sostituite assolutamente?

Pag. 16

  DONATELLA PRAMPOLINI, Vicepresidente Nazionale incaricata per il Lavoro e la Bilateralità di Confcommercio (intervento in videoconferenza). Per quanto riguarda il mondo dei servizi, ci sono cose che oggi vengono ancora fatte in maniera semi-automatica, dove l'individuo umano fa ancora molto, ma in questo l'intelligenza artificiale potrà davvero soppiantarne una serie. Parlo proprio di questioni, negli uffici amministrativi, burocratici, che oggi sono ancora molto manuali, ma che verranno probabilmente soppiantate e automatizzate. Pensi, ad esempio, alla perforatura delle famose fatture: è una cosa che oggi probabilmente può essere fatta da un computer di seconda generazione, terza generazione, un computer intelligente, senza che l'impiegato debba andare a fare la perforatura delle fatture.

  PRESIDENTE. Grazie, dottoressa Prampolini. È stata molto chiara. Buon lavoro.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti di Luigi Lavazza S.p.A.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di rappresentanti di Luigi Lavazza Spa – chiedo scusa anche a voi per il lieve ritardo, ma abbiamo avuto l'aula, che si è protratta per qualche decina di minuti in più – nell'ambito della nostra indagine conoscitiva sul rapporto tra intelligenza artificiale e mondo del lavoro.
  Ricordo che l'audizione odierna sarà svolta consentendo la partecipazione da remoto in videoconferenza dei deputati secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il regolamento. Intervengono da remoto, in videoconferenza, per Luigi Lavazza Spa, la dottoressa Olga Schiavone, Organizational Development Senior Manager all'interno della Direzione Human Resources, e l'avvocato Andrea Chianura, Intellectual Property, Food Law & Tech Senior Counsel.Pag. 17
  Abbiamo circa cinque-sei minuti per l'audizione, purtroppo. Vi ascoltiamo con grande attenzione.

  ANDREA CHIANURA, Intellectual Property, Food Law & Tech Senior Counsel di Luigi Lavazza S.p.A. (intervento in videoconferenza). Signor presidente, la ringrazio per l'invito e per la possibilità di rappresentare i nostri casi.
  Sono Andrea Chianura, responsabile legale anche per la parte delle nuove tecnologie, coinvolto, insieme ad altri enti dell'azienda, tra cui l'HR, rappresentata dalla collega Olga Schiavone, per capire gli impatti dell'intelligenza artificiale sulla nostra azienda.
  Ci siamo subito resi conto che ci sono dei rischi collegati a queste nuove tecnologie, anche perché sono tecnologie che consentono di analizzare molti dati e di avere un impatto anche diretto su alcune attività svolte all'interno dell'azienda. Allo stesso momento ci siamo anche accorti, però, sin da subito, che ci sono grandi opportunità e che l'idea di bloccare tutto preventivamente solo guardando i rischi sarebbe stata eccessiva, in parte perché ci saremmo trovati svantaggiati nei confronti dei competitor e in parte perché non siamo ciechi rispetto all'evoluzione normativa. Riconoscendo da un lato i rischi, ma dall'altro anche le potenzialità, ci siamo strutturati internamente per realizzare un'attività che fornisca linee guida a tutti i dipendenti del gruppo, in modo da cercare di dare una base di conoscenza su cosa siano queste tecnologie, che impatto più o meno possano avere e consentirne un utilizzo in un ambito più controllato.
  In questa direzione, stiamo svolgendo delle attività sia formative sia di controllo. Il tutto parte da un documento interno che abbiamo definito una «linea guida» – non una «policy», perché sappiamo che è una materia che si sta evolvendo – destinata a tutti i dipendenti del gruppo, italiani ed esteri, che, Pag. 18però, lascio presentare alla collega Schiavone, che lo ha redatto insieme a me.

  PRESIDENTE. Prego dottoressa Schiavone.

  OLGA SCHIAVONE, Organizational Development Senior Manager all'interno della Direzione Human Resources di Luigi Lavazza S.p.A. (intervento in videoconferenza). Signor presidente, la ringrazio. Buongiorno a tutti.
  Vi illustro quello che è stato il nostro impegno, attraverso la formalizzazione di princìpi comportamentali che noi suggeriamo ai nostri dipendenti. Come diceva prima il collega, noi siamo molto attenti ai rischi che l'adozione dell'intelligenza artificiale può portare. I rischi, però, non devono limitare l'innovazione, quindi lo spirito innovativo che ci contraddistingue.
  Infatti, noi continuiamo a incoraggiare tutti i dipendenti all'utilizzo di soluzioni evolutive, innovative, con la giusta attenzione agli impatti associati all'utilizzo stesso.
  Cosa facciamo? Nel nostro documento, che intende proprio consapevolizzare l'intera popolazione aziendale, suggeriamo l'utilizzo di soluzioni solamente approvate per uso professionale, consapevolizziamo su rischi e opportunità, li invogliamo a essere pronti ad acquisire nuove competenze per stare al passo con il contesto lavorativo. Questo è un principio sul quale crediamo fermamente. La velocità con cui il contesto ci sta travolgendo richiede grande attenzione rispetto alle tematiche continue di reskilling dei nostri dipendenti. Continuare, quindi, a portarli a un accrescimento continuo, a cavalcare il passo dell'innovazione e non a subirlo solo come attori di una storia.
  Cerchiamo di suggerire loro sempre un dialogo aperto e continuo, noi siamo sempre a loro disposizione, sia la funzione HR che la funzione Legal, nonché tutti gli attori che di volta in Pag. 19volta sono coinvolti per le diverse tematiche; banalmente, anche solo il nostro DPO, con tutta l'attenzione che già diamo all'eventuale rischio di dispersione dei dati sensibili.
  Vogliamo trasmettere un messaggio mirato a non avere paura di pensare in modo creativo, ma – anzi – sproniamo per cercare di far utilizzare le nuove soluzioni tecnologiche al fine di migliorare il proprio modo di lavorare.
  A tal proposito, abbiamo istituito un comitato dedicato alla gestione dell'intelligenza artificiale, con particolare attenzione all'intelligenza artificiale generativa, che possa supervisionare il fermento tecnologico, quindi seguire le iniziative dalla loro progettazione fino alla loro realizzazione. Il comitato è composto da membri permanenti, quindi il nostro Chief Human Resources e il nostro Chief R&D Officer, insieme al responsabile della direzione IT e, ovviamente, il nostro DPO.
  Probabilmente Andrea Chianura adesso interverrà con un'attenzione particolare alla valutazione del rischio delle iniziative, proprio perché richiesto dall'Artificial Intelligence Act a livello europeo.

  PRESIDENTE. Prego dottor Chianura.

  ANDREA CHIANURA, Intellectual Property, Food Law & Tech Senior Counsel di Luigi Lavazza S.p.A (intervento in videoconferenza). Esatto.
  Vista l'approvazione dell'AI Act e, comunque, degli obblighi di compliance che sono previsti, anche da parte degli utilizzatori, partendo da un'iniziativa del comitato AI citato dalla collega Schiavone, stiamo facendo una mappatura di tutte le soluzioni in uso e ci stiamo attrezzando per avere anche dei sistemi di screening per un controllo preventivo dei rischi per le nuove soluzioni che ci verranno proposte. Di fatto, ogni volta che una nuova proposta che contenga AI generativa verrà Pag. 20richiesta a un ente aziendale, verrà compilato una sorta di questionario, che consentirà di iniziare a capire se effettivamente si tratta di AI generativa o no e, nel caso, come gestirla e, comunque, di inserirla all'interno di un livello di rischio per consentirci di gestire l'utilizzo di tutte le soluzioni che abbiamo in azienda.
  Ovviamente, è un progetto appena partito. Ci stiamo attrezzando. Stiamo iniziando a monitorare le prime soluzioni già in uso, ma è già a sistema un meccanismo per cui qualsiasi nuova soluzione passerà attraverso un filtro di questo tipo, proprio per consentire uno screening.

  PRESIDENTE. Mi fa un esempio concreto rispetto al controllo preventivo dei rischi?

  ANDREA CHIANURA, Intellectual Property, Food Law & Tech Senior Counsel di Luigi Lavazza S.p.A (intervento in videoconferenza). Un sistema di risposta automatica del customer service, che lavora tramite intelligenza artificiale. Sostanzialmente, l'ente richiedente questo nuovo sistema – in questo caso lo facciamo ex post, ma in futuro verrà fatto preventivamente – compila un questionario e dice se il sistema registra le conversazioni oppure no, se il sistema è in grado di generare una risposta tenendo conto delle precedenti oppure no, se i dati forniti dall'utente vengono archiviati per addestrare l'AI oppure no. In base a tutte le risposte che vengono fornite, stabiliamo un livello di potenziale rischio di questa soluzione.
  Per il business che facciamo noi ci aspettiamo che sia tutto a basso rischio. Di fatto, le nostre soluzioni non vanno a integrare quei livelli di rischio definiti nell'AI Act come «medio» o «alto», però potrebbe esserci qualcosa da valutare. Sto pensando, ad esempio, a dei sistemi di sicurezza esterna con delle camere che seguono le persone. In quel caso, c'è l'immaginePag. 21 personale che viene registrata e potenzialmente archiviata oppure no. Andiamo a segmentare, a spacchettare il tipo di soluzione, cercando di capire dove ci siano potenziali rischi dal lato della gestione dei dati, dal lato della potenziale ingannevolezza per il nostro consumatore, che dovrà rendersi conto che sta parlando con una AI e non con una persona fisica, piuttosto che della gestione dei dati personali, che eventualmente potrebbero essere ottenuti tramite l'uso di queste tecnologie.

  PRESIDENTE. Un'ultima questione molto rapida, se posso. Rispetto a quanto ricordava la dottoressa Schiavone, lei ha citato un comitato che, in seno alla vostra azienda, di fatto, va probabilmente a stilare delle regole d'ingaggio per quanto riguarda l'utilizzo dell'intelligenza artificiale. Voi parlate di uso responsabile ed etico, come molte volte – tra l'altro – è riportato nel vostro documento; si parla di uso responsabile, sicuro ed etico di questo strumento. Sulla responsabilità ci siamo, sulla sicurezza anche, ma l'eticità dell'utilizzo chi la definisce? Il comitato?
  Lei sa che, nell'ambito di queste nuove tecnologie, il tema dell'etica è sicuramente molto importante. Mi spiego. Quando noi facciamo, banalmente, una domanda per una profilazione, per un colloquio di lavoro, per delle istruzioni che vogliamo avere, quando facciamo una domanda a uno o più ecosistemi di intelligenza artificiale, noi, di contro, abbiamo un dato che ci viene restituito. In questi dieci minuti di nostro piacevolissimo colloquio, questi sistemi continuano ad incamerare miliardi di dati, che vengono, poi, processati e ridistribuiti sulla base dell'accuratezza o meno delle domande che si pongono, anche attraverso questi sistemi.
  L'eticità dell'utilizzo del dato è un qualcosa su cui, secondo me, serve ragionare in modo molto approfondito; tanto per essere pratici, tra noi e voi ci fidiamo esattamente del dato che Pag. 22ci viene restituito o secondo voi deve esserci un controllo ulteriore rispetto a quanto una chat o un sistema ci restituisce?

  OLGA SCHIAVONE, Organizational Development Senior Manager all'interno della Direzione Human Resources di Luigi Lavazza S.p.A. (intervento in videoconferenza). È un argomento sul quale noi siamo molto impegnati. Ecco il perché della presenza della Direzione HR sia all'interno del comitato sia all'interno di quello che è un ente per noi superiore rispetto al comitato dell'artificial intelligence, che è il comitato etico. Noi abbiamo anche, all'interno della nostra azienda, un comitato etico molto attento.
  Per essere abbastanza pratici, noi non ci fidiamo totalmente dell'intelligenza artificiale o meglio analizziamo prima che l'iniziativa venga anche solo messa a terra, quindi in fase di presentazione, i processi sottoposti banalmente anche solo a un pensiero umano soggettivo. Analizziamo bene che cosa potrebbe essere l'output e come potrebbe essere influenzato da quelli che abbiamo appurato concretamente essere i bias intrinseci all'interno degli strumenti di intelligenza artificiale generativa.
  L'intelligenza artificiale si basa sulla elaborazione di pensieri esistenti, contesti esistenti, documenti esistenti che fanno parte della nostra società, una società in continua evoluzione e magari si portano dietro anche automatici pregiudizi relativi ai pensieri umani. Che cosa stiamo facendo? Il nostro impegno è intercettare le soluzioni che dentro hanno già dei pregiudizi intrinseci e quindi in questo momento non ci sentiamo di applicarli nella nostra struttura. Dove eventualmente i benefici potessero essere anche solo leggermente superiori ai rischi, li rimandiamo a un'analisi molto più attenta del nostro comitato etico.

  PRESIDENTE. Siete stati molto chiari.Pag. 23
  Ho trovato questa audizione molto interessante. Grazie alla dottoressa Schiavone e grazie all'avvocato Chianura. Ci aggiorneremo su questi ed altri temi. Avverto che i nostri ospiti hanno messo a disposizione della Commissione una documentazione, di cui autorizzo la pubblicazione in calce al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato).
  Dichiaro conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti di Amazon.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul rapporto tra intelligenza artificiale e mondo del lavoro, con particolare riferimento agli impatti che l'intelligenza artificiale generativa può avere sul mercato del lavoro, l'audizione di rappresentanti di Amazon.
  Mi scuso per il ritardo, ma i lavori d'Aula si sono protratti.
  Ricordo che l'audizione odierna sarà svolta consentendo la partecipazione da remoto in videoconferenza dei deputati secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il regolamento. Intervengono da remoto per Amazon la dottoressa Bianca Maria Martinelli, senior director corporate policy and strategy e la dottoressa Rita Malavasi, senior public policy manager.
  È prevista un'audizione di circa cinque o sei minuti. Vi ascoltiamo con piacere.

  BIANCA MARIA MARTINELLI, Senior Director Corporate Policy and Strategy di Amazon Italia (intervento in videoconferenza). Presidente, grazie per l'opportunità offerta di contribuire ai lavori di questa Commissione in relazione all'indagine conoscitiva sul rapporto tra intelligenza artificiale e mondo del lavoro.
  Inizio dando alcuni elementi sulla presenza di Amazon in Italia e sull'impatto corretto di Amazon nel mercato del lavoro. Pag. 24Noi abbiamo aperto il nostro store Amazon.it nel 2010. Da allora abbiamo investito in Italia circa 17 miliardi. Oggi l'occupazione creata ha raggiunto 18.000 persone a tempo indeterminato nel nostro Paese. Uno degli aspetti che ci tengo a sottolineare è la qualità delle condizioni professionali ed economiche che i dipendenti di Amazon hanno nel nostro Paese.
  In particolare, oggi, per quanto riguarda gli operatori di magazzino il loro livello salariale d'ingresso è fissato a 1.764 euro, che rappresenta il 21 per cento in più rispetto all'anno 2019 e rappresenta l'8 per cento in più rispetto al livello minimo salariale previsto dal contratto collettivo nazionale della logistica che noi applichiamo nelle nostre Operation.
  Abbiamo sviluppato in questi anni una rete logistica e un'infrastruttura digitale. Oggi abbiamo più di sessanta unità operative tra uffici e sedi logistiche, che vanno da Trento a Catania.
  Un altro elemento mi preme evidenziare per sottolineare l'importanza dell'Italia per Amazon. Recentemente, ad aprile, è stato inaugurato il nostro Innovation Lab. È il terzo Innovation Lab, unico in Italia. Ne abbiamo, nel mondo di Amazon Worldwide, altri due, uno a Seattle e uno a Boston. Nell'Innovation Lab di Vercelli noi sviluppiamo tutta la tecnologia – celle robotiche, unità meccatroniche, che sono guidate dall'intelligenza artificiale – e soluzioni di imballaggio innovative e sostenibili.
  Dal Lab di Vercelli le innovazioni si diffondono in tutte le Operation di Amazon nel mondo.
  Venendo ora ai temi della intelligenza artificiale, siamo convinti che essa sia la tecnologia più trasformativa del nostro tempo. Ecco perché negli ultimi venticinque anni Amazon ha investito e continua a investire nello sviluppo dell'apprendimentoPag. 25 automatico, infondendo queste caratteristiche e queste capacità in ogni unità aziendale delle nostre Operation.
  Noi siamo convinti che l'intelligenza artificiale aiuterà i produttori a competere a livello globale, riducendo i costi di gestione e manutenzione degli impianti industriali e di tutte le attrezzature in campo che vengono utilizzate. Aiuterà gli agricoltori ad aumentare le rese delle colture riducendo gli sprechi, aiuterà le aziende a minimizzare il loro impatto ambientale, migliorando l'efficienza energetica e le loro infrastrutture.
  Ecco perché stiamo investendo nell'intelligenza artificiale, cercando di migliorare la vita dei clienti, dei nostri dipendenti, con innovazioni pratiche e utili, proprio nell'ambito delle applicazioni dell'intelligenza artificiale generativa.
  Faccio alcuni esempi per dare evidenza di che cosa significhi in Amazon intelligenza artificiale. Il nostro sistema di raccomandazioni adottato dallo store che noi abbiamo è guidato dall'intelligenza artificiale, dal machine learning. I percorsi che ottimizzano le rotte di prelievo robotico nei nostri centri di distribuzione, nei nostri magazzini sono guidati dall'intelligenza artificiale.
  Alexa è alimentata da più di trenta diversi sistemi di intelligenza artificiale e questo aiuta i nostri clienti a gestire le case intelligenti, a fare acquisti, a ottenere informazioni, intrattenimento e altro ancora. Oggi i nostri modelli di apprendimento automatico machine learning sono utilizzati da centinaia di milioni di clienti di Amazon in tutto il mondo e forniscono un valore tangibile in vari settori.
  Più di 100.000 clienti stanno inoltre utilizzando i nostri sistemi di intelligenza artificiale e apprendimento automatico nel cloud.
  In Amazon il nostro approccio verso la tecnologia, inclusa l'intelligenza artificiale, è incentrato su due elementi e principi Pag. 26chiave. Il primo è la sicurezza, il secondo è la formazione continua.
  Dal 2019 abbiamo investito oltre un miliardo di dollari a livello globale per iniziative e tecnologie correlate al tema della sicurezza. Riconosciamo l'importanza di valorizzare i nostri dipendenti attraverso l'implementazione di nuove soluzioni tecnologiche e l'opportunità di sviluppare nuove competenze fornendo gli strumenti e la formazione – questo è un punto particolarmente significativo – necessari per adattarsi alle tecnologie in evoluzione. Non solo creiamo percorsi di carriera, ma creiamo e promuoviamo cultura di apprendimento e crescita continui. Ad esempio, e qui vengo a un elemento importante di combinazione tra tecnologia e forza lavoro, l'utilizzo della robotica nei nostri centri di distribuzione ha aumentato la sicurezza dei nostri dipendenti, ha accelerato i tempi di consegna per i nostri clienti e ha aggiunto efficienza a tutta la nostra rete logistica.
  La tecnologia robotica ci permette di lavorare in modo più intelligente, meno faticoso, per operare in modo sicuro ed efficiente.
  Allo stesso tempo la progettazione e l'implementazione della robotica e dei sistemi di intelligenza artificiale in tutte le nostre operazioni ha creato oltre 700 nuove categorie di lavoro, che ora esistono all'interno dell'azienda.
  Storicamente l'accelerazione e la crescita della tecnologia hanno portato a più posti di lavoro, e questo rimane vero anche oggi. Crediamo che l'intelligenza artificiale continuerà a creare nuove opportunità di lavoro in settori esistenti e nuovi.
  Vengo ancora all'elemento della combinazione tra tecnologia e lavoro. C'è un aspetto che mi preme sottolineare. L'introduzione di nuove tipologie e di nuove tecnologie nella logistica ha consentito, rendendo il lavoro più sicuro e meno faticoso, di Pag. 27aumentare l'occupazione femminile nella nostra rete logistica e i dati lo dimostrano.
  Oggi la presenza femminile nella nostra attività è del 35 per cento rispetto a una percentuale media nazionale che si attesta al 21,8 per cento. Quindi, come sopra detto, il nostro obiettivo principale quando sviluppiamo sistemi tecnologici e utilizziamo sistemi di intelligenza artificiale è la sicurezza. Questo perché siamo sicuri che la tecnologia favorisca un ambiente di lavoro collaborativo, più sicuro, ergonomico, riducendo le attività ripetitive, minimizzando la necessità di sforzi fisici prolungati e consentendo ai nostri dipendenti di concentrarsi su mansioni che richiedono l'acquisizione di nuove competenze.
  Questo è un aspetto fondamentale di questa trasformazione epocale che stiamo attraversando e che caratterizzerà i prossimi anni, la necessità di investire nei talenti per assicurare che l'offerta possa soddisfare la domanda.
  Abbiamo svolto alcune ricerche e i dati emersi dimostrano che l'assunzione di talenti è una priorità per il 73 per cento dei datori di lavoro, ma tre su quattro di quelli che la considerano una priorità non riescono a trovare i talenti di cui hanno bisogno.
  Amazon ha collaborato con una società di ricerca e ha intervistato oltre 400 insegnanti dalla sesta elementare all'università in quattro regioni degli Stati Uniti e ha visto che oltre il 60 per cento degli insegnanti ritiene che avere competenze in intelligenza artificiale sia necessario per i loro studenti per ottenere carriere e percorsi di sviluppo e di crescita professionale, ma il 69 per cento degli educatori ci dice di non avere le risorse per insegnare questa materia.
  Quindi, per concludere, presidente, certamente l'investimento nelle competenze è necessario e aiuterà ad accelerare l'acquisizione delle nuove tecnologie e dei nuovi sistemi di Pag. 28intelligenza artificiale, certamente producendo benefici nell'intero sistema industriale.
  In qualità di uno dei principali sviluppatori e utilizzatori di strumenti e servizi di intelligenza artificiale, il nostro impegno è per un'intelligenza artificiale sicura, trasparente, responsabile e include anche la collaborazione con le comunità globali dei decisori politici per condividere le migliori pratiche.
  Siamo anche convinti che, se fatta bene e in modo giusto, la regolamentazione aumenterà la competizione e migliorerà la vita di milioni di persone.
  Amazon sostiene quindi gli sforzi dei legislatori per mettere in atto efficaci salvaguardie che possano essere basate sul rischio e sui casi d'uso di intelligenza artificiale, perché ovviamente ad ogni sistema o applicazione dell'intelligenza artificiale si correlano rischi molto diversi, permettendo, quindi, con una regolamentazione risk-based di permettere una continua innovazione e l'applicazione pratica delle tecnologie.
  Per chiudere, la fiducia dei nostri prodotti è uno dei principi fondamentali. Accogliamo con favore, e per questo vi ringraziamo, l'obiettivo di condividere un percorso di regolamentazione, in linea con un approccio allo sviluppo e all'utilizzo sicuro, trasparente e responsabile dell'intelligenza artificiale.
  Vi ringrazio.

  PRESIDENTE. Grazie, dottoressa Martinelli. Siamo noi a ringraziare voi. Mi sembra una relazione molto ben fatta e corposa rispetto a come Amazon in questo caso va ad interpretare quelle che, di fatto, erano nuove tecnologie, ma ad oggi sono un qualcosa di uso comune, seppure in continua trasformazione.
  Le pongo una domanda, veramente in quindici secondi, se è possibile, ringraziandovi ancora. Amazon utilizza, ad esempio, sistemi di intelligenza artificiale per analizzare il mercato – lo Pag. 29dico con rispetto di tutti i livelli di privacy, ci mancherebbe altro – in una logica quasi predittiva, anche semplicemente e banalmente per operazioni che sono all'interno dei vostri centri? Immagino le varie rotazioni del magazzino, le forniture, la distribuzione territoriale, la logistica. Amazon ha insegnato molto spesso a fare logistica sotto questo punto di vista. Utilizzate i sistemi di intelligenza artificiale esattamente per analizzare il mercato e per cercare di anticipare anche qualche tempistica?
  Do la parola ai nostri ospiti per la replica.

  BIANCA MARIA MARTINELLI, Senior Director Corporate Policy and Strategy di Amazon Italia (intervento in videoconferenza). Come ho detto prima, quasi tutte le nostre attività sono improntate all'utilizzo di sistemi di analisi e di intelligenza artificiale. Gli esempi che ho portato prima, riguardanti il nostro store, le raccomandazioni che noi facciamo nel nostro store, sono guidate dai sistemi di intelligenza artificiale.
  I percorsi che utilizzano i nostri robot all'interno dei magazzini sono guidati da sistemi di intelligenza artificiale. Questo è un aspetto importante. L'intelligenza artificiale è uno strumento, come ho detto, che aiuta ad aumentare i livelli di sicurezza delle nostre operazioni e aiuta anche ad alimentare l'efficienza dei nostri sistemi di produzione.

  PRESIDENTE. Grazie alla dottoressa Bianca Maria Martinelli e alla dottoressa Rita Malavasi. È stato molto interessante. Qualora ci fossero altri documenti da inviarci, li leggeremo con grande attenzione. Buon lavoro.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.55.

Pag. 30

ALLEGATO

Pag. 31