XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari

Resoconto stenografico



Seduta n. 41 di Mercoledì 24 aprile 2024
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Morrone Jacopo , Presidente ... 2 

Audizione del sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, nell'ambito del filone di inchiesta relativo ai fatti concernenti la discarica di Riceci:
Morrone Jacopo , Presidente ... 2 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 4 
Morrone Jacopo , Presidente ... 7 
Silvestri Rachele (FDI)  ... 8 
Morrone Jacopo , Presidente ... 8 
Silvestri Rachele (FDI)  ... 8 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 10 
Morrone Jacopo , Presidente ... 10 
Silvestri Rachele (FDI)  ... 10 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 11 
Morrone Jacopo , Presidente ... 12 
Borrelli Francesco Emilio (AVS) , (in videocollegamento) ... 12 
Morrone Jacopo , Presidente ... 14 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 14 
Borrelli Francesco Emilio (AVS)  ... 15 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 15 
Borrelli Francesco Emilio (AVS)  ... 15 
Morrone Jacopo , Presidente ... 15 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 15 
Borrelli Francesco Emilio (AVS)  ... 17 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 17 
Morrone Jacopo , Presidente ... 19 
Fregolent Silvia  ... 19 
Morrone Jacopo , Presidente ... 20 
Fregolent Silvia  ... 20 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 21 
Iaia Dario (FDI)  ... 22 
Morrone Jacopo , Presidente ... 22 
Iaia Dario (FDI)  ... 22 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 22 
Iaia Dario (FDI)  ... 22 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 22 
Iaia Dario (FDI)  ... 22 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 23 
Iaia Dario (FDI)  ... 23 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 24 
Iaia Dario (FDI)  ... 25 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 26 
Iaia Dario (FDI)  ... 26 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 26 
Simiani Marco (PD-IDP)  ... 26 
Morrone Jacopo , Presidente ... 26 
Simiani Marco (PD-IDP)  ... 27 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 27 
Iaia Dario (FDI)  ... 29 
Morrone Jacopo , Presidente ... 29 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 29 
Iaia Dario (FDI)  ... 29 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 30 
Iaia Dario (FDI)  ... 30 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 30 
Morrone Jacopo , Presidente ... 30 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 30 
Iaia Dario (FDI)  ... 30 
Morrone Jacopo , Presidente ... 30 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 30 
Iaia Dario (FDI)  ... 30 
Morrone Jacopo , Presidente ... 30 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 30 
Iaia Dario (FDI)  ... 31 
Morrone Jacopo , Presidente ... 31 
Borrelli Francesco Emilio (AVS)  ... 31 
Morrone Jacopo , Presidente ... 31 
Borrelli Francesco Emilio (AVS)  ... 31 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 31 
Morrone Jacopo , Presidente ... 31 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 32 
Morrone Jacopo , Presidente ... 32 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 32 
Morrone Jacopo , Presidente ... 32 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 33 
Morrone Jacopo , Presidente ... 33 
Ricci Matteo , sindaco di Pesaro ... 33 
Morrone Jacopo , Presidente ... 33

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
JACOPO MORRONE

  La seduta inizia alle 16.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, nell'ambito del filone di inchiesta relativo ai fatti concernenti la discarica di Riceci.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, che saluto e ringrazio della presenza.
  Il sindaco è accompagnato dalla dottoressa Monica Generali, addetta stampa del comune di Pesaro.
  Ricordo che la seduta odierna si svolge nelle forme dell'audizione libera ed è aperta alla partecipazione da remoto dei componenti della Commissione.
  Avverto, inoltre, il nostro ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterrà opportuno, consentendo la Commissione, i lavori potranno proseguire in seduta segreta. Segnalo che, in tal caso, per la parte di seduta sottoposta a regime di segretezza saranno sospesi tutti i collegamenti da remoto e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati, che saranno tempestivamente riattivati alla ripresa della seduta libera. Al fine di assicurare il miglior svolgimento dei lavori, invito il nostro Pag. 3ospite a destinare – se è possibile – l'illustrazione di eventuali contenuti riservati alla parte finale della seduta.
  L'audizione odierna rientra nell'ambito dell'approfondimento, avviato per decisione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, del 20 dicembre 2023, sulla discarica di Riceci, della provincia di Pesaro e Urbino, dove una delegazione della Commissione si è personalmente recata svolgendo un sopralluogo il 19 marzo scorso, nell'ambito della missione istituzionale di tale provincia.
  Ricordo che la Commissione è chiamata, in base alla relativa legge istitutiva, a svolgere indagini atte a far luce sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, anche con riguardo alla verifica di eventuali comportamenti illeciti nell'ambito della pubblica amministrazione centrale e periferica, ovvero di soggetti pubblici o privati operanti nella gestione del ciclo dei rifiuti.
  La Commissione ha, inoltre, il compito di individuare eventuali connessioni tra tali attività illecite e altre attività economiche, con specifico riferimento al traffico dei rifiuti all'interno dei territori comunali e provinciali e tra le diverse regioni, anche tenendo conto del divario nella dotazione di impianti. In tale contesto, nell'ambito dell'attività di inchiesta avviata, la Commissione verifica, altresì, l'eventuale sussistenza di attività illecite relative alla gestione dei servizi di trattamento, smaltimento e recupero dei rifiuti da parte di soggetti pubblici o privati, con particolare riguardo anche ai sistemi di affidamento dei citati servizi, nonché lo stato delle attività di bonifica dei siti risultanti inquinati a seguito del mancato rispetto della normativa vigente in materia ambientale.
  Cedo, dunque, la parola al nostro ospite per lo svolgimento di una relazione introduttiva, al termine della quale i colleghi Pag. 4parlamentari potranno rivolgere eventuali domande o richieste di chiarimento.
  Chiarisco subito ai colleghi che il sindaco è qui dalle ore 14.30. Purtroppo, abbiamo dovuto farlo aspettare perché era in corso l'Aula al Senato. Sarà qui fino alle ore 16,30. Farà una breve relazione e poi faremo le domande. Ad alcune riuscirà a rispondere subito. Alle altre risponderà in un secondo momento per iscritto. Grazie.
  Prego, sindaco.

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Signor presidente, ringrazio lei e tutti i componenti della Commissione.
  Proverò a essere il più possibile sintetico, seguendo la traccia dei lavori che ci sono stati nei mesi scorsi e che ho seguito nei resoconti giornalistici.
  Come sindaco di Pesaro non sono stato assolutamente coinvolto né informato rispetto a questa iniziativa della discarica di Riceci, se non quando sono nate le prime polemiche. Nel momento in cui queste polemiche sono nate, in una prima riunione che ho avuto con l'amministratore delegato della società, il dottor Tiviroli, ho chiesto che cosa stesse succedendo. Erano uscite le prime polemiche, in particolar modo sollevate dalle popolazioni che abitavano in quella zona. Mi è stato spiegato che non c'era alcuna difficoltà, che su quel progetto i comuni competenti erano d'accordo e che, quindi, non ci sarebbe stato alcun problema.
  Avendo un po' di esperienza amministrativa, compresa la questione, ho subito espresso le mie perplessità dicendo che avrei previsto – cosa che, poi, è puntualmente accaduta – che i due comuni, cioè Petriano e Urbino, avrebbero cambiato opinione, e che, di conseguenza, l'avrebbe cambiata anche la regione e che non si sarebbe fatto nulla. Alla mia obiezione è stato risposto: «No, ti sbagli, sono tutti d'accordo. Il progetto Pag. 5non ha problemi». Mi è stato spiegato il progetto. Io non lo conoscevo, perché –come sapete – non è dentro la pianificazione regionale e provinciale, ma all'interno di un'iniziativa privata. Da lì, invece, come puntualmente avevo immaginato, le polemiche sono aumentate ed è successo esattamente quello che avevo previsto: il comune di Petriano ha espresso parere negativo e la stessa cosa ha fatto il comune di Urbino.
  A quel punto, c'è stato un duro scontro all'interno dell'assemblea dei soci della Marche Multiservizi – che io ho richiesto – tra me e la parte privata. Come sapete, Marche Multiservizi è composta per il 49 per cento da Hera, che ha la funzione gestionale della società, e per il 51 per cento dai comuni e dalla provincia di Pesaro e Urbino. In quella sede, alla presenza sia dell'amministratore delegato sia del presidente del gruppo Hera, ho di nuovo espresso la mia contrarietà, dicendo che quel progetto non poteva andare avanti perché i comuni coinvolti erano contrari e perché non c'erano le distanze previste dalle norme dai centri abitati, cosa questa che era già emersa nel dibattito pubblico. Ho chiesto – è tutto a verbale; lo potete, ovviamente, ottenere – che venisse studiato un piano alternativo da parte della società. Da amministratore mi preoccupo per il territorio. Da socio della società mi preoccupo che essa non vada avanti su un progetto sul quale andrà, a mio parere, a sbattere la testa contro un muro, perché è un progetto che non si realizzerà.
  Ho chiesto espressamente di studiare un «piano B». Su questo, poi, ci torno. Da lì, anche il Consiglio di amministrazione ha preso l'orientamento di studiare un piano alternativo. Che cosa significa? Significa un luogo alternativo per i rifiuti speciali.
  Qui vengo, a mio parere, alla grande mancanza che c'è in tutta questa vicenda: una programmazione da parte della Pag. 6regione Marche. Perché emerge questa iniziativa, secondo me, improduttiva e, come ho detto, che non si realizzerà? Perché manca, nella pianificazione regionale, un chiaro riferimento su dove andranno i rifiuti speciali del nostro territorio. O meglio, noi abbiamo due discariche rimaste nel nostro territorio: una è quella di Monteschiantello, la discarica di Fano, e l'altra è quella di Ca' Asprete, la discarica di Pesaro. Quella di Ca' Asprete è destinata alla chiusura, mi pare nel 2026 se non sbaglio, vado a memoria. Quindi, l'unica discarica che può avere nei prossimi anni anche rifiuti speciali è quella di Monteschiantello.
  Perché dico che manca una programmazione? Perché nella nostra provincia ci sono due società: la Marche Multiservizi, che ha tutto il bacino pesarese più le aree interne, e la Aset, che ha il bacino della zona di Fano. In passato, si è provato più volte a fare una fusione tra le due società. Queste trattative non sono mai andate in porto. A un certo punto, la Marche Multiservizi, non avendo più una discarica dove conferire materiale, è andata alla ricerca, attraverso questi iter privati che la legge consente, di un luogo esclusivamente per i rifiuti speciali.
  Quindi, va recuperata, a mio parere, una programmazione regionale. Ad oggi, nella legge regionale non si possono fare gli impianti, gli inceneritori (per capirci). Non potendosi fare gli inceneritori, l'unica alternativa per il residuo rimangono le discariche. Come sappiamo, l'Unione europea, invece, dice l'esatto contrario. Noi non abbiamo altri siti, se non si riesce a mantenere in vita le discariche attuali. Questo è il punto irrisolto.
  Per questo ho chiesto alla regione di mettere in piedi una programmazione che consenta sia a Marche Multiservizi sia ad Aset di avere una prospettiva. Noi abbiamo aumentato moltissimo la raccolta differenziata negli ultimi anni. Comunque sia, Pag. 7come sapete, un residuo ci sarà. Questo residuo dobbiamo capire, nel nuovo Piano dei rifiuti, dove metterlo.
  Per quanto riguarda la questione di Riceci, la mia posizione è chiara da mesi, è pubblica. Potete guardare la rassegna stampa o i verbali del Consiglio comunale, sede nella quale più volte ho espresso la mia opinione. Ho chiesto alla provincia di Pesaro e Urbino di chiudere il più velocemente possibile l'iter di approvazione e di bocciare, ovviamente, quell'approvazione, perché non ci sono – da quello che mi risulta – i criteri tecnici, oltre che amministrativi: c'è contrarietà dei due comuni e non ci sono le distanze. Al tempo stesso, ho chiesto alla regione Marche di riprendere una programmazione per i prossimi anni, quindi di riportare il tema dei rifiuti speciali dentro una programmazione del ciclo dei rifiuti. Continuo a ribadire alla società che noi dobbiamo studiare un «piano B», perché la discarica di Riceci non si farà. Questa è sempre stata la mia posizione, che ribadisco anche qui oggi.
  Ovviamente, questo denota che la società Marche Multiservizi ha una gestione fortemente basata sull'amministratore delegato. La gestione è di Hera. Il ruolo degli amministratori locali è di indirizzo eccetto che nei consigli di programmazione, ossia l'ATA (assemblea territoriale d'ambito) per i rifiuti o l'ATO (ambiti territoriali ottimali) per le acque. Quindi, la parte gestionale diventa preponderante. La gestione di quella società ce l'ha il gruppo Hera, con l'amministratore delegato Tiviroli. Noi, da amministratori, diamo un indirizzo. Nessuno aveva dato un indirizzo di questo tipo. Anzi, quello che abbiamo dato è altro, soprattutto dopo i problemi che sono emersi.
  Questo è ciò che ho sempre detto e che ribadisco anche qui in Commissione.

  PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.Pag. 8
  Onorevole Silvestri, prego.

  RACHELE SILVESTRI. Grazie presidente, buon pomeriggio, sindaco. Grazie per l'audizione. Io ho tre o quattro domande, perché molte cose non tornano, anche in base alle varie audizioni che abbiamo ascoltato.
  Lei ha appena dichiarato: «Io sono socio della società. Sono qui per evitare che vada a sbattere contro un muro». Giusto? Si parla di Marche Multiservizi. Per semplificare, per stare nei tempi, in tutta la relazione che ha svolto, io non ho sentito una parola sull'acquisizione di Aurora Srl per quanto riguarda Marche Multiservizi. La prima domanda è questa: possibile che lei non era stato messo a conoscenza del fatto che una multiutility come Marche Multiservizi, dove lei, comunque, come sindaco di Pesaro, è socio, aveva fatto l'acquisizione di una società di San Marino per una discarica? Questa è la mia prima domanda.
  Passo al discorso della programmazione regionale. Questa cosa è già stata detta dal presidente della provincia. Pare che, in questa situazione, tutti fanno e nessuno sa niente. Sembra ci sia solamente qualcuno che muove le carte e che tutti siano all'oscuro di tutto. Dobbiamo capire anche questa situazione.
  Vorrei fare un'altra domanda, ma non so se il sindaco Ricci risponde prima a questa e poi vado avanti con l'altra.

  PRESIDENTE. Lei le faccia tutte.

  RACHELE SILVESTRI. Perfetto.
  Per quanto riguarda la programmazione, lei è sindaco di Pesaro, ormai al secondo mandato, dal 2014. Tutto vero il discorso della programmazione, la questione del ciclo dei rifiuti, però – io mi chiedo – il 29 marzo 2017 l'ATO ha provveduto a votare una modifica. Per il comune di Pesaro era presente Pag. 9Franca Foronchi, che attualmente è sindaco di Cattolica. È stata votata l'accelerazione per la chiusura delle due discariche. Le leggo velocemente il comma c), giusto per essere chiara e lasciarlo agli atti: «...di rivedere lo scenario impiantistico delle discariche di Tavullia e Urbino, prevedendo per le stesse un'accelerazione delle tempistiche di chiusura, rispettivamente in dieci e cinque anni, a partire dal 2017, integrando i flussi dei rifiuti urbani con rifiuti speciali non pericolosi, senza limiti di ambito, i cui proventi finanziari generati possono mitigare l'impatto tariffario dell'investimento del TMB (trattamento meccanico-biologico) che era in programmazione per i primi due anni, fermo restando che dal terzo anno gli investimenti e i costi di gestione dovranno trovare copertura all'interno delle tariffe».
  Nel 2017 c'era una programmazione per la costruzione di un TMB. Si è andati, quindi, verso la chiusura anticipata delle discariche, andandola a finanziare con l'arrivo di altri rifiuti. Poi, però, questo TMB non si è più fatto, quindi mi chiedo: lei, come sindaco di Pesaro, si è confrontato con Tiviroli?
  In audizione Tiviroli ci ha detto che nel 2021 è arrivato questo imprenditore da San Marino e gli ha proposto di fare una discarica. Non è stato Tiviroli a voler fare la discarica. Lei adesso ci ha dichiarato che Marche Multiservizi è alla ricerca di una discarica perché essendoci due società, ASET a Fano e Marche Multiservizi a Pesaro, quest'ultima, con la chiusura di Tavullia, si troverà senza discarica. Tiviroli, però, ha dichiarato in Commissione che è stata la società Aurora a presentarsi per creare una discarica.
  Lei come sindaco ha posto il problema in questi anni, da quando non è stato più realizzato il TMB dei rifiuti speciali? C'era la possibilità di fare un'altra discarica? C'era già l'idea di farla da parte di qualcuno?Pag. 10
  Vengo all'ultima domanda. L'amministratore delegato di Marche Multiservizi, nel maggio del 2023, ha presentato o stava per presentare una mozione per ritirare il progetto, pur sapendo che ci sarebbero stati dei problemi legali con la società Aurora. L'amministratore delegato di Marche Multiservizi non si è confrontato con lei prima di questa cosa? Perché ricopre ancora quel ruolo se, da quello che dice lei, non l'ha messa a conoscenza di quello che è stato?

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Io partirei dalla seconda domanda perché cronologicamente in verità è la prima. Che cosa è successo nel 2017? Nel 2017 veniva accelerata la chiusura di Urbino – che poi è stata chiusa – e di Ca' Asprete perché era in ballo la trattativa per la società unica dei servizi. L'orientamento dei soci, o comunque del territorio, era quello che sarebbe bastata un'unica discarica, cioè quella di Monteschiantello di Fano, sia per i rifiuti urbani che per i rifiuti speciali, perché dovendosi costituire un'unica società quella discarica per una sola società (e non più due, quindi) andava bene. Credo che questo abbia innescato il secondo progetto.
  Nel momento in cui, invece, queste trattative tra la Marche Multiservizi, Hera e ASET di Fano non sono andate in porto, a quel punto immagino – non ne ho la certezza, ma immagino visti i fatti – che l'amministratore delegato di Marche Multiservizi abbia cercato un'altra strada. Essendo Monteschiantello una discarica gestita da ASET e non avendo Marche Multiservizi fatto la fusione con ASET, Monteschiantello non sarebbe stata gestita da Marche Multiservizi. Immagino che questo abbia innescato un cambio di rotta.

  PRESIDENTE. Onorevole Silvestri.

  RACHELE SILVESTRI. Mi scusi, però Fano ha votato contro, quindi questo accordo non c'era. In questa riunione Fano Pag. 11aveva chiesto di rimandare, perché non c'era l'accordo. Fano, quando è stata approvata l'accelerazione, non era favorevole a fare l'accordo con Marche Multiservizi. Quindi, è stato fatto il passo più lungo della gamba.

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Sì, probabilmente sì. Credo che la contrarietà di Fano in quell'assemblea era dovuta al fatto che i comuni di San Costanzo e di Fano, all'interno dei quali ricade la discarica di Monteschiantello, avessero problemi nell'autorizzare un ampliamento, perché, nel caso in cui la trattativa fosse andata in porto, si sarebbe dovuto prevedere negli anni successivi un ampliamento.
  Tuttavia, la trattativa tra Marche Multiservizi e ASET è una trattativa lunghissima, che parte tanti anni fa e non si è mai conclusa. Ha avuto degli stop and go, dei passi avanti e poi dei passi indietro, finché a un certo punto, negli ultimi anni, c'è stato un definitivo passo indietro. Credo che questo abbia innescato l'iniziativa nuova, della quale l'amministratore delegato non mi ha mai parlato. Vorrei che questo fosse chiaro. Io non so neanche chi è Aurora e che faccia abbia il signor Aurora. Non ho mai incontrato nessuno. È stata un'iniziativa dell'amministratore delegato di Marche Multiservizi. Dopodiché, se sia stata Aurora che glielo ha proposto, o lui che lo ha proposto ad Aurora non lo so. È possibile che sia stata Aurora a proporlo, tuttavia è stata un'iniziativa dell'amministratore delegato di Marche Multiservizi che non ha informato il sottoscritto.
  Per quello che riguarda il rapporto tra il consiglio e l'amministrazione, quindi la parte nominata dal comune di Pesaro e dagli altri soci, e la parte nominata da Hera: Tiviroli è un amministratore che ha una grande competenza e ha anche un suo carisma. In consiglio d'amministrazione si sono fidati dell'amministratore delegato, il quale quando ha proposto questa soluzione, dicendo che erano tutti d'accordo e che non ci Pag. 12sarebbe stato alcun problema, immagino che il resto del consiglio di amministrazione si sia fidato dell'amministratore delegato al quale è affidata la gestione della società.
  Quando poi sono emerse le polemiche attorno a quello che ho detto prima, e io ho cercato di capire che cosa stava succedendo, ho invitato, da quel momento, il presidente del consiglio d'amministrazione e i nostri membri a sposare l'indirizzo che il comune gli stava dando. Ho detto loro: «Fermatevi con Riceci, non ci sono le condizioni per andare avanti. È un progetto che non andrà mai in porto. Io sono contrario. Fate studiare a Marche Multiservizi un piano alternativo». C'è stato uno scontro nel consiglio d'amministrazione, con richiesta, da parte nostra di convocazione dell'assemblea dei soci alla presenza della proprietà, quindi non solo dell'amministratore delegato, ma anche del presidente di Hera. C'è stato uno scontro tra me e altri comuni con Hera su questo tema e oggi siamo in questa situazione, nel senso che l'iter è in corso e la mia posizione ufficiale è stata quella di dire alla provincia: «Chiudete il prima possibile l'iter. La regione recuperi una programmazione. La società studi un "piano B"».
  Dico queste cose continuamente e pubblicamente da almeno un anno.

  PRESIDENTE. Onorevole Borrelli.

  FRANCESCO EMILIO BORRELLI, (in videocollegamento). La prima domanda che mi pongo, ovviamente sentito tutto questo, è che immagino sia stato sfiduciato l'amministratore che, tra l'altro, da quello che dice il sindaco, ha detto delle falsità. Immagino che un amministratore delegato che dà delle garanzie ai sindaci, dicendo delle bugie, non può che essere rimosso. Ho capito che il sindaco si è mosso in assemblea, ma non ho capito bene come si sia completato l'iter.Pag. 13
  Il sindaco adesso è contrario, anche se mi sembra di aver capito che il delegato all'epoca, senza informarlo – quindi ormai abbiamo i delegati che vanno a briglia sciolta per quanto riguarda i rapporti tra la pubblica amministrazione e coloro che li nominano –, ha votato e ha fatto tutto un iter senza parlare con il sindaco.
  Ovviamente non posso che credere al sindaco, anche se prendo atto, e lo dico al presidente della Commissione e a tutti i membri, che abbiamo un amministratore delegato che è venuto a dire il falso nella nostra Commissione. Siamo davanti a una situazione che diventa sempre più clamorosa, perché Tiviroli ha detto altro nella nostra audizione. Ha detto di avere il pieno mandato dei sindaci. Ci troviamo davanti, quindi, a un falso ideologico. È gravissimo. Quella persona deve essere rimossa da quell'incarico se dice delle cose false.
  Vorrei chiedere al sindaco, a questo punto, quando ha saputo, quando è venuto a conoscenza del progetto della discarica di Riceci? Ho capito bene – se gentilmente lo vuole ribadire – che lei è contrario? Come mai il suo delegato ha portato così avanti il progetto? Perché soltanto in una fase estremamente successiva sembrerebbe che sia intervenuta una posizione diversa. Aggiungo un'altra cosa, e lo dico sempre in qualità di membro della Commissione, facendo appello al presidente. Noi qui parliamo addirittura di sindaci che dicono di non sapere chi è il signor Aurora. Scusatemi, nella pubblica amministrazione funziona così, si va al buio, bendati, a fare dei percorsi in cui ci sono dei soci? Voglio ricordare a noi stessi che la società Marche Multiservizi, di cui il comune di Pesaro è socio con il 25 per cento, non mi risulta abbia proposto un proprio progetto. Ha aderito, invece, alla proposta terza, impegnandosi all'acquisto completo della società per 25 milioni di euro, versando 2,9 milioni di euro subito per comprare una Pag. 14quota di Aurora Srl. Se questo non è corretto, gentilmente datemi delle delucidazioni. Se ho capito bene, è stata comprata per conto anche del comune amministrato dal dottor Ricci. Sono stati spesi dei soldi senza che lui sapesse niente, senza che lui conosca neanche chi è il signore o la signora Aurora Srl. Vorrei chiedere se c'è mai stato un confronto su questo punto con gli altri sindaci.
  Ho capito adesso che c'è stata questa nuova assemblea, ma non ho capito dall'assemblea che cosa è emerso. Il sindaco dice, e me ne compiaccio, che il progetto sarebbe oramai chiuso. A me non risulta che sia così, anche perché il sindaco di Urbino ha detto che lui è assolutamente favorevole a realizzarlo. È venuto qua a dircelo. Lui ha detto che dà piena fiducia all'amministratore che ha portato avanti tutto questo progetto. Io non riesco a comprendere – concludo e spero di essere stato chiaro – come sia stato possibile tutto questo. Meno male che c'è stato l'intervento della nostra Commissione, perché questa vicenda veramente è da scuola in negativo di come da una parte si fanno delle scelte e poi, appena si scoperchiano alcune pentole, sembra che nessuno sappia niente. Questo è un elemento che mi preoccupa non poco.

  PRESIDENTE. Do la parola al sindaco per la risposta.

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Ribadisco alcuni concetti e altri li approfondisco. Come ho detto, questo progetto è fuori dalla programmazione. Noi abbiamo dei patti parasociali per cui la gestione della società è affidata al consiglio d'amministrazione ovviamente, e all'amministratore delegato. Il comune di Pesaro, come gli altri comuni, non ha dovuto votare in Giunta o in Consiglio nessun atto rispetto all'acquisizione di Aurora. Vorrei che non si facesse confusione da questo punto di vista. Le uniche deliberazioni che ci sono state sono quelle del Pag. 15consiglio di amministrazione della società. Non c'è nessun documento o nessun indirizzo dato dalle amministrazioni locali nei Consigli e nelle Giunte, proprio perché è un aspetto fuori dalla programmazione del ciclo dei rifiuti ed è un'iniziativa del tutto privata, che ha discusso e affrontato esclusivamente il consiglio d'amministrazione della società.
  Quando l'ho saputo? Non mi ricordo la data, ma è facile ritrovarla perché è all'emergere delle prime polemiche. Se noi andiamo a riprendere la rassegna stampa con le prime polemiche pubbliche su Riceci, i primi movimenti della popolazione che poi dopo hanno dato vita a vari comitati, in quell'occasione ho chiesto delucidazioni e, come ho detto in apertura, mi è stato spiegato il progetto che non conoscevo. Non sapevo neanche chi fosse il partner – dopo è emerso – e mi è stato spiegato che i comuni nei quali doveva ricadere questa discarica erano d'accordo, che non mi sarei dovuto preoccupare, perché tutto era a posto e non ci sarebbero stati problemi.
  In quel momento...

  FRANCESCO EMILIO BORRELLI(in videocollegamento). Scusi, sindaco, ma chi gliel'ha detto, se lei non parlava con il suo delegato? Mi perdoni, questo passaggio non mi è chiaro.

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. L'amministratore delegato.

  FRANCESCO EMILIO BORRELLI(in videocollegamento). Lei non parlava con il suo delegato. Ha parlato solo con...

  PRESIDENTE. Lasciamo finire.

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Quando sono emerse le questioni e i problemi, io ho parlato di questa vicenda sicuramentePag. 16 con l'amministratore delegato, e mi è stato spiegato quello che le ho detto, che erano tutti d'accordo.
  Ho previsto – per chi ha un po' di esperienza amministrativa è abbastanza prevedibile – che coloro che erano d'accordo avrebbero poi cambiato idea. Ha fatto bene lei a sottolineare il fatto che un sindaco, in alcune circostanze, sta continuando a dire invece che era d'accordo anche se in alcuni casi dice che non è più d'accordo e in altri casi che era d'accordo, ma questo lo verificherete voi.
  A quel punto si è aperta la discussione e ho chiamato i delegati del comune dicendo: «Questa cosa non va avanti, non mi convince». Il consiglio di amministrazione, la parte pubblica del consiglio d'amministrazione, ha cominciato a prendere un orientamento differente, fino ad arrivare allo scontro che abbiamo avuto nell'assemblea dei soci di Marche Multiservizi, tra la gran parte degli enti locali – non dico tutti, ma la gran parte – ed Hera, chiedendo di studiare un piano alternativo perché non c'erano le condizioni per andare avanti, perché ormai c'era una contrarietà tecnica e amministrativa fuori discussione. Tra l'altro, lo dico anche perché temo un danno di immagine per la società Marche Multiservizi. Quanti danni di immagine abbiamo avuto con due anni di polemiche sui giornali su questa vicenda? Quindi, da socio della Marche Multiservizi, ho posto anche questo problema. Per questo io ritengo che la vicenda vada chiusa il prima possibile, nell'interesse di una nuova programmazione e anche nell'interesse di Marche Multiservizi.
  L'amministratore delegato non lo può rimuovere il sindaco di Pesaro. Il sindaco di Pesaro al massimo può chiedere conto a coloro che il comune di Pesaro ha nominato nel consiglio di amministrazione. L'amministratore delegato, per i patti parasociali che abbiamo, è nominato dal presidente di Hera. Il Pag. 17presidente di Hera, nonostante questa vicenda sia molto negativa, continua a mantenere la fiducia verso l'amministratore delegato Tiviroli.
  Bisogna dire che Tiviroli, fino a questo momento, ha gestito bene la società, perché è amministratore delegato da tanti anni. La società funziona, fa utili e li distribuisce agli enti locali. È una società che garantisce ottimi servizi, quindi nulla quaestio rispetto all'ordinaria amministrazione. In questo caso l'amministratore delegato ha fatto un grande errore dal punto di vista strategico, perché ha portato la società su un progetto che non si realizzerà mai e che ha creato conflittualità enorme con la popolazione, facendola diventare poi conflittualità politica, che credo abbia portato anche al lavoro di questa Commissione.
  Le questioni gestionali le conosce l'amministratore delegato. Gli indirizzi che stiamo dando mi pare che siano molto, molto chiari.

  FRANCESCO EMILIO BORRELLI(in videocollegamento). C'è una cosa che ancora non ho capito. Formalmente, al di là dell'aspetto della fiducia di Hera, lei ha chiesto la rimozione o le dimissioni dell'amministratore che ha detto, secondo quello che sta emergendo, il falso? Ha detto che erano tutti d'accordo, mentre lei per primo non era d'accordo.
  Ha rimosso il suo delegato dall'assemblea visto che è un delegato che non le ha dato informazioni e notizie?
  È pronto un progetto alternativo, visto che il sindaco di Urbino, in questa sede, ha ribadito il suo essere favorevole invece a realizzare la discarica?

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Noi abbiamo un piano dei rifiuti che ci copre fino all'inizio del 2027, se non sbaglio. Il sistema attuale, con le discariche attuali, mantiene il ciclo dei rifiuti fuori dall'emergenza fino al 2027. C'è tutto il tempo per Pag. 18fare un nuovo piano dei rifiuti e definire il da farsi. Credo, quindi, che da qui ai prossimi mesi sarà compito delle prossime amministrazioni – perché si voterà quasi ovunque nella provincia di Pesaro e Urbino – definire, insieme alla regione, la nuova programmazione e il tempo per definire una nuova programmazione c'è. Io continuo a pensare che sia molto improbabile l'individuazione di un luogo per fare una nuova discarica.
  Nel frattempo, perché faccio riferimento alla regione Marche? Perché se c'è una programmazione della regione e si inserisce questo problema dentro una programmazione regionale, la soluzione si può trovare anche dentro una programmazione regionale. Credo, quindi, che ci sia tutto il tempo per risolvere il problema dei rifiuti speciali. Per questo chiedo che venga chiuso l'iter il prima possibile per chiudere questa vicenda e aprire a una programmazione differente.
  Il presidente di Marche Multiservizi, il dottor Pierotti, ha la mia fiducia perché mi ha spiegato, così come mi hanno spiegato gli altri, che il consiglio di amministrazione in quel passaggio si è fidato dell'amministratore delegato. Fino a quel momento l'amministratore delegato non aveva commesso errori, o errori così gravi, quindi si sono fidati.
  Nel momento in cui sono emerse le prime polemiche e io ho chiesto di cambiare indirizzo, il presidente di Marche Multiservizi ha seguito esattamente quello che il sindaco di Pesaro e il Consiglio comunale gli hanno chiesto: studiare un piano alternativo. Questo ha portato ad uno scontro-confronto dentro il consiglio d'amministrazione e poi dentro l'assemblea. Non ho motivo, quindi, di togliere la fiducia ad una persona che si è mossa in buona fede e che sta portando avanti in questo momento una posizione coerente con quella che richiede l'amministrazione comunale, sapendo che nel consiglio di amministrazionePag. 19 deve mediare con Hera, perché noi abbiamo il 51 per cento, loro hanno il 49 per cento, ma la gestione è tutta in mano ad Hera.
  Per quello che riguarda l'amministratore delegato, ovviamente, non essendo di mia competenza, non ho potuto chiedere, anche volendo, le sue dimissioni perché è una nomina che non spetta a me. Ho più volte, con il dottor Fabbri, ragionato e fatto capire che in qualche modo forse si sarebbe potuta aprire anche una fase nuova, ma il dottor Fabbri, che è il presidente di Hera, ha confermato la fiducia al dottor Tiviroli in ogni occasione che c'è stata: sia in colloqui privati sia in incontri pubblici. L'amministratore delegato è lì perché ha ancora la fiducia del gruppo Hera. Noi stiamo mediando per far trovare a Marche Multiservizi una soluzione alternativa con colui che oggi rappresenta il gruppo Hera, che è appunto il dottor Tiviroli.

  PRESIDENTE. Senatrice Fregolent.

  SILVIA FREGOLENT. Più seguo queste audizioni più non riesco a capire qual è l'oggetto che noi stiamo andando a valutare. Parliamo di una discarica che non c'è, in un posto oggettivamente dove ci potrebbe essere, perché non stiamo parlando di una meraviglia – anche se ogni posto è straordinario – ed è un luogo che ha una conca naturale e una capacità argillosa sotto, e non ha una visuale di paesaggio che determini una negatività a prescindere, se non la vicinanza a un capannone.
  In secondo luogo, Marche Multiservizi gestisce altre discariche e le sta gestendo bene. Non mi sembra che ci siano scandali di finti rifiuti finiti in una discarica di percolato. Oggi arriva l'attacco di un componente della Commissione su un amministratore delegato con la richiesta di dimissioni.Pag. 20
  Volevo capire se l'oggetto è...

  PRESIDENTE. È stata fatta una domanda, non un attacco.

  SILVIA FREGOLENT. Ho capito, però visto che queste audizioni le ho seguite tutte e di solito il commissario Borrelli, e non solo, dice che l'amministratore delegato ha detto il falso e quindi deve essere rimosso. L'oggetto spero che sia la discarica e non l'amministratore delegato. Infatti, non spetta a noi decidere chi fa l'amministratore delegato di una società, sono i soci a deciderlo e non noi.
  In secondo luogo, se un consiglio di amministrazione, dove ci sono i sindaci che esprimono la loro presenza attraverso delegati, i quali hanno votato in un certo modo tanto da non essere stati rimossi – è stato rimosso solo quello della provincia, se non sbaglio, o si è dimesso –, vuol dire che l'iter per la discarica ha avuto l'assenso anche degli enti locali. Nel momento in cui il consiglio di amministrazione vota in un certo modo e non c'è la rimozione di quei soggetti, è ovvio che continua a esserci la fiducia dei sindaci nei confronti delle persone che hanno delegato e che hanno fatto un determinato procedimento.
  Lo dico perché, sindaco, io le voglio bene ed è un amico, anche se non militiamo più nello stesso partito. Tuttavia, la persona che doveva comunicarle il progetto della discarica era quella che lei ha messo nel consiglio di amministrazione. Mi spiace. Poi, conosco le dinamiche dei paesi piccoli. Anch'io ho un grande amministratore delegato, Romano, che gestisce una società dell'acqua, la SMAT, e abbiamo rapporti personali con il soggetto. Però, la persona che doveva informarla del progetto non era l'amministratore delegato, che l'ha informata successivamente, ma la persona che lei ha messo lì. Quindi, forse anche tutta questa ansia è dovuta all'avvicinarsi di campagne Pag. 21elettorali, non da parte sua ma da parte di altre persone, che anche su una discarica fanno campagna elettorale. Quindi, la mia domanda è questa: il rappresentante che è nel consiglio di amministrazione – perché lei non l'ha rimosso – le ha parlato della discarica? Oppure, la prima persona che gliene ha parlato è stato l'amministratore delegato? Questo dopo che lei ha visto le polemiche dei comitati. E sappiamo che i comitati esistono perché i cittadini hanno delle paure, che sono sempre legittime. Quindi, la politica dovrebbe spiegare anche ai comitati che le paure legittime hanno anche delle soluzioni e non dovrebbe cavalcarle. Non è il suo caso, ma sono altri casi.

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Si immagini, un amministratore si deve prendere delle responsabilità. Ma questa vicenda non è stata chiara perché non stava dentro la programmazione degli amministratori locali, non era dentro la programmazione dell'ATA. L'ATA è l'ambito territoriale in cui è organizzato il servizio di gestione dei rifiuti. Per questo è stata un'iniziativa prettamente privata, gestita dall'amministratore delegato.
  Ha fatto un errore il presidente della Marche Multiservizi a fidarsi? Fino a quel momento, come diceva lei, Marche Multiservizi era sempre stata gestita bene, gli investimenti fatti erano stati giusti e tecnicamente andavano nella direzione giusta. Qui, se le devo dire come interpreto questa vicenda, è un progetto nato male e, come capita a volte in alcune aziende, un progetto finito male. Quindi, è un errore gestionale, fuori dalla programmazione degli enti locali. Io dietro non ci vedo chissà che cosa, ci vedo solo un errore di programmazione che, per i motivi che abbiamo visto, non andrà in porto e non risolverà alcun tipo di problema e anzi ha creato, a mio parere, più danni di immagine alla società che benefìci fino a questo momento. Quindi, va trovato un piano alternativo, come capita spesso Pag. 22quando si amministra una città o si fa qualsiasi cosa. Magari si pensa prima a un obiettivo, che se non è raggiungibile per mille motivi – in questo caso secondo me perché era sbagliato – bisogna trovarne un altro. Dentro la programmazione regionale, da qui al 2027, abbiamo tutto il tempo per trovare la soluzione alternativa sia dal punto di vista della pianificazione pubblica sia della gestione della società. Perciò prima si chiude questa vicenda e meglio è.

  DARIO IAIA. Signor presidente, vorrei rivolgere al sindaco qualche domanda e poi esprimere alcune rapide considerazioni.

  PRESIDENTE. Prego.

  DARIO IAIA. Intanto abbiamo chiarito che il comune di Pesaro è detentore del 25,5 per cento delle quote di Marche Multiservizi. Prima domanda: in relazione a questo – se li esprime, ma immagino che li esprima – quanti componenti nel consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi nomina il comune?

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Due.

  DARIO IAIA. Chi sono questi due componenti? Vorrei sapere i nomi.

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Attualmente il presidente, Andrea Pierotti, e una consigliera, Sara Mengucci.

  DARIO IAIA. Benissimo.
  Altra domanda. Lei ha fatto riferimento a un'assemblea dei soci durante la quale c'è stato uno scontro tra lei e altri amministratori locali e i rappresentanti di Hera. Ebbene, quando si è svolta questa assemblea? Si ricorda il mese, più o meno, o il periodo?

Pag. 23

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Vado a memoria: mi pare fosse l'inizio dell'estate dell'anno scorso, credo giugno. Però, vado a memoria, quindi mi potrei sbagliare.

  DARIO IAIA. Va bene. Vediamo di acquisire questo verbale, se c'è stato.
  Altra domanda. Come soci avete chiesto di iscrivere all'ordine del giorno, sempreché non l'abbiate fatto proprio in quell'occasione, un punto che riguardasse l'acquisizione della società Aurora? È stato iscritto all'ordine del giorno dell'assemblea? L'assemblea si è mai pronunciata in maniera formale per arrivare a una risoluzione di questo contratto sottoscritto da Marche Multiservizi con Aurora? Voi siete soci di una società, quindi fate parte dell'assemblea dei soci. Ebbene, avete mai chiesto al presidente di iscrivere all'ordine del giorno dell'assemblea un punto di questo tipo? Parliamo di forma, non di sostanza. Lo scontro l'abbiamo capito. Ne avete mai discusso? Si è mai votato? Insomma, l'assemblea si è mai espressa formalmente in merito a una risoluzione del contratto che è stato sottoscritto dall'amministratore delegato e che è stato anche onorato nella prima tranche con il versamento di questi 2,9 milioni di euro?
  Altra domanda. Come assemblea dei soci, successivamente a questa vicenda, avete votato il bilancio di Marche Multiservizi, all'interno del quale immagino ci siano anche questi 25 milioni di euro, che saranno stati iscritti. Avete votato anche il rendiconto di Marche Multiservizi, sempre successivamente al 12 dicembre 2022, data nella quale il consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi ha deliberato questo contratto e, quindi, questa acquisizione?
  Altra domanda. Lei ha parlato di programmazione da parte della regione Marche riguardo al ciclo dei rifiuti. Nel caso in cui Pag. 24dovesse essere proposta la realizzazione di un termovalorizzatore, la sua posizione sarebbe favorevole?
  Ultima domanda. Lei ha parlato di danno di immagine per Marche Multiservizi. Sicuramente c'è questo danno di immagine, ma c'è anche un danno economico rilevante, perché lei ha chiaramente espresso di essere contrario e ha anche aggiunto che questa discarica assolutamente non si realizzerà. Questo è chiaro. Ma non realizzare questa discarica comporta conseguenze dal punto di vista economico, avendo Marche Multiservizi già versato quasi 3 milioni di euro ed essendosi impegnata con un contratto per 25 milioni di euro. Quindi, c'è anche una questione importante dal punto di vista giuridico e legale che è quella del contenzioso che ne potrebbe derivare. I suoi rappresentanti nel consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi – parliamo sempre di aspetto formale – hanno posto questo tipo di problematica?
  Grazie.

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Il tema dell'uscita da Aurora è stato posto nel consiglio di amministrazione, non nell'assemblea dei soci. Nell'assemblea dei soci si è preso un indirizzo per studiare un piano alternativo. Questa è stata la volontà dell'assemblea dei soci, per i motivi che ho detto prima, che non ribadisco. Nel consiglio di amministrazione si è affrontato, da quello che mi hanno raccontato, il tema dell'uscita da Aurora e, ovviamente, è stato posto il problema della richiesta dei danni che potrebbe essere fatta. Quindi, capisco che la vicenda è delicata e non è affatto semplice, però come c'è stato chi ha guidato Marche Multiservizi in questa avventura, così ci deve essere la stessa persona o il gruppo Hera che la gestisce, che deve trovare una via d'uscita. Quando si gestiscono le società si possono fare scelte giuste e sbagliate. Nove volte su dieci hanno fatto scelte giuste, in questo caso, a mio parere, Pag. 25hanno fatto un investimento sbagliato. Ovviamente le responsabilità bisogna che se le prendano coloro che hanno portato la società in questo indirizzo.
  Con riferimento ai bilanci, non io personalmente, ma i miei delegati li hanno sempre votati, anche perché, per fortuna, nonostante questa vicenda, che sicuramente peserà in maniera negativa sul bilancio, fino a questo momento sono bilanci virtuosi, positivi, che anche quest'anno hanno ridistribuito utili ai soci e, nel caso dei comuni, gli utili ridistribuiti vanno ad aiutare i bilanci comunali per i servizi sociali, per i servizi educativi, evitando anche l'aumento di tassazione locale, cosa che abbiamo sempre evitato in questi anni.
  Per quanto riguarda il termovalorizzatore, posso fare una considerazione politica, dal momento che non spetta a me programmare. Personalmente penso che le Marche e l'Umbria, essendo regioni piccole, dovrebbero fare insieme le scelte sui rifiuti. È evidente che bisogna uscire dall'ipocrisia: se non si fanno le discariche e si porta al massimo la raccolta differenziata, dove va il residuo? È un tema che nelle Marche fino ad oggi non si è affrontato. Tant'è vero che si va ancora avanti con le discariche. A mano a mano se ne chiude qualcuna, ma è un tema che è presente. Quindi, non sono pregiudizialmente contrario a nessuna soluzione, anzi pragmaticamente penso che la regione Marche, poiché conta un milione e mezzo di abitanti, debba avere una programmazione regionale. Non stiamo parlando di una regione di dieci milioni di abitanti. Anzi, io penso che addirittura dovrebbe programmare scelte comuni con le regioni più piccole a noi limitrofe, come l'Umbria, che conta 900 mila abitanti. Questa è la mia idea.

  DARIO IAIA. Lei, quindi, tendenzialmente sarebbe a favore della realizzazione di un termovalorizzatore in comune tra Umbria e Marche, da quello che ho capito, come soluzione.

Pag. 26

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Io non sono pregiudizialmente contrario. A meno che mi dicano che il residuo possa andare altrove. Ma dove va altrove?

  DARIO IAIA. Va bene, è chiaro.

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Per questo dico: visto che la regione ha la programmazione, faccia delle scelte, faccia delle proposte. Noi stiamo discutendo di questa vicenda in maniera estrapolata rispetto al resto perché manca una programmazione regionale o, meglio, non si capisce che cosa vogliono fare.

  MARCO SIMIANI(in videocollegamento). Scusatemi, sono in treno, però ho ascoltato attentamente tutta la discussione.
  Innanzitutto, presidente, pongo una questione di metodo. Credo che noi dobbiamo rimanere sugli aspetti oggettivi e sui fatti. Le considerazioni se un sindaco vuole o meno un termovalorizzatore non attengono a questa Commissione, ma ad aspetti politici. Oggi, invece, credo che la discussione debba fermarsi sugli aspetti oggettivi di questa vicenda.
  Noi sappiamo benissimo una cosa: la programmazione del piano regionale dei rifiuti spetta alla regione. Ad oggi e fino al 2027 questo c'è per non andare in emergenza, ma sappiamo che ad oggi non c'è una pianificazione che riguarda l'impianto.
  Ancora, sappiamo benissimo che l'elemento centrale è il ruolo che ha il consiglio di amministrazione nell'ambito delle scelte e, come ha detto giustamente il sindaco, sappiamo che i patti parasociali – io li ho letti attentamente – indicano chiaramente che la gestione spetta al partner privato, che in questo caso è Hera, dunque l'amministratore delegato.

  PRESIDENTE. Onorevole Simiani, provi a fare la domanda, perché cominciamo a sentirla male.

Pag. 27

  MARCO SIMIANI(videocollegamento). Va bene, arrivo alla domanda che voglio fare al sindaco Ricci. Noi abbiamo fatto visita alla discarica di Tavullia e abbiamo appreso dal sindaco che c'è una richiesta formale di chiusura di quella discarica. Lei crede che la scelta di un amministratore delegato sia quella di trovare un'altra discarica perché a breve dovrà chiudere quella di Tavullia? Secondo me dobbiamo andare fino in fondo a questa vicenda e – lo ripeto al presidente e ai componenti della Commissione – dobbiamo rimanere sui fatti. Dobbiamo capire se ci sono state situazioni non chiare, oscure, come abbiamo visto, sulla gestione dell'acquisizione dei terreni e soprattutto sul ruolo di Aurora nell'ambito di questa vicenda. Le decisioni politiche sono altra cosa, che non riguardano questa Commissione.
  La domanda, quindi, che faccio al sindaco è di capire se la chiusura della discarica di Tavullia c'entra con questa nuova discarica di Riceci, ossia con la scelta dell'amministratore delegato di iniziare a ragionare su una nuova discarica a Riceci.
  Grazie.

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. C'entra con la mancata fusione della società provinciale. Ripeto, l'indirizzo pubblico e anche l'orientamento del gruppo Hera era quello di lavorare per un'unica società provinciale, insieme ad ASET. Anzi, quando si è dato il nome alla società Marche Multiservizi l'obiettivo era, con l'ingresso di Hera, di crescere su tutto il livello regionale. Purtroppo le Marche sono una regione che ha difficoltà a fare un lavoro di squadra territoriale, quindi in ogni provincia c'è una gestione differente, e anche nella provincia di Pesaro e Urbino la cosa che doveva essere più semplice, ossia fare una fusione tra Marche Multiservizi e ASET, per la contrarietà da parte dell'amministrazione comunale di Fano, non si è fatta. Ci sono stati, però, come vi spiegavo poc'anzi, dei momenti nei Pag. 28quali questa trattativa era molto avanzata e sembrava che in qualche modo l'obiettivo fosse alla portata. Uno di quei momenti è stato quando, nel 2017, come ribadiva la senatrice Fregolent, veniva indicata nell'ATA la chiusura della discarica di Ca' Asprete, a Tavullia. Quindi, poiché questa chiusura è attesa da quei cittadini dal 2017, è evidente che essi chiedano che venga chiusa, dal momento che è dal 2017 che gli si dice che verrà accelerata la chiusura.
  Il punto vero è che, nel momento in cui è venuta a mancare la fusione delle due società, Marche Multiservizi si è resa conto che dal 2027 non avrebbe avuto nessuna discarica da gestire, a partire da quella dei rifiuti speciali. Quindi immagino che questo abbia innescato quello di cui abbiamo discusso tutt'oggi, vale a dire la ricerca di una soluzione alternativa per i rifiuti speciali. Per questo continuo a ribadire che prima si chiude questa vicenda e meglio è.
  Da qui al 2027 abbiamo il tempo per definire, in un quadro regionale, qual è la reale necessità di discariche rispetto al ciclo dei rifiuti, anche perché bisogna vedere qual è il conferimento che avremo davvero e di quanto è aumentata la raccolta differenziata, dato che in questi anni la raccolta differenziata è aumentata ulteriormente. Quindi, c'è tutto lo spazio per fare delle scelte regionali.
  Questa vicenda, nata da un'iniziativa privata, denota che, in mancanza di una programmazione pubblica, anche le iniziative private rischiano di non portare a nulla, come questa vicenda sta dimostrando. Per questo ribadisco la necessità del recupero di una programmazione regionale. Dunque, non mi preoccupa discutere anche del termovalorizzatore, perché in una programmazione regionale si devono mettere sul piatto tutte le soluzioni. Solo che questa regione – permettetemi di dirlo – non lo fa, perché ogni volta che c'è un problema, invece di affrontarlo, Pag. 29lo accantona. Sono campioni mondiali nello scaricare le responsabilità su altri soggetti istituzionali. Anche in questa vicenda mi pare che l'atteggiamento sia stato quello: invece di prendersi la responsabilità su una programmazione, si è cercato di scaricare il più possibile sulla provincia. Adesso la provincia ha tutte le carte per decidere, quindi io chiedo che si decida velocemente, perché prima si chiude questa vicenda e meglio recuperiamo una programmazione.

  DARIO IAIA. Giusto per chiarire, noi parliamo di termovalorizzatore e ciclo dei rifiuti perché la Commissione è sul ciclo dei rifiuti. Quindi, non capisco il collega a cosa si riferisse. Se non dobbiamo parlare di ciclo dei rifiuti e di chiusura, di che cosa dovremmo parlare?
  Ad ogni modo, per quanto riguarda il fatto che la regione sia campione mondiale nello scaricare le responsabilità, come ha riferito il sindaco, personalmente mi meraviglio del fatto che il sindaco voglia scaricare sulla regione una responsabilità quando due componenti del consiglio di amministrazione dell'azienda Marche Multiservizi hanno votato una delibera sulla fiducia per 25 milioni di euro, perché vogliono bene all'amministratore delegato, e lo stesso sindaco non è stato informato. Cercare di scaricare questa responsabilità sulla regione mi sembra, francamente, un'operazione non di grandissimo livello.

  PRESIDENTE. Gentilmente, colleghi, vi prego di limitarvi a porre delle domande, a cui poi il sindaco risponderà.

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Magari si chieda se, secondo lei, sia possibile che i due sindaci che avevano dato il proprio assenso a questa vicenda non abbiano sentito la regione in quei momenti.

  DARIO IAIA. Non lo so. Lo vedremo. Vedremo gli atti.

Pag. 30

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Io non sto scaricando le mie responsabilità, io sto dicendo che la programmazione non spetta al comune di Pesaro. Se fosse spettata al comune di Pesaro, mi sarei assunto le mie responsabilità.

  DARIO IAIA. Io sto dicendo che lei ha due componenti nel consiglio di amministrazione, questi due componenti hanno votato una delibera per fare un'operazione di 25 milioni di euro e lei non è stato informato. Questa è una cosa molto grave.

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Le ho risposto.

  PRESIDENTE. Ha risposto.

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Se fosse spettata a me la programmazione, l'avremmo fatta in consiglio comunale.

  DARIO IAIA. Ma non è questo il problema, sindaco. È stata fatta un'operazione per 25 milioni di euro...

  PRESIDENTE. Per favore, parliamo ognuno per le proprie competenze.

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Se parliamo di programmazione, io le dico che non spettava a me. Poi, se lei deve fare il difensore d'ufficio della regione Marche, allora siamo in un'altra...

  DARIO IAIA. No, io non devo fare il difensore d'ufficio della regione, assolutamente, però è venuto a raccontarci delle storie...

  PRESIDENTE. Va bene, avete parlato entrambi.

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Fa l'avvocato della regione Marche.

Pag. 31

  DARIO IAIA. Assolutamente no. Semmai, faccio l'avvocato di professione.

  PRESIDENTE. Va bene, grazie.
  Onorevole Borrelli, la prego di limitarsi a fare domande. Evitiamo di aprire dibattiti, perché non è questa la sede.

  FRANCESCO EMILIO BORRELLI. Non voglio aprire un dibattito, presidente, desidero soltanto ribadire che la mia richiesta di dimissioni dell'amministratore è legata agli atti che sono emersi da questa Commissione. Io non ho né amicizie personali, né rapporti politici o imprenditoriali con nessuno. Non sono neanche delle Marche. Quindi, sono una persona avulsa da qualsiasi interesse, se non quello della verità. Quello che è emerso in questa Commissione mi ha spinto a fare questa domanda, che è una domanda di carattere politico.

  PRESIDENTE. Le domande sono legittime.

  FRANCESCO EMILIO BORRELLI. Perfetto, grazie.

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Come avete visto, io ho risposto a tutte le domande senza nessun problema.

  PRESIDENTE. Anche sul termovalorizzatore.
  Le voglio fare una domanda. A tale questione lei ha già risposto, però vorrei comprendere meglio. Noi abbiamo avuto diverse audizioni. Abbiamo ascoltato colui che reperiva i terreni, poi Mauro Tiviroli, un sindaco e un altro sindaco. Sono diverse le testimonianze, per cui adesso dobbiamo cercare di farle combaciare. Ebbene, la cosa che non mi è chiara è semplicemente questa: si programma e si progetta una discarica, che ha comunque un impatto nelle Marche, anche perché l'ultima era stata fatta tanti anni prima – non penso che si Pag. 32programmi ogni giorno – e lei ne è venuto a conoscenza solo successivamente all'acquisto, ovverosia quando già Marche Multiservizi aveva acquistato da Aurora i terreni e il progetto. Quindi, rispetto a tutta questa operazione, vale a dire la ricerca dei terreni, l'interessamento di alcuni sindaci e di alcuni consiglieri e via elencando, lei come sindaco di Pesaro non viene informato da nessuno, se non in un momento successivo all'acquisizione?

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Io penso che le cose siano andate così: l'amministratore delegato di Marche Multiservizi si è fidato dei due comuni dove doveva ricadere la discarica e il consiglio di amministrazione si è fidato dell'amministratore delegato, che aveva assicurato che non c'era nessun tipo di problema. Se anche in questo passaggio vi è stata una consultazione con la regione questo non lo so. Così le aggiungo anche la regione. Non so se c'è stato, non ne sono a conoscenza. Ma io penso che le cose siano andate così. Perché sono andate così? Perché era fuori dalla programmazione dell'ATA e perché era frutto di un'iniziativa privata. La programmazione dell'ATA giustamente è quella che veniva richiamata nel 2017.

  PRESIDENTE. Mi perdoni, la mia domanda è molto più semplice, molto più banale: lei come sindaco di Pesaro è venuto a conoscenza dopo il 12 dicembre 2022 che si stava progettando una discarica? Questa è la mia domanda: lei ne è venuto a conoscenza solo dopo?

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Assolutamente sì.

  PRESIDENTE. Glielo chiedo perché è stata fatta un'acquisizione non di pochi euro, ma di un importo notevole e considerevole, ognuno aveva i propri referenti, c'era un amministratorePag. 33 delegato, si parla delle Marche, quindi non di una regione di dieci milioni di abitanti, ma di 1 milione 500 mila abitanti. Quindi, alla mia domanda assolutamente semplice lei ha risposto che prima del 12 dicembre 2022 non è venuto a conoscenza di nulla, se non in un secondo momento, quando immagino sia scoppiato il caso.

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Sì, quando sono emerse le primissime polemiche sui giornali. Infatti, non capivo di che cosa stessero parlando.

  PRESIDENTE. Glielo chiedo perché nelle varie audizioni c'è stato magari chi in maniera superficiale, ma verrà richiamato, ha detto che avevano l'accordo con numerosi sindaci. Noi lo facciamo anche a tutela dei vari auditi.

  MATTEO RICCI, sindaco di Pesaro. Non so con quali sindaci, ma non con me sicuramente.

  PRESIDENTE. Perfetto.
  Non essendovi ulteriori richieste di intervento da parte dei colleghi, ringrazio il sindaco Ricci della disponibilità e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 17.10.