XIX Legislatura

VI Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 9 di Mercoledì 24 aprile 2024
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Osnato Marco , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA SUI FENOMENI DI EVASIONE DELL'IVA E DELLE ACCISE NEL SETTORE DELLA DISTRIBUZIONE DEI CARBURANTI

Audizione di Sandro Raimondi, Procuratore della
Repubblica di Trento.

Osnato Marco , Presidente ... 2 
Raimondi Sandro , Procuratore della Repubblica di Trento ... 2 
Osnato Marco , Presidente ... 5 
Raimondi Sandro , Procuratore della Repubblica di Trento ... 6 
Osnato Marco , Presidente ... 8 
Congedo Saverio (FDI)  ... 8 
Osnato Marco , Presidente ... 8 
Raimondi Sandro , Procuratore della Repubblica di Trento ... 8 
Osnato Marco , Presidente ... 9 
Raimondi Sandro , Procuratore della Repubblica di Trento ... 9 
Osnato Marco , Presidente ... 9 

ALLEGATO ... 10

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Popolari europeisti riformatori - Renew Europe: AZ-PER-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Italia Viva - il Centro - Renew Europe: IV-C-RE;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
MARCO OSNATO

  La seduta comincia alle 14.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di Sandro Raimondi, Procuratore della
Repubblica di Trento.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di Sandro Raimondi, Procuratore della Repubblica di Trento, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui fenomeni di evasione dell'IVA e delle accise nel settore della distribuzione dei carburanti.
  Saluto e ringrazio il dottor Raimondi – non le faccio raccomandazioni sul tempo, perché so che lei è puntuale e sintetico nel modo più opportuno e adeguato – per la disponibilità a intervenire ai nostri lavori e gli cedo subito la parola.

  SANDRO RAIMONDI, Procuratore della Repubblica di Trento. Buonasera anche da parte mia ai signori onorevoli.
  Ho preparato una brevissima memoria, dove cerco di illustrare in dettaglio ciò che adesso vorrei riassumere sinteticamente, per poi consentire approfondimenti, domande e tutto quello che riterrete opportuno.
  Mi occupo di idrocarburi dal 1982, purtroppo, perché questo non è un bel segno: sarà un segno di conoscenza della materia, però da un punto di vista anagrafico non è il più favorevole per chi vi sta parlando. Mi sono occupato di questo fenomeno Pag. 3lavorando a Milano, a Brescia e a Trento, dove attualmente sono il procuratore della Repubblica.
  Il mio lavoro prende le mosse non solo dalle indagini, ma anche da una relazione che feci proprio a una Commissione parlamentare il 5 novembre 2019, dove illustrai alcuni aspetti particolari e peculiari che potevano interessare le indagini e il contrasto alla repressione del fenomeno di evasione. Nelle nostre indagini – quelle svolte non solo dalle procure dove ho lavorato, ma anche dalle procure di colleghi – abbiamo constatato che il sistema dei prodotti petroliferi è un sistema che viene gestito anche in modo illecito dalla criminalità organizzata di stampo mafioso.
  Abbiamo fatto alcune indagini a Brescia, dove sono emersi collegamenti con la 'ndrangheta di Isola Capo Rizzuto e Cutro e, interrogando il commercialista di Nicolino Grande Aracri, trovammo alcuni riscontri che testimoniavano che l'ingerenza nel traffico e nel contrabbando dei prodotti petroliferi della 'ndrangheta era presente nel nord Italia. Tale traffico veniva gestito nel nord Italia con diramazioni anche in Campania, dove alcune indagini misero in evidenza la presenza della camorra. Questo è un aspetto estremamente preoccupante ed estremamente allarmante, perché si tratta di gestione da parte della criminalità organizzata di svariati miliardi di euro.
  Prima di venire qui ho letto i lavori della Commissione, anche per evitare di fare brutte figure o di ripetere cose già dette, e ciò che secondo me è importante sottoporre brevemente alla vostra attenzione, signori onorevoli, è che abbiamo tante banche dati oggi – che ho citato nella mia memoria – che potrebbero essere utilissime allo scopo del recupero erariale. Questo è uno degli aspetti connessi alle indagini di una procura della Repubblica, ma è uno degli aspetti che mi hanno sempre Pag. 4interessato e che ho sempre cercato di portare a casa come risultati di condanna.
  Per esempio, io ho fatto parte per venticinque anni, a Milano, del dipartimento reati tributari, fiscali e societari, e l'impostazione data da questo dipartimento investigativo era proprio quella di andare a recuperare il denaro anche per equivalente e per rogatoria. Per esempio, in un caso recuperammo 19 miliardi di lire, quando la valuta era la lira.
  Abbiamo quindi tante banche dati, che contengono preziosissime informazioni, che possono essere ben sfruttate per quello che riguarda gli aspetti investigativi, ma anche per quello che riguarda il recupero del danno erariale.
  Personalmente credo che si debba partire anche da un altro tipo di discorso, che evidenziai già nel 2019, ossia quello della temperatura di misurazione del prodotto, perché l'accisa viene misurata a quindici gradi, quando in realtà nel dettaglio non sono quindici gradi, ma si sconta la temperatura locale. Qui non si parla di evasione, ovviamente, ma si parla di un modo per cui ciò che viene consegnato al distributore finale ma che viene misurato è diverso.
  Quindi, ci possono essere degli accorgimenti al fine del recupero del tributo che prescindono da un discorso criminale, ma che sono coinvolti in un discorso fattuale. In Germania, per esempio, ci sono sistemi che consentono una perequazione fra quanto dichiarato all'inizio della carica dell'autobotte e quanto effettivamente contestato.
  Vado rapidamente alle conclusioni, signor presidente e signori onorevoli, sottolineando che esistono due sistemi per evitare la proliferazione di queste società cartiere.
  L'indagine deve partire dal basso: si parte dall'autobotte, si va a vedere qual è il tipo di cartiera, ma soprattutto si guarda il tipo di cartiera, quindi una società che viene gestita in modo Pag. 5assolutamente fittizio – perché questa è una società fittizia –, che dura 10-15 mesi in vita e poi sparisce. È però su questa che va il debito IVA principale: attraverso false dichiarazioni d'intenti, attraverso documenti falsi, e dal basso si risale nella catena della commercializzazione del prodotto. In questo modo entrano in gioco tutte le banche dati di natura elettronica che ho appena citato e che ho citato esplicitamente con tutti i loro nomi e tutte le loro funzioni nella memoria che è a vostra disposizione. Questo sistema è estremamente importante, perché consente di mettere insieme tutti questi dati, che dobbiamo mettere insieme a mio modo di vedere, perché un coordinamento dell'elaborazione di questi dati consentirebbe di scoprire subito il falso plafond, di scoprire subito un'operazione sospetta e di inviarla, grazie a questo coordinamento investigativo, alle procure della Repubblica, che potrebbero avere un ruolo significante.
  Il secondo sistema significante si trova nel Codice antimafia perché, una volta scoperto questo gioco di cartiere, questo gioco di false dichiarazioni, di incentrare il debito tributario su un soggetto, ci sono due articoli (articoli 34 e 34-bis) che consentono il commissariamento delle imprese su cui c'è un sospetto di appartenenza o di essere intimidite da associazioni di stampo mafioso. Essi consentono di intervenire subito e congelare questi beni, per poi cercare di consegnarli in modo virtuoso alla collettività, ma anche e soprattutto di recuperare il danno erariale che viene così a essere determinato.

  PRESIDENTE. La ringrazio, dottor Raimondi.
  Se mi è permesso, farei io la prima domanda. Visto che abbiamo fatto questa indagine conoscitiva anche in funzione di tante inchieste che l'hanno vista protagonista e dei numeri elevati che anche lei citava – svariati miliardi sottratti allo Stato e, quindi, ai cittadini – evidentemente l'obiettivo, oltre che Pag. 6conoscere il problema, è quello di arrivare a un documento che possa aiutare, partendo dal legislatore per arrivare a chi, come lei, fa le indagini, ad avere gli strumenti più adeguati.
  Lei ha rimarcato il tema delle banche dati e dell'interoperabilità delle stesse, ma mi pare che accennasse anche a una necessità ulteriore, che è quella di un rapporto interforze, probabilmente, riguardo a indagini che attengono al tema delle evasioni IVA e accise sugli idrocarburi.
  Ci vuole circoscrivere meglio quali potrebbero essere queste opportunità? Grazie.

  SANDRO RAIMONDI, Procuratore della Repubblica di Trento. Tutte queste banche dati che ho citato hanno un peso specifico non indifferente, perché ormai l'informatica, se posso essere così banale, è una mano santa per tutti quelli che operano nei settori di contrasto di qualsiasi tipo, sia da un punto di vista amministrativo, sia da un punto di vista giudiziario o addirittura penale.
  Abbiamo la possibilità di poter collegare tutte queste banche dati che sono in possesso dell'Agenzia delle dogane, della Guardia di finanza, dell'Agenzia delle entrate, di SOGEI con un coordinamento investigativo dove tutti possono accedere alle banche dati ed evidenziare un riferimento alle fatturazioni elettroniche e anche al collegamento fra fatturazione elettronica e conto bancario.
  Non vorrei sollevare un problema di privacy, però la Guardia di finanza può, in determinati casi, per legge, entrare nei conti bancari senza l'autorizzazione della magistratura.
  Estendere questa possibilità investigativa, che parte da una mera formalità di accertamento tributario, e che quindi non va ancora a sfociare nel penale, consente, una volta partiti dal basso e una volta entrati in questo collegamento, di identificare il falso e quindi di accertare subito, con immediatezza.Pag. 7
  L'immediatezza è l'arma vincente. Se ricevo una segnalazione dopo dieci o quindici mesi, non mi serve. Pensate a quando abbiamo subìto gli attacchi di cyber security nelle nostre società. Io mi sto occupando, per motivi miei, di cyber sicurezza. Ti dicono che il server è negli Stati Uniti, ma quando io ho la rogatoria il server è già chiuso. Nello stesso caso, quando ho la segnalazione come investigatore sia tributario sia penalistico, la società non esiste più. Sono tutti andati via. Sono società amministrate da persone di novant'anni che non sanno neanche che hanno firmato degli assegni. Questi controlli sono assolutamente possibili, anche perché possiamo utilizzare algoritmi e computer con capacità di calcolo, che sono di gran lunga superiori, per esempio, a quelli del CERN di Ginevra, che sono già nel nostro territorio nazionale. Pensiamo a una operatività interforze, e sto pensando alla Guardia di finanza, ai NAS, ai Carabinieri, alla Polizia stradale che è su strada.
  Potremmo estendere le materie di competenza delle distrettuali antimafia, coordinate dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, che potrebbero coordinare meglio le attività che oggi sono suddivise fra tutte le procure circondariali e non soltanto tra le distrettuali, che sono già coordinate dal procuratore nazionale antimafia.
  Questo è molto importante perché, per esempio, per i cyber crime, noi che siamo distrettuali ci occupiamo dei reati commessi via web a Bolzano o a Rovereto. Questo sistema di indicare in una distrettuale consente di sapere tutto. Per esempio, se sto lavorando a una frode petrolifera a Rovigo, ma lo stesso imprenditore lo fa a Treviso, non si sa, ma facendo la distrettuale si sa. Questo aiuta tantissimo.
  Sapete che per collocazione geografica Trento, Trieste e Venezia sono i maggiori destinatari su ruota della rotta bulgara dei petroli. Ci siamo coordinati con i colleghi perché entrando Pag. 8da est abbiamo attuato un coordinamento, di fatto, non disciplinato dalla legge, ma rimesso soltanto a un'iniziativa nostra. Questo è quello che volevo portare come significato.

  PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  SAVERIO CONGEDO. Vorrei fare una domanda al procuratore, ma forse è più una curiosità che altro.
  Procuratore, lei ha detto di aver constatato, nell'ambito delle indagini, possibilità di infiltrazioni della 'ndrangheta o della camorra in questo sistema di contrabbando di idrocarburi.
  Secondo lei, dalla sua ottica, dalla sua visuale ovviamente privilegiata, è un fenomeno tuttora esistente? Ci sono casi recenti di applicazione dell'amministrazione giudiziaria o del controllo giudiziario, quindi quelli che ha citato lei, previsti dagli articoli 34 o 34-bis, che hanno interessato società coinvolte in questo meccanismo? Mi sembra di aver capito che si sostanzi nella creazione di cartiere e quindi nella produzione di fatturazioni false per operazioni inesistenti, tese all'evasione di accise e IVA sostanzialmente.

  PRESIDENTE. Do la parola al nostro ospite per la replica.

  SANDRO RAIMONDI, Procuratore della Repubblica di Trento. Le nostre risultanze in tema di penetrazione e presenza della criminalità organizzata le ho nei fascicoli che ho trattato soprattutto a Brescia e a Milano, nel corso di 43 anni di attività. Faccio un po' fatica a ricordare. Sicuramente sono presenti anche adesso.
  Ci sono state operazioni di procure – mi sembra di Catania, di Taranto e di altri luoghi – non Trento, perché Trento in questo momento è esente da questa penetrazione di natura Pag. 9criminale, ma voi sapete che il Trentino-Alto Adige ha delle caratteristiche diverse da un punto di vista imprenditoriale.
  Per contrastare questo fenomeno ho fatto un accordo con Autostrade del Brennero, con la A22, dove passano più di 12-13 milioni di veicoli all'anno e tutte le autocisterne perché stanno costituendo una specie di tunnel dove si possono fare dei controlli una volta che si potrà avere la segnalazione in via informatica della presenza di una cisterna di provenienza sospetta.
  Quindi sicuramente sì, non nelle mie indagini attuali, ma in quelle di altre procure assolutamente sì. Sugli articoli 34 e 34-bis del codice antimafia sono state effettuati dei commissariamenti da parte di altri tribunali, ma non ho contezza che siano proprio su soggetti che trattassero il fenomeno degli idrocarburi. È una cosa che si può accertare magari chiedendolo ai colleghi. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, dottor Raimondi. Grazie anche per la relazione esaustiva che ci ha consegnato, che ovviamente andrà a disposizione dei colleghi.

  SANDRO RAIMONDI, Procuratore della Repubblica di Trento. L'ho lasciata anche in formato informatico.

  PRESIDENTE. Perfetto, la metteremo anche sulla piattaforma GeoCom.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.50.

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