XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari

Resoconto stenografico



Seduta n. 46 di Giovedì 23 maggio 2024
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Morrone Jacopo , Presidente ... 3 

Audizione di rappresentanti dell'Associazione «La Lupus in Fabula» e dell'Associazione «DiversaMente»:
Morrone Jacopo , Presidente ... 3 
Torcoletti Andrea , Presidente dell'Associazione «DiversaMente» ... 5 
Morrone Jacopo , Presidente ... 18 
Torcoletti Andrea , Presidente dell'Associazione «DiversaMente» ... 18 
Morrone Jacopo , Presidente ... 18 
Torcoletti Andrea , Presidente dell'Associazione «DiversaMente» ... 18 
Morrone Jacopo , Presidente ... 18 
Torcoletti Andrea , Presidente dell'Associazione «DiversaMente» ... 18 
Morrone Jacopo , Presidente ... 18 
Torcoletti Andrea , Presidente dell'Associazione «DiversaMente» ... 18 
Morrone Jacopo , Presidente ... 20 
Torcoletti Andrea , Presidente dell'Associazione «DiversaMente» ... 20 
Morrone Jacopo , Presidente ... 20 
Torcoletti Andrea , Presidente dell'Associazione «DiversaMente» ... 20 
Morrone Jacopo , Presidente ... 21 
Torcoletti Andrea , Presidente dell'Associazione «DiversaMente» ... 21 
Morrone Jacopo , Presidente ... 21 
Torcoletti Andrea , Presidente dell'Associazione «DiversaMente» ... 21 
Morrone Jacopo , Presidente ... 21 
Iaia Dario (FDI)  ... 21 
Torcoletti Andrea , Presidente dell'Associazione «DiversaMente» ... 21 
Iaia Dario (FDI)  ... 21 
Torcoletti Andrea , Presidente dell'Associazione «DiversaMente» ... 21 
Iaia Dario (FDI)  ... 21 
Torcoletti Andrea , Presidente dell'Associazione «DiversaMente» ... 22 
Iaia Dario (FDI)  ... 22 
Morrone Jacopo , Presidente ... 22 
Borrelli Francesco Emilio (AVS)  ... 22 
Morrone Jacopo , Presidente ... 23 
Borrelli Francesco Emilio (AVS)  ... 23 
Morrone Jacopo , Presidente ... 23 
Silvestri Rachele (FDI)  ... 23 
Morrone Jacopo , Presidente ... 23 
Simiani Marco (PD-IDP)  ... 23 
Torcoletti Andrea , Presidente dell'Associazione «DiversaMente» ... 24 
Morrone Jacopo , Presidente ... 26 
Angelini Flavio , Presidente dell'Associazione «La Lupus in Fabula» ... 26 
Morrone Jacopo , Presidente ... 26 
Angelini Flavio , Presidente dell'Associazione «La Lupus in Fabula» ... 26 
Morrone Jacopo , Presidente ... 27 
Angelini Flavio , Presidente dell'Associazione «La Lupus in Fabula» ... 27 
Morrone Jacopo , Presidente ... 27 
Angelini Flavio , Presidente dell'Associazione «La Lupus in Fabula» ... 27 
Morrone Jacopo , Presidente ... 27 
Angelini Flavio , Presidente dell'Associazione «La Lupus in Fabula» ... 28 
Morrone Jacopo , Presidente ... 28 
Angelini Flavio , Presidente dell'Associazione «La Lupus in Fabula» ... 28 
Morrone Jacopo , Presidente ... 28 
Torcoletti Andrea , Presidente dell'Associazione «DiversaMente» ... 28 
Morrone Jacopo , Presidente ... 29 
Iaia Dario (FDI)  ... 29 
Torcoletti Andrea , Presidente dell'Associazione «DiversaMente» ... 29 
Morrone Jacopo , Presidente ... 29 
Simiani Marco (PD-IDP)  ... 29 
Torcoletti Andrea , Presidente dell'Associazione «DiversaMente» ... 29 
Morrone Jacopo , Presidente ... 30 

Sulla pubblicità dei lavori:
Morrone Jacopo , Presidente ... 30 

Comunicazioni del presidente:
Morrone Jacopo , Presidente ... 30

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
JACOPO MORRONE

  La seduta comincia alle 8.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti dell'Associazione «La Lupus in Fabula» e dell'Associazione «DiversaMente».

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione congiunta di rappresentanti dell'associazione «La Lupus in Fabula» e dell'associazione «DiversaMente», associazione per la tutela e la valorizzazione della vallata del Foglia, nell'ambito del filone d'inchiesta relativo ai fatti concernenti la discarica di Riceci.
  Saluto in particolare per l'associazione «La Lupus in Fabula» il presidente Flavio Angelini e per l'associazione «DiversaMente» il presidente Andrea Torcoletti, che ringrazio per la presenza.
  Ricordo che la seduta odierna si svolge nelle forme dell'audizione libera ed è aperta alla partecipazione da remoto dei componenti della Commissione.
  Avverto inoltre i nostri ospiti che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterranno opportuno, consentendo la Commissione, i lavori potranno proseguire in seduta segreta.
  Segnalo che, in tal caso, per la parte di seduta sottoposta a regime di segretezza, saranno sospesi tutti i collegamenti da Pag. 4remoto e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati, che saranno tempestivamente riattivati alla ripresa della seduta libera.
  Al fine di assicurare il miglior svolgimento dei lavori, invito i nostri ospiti a destinare, se è possibile, l'illustrazione di eventuali contenuti riservati alla parte finale della seduta.
  L'audizione odierna rientra nell'ambito dell'approfondimento avviato per decisione dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi del 20 dicembre 2023 sul sistema di smaltimento dei rifiuti nella regione Marche e in particolare sulla discarica di Riceci nella provincia di Pesaro e Urbino, dove una delegazione della Commissione si è personalmente recata svolgendo sopralluoghi il 19 marzo scorso nell'ambito di una missione istituzionale in tale provincia.
  Ricordo che la Commissione è chiamata, in base alla relativa legge istitutiva, a svolgere indagini atte a fare luce sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali agroalimentari, anche con riguardo alla verifica di eventuali comportamenti illeciti nell'ambito della pubblica amministrazione centrale e periferica, ovvero di soggetti pubblici o privati operanti nella gestione del ciclo dei rifiuti.
  La Commissione ha inoltre il compito di individuare eventuali connessioni tra tali attività illecite e altre attività economiche, con specifico riferimento al traffico dei rifiuti all'interno dei territori comunali e provinciali e tra le diverse regioni, anche tenendo conto del divario nella dotazione di impianti.
  In tale contesto, nell'ambito dell'attività di inchiesta avviata, la Commissione verifica altresì l'eventuale sussistenza di attività illecite relative alla gestione dei servizi di trattamento, smaltimento e recupero dei rifiuti da parte di soggetti pubblici o privati, con particolare riguardo anche ai sistemi di affidamento dei citati servizi, nonché lo stato dell'attività di bonifica dei siti Pag. 5risultanti inquinanti a seguito del mancato rispetto della normativa vigente in materia ambientale.
  Cedo dunque la parola ai nostri ospiti per lo svolgimento di una relazione introduttiva, al termine della quale i colleghi parlamentari potranno rivolgere eventuali domande o richieste di chiarimento.
  Avviso solo che noi abbiamo purtroppo obblighi per cui dobbiamo interromperci quando una delle due Camere, il Senato o la Camera dei deputati, inizia i lavori e se non sbaglio, sono stati anticipati i lavori del Senato alle ore 9. Avremo altri venti minuti di scarto, quindi abbiamo fino alle ore 9,20 indicativamente (sono cose che noi non sapevamo, purtroppo quando le programmiamo andiamo un po' al buio).
  Do la parola ad Andrea Torcoletti, presidente dell'associazione DiversaMente.

  ANDREA TORCOLETTI, Presidente dell'Associazione «DiversaMente». Buongiorno. L'associazione «DiversaMente» è stata costituita ad ottobre del 2020 ed ha per scopo la tutela e la valorizzazione dell'ambiente, della cultura e della storia della vallata del Foglia e dei suoi centri abitati. Parliamo naturalmente della provincia di Pesaro-Urbino. L'oggetto sociale che ci siamo dati è sicuramente ambizioso e di ampio raggio, ma dalla sua costituzione ad oggi siamo stati assorbiti dalle tematiche sui rifiuti che ci sono poi piovute addosso: prima il digestore anaerobico e poi la discarica di Riceci, sulla quale stiamo approfondendo gli aspetti in questa Commissione.
  Entrambi questi progetti sono stati calati dall'alto, all'improvviso, senza coinvolgimento, partecipazione e senza alcuna trasparenza nei confronti dei cittadini. La nostra associazione ha studiato i rischi potenziali sulla salute, sull'ambiente e ha cercato di informare con continuità la comunità, spiegando pubblicamente tutti gli aspetti utili. L'abbiamo fatto per il Pag. 6progetto del digestore anaerobico di Vallefoglia – vorrei citarlo e lo farò più volte oggi – che è stato pensato e progettato da Marche Multiservizi, creando la società di scopo Green Factory S.r.l., detenuta al 100 per cento, avente come amministratore unico lo stesso amministratore delegato di Marche Multiservizi, che è stato anche audito in questa Commissione, il dottor Mauro Tiviroli.
  Abbiamo fatto la parte informativa anche per la discarica di Riceci, ancora una volta per tutelare la salute, l'ambiente e la nostra qualità della vita. A novembre del 2022 siamo stati contattati da un gruppo di cittadini di Gallo di Petriano, la frazione confinante con Riceci, dove è prevista la costruzione, o meglio dove la società Aurora/Marche Multiservizi vorrebbe costruire la discarica. Ci siamo subito attivati perché a noi cittadini sembrava lo stesso copione, lo stesso incubo del digestore anaerobico di Vallefoglia. Molte, infatti, sono le analogie tra i due progetti che vorrei adesso in parte elencare.
  Il progetto del digestore è stato calato sul territorio senza che nessuno, almeno apparentemente, ne sapesse nulla. Secondo le dichiarazioni rese ai giornali il 3 ottobre del 2020, Palmiro Ucchielli, sindaco di Vallefoglia, non aveva ricevuto alcuna proposta formale e dichiarò più volte di non sapere nulla di questo progetto. Anche in questo caso parliamo di un'opera sovradimensionata rispetto al fabbisogno del territorio. Parliamo di una capacità di 105.000 tonnellate annue, quando i dati 2022 del catasto urbano dimostrano che il fabbisogno della nostra provincia è ascrivibile a 30.000 tonnellate per quanto riguarda la frazione umida, e poco più di 20.000 per quanto riguarda la parte degli sfalci e le ramaglie. L'oggetto sociale della società Green Factory, che è stata costituita è interessante, perché in esso è prevista la progettazione, la Pag. 7costruzione e la gestione di discariche per lo smaltimento di rifiuti urbani e speciali non pericolosi.
  Analizzando il progetto della discarica, l'analogia in questo caso consiste in un progetto nuovamente calato sul territorio senza che nessuno sapesse niente, almeno apparentemente. Inoltre, come abbiamo visto sui giornali e nelle stesse audizioni dei protagonisti che si sono succeduti in questa Commissione, la cosa risulta essere spesso poco chiara e poco trasparente. Poi si scoprirà che l'iter per la realizzazione è stato avviato dalla società Aurora, con sede a Rimini, costituita a maggio del 2021, con socio unico la società Ecoservizi, costituita a febbraio del 2020, che ha un capitale sociale di appena 25.000 euro e ha, altra particolarità, come socio unico la signora Maria Zavoli, che è ultranovantenne.
  Con il tempo, grazie alle inchieste giornalistiche, anche qui rilevo ulteriori analogie, abbiamo scoperto che all'interno del consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi è stata approvata una delibera, parliamo del dicembre del 2022, per l'acquisto del 40 per cento della società Aurora, per un ammontare di 2.900.000 euro più 266.000 euro di sovrapprezzo sulle azioni, soldi entrati nella disponibilità della società sammarinese Ecoservizi, che ha visto incrementare in questo modo il suo valore di oltre cento volte. Anche la grandezza del progetto di discarica è ancora una volta sovradimensionata rispetto a qualsiasi necessità e fabbisogno. Parliamo di 5 milioni di tonnellate, 5 milioni di metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi e urbani non domestici, 200.000 tonnellate annue. Sicuramente, come dicevo, è sovradimensionata.
  Però esiste una differenza importante tra questi due progetti: il differente atteggiamento delle amministrazioni locali sul cui territorio sono previsti i due progetti.Pag. 8
  Partiamo dal lato del digestore: il comune è Vallefoglia e l'amministrazione è quella guidata dal sindaco Palmiro Ucchielli. Questa amministrazione ha ignorato le istanze e le preoccupazioni di tutti noi cittadini ed è rimasta, per tutto il tempo del procedimento, silente. Anzi, ha fatto di più: ha favorito il progetto con l'adozione continuativa di delibere in grado di rimuovere tutti gli elementi ostativi sul progetto con l'approvazione di varianti anche sulle case rurali sparse. L'elenco è abbastanza lungo. Poi, al momento opportuno, o meglio a cose decise in conferenza dei servizi e soprattutto con l'avvicinarsi delle elezioni, ha fatto circolare dichiarazioni strumentali di pubblica contrarietà.
  Dall'altro lato, c'è l'atteggiamento dell'amministrazione pubblica nel caso della discarica. Parliamo del comune di Petriano e, tra l'altro, il sindaco è stato anche audito in questa Commissione. Qui l'atteggiamento è stato diverso, perché già dall'ottobre del 2022 l'amministrazione ha deliberato la sua contrarietà e per tutto il corso dell'iter svoltosi in provincia si è opposta al progetto con atti formali ed azioni legali, ultima delle quali è l'aver impugnato al TAR la determina della provincia del 19 gennaio 2024, cosa che abbiamo fatto anche noi dell'associazione «DiversaMente» con un procedimento autonomo, ma su questo poi ci ritornerò. Inoltre, è importante sottolineare altre posizioni istituzionali assunte sulla discarica di Riceci, come quella di uno dei comuni direttamente interessati, in quando ne avete parlato e il sindaco lo avete anche audito: il comune di Urbino e il sindaco di Urbino.
  La discarica di Riceci è molto vicina anche, ed è confinante, al comune di Vallefoglia. Qual è stato l'atteggiamento? Montefabbri, uno dei borghi più belli d'Italia, è a ridosso dell'area individuata dal progetto della discarica. Anche qui l'amministrazione di Vallefoglia ha usato il metodo del digestore rimanendoPag. 9 silente e ignorando l'argomento. Non ci stupiremmo, quindi, se poi questa amministrazione prendesse posizione a cose fatte – speriamo di no, nel senso che speriamo di riuscire a bloccare questo tipo di progetto – e poi cominci a narrare la propria contrarietà.
  Il comune di Urbino, invece, nonostante la posizione del sindaco che ha ribadito di essere favorevole a questo tipo di impiantistica, ha assunto una delibera di contrarietà nel giugno 2023. Io vorrei questa mattina anche ricomporre brevemente una cronologia, soffermandomi sui punti fondamentali, perché credo sia importante per capire quali sono i fatti e come questi si sono sviluppati nell'arco di tutto il periodo, partendo da ottobre 2022.
  Credo che il primo elemento importante su cui soffermarsi sia la delibera del consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi con la quale nel dicembre 2022 hanno deciso di acquistare, con l'approvazione favorevole di tutto il consiglio, salvo un consigliere di amministrazione che era assente, quel famoso 40 per cento che è finito nelle casse di Ecoservizi.
  L'altra data importante è quella del 18 aprile 2023, quando è stata presentata in provincia, da parte di Aurora, l'istanza del progetto per ottenere l'autorizzazione per costruire la discarica a Riceci.
  Poi, ci sono una serie di passaggi che vorrei evidenziare riguardanti dichiarazioni apparse sui giornali di cui avete anche dibattuto qui in Commissione. La prima importante è quella di Alessandro Fabbrizioli, un proprietario dei terreni che si è opposto e non ha venduto, e ha dichiarato sui giornali, il 6 maggio 2023, che la prima visita l'ha ricevuta dal consigliere di amministrazione di Marche Multiservizi, che è stato anche audito in Commissione, per sapere se fosse interessato a venderePag. 10 i propri terreni, e afferma che solo successivamente ha avuto le visite dei funzionari di Aurora.
  Il 19 maggio, trascorsi trenta giorni, come associazione abbiamo presentato le nostre osservazioni per dimostrare come questo progetto abbia una serie di criticità importanti che, secondo noi, avrebbero dovuto bloccare immediatamente, bocciare e archiviare il progetto.
  Un altro passaggio importante è quello di Ambrogio Rossini, proprietario di Aurora, il quale dichiara sui giornali, il 4 giugno 2023, che un giorno un politico, ma non dirà il nome, è andato a casa sua, a San Marino, e ha bussato alla sua porta dicendo: «Signor Rossini, ci sta a creare una società per costruire una discarica a Riceci?». Lui rispose: «Sì, ma solo se insieme a Marche Multiservizi, perché io non spendo a vanvera – termine gergale dialettale romagnolo, ma anche molto vicino a noi, che significa vanamente, in modo sciocco – i miei soldi».
  Il 17 giugno, il consigliere di amministrazione, poi dimessosi, Maurizio Mazzoli, anch'egli audito da questa Commissione, rilascia una dichiarazione. Giuseppe Paolini, presidente della provincia, ha dichiarato, sempre qui in audizione, di aver chiesto le dimissioni di Mazzoli, mentre nella dichiarazione rilasciata ai giornali il consigliere di amministrazione sostiene di essere stato lui a rassegnare le dimissioni e di aver sempre informato, in maniera continuativa, il presidente della provincia sull'iter e sui lavori in consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi, dichiarando anche l'esistenza di un rapporto cordiale e di fiducia.
  Un altro importante elemento è quello della prima proroga, concessa il 13 luglio dalla provincia su richiesta di Marche Multiservizi. All'avvicinarsi della scadenza per la presentazione della prima integrazione documentale dentro il procedimento, Marche Multiservizi ha chiesto una proroga, concessa nell'estensionePag. 11 massima prevista dal Testo unico ambientale, di 180 giorni. La scadenza, quindi, è stata prorogata al 12 gennaio 2024. Questa data è importante e poi vedremo anche perché.
  Un'altra cosa che vorrei sottolineare è che Marche Multiservizi, nonostante le grandi dichiarazioni di contrarietà di tutti i membri politici di parte pubblica dentro il consiglio di amministrazione, ha approvato la circolazione di una delibera di manifestazione di volontà, o meglio ha chiesto che i quarantasette comuni facenti parte di Marche Multiservizi esprimessero la propria manifestazione di volontà a dichiararsi in grado di ricevere il progetto della discarica, nel caso in cui non fosse stato possibile realizzarlo a Riceci. Naturalmente, alla scadenza di questa manifestazione di volontà, il 31 dicembre 2023, non c'è stata alcuna risposta, anche perché, ed è importante, gli altri elementi che erano stati indicati in questa dichiarazione prevedevano: l'individuazione di un'area idonea secondo le predisposizioni normative; la disponibilità da parte dei proprietari, quindi senza vincoli; ma soprattutto un volume equivalente a più o meno il 20 per cento della volumetria complessiva del progetto di Riceci, che sappiamo essere intorno ai 44 ettari, quindi non uno spazio irrisorio. Inoltre, chiedevano che ci fosse la condivisione dei comuni confinanti, onde evitare problemi nel procedimento e, ultimo ma non per importanza, veniva dichiarato in questo documento che il progetto sarebbe stato comunque realizzato insieme con Aurora.
  Arriviamo al 2024. Il 7 gennaio 2024 presentiamo una richiesta formale per la costituzione di un'inchiesta pubblica su questo procedimento, perché il Testo unico ambientale prevede questa possibilità per progetti talmente impattanti da dividere i territori. In questo caso, oltre a dividerli, i cittadini come me sono venuti a conoscenza della questione solo successivamente, attraverso uno studio determinato dall'associazione e non sicuramentePag. 12 per la trasparenza dell'iter procedurale. Abbiamo chiesto di poter costituire questa inchiesta pubblica, ma la richiesta è stata bocciata e archiviata dalla provincia.
  Arriviamo al 15 gennaio. Dicevo prima che con la proroga la data di scadenza per la presentazione delle integrazioni da parte della società proponente era slittata al 12 gennaio. Visto che sentivamo che non c'era la volontà di voler fermare questo progetto, nonostante tutti dichiarassero la contrarietà, ci sembrava non fossero state espresse chiare manifestazioni di volontà nelle sedi opportune e abbiamo presentato un'istanza di archiviazione con diffida alla provincia per quanto riguardava questo procedimento. Avevamo ragione, e infatti, il 23 gennaio, è uscito un provvedimento della provincia con il quale il dirigente, dottor Pacchiarotti, concedeva una ulteriore proroga di 180 giorni. Siccome noi riteniamo ancora oggi che questo non sia previsto dall'ordinamento, dal Testo unico ambientale, ma sia chiaramente una forzatura e un'interpretazione estensiva della norma, abbiamo fatto ricorso, come ha fatto anche il comune di Petriano, e abbiamo impugnato questo provvedimento al TAR. Il 19 marzo abbiamo impugnato e il 13 maggio abbiamo presentato un'aggiunta di motivazioni, perché, oltre a questi ulteriori 180 giorni, hanno pensato di convocare una conferenza istruttoria – non prevista chiaramente – perché la documentazione non era integrale visto che è stato concesso alla società proponente di fare ulteriori approfondimenti sui territori, i quali si concluderanno il 16 luglio 2024, ed è stata anche già indicata nel 6 agosto la data per la conferenza, in questo caso, decisoria. Abbiamo impugnato al TAR anche il verbale della conferenza dei servizi del 14 marzo.
  Veniamo ad oggi. Dopo aver ascoltato quanto dichiarato in questa Commissione, dopo aver visto l'andamento sul territorio, sui giornali e i comportamenti della pubblica amministrazione, Pag. 13tutti sembrano essere contrari al procedimento. Nonostante questo, però, il procedimento continua ad andare avanti nella sua sede originaria al punto che, come dicevo, la provincia ha deciso di concedere ulteriori sei mesi di proroga. L'unico che, audito in Commissione, ha tenuto ferma la sua posizione mi sembra possa essere l'amministratore delegato, il dottor Mauro Tiviroli, il quale, forte anche delle delibere approvate dal consiglio di amministrazione all'unanimità da parte di quegli amministratori che continuano a dichiararsi contrari, continua a portare avanti la sua posizione. Questo mi sembra opportuno sottolinearlo.
  Dalla vicenda appare evidente che per Marche Multiservizi oggi c'è un problema di governance. Il socio privato, il gruppo Hera, che detiene il 47 per cento, esprime l'amministratore delegato e tre consiglieri nel consiglio di amministrazione ed è forte anche in virtù di un patto parasociale stilato, i cui aspetti verranno approfonditi da Flavio Angelini, che permette al socio privato di indirizzare, programmare, gestire e controllare. Praticamente fa tutto. Qual è il ruolo lasciato al socio pubblico che detiene il 53 per cento e che esprime il presidente del consiglio di amministrazione e cinque consiglieri, di cui due nominati dal comune di Pesaro, uno dal comune di Urbino, uno dalla provincia e uno dai comuni minori? Un ruolo semplicemente da comprimario come abbiamo visto anche nelle audizioni in questa Commissione: non indirizza, non programma e non controlla. I consiglieri pare non informino i sindaci che li hanno delegati. I sindaci, a loro volta, dichiarano di non essere informati. Non rimuovono, però, caso strano, i consiglieri inadempienti. Anzi, come è successo qui per il sindaco di Pesaro, li giustificano adducendo la buona fede nei comportamenti.Pag. 14
  Insomma, se tutti sono contrari e non sono stati correttamente informati, come ha dichiarato l'avvocato Pedinelli, membro del CdA che si è poi dimesso, perché hanno votato tutte le delibere all'unanimità, ossia le delibere presentate nel consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi dall'amministratore delegato Tiviroli? Qui non sono in discussione le capacità manageriali e professionali dell'amministratore delegato di Marche Multiservizi. Si discute, invece, il ruolo della parte pubblica, assolutamente, secondo noi, incapace di portare avanti gli interessi dei cittadini.
  Io non saprei dire se si tratta di un problema di competenza, di negligenza o di distrazione. Resta il fatto che oggi, per come è stata pensata Marche Multiservizi, non sta funzionando, a meno che – e questo è un grande dubbio – l'unico obiettivo dato è quello di fare cassa e di avere grandi utili alla fine degli esercizi di bilancio.
  Abbiamo detto che Marche Multiservizi sta operando attraverso acquisizioni della società Aurora in tre step diversi, in tre momenti diversi. Perché non ha agito attraverso la società di scopo Green Factory? Perché questa è una domanda che ho sentito porre qui anche al dottor Tiviroli. Infatti, nell'audizione, a Tiviroli è stato chiesto il motivo per il quale Marche Multiservizi non avesse realizzato in proprio la discarica di Riceci. Stiamo discutendo di queste operazioni tutte poco chiare, almeno dal nostro punto di vista. Per questo abbiamo presentato un esposto, che però è stato archiviato perché pare non vi siano, in queste azioni, degli elementi penalmente rilevanti. Questo per correttezza va sottolineato.
  Il dottor Tiviroli ha detto qui in Commissione che Marche Multiservizi non può realizzare un progetto come quello di Riceci, e secondo noi è corretto. Con l'introduzione del decreto legislativo n. 116 del 2020 è stata introdotta la differenziazione Pag. 15dei rifiuti urbani domestici e non domestici. Quest'ultimi, insieme ai rifiuti speciali non pericolosi, sono usciti dalla gestione della privativa pubblica. Quindi, Marche Multiservizi, essendo una società a maggioranza pubblica, non potrebbe gestirli e quindi nemmeno costruire una discarica per smaltirli.
  In realtà, però, sembra, pare, che si sia trovato un modo per agire e anche per aggirare tale normativa, in quanto, utilizzando la società privata Aurora qui più volte menzionata, che poi passerà con queste tre diverse fasi al 100 per cento di proprietà di Marche Multiservizi, di fatto si realizza proprio quello che la norma non prevede o vieta: la gestione di rifiuti speciali non pericolosi da parte di una società a maggioranza pubblica. Inoltre, dato non secondario, gli oneri di gestione andranno a finire a carico dei cittadini attraverso la TARI. Per di più, i soldi che Marche Multiservizi ha versato o si è impegnata a versare, in totale 25 milioni, finiscono o finiranno nelle tasche di una società privata a San Marino, tale Ecoservizi, che, come dicevo, pare anche che appartenga a una signora molto anziana.
  Questa iniziativa della discarica di Riceci – questo credo sia importante –, come avete cercato anche in Commissione di capire, da dove è partita e da chi: prima da Aurora, o prima da Marche Multiservizi? Dagli articoli del Corriere Adriatico e del Resto del Carlino che sono comparsi nel tempo, si è saputo prima da un agente immobiliare, anche questo passato in Commissione, poi da uno dei proprietari terrieri che prima ho citato e infine dallo stesso patron di Aurora, che l'iniziativa della discarica di Riceci non è partita in primis da Aurora. Questo perché l'agente immobiliare dice, anche se poi smentisce ma c'è l'intervista, di aver parlato nel 2021 con l'amministratore delegato Tiviroli. Il proprietario dei terreni che poi non ha venduto, che ho già citato, dichiara di aver ricevuto la prima Pag. 16visita, le prime proposte dal consigliere, poi dimessosi, di Marche Multiservizi, e il patron Ambrogio Rossini di Aurora ha fatto una dichiarazione dicendo che sono andati fino a casa sua a bussare alla porta chiedendogli se fosse interessato. Queste dichiarazioni fanno, quindi, ritenere che Marche Multiservizi abbia giocato un ruolo determinante nella compravendita dei terreni, dato che Aurora è intervenuta nell'ottobre 2022 con l'acquisizione dei preliminari, e tra l'altro, come è stato appurato nelle audizioni di questa Commissione, questi atti sono stati firmati dal notaio presso uno studio di professionisti a Gallo di Petriano. Questi professionisti sembra avessero, o hanno, dei rapporti anche societari con il consigliere di amministrazione di Marche Multiservizi, che poi si è dimesso.
  Noi cittadini abbiamo forti dubbi su questa versione della narrazione raccontata da Marche Multiservizi anche in questa sede, secondo cui l'amministratore delegato dichiara di essere stato troppo occupato nella vicenda del digestore anaerobico di Talacchio per occuparsi anche della discarica. Qualche dubbio lo abbiamo sul fatto che sia Aurora a contattare Marche Multiservizi e non viceversa. Ma anche ammettendo che le nostre idee siano sbagliate e che la narrazione sia corretta, ossia che l'iniziativa parta da Aurora, ci sono comunque punti importanti che, secondo noi, vanno approfonditi da parte della Commissione: primo tra tutti, come dicevo, il fatto che questi terreni sono stati acquistati e il contratto è stato firmato a Gallo di Petriano in uno studio di professionisti molto vicini ad un componente del consiglio di amministrazione; poi l'acquisto del 40 per cento che è solo il primo passo, che si concluderà successivamente con il 100 per cento e con la possibilità per Marche Multiservizi di gestire una discarica di rifiuti speciali non pericolosi e urbani non domestici, che autonomamente non avrebbe potuto costruire e gestire. Gli altri passaggi sono: Pag. 17un'acquisizione del 20 per cento di Aurora dopo l'autorizzazione del progetto – questo credo sia importante – al netto di eventuali ricorsi, e l'acquisizione dell'ultimo 40 per cento dopo tre anni di esercizio della discarica. Totale: i famosi 25 milioni.
  Chi pagherà questo impianto? Forse i cittadini con la TARI? Come dicevo prima, la TARI viene calcolata sulla gestione complessiva di tutti gli impianti in capo a Marche Multiservizi, più i costi di gestione e di trattamento. È evidente che c'è una stortura nell'interpretazione dell'applicazione della normativa. Infatti, una società a prevalenza pubblica – lo sottolineo ancora – si troverà a gestire un rifiuto totalmente privato spalmando i costi sui comuni soci, poiché è Marche Multiservizi a inviare il piano economico-finanziario ai comuni. Quindi, pagheremo noi cittadini non soltanto i 25 milioni per acquisire Aurora, ma anche i costi di gestione, che saranno poi imputati sulla TARI. Chi ne avrà un enorme beneficio economico e dove finiranno complessivamente questi soldi spero venga appurato e acclarato.
  C'è un'ultima parte che vorrei approfondire, che riguarda la necessità e l'idea di andare in una gestione di emergenza dei rifiuti. Abbiamo sentito sia Marche Multiservizi sia tutti i sindaci continuamente sostenere che questa discarica è necessaria al territorio. Quindi, va fatta perché senza si entrerà in emergenza rifiuti non più tardi del 2026-2027, data in cui le due discariche oggi ancora in funzione, ossia Monteschiantello (gestita da Aset), nel comune di San Costanzo che si trova nell'area della vallata del Metauro, quindi Fano per intenderci, e Ca' Asprete (gestita da marche Miultiservizi) nel comune di Tavullia, andranno a esaurimento.
  Guardando indietro, è importante chiedersi come siamo arrivati, nella provincia di Pesaro e Urbino, a questa situazione. Secondo noi, due sono gli atti fondamentali che hanno creato Pag. 18tutto ciò di cui stiamo discutendo e che ha portato anche al progetto di Riceci: il primo è l'accordo di programma tra Marche Multiservizi e ATA del 2017. Nella delibera dell'ATA n. 4/2017 i comuni hanno deliberato di derogare il 50 per cento nel rapporto tra i rifiuti speciali non pericolosi e i rifiuti urbani, previsto dal Piano regionale della gestione dei rifiuti.
  Accelero, così lascio spazio anche a Flavio Angelini.

  PRESIDENTE. Credo che sarà da ricontattare. Abbiamo poco tempo. Forse conviene che lei faccia fino in fondo la sua testimonianza. Magari il presidente Flavio Angelini potrà tornare, lo rinvitiamo. Ci scusiamo, ma non è colpa nostra.
  Vorrei chiedere: chi è il consigliere che sarebbe andato in precedenza dal proprietario terriero? Ha detto Fabbrizioli...

  ANDREA TORCOLETTI, Presidente dell'Associazione «DiversaMente». No, Fabbrizioli è il proprietario dei terreni.

  PRESIDENTE. Chi è andato da Fabbrizioli?

  ANDREA TORCOLETTI, Presidente dell'Associazione «DiversaMente». Mazzoli.

  PRESIDENTE. Lei quindi dice che Mazzoli, prima ancora che Aurora si interessasse, è andato direttamente dall'agricoltore a chiedere la disponibilità del terreno.

  ANDREA TORCOLETTI, Presidente dell'Associazione «DiversaMente». Sì, questa è la dichiarazione che ha fatto sui giornali il proprietario dei terreni Fabbrizioli. Il 6 maggio.

  PRESIDENTE. Grazie.

  ANDREA TORCOLETTI, Presidente dell'Associazione «DiversaMente». Mazzoli credo abbia parzialmente smentito o totalmentePag. 19 smentito questa cosa, però Fabbrizioli ha fatto questa dichiarazione.
  Uno degli elementi fondamentali, quindi, è questa delibera dell'ATA, che ha dato la possibilità, nei fatti, di riempire le nostre discariche con rifiuti speciali non pericolosi provenienti da fuori ambito e oltre il limite previsto dal Piano regionale di gestione dei rifiuti. Questo è quello che è avvenuto. Al posto di avere delle discariche funzionanti fino al 2040 e oltre il 2040, con questa decisione si è permesso a Marche Multiservizi di saturare le discariche. Ca' Lucio, a Urbino, è già satura dal 2022. Ca' Asprete e Monteschiantello saranno sature a fine 2026-2027. È chiara la volontà di accelerare in 5-10 anni la saturazione delle discariche. Con questo inevitabilmente si entrerà in emergenza rifiuti. In questo modo si è permesso a Marche Multiservizi di fare cassa, di fare utili e poi, soprattutto, in quella delibera c'era scritto che la deroga del 50 per certo veniva concessa a fronte di un investimento importante, che era quello del TMB per la gestione dei rifiuti, che andava posizionato nella discarica di Ca' Asprete, ma il TMB, nei fatti, non è stato mai costruito e l'investimento non è stato mai fatto.
  Questa è oggi la situazione.
  Per di più, nella nostra provincia per oltre sette anni siamo stati sprovvisti di un Piano d'ambito (è stato approvato l'anno scorso, ma non ha pianificato nulla). Questo vuoto ha creato, chiaramente, una lacuna importante. Questa mancanza che cosa ha prodotto? Secondo noi ha prodotto un fatto importante: lasciare grandi spazi alla speculazione e all'iniziativa dei privati, come abbiamo visto e come abbiamo anche in parte elencato. Tutte queste azioni che oggi vengono riproposte dagli amministratori, come abbiamo visto, hanno una loro genesi molto chiara, e l'emergenza nella quale andremo a finire è causata dal fatto che il piano che è stato approvato l'anno Pag. 20scorso non prevede che tipo di impiantistica ci sarà per risolvere questa problematica.
  Noi auspichiamo – e chiudo – che questa Commissione riesca a chiarire le dinamiche poco trasparenti e poco tutelanti dell'interesse pubblico che governano la gestione dei rifiuti nella provincia di Pesaro e Urbino.
  Grazie.

  PRESIDENTE. Le chiedo di lasciare la relazione, così la mettiamo agli atti e la inviamo.
  Un'altra domanda. Lei ha detto che, probabilmente, qualcuno è andato da Rossini dicendo di costituire una società e di fare una sorta di discarica. Anche se mi sembra non ci siano elementi o prove per poterlo dimostrare, ma dato che la vedo abbastanza preparato e pronto, le chiedo: chi, secondo lei, dei consiglieri – o non so chi – può essere andato da Rossini a dire di fare questa discarica?

  ANDREA TORCOLETTI, Presidente dell'Associazione «DiversaMente». Oggettivamente non lo so. Nell'intervista rilasciata ai giornali ha parlato di un politico che ha bussato alla sua porta, il quale avrebbe garantito la chiusura di questo tipo di progetto, ossia che sarebbe stato realizzato con certezza. Io non sono in grado di saperlo. Non ho nemmeno alcun tipo di idea di chi possa essere.

  PRESIDENTE. È stato abbastanza lungo, ma preciso. Lei diceva che, probabilmente per avvantaggiare il proponente, c'è stata anche una delibera che ha dilatato i tempi per la realizzazione di questa discarica. Quale provvedimento è? Quale delibera?

  ANDREA TORCOLETTI, Presidente dell'Associazione «DiversaMente». La delibera è del 19 gennaio 2024. La provincia, con Pag. 21questo provvedimento, al posto di archiviare e bocciare perché non erano stati rispettati i termini per la presentazione delle integrazioni, ha concesso ulteriori 180 giorni.

  PRESIDENTE. Quindi, la provincia.

  ANDREA TORCOLETTI, Presidente dell'Associazione «DiversaMente». Il dottor Pacchiarotti.

  PRESIDENTE. Il dottor Pacchiarotti.

  ANDREA TORCOLETTI, Presidente dell'Associazione «DiversaMente». Sì.

  PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  DARIO IAIA. Signor presidente, la ringrazio.
  Voi avete detto di aver proposto ricorso al TAR. È pendente? C'è stata l'udienza? Siamo in attesa?

  ANDREA TORCOLETTI, Presidente dell'Associazione «DiversaMente». Siamo in attesa. L'udienza sarà a gennaio del 2025. Questa è stata l'ultima comunicazione di calendarizzazione che abbiamo ricevuto. Adesso abbiamo aggiunto ulteriori motivi, dato che – come dicevo – a seguito di questa ulteriore proroga concessa dalla provincia, c'è un verbale della Conferenza dei servizi che noi abbiamo impugnato in continuità con l'azione che abbiamo presentato al TAR.

  DARIO IAIA. La sospensiva non l'avete richiesta?

  ANDREA TORCOLETTI, Presidente dell'Associazione «DiversaMente». Non abbiamo richiesto la sospensiva.

  DARIO IAIA. Come mai?

Pag. 22

  ANDREA TORCOLETTI, Presidente dell'Associazione «DiversaMente». I nostri legali hanno ritenuto che, in questa fase, non fosse opportuno chiedere la sospensiva, perché avrebbe riconosciuto, comunque, l'iter...

  DARIO IAIA. Per evitare il provvedimento cautelare.

  PRESIDENTE. Chiediamo che ci vengano depositati gli atti.
  Prego onorevole Borrelli.

  FRANCESCO EMILIO BORRELLI. Signor presidente, innanzitutto mi voglio complimentare con i rappresentanti dei comitati, perché ad oggi è stata la ricostruzione più precisa, lineare, concreta e priva di fronzoli realizzata nella nostra Commissione. Credo sia anche – me lo faccia dire, presidente, al di là delle posizioni di ognuno di noi – merito del lavoro di tutti questi mesi, nel corso dei quali, in modo certosino, innanzitutto lei che ha presieduto la Commissione e tutti gli altri colleghi che sono intervenuti e si sono applicati e dedicati a questa vicenda, avete fatto emergere tutta una serie di contraddizioni, di frasi dette e non dette, di salti da una parte all'altra. Insomma, un modo assolutamente lineare.
  Le mie domande sono legate principalmente a due aspetti che mi hanno colpito. La prima – che secondo me dovrà avere un esito, mi auguro, di carattere giudiziario – riguarda questa storia incredibile della vendita o meno dei terreni, cioè la richiesta di soggetti privati, che non avevano alcun titolo a farlo, che prima ancora che fossero fatti atti formali, avevano già cominciato a testare il territorio. Vorrei chiedere se, per caso, i comitati hanno realizzato una denuncia o hanno degli atti un po' più precisi per poter procedere.
  La seconda questione, invece, è legata alla posizione dei vari comuni. Tranne il comune di Urbino, come è stato precisato da Pag. 23parte del relatore, che ha sempre sostenuto di essere assolutamente favorevole alla realizzazione di questa discarica (è stata la posizione, mettiamola così, più coerente in quanto questo è sempre stato detto da loro e il sindaco, che è venuto in audizione, ha detto di essere favorevole), gli altri hanno avuto posizioni ambigue e ambivalenti. Tra l'altro, alcuni ci hanno detto che addirittura loro erano contrari alla realizzazione della discarica, ma non c'era stato un sano collegamento tra il comune, che aveva nominato i consiglieri di amministrazione, e i consiglieri di amministrazione stessi, che però, una volta resisi conto di quello che avevano fatto, come se il Consiglio di amministrazione fosse una bocciofila...

  PRESIDENTE. Onorevole Borrelli, chiedo scusa, abbiamo pochi minuti.

  FRANCESCO EMILIO BORRELLI. Ha ragione, presidente.
  La seconda domanda è se in questo momento a loro risulta che l'iter sia stato in qualche modo fermato.

  PRESIDENTE. Prego onorevole Silvestri.

  RACHELE SILVESTRI. Signor presidente, vorrei capire solo una cosa, che probabilmente mi è sfuggita. L'iter del biodigestore, con la società Green Factory, è cominciato nel 2021, mi pare. O nel 2020. Nel 2021 è stata creata Aurora S.r.l. Il biodigestore di Vallefoglia, attualmente, in quale situazione si trova? È fermo oppure la situazione sta andando avanti e quindi le due cose si stanno muovendo in parallelo? Solo per capire.

  PRESIDENTE. Do la parola all'onorevole Simiani.

  MARCO SIMIANI. Signor presidente, anch'io faccio i complimenti per la ricostruzione molto utile.Pag. 24
  Passo alla domanda. Abbiamo saputo dalle varie persone che sono venute qui a spiegarci il problema della discarica di Riceci, che in un consiglio comunale convocato ad Urbino sulla discarica, tutti hanno votato contro quella scelta. Una cosa non riesco a capire: un consiglio comunale decide di votare contro e il sindaco, invece, continua ad andare avanti. Questa incongruità non riesco a capirla. Di fatto, c'era una maggioranza. Secondo voi, qual è la vera motivazione?

  ANDREA TORCOLETTI, Presidente dell'Associazione «DiversaMente». Parto dalle prime due domande che mi sono state poste dall'onorevole Borrelli.
  Per quanto riguarda i terreni: le affermazioni che io ho fatto questa mattina sono state prese da dichiarazioni e interviste apparse sui giornali. Conosciamo, naturalmente, le persone che hanno fatto queste dichiarazioni e le hanno più volte anche raccontate e rese a noi. Questo è quello che ad oggi risulta, vale a dire che c'è stata una fase precedente a quella dell'azione di Aurora per l'acquisizione dei terreni. Noi non abbiamo fatto denunce su questa azione. Continuiamo semplicemente a fare informazione sul territorio, per cercare di capire, affinché sia trasparente l'iter e quello che sta avvenendo.
  Per quanto riguarda Urbino, il sindaco e le posizioni del Consiglio, dato che è stato accennato anche dall'onorevole Borrelli, rispondo anche alla domanda dell'onorevole Simiani. Quella che io ho citato è la delibera di Consiglio comunale votata all'unanimità e nonostante questa posizione di contrarietà, anche in quella sede, durante la presentazione, il sindaco aveva dichiarato una posizione leggermente diversa o comunque diversa, e più volte l'ha ribadita. Io non so quali siano le ragioni. Da un punto di vista amministrativo, da una parte c'è un peso del Consiglio e dall'altra c'è il peso del sindaco. Da un punto di vista giuridico, posso dire che l'amministrazione di Pag. 25Urbino ha chiesto di poter partecipare alla Conferenza di servizi, almeno come uditore. Questi sono i fatti. Da un punto di vista politico l'analisi diventa più complicata.
  Mi è stato chiesto se l'iter ad oggi è stato fermato. No, come appare chiaramente. È stata concessa un'ulteriore proroga. Stanno raccogliendo ulteriori informazioni. Ci sarà una Conferenza decisoria, che è stata convocata per agosto 2024. In questo momento, nonostante le grandi manifestazioni di contrarietà, nei fatti gli amministratori pubblici, salvo essere più attivi oggi che c'è la campagna elettorale, non hanno fatto nulla nelle sedi opportune per bloccare questo progetto.
  Per quanto riguarda la domanda dell'onorevole Silvestri sul digestore, in questo momento la situazione è la seguente: grazie all'azione, che ho elencato, fatta dall'amministrazione di Vallefoglia, e dal sindaco Ucchielli, che ha abbattuto tutti i potenziali ostacoli, sono arrivati in fondo all'iter e hanno ottenuto l'autorizzazione. Oggi Marche Multiservizi ha in tasca un'autorizzazione e potrebbe partire domani mattina. Non lo fa. Perché non lo fa? Credo – lo ha detto più volte anche il dottor Tiviroli – siano cambiate le condizioni economiche. Nel periodo della pandemia i costi sono lievitati enormemente. Quindi, avranno modificato il budget e avranno modificato il profilo di questa operazione economica. Ci tengo a dire che questa è nient'altro che la dimostrazione che non era un intervento per chiudere il ciclo dei rifiuti nella provincia di Pesaro e Urbino, come è stato pubblicizzato, ma era un'operazione con un fortissimo interesse economico. Venuto meno quello, in questo momento sono in posizione di stasi. Oltre al fatto che gli incentivi ai quali possono accedere si sono modificati nel tempo. Si tratta dei famosi certificati verdi. Infatti, esiste nello stesso territorio della provincia un ulteriore progetto presentato dalla società Feronia, che è a Barchi nel territorio vicino a Pag. 26Fano, che è stato approvato precedentemente rispetto a quello di Marche Multiservizi e che si trova in una fase più avanzata. Questo progetto ha potuto usufruire degli incentivi della prima fase, quelli che erano sicuramente più munifici e più remunerativi.
  Una delle ragioni che tengono oggi bloccato il progetto di Marche Multiservizi non è sicuramente la contrarietà, che non c'è stata, dell'amministrazione di Vallefoglia, nonostante continuino a raccontarlo (i fatti sono chiari e i documenti leggibili da tutti), ma il fatto che è cambiato il panorama da un punto di vista economico.

  PRESIDENTE. Ringrazio Andrea Torcoletti.
  Mi scuso con Flavio Angelini, ma il Senato sta per iniziare, quindi sarebbe scortese interromperla dopo qualche minuto.
  Vediamo come comportarci. Se vuole lasciarci una relazione, noi la trasmettiamo. Se ha piacere – a noi farebbe piacere, ma mi rendo conto delle difficoltà – noi la riconvochiamo. Purtroppo, non eravamo al corrente degli orari di Senato e Camera quando abbiamo fatto la convocazione. Ci sono stati comunicati solo ieri e stamattina hanno addirittura anticipato.

  FLAVIO ANGELINI, Presidente dell'Associazione «La Lupus in Fabula». Signor presidente, sono un po' dispiaciuto...

  PRESIDENTE. Non è colpa nostra.

  FLAVIO ANGELINI, Presidente dell'Associazione «La Lupus in Fabula». ... perchè vuol dire due giorni impegnati, ma non per questo. Noi siamo impegnati 365 giorni all'anno, come associazione ambientalista.
  Vorrei depositare il nostro esposto presentato alle procure della Repubblica di Pesaro, Urbino e Rimini già dall'agosto Pag. 27scorso, nonché la nota di un comitato di un'altra area vicina, che mi ha chiesto la cortesia di lasciarvela.
  In più, se volete, vi lascio anche la relazione che avevo preparato. Alcune cose sono già state dette dal dottor Torcoletti. Avevo diverse altre domande da porre, credo anche importanti. Questo me lo direte voi.

  PRESIDENTE. Noi provvederemo a ricontattarla.
  Visto che una documentazione comunque ci è stata consegnata, per non farla tornare, mi faccia verificare la possibilità di un videocollegamento.

  FLAVIO ANGELINI, Presidente dell'Associazione «La Lupus in Fabula». Non ci sono problemi.

  PRESIDENTE. Per non farla tornare.
  Se ci fossero ulteriori elementi, le chiederemmo di tornare, come chiederemmo di tornare ad altri auditi che abbiamo già ascoltato. Ci sono contraddizioni abbastanza evidenti.

  FLAVIO ANGELINI, Presidente dell'Associazione «La Lupus in Fabula». Parecchio evidenti.

  PRESIDENTE. Esatto.
  L'aspetto che noi andremo ad approfondire è soprattutto l'iter, il percorso, non tanto la scelta politica, che spetta poi a chi governa (regione, provincia o altro). Vi sollecito in tal senso. Lo ha chiesto anche l'onorevole Borrelli in precedenza. Vanno bene gli articoli di giornale, vanno bene le voci, ma noi abbiamo bisogno di elementi o prove. Se avete qualcosa in tal senso, noi siamo a disposizione. La segreteria della Commissione si può contattare per depositare. Quello che ci fate avere noi lo trasmettiamo.Pag. 28
  Se dovesse esserci un documento o una testimonianza riservata, ricordo – come ho detto nella mia relazione iniziale – che abbiamo la possibilità anche di procedere in seduta segreta. Si tratta di atti secretati di cui non è al corrente nessuno e possono essere comodi per qualcuno che, magari, può dare una testimonianza e non ha piacere di essere citato o nominato.

  FLAVIO ANGELINI, Presidente dell'Associazione «La Lupus in Fabula». Io sono disponibile anche a una videoconferenza.

  PRESIDENTE. Questo lo verifichiamo, ma secondo me è possibile. Lei comunque è venuto, ci lascia la documentazione ed è anche più semplice collegarsi. Noi potremmo avere anche qualche domanda scritta da parte dei commissari. Ve le faremo avere. È una collaborazione.
  Mi creda, purtroppo è complicato. Noi dobbiamo rispettare sia la Camera che il Senato e non possiamo lavorare quando una delle due camere si riunisce. A volte i Presidenti cambiano gli orari improvvisamente e noi siamo in difficoltà, perché siamo costretti a dover annullare le audizioni. Però non possiamo fare diversamente, queste sono le regole.

  FLAVIO ANGELINI, Presidente dell'Associazione «La Lupus in Fabula». Posso lasciare a lei?

  PRESIDENTE. Lasci pure alla Commissione.

  ANDREA TORCOLETTI, Presidente dell'Associazione «DiversaMente». Un'ultima cosa. Credo che il presidente dell'associazione «La Lupus in Fabula», si riferisse all'associazione «AmbienteVivo». Noi depositiamo in Commissione l'esposto, presentato da noi e dalla «La Lupus in Fabula», alla procura di Pesaro e a quella di Urbino. Lasciamo anche una nota che riguarda un ulteriore esposto che è stato presentato, sulle Pag. 29tematiche che io ho trattato, da un'altra associazione. Farò avere alla Commissione anche i nostri ricorsi al TAR che in questo momento sono pendenti.

  PRESIDENTE. Vi abbiamo fatto una richiesta ufficiale. Noi chiediamo gli atti e chiediamo che ci vengano consegnati.
  Prego onorevole Iaia.

  DARIO IAIA. Gli esposti vanno bene. Lei ha fatto riferimento, prima, a un'archiviazione. Dovreste farci capire l'iter e l'esito di questi esposti, quindi produrre, eventualmente, anche le richieste di archiviazione e i decreti di archiviazione del GIP.

  ANDREA TORCOLETTI, Presidente dell'Associazione «DiversaMente». Assolutamente sì.

  PRESIDENTE. Ci sarà, comunque, il dottor Antonio Clemente, il magistrato che si occupa per la Commissione di questa inchiesta, di questo filone, e che ci sta seguendo e comunque, insieme al tenente colonnello Daniela Parisi, vedremo di recuperare tutto.
  Prego onorevole Simiani.

  MARCO SIMIANI. Una nota veloce. Lei con la regione non ha avuto nessun contatto, non ha avuto nessun colloquio, non ha inviato documentazione? Con la regione non ha avuto nessun dialogo o, comunque, corrispondenza?

  ANDREA TORCOLETTI, Presidente dell'Associazione «DiversaMente». Abbiamo avuto dialoghi con la regione, così come con tutti gli altri rappresentanti delle istituzioni sul territorio e sulla provincia. Ci siamo confrontati. Le posizioni sono quelle note, che sono state raccontate in questa sede, ma nei fatti il progetto sta andando avanti. Abbiamo notato un continuo Pag. 30rimpallarsi di responsabilità, ma il procedimento è in provincia la quale ha concesso un'ulteriore proroga. Questo, secondo noi, è il centro del ragionamento dal punto di vista giuridico.
  Dal punto di vista politico, credo di aver elencato che le amministrazioni hanno una responsabilità evidente sul perché siamo arrivati a questa situazione. È chiaramente ascrivibile.

  PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, ringrazio i nostri auditi.
  Dichiaro chiusa l'audizione.

  La seduta sospesa alle 9.15 è ripresa alle 9.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

Comunicazioni del presidente.

  PRESIDENTE. Comunico di aver portato all'attenzione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione odierna, nell'ambito del filone di inchiesta relativo all'analisi dei traffici internazionali di rifiuti, con particolare riferimento a quelli in uscita verso altri Paesi, il recente sequestro, reso noto da notizie di stampa, di tre autoarticolati carichi di rifiuti nell'area portuale di Costa Morena, a Brindisi, a seguito di un'operazione congiunta condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce e dai funzionari dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Tale operazione sarebbe poi sfociata in una denuncia presentata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi per il reato di Pag. 31traffico illecito di rifiuti. Secondo le medesime notizie di stampa, i rifiuti in questione sarebbero stati diretti in Bulgaria.
  Il medesimo Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha quindi convenuto di richiedere alla citata Procura la trasmissione alla Commissione, ai fini della relativa acquisizione agli atti, del suddetto decreto, nonché di ogni ulteriore documentazione afferente alle relative indagini. Tali informazioni saranno utili al fine del prosieguo dell'attività d'inchiesta.
  Comunico altresì che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto di procedere a due audizioni, riguardanti rispettivamente il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, il quale esercita le funzioni di coordinamento delle indagini condotte dalle singole DDA nei reati commessi dalla criminalità organizzata e potrà quindi fornire alla Commissione elementi di conoscenza utili con riguardo alle attività illecite rientranti nella sfera di competenza della medesima, e il direttore dell'Agenzia informazioni e sicurezza interna (AISI) – ovvero un soggetto da lui delegato – in particolare con riferimento all'analisi dei traffici transnazionali di rifiuti e alla produzione e contraffazione di prodotti agroalimentari e agroindustriali, analizzati dall'Agenzia nell'ambito del tema della sicurezza ambientale.
  Gli uffici procederanno quindi ad avviare gli opportuni contatti per fissare le date di entrambe le audizioni.
  Comunico, inoltre, che l'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, nell'ambito delle collaborazioni di soggetti esperti della materia che possano garantire il loro supporto tecnico all'attività della Commissione, in collegamento con i singoli filoni d'inchiesta, ha approvato la proposta di collaborazione a tempo parziale e a titolo gratuito, del sostituto commissario della polizia di Stato in quiescenza Giuseppe Pag. 32Andronico. Il curriculum del candidato è depositato presso la segreteria della Commissione e disponibile ai fini della consultazione.
  Comunico, infine, che l'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, ha convenuto di organizzare, nelle giornate del 14 e 15 giugno, un evento in collaborazione con AIGA su tematiche di competenza della Commissione, e altresì di svolgere, nelle giornate del 13 e 14 giugno, dei sopralluoghi presso discariche e impianti di trattamento di rifiuti nella regione Emilia, in particolare nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, nell'ambito del filone di approfondimento concernente il ciclo dei rifiuti nella Regione Emilia-Romagna di inchiesta, già deliberato lo scorso 10 aprile.
  Se non vi sono interventi, dichiaro concluse le comunicazioni in titolo.

  La seduta termina alle 9.25.