XIX Legislatura

XI Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 25 di Giovedì 23 maggio 2024

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Rizzetto Walter , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SUL RAPPORTO TRA INTELLIGENZA ARTIFICIALE E MONDO DEL LAVORO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AGLI IMPATTI CHE L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE GENERATIVA PUÒ AVERE SUL MERCATO DEL LAVORO

Audizione di rappresentanti dell'Organismo Congressuale Forense.
Rizzetto Walter , Presidente ... 3 
Gallo Accursio , segretario dell'Organismo Congressuale Forense ... 3 
Dalla Bona Alessandra , componente ufficio di coordinamento dell'Organismo Congressuale Forense ... 4 
Pezzali Paola , componente dell'Assemblea dell'Organismo Congressuale Forense ... 5 
Rizzetto Walter , Presidente ... 7 

Audizione di rappresentanti di Carter & Benson:
Rizzetto Walter , Presidente ... 7 
Griffini William , CEO e rappresentante Legale di Carter & Benson S.r.l (Intervento in videoconferenza) ... 7 
Rizzetto Walter , Presidente ... 8 
Griffini William , CEO e rappresentante Legale di Carter & Benson S.r.l. (Intervento in videoconferenza) ... 9 
Rizzetto Walter , Presidente ... 9 

Audizione di rappresentanti di Fincantieri S.p.A.:
Rizzetto Walter , Presidente ... 9 
Sale Luciano , Direttore risorse umane e beni immobili di Fincantieri S.p.A ... 9 
Rizzetto Walter , Presidente ... 11 

Allegato 1: Documentazione presentata dai rappresentanti dell'Organismo Congressuale Forense ... 12 

Allegato 2: Documentazione presentata dai rappresentanti di Carter & Benson ... 105 

Allegato 3: Documentazione presentata dai rappresentanti di Fincantieri S.p.A ... 107

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Popolari europeisti riformatori - Renew Europe: AZ-PER-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Italia Viva - il Centro - Renew Europe: IV-C-RE;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
WALTER RIZZETTO

  La seduta comincia alle 13.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la resocontazione stenografica e la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti dell'Organismo Congressuale Forense.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul rapporto tra intelligenza artificiale e mondo del lavoro, con particolare riferimento agli impatti che l'intelligenza artificiale generativa può avere sul mercato del lavoro, l'audizione di rappresentanti dell'Organismo Congressuale Forense.
  Sono presenti l'avvocato Accursio Gallo, segretario dell'Organismo congressuale forense, l'avvocato Alessandra Dalla Bona, componente ufficio coordinamento, l'avvocato Paola Pezzali, componente dell'assemblea, e il dottor Camillo Ricci, responsabile della comunicazione.
  Ringraziandoli per la presenza, cedo loro la parola per circa cinque minuti.

  ACCURSIO GALLO, segretario dell'Organismo Congressuale Forense. Buongiorno, presidente e onorevoli presenti. Intanto grazie per averci dato l'occasione di rappresentare il nostro punto di vista, davanti a questa Commissione, su questo argomento particolarmente importante. Farò una brevissima introduzione per presentare l'Organismo congressuale forense (OCF), poi passerò la parola alle mie colleghe, che sono, anch'esse, componenti dell'Organismo congressuale forense, e molto più brave di me anche dal punto di vista tecnico.
  L'Organismo congressuale forense è l'organo di rappresentanza politica dell'Avvocatura italiana, riconosciuto dalla legge n. 247 del 2012 (legge professionale), e rappresenta tutti gli avvocati d'Italia. Quindi, per noi ha una grandissima rilevanza essere qui per poter portare il punto di vista degli avvocati italiani su un argomento così delicato, di cui, fra l'altro, l'OCF si sta occupando e si occupa da tanto tempo.
  L'argomento è assolutamente importante non soltanto nell'ambito dell'impatto con il mercato del lavoro, ma anche per le attività intellettuali, quelle dell'Avvocatura in particolare. Siamo certi che l'intelligenza artificiale non soltanto rivoluzionerà, ma sta già rivoluzionando, è già presente. Non stiamo parlando di futuro. È un cambiamento che non possiamo assolutamente fermare. Infatti, riascoltando alcuni dei suoi interventi, mi è molto piaciuta la domanda che lei ha posto in una di queste interlocuzioni a proposito della normazione dell'intelligenza artificiale, che è quello che in qualche maniera stiamo trattando e di cui stiamo discutendo: effettivamente abbiamo bisogno di una normativa particolarmente stringente o soltanto di alcuni punti fondamentali? Del resto, non si può fermare il mare con le mani, per cui probabilmente non possiamo mettere regole stringenti nemmeno a un fenomeno così vasto, che certamente cambierà il nostro modo di vivere – non soltanto di lavorare – e già lo sta cambiando fin da adesso.
  La nostra preoccupazione, che credo sia anche quella della politica, è proprio quella di capire se effettivamente le macchine Pag. 4sostituiranno gli uomini e, di conseguenza, ci sarà un calo di occupati. Questa è anche la nostra preoccupazione per quanto riguarda le attività intellettuali. Non le nascondo che nell'Avvocatura c'è una certa preoccupazione, un certo timore, che però deve essere superato, perché noi non possiamo fare battaglie di retroguardia – questo lo diranno meglio le mie colleghe – per cercare di arrestare un fenomeno che è inarrestabile ma, anzi, dobbiamo cogliere le opportunità che l'intelligenza artificiale può certamente dare all'Avvocatura e alle professioni intellettuali.
  In questo ambito, abbiamo particolarmente apprezzato l'intervento del Governo con il disegno di legge che è stato recentemente licenziato, anche sulla falsariga del regolamento europeo AI Act, che è stato approvato proprio la settimana scorsa, che devo dire è veramente di difficile lettura, perché sono più di quattrocento pagine ed è indirizzato probabilmente più alle imprese che si occupano di intelligenza artificiale. Inoltre, ciò che mi ha colpito è che tale regolamento pone una serie di divieti, non soltanto di princìpi.
  Il disegno di legge licenziato dal Governo italiano, che poi giustamente sarà affidato all'iter parlamentare – quindi potrebbe essere ancora stravolto o modificato (ed è anche per questo che noi siamo qui, per poter offrire il nostro contributo dal punto di vista delle idee, dal punto di vista di chi ogni giorno si confronta con il mercato del lavoro anche per capire se ci sono ancora degli spazi di intervento) – è certamente molto importante, anche perché parla non soltanto degli interventi sul lavoro, ma anche delle professioni intellettuali. Quindi, credo sia giusto sottolineare che non ci sono soltanto princìpi di natura generale, ma anche fattispecie concrete. Mi riferisco, per esempio, al fatto che si pone sempre al centro dell'attività di lavoro e anche di quella intellettuale l'uomo, quindi non soltanto la macchina.
  Come Organismo congressuale forense abbiamo cercato certamente di capire cosa pensano gli avvocati, ma abbiamo anche provato a ribaltare il punto di vista. Abbiamo fatto un sondaggio, commissionato a una importante società di ricerca, e abbiamo fatto chiedere alle piccole e medie imprese, che sono quelle che forse in questo momento non si rendono effettivamente conto di quale sarà l'impatto sulla loro attività dell'intelligenza artificiale, se secondo loro, a breve, la figura dell'avvocato e della professione intellettuale in generale potrà essere sostituita dalle macchine. Ebbene, vi dico subito che da questa indagine è emerso un risultato abbastanza sorprendente: per il 92 per cento degli intervistati gli avvocati non potranno essere sostituiti dalle macchine. Forse proprio l'arco temporale di visione futura è piuttosto limitato. Però, questo certamente ci ha fatto ben sperare.
  Noi non siamo in grado obiettivamente di prevedere se effettivamente ci sarà una diminuzione dei posti di lavoro, certo è che questa mattina, venendo qua, guardavo il telefonino, che altro non è che un sistema di intelligenza artificiale, e pensavo: da quando ci sono questi dispositivi i fotografi non ci sono più, perché le fotografie le facciamo con questo. Forse ne sono rimasti pochi, i migliori, si sono attrezzati, ma sono certamente diminuiti. Ebbene, ciò che dobbiamo fare è certamente governare il cambiamento, dare regole sicuramente importanti, mettere al centro l'uomo indubbiamente, verificare quali sono i dati e le fonti di questi dati. Qui entra in gioco anche un aspetto di certificazione, che noi sollecitiamo alla politica in maniera particolare. Comunque, come Avvocatura siamo pronti a dare il nostro contributo a questa attività.

  ALESSANDRA DALLA BONA, componente ufficio di coordinamento dell'Organismo Congressuale Forense. L'avvocato Gallo ha sostanzialmente espresso la posizione generale dell'Organismo, per cui mi limiterò a fare alcuni brevi flash, per dare poi spazio all'avvocato Pezzali, che ci aggiornerà su un settore di particolare interesse, che è quello del diritto del lavoro. I giuslavoristi sono, tra le specializzazioni della nostra professione, probabilmente quelli più aperti e più consapevoli con riferimento all'utilizzo dell'intelligenza artificiale nell'ambito del lavoro degli studi professionali.Pag. 5
  Per quanto riguarda le mie poche puntualizzazioni, abbiamo portato con noi l'indagine «Imprese e Avvocati», che è quella a cui si riferiva l'avvocato Gallo e che è alla sua seconda edizione, (la lasciamo a disposizione della Commissione), ringraziandovi per averci consentito di portare questo contributo. Si tratta di un plico con i dati statistici e con la relazione accompagnatoria. In quella relazione troverete un settore dedicato al rapporto tra l'Avvocatura e l'intelligenza artificiale e le considerazioni formulate dalle imprese, consultate dalla Format Research, che è la società che si è occupata di questa ricerca.
  È sorprendente perché non soltanto si ritiene che la figura dell'avvocato non sarà superata, ma si conferma anche il tema del nostro spazio professionale nella consulenza, che sarà una consulenza sicuramente molto più veloce rispetto allo stato attuale del nostro tipo di lavoro, accanto al lavoro giurisdizionale, e si conferma la tendenza a una maggiore personalizzazione della consulenza. Quindi, gli strumenti di intelligenza artificiale aiuteranno, sì, i nostri studi professionali a fornire quelle che possono essere le basi, gli strumenti, i modelli di tipo generale, ma certamente, per la parte che riguarda la personalizzazione, il ruolo dell'avvocato resta ancora centrale, come è centrale il rapporto di fiducia con il cliente.
  Per quanto riguarda il futuro degli studi professionali, esiste un'indagine dell'Avvocatura, precongressuale rispetto al Congresso nazionale forense 2022, che identifica quali sono gli strumenti di intelligenza artificiale attraverso i quali la nostra professione potrà evolvere e dare una risposta più puntuale, tra questi – l'avvocato Pezzali ne parlerà con maggiore dovizia di particolari – l'utilizzo della blockchain al fine di repertoriare i documenti, con possibilità di certificazione e di conservazione, per esempio, delle prove digitali, così come altri strumenti che – lo ripeto – sono espressamente indicati anche nella nostra relazione, che lasciamo alla Commissione.
  Solo per non portare via troppo tempo alla relazione della collega, faccio un flash sul tema del rapporto tra Avvocatura e intelligenza artificiale. Giustamente l'avvocato Gallo enunciava alcune perplessità e alcune riserve della categoria, vero è, però, che l'OCF sta cercando di «alfabetizzare» – uso il termine adoperato nel testo del disegno di legge elaborato dal Governo in materia – la nostra categoria, per cui forse il timore di essere superati da un algoritmo sta passando, a vantaggio di una maggiore consapevolezza.
  Da ultimo, ripeto il concetto di centralità del pensiero, che resta ed è stato, con nostro massimo piacere, richiamato nell'articolo 12 del citato disegno di legge, centralità del pensiero che anche per le professioni intellettuali significa una visione antropocentrica, che ci mette comunque al centro del nostro rapporto con il cliente.
  Non volendo rubare altro tempo, lascio la parola all'avvocato Pezzali.

  PAOLA PEZZALI, componente dell'Assemblea dell'Organismo Congressuale Forense. Il mio sarà un intervento più generale sui riflessi nel mondo del lavoro dello sviluppo dell'intelligenza artificiale.
  È evidente che nel mondo del lavoro si è generata una trasformazione senza precedenti, dal momento che tutte le nuove tecnologie, compresi big data, cloud computing, robotica collaborativa, IO e via elencando, hanno stravolto completamente il mondo del lavoro. Quindi, è un processo di trasformazione nel quale si vede una fortissima interazione tra uomo e macchina.
  Si è posto, quindi, inizialmente il primo problema: quanto e in che modo inciderà? Quanti cali nei posti di lavoro ci saranno? Sicuramente ci sarà, come ha dimostrato uno studio della McKinsey Global Institute, fino al 2030 una fortissima riduzione, pari al 30 per cento, di alcune ore lavorate attuali. Ma è importante capire quali sono i posti di lavoro che andranno a mancare. Andranno a mancare principalmente, se non esclusivamente, quei posti di lavoro automatizzati legati a un concetto fordista del mondo del lavoro e dell'attività lavorativa. Di fronte a ciò ci sarà un recupero invece e, anzi, un'apertura molto importante a quelle che sono le nuove tipologie lavorative. Quali sono le nuove tipologie lavorative? Sono tutte quelle attività ingegneristichePag. 6 connesse all'intelligenza artificiale, quindi tutte quelle attività che sono connesse ai servizi di implementazione dei dati, i BI analysis, gli specialisti in machine learning, perché l'utilizzo delle machine learning è ciò che consente poi l'utilizzo di un'attività predittiva all'interno delle aziende, non da ultimo ma, anzi, potremmo dire fondamentale l'ethics analysis, perché è importante comprendere che l'utilizzo dell'intelligenza artificiale deve avere un controbilanciamento rispetto al valore etico che si innesta all'interno del mondo del lavoro.
  Ruolo fondamentale avranno i middle management, perché saranno coloro che dovranno, attraverso le proprie competenze, mettere insieme il sistema dei dati e dell'implementazione dell'intelligenza artificiale con quelle che sono realtà che non verranno mai meno, che sono proprie dell'uomo all'interno dell'azienda; quindi empatia, intelligenza emotiva e quanto serve per creare un contesto lavorativo che abbia come oggetto anche il wellness e il welfare.
  Quali sono le direttrici sulle quali bisogna muoversi? Innanzitutto è evidente che la transizione verso un'economia basata sull'intelligenza artificiale richiede nuove skill – questo aspetto non deve essere trascurato – soprattutto nell'ambito di quelle che noi definiamo «soft skill», ovvero pensiero critico, capacità risolutiva dei problemi, capacità di trattamento e, quindi, fortissimo impatto sugli ambiti di formazione e riqualificazione.
  Non solo, è necessario avere politiche e regolamenti che supportino la transizione, garantendo i diritti dei lavoratori e che i benefìci derivanti dalla tecnologia siano equamente distribuiti, quindi garantendo i princìpi basati sulla privacy e il fondamento dei diritti del lavoro e della sicurezza dei luoghi di lavoro.
  Ruolo fondamentale dovranno svolgere i sindacati, ma il sindacato deve avere un ruolo innovativo, che è quello di garantire, soprattutto nelle nuove forme di svolgimento dell'attività lavorativa connesse all'utilizzo dei dati (smartworking, coworking, utilizzo di piattaforme digitali), la pienezza dei diritti, trasformandosi nelle cosiddette «umbrella company» presenti in Belgio, e quindi svolgere anche da questo punto di vista, anch'essi stessi, un ruolo di formazione.
  L'attenzione principale la vogliamo porre sul ruolo della blockchain, perché questo è lo strumento attraverso cui è effettivamente possibile creare innovazione nel mondo del lavoro con una serie di strumenti. Noi sappiamo che la blockchain, che è stata presentata in riferimento alle criptovalute, in realtà ha nel suo fondamento un valore importantissimo per quanto riguarda le attività certificatorie. In particolar modo, è già previsto dal decreto legislativo n. 150 del 2015 il fascicolo elettronico del lavoratore, all'interno del quale è possibile inserire tutte le competenze acquisite dal lavoratore durante la sua attività lavorativa, dall'apprendistato ai contratti di inserimento, alle formazioni specialistiche. Questo ci consentirebbe di avere un'attività di notarizzazione su un sistema ben evidenziato di tutte le attività certificate con un semplicissimo codice di accesso. Non solo, nello studio che è stato portato avanti dall'Università Roma Tre, in collaborazione con il CNEL, questo fascicolo potrebbe essere implementato e utilizzato anche per le politiche attive del lavoro, cosa assolutamente importante, immaginando quindi uno sviluppo di una blockchain permissioned riservata a lavoratori, amministrazioni pubbliche, INPS e INAIL.
  Che cosa vuol dire? Che qui ci potrebbe essere un'interconnessione di dati attraverso cui sarebbe possibile implementare il fascicolo attraverso una serie di blocchi che riguardano le attività formative svolte dal lavoratore. In più, attraverso questi sistemi potremmo mettere insieme domanda e offerta, perché si potrebbe, aprendo il sistema della blockchain alle camere di commercio, alle aziende e così via, far parlare domanda di lavoro con offerta di lavoro, dunque arrivare sostanzialmente a una realtà nella quale si incrociano domanda e offerta attraverso un riferimento ai contratti certificati ed esistenti, in quanto si fa riferimento chiaramente a quelli riconosciuti come tali dal CNEL.Pag. 7
  Insomma, si potrebbe arrivare, scelto chiaramente il lavoratore, a inserire automaticamente il contratto scelto e la certificazione all'interno di un sistema che vede implementare anche il fascicolo. In più, si potrebbe dire che attraverso l'incrocio di domanda e offerta si avrebbe la possibilità di sapere quali sono, non per ora, ma attraverso l'intelligenza predittiva, le esigenze che le aziende avranno da qui a due anni e, quindi, sperimentare una formazione che farà sì che fra due anni noi avremo quei lavoratori che sono usciti dal mondo del lavoro, ma che sappiamo potrebbero rientrare con una formazione specifica, chiudendo il cerchio.

  PRESIDENTE. Grazie a voi. Ci siamo presi qualche minuto in più, ma avete fatto interventi sicuramente interessanti. Ci avete consegnato questo documento, che leggeremo con grande attenzione, oltre al rapporto, che vi chiedo di lasciarci.
  Ritengo che quanto ci avete riferito sia esattamente nelle corde, quantomeno quasi in termini predittivi, di questa Commissione. Ho trovato molto interessante tutto il tema delle blockchain, a cui io credo molto anche in termini di certificazione di filiera del dato, che rappresenta un elemento di grande importanza, oltre all'applicazione, come giustamente ricordava lei, avvocato, in ultimo, del valore etico, per cui la formazione viene fatta sotto molti punti di vista proprio per prepararsi a quello che già esiste; ad esempio in questo momento ci sono altre facoltà, penso alle facoltà di filosofia, che non erano così classicamente classificate rispetto ad alcuni ambiti che fanno dell'etica un qualcosa che verrà molto utilizzato, proprio perché l'etica ci insegnerà quanto è buono o quanto è meno buono rispetto a un dato che possibilmente dovrebbe essere certificato – ma secondo me non sarà sempre così – rispetto a tutto ciò che verrà prima riversato e poi restituito. Avverto che i nostri ospiti hanno messo a disposizione della Commissione una documentazione, di cui autorizzo la pubblicazione in calce al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato 1).
  Nel rinnovare il ringraziamento ai nostri ospiti, dichiaro conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti di Carter & Benson.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul rapporto tra intelligenza artificiale e mondo del lavoro, con particolare riferimento agli impatti che l'intelligenza artificiale generativa può avere sul mercato del lavoro, l'audizione di rappresentanti di Carter & Benson.
  Sono collegati da remoto il dottor William Griffini, CEO e rappresentante legale di Carter & Benson, la dottoressa Chiara Arosio e il dottor Lorenzo Bassi, entrambi partner di Carter & Benson, società benefit. Avete a disposizione circa cinque minuti. Prego, vi ascoltiamo con piacere.

  WILLIAM GRIFFINI, CEO e rappresentante Legale di Carter & Benson S.r.l (Intervento in videoconferenza). Grazie dell'invito e di aver richiesto la nostra partecipazione.
  Come introduzione generale, dico che parlare di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro è piuttosto complesso, perché si tratta di uno strumento in continua evoluzione e sempre più utilizzato anche a livello aziendale. L'intelligenza artificiale è una delle conseguenze del progresso, essendo un tool ancora in crescita, e genera parecchi e discordanti pareri e non poche preoccupazioni. Da una parte, la preoccupazione è legata alla possibilità che l'intelligenza artificiale riduca la domanda, facendo così aumentare la disoccupazione e sostituire l'uomo in mansioni piuttosto importanti.
  Dall'altra, è uno strumento estremamente utile a velocizzare e semplificare alcune fasi lavorative, rappresentando a tutti gli effetti una evoluzione positiva. Due facce di una stessa medaglia che hanno, però, un comune denominatore: l'esigenza di conoscere questo nuovo strumento e tutti i tools lanciati sul mercato, di essere sempre informati e formati in materia e di usare con consapevolezza un mezzo che, Pag. 8solo se utilizzato in modo intelligente, può portare a grandi benefìci.
  Un mezzo che, visti i cambiamenti, è al centro di grandi rivoluzioni, come l'ultima novità: il via libera definitivo all'unanimità del Consiglio UE all'AI Act, la legge europea – la prima al mondo in materia – sull'intelligenza artificiale che disciplina lo sviluppo, l'immissione sul mercato e l'uso dei sistemi di AI in Europa. Perché oggi la grande sfida sull'AI è tra Stati Uniti e Cina, mentre l'Europa – che non ha ancora rilasciato un proprio tool – prova a ritagliarsi il suo spazio iniziando a prendere decisioni importanti sul fronte legislativo, puntando prima di tutto sulla garanzia di trasparenza e sicurezza della privacy e dei dati. I dati sono uno dei nodi centrali di tutta questa rivoluzione e la provenienza e l'utilizzo degli stessi generano non pochi pensieri e preoccupazioni.
  È importantissimo, quindi, che ci sia una legge che detti una serie di obblighi a fornitori e sviluppatori di sistemi di intelligenza artificiale basati su diversi livelli di rischio. Il via libera dell'AI Act, avvenuto il 21 maggio 2024, è più che mai determinante proprio per garantire sicurezza e tutela.
  L'AI Act rappresenta la normativa più avanzata al mondo in materia di intelligenza artificiale e sarà efficace negli Stati membri dell'Unione decorsi due anni dalla pubblicazione in Gazzetta. Si tratta di regole che impatteranno molto su sviluppatori e fornitori di AI e anche su chi ne farà uso: aziende, enti, professionisti e lavoratori in generale. La legge assicura che i diritti e le libertà siano al centro dello sviluppo di questa tecnologia, garantendone protezione. Salvo eventuali eccezioni, quindi, le aziende che producono AI devono poter dimostrare che il modo in cui sono arrivate a sviluppare la tecnologia non leda i diritti fondamentali e non costituisca un rischio per le persone. Regole che sono sempre più necessarie per garantire e proteggere i diritti fondamentali, per fornire strumenti sicuri, affidabili ed etici.
  Tutto questo facendo sempre riferimento ai vantaggi e agli svantaggi dei sistemi di AI, che sono in crescente e rapida evoluzione. Se da una parte il regolamento europeo garantisce libertà di circolazione di beni e servizi basati sull'intelligenza artificiale, dall'altra tutela i rischi potenziali come il diritto alla riservatezza e alla protezione dei dati personali. La questione della privacy, infatti, è uno degli aspetti critici. Ogni giorno vengono raccolte migliaia di informazioni. Questo può migliorare la personalizzazione dei servizi, ma allo stesso tempo può violare la riservatezza. Per questo non possiamo non chiederci da dove vengano oggi i dati analizzati dalle intelligenze artificiali, quali culture rappresentino e che risposte possano generare calcolando anche possibili bias e dati distorti o incompleti. In questo caso, le conseguenze possono essere anche negative e non rispondenti alla realtà. Le implicazioni toccano questioni di giustizia, equità, diritti umani e altro.
  L'AI, se si basa su dati che contengono stereotipi, può dare risposte sbagliate. Per questo è importante capire e gestire il contesto senza dimenticarne la complessità.
  Noi abbiamo elaborato questo scritto per voi, per dare un senso di insieme alla responsabilità del lavoro, dei dati e delle persone.
  Se avete domande specifiche, siamo disponibili.

  PRESIDENTE. Intanto, vi ringraziamo di nuovo.
  Stavo leggendo il documento che ci avete mandato e che è stato distribuito ai commissari di questa Commissione. È un commento, più che altro. Io sono assolutamente d'accordo con lei quando parla di dati. Prima, con gli auditi ascoltati in precedenza, ad esempio, abbiamo parlato dell'importanza della certificazione del dato. Questi ecosistemi di intelligenza artificiale continuamente, secondo dopo secondo, ora dopo ora, incamerano dati che poi, evidentemente, vengono processati e vengono riversati. Secondo noi, ed è uno dei punti su cui ci stiamo focalizzando maggiormente, la certificazione del dato, anche attraverso l'utilizzo di elementi di blockchain o qualcosa del genere, per certificare la filiera proprio del dato, è un qualcosa di assolutamente importante. Voi l'avete evidenziato Pag. 9molto bene, assieme al fatto che, giustamente, ricordate che l'Unione europea – recentemente anche il Governo, ma soprattutto, l'Unione europea – ha elaborato un documento, il cosiddetto «AI Act».
  L'unico dubbio – questa è la domanda, rapidissima, se possibile, perché purtroppo siamo un po' in ritardo con i tempi – che mi viene è questo: riuscirà la politica a normare in tempi certi? Considerato che dall'altra parte c'è un'evoluzione continua, di giorno in giorno, rispetto al tema. Un atto su cui oggi la politica andrà a soffermarsi e a votare, potenzialmente, sarà un atto legislativo ancora attuale tra sei mesi?

  WILLIAM GRIFFINI, CEO e rappresentante Legale di Carter & Benson S.r.l. (Intervento in videoconferenza). Bella domanda. L'evoluzione dell'AI in questo periodo dimostra che tutto è molto accelerato. Le quantità di dati raccolti degli utenti raggiunti dai nuovi sistemi di intelligenze artificiali hanno veramente battuto ogni record di copertura. Quindi, secondo me, la risposta è «no». È un qualcosa che tra un anno sarà già estremamente ampio e lavorato.
  A noi manca un prodotto nostro, una AI nostra sulla quale raccogliere i dati europei. In questo momento stiamo dando dati a tutti tranne che a un tool nostro. Tra un anno questo tool avrà imparato molto, davvero molto, visto che in tre mesi ha raggiunto una quantità di informazioni pari a Instagram in undici anni. Quindi, è logico immaginare che due anni nell'AI sono dieci lustri. No, non sarà in tempo.

  PRESIDENTE. Grazie. È stato molto interessante. Avverto che i nostri ospiti hanno messo a disposizione della Commissione una documentazione, di cui autorizzo la pubblicazione in calce al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato 2).
  Ringrazio e dichiaro conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti di Fincantieri S.p.A.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul rapporto tra intelligenza artificiale e mondo del lavoro, con particolare riferimento agli impatti che l'intelligenza artificiale generativa può avere sul mercato del lavoro, l'audizione di rappresentanti di Fincantieri S.p.A.
  Sono presenti il dottor Luciano Sale, direttore risorse umane e beni immobili di Fincantieri S.p.A., e la dottoressa Loretana Cortis, vicepresidente esecutivo e direttore affari istituzionali Italia.
  Abbiamo circa cinque minuti ad audizione. Chiedo al dottor Sale di poter intervenire. Grazie.

  LUCIANO SALE, Direttore risorse umane e beni immobili di Fincantieri S.p.A. Signor presidente, la ringrazio. Buon pomeriggio.
  Questa è la rappresentazione del profilo di Fincantieri, leader nella cantieristica navale, con un forte posizionamento grazie a tecnologia, innovazione e capacità di esecuzione. Siamo presenti su quattro continenti, 18 cantieri complessivamente, 7,7 miliardi di ricavi nel 2023 e 21 mila, complessivamente, dipendenti diretti, di cui il 52 per cento qui in Italia. È questo su cui, sull'intelligenza artificiale, stiamo facendo le nostre sperimentazioni.
  La robotica e l'intelligenza artificiale rappresentano gli abilitatori di un nuovo paradigma lavorativo, dove l'uomo non viene assolutamente sostituito. L'obiettivo è quello di potenziarlo. Questo significa che la tecnologia dovrà migliorare la capacità umana, rendendo il lavoro sempre più efficiente e produttivo.
  L'obiettivo di Fincantieri è ambizioso. Il nostro intento è quello di ridurre il gap tra la domanda di manodopera che arriva dai nostri cantieri e l'offerta che arriva da parte dell'indotto. La formula è chiara: meno manodopera, più testa d'opera. Questo significa, per noi, ridurre le attività che danno poco valore aggiunto e che sono anche più pericolose, cercando di aumentare sempre più la componente logico-relazionale.Pag. 10
  Questo lavoro lo stiamo portando avanti con un team di colleghi che analizzano, disegnano e sviluppano tutte le soluzioni tecnologiche, che possono essere, poi, implementate all'interno dell'azienda. Questo è un lavoro che fanno con molta responsabilità. Il nostro obiettivo è quello di essere graduali nell'inserimento di queste nuove tecnologie.
  Tutto è basato su tre capisaldi fondamentali: l'approccio responsabile, la centralità della persona e l'approccio pragmatico.
  Per quanto riguarda l'approccio responsabile, la tecnologia viene integrata con un processo produttivo in modo graduale e ponderato. Per noi l'obiettivo principale è quello di garantire la massima sicurezza dal punto di vista lavorativo e, nello stesso tempo, il benessere dei nostri lavoratori. Questo viene fatto attraverso un'attenta osservazione, un'analisi molto approfondita, prima di essere implementato all'interno dell'azienda, quindi cercando di salvaguardare il più possibile i due capisaldi, che – come dicevo prima – sono la sicurezza e il benessere dei nostri lavoratori.
  La centralità della persona non viene meno, nel senso che rimane sempre al centro del processo. Il suo ruolo viene modificato. Noi lavoriamo attraverso un arricchimento delle competenze digitali e anche di supervisione della tecnologia. Quindi, alcuni mestieri, che saranno automatizzati, potranno cambiare, però il ruolo della persona continuerà a essere per noi fondamentale.
  L'approccio pragmatico è che questo inserimento all'interno dell'azienda viene fatto con molta cautela. Prima ci sono dei test, che noi facciamo in maniera approfondita, poi, l'inserimento all'interno dell'azienda in maniera più capillare e più invasiva. Ci sono molti test di validazione che ci permettono questa implementazione.
  Nelle nostre slides vediamo delle foto. In alto a sinistra c'è un drone. Quello ci dà la possibilità, attraverso un algoritmo, di valutare il livello di saldatura, se è fatta bene o meno bene. Poi c'è un rover, che trasporta un carrellino, che dà la possibilità di trasportare del materiale all'interno del cantiere. Anche questo aspetto è molto utile. Il terzo punto riguarda il robottino che, insieme a Comau, abbiamo progettato. Ne abbiamo acquisiti una trentina. Li stiamo implementando, soprattutto per le lavorazioni di saldatura, per noi molto importanti, che sono pericolose e, nello stesso tempo, possono anche essere faticose. Quindi, si tratta di ridurre la manodopera e implementare di più la testa d'opera, che è il nostro cavallo di battaglia in questo momento.
  La robotica – come dicevo – non rappresenta una minaccia, assolutamente. Anzi, è un'occasione per riqualificare e valorizzare le competenze delle nostre persone, cercando, poi, di costruire un mondo del lavoro dove vi sia maggior benessere, gratificazione, efficienza e anche una maggiore produttività. Come vedete, stiamo già applicando l'intelligenza artificiale. Lo stiamo facendo a livello singolo, attraverso dei Copilot del personale, sino ad arrivare a questioni più complesse, più sofisticate, come una manutenzione predittiva o anche un'analisi della qualità della saldatura. Questi sono, per noi, elementi molto importanti. È l'utilizzo che poi fai dell'intelligenza artificiale che ti permette di implementare alcuni ambiti aziendali importanti.
  Il nostro obiettivo è quello di ridurre il lavoro a basso valore aggiunto, cercando di utilizzare quel tempo per valorizzare di più le persone, attraverso anche la formazione, in modo che si possano occupare di attività a maggior valore aggiunto dal punto di vista strategico, dal punto di vista della creatività. Questo creando un benessere complessivo all'interno dell'azienda.
  Quanto all'impatto atteso, noi oggi abbiamo una grossa necessità di manodopera. Non è semplice nella cantieristica trovare lavoratori, quindi manodopera pronta. Nel futuro questo ci aiuterà sicuramente a ridurre questo gap, ma nello stesso tempo anche a lavorare attraverso un'evoluzione del processo, attraverso attività di maggior valore aggiunto. Su questo ci aspettiamo un aumento, sicuramente, della qualità, della produttività, dell'efficienza, con un maggior Pag. 11benessere complessivo all'interno dell'azienda.
  Da ultimo, un elemento fondamentale è che si dovrebbe ridurre anche l'impatto dal punto di vista della sicurezza. Questi sono elementi, secondo noi, importanti e fondamentali all'interno dei nostri cantieri, dove le attività che hanno meno valore aggiunto sono quelle che rischiano di creare problemi dal punto di vista della sicurezza. Quindi, tutto l'impianto ha un obiettivo anche di questo tipo.
  Come possiamo supportare? È chiaro che la base di questo è fare della formazione, all'interno dell'azienda, delle persone dedicate a questo tipo di attività, upskilling e reskilling. Questo è fondamentale. Però dobbiamo anche buttare un occhio alla scuola. La scuola – dell'ITS abbiamo parlato tante volte – deve essere molto rivolta al cantiere, alla cantieristica e, soprattutto, per fare in modo da lavorare su questo concetto di «testa d'opera». Noi abbiamo portato avanti il progetto «Maestri del mare», che, da questo punto di vista, è un progetto per noi importante. C'è stato questo salto di qualità dal punto di vista delle attività che le persone portano avanti; lavorazioni che prima venivano fatte manualmente adesso vengono fatte da una macchina guidata da persone.
  Questo aiuta sicuramente il livello di specializzazione delle nostre persone. Penso, quindi, che ciò non creerà problemi dal punto di vista occupazionale. Cambierà il nostro modo di lavorare e ci saranno anche nuovi mestieri, quindi sicuramente non ci sarà un impatto negativo sull'occupazione. Anzi, si potrà ridurre il gap dal punto di vista della manodopera, con la nascita di nuove mansioni e, soprattutto, si potrà valorizzare la forza lavoro all'interno dell'azienda, che potrà dedicarsi sicuramente ad attività a valore aggiunto maggiore.
  Un'ultima cosa. In un contesto normativo, è chiaro che l'utilizzo dell'intelligenza artificiale deve essere regolamentata. Anche l'etica con cui viene utilizzata e trasferita è un tema, secondo me, fondamentale. A livello europeo questo è un tema noto, su cui si sta lavorando, quindi non vediamo grandi problematiche.

  PRESIDENTE. Grazie, dottor Sale. È stato sicuramente interessante. Questo documento, che ci avete inviato, lo invieremo anche ai colleghi.
  Sono particolarmente d'accordo con molti passaggi del suo intervento. Ci sono aziende, come Fincantieri, che evidentemente stanno progredendo sotto questo punto di vista. Prima abbiamo visto delle fotografie dove effettivamente l'intervento umano viene sostituito, ma – immagino – per poi riqualificare lo stesso intervento umano da qualche altra parte. Quello della saldatura immagino sia un asset molto importante da poter approfondire, soprattutto oggi e nei prossimi anni, per tutta una serie di elementi, che vanno dalla sicurezza fino ad arrivare ad altri aspetti. Su questo siamo assolutamente d'accordo.
  In più le dico che, per quanto sta emergendo da questa indagine conoscitiva, al netto del fatto che la formazione è assolutamente importante, che preparerà le nuove professioni, ritengo che le aziende che approcceranno a questo tipo di tecnologie – come fate voi, come fanno anche altre aziende, approfittando, giustamente, di questo nuovo modo di operare – avranno più appeal anche nei confronti della prossima occupazione. Su questo e molto altro siamo d'accordo. Avverto che i nostri ospiti hanno messo a disposizione della Commissione una documentazione, di cui autorizzo la pubblicazione in calce al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato 3).
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.15.

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ALLEGATO 1

Documentazione presentata
dai rappresentanti dell'Organismo Congressuale Forense.

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ALLEGATO 2

Documentazione presentata dai rappresentanti di Carter & Benson.

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ALLEGATO 3

Documentazione presentata dai rappresentanti di Fincantieri S.p.A.

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