XIX Legislatura

VI Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 4 di Martedì 20 febbraio 2024
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Lovecchio Giorgio , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA SUI FENOMENI DI EVASIONE DELL'IVA E DELLE ACCISE NEL SETTORE DELLA DISTRIBUZIONE DEI CARBURANTI:

Audizione di rappresentanti di CONFSAL (Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori).
Lovecchio Giorgio , Presidente ... 2 
Slavazza Gabriele , Segretario Nazionale CONFSAL e Vice Segretario Generale UNISIN FALCRI SILCEA ... 2 
Lovecchio Giorgio , Presidente ... 2 
Slavazza Gabriele , Segretario Nazionale CONFSAL e Vice Segretario Generale UNISIN FALCRI SILCEA ... 3 
Lovecchio Giorgio , Presidente ... 3 
Matera Mariangela (FDI)  ... 3 
Lovecchio Giorgio , Presidente ... 4 
Slavazza Gabriele , Segretario Nazionale CONFSAL e Vice Segretario Generale UNISIN FALCRI SILCEA ... 4 
Matera Mariangela (FDI)  ... 4 
Lovecchio Giorgio , Presidente ... 4 

Audizione del professor Antonio Felice Uricchio:
Lovecchio Giorgio , Presidente ... 4 
Uricchio Antonio Felice  ... 5 
Lovecchio Giorgio , Presidente ... 7 
Matera Mariangela (FDI)  ... 8 
Lovecchio Giorgio (M5S)  ... 8 
Uricchio Antonio Felice  ... 9 
Lovecchio Giorgio , Presidente ... 12

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Popolari europeisti riformatori - Renew Europe: AZ-PER-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Italia Viva - il Centro - Renew Europe: IV-C-RE;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
GIORGIO LOVECCHIO

  La seduta comincia alle 14.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti di CONFSAL (Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di rappresentanti di CONFSAL (Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori), nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui fenomeni di evasione dell'IVA e delle accise nel settore della distribuzione dei carburanti. Do il benvenuto al dottor Slavazza, al quale do la parola per un massimo di 5-10 minuti, al fine di consentire adeguato spazio al successivo dibattito. Prego.

  GABRIELE SLAVAZZA, Segretario Nazionale CONFSAL e Vice Segretario Generale UNISIN FALCRI SILCEA. Sono un neofita di queste riunioni e chiedo la gentilezza di far parlare altri, in modo tale che io possa ascoltare. Poi, nell'eventualità avessi qualcosa da chiedere, se non le spiace, lo farò presente.

  PRESIDENTE. Le spiego: lei è un audito, dunque dovrebbe esporre il suo punto di vista sull'indagine conoscitiva che abbiamo sui fenomeni di evasione e poi, semmai, i commissari che ritengono di dover intervenire in audizione e farle una domanda la faranno a lei. Quindi è lei che dovrebbe parlare; noi Pag. 3la audiamo, siamo noi che l'abbiamo contattata, qualche commissario l'avrà contattata per un'audizione.

  GABRIELE SLAVAZZA, Segretario Nazionale CONFSAL e Vice Segretario Generale UNISIN FALCRI SILCEA. Effettivamente sono stato contattato direttamente dalla segreteria generale della CONFSAL, però non mi è stato detto che avrei dovuto fare un intervento.

  PRESIDENTE. Se lei ritiene di voler mandare una memoria scritta alla Commissione, noi la facciamo tranquillamente recapitare ai commissari; non è un problema, visto che forse c'è stato qualche fraintendimento; però normalmente nell'audizione in Commissione, nelle varie Commissioni, gli auditi espongono il punto di vista su quello che è il provvedimento che si sta discutendo. Non è un problema, ci mandi un resoconto scritto e noi lo faremo sicuramente recapitare ai commissari. Non so se ci sono commissari che vorrebbero fare qualche domanda. Semmai le faccio fare qualche domanda dai commissari, così lei potrà rispondere. Prego, onorevole Matera.

  MARIANGELA MATERA (FDI). Buongiorno. Grazie dottor Slavazza per il suo intervento, le pongo questa domanda. In una prospettiva di potenziamento del controllo di filiera, di cui il sistema bancario è una componente del commercio dei prodotti energetici, sicuramente non sarà sfuggita la recente operazione – una tra le tante – eseguita dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, che ha portato a scoprire un sistema imperniato su fitte triangolazioni societarie finalizzate a evadere l'IVA e le accise, nonché sull'impiego di false dichiarazioni d'intento, che consentono di acquisire il prodotto in regime di non imponibilità e che hanno dato luogo a un sequestro di beni per un valore complessivamentePag. 4 stimato in 10 milioni di euro. Considerato che il sistema bancario è il tramite per l'esecuzione delle operazioni dispositive, quali possono essere, a suo giudizio, gli strumenti legislativi da adottare al fine di consentire di intercettare possibili frodi e rischi di evasione, prevenendo quindi ogni conseguente responsabilità?

  PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi; le do la parola, prego.

  GABRIELE SLAVAZZA, Segretario Nazionale CONFSAL e Vice Segretario Generale UNISIN FALCRI SILCEA. Posso rispondere, essendo stato fino a qualche tempo fa un bancario. Chiaramente non dipende dai dipendenti, ma deve esserci una certa collaborazione tra la banca, la struttura della banca e tutte le parti interessate. Noi, facendo riferimento a un'associazione sindacale, avremmo potuto poi unirci con queste proposte arrivate per cercare di risolvere le problematiche sul tavolo. Però non saprei dire come poter intervenire.

  MARIANGELA MATERA (FDI) Grazie.

  PRESIDENTE. Va bene, non ci sono altri interventi. Se ci fa prevenire questo resoconto, lo inviamo ai commissari. L'audizione è sospesa fino alle 16.30. Grazie.

Audizione del professor Antonio Felice Uricchio.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del professor Antonio Felice Uricchio, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui fenomeni di evasione dell'IVA e delle accise nel settore della distribuzione dei carburanti. Saluto e ringrazio il professore Antonio Felice Uricchio per la sua disponibilità. Cedo subito la parola al nostro ospite, pregandolo di limitare la Pag. 5durata del suo intervento a un massimo di cinque minuti, al fine di lasciare poi adeguato spazio al successivo dibattito. Prego.

  ANTONIO FELICE URICCHIO. Grazie innanzitutto per l'invito e per questa opportunità di presentare alcune riflessioni sul tema della disciplina di contrasto dell'evasione degli illeciti in materia di carburanti, ma anche l'occasione per affrontare il tema dell'attuazione della delega fiscale, alla luce dell'articolo 12 della legge n. 111 del 2023. Ho presentato un documento scritto, in cui ho raccolto qualche idea da offrire ai componenti della Commissione, e mi permetto anche di consegnare un volumetto che ho prodotto, a disposizione dei colleghi qui presenti. L'onorevole Congedo ha già avuto modo di averlo anche in un'altra occasione di presentazione. Riguarda appunto il tema dell'emergenza energetica, dove affronto anche la questione delle accise sui prodotti energetici. Innanzitutto vorrei sottolineare l'incidenza del tax gap, quindi del prelievo delle accise e dell'IVA in materia di prodotti energetici, ma allo stesso tempo anche un livello di pressione fiscale che risente di modelli impositivi piuttosto datati nel tempo, che orientano la tassazione sul consumo, senza tener conto delle modalità di produzione dell'energia e valorizzano in modo piuttosto limitato anche le modalità di uso della stessa.
  L'opportunità della delega fiscale è particolarmente importante, anche alla luce delle ultime direttive in materia comunitaria, che ribaltano il modello precedente della cosiddetta neutralità fiscale e introducono dei criteri particolarmente significativi, come quello dell'impatto ambientale e dell'evidenza scientifica. Quindi la possibilità di modulare il prelievo attraverso aliquote, ma anche attraverso misure agevolative – con riferimento all'impatto che la produzione energetica e il consumo anche di fonti energetiche generano in materia anche ambientale – è un'opportunità significativa. Le direttive comunitariePag. 6 – anche quella in corso di adozione, quella del 2021 – e poi da ultimo l'articolo 12 della legge n. 111 del 2023 si muovono su questa strada, in questa direzione; in questa fase storica diventa quanto mai importante tener conto anche di questo quadro complessivo e, quindi, di una dimensione funzionale e promozionale del prelievo in materia di accise, che può consentire di dare una spinta al rinnovamento e alla revisione della disciplina, ma anche al contrasto di pratiche illecite e di utilizzi deviati che, purtroppo, si sono verificati in materia di traffico e di consumo di carburanti. Abbiamo peraltro rilevato come soprattutto il trasporto di carburanti provenienti da Paesi lontani genera occasione di evasione, oltre poi al fenomeno dei traffici illeciti, che molto spesso consentono non solo di lucrare da parte della filiera impegnata nella commercializzazione e nell'immissione in consumo del carburante, ma anche della criminalità organizzata e del terrorismo. È quindi l'occasione di ripensare i modelli di produzione energetica, tenendo conto anche dei contesti internazionali, e di contrastare in modo più efficace alcune pratiche illecite particolarmente propizie.
  Qui si possono introdurre misure che sono sia di carattere procedimentale, come appunto: rafforzare i controlli potenziali degli strumenti protesi a garantire la tracciabilità dei flussi; introdurre, accanto alla fatturazione elettronica, già in parte prevista, modalità come scontrini parlanti ed elettronici; presidiare la catena produttiva e distributiva, con obblighi formali che consentano di rendere più efficace l'azione di contrasto; allo stesso tempo intervenire sulla disciplina sostanziale, rivedendo i modelli di prelievo e riducendo il prelievo sulle produzioni e sul consumo energetico a basso impatto ambientale, invece rimodulandolo con riferimento alle produzioni più impattanti sull'ambiente e quelle che impongono un ciclo distributivoPag. 7 e produttivo che genera ulteriori effetti di natura ambientale. Nel mio scritto ho richiamato alcune esperienze europee: penso, per esempio, all'esperienza francese delle accise mobili, che consente di modulare il prelievo in funzione del prezzo del «mercato internazionale», limitando l'impatto sul consumatore finale e soprattutto in misura antinflazionistica. Sono strumenti che ovviamente necessitano un'analisi sotto il profilo della riduzione potenziale del gettito, quindi un'attenzione da parte del MEF; ma si tratta di strumenti che devono essere valutati nella loro complessità, non solo nella loro capacità di contrastare fenomeni illeciti, allo stesso tempo valutando l'impatto che producono sul gettito e, più in generale, sulle politiche pubbliche; penso a quelli ambientali, che sono particolarmente importanti.
  Occorre poi tener conto delle diverse categorie produttive interessate, perché molto spesso la questione ambientale – abbiamo visto anche nell'ultima vicenda degli agricoltori – viene in qualche modo connotata di qualche elemento «antiproduzionistico», «antiproduttivo» o di contrasto ad alcune attività economiche, ma gli strumenti per tener conto dell'uso – quindi in questo caso dell'uso agricolo – ci sono, perché appunto la normativa consente, fermo restando il livello di imposizione fiscale, di utilizzare altri strumenti, sussidi che ovviamente vanno contemperati con le misure pubbliche da adottare. Ovviamente rinvio allo scritto che ho fatto avere nel corso di questa mattina. Sono a disposizione per domande e chiarimenti che possano essere eventualmente ritenuti opportuni.

  PRESIDENTE. Grazie, faremo pervenire ai colleghi della Commissione il suo resoconto. Invito i colleghi che intendono formulare quesiti e osservazioni a contenere i propri interventi Pag. 8in due o tre minuti, per consentire a tutti di intervenire, anche al fine di lasciare un adeguato tempo alla fase di replica. Prego.

  MARIANGELA MATERA (FDI). Grazie professore, grazie per aver accettato l'invito e grazie per la sua relazione molto chiara, approfondita e puntuale. Ho un po' di domande da farle. Con riguardo al capitolo terzo della sua relazione, lei fa riferimento al potenziamento degli strumenti di controllo lungo tutta la filiera, dall'origine al consumatore, ritenendo come questa sia oggi una prospettiva percorribile, tenuto conto anche di tutti gli strumenti a disposizione, in particolare l'intelligenza artificiale e la tracciabilità dei pagamenti; chiedo quindi come sia possibile attuare meglio questa possibilità per il controllo. Il capitolo 4 della sua relazione interviene poi sullo scontrino parlante che, oltre a garantire trasparenza al consumatore, darebbe immediata contezza delle somme pagate. Quale ulteriore vantaggio potrebbe derivare dalla sua introduzione, sotto il profilo del contrasto alle frodi? Ne derivano maggiori oneri per l'esercente? Infine, per quanto riguarda il capitolo 5, in materia proprio di delega fiscale, lei parla di una – sempre compatibilmente con i vincoli di bilancio – accisa mobile, mutuando il modello francese. Può illustrare meglio il meccanismo, e con particolare riguardo agli effetti positivi per il consumatore? Grazie.

  GIORGIO LOVECCHIO (M5S). Faccio anche io una domanda, così può rispondere. Stavo leggendo un attimo la sua relazione. Nel suo intervento ha parlato, nel capitolo quarto, di uno scontrino fiscale parlante. È vero che lo scontrino fiscale parlante va a fornire un dato al consumatore finale, cioè quello che va a pagare, quanto sono gli oneri e le accise che gravano sul carburante; però sappiamo benissimo che, siccome si parla di frodi e di fenomeni di evasione, se non viene fatto uno Pag. 9scontrino, c'è un'evasione. L'altra volta l'avevo già proposto: è una proposta che faccio e gradirei una sua risposta. Siccome abbiamo l'introduzione di carburanti da tutta l'Europa, se noi andassimo al punto di rifornimento a mettere uno strumento che quantifica i litri erogati, con un dato che va direttamente all'Agenzia delle Entrate per qualsiasi carburante che entra in Italia – che sia dichiarato o no alla colonnina – nel momento in cui vado ad erogare, so che ho erogato tot litri a quel prezzo. Immediatamente l'Agenzia delle Entrate potrebbe sapere quanto è il carico e le accise che dovrebbe versare. Quindi, che abbia dichiarato o no quel carburante poco importa, perché andrò a tassare all'utilizzatore finale, quindi anche al distributore; abbiamo avuto casi di distributori che evadevano direttamente l'IVA sui carburanti. Se abbiamo un misuratore fiscale che al contrario eroga e legge i litri – oggi si può fare tranquillamente, sono ormai tutti elettronici gli erogatori di carburante – contestualmente viene trasmesso il dato all'Agenzia delle Entrate; ricorda che fino a qualche tempo fa non era possibile prevedere quant'era la distribuzione, quant'era l'erogazione di ogni macchinetta per il caffè nei vari luoghi pubblici o la distribuzione di snack alimentari. L'Agenzia delle Entrate ha inserito un dispositivo che invia direttamente quanto è l'erogato di quella macchinetta, quindi immediatamente sanno che le ha comprate in nero o le ha comprate con fattura, poco importa perché andrà a pagare le tasse su quello che è erogato. Questa era la domanda; chiedo un suo punto di vista. Grazie, le do la parola.

  ANTONIO FELICE URICCHIO. Grazie per le domande poste. In primo luogo: gli strumenti tecnologici più evoluti che consentono di ripercorrere anche i flussi di carburanti e di altri prodotti energetici che raggiungono il nostro Paese. Oggi abbiamo strumenti tecnologici molto più solidi rispetto al passato, quindi satelliti, droni, intelligenza artificiale possono offrire Pag. 10dati da leggere insieme. Abbiamo nel nostro Paese anche degli strumenti evoluti, penso al supercalcolatore Leonardo a Bologna, e ovviamente anche l'Agenzia delle Entrate ne dispone attraverso Sogei; quindi la possibilità di leggere le informazioni che derivano da strumenti di intelligenza ambientale, con anche i flussi di natura finanziaria, oggi esiste, bisogna semplicemente implementare il modello, magari testarlo e poi verificare il risultato, che può generare anche l'incrocio di dati che possono essere acquisiti attraverso informazioni «satellitari» e quelli che invece rivengono direttamente dai tracciamenti. Mi spiego: se ci sono dei camion che raggiungono il nostro Paese attraverso sistemi di controllo satellitare, è possibile capire quali sono questi camion, attraverso sistemi di telescanner, capire se trasportano carburante o altre merci e incrociare tutti i dati, per vedere se poi quella merce o quel prodotto petrolifero sconta le accise oppure no, paga l'IVA oppure no, e quindi dove e quale anche è il luogo di immissione in consumo.
  Il tema dello scontrino è esemplificativo, si tratta cioè di rafforzare la filiera attraverso la tracciabilità, sia dei flussi che dei pagamenti; quindi lo scontrino è emblematico, uno strumento che potrebbe essere parlante, potrebbe essere cartaceo, potrebbe anche essere uno strumento – come diceva il Presidente – di diretta comunicazione anche dell'avvenuta cessione da parte del soggetto che eroga il carburante. Però è importante che la tracciabilità venga potenziata, sia nell'ottica del controllo, sia nell'ottica della trasparenza dei rapporti tra il fisco e il contribuente. Perché, come diceva Einaudi, il contribuente vuol capire quanto paga e qual è la ragione del prelievo. Quindi c'è da un lato un tema di trasparenza nei rapporti tra fisco e contribuente e c'è, allo stesso tempo, un potenziamento dell'attività di controllo, che si rende possibile. Poi è chiaro, le modalità sono molteplici, ma che gli strumenti più evoluti Pag. 11vengano in qualche modo utilizzati oggi è un'opportunità che mi pare innanzitutto nella mia prospettiva di rappresentare all'autorevole Commissione, ma anche poi da percorrere da parte del legislatore.
  Il tema delle accise mobili: vengo all'ultima domanda. È un sistema che alcuni Paesi hanno utilizzato: la Francia è più vicina a noi, ma non è l'unico Paese del mondo che lo utilizza; tende a impedire, questo strumento, che le fluttuazioni cicliche nei prezzi dei prodotti energetici provenienti da mercati internazionali poi si riflettano sui consumi e, soprattutto, poi determinino effetti distorsivi anche con riferimento all'economia dei territori. Quindi il prelievo si riduce nel momento in cui il prezzo sul mercato globale aumenta; quando il prezzo si riduce, l'accisa invece tende a crescere, per stabilizzare il livello dei prezzi e quindi garantire al consumatore di avere un prezzo stabile che poi non incida anche sulla propria bilancia finanziaria, che si tratti di un imprenditore, una famiglia, quello che è. È chiaro che l'impatto sul gettito risente molto delle fluttuazioni del mercato internazionale, però il tema delle accise mobili ha senso quando si tratta di prodotti energetici importati.
  Ha molto meno senso, invece, quando si tratta di un mercato locale che si può governare in modo più efficace senza subire, come è accaduto nella crisi russo-ucraina, le conseguenze derivanti dalle scelte geopolitiche, quindi il cambiamento complessivo che – per esempio – il mercato del gas ha subito, a seguito delle sanzioni nei confronti della Russia. Ma è un tema che necessita di essere approfondito anche sotto il profilo della misura dell'impatto. Altri Paesi lo hanno utilizzato, questo modello, ed è un modello virtuoso che ha determinato degli effetti positivi, soprattutto di calmierazione dei prezzi e di Pag. 12stabilizzazione dell'economia, anche rispetto ad andamenti ciclici.

  PRESIDENTE. Ringrazio il professor Uricchio. Non ci sono altri interventi e dichiaro chiusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.50.