XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari

Resoconto stenografico



Seduta antimeridiana n. 39 di Giovedì 18 aprile 2024
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Morrone Jacopo , Presidente ... 2 

Audizione di rappresentanti dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA) nell'ambito del filone d'inchiesta relativo alla produzione e contraffazione di prodotti agroalimentari e agroindustriali:
Morrone Jacopo , Presidente ... 2 
Zaganelli Maria Chiara , direttore generale di ISMEA ... 4 
Morrone Jacopo , Presidente ... 10 
Potenti Manfredi  ... 10 
Rando Vincenza  ... 11 
Morrone Jacopo , Presidente ... 12 
Zaganelli Maria Chiara , direttore generale di ISMEA ... 12 
Lorefice Pietro  ... 14 
Morrone Jacopo , Presidente ... 15 
Zaganelli Maria Chiara , direttore generale di ISMEA ... 15 
Morrone Jacopo , Presidente ... 18

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
JACOPO MORRONE

  La seduta comincia alle 8.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA) nell'ambito del filone d'inchiesta relativo alla produzione e contraffazione di prodotti agroalimentari e agroindustriali.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di rappresentanti dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA). È presente il direttore generale di ISMEA, Maria Chiara Zaganelli, che saluto e ringrazio per aver accolto l'invito da parte della Commissione.
  Ricordo che la seduta odierna si svolge nelle forme dell'audizione libera ed è aperta alla partecipazione da remoto dei componenti della Commissione.
  Avverto la nostra ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che se lo riterrà opportuno, consentendo la Commissione, i lavori potranno proseguire in seduta segreta. Ricordo che in tal caso, per la parte di seduta sottoposta a regime di segretezza, saranno sospesi tutti i collegamenti da remoto, che saranno tempestivamente riattivati alla ripresa della seduta libera.
  L'audizione odierna rientra nell'ambito delle materie oggetto d'inchiesta ai sensi della legge istitutiva n. 53 del 10 maggio Pag. 32023, con particolare riguardo al fine di approfondimento relativo alla produzione e contraffazione dei prodotti agroalimentari e agroindustriali, su cui la Commissione ha inteso avviare una specifica attività di indagine secondo quanto convenuto nella riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi del 28 febbraio scorso.
  Ricordo che la Commissione è chiamata a svolgere indagini atte a far luce sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali agroalimentari, anche con riguardo alla verifica di comportamenti illeciti nell'ambito della pubblica amministrazione centrale e periferica, ovvero da parte di soggetti pubblici o privati operanti nella gestione del ciclo dei rifiuti.
  La Commissione ha anche il compito di individuare eventuali connessioni tra tali comportamenti illeciti e altre attività economiche con particolare riguardo al traffico dei rifiuti all'interno dei territori comunali e provinciali tra le diverse regioni.
  Più specificatamente, con riferimento alle tematiche oggetto dell'audizione, nella seduta odierna segnalo che, ai sensi della sopracitata legge istitutiva della Commissione, rientrano nelle materie oggetto di inchiesta quelle attività illecite connesse al settore agricolo e agroalimentare, comprese quelle connesse a forme di criminalità organizzata, che siano perpetrate anche mediante sofisticazione e contraffazione di prodotti enogastronomici, di etichettature e di marchi di tutela, ivi incluso il loro traffico transfrontaliero.
  A tal fine la Commissione acquisisce elementi di conoscenza utili anche ai fini dell'aggiornamento e del posizionamento della normativa in materia di reati agroalimentari a tutela della salute umana, del lavoro e dell'ambiente, nonché del contrasto Pag. 4del traffico illecito di prodotti con marchio made in Italy contraffatti o alterati.
  Cedo quindi la parola al direttore generale di ISMEA, Maria Chiara Zaganelli, per lo svolgimento di una relazione introduttiva, al termine della quale i colleghi parlamentari potranno rivolgere eventuali domande o richieste di chiarimento.

  MARIA CHIARA ZAGANELLI, direttore generale di ISMEA. Buongiorno, presidente e onorevoli componenti di questa Commissione. Grazie per questo invito. Questa mattina, prima di aprire i lavori, abbiamo trasmesso copia della relazione che illustrerò durante questa audizione e abbiamo anche messo a disposizione della Commissione una breve presentazione relativa ai tanti strumenti e servizi che, come ente, gestiamo sotto la vigilanza del MASAF, nonché una serie di studi e rapporti che, nell'esercizio delle nostre funzioni di monitoraggio delle filiere agroalimentari, come ente produciamo.
  Nello specifico, per le materie di interesse della Commissione, avete la disponibilità di consultare un rapporto annuale che predisponiamo in collaborazione con Fondazione Qualivita, sulla DOP economy, il rapporto sull'agroalimentare italiano e una serie di rapporti che abbiamo prodotto con riferimento alla crisi dei transiti marittimi nel Canale di Suez.
  Poi, come vi illustrerò nel corso della presente audizione, vi parlerò anche degli altri lavori che possiamo mettervi a disposizione. Il nostro Istituto si occupa, tra le tante funzioni e compiti che negli ultimi anni gli sono stati affidati, principalmente del monitoraggio e del funzionamento delle filiere agroalimentari attraverso lo studio dei meccanismi di formazione del prezzo e dei margini dei diversi operatori: facciamo ciò dal campo alla tavola. Su questo fronte è in corso un potenziamento delle nostre piattaforme informatiche per rendere semprePag. 5 più accessibile il dato non solo ai decisori politici, ma anche alle imprese del settore agroalimentare.
  Il dato sul nostro sito dedicato – ISMEA Mercati – è messo a disposizione sia come dato statistico, sia come elaborazioni economiche. Su questo sito troverete anche degli studi per quanto riguarda le tendenze delle varie filiere agroalimentare, studi sui consumi e sul commercio internazionale. Disponiamo, come Istituto, di una rete di rilevazione a livello nazionale che ci consente di monitorare i prezzi alla produzione e all'ingrosso dei prodotti agricoli, sia convenzionali che biologici. Lavoriamo nel corso dell'anno oltre 380.000 prezzi con cadenza settimanale principalmente (oltre il 75 per cento dei prezzi sono rilevati elaborati con cadenza settimanale). Abbiamo poi a disposizione i prezzi al consumo e, anche in questo caso, la rilevazione è fatta con cadenza settimanale, mentre la elaborazione è messa a disposizione con cadenza mensile. Questo grazie ad un panel di famiglie – contiamo 9.000 famiglie nel nostro panel – e 11.000 punti di distribuzione tra ipermercati, supermercati, liberi esercizi e discount.
  Elaboriamo e mettiamo a disposizione i prezzi dei mezzi correnti di produzione, quindi fertilizzanti, fitosanitari, prodotti energetici e salari. Un altro ambito sul quale stiamo lavorando molto, su richiesta del Ministero vigilante e anche delle organizzazioni, sono i costi di produzione dei prodotti agricoli con definizione prima della metodologia di calcolo di questi costi di produzione, che preciso non essere assolutamente una rappresentazione dei costi del bilancio aziendale della singola impresa, ma è un monitoraggio statistico che cerca di rappresentare i principali input produttivi e di darne una elaborazione mensile con riferimento ai singoli prodotti agricoli.Pag. 6
  Questo è tutto il patrimonio informativo che lavoriamo e che mettiamo a disposizione, che è importante nell'attività di analisi proprio perché espone i principali indicatori del nostro sistema agroalimentare nazionale. Grazie anche a questo patrimonio informativo, abbiamo potenziato negli ultimi anni le sinergie tra queste attività di monitoraggio e analisi che svolgiamo, e che guardano alle imprese agricole e alla filiera agroalimentare nel suo complesso, con l'azione dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza in materia di controlli e tutela del settore agroalimentare.
  Tra ISMEA e l'Arma dei carabinieri è operante un protocollo d'intesa che abbiamo sottoscritto nel 2017, rinnovato nel 2023, che disciplina la collaborazione riguardante il monitoraggio e la sorveglianza del territorio volta a pervenire illeciti anche in materia ambientale.
  Per quanto qui può essere di interesse, l'ente è chiamato non solo a svolgere funzioni di monitoraggio dei mercati agricoli, ma svolgiamo anche funzioni di organismo fondiario nazionale, quindi gestiamo un patrimonio fondiario che si estende sull'intero territorio nazionale. Attualmente contiamo oltre 100.000 ettari in ammortamento e 35.000 ettari di terreni agricoli che sono rientrati nella disponibilità dell'Istituto per inadempimenti contrattuali da parte delle imprese agricole.
  Questo protocollo, in essere con l'Arma dei carabinieri, ci consente di svolgere un presidio del territorio, di prevenire illeciti che possono essere commessi in questi terreni, anche perché ricordo che l'ente, a seguito di una attività di razionalizzazione voluta dal legislatore, ha sede unica a Roma, quindi gestire questo patrimonio fondiario sparso per tutta Italia è assai complesso.
  L'Arma dei carabinieri, così come adesso vi dirò sul protocollo d'intesa con la Guardia di finanza, ci consente, grazie alla Pag. 7capillarità di questi corpi, di essere presenti e monitorare il nostro patrimonio fondiario. A proposito del protocollo d'intesa con la Guardia di finanza, lo abbiamo di recente rinnovato, nel febbraio del 2024. Questo protocollo, oltre a prevenire e contrastare possibili infiltrazioni criminali nell'economia e condotte lesive degli interessi economici e finanziari pubblici, connessi all'attuazione delle politiche e programmi comunitari, nazionali e regionali – e di questo siamo molto grati alla Guardia di finanza – ha inteso anche estendere il partenariato sulla tutela della proprietà intellettuale, con l'obiettivo di far emergere casi di contraffazione, di violazione dei diritti d'autore, know-how produttivi, nonché di marchi e brevetti.
  L'accordo contempla anche iniziative rivolte alla crescita professionale del personale di entrambe le Istituzioni, prevedendo la possibilità di organizzare momenti di confronto e scambio, nonché specifici corsi di formazione e aggiornamento. In questo quadro sono evidenti le possibili sinergie che si possono instaurare tra il nostro Istituto, l'Arma dei carabinieri e la Guardia di finanza. Rafforzare queste sinergie, per quanto riguarda il nostro ente, e il sistema agroalimentare vuol dire migliorare la gestione del patrimonio fondiario, la gestione e la tutela delle indicazioni geografiche a difesa della DOP economy, che è un punto di forza del made in Italy agroalimentare.
  Come vi ho detto, su questa DOP economy ISMEA produce annualmente un rapporto che trovate a disposizione nel materiale che è stato inviato alla Commissione. Poi c'è il monitoraggio dell'italian sounding e l'individuazione di azioni di contrasto alle possibili contraffazioni in termini di falso Made in Italy. Al riguardo, sempre tra il materiale che è stato inviato, abbiamo messo a disposizione uno studio che abbiamo realizzato proprio per quanto riguarda l'impatto dell'italian sounding.Pag. 8
  Per non tediarvi – vista l'ora della mattina – vi ho semplicemente portato un estratto di questo studio dove abbiamo monitorato i dieci Paesi in cui il fenomeno è storicamente marcato, con gli undici prodotti tipici della tradizione italiana. In questo rapporto vedrete poi rappresentata come viene distribuita la quota media di prodotti italian sounding di «vero italiano» negli scaffali internazionali per Paese e per prodotto. L'analisi evidenzia come le nostre esportazioni potrebbero nettamente migliorare se riuscissimo a occupare quella quota occupata dall'italian sounding, quasi più che raddoppiando l'attuale valore delle esportazioni dell'agroalimentare italiano, questo a riprova di quanto sia importante monitorare questo tipo di fenomeno.
  Altro elemento che abbiamo messo a disposizione, grazie al patrimonio informativo che gestiamo come Istituto, è quello di elaborare dei rapporti istantanei che cerchino di analizzare quali sono gli impatti di eventi geopolitici sul settore agroalimentare italiano. Abbiamo affinato questa nostra capacità di analisi quando ci siamo resi conto, in occasione della pandemia, come il nostro sistema agroalimentare sia centrale, ma allo stesso tempo fortemente esposto a fattori esogeni che vanno assolutamente monitorati, soprattutto producendo uno studio immediato, quasi in tempo reale. Stiamo lavorando anche su uno studio di tipo predittivo, secondo una richiesta che ci viene sempre più avanzata dal settore e dalle imprese, però l'importante è conoscere e poter reagire di fronte a dei cambiamenti e degli shock dei mercati. Abbiamo sperimentato questa capacità di analisi durante la pandemia, dove abbiamo fatto un'elaborazione di quelli che erano gli effetti della pandemia su prezzi, consumi e produzioni. Abbiamo anche elaborato quali sono stati gli effetti e quali continuano a essere gli effetti del conflitto tra Russia e Ucraina con specifico riferimento al Pag. 9settore agroalimentare e alle esportazioni dell'Italia per l'approvvigionamento di alcuni prodotti.
  Il più recente instant report che abbiamo fatto, che è sempre a disposizione nella cartella che abbiamo inviato, è di febbraio 2024 e guarda, come ho anticipato, agli scambi agroalimentari italiani in Asia e la crisi del Canale di Suez. Il rapporto evidenzia come oltre 6 miliardi delle nostre produzioni agroalimentari italiane siano destinate al mercato asiatico e come questa crisi nel Canale di Suez stia portando effetti sull'aumento dei costi di trasporto – registriamo oltre il 40 per cento di aumento di costi di trasporto – e anche come comporti un ritardo nei tempi di consegna, costringendo ovviamente alla circumnavigazione dell'Africa in alternativa, con ritardi di oltre sette-dieci giorni sulla consegna delle merci.
  Il nostro principale cliente in Asia è il Giappone, dove esportiamo tutti i campioni del Made in Italy, principalmente vino, formaggio, pomodoro trasformato e pasta; per quanto riguarda la frutta, parliamo di mele e kiwi. Ripeto: il nostro primo cliente nell'area è il Giappone, seguito a distanza da Cina, Corea del Sud e Arabia Saudita. L'ultimo rapporto che abbiamo in agenda e che contiamo di mettere a disposizione in questa primavera, riguarda invece l'accordo di libero scambio tra l'Unione europea e i Paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay), il cui negoziato sembrava vicino alla chiusura, ma che per le rilevanti conseguenze soprattutto sul commercio agricolo è stato sospeso, anche in risposta alle proteste degli agricoltori. Su questo contiamo di mettere a disposizione un rapporto che guardi a tutte le esportazioni, a tutti i beni e servizi, con un focus specifico per quanto riguarda il settore agroalimentare.
  Per completare le attività che possiamo mettere a disposizione di informazioni sul mercato agroalimentare, aggiungo Pag. 10anche che, come ente, siamo soggetti attuatori del fondo rotativo contratti di filiera, da 2 miliardi, grazie alla rimodulazione delle risorse del PNRR. Questo ci consentirà di gestire strumenti finanziari a disposizione delle imprese del settore e monitorare non solo l'andamento di questi investimenti, ma di avere anche un ritorno di quello che queste misure produrranno sul sistema e sulle imprese.
  Come vedrete dall'esposizione dei nostri compiti e funzioni istituzionali, abbiamo sia compiti di servizi informativi, che ho cercato di sintetizzarvi in questa audizione, ma svolgiamo anche servizi finanziari creditizi e assicurativi in favore delle imprese del settore agroalimentare. Studiamo i dati, li applichiamo ai servizi e dai servizi vediamo anche come le imprese reagiscono e l'utilità che i nostri servizi finanziari e anche di tipo assicurativo producono per lo sviluppo e la competitività del nostro settore agroalimentare. Io mi fermerei qui e sono a disposizione se ci sono domande.

  PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  MANFREDI POTENTI. Grazie, direttrice, per la sua presenza qui oggi. La mia domanda è relativa al problema delle filiere, per quanto attiene ovviamente ai punti di maggior interesse per l'operatività di questa Commissione. Ieri, in audizione, un altro soggetto ci riferiva come, nell'ambito del sistema di filiera, si concentrino spesso delle condotte maggiormente a rischio nell'ambito, ad esempio, di quelle che possono definirsi frodi alimentari, o comunque l'introduzione all'interno del ciclo commerciale alimentare di prodotti che prendono, nel corso della loro trasformazione e fino al momento in cui poi finiscono sul mercato, delle denominazioni, o comunque delle indicazioni, di origine non propriamente corrette rispetto alla Pag. 11provenienza di tante di queste produzioni; si parlava, ad esempio, di prodotti caseari, si parlava di insaccati. Volevo capire, a fronte di queste ingenti risorse che il PNRR destina proprio sui contratti di filiera, quali possono essere, da parte vostra, le cautele o comunque gli elementi di garanzia affinché queste risorse possano essere indirizzate per rafforzare un'identità di filiera, quindi per garantire che ci sia da parte di tutti i soggetti che partecipano all'ambito, una rigorosa presa di coscienza, per cui noi abbiamo di fronte, da un lato, dei consumatori che hanno maturato il convincimento di dirigersi verso prodotti effettivamente in qualche modo di qualità e, dall'altro, una fetta di mercato che, ahimè, si rivolge a prodotti che costano poco. Finché ci sarà, evidentemente, l'esigenza di soddisfare questo tipo di seconda fascia, ci saranno sempre coloro che approfitteranno dell'opportunità di risparmiare. La mia domanda era finalizzata a capire come potranno essere ottimizzate queste risorse per tutelare la nostra situazione commerciale e la garanzia del rispetto delle leggi.

  VINCENZA RANDO. Signor presidente, ringrazio la direttrice. In aggiunta a quanto già espresso dal collega, vorrei chiedervi se sono stati attivati da voi strumenti di controllo – di tipo protocollare o interno o di altro tipo – con le altre forze dell'ordine. Volendo poi rivolgere lo sguardo alla filiera agroalimentare e al rapporto con la criminalità organizzata, su questo le chiederei quali sono i settori più esposti o più rilevanti – naturalmente rispetto alla vostra esperienza e visto anche il protocollo che avete stilato e siglato con i carabinieri – e se ci sono delle misure, anche in questo caso, oltre il protocollo siglato con le forze dell'ordine, anche interne vostre. Rispetto alla criminalità organizzata, vorrei sapere quali settori sono più rilevanti e se dentro questi settori avete evidenza di misure di Pag. 12prevenzione attivate dalla magistratura o quelle preventive amministrative. Grazie.

  PRESIDENTE. Lascio la parola alla nostra ospite per le risposte.

  MARIA CHIARA ZAGANELLI, direttore generale di ISMEA. Per quanto riguarda le filiere agroalimentari, immagino che la domanda del senatore si riferisse alle filiere agroalimentari in generale, ma attraverso questi strumenti di supporto delle filiere che contano sulle misure del PNRR. Il nostro obiettivo è in corso di definizione con il Ministero vigilante. Mi spiego meglio: noi oggi siamo in una fase nella quale stiamo prestando assistenza tecnica al Ministero nell'ambito del quinto bando dei contratti di filiera; stiamo facendo un po' – passatemi il termine – «scuola» su questi contratti di filiera, nel senso che li abbiamo gestiti in passato. Ovviamente, i numeri di questa misura sono assolutamente diversi da quelli che abbiamo gestito in passato. Fare assistenza tecnica vuol dire, in questo momento, esaminare le progettualità che sono state presentate e che oggi sono state già inserite in graduatoria, verificando che queste progettualità corrispondano alle finalità del bando; saranno più rafforzate nel momento in cui questi progetti transiteranno sulle misure a valere del PNRR.
  Quello che noi stiamo cercando di mettere in piedi è un monitoraggio, intanto di tutte le finalità sottese a questo piano, per poter dare evidenza del raggiungimento degli obiettivi che questo piano si pone sia in termini di riduzione dell'impatto ambientale del ciclo produttivo, sia in termini di efficienza della produttività, sia in termini di difesa delle filiere. Questo sarà possibile anche grazie al monitoraggio dei singoli progetti di investimento che vengono realizzati e attuati.
  Attraverso il nostro patrimonio informativo, che va a monitorare le dinamiche di alcune filiere, dove i dati, peraltro, Pag. 13sono più presenti, in quanto li abbiamo nel portafoglio (parlo delle filiere certificate in termini di indicazione geografica), sarà possibile effettivamente vedere le crescite dei quantitativi di questi prodotti e vedere se ci sono delle anomalie nella costruzione e nella composizione del prezzo. Uno studio che facciamo e che pensiamo di rafforzare grazie al monitoraggio di questi contratti di filiera, è la scomposizione del valore dei prodotti lungo la filiera, non solo per un discorso di giusto reddito alla parte della produzione agricola, ma anche per capire se in questa distribuzione di valore ci sono delle anomalie che possono essere anche legate a fenomeni di italian sounding o di utilizzo improprio di marchi a indicazione geografica. Ciò su cui punteremo è fare sinergia tra la parte di investimenti, di attuazione degli investimenti e le nostre informazioni di mercato. Dove ci saranno anomalie, dove ci saranno elementi non propriamente chiari, grazie al protocollo di intesa che in questo caso è attivo con la Guardia di finanza, sicuramente, come sempre, lavoreremo in uno scambio di informazioni al fine di prevenire ogni forma di illecito.
  Per quanto riguarda il contrasto alla criminalità organizzata, non ho evidenza – ovviamente per quanto riguarda la competenza specifica del nostro Istituto – di settori dove la criminalità organizzata è più presente rispetto ad altre. Quello che posso sicuramente dire è che, nell'esercizio delle nostre attività di riordino fondiario, quindi dove l'ente va ad acquistare un terreno e a metterlo a disposizione delle imprese agricole, in maniera marginale ma comunque presente, veniamo in contatto con notizie di organizzazioni criminali che utilizzano questi terreni. Per noi, essi fanno quello che è previsto (coltivazione e produzione), però poi veniamo informati che queste attività sono frutto di impiego, riciclaggio o utilizzo di profitti di reato. Su questo, la collaborazione con le autorità giudiziarie è massimaPag. 14 e cerchiamo sempre di collaborare non solo quando la questione è già sotto l'attenzione della magistratura. Inoltre, i protocolli di legalità che abbiamo messo in piedi puntano a prevenire, puntano a capire sul territorio cosa succede, in quanto la nostra grande difficoltà – lo ripeto – è quella di trovarci a Roma, di gestire strumenti finanziari che hanno un impatto sul territorio, senza avere, purtroppo, un presidio sul territorio per via della mancanza di strutture. Questo è un elemento che, invece, grazie ai protocolli di legalità, abbiamo cercato di rafforzare. In tal senso, gli aspetti più delicati, che abbiamo messo in luce grazie alla collaborazione, in realtà riguardano soprattutto l'utilizzo improprio degli aiuti di Stato a valere sulla PAC. Quello è un elemento che abbiamo sempre di più riscontrato e che, ovviamente, riguarda tutti i settori beneficiari dei pagamenti diretti. Anche su questo abbiamo implementato, grazie alla collaborazione con le autorità, una procedura e, come Istituto, pur non avendo la qualifica di agricoltore o di imprenditore agricolo, siamo riusciti, in collaborazione con AGEA, ad aprire un fascicolo aziendale proprio per evitare che i terreni possano essere utilizzati per ottenere in maniera non legittima aiuti di Stato. Pertanto, appena il contratto viene risolto, i nostri terreni vengono inseriti in questo fascicolo, per evitare che possano essere denunciati nelle domande uniche di pagamento da soggetti che non hanno alcun titolo di conduzione di questi terreni.

  PIETRO LOREFICE. Dottoressa, ho ascoltato con attenzione la relazione. Lei ha parlato di banche dati di varia natura. L'accessibilità a queste banche dati a chi è data? C'è una parte pubblica e una parte privata? Noi componenti della Commissione, qualora ci fosse una parte con un accesso sotto password, potremmo avere questa possibilità?Pag. 15
  Il comparto agroenergia impatta fortemente e impatterà sempre di più sui terreni agricoli: avete già un un sistema di monitoraggio? State seguendo la questione legata alle aree idonee? Avete una mappatura, anche con sistemi WebGIS o SITR o nazionali?
  Lei ha parlato di fotografia istantanea: se io ora le chiedessi di darci una fotografia istantanea di quello che le sto chiedendo, sarebbe in grado di farlo?
  Aggiungo altre due domande al volo, anche se non so se avremo la possibilità di ascoltare le risposte ora. Sulle acque, sappiamo che il Paese è in grande crisi. Il sistema nazionale, sia per le acque a uso idropotabile che irriguo, è in grande crisi. Io sono siciliano e in Sicilia siamo ampiamente in emergenza: avete una mappatura degli invasi, con le relative destinazioni, capacità e quantità d'acqua disponibile?
  L'altro tema è quello legato al riuso delle acque reflue: è un grande tema che è stato affrontato anche con le ultime direttive europee. Tuttavia, anche se si sta spingendo verso quel fronte, l'Italia non è ancora un campione né europeo, né mondiale, neanche regionale. Pertanto, le chiedo se su quello avete una fotografia o se seguite anche il comparto.
  L'ultimo punto, che è anche in relazione con la nostra Commissione, riguarda i terreni confiscati alle mafie: avete, anche su questo, un focus? Non le chiedo sul caporalato e su come le mafie si infiltrano in quel comparto, però, se ci fossero informazioni su questo, sarebbero gradite. Grazie.

  PRESIDENTE. Immagino che qualche informazione ce la farà pervenire anche successivamente. Le lasciamo il tempo di raccogliere la biblioteca o l'enciclopedia che il senatore Lorefice ha richiesto. Prego.

  MARIA CHIARA ZAGANELLI, direttore generale di ISMEA. Per quanto riguarda l'accessibilità al dato, sul nostro sito Pag. 16dedicato, dove mettiamo a disposizione dati e informazioni (ISMEA Mercati), l'accesso è libero previa registrazione. Quindi, tutti i soggetti, pubblici e privati, possono liberamente consultare tutti i dati. Nel caso in cui vi sia un interesse anche a conoscere la serie storica, tale serie storica – anche per rendere più facile la consultazione – non è pubblicata; in quel caso, però, con un contatto diretto all'Istituto, la mettiamo a disposizione.
  Per quanto riguarda le fotografie istantanee, chiarisco l'espressione che ho utilizzato: intendevo la possibilità di elaborare in tempo reale i dati che abbiamo a disposizione. Fotografie, in realtà, del territorio italiano ne abbiamo, perché lavoriamo nell'ambito della Copernicus Academy, quindi utilizziamo il satellite Copernicus per il monitoraggio del territorio. Facciamo ciò perché, come Istituto, gestiamo strumenti di gestione del rischio; in particolare, uno strumento che ha fatto il suo debutto quest'anno, ossia il primo fondo mutualistico nazionale contro le avversità catastrofali. Siamo chiamati, con questo fondo, a indennizzare gli agricoltori che percepiscono gli aiuti diretti della PAC a seguito di danni alle produzioni vegetali per eventi catastrofali (per eventi catastrofali intendo siccità, gelo e alluvione).
  Conosciamo e stiamo monitorando con attenzione la situazione e gli eventi siccitosi che si stanno verificando in Sicilia. Sulla nostra piattaforma di denuncia sinistri stiamo già registrando le prime denunce che arrivano dagli agricoltori. Questo ci consente anche di dare una risposta su come gli eventi siccitosi impattano sulla produzione agroalimentare e su come gli eventi siccitosi in particolare incidono sulle rese, con tutte le conseguenze sulla disponibilità del prodotto e dell'andamento dei prezzi. Questa è l'attività alla quale siamo chiamati e che possiamo mettere a disposizione.Pag. 17
  Non vi è nulla di specifico sul monitoraggio degli invasi per quanto riguarda il riutilizzo delle acque reflue. Questo tipo di elemento lo andiamo a valutare sempre nell'elaborazione dei nostri costi di produzione. Noi vediamo, attraverso l'analisi della filiera agroalimentare, come anche questa gestione possa migliorare gli indici di redditività dell'impresa. Non andiamo, però, a fare un monitoraggio sulle strutture e su questo tipo di attività. Vediamo sempre l'impatto economico che queste attività possono produrre per migliorare la redditività delle imprese.
  Per quanto riguarda i terreni confiscati alla mafia, stiamo lavorando, grazie all'indirizzo del Ministero dell'agricoltura, con l'Agenzia dei beni confiscati alla mafia. Cerchiamo di mettere a disposizione le nostre capacità di service, di valutazione tecnico-estimativa dei terreni confiscati alla mafia. Lavoriamo, quindi, a una progettualità, ancora tutta in corso, cercando di utilizzare questi terreni confiscati alla mafia per sostenere l'imprenditoria giovanile in agricoltura. Tra le tante cose che facciamo come Istituto, ci occupiamo anche di misure a sostegno dell'imprenditoria giovanile e femminile in agricoltura. Uno dei problemi principali, soprattutto per i giovani, è l'accesso alla terra, quindi poter disporre di terreni è sicuramente complicato. È inutile dircelo: non è facile avvicinarsi a un terreno agricolo che è stato confiscato e, una volta che ci si è avvicinati, comunque mantenere l'integrità fondiaria di quel terreno e degli investimenti che si fanno sopra. L'obiettivo è quello di lavorare in sinergia con l'Agenzia dei beni confiscati alla mafia, il Ministero e le autorità preposte per un controllo e un presidio forte del territorio, perché sia data l'occasione ai giovani di utilizzare questi terreni. C'è progettualità, c'è volontà di mettere insieme le nostre competenze, come organismo fondiario nazionale, e le nostre misure agevolative per rimettere Pag. 18in circolo quei terreni che sono stati definitivamente confiscati alle organizzazioni criminali.
  Ultimissima cosa: non abbiamo dati specifici sul caporalato. Anche in questo caso, il nostro compito è quello di monitorare la filiera agroalimentare. Il costo della manodopera è un costo che noi andiamo a monitorare. Apprezziamo anche la manodopera familiare e la trasformiamo in manodopera salariata. Dove vediamo – anche lì – delle anomalie nella composizione del prezzo e nella scomposizione del prezzo, con alcuni enti territoriali abbiamo aperto alcuni focus più specifici, mettendo a disposizione esclusivamente il dato economico che noi rileviamo, ma che potrebbe segnalare, anche da questo punto di vista, una anomalia sull'utilizzo di manodopera non denunciata.
  Lascerei da parte i fenomeni di caporalato, che non è soltanto un problema di manodopera non denunciata, in quanto le questioni sono anche più complesse. Il nostro obiettivo è dare sempre un supporto di tipo statistico-economico che legga i dati della filiera, la scomposizione dei prezzi e contribuisca, in questo, anche a capire se ci sono delle anomalie o addirittura dei fatti illeciti o criminali.

  PRESIDENTE. Noi siamo a disposizione. Se alcuni di questi dati, oltre a recuperarli sul sito, li possiamo avere, li trasmetteremo anche agli altri commissari, che sono tutti collegati e che magari oggi non sono riusciti ad intervenire. Se ci saranno ulteriori aspetti da sottoporle, manterremo comunque un'interazione continua. Ringrazio il direttore generale Maria Chiara Zaganelli e dichiaro chiusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.20.