XIX Legislatura

Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall'insularità

Resoconto stenografico



Seduta n. 21 di Mercoledì 15 maggio 2024
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'INDIVIDUAZIONE DEGLI SVANTAGGI DERIVANTI DALLA CONDIZIONE D'INSULARITÀ E SULLE RELATIVE MISURE DI CONTRASTO

Audizione di Filippo Nasca, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'individuazione degli svantaggi derivanti dalla condizione d'insularità e sulle relative misure di contrasto.
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 2 
Nasca Filippo , presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane ... 2 
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 7 
Nasca Filippo , presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane ... 11 
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 11 
Nasca Filippo , presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane ... 11 
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 15 
Nasca Filippo , presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane ... 15 
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 15 
Nasca Filippo , presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane ... 15 
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 15 
Nasca Filippo , presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane ... 15 
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 16 
Nasca Filippo , presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane ... 16 
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 16 
Nasca Filippo , presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane ... 16 
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 16 
Nasca Filippo , presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane ... 17 
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 17 
Nasca Filippo , presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane ... 17 
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 18 
Nasca Filippo , presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane ... 18 
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 19 
Nasca Filippo , presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane ... 19 
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 19 
Nasca Filippo , presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane ... 19 
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 19 
Nasca Filippo , presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane ... 20 
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 20 
Nasca Filippo , presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane ... 20 
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 21 
Nasca Filippo , presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane ... 21 
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 22 
Nasca Filippo , presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane ... 22 
Calderone Tommaso Antonino , Presidente ... 23

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
TOMMASO ANTONINO CALDERONE

  La seduta comincia alle 15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

  (Così rimane stabilito).

Audizione di Filippo Nasca, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'individuazione degli svantaggi derivanti dalla condizione d'insularità e sulle relative misure di contrasto.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di Filippo Nasca, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'individuazione degli svantaggi derivanti dalla condizione d'insularità e sulle relative misure di contrasto.
  Avverto che il presidente Nasca è accompagnato dall'ingegner Anna Sidoti, responsabile dell'ufficio stampa del Consorzio per le autostrade siciliane.
  Do la parola al presidente Nasca.

  FILIPPO NASCA, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Signor presidente, la ringrazio per l'invito.Pag. 3
  Al di là dei compiti istituzionali della Commissione, è importante, dopo che il principio di insularità è entrato nella Carta costituzionale, che esso cominci a trovare delle declinazioni concrete, anche a livello parlamentare, attraverso questa Commissione. Ho avuto modo di vedere sul sito le audizioni precedenti. Credo si stia facendo un lavoro di indagine e di analisi che sarà anche un lavoro di proposta legislativa importante.
  Considero significativa la convocazione del Consorzio per le Autostrade siciliane. Come sappiamo tutti, è l'unica concessionaria autostradale del Sud Italia, la sesta in Italia per lunghezza della rete in gestione, se facciamo eccezione per la galassia di Autostrade per l'Italia. La rete autostradale siciliana, che risale alla fine degli anni Sessanta, inizi anni Settanta, credo sia davvero strategica e fondamentale per lo sviluppo economico. Intanto, ha determinato uno sviluppo importante nella Sicilia orientale, sicuramente. Senza l'autostrada, senza la A20 e senza la A18, probabilmente non avremmo il turismo che si è sviluppato dagli anni Settanta fino a oggi.
  Come tutte le autostrade, come tutte le grandi reti autostradali italiane, cioè quelle più risalenti, quelle che risalgono all'epoca in cui l'Italia aveva anche un primato europeo per chilometri autostradali (oggi non lo abbiamo più, perché Francia, Spagna e Germania sono paesi più grandi del nostro), c'è un evidente problema di ammodernamento, problema che non è soltanto il nostro, che interessa pezzi della nostra autostrada.
  Sicuramente, la tratta più compromessa è la Messina-Palermo, che è stata completata nel 2004, ma richiede interventi manutentivi straordinari, di notevole entità e anche di notevole impegno finanziario. Anche perché è una delle autostrade, anche dal punto di vista costruttivo, più complesse che esistano nel nostro Paese. Basti pensare che sulla tratta della costa Pag. 4tirrenica messinese, fino a Buonfornello, ci sono ben 70 gallerie di lunghezza superiore a 500 metri. Proprio questa particolare categoria di trafori, dalla normativa vigente, deve essere assoggettata a requisiti di sicurezza, dall'antincendio al monitoraggio, particolarmente stringenti. Quindi, c'è la necessità di mettere in campo, nei prossimi anni fino sicuramente alla scadenza della concessione, ossia il 2030, investimenti importanti per le gallerie, ma anche su quella parte della rete che non è in galleria. Penso, per esempio, al problema dell'adeguamento delle barriere, sul quale già abbiamo fatto cose importanti negli anni passati, soprattutto sulla Messina-Catania, ma ci sono anche diverse tratte della Messina-Palermo nelle quali le barriere di sicurezza sono già adeguate. Sono in corso dei lavori di completamento della sostituzione delle barriere, e su una carreggiata sono già stati completati, tra Cefalù e Buonfornello.
  Quello che, però, ci aspettiamo, naturalmente, da parte del concedente, cioè da parte dello Stato, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) e anche dell'autorità di Governo regionale, è la condivisione di un progetto di ammodernamento e di rilancio di un asset, del quale l'economia siciliana sicuramente non può fare a meno.
  Un'altra delle caratteristiche di questa nostra autostrada è che ha insieme sia delle tratte particolarmente risalenti, quindi bisognose di interventi di manutenzione straordinaria, ma anche delle tratte modernissime, tra le più moderne d'Europa. Proprio il 7 dicembre abbiamo inaugurato una tratta tra lo svincolo di Ispica-Pozzallo e lo svincolo di Modica, di 12 chilometri, che, per soluzioni costruttive, per esempio il viadotto Salvia e la galleria Mandravecchia, è tra le più avanzate in Europa. Quindi, una concessionaria impegnata su più fronti, sia quello della manutenzione straordinaria sia quello della costruzione di nuove opere. Sempre sulla Siracusa-Gela c'è il Pag. 5grande obiettivo del Lotto 9 e, più a media-lunga scadenza, quello del completamento fino a Gela. Il Lotto 9, però, che è quello che dovrebbe raggiungere Scicli, di 11 chilometri, è una delle sfide che ci attende nei prossimi anni.
  La nostra autostrada, come tutte le grandi autostrade italiane, è una straordinaria palestra di innovazione tecnologica, non solo nelle tecniche costruttive, ma proprio nei sistemi di monitoraggio e anche sul fronte della mobilità. In sede di Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori (AISCAT), cioè in sede di associazioni di categoria, evidentemente c'è un grande dibattito e un grande confronto con i principali player del settore, da Autostrade per l'Italia al gruppo Gavio, che sta rientrando, a tutti gli altri grandi operatori autostradali, proprio per rispondere a questa sfida di mobilità. Una sfida di mobilità che è ancora attuale. Più dell'80 per cento delle persone e delle merci ancora si sposta su strada in Italia, il che deriva dal fatto che il nostro, comunque, è un paese con una orografia, una conformazione geografica particolare. Questo significa che, evidentemente, non si può fare a meno della rete autostradale. Credo che nei prossimi anni questa sfida la dovremo affrontare.
  In Sicilia abbiamo un'opzione in più, secondo me straordinaria, che è quella del Ponte sullo Stretto, che permetterà di cucire, finalmente, a livello di collegamenti, di rete ferroviaria e rete stradale, il resto del paese con la Sicilia, permetterà di accorciare i tempi di percorrenza, permetterà soprattutto una nuova, diversa e più efficiente ed efficace mobilità delle merci. In altre parole, renderà più competitivo il sistema economico di una grande regione. Come lei sa, presidente, la Regione Siciliana ha 5 milioni di abitanti, su 25 mila chilometri quadrati. È una regione nella quale insistono anche delle zone di grande valenza naturalistica. Quindi, l'azione per migliorare e per Pag. 6costruire nuove infrastrutture è resa ancora più difficile, ma è anche un fatto sfidante, questo, appassionante, dal fatto di dover rispettare le emergenze storico-architettoniche e naturalistiche di una regione bella e importante come la Sicilia.
  Cos'è il CAS? Il CAS è l'unico concessionario in Italia che ha natura ancora di ente pubblico economico. È un ente pubblico economico a struttura associativa, nel quale la maggior parte delle quote è in capo alla Regione Siciliana. Le altre quote sono in capo a una serie di enti locali, enti della provincia di Messina, di Catania, di Ragusa e di Siracusa, che, in genere, sono anche sedi di stazioni di uscita e di entrata dell'autostrada, e poi le Camere di commercio.
  È un ente che, presidente, non voglio nasconderlo, attraversa una fase di difficoltà, perché è anche in una fase di trasformazione. La costruzione dell'ultima tratta della Siracusa-Gela, quella che le dicevo, è stata inaugurata il 7 dicembre scorso. È stato uno sforzo finanziario enorme, che, in qualche modo, ha segnato il bilancio, lo stesso assetto finanziario ed economico. Accanto a questa azione produttiva – chiamiamola così – che riguarda la rete, siamo impegnati in un'azione di risanamento del bilancio e anche di potenziamento dell'organico, un organico – come capita in tutte le pubbliche amministrazioni italiane; c'è stata una stasi nei concorsi pubblici per molti anni – che è invecchiato. Abbiamo bisogno di giovani ingegneri, di giovani tecnici, di giovani amministrativi.
  Abbiamo la grande sfida della gestione, presidente, del patrimonio, che non è soltanto l'autostrada, ma sono migliaia e migliaia di cespiti, di terreni, che vanno tenuti in sicurezza, che vanno valorizzati. Abbiamo il tema del recupero delle aree di servizio. Un sistema di aree di servizio pensato per una mobilità diversa, che era quella degli anni Settanta. Mi pare siano tredici le aree di servizio. Ne abbiamo in uso molte di meno. C'è il Pag. 7tema, per esempio, dei vecchi centri servizi. Quando il CAS aveva 700-800 dipendenti, chiaramente, avevano un loro ruolo. Adesso si tratta di recuperare queste aree, di sottrarle al degrado e farne, anche da questo punto di vista, un fattore redditivo per il funzionamento della rete autostradale.
  Ovviamente, completata quest'opera di risanamento – e a breve la Regione Siciliana stipulerà l'accordo con il Governo per l'utilizzo dei Fondi sviluppo e coesione (FSC) – ci sarà un'agenda concreta di opere e di appalti da fare nei prossimi anni e si potrà anche valutare quale sarà in prospettiva il miglior assetto organizzativo di questa concessionaria, che – ripeto – rimane un unicum, perché non è una S.p.A. Come lei sa, gli enti pubblici economici ormai sono una fattispecie abbastanza recessiva, anche se recentemente l'Agenzia delle entrate e riscossione (AdeR) è stata costituita in forma di ente pubblico economico. Probabilmente la struttura societaria, per agilità e anche per la possibilità di attrarre capitali nuovi, potrebbe essere quella più idonea.
  Non voglio dilungarmi troppo. Per il momento, mi fermo qui. Resto a disposizione del presidente della Commissione per tutti i chiarimenti necessari.

  PRESIDENTE. Grazie, presidente, per questa sua relazione.
  Le competenze che caratterizzano la Commissione mi obbligano a porle alcune domande. Dobbiamo entrare nel concreto per capire questi svantaggi. Lei ha fatto riferimento al Ponte sullo Stretto, o dello Stretto, che certamente è un'opera importante, un'opera che darà grande respiro alla nostra regione, almeno per quanto mi riguarda. Sia nel mio ruolo di presidente sia nel mio ruolo di rappresentante del popolo e di deputato siciliano, ho il dovere di chiedere notizie precise.
  Lei ha fatto riferimento a tratte autostradali che recentemente hanno visto la luce, e di questo ci complimentiamo. Lei Pag. 8ha fatto, en passant, riferimento alle criticità soprattutto della Messina-Palermo. Le doglianze del cittadino comune devono essere recepite dalla politica. Le doglianze sulla Messina-Palermo, le posso assicurare, certamente non per fatti recenti o comunque di diretta imputazione alla sua persona, alla sua carica, sono un «coro», oserei dire.
  La prima domanda che le formulo riguarda il tratto autostradale tra Patti e Brolo, le due gallerie. Saranno dieci anni che sono a un'unica corsia. Il cittadino si chiede – io qui rappresento, lo ribadisco, la voce del cittadino – che cosa è avvenuto, che prospettive ci sono, da che cosa dipende. Un fatto è rilasciare dichiarazioni alla stampa, un fatto è dare notizie precise a una Commissione parlamentare. La prima domanda, quindi, è questa: è concepibile – mi sia concesso il termine – che da lustri si viaggi a un'unica corsia, per 8-10 chilometri?
  La seconda domanda riguarda il viadotto Ritiro: rinvii continui, le precise tecniche e giuridiche ragioni del rinvio. A chi sono imputabili i motivi del rinvio? Se ci sono responsabili, quali azioni, anche giudiziarie, sono state intraprese? Se non sono state intraprese azioni giudiziarie, perché? Se un'opera deve essere consegnata il 30 giugno – faccio solo un esempio – del 2020 e siamo al 2024, certamente qualche responsabilità c'è. Da uomo di diritto, da giurista, dico che non c'è responsabilità soltanto nel caso fortuito e nella causa di forza maggiore. Altrimenti, ci sono delle responsabilità. Siccome assistiamo, da troppo tempo ormai, a continui rinvii, il cittadino comune dovrebbe capire per quali ragioni. È inutile pensare alle grandi innovazioni che dobbiamo fare o che dovete fare sulla Messina-Palermo e sulla Messina-Catania se non pensiamo al quotidiano, cioè altri chilometri e chilometri a una corsia, con tutte le problematiche, dico meglio, rectius, i disagi per il cittadino che viaggia in autostrada.Pag. 9
  Le ragioni, quindi, dei ritardi nella consegna, di chi sono le responsabilità e se sono state intraprese azioni giudiziarie.
  Altro problema, i cavalcavia. Noi abbiamo città, paesi della zona tirrenica segmentati, tranciati – dico meglio – in due. Questi cavalcavia sono stati abbandonati. Abbiamo appreso da organi di stampa di una revoca di sequestro. Vorremmo capirci qualcosa. Sappiamo di incarichi conferiti a tecnici o a legali. Vorremmo capirci qualcosa, secondo quali forme. Vorremmo capire che cosa sta avvenendo, che cosa è stato fatto, che cosa si farà.
  Ancora oggi – glielo posso dire quale testimone diretto, perché vivo a Barcellona Pozzo di Gotto – a Barcellona qualcuno è stato aperto, qualcuno non è stato aperto, ci sono delle transenne, c'è un semaforo, il semaforo non funziona. Una situazione veramente di disagio, anche estetico.
  Lei parlava dell'adeguamento delle barriere. Sì, per alcuni tratti credo ci sia stato, ma la Messina-Palermo è abbastanza estesa. Ci sono sequestri. Quali opere ancora sono sottoposte a sequestro? Che tipo di sequestro è? Un sequestro amministrativo, un sequestro preventivo, un sequestro probatorio, dunque di natura penale? Quali progetti di ammodernamento? Che cosa sta accadendo? La politica si sta interessando? Abbiamo speranze di vedere questa autostrada parificata a una normale autostrada? Mi creda, io esprimo dolore. Per percorrere 38 chilometri ieri mattina ho impiegato un'ora e un quarto. Credo sia inaccettabile. E questo avviene da tanto tempo.
  Chiaramente, sto facendo un ragionamento di carattere generale, niente di riferibile alle figure. Se vogliamo annullare gli svantaggi dell'insularità, però, non basta la modifica dell'articolo 119 della nostra Costituzione, del sesto comma, né l'articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Bisogna correre. E dobbiamo correre tutti. Bisogna mettersiPag. 10 – come si suol dire – le scarpe da tennis, se vogliamo annullare questi svantaggi, soprattutto in un momento in cui l'Europa corre e noi restiamo indietro con le nostre opere.
  Parliamo di ponte. Giusto, corretto. Immagini che io sono intervenuto nella discussione generale a favore del ponte a nome del mio partito. Era il sogno del nostro presidente. Però dobbiamo pensare anche alle reti ferroviarie, alle autostrade, alle strade.
  Ancora, che cosa è avvenuto con le aree di servizio? Assistiamo a opere vandalizzate. Come lei sa bene, sulla Messina-Catania, immediatamente dopo Roccalumera, c'è un'area di servizio vandalizzata, totalmente abbandonata. Hanno spostato pure i blocchi. Anche da un punto di vista estetico, ripeto, siamo a disagio, perché da lì a qualche chilometro c'è Taormina, che è il fiore all'occhiello non soltanto della Sicilia, ma forse dell'Europa. Chi attraversa l'autostrada e volge lo sguardo verso destra vede un'opera abbandonata, un'area di servizio che non sappiamo che fine ha fatto, che cosa sta succedendo? Stessa cosa dopo Rometta, verso Messina. Sembrano opere quasi dismesse, i due tratti autostradali tra Messina e Palermo e tra Messina e Catania.
  Sono queste le domande. Mi creda, le ho rivolto soltanto delle osservazioni che il cittadino comune fa. Qual è la visione? Quali sono i progetti? Quale fase di trasformazione stiamo attraversando?
  Lei ha fatto riferimento ai fondi FSC. Bene. C'è un programma? Per quanto riguarda il personale, che cosa si sta facendo? Sono tutte domande alle quali credo sia necessario rispondere.
  Per ora mi fermo qui. Non so se ha portato una relazione scritta, anche da consegnare ai nostri deputati e senatori della Commissione, che sono in aula perché in questo momento sta Pag. 11intervenendo il Ministro Tajani, che chiaramente avranno la necessità di verificare cosa è accaduto oggi. Se ne ha necessità, può inviarci anche una relazione, ma per le risposte che può dare subito gradirei procedesse immediatamente.

  FILIPPO NASCA, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Signor presidente, la ringrazio.
  Non ho portato una relazione scritta, proprio perché era giusto ascoltare dalla Commissione i punti sui quali veniva fatta richiesta di specifici approfondimenti. Sono assolutamente disponibile. Non appena rientro in Sicilia, darò mandato agli uffici di presentare un'apposita relazione, che sia più di dettaglio rispetto ad alcune cose che dirò fin d'ora sui punti che lei ha toccato.
  Comprendo e capisco il disagio dei cittadini. Fino a un anno e qualche mese fa, anch'io ero un utente normale dell'autostrada. Anch'io, quindi, avevo sotto gli occhi situazioni che sembrano incancrenite da anni. C'è da dire che, come i fatti tragici di Genova hanno dimostrato, per molti anni in Italia il problema della manutenzione è stato un problema generalmente sottovalutato. Non dico in malafede. Sottovalutato, probabilmente, in buonafede. Probabilmente non c'era una piena consapevolezza negli operatori del settore autostradale.
  La situazione che ha descritto lei, presidente, è una situazione difficile, ma non è l'unica presente in Italia. Ci sono anche altre tratte autostradali nel nostro Paese che hanno lo stesso problema di invecchiamento e di ammodernamento.

  PRESIDENTE. Non sono il presidente della Commissione Alto Adige...

  FILIPPO NASCA, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Per dare atto che non è Pag. 12l'autostrada più brutta d'Italia, questa. Non è sicuramente la migliore.
  È stato un problema per tanti anni sottovalutato. La tragedia di Genova ha fatto innalzare enormemente i livelli di allerta del paese e anche delle autorità di vigilanza. Lo abbiamo visto tangibilmente anche con l'enorme incremento delle spese che sono state destinate alla sicurezza. Una per tutte, per esempio, la sicurezza antincendio. Presidente, lei ha detto bene. Noi abbiamo – come dicevo prima – 70 gallerie di particolare lunghezza sulla Messina-Palermo. Oggi i requisiti antincendio sono veramente stringenti e particolari, richiedono adeguamenti estremamente costosi. Le autorità di vigilanza ci hanno chiesto delle misure di mitigazione del rischio. Il servizio antincendio, l'ultimo appalto, ha avuto un importo a base d'asta di oltre 19 milioni di euro. Ovviamente, questo importo si ridurrà progressivamente, man mano che riusciremo ad adeguarle e a metterle in sicurezza.
  Volevo seguire un attimo gli spunti che lei aveva dato. Come dicevo prima, la Messina-Palermo è quella che necessita di interventi più incisivi. Alcuni sono stati fatti. Sono assolutamente parziali. Anche prima che arrivassi io, per esempio, è iniziato l'intervento di ripavimentazione della tratta da Messina fino a Patti, che ha avuto costi consistenti. Qualcuno la potrebbe ritenere un'operazione «cosmetica». Ma non è stata soltanto un'operazione cosmetica, perché l'asfalto ha anche una importante ricaduta. È il primo fattore di sicurezza nella percorrenza di una grande arteria autostradale.
  Siamo intervenuti, come lei avrà potuto constatare in questi ultimi mesi, sul verde, perché le autostrade a quei tempi si costruivano con larghi spazi fra le carreggiate, con ampie aree verdi, che però richiedono, presidente, enormi costi di manutenzione.Pag. 13
  Vorrei ricordare anche un tragico sinistro avvenuto recentemente per la caduta accidentale di un pino. Ci sono migliaia e migliaia di pini anche nelle aree urbane della nostra Sicilia. Un tempo si piantavano come elementi di decoro. Oggi, probabilmente, non lo si farebbe più.
  È stato sollevato il problema del viadotto Ritiro. Sul viadotto Ritiro vorrei dire una cosa che è stata detta mille volte, probabilmente, quindi non sarò particolarmente originale. Mi dispiace ricordare ancora una volta l'episodio di Genova, perché a Genova è successo quello che è successo. Per carità, è stata una tragedia terribile e non voglio tornarci sopra. A Messina qualcuno si è accorto che probabilmente c'era il rischio che poteva succedere una tragedia simile e quindi si è intervenuti prima, cioè si è fatta prevenzione. Però, come dice lei, la durata di questo lavoro è diventata veramente anomala e anche la spesa è enormemente cresciuta.
  Negli ultimi tempi c'è stata una concreta accelerazione dei lavori dovuta anche a un fatto del quale lei è a conoscenza. L'impresa appaltatrice, che è una delle più grandi aziende di costruzione in Italia, la Toto, ha attraversato una fase complicata dopo la revoca delle concessioni della A24 e della A25. C'è stata una lunga interlocuzione con il Governo. Il cantiere del Ritiro è andato in sofferenza per diversi mesi, come anche i cantieri sul raddoppio ferroviario.
  Toto è un grande gruppo industriale, ha tanti cantieri in Italia. Non lo dico per il gruppo Toto, ma fortunatamente per noi le problematicità sono state recentemente superate.
  Presidente, quando c'è stata l'inaugurazione dell'ultima parte del Lotto 678 ho assunto un impegno, insieme e d'intesa con il Governo regionale e, a dicembre, abbiamo aperto. Noi confidiamo di aprire i primi giorni di luglio il viadotto Ritiro. Lo dico assumendomi la responsabilità anche di un'eventuale brutta Pag. 14figura, però veramente siamo all'ultimo miglio. Il 95-96 per cento delle opere sono state completate. Ho avuto modo di visitare il cantiere proprio la settimana scorsa. Toto ha destinato oltre cinquanta operai e i lavori sono ripresi in maniera significativa.
  Francamente, presidente, condivido con lei la considerazione che un'altra estate come quella passata vorremmo risparmiarcela tutti. È stata un'estate veramente complicata. Devo ringraziare, tra l'altro, le autorità locali, la Prefettura, la Polizia stradale perché a Messina, che è una città che ha una conformazione particolare, dove gli spazi sono quelli che sono, è stato veramente complicato.
  Contiamo, all'inizio della stagione turistica di quest'anno, compatibilmente con i tempi necessari per il collaudo, di ultimare tutto. Siamo agli sgoccioli. Lei sarà autorizzato a rimproverarmi aspramente se non riuscirò a rispettare questo impegno.
  Vado ancora avanti anticipando il tema delle gallerie. Come le ho detto, le gallerie sono veramente tante. Ci sono due interventi previsti. Lei mi chiedeva del FSC. Negli interventi che abbiamo proposto al Governo, nell'ambito dei fondi disponibili, al netto di quelli destinati al ponte sullo Stretto, ci sono proprio gli interventi per la messa in sicurezza per l'importo di 24.081.000 euro delle gallerie Cicero e Calavà. Giustamente i cittadini le vedono parzializzate.
  Il cittadino comune si chiede il perché non ci lavorino. Me lo chiederei anche io. In realtà, sono misure – lei lo sa – di mitigazione del rischio. In attesa dei lavori di adeguamento, bisogna artificiosamente e forzosamente far rallentare la velocità dei mezzi in transito. Vengono assunte delle misure, la più normale delle quali è questa, di restringimento della carreggiata. Chiaramente, nei periodi di maggiore traffico, questo Pag. 15comporta delle situazioni di sofferenza, soprattutto in prossimità di Messina.

  PRESIDENTE. Mi scusi, ingegnere.

  FILIPPO NASCA, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Non sono ingegnere.

  PRESIDENTE. Non è una parola cattiva.
  Desideravo sapere una cosa. Lei ha detto che sono previsti 24 milioni, ma in concreto vorrei capire due cose. Da dieci anni, quindici anni è così, da sette anni sicuro perché sono testimone diretto. Che cosa è stato fatto? Per esempio, il precedente presidente si è attivato? Ha fatto qualcosa? Il presidente che l'ha preceduta è stato in carica per un periodo notevolmente lungo.
  Lei, e la ringrazio per questo, ci ha dato una data. Non sarà il 7 luglio, sarà il 20 luglio, speriamo al più presto possibile, ma io la ringrazio per averci dato una certezza. Per queste gallerie ho capito che ci vogliono 24 milioni, che bisogna ristrutturarle, che bisogna assicurare, e ci mancherebbe altro, la sicurezza per chi ci passa sotto, però desidero capire concretamente quali sono le prospettive per l'utente rispetto a queste due gallerie.

  FILIPPO NASCA, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Abbiamo la progettazione esecutiva pronta. Dopo la firma dell'accordo FSC potranno essere messe in gara.

  PRESIDENTE. Questa progettazione esecutiva qualcuno prima di lei l'aveva mai pensata?

  FILIPPO NASCA, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Chiaramente l'ente ha una situazione di continuità amministrativa.

Pag. 16

  PRESIDENTE. Quanto è durata questa idea di progettazione per arrivare alla progettazione esecutiva?

  FILIPPO NASCA, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane. È durata tanto, ripeto, perché le gallerie sono tante e le situazioni emergenziali...

  PRESIDENTE. Era un progetto esecutivo complessivo o si faceva galleria per galleria? Vorrei capire questo.

  FILIPPO NASCA, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane. È chiaro che prima l'ente ha affrontato le prime situazioni emergenziali. Per esempio, la galleria Capo d'Orlando è stata adeguata alcuni anni fa. Anche la galleria Tindari è stata adeguata alcuni anni fa. È chiaro che adesso si sta facendo un lavoro più organico. Lei sa che abbiamo per la prima volta un direttore generale selezionato con concorso, che avrà un orizzonte temporale di tre anni. Sta lavorando su un programma, ma anche per delle azioni concrete. Come le dicevo, su queste due gallerie, dopo la firma, potremmo metterle in gara sicuramente entro l'anno.
  Credo che ci vorranno un paio d'anni di lavori, vorrei essere ottimista. Su queste gallerie potremmo dare delle risposte, ma ci auguriamo la stessa cosa anche sulla galleria Telegrafo, che è un altro problema per chi come lei e come me per lavoro deve andare a Messina. È una situazione particolarmente delicata.
  Comunque, presidente, nella relazione tutti questi aspetti verranno chiariti e quindi sono a disposizione anche per fornire ulteriori chiarimenti.

  PRESIDENTE. Come metodo, le chiedo se è possibile farla capendo cosa è stato fatto e cosa si farà, seguendo i vari step. A me interessa soprattutto che cosa è stato fatto fino a oggi.

Pag. 17

  FILIPPO NASCA, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Assolutamente.
  Per quanto riguarda le azioni giudiziarie, lei diceva...

  PRESIDENTE. Prima delle azioni giudiziarie, vorrei capire una cosa. Questi cavalcavia hanno una sofferenza, alcuni sono ancora chiusi. Alcuni sono stati aperti perché credo, almeno da notizie di stampa, che sia stata fatta una consulenza o una perizia, questo non l'ho capito bene. Hanno stabilito, i periti o i consulenti, che non c'erano pericoli.
  Per quelli, invece, che ancora restano chiusi, desidero sapere, prima ancora delle questioni giudiziarie, tecnicamente, qual è la situazione e che prospettive ci sono.

  FILIPPO NASCA, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Tutti questi cavalcavia che sono sul tratto della Messina-Palermo più vicino al capoluogo chiaramente risentivano anche qui di una situazione di degrado strutturale e manutentivo che è pluriennale, quasi ventennale. Sono stati sottoposti a sequestro penale da parte della magistratura.
  La magistratura, come giustamente osservava lei, ha incaricato dei periti che non solo hanno fatto gli accessi ai luoghi, ma si sono anche confrontati. Le loro perizie sono state prese in esame ovviamente dalle strutture produttive del CAS, dai nostri tecnici. Su alcuni siamo già intervenuti, e infatti sono stati oggetto di dissequestro. Su alcune ci sono ancora degli interventi da fare. Bisogna dire che tutti questi interventi sono stati a carico del CAS. Quindi, con il nostro bilancio, che è un bilancio che in qualche modo ci consente di fare le manutenzioni ordinarie, ma sulle manutenzioni straordinarie...

Pag. 18

  PRESIDENTE. Mi scusi. Gli interventi sono da fare in che tempi e in che termini per quelli che ancora non sono stati fatti?

  FILIPPO NASCA, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Su questo mi riservo nella relazione di dare una indicazione puntuale e precisa, anche sullo stato della progettazione e sulla situazione dei sequestri penali.
  Per chiudere il tema dei sequestri, ci sono i due viadotti: Buzza e Furiano, che sono, come sa, parzializzati. Due sono chiusi, quindi sono a doppia carreggiata gli altri. Lì c'è un problema più delicato. Sul Buzza è un problema di slittamento di una spalla rispetto a un impalcato. Si tratta di pochi centimetri. Ci sono delle tolleranze che evidentemente non possono essere superate. L'importo dell'intervento qui è particolarmente consistente, supera i 10 milioni di euro. Anche qui dobbiamo reperire le fonti di finanziamento per poterlo attuare.
  Per quanto riguarda il Furiano, anche lì c'è una situazione di parziale compromissione. Quindi, come misura di mitigazione del rischio non c'erano rischi di crollo immediato, ma il viadotto è stato chiuso. C'è stata anche in quel caso una vicenda penale.
  In questo caso i tempi sono più lunghi, perché più importanti sono gli interventi da fare. È chiaro che la Messina-Palermo ha un volume di traffico inferiore alla Messina-Catania. Quindi, i disagi in questa zona sono relativamente limitati, però comunque ci sono disagi per la sicurezza in caso di avversità atmosferiche. Ci rendiamo conto, quindi comprendiamo anche da questo punto di vista, il disagio dei cittadini.Pag. 19
  Quello che vorrei riuscire a trasmettere è il fatto che ce la stiamo mettendo tutta, cioè che in tutte le strutture del CAS c'è un nuovo direttore, c'è una nuova gestione.

  PRESIDENTE. Su questo non abbiamo dubbi. Quelli che c'erano prima non ce l'avevano messa tutta. Ho capito bene? Sta dicendo questo?

  FILIPPO NASCA, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Non vorrei essere ingeneroso.

  PRESIDENTE. Lei ha qui l'obbligo di dire le cose come stanno.

  FILIPPO NASCA, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Questo non mi permetterei mai di dirlo. Tra l'altro, i problemi all'atto del mio insediamento, presidente, erano tali e tanti che più che dedicarmi ad una retrospettiva storica su quello che è stato fatto o non fatto, abbiamo cercato di risolvere i problemi.
  Certamente ci sono situazioni di responsabilità, presidente. Noi abbiamo il dovere, come funzionari pubblici, di metterle in campo, di migliorare anche le azioni in direzione della trasparenza. Lei, presidente, prima notava il tema degli incarichi legali. Le mie determine sono pubblicate. Io do gli incarichi legali e vengono pubblicati, ovviamente con il rischio anche di prendermi le rimostranze e le proteste.

  PRESIDENTE. Forse mi sono spiegato male. Io intendevo dire che cosa è stato fatto. Lei ha fatto riferimento alla difficoltà che ha avuto l'impresa che sta eseguendo i lavori sul Ritiro. Per carità, le difficoltà ce le abbiamo tutti, chi più e chi meno. L'importante è capire che ci sono dei contratti, delle condizioni di contratto e c'è una parte che magari può essere inadempiente.Pag. 20 Io facevo riferimento agli incarichi legali per sapere che cosa era stato fatto. Questo era il punto.
  Posto che alla fine dei conti si deve lavorare su quei cavalcavia, mi interessava conoscere i tempi e lei oggi me li ha detti. Ha detto che alcuni sono stati ristrutturati con fondi vostri e su altri ci state lavorando. Per me va bene.

  FILIPPO NASCA, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Le darò un dettaglio.

  PRESIDENTE. Per ogni cavalcavia c'è una fetta di cittadini che ha delle problematiche, ma non soltanto di viabilità.
  Le faccio un esempio. Non potevano passare i pullman, quindi le strutture turistiche avevano dei problemi su tutto il litorale. Non potevano passare i camion e tutte le aziende che avevano la necessità di lavorare con mezzi pesanti non lo hanno potuto fare. Non si tratta, quindi, solo di fare un giro più lungo, che magari è fastidioso, ma non compromette l'economia.
  È importante capire veramente uno per uno che cosa è avvenuto e quali sono i tempi di ripristino, perché lo dobbiamo ai cittadini a tutto tondo.

  FILIPPO NASCA, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Sono d'accordo con lei.
  Chiudo dicendo che sul viadotto Ritiro non c'è un contenzioso con l'azienda. C'è, tuttavia, un'interlocuzione, perché chiaramente i termini contrattuali, come lei giustamente anticipava, sono stati superati. L'azienda, tuttavia, ha delle rivendicazioni.
  Purtroppo, nella dinamica dei grandi appalti pubblici possono succedere queste cose. Si è insediato il collegio tecnico consultivo, che sta cercando di dirimere tutti i punti di attrito fra la stazione appaltante e l'azienda appaltatrice.Pag. 21
  Al di là di questo, però, voglio dare atto che sia la direzione dei lavori, l'ufficio del Responsabile unico del procedimento (RUP), sia il CAS che Toto Costruzioni stanno andando avanti. Queste diversità di vedute, soprattutto sugli ultimi due o tre anni di svolgimento dell'appalto non stanno per ora condizionando i lavori.
  Se lei mi consente, passo alle aree di servizio, rapidamente.
  Per quanto riguarda le aree di servizio, quello che lei ha detto è vero. Alcune aree di servizio sono in una situazione di degrado o di abbandono. Le ultime gare per l'aggiudicazione delle aree di servizio sono state fatte prima che io mi insediassi, nella seconda metà del 2022. Purtroppo hanno condotto soltanto all'aggiudicazione di quattro aree di servizio, due a Saccne Petroli e due a Q8. Altre hanno una gestione che, in realtà, è in proroga. Le sub-concessioni sono ampiamente scadute da anni. Purtroppo l'anno scorso anche l'emergenza incendi ci ha messo del suo.

  PRESIDENTE. A proposito, su Tindari com'è la situazione? Lei sa bene che dopo Rometta bisogna arrivare a Termini Imerese. Ci sono 200 chilometri senza potere fare nulla.

  FILIPPO NASCA, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Ha ragione.
  Purtroppo Q8 ha abbandonato quella sul lato mare, ENI ha detto che non è più interessata al ripristino di quella sul lato monte, dell'area di servizio di Tindari. Le considerano poco redditive.
  Noi sentiamo da tutti gli operatori del settore del comparto «oil» questo ritornello. Essendo la nostra un'autostrada piccola, con poche percorrenze, la struttura dei costi rende poco redditiva la gestione delle aree di servizio in autostrada.
  Ciononostante, è un problema che dobbiamo affrontare, non solo per il rifornimento, anche per i servizi, per i bagni, per le Pag. 22famiglie che d'inverno o d'estate viaggiano sulla nostra autostrada.
  Il direttore a breve predisporrà un piano di valorizzazione delle aree autostradali. Questo significherà che probabilmente tredici come ci sono attualmente non servono più, perché rispondevano ad una logica di mobilità che era quella degli anni Settanta, ma almeno ogni trenta, quaranta, cinquanta chilometri le aree di servizio ci vogliono. C'è, per esempio, quella mai attivata a Santo Stefano di Camastra, dove abbiamo quell'enorme spiazzo. È chiaro che ci porremo il problema di realizzare delle aree di servizio.

  PRESIDENTE. Questo piano lo può inserire nella relazione?

  FILIPPO NASCA, presidente del consiglio direttivo del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Assolutamente. Tra l'altro abbiamo avuto anche segnalazioni recentemente dalla Polizia stradale di atti di vandalismo in alcune aree di servizio soprattutto sulla Messina-Catania. Il tema di fondo, ma lo sappiamo tutti, ne siamo consapevoli tutti, è che la nostra autostrada regge un urto di traffico che è molto diverso da quello dell'epoca in cui furono costruite. È chiaro ci vuole che uno sforzo di adeguamento. Io penso alle code, alle periferie dei grandi centri urbani, a Catania, alle barriere di Catania, alle barriere di Messina, soprattutto nei fine settimana. Questo riguarda anche Palermo, la tratta ANAS gratuita. Probabilmente su Catania dobbiamo pensare anche a un allargamento della carreggiata. Laddove il territorio ce lo consente, probabilmente dovremo adattare le nostre autostrade non solo al traffico che è cambiato, ma anche alla mobilità diversa.
  L'altra sfida è quella della mobilità elettrica. Noi non abbiamo ancora le colonnine sulla nostra autostrada. ANAS, ASPI e altre concessionarie stanno facendo già un grande sforzo da Pag. 23questo punto di vista. Questa è un'altra sfida, presidente, ma anche su questo le darò un'informativa puntuale.
  Il 2023, presidente, è stato l'anno delle emergenze. Il 2024 deve essere l'anno della programmazione degli appalti che finalmente entrano in una logica di trasparenza, di normalità, perché spesso non sono stati normali. Purtroppo le cronache giudiziarie ce lo hanno ricordato. Chiedo all'opinione pubblica, alle imprese, ai cittadini di giudicarci sulla base dei fatti, di vedere quello che stiamo facendo ora.
  Il vissuto, quello che ci viene dal passato, ha perfettamente ragione lei, mette a dura prova la pazienza di chiunque. Non ne possiamo più di parzializzazioni, di asfalto deteriorato eccetera.
  L'altra grande sfida è asfaltare la Messina-Palermo fino a Buonfornello, ma richiede una spesa presunta di quasi 90 milioni di euro.
  Noi ci auguriamo – la convocazione di oggi ne è la testimonianza – che lei, la deputazione della nostra isola, il Governo saranno tutti accanto a chi fa bene. Se poi non saremo in grado di fare bene, evidentemente ci saranno altri che lo potranno fare meglio di noi. Presidente, ce la metteremo tutta.
  Personalmente ritorno confortato per il fatto che lei ci ha ascoltato, ci ha dato degli stimoli, anche dei moniti, che sono importanti perché siamo amministratori e dobbiamo rispondere comunque ai cittadini di quello che facciamo.

  PRESIDENTE. Le cose che lei ha riferito, che ovviamente ci danno speranza, le dovremmo trasmettere con dei piani comunicativi al cittadino.
  Il cittadino delle nostre zone, al di là dei vostri meriti o dei demeriti di chi ne ha avuti, si sente completamente abbandonato. Se noi riuscissimo – questo è un consiglio che vi do tra le righe – a comunicare ai cittadini che cosa sta avvenendo, che cosa si sta facendo per non farli sentire totalmente abbandonati,Pag. 24 eviteremmo quel refrain che sentiamo sempre: «è inutile che fate il Ponte se poi abbiamo le mulattiere». È chiaro che noi non possiamo più tollerarlo questo. Oggi, dove la scienza della comunicazione è forse una delle scienze più importanti, andare a comunicare al cittadino siciliano, nel caso di specie, che lo Stato, la regione, gli enti pubblici, le strutture, il CAS sono pronti per accettare e per vivere questa sfida, credo che potrebbe essere una buona soluzione.
  Per carità, questa è soltanto la mia opinione. A noi, come Commissione, interessa capire che cosa è avvenuto.
  La ringraziamo per l'audizione. Aspettiamo la sua relazione per trasmetterla a tutti i componenti la Commissione e anche per verificare, in quali termini e modi questa Commissione si può rendere utile per la finalità che la caratterizza, cioè quella di annullare gli svantaggi derivanti dall'insularità. La ringraziamo. Ringraziamo anche l'ingegnere Anna Sidoti.
  Buon rientro. Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.50.