XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari

Resoconto stenografico



Seduta n. 21 di Giovedì 15 febbraio 2024
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Morrone Jacopo , Presidente ... 3 

Comunicazioni del presidente:
Morrone Jacopo , Presidente ... 3 

Sulla pubblicità dei lavori:
Morrone Jacopo , Presidente ... 4 

Audizione dell'assessore all'Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi:
Morrone Jacopo , Presidente ... 4 
Alfonsi Sabrina , assessore all'Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale ... 5 
Morrone Jacopo , Presidente ... 13 
Lorefice Pietro  ... 13 
Alfonsi Sabrina , assessore all'Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale ... 14 
Lorefice Pietro  ... 14 
Giuliano Carla (M5S)  ... 15 
De Priamo Andrea  ... 16 
Morrone Jacopo , Presidente ... 18 
Alfonsi Sabrina , assessore all'Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale ... 18 
Morrone Jacopo , Presidente ... 21 
Alfonsi Sabrina , assessore all'Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale ... 21 
Morrone Jacopo , Presidente ... 22 
Alfonsi Sabrina , assessore all'Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale ... 22 
Morrone Jacopo , Presidente ... 22 
Lorefice Pietro  ... 22 
Morrone Jacopo , Presidente ... 23 
Alfonsi Sabrina , assessore all'Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale ... 23 
Morrone Jacopo , Presidente ... 23 
Alfonsi Sabrina , assessore all'Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale ... 24 
Morrone Jacopo , Presidente ... 24 

Audizione del presidente della provincia di Pesaro e Urbino, Giuseppe Paolini:
Paolini Giuseppe , presidente della provincia di Pesaro e Urbino ... 25 
Morrone Jacopo , Presidente ... 25 
Borrelli Francesco Emilio (AVS)  ... 26 
Morrone Jacopo , Presidente ... 27 
Paolini Giuseppe , presidente della provincia di Pesaro e Urbino ... 27 
Morrone Jacopo , Presidente ... 31 
Paolini Giuseppe , presidente della provincia di Pesaro e Urbino ... 31 
Morrone Jacopo , Presidente ... 31 
Paolini Giuseppe , presidente della provincia di Pesaro e Urbino ... 31 
Morrone Jacopo , Presidente ... 31 
Paolini Giuseppe , presidente della provincia di Pesaro e Urbino ... 32 
Morrone Jacopo , Presidente ... 32 
Paolini Giuseppe , presidente della provincia di Pesaro e Urbino ... 32 
Morrone Jacopo , Presidente ... 32 
Fregolent Silvia  ... 32 
Paolini Giuseppe , presidente della provincia di Pesaro e Urbino ... 32 
Fregolent Silvia  ... 32 
Paolini Giuseppe , presidente della provincia di Pesaro e Urbino ... 33 
Fregolent Silvia  ... 34 
Morrone Jacopo , Presidente ... 34 
Paolini Giuseppe , presidente della provincia di Pesaro e Urbino ... 34 
Silvestri Rachele (FDI)  ... 35 
Auriemma Carmela (M5S)  ... 35 
Morrone Jacopo , Presidente ... 37 
Lorefice Pietro  ... 37 
Paolini Giuseppe , presidente della provincia di Pesaro e Urbino ... 37 
Simiani Marco (PD-IDP)  ... 37 
Iaia Dario (FDI)  ... 38 
Morrone Jacopo , Presidente ... 39 
Paolini Giuseppe , presidente della provincia di Pesaro e Urbino ... 39 
Morrone Jacopo , Presidente ... 40 
Auriemma Carmela (M5S)  ... 40 
Morrone Jacopo , Presidente ... 40

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
JACOPO MORRONE

  La seduta comincia alle 8.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

Comunicazioni del presidente.

  PRESIDENTE. Comunico che, secondo quanto stabilito nell'odierna riunione, l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, ha convenuto sull'opportunità che la Commissione si avvalga delle seguenti collaborazioni di soggetti esperti della materia che possano garantire il loro supporto tecnico all'attività della Commissione, in collegamento con i singoli filoni d'inchiesta: collaborazione, a tempo pieno e a titolo gratuito, di Andrea Nocera, magistrato; collaborazione, a tempo pieno e a titolo gratuito, di Flavia Fioravanti, dipendente ARPA Lazio; collaborazioni, a tempo parziale e a titolo gratuito, di Fulvio Baldi, magistrato; Leonardo Bernardi, ufficiale della Guardia di finanza; Maria Di Mauro, magistrato; Gennaro Esposito, funzionario del corpo di polizia locale della città metropolitana di Napoli; Carlo Foglieni, avvocato; Giampaolo Galeazzi, funzionario della provincia di Mantova; Giuseppe Leotta, magistrato; Antonio Pergolizzi, esperto di Legambiente; Elena Raffaelli, imprenditore; Luigia Spinelli, magistrato; Paola Vilardi, avvocato. La presidenza avvierà per queste collaborazioni le procedure previste per l'autorizzazione, ove necessaria, da parte dell'amministrazione di appartenenza, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge istitutiva.

Pag. 4

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione dell'assessore all'Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione dell'assessore all'agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi, che ringrazio della presenza. L'assessore è accompagnato dal direttore del Dipartimento ciclo dei rifiuti di Roma Capitale, dottor Paolo Gaetano Giacomelli, e dal dottor Agostino Grassi, componente dello staff dell'assessorato. Avverto la nostra ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterrà opportuno, consentendo la Commissione, i lavori potranno proseguire in seduta segreta. Ricordo che in tal caso, per la parte di seduta sottoposta a regime di segretezza, saranno sospesi tutti i collegamenti da remoto, che saranno tempestivamente riattivati alla ripresa della seduta libera. L'audizione odierna rientra nell'ambito dell'approfondimento sul sistema complessivo di gestione dei rifiuti della regione Lazio e di Roma Capitale, anche con riferimento alla destinazione dei flussi extra regionali dei rifiuti e alla gestione illecita dei rifiuti, incluso il fenomeno dei roghi. In particolare, la presente audizione ha ad oggetto i roghi divampati il 24 e il 31 dicembre scorsi rispettivamente presso l'area di Malagrotta dove è stato distrutto un impianto di TMB e nel quartiere Mezzocammino nel IX municipio di Roma. La Commissione si è recata sui luoghi degli incendi con una propria delegazione a Malagrotta il 28 dicembrePag. 5 2023 e il 9 gennaio 2024 e a Mezzocammino il 25 gennaio. Ricordo che la Commissione è chiamata a svolgere indagini atte a far luce sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, sulle organizzazioni in esse coinvolte e sull'infiltrazione della criminalità organizzata. La Commissione acquisisce informazioni sui soggetti pubblici e privati operanti nel ciclo dei rifiuti con l'obiettivo specifico di individuare eventuali connessioni tra tali attività illecite e altre attività economiche con particolare riguardo al traffico dei rifiuti all'interno dei territori comunali e provinciali e tra le diverse regioni, anche tenendo conto del divario della dotazione di impianti. Inoltre, sulla base della legge istruttiva è compito specifico della Commissione indagare sulle attività illecite legate al fenomeno degli incendi e su altre condotte illecite riguardanti gli impianti di deposito, trattamento e smaltimento dei rifiuti, ovvero i siti abusivi di discarica. Cedo la parola all'assessore Alfonsi per lo svolgimento della sua relazione introduttiva, al termine della quale i colleghi parlamentari potranno rivolgere eventuali domande o richieste di chiarimento.

  SABRINA ALFONSI, assessore all'Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale. Grazie. Buongiorno a tutti. Buongiorno, presidente. Buongiorno, onorevoli deputati e senatori della Commissione. Grazie per l'invito e per l'attenzione che state mostrando al tema dei rifiuti di Roma. Sulla parte relativa all'incendio di Malagrotta è stato audito il sindaco Gualtieri. Non ci sono elementi aggiuntivi rispetto a quanto detto e depositato e alle risposte che sta fornendo per iscritto dopo la vostra Commissione. Mi soffermerei, quindi, sui fatti relativi all'incendio di Mezzocammino, anch'essi noti e già in parte trattati dalla Commissione. Mi limiterò a un veloce riepilogo degli antefatti e poi alla descrizione delle attività che si sono svolte immediatamente a ridosso dell'evento e quelle che Pag. 6sono in fase di svolgimento. Nel corso degli ultimi anni ci sono stati reiterati esposti da parte dei cittadini residenti, che hanno segnalato l'attività di sversamento di grandi quantità di rifiuti e materiali di vario genere all'interno di un locale privato, seminterrato, sottostante un parcheggio, anch'esso di proprietà privata, ma adibito a uso pubblico, sito in largo Benito Jacovitti. L'area in questione risulta di proprietà della società I Gelsi di Mezzocammino, con sede a Roma, in via del Deserto di Gobi 22, il cui legale rappresentante è il signor Roberto Sordini. A seguito delle attività di verifica, svolte a cura del gruppo IX della polizia locale, già nel mese di marzo del 2021 era stata emessa dal dipartimento tutela ambientale nei confronti del soggetto responsabile la diffida ad adempiere alla rimozione dei rifiuti presenti e al ripristino dello stato dei luoghi, con termine ultimo per l'esecuzione degli interventi fissato per il 16 maggio del 2021, dopo una proroga concessa a seguito di specifica richiesta del Sordini. A seguito del sopralluogo per la verifica di ottemperanza, effettuato nel locale il 17 maggio del 2021 da funzionari del IX gruppo della polizia locale in collaborazione con il personale della direzione tecnica del municipio IX Roma Eur e alla presenza del proprietario Sordini, veniva riscontrata l'inadempienza del medesimo a quanto richiesto dal dipartimento tutela ambiente. Veniva, anzi, accertata la presenza nei locali di cospicui quantitativi di materiale di ogni genere e di rifiuti accatastati, che in alcuni punti arrivavano fino al soffitto del locale. Successivamente alla verifica dell'inottemperanza da parte del signor Sordini, il dipartimento tutela ambientale faceva pervenire ad AMA e al IX gruppo della polizia locale – alla polizia locale perché avrebbe dovuto fornire assistenza per l'accesso al locale e ad AMA per poter formulare il preventivo – la richiesta di preventivo di spesa per l'esecuzione degli interventi necessari a rimuovere i materiali giacenti. Dopo Pag. 7diversi tentativi di reperimento dell'amministratore unico della società proprietaria del locale, soltanto l'11 novembre del 2022 si riusciva a effettuare un nuovo accesso al locale. Erano presenti i funzionari di AMA e della direzione tecnica del IX municipio e in questo caso anche dell'ARPA. In tale occasione è stato accertato che la rimozione di una parete interna al locale aveva reso contigui due locali, formando un locale unico di circa 2.600 metri quadrati, colmo di ingenti quantitativi di rifiuti di varia natura, depositati in modo incontrollato, senza alcuna separazione per tipologia o frazione, il cui volume veniva stimato in circa 8 mila metri cubi di materiale. Tale circostanza è stata riferita all'autorità giudiziaria che, in data 17 maggio 2023, ha emesso il decreto di sequestro preventivo dell'intero locale e delle rampe di accesso, ai sensi dell'articolo 321 del codice di procedura penale, per violazione dell'articolo 256 del decreto legislativo n. 152 del 2006, che prevede che chiunque effettua un'attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti, in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione è punito, e non sto a dirvi tutte le pene che sono previste, che sicuramente conoscerete meglio di me. Passerei ora all'illustrazione, invece, delle azioni che si sono svolte in occasione proprio dell'evento.
  L'incendio si è sviluppato nelle prime ore del mattino del 31 dicembre ultimo scorso all'interno del locale interrato di circa 2.600 metri quadrati, sottostante largo Benito Jacovitti, al quale si accede per mezzo di un cancello che conduce a una rampa pedonale ubicata a margine di un parcheggio di proprietà privata adibito a uso pubblico. A seguito delle alte temperature raggiunte dall'incendio, il solaio dell'intera struttura che costituiva il piano di calpestio della piazza sovrastante collassava per la quasi totalità della sua superficie. A causa del denso fumo Pag. 8scaturito dall'incendio, i vigili del fuoco intervenuti per le operazioni di spegnimento comunicavano che, per motivi cautelari e ai fini della salvaguardia delle persone, c'era la necessità di considerare la non fruibilità temporanea delle abitazioni – 54 unità abitative nell'edificio a ridosso del cratere, e nelle immediate vicinanze di tre edifici composti da sedici unità abitative ciascuno – nonché degli esercizi commerciali, disposizioni da mantenersi fino all'esecuzione delle necessarie verifiche da parte delle strutture competenti. All'agenzia regionale ARPA veniva richiesta l'installazione di un campionatore per il monitoraggio della qualità dell'aria, che veniva prontamente collocato presso un'abitazione a circa 100 metri di distanza dal luogo dell'incendio. La protezione civile di Roma Capitale si attivava immediatamente per il rifornimento di bottiglie d'acqua, per l'organizzazione di un sito per l'assistenza alloggiativa temporanea e urgente presso la palestra della scuola più vicina. Veniva poi predisposta l'assistenza alla popolazione attraverso quattro associazioni di volontariato di protezione civile e una zona per la distribuzione di pasti e di bevande calde. Delle circa 120 persone evacuate, soltanto una ha richiesto l'assistenza alloggiativa e due nuclei familiari l'erogazione dei pasti. La protezione civile ha inoltre garantito il presidio continuo per l'assistenza alla popolazione per le successive quarantotto ore. Nella giornata del 1° gennaio i vigili del fuoco hanno comunicato che l'incendio era da considerarsi spento, mentre erano ancora in corso le operazioni di raffreddamento che sarebbero proseguite nell'arco della giornata. A seguito delle prime verifiche non erano stati riscontrati problemi strutturali negli edifici. Nei giorni immediatamente a seguire, è stato effettuato il sopralluogo dalla commissione comunale per la sicurezza statica degli edifici privati. Erano presenti i vigili del fuoco, la protezione civile, la direzione tecnica del municipio. La Commissione,Pag. 9 con il verbale n. 1 del 3 gennaio 2024, confermava l'assenza di problemi strutturali sugli edifici e sulle unità abitative, dichiarandone l'agibilità, mentre veniva confermata l'interdizione di tutti i locali interrati direttamente interessati all'incendio, dei box contigui e relative corsie di manovra dell'intera piazza pedonale, inclusi i dehor, i due manufatti a due piani presenti in loco. Il verbale veniva trasmesso subito al dipartimento di protezione civile, ad ARETI, ad ACEA ATO 2 e a Italgas, con la richiesta di procedere celermente alle verifiche di competenza e al ripristino delle utenze residenziali. In data 12 gennaio, ARPA Lazio pubblicava i dati definitivi relativi al monitoraggio dell'aria, effettuati con il campionatore ad alto volume nella zona interessata dall'incendio nelle giornate dal 31 dicembre al 5 gennaio e dal 10 all'11 gennaio. Questa interruzione delle misurazioni per le giornate dal 6 al 9 è derivata dalla necessità di riposizionare lo strumento di rilevazione essendo venuta meno la disponibilità dell'area privata in cui era stato installato. Le rilevazioni effettuate si riferiscono ai valori relativi alla presenza in aria ambiente di concentrazione degli inquinanti tipicamente collegati agli incendi, ossia diossine, idrocarburi e policlorobifenili. Riguardo alle diossine, ricordiamo che non esiste un riferimento normativo in aria ambiente e l'Organizzazione mondiale della sanità stima in ambiente urbano un valore di tossicità equivalente di diossine pari a 0,1 picogrammi al metro cubo, mentre concentrazioni superiori allo 0,3 indicano la presenza di fonte di emissione localizzata, ossia che l'incendio ha generato una diossina in quantità superiori. I dati raccolti hanno rilevato una forte concentrazione di 6,5 nei due giorni immediatamente successivi all'incendio e invece un progressivo calo nei giorni seguenti, al netto di una piccola risalita in qualche maniera non spiegata tra il 4 e il 5 gennaio e invece una drastica riduzione nelle Pag. 10rilevazioni del 10 e dell'11 gennaio. In merito agli idrocarburi, che è l'unico composto per il quale è previsto un valore limite come concentrazione media annua pari a 1, i risultati della rilevazione sono stati ampiamente al di sotto di questo valore. Anche per i PCB non ci sono valori limite stabiliti dalla normativa.
  Le valutazioni e le scelte in ordine agli eventuali provvedimenti nei confronti della popolazione sono state condivise, attraverso apposite riunioni, con tutte le istituzioni e le autorità intervenute nella fase di emergenza post incendio: vigili del fuoco, dipartimento di prevenzione della ASL RM 2, ARPA Lazio, oltre evidentemente al comune di Roma. Nell'ambito delle attività di tipo tecnico-amministrativo svoltesi in parallelo e finalizzate alla messa in sicurezza dei locali interdetti, con due successive note del 10 gennaio 2024, l'ufficio di sicurezza statica degli edifici privati ha trasmesso al IX gruppo della polizia locale la richiesta di accertamento dei soggetti proprietari responsabili delle strutture interrate interdette, con ingresso ai civici 2 e 21 di largo Jacovitti, specificando che la richiesta di accertamento di proprietà è estesa anche ai limitrofi box e ai due piani sovrastanti l'area interessata dall'incendio.
  Come prescritto anche dai vigili del fuoco, con un fonogramma 002 del 1° gennaio 2024, è necessario che i proprietari dei locali interdetti provvedano a nominare un tecnico abilitato che effettui le dovute verifiche di stabilità delle strutture coinvolte e disponga, ai fini della tutela dell'incolumità dei beni e delle persone, eventuali lavori di ripristino delle condizioni di sicurezza dei luoghi.
  In assenza della documentazione comprovante la nomina del tecnico abilitato, la relazione inerente alle eventuali misure da adottare e la certificazione di cessato pericolo per l'incolumità pubblica, l'ufficio provvederà, con diffida ai proprietari dei Pag. 11locali interdetti, ad adempiere a quanto richiesto. La durata di questa procedura dipende esclusivamente dai tempi necessari all'esecuzione delle verifiche e dalla necessità o meno di interventi atti a ripristinare le condizioni di sicurezza. Con determinazione dirigenziale del direttore del dipartimento rifiuti e risanamenti, n. 37 del 24 gennaio 2024, è stata attivata la procedura di esecuzione d'ufficio in danno per la rimozione dei materiali e dei rifiuti presenti all'esterno dei locali seminterrati e in particolare sulle rampe di accesso al garage. I lavori di rimozione da parte di AMA, in modalità ovviamente extra TARI, sono iniziati il giorno 26 gennaio e si sono conclusi il giorno 1° febbraio 2024. L'intervento, eseguito con una squadra di sei operatori con l'ausilio di una cassa ragno, un escavatore e un bobcat, ha rimosso 200 metri cubi di rifiuti equivalenti a circa 36 tonnellate, di cui 34 di rifiuti indifferenziati e 2 di rifiuti ingombranti, con una spesa complessiva a consuntivo di 30.207 euro.
  Per quanto riguarda la sicurezza del sito, a valle della trattazione del tema nell'ambito del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, sono stati incrementati i pattugliamenti di controllo effettuati in coordinamento tra le varie forze di pubblica sicurezza, al fine di ridurre i rischi collegati a ulteriori fatti dolosi. Con la stessa finalità l'unità tecnica del municipio IX ha provveduto a installare un sistema di videosorveglianza.
  Le indagini sono in corso e non abbiamo ad oggi riscontri sull'attività degli inquirenti rispetto a un caso noto da tempo. Quello che più in generale posso dire, condividendo in pieno quanto già espresso in questa stessa sede dalla presidente del municipio, la dottoressa Titti Di Salvo, è l'auspicio che questo episodio, insieme a quelli di Malagrotta e di altre situazioni verificatesi all'interno del territorio di Roma e della città metropolitana, serva ad accendere un ulteriore faro sul complessoPag. 12 mondo dei reati ambientali collegati alla gestione illegale dei rifiuti, che rappresenta un filone specifico di introiti per le cosiddette «ecomafie», ma anche per piccoli operatori che lavorano in proprio. Roma Capitale, da questo punto di vista, con il suo piano dei rifiuti che accorcia le filiere di conferimento, interviene in modo deciso per ridurre la possibilità di infiltrazioni illecite, ma bisogna sicuramente fare di più aumentando i controlli sul territorio, adottando misure più efficaci nel contrasto dei reati ambientali, anche grazie alla collaborazione con le forze che si occupano di tutela ambientale come i Carabinieri del Comando tutela ambientale e transizione ecologica, con i quali Roma Capitale ha stipulato, a novembre del 2022, un protocollo d'intesa per il miglioramento delle strategie per la prevenzione dei reati ambientali e la condivisione di dati e di informazioni.
  È di tutta evidenza che una positiva conclusione dell'intera vicenda potrà aversi soltanto quando saranno accertate, in via definitiva, le responsabilità di quanto è accaduto e quando si potrà procedere alla definitiva rimozione dei rifiuti e dei materiali ancora giacenti nella voragine creatasi post incendio e alla ricostruzione di una piazza da riconsegnare finalmente all'uso dei cittadini.
  A questo proposito, lo strumento da adottare e di cui, in coordinamento con le altre Istituzioni interessate, stiamo valutando l'esistenza dei presupposti necessari per l'emanazione di un'ordinanza sindacale in danno sulla base dei poteri di intervento urgenti attribuiti al sindaco dagli articoli 50 in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica, e qui ovviamente c'è bisogno del concorso di informazioni da parte della ASL, o dell'articolo 54 del testo unico degli enti locali in materia di pubblica incolumità, intesa come tutela dell'integrità fisica della popolazione, e qui c'è bisogno del concorso, ovviamente, delle Pag. 13forze di polizia. L'ordinanza dovrà stabilire un termine congruo per il soggetto responsabile per l'adempimento delle operazioni necessarie al ripristino dello stato dei luoghi e, nel caso di inadempienza, la quantificazione delle somme che gli verranno richieste in danno per l'intervento sostitutivo da parte della pubblica amministrazione. Si tratta, in ogni caso, di un'operazione complessa, che richiederà tempo per essere attuata stante la necessità di procedere a una stima accurata dei costi di intervento, che – ricordiamo – riguardano la preventiva demolizione e messa in sicurezza della parte seminterrata, onde consentire l'intervento di rimozione dei materiali combusti e non combusti dopo l'incendio e la ricostruzione della pavimentazione della piazza sovrastante. Una prima stima di questi costi è stata realizzata dall'unità tecnica del municipio IX, che ha valutato in circa 2,5 milioni di euro la spesa complessiva necessaria per la messa in sicurezza, la rimozione dei materiali e la ricostruzione; fondi che dovranno essere reperiti con urgenza in previsione della necessità di intervenire in sostituzione del privato responsabile. Oramai questo ci sembra abbastanza evidente.
  È evidente che per l'emanazione dell'ordinanza sindacale queste stime dovranno essere accuratamente verificate e supportate da analisi tecniche specifiche.
  Voglio concludere ringraziando il presidente e tutti i commissari per lo spazio concesso e rimango ovviamente a disposizione per eventuali chiarimenti necessari o documentazione.

  PRESIDENTE. Ringrazio l'assessore Alfonsi. Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  PIETRO LOREFICE. Signor presidente, ringrazio l'assessore per la relazione. Ci lascerà la relazione scritta?

Pag. 14

  SABRINA ALFONSI, assessore all'Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale. La manderò, presidente, perché ho fatto delle correzioni.

  PIETRO LOREFICE. Le chiedo se è possibile avere informazioni, perché, da quello che abbiamo avuto modo di sapere, quell'area era già è stata segnalata più volte come sito di abbandono di rifiuti. Come assessorato, come dipartimento, avete avuto una serie di segnalazioni o esposti nel periodo precedente all'incendio? Quante segnalazioni avete ricevuto negli anni precedenti e cosa avete eventualmente fatto? Quali attività avete messo in campo, non solo come dipartimento competente, ma per il tramite della polizia locale o, se esiste, del nucleo di tutela ambientale presso la polizia locale di Roma Capitale? Questo, secondo il mio punto di vista, è importante per avere una visione più chiara.
  Lei si è limitata a fornire informazioni su Mezzocammino. In generale, il suo assessorato in che modo interagisce con il commissario per l'emergenza rifiuti di Roma? Avete una posizione attiva anche nella parte relativa alla pianificazione, programmazione, il nuovo piano rifiuti, l'impiantistica? In che modo la struttura del commissario, cioè del sindaco, interagisce con voi? Vorrei sapere se ci potete fornire delle informazioni puntuali su questa attività, oltre a quanto abbiamo già avuto o è in corso di aggiornamento, come il piano rifiuti.
  Personalmente ho visto che è stato aggiornato anche il file sul sito Internet. Quando abbiamo audito il sindaco, quello che è stato dato come già presente nel sito è stato aggiornato dopo alcuni giorni. Io ho fatto una verifica ante audizione, durante l'audizione e nei due giorni a seguire. Anche se il sindaco aveva affermato che era già aggiornato, posso documentare in maniera inequivocabile che quel piano non era aggiornato, ho fatto gli screenshot. Se serve, li posso anche fornire. A me non Pag. 15interessa fare polemica, abbiamo necessità di acquisire informazioni e capire l'evoluzione. Presidente, mi fermo ed eventualmente integro più avanti.

  CARLA GIULIANO. Signor presidente, ringrazio la dottoressa Alfonsi, a cui, però, voglio chiedere alcune precisazioni. Dottoressa, lei parlava di un primo intervento della polizia locale a marzo 2021 dove mi pare di capire che già la situazione fosse molto grave, cioè c'era un cumulo di rifiuti molto ingenti. Da quel momento cosa è stato fatto anche a tutela della salute pubblica? Immagino che questi rifiuti, anche se non caratterizzati, potessero potenzialmente costituire un pericolo per chi abitava in quelle zone. Chiedo se avete fatto dei tavoli di concertazione con la ASL, con l'ARPA, con chi di competenza per eventualmente emettere delle ordinanze con delle prescrizioni per i residenti. Inoltre, vorrei un chiarimento. La presidente del municipio ci ha riferito che le prime rilevazioni di ARPA avevano certificato la presenza di diossina in quantità molto pericolose, anche molto più elevate di quelle registrate dopo l'incendio di Malagrotta. Tuttavia, c'è stata l'interruzione della rilevazione da parte di ARPA, credo per un problema dovuto all'opposizione di un condomino, forse, che aveva questi rilevatori vicino al proprio appartamento. Non avete ritenuto opportuno sollecitare ARPA a proseguire, magari con altre strumentazioni collocate altrove, questa rilevazione? Avete ritenuto opportuno emettere delle ordinanze per la tutela dei residenti?
  Lei parlava della bonifica. Le chiedo se ci sa indicare i tempi di inizio della bonifica di questo sito. Lei parlava anche di analisi tecniche specifiche, ma non mi è chiaro se queste analisi tecniche, come credo, dovete richiederle facendo poi l'ordinanza in danno o se già avete delle analisi tecniche a sostegno, perché magari sono state fornite dal proprietario, che aveva, Pag. 16almeno da quello che ci risulta, formalmente iniziato un percorso per la rimozione di questi rifiuti.
  Un'ultima questione. Volevo capire se avete degli accordi o delle convenzioni, o comunque se vi siete rapportati con l'ASL competente, viste – lo ripeto – le quantità di diossina che sono state sprigionate nell'aria e considerato il fatto che credo che nel territorio limitrofo ci siano terreni oggetto di coltivazione, se avete pensato a rilievi su questi terreni e se avete pensato di mettere in atto una sorta di screening preventivo per la popolazione residente in quell'area, proprio per tutelarne la salute.

  ANDREA DE PRIAMO. Per quanto riguarda il tema dell'incendio di Mezzocammino, vorrei ricordare, anche se l'assessore lo sa, anche ai colleghi, che in precedenza dei fondi erano stati stanziati preventivamente per la riqualificazione anche della piazza, che è un tema collegato, ma purtroppo furono definanziati nel 2018, se non sbaglio. Vorrei chiedere all'assessore intanto se è al corrente del fatto che anche in Campidoglio è stata richiesta una commissione ambiente, perché giustamente la presidente del municipio si sta rivolgendo, e fa bene, anche alle commissioni parlamentari e al Governo, ma chiederei che anche gli organi prettamente competenti, quindi Roma Capitale, attivino i loro strumenti. Infatti, mi risulta richiesta da più di un mese una commissione ambiente da parte di alcuni consiglieri capitolini sul tema ambiente e urbanistica perché, come abbiamo ben compreso, non solo oggi ma anche nelle precedenti audizioni, c'è tutto un tema di messa in sicurezza, ma anche di dare una prospettiva futura, perché chiunque passi lì davanti oggi vede uno scenario di guerra. È una cosa impressionante. C'è una piazza vuota. Quindi, dobbiamo immaginare alcune centinaia di cittadini che tutti i giorni, non si sa per quanto, si affacciano sul nulla, su uno scenario bellico. È vero che l'importo è ingente, quello che servirà per le operazioniPag. 17 di cui ha parlato l'assessore, un importo quantificato in circa due milioni e mezzo di euro, però io credo che l'amministrazione capitolina, in collaborazione – fa bene a farlo e noi non dobbiamo sottrarci – con tutti gli altri enti, locali, regionali e statali, come il Governo e come le commissioni parlamentari, debba dare una prospettiva più chiara di quanto è avvenuto in questi primi giorni.
  Per quanto riguarda il tema più ampio del piano rifiuti, vorrei capire – le chiedo eventualmente di inviarci poi la documentazione, perché sinceramente non l'ho compreso neanche dall'audizione del sindaco – qual è l'impegno di Roma Capitale e come si evidenzia, in questo periodo e in questa fase, sulla raccolta differenziata, sull'aumento della percentuale di raccolta differenziata – quindi quali piani, quali progetti si stanno portando avanti – e anche rispetto al tema dell'impiantistica. Al riguardo, si parla sempre del tema, giustamente, della chiusura del ciclo dei rifiuti, ma Roma ha una peculiarità che è anche quella di una carenza di impiantistica, ad esempio, sull'umido e su tutte le frazioni o, comunque, su buona parte delle frazioni che vengono differenziate, mi sembra che nel piano qualcosa ci sia, ma non ho aggiornamenti. Come sa l'assessore Alfonsi, fino a un anno e mezzo fa potevo fare questo tipo di verifiche direttamente da consigliere capitolino, ma oggi da senatore e anche in questo caso da cittadino romano mi sfugge, sinceramente, qual è l'azione in campo sia per rafforzare e andare sulla raccolta differenziata verso gli obiettivi europei e gli obiettivi che ci siamo dati a livello nazionale, sia per l'impiantistica necessaria, perché aumentare la differenziata ma poi non avere una buona capacità di trattamento e di riciclo in loco rischia di essere non un lavoro inutile, ma sicuramente un lavoro incompleto.

Pag. 18

  PRESIDENTE. Non essendovi altre richieste di intervento, do la parola all'assessore Alfonsi per la replica.

  SABRINA ALFONSI, assessore all'Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale. Grazie. Rileggendo velocemente alcune parti e alcune delle domande fatte all'inizio, posso dirvi che sono nella relazione, quindi le potete vedere. In particolare, dal 2021 iniziano le segnalazioni e vi è immediatamente, nel mese di marzo, una diffida ad adempiere alla rimozione dei rifiuti nei confronti del privato. La situazione è complicata perché, in realtà, sono strutture private, per cui vi è una serie di atti, quelli che, per di più, stiamo rifacendo in questo momento. Noi non possiamo fare le analisi – questo per rispondere alla seconda domanda sulle analisi dei rifiuti – finché non siamo nelle condizioni, con un'ordinanza del sindaco, di entrare, di valutare i rifiuti e di fare le analisi specifiche. Però, c'è immediatamente un intervento da parte dei dipartimenti, che nella relazione trovate in modo dettagliato.
  Per quanto riguarda i rapporti, i rapporti sono costanti sia con il professor Gualtieri in qualità di sindaco, che con il professor Gualtieri in qualità di commissario, con due strutture che lavorano per le due figure che ricopre. L'attuazione del piano dei rifiuti viene svolta attraverso la delega del mio assessorato e rispetto al lavoro che si sta facendo sugli impianti – qui rispondo anche al senatore De Priamo – l'impegno di Roma Capitale è abbastanza evidente, nel senso che nel momento in cui è stato realizzato e scritto il piano dei rifiuti, in poco meno di due anni sono state chiuse tutte le conferenze di servizi per tutti gli impianti previsti ad oggi nella prima fase del piano dei rifiuti e sono tutti in gara. Due anni tutti quanti noi che frequentiamo le pubbliche amministrazioni sappiamo bene che rappresentano un tempo assolutamente breve. Basta guardare gli ultimi dieci anni a Roma, nei quali non si è riusciti a Pag. 19trovare neanche un luogo per fare un impianto, qualunque esso sia. Quindi, credo che sia di tutta evidenza il lavoro che sta facendo Roma Capitale.
  Come diceva il senatore De Priamo, la raccolta differenziata sta assolutamente migliorando, per tre motivi. Il primo motivo è che, quando noi siamo arrivati, si lasciavano 2 mila tonnellate di rifiuti a terra. Come sapete, quando il rifiuto tocca terra anche il miglior rifiuto diventa indifferenziato, quindi la raccolta differenziata aveva livelli bassissimi, perché c'era una raccolta complessiva che era una raccolta pessima. Oggi siamo in una situazione, il secondo livello, di raccolta normale con lo svuotamento dei cassonetti, per cui è aumentata la raccolta differenziata già solo per questo passaggio. Il secondo motivo è il lavoro che stiamo facendo di risistemazione di tutta l'azienda AMA e soprattutto dei servizi. Noi abbiamo ridisegnato con AMA le raccolte, abbiamo sostituito alcuni tipi di raccolta laddove il servizio non funzionava, per esempio facendo la raccolta porta a porta di comunità con delle domus. Vi faccio l'esempio di un luogo dove forse passiamo tutti, quindi anche ben visibile, che è quello di Borgo, dove c'era una pessima raccolta differenziata, mentre oggi c'è un servizio assistito, con una domus, per dodici ore nelle ventiquattro della giornata, per cui anche lì la raccolta è migliorata grazie al sistema di raccolta. Il terzo motivo è l'impiantistica. Il senatore De Priamo parlava dell'umido, ebbene l'umido è uno dei primi punti che vengono trattati all'interno del piano dei rifiuti. Sono in gara i due biodigestori anaerobici per i quali sono state chiuse le conferenze di servizi, che tratteranno 100 mila tonnellate l'uno di umido, e sarà proprio l'inizio del cambiamento epocale – lasciatemi usare questo termine – per la nostra città. Oggi paghiamo l'umido perché sia trattato, per cui c'è un costo economico e, da assessore all'ambiente, ancora di più un costo Pag. 20ambientale, perché noi lo mandiamo a Padova, quindi tutti questi spostamenti producono emissioni che sono insopportabili rispetto al tema ambientale. Dunque, l'umido verrà trattato nella nostra città, nei nostri impianti e sottolineo l'importante passaggio dagli impianti privati agli impianti pubblici. Roma ha sempre avuto a che fare con una filiera di impianti privati che hanno messo spesso in difficoltà la città. L'unico impianto pubblico, l'ex TMB Salario, ha preso fuoco durante la consiliatura Raggi nel 2018. Quindi, avere degli impianti pubblici, per di più impianti di economia circolare, insieme all'impianto di termovalorizzazione, porta sicuramente a questo miglioramento.
  Vorrei rispondere a un'altra domanda precisando – forse sono stata poco chiara – che non c'è stata nessuna collaborazione da parte del proprietario di Mezzocammino. Nessuna collaborazione, anzi. Quindi, chiaramente questo non ha potuto portare a dei tavoli. Noi abbiamo i tavoli con le altre istituzioni e – qui rispondo all'ultima domanda – la scelta delle precauzioni da mettere in campo nei giorni dopo l'incendio è stata assunta all'interno del tavolo con ARPA, con l'ASL, con i vigili del fuoco e con tutti i dipartimenti responsabili.
  Preciso, inoltre, onorevole Giuliano, che sono stati effettuati i controlli sulla parte agricola e sulle produzioni proprio al fine di verificarne la salubrità e i dati ci hanno rassicurato, perché paradossalmente una giornata abbiamo avuto un forte picco di alcune polveri che sono andate immediatamente scendendo e avevamo fatto un raggio d'azione molto ampio, come facciamo in questi casi, pari a sei chilometri. I due incendi di Malagrotta, per la posizione, ma anche per il vento e per la vicinanza al mare, per una serie di fattori ambientali avevano prodotto polveri per giorni consecutivi, tant'è che lì avevamo tolto tutti i restringimenti, salvo quelli agricoli legati al consumo delle Pag. 21produzioni circostanti e avevamo ridotto a mano a mano il raggio d'azione, tant'è che l'ultima ordinanza del sindaco dai sei chilometri era arrivata a tre chilometri e poi a un chilometro. In questo caso, invece, non c'è stata la necessità.

  PRESIDENTE. Faccio io una domanda, senza alcun tipo di polemica. È nei poteri del sindaco l'emanazione di un'ordinanza per tutelare la salute pubblica? Ci sono anche rifiuti pericolosi all'interno di questi ambienti, quindi mi chiedo se il sindaco ne era informato, avrebbe potuto emettere un'ordinanza e chiedere lo sgombero e la messa in sicurezza, anche perché non è che eravamo in mezzo a un campo. Abbiamo visto nella nostra esperienza anche altre realtà dove vengono sversati rifiuti in mezzo a campi, ma lì era proprio adiacente a una palazzina, con cinquantaquattro appartamenti e, quindi, svariate famiglie. Quindi, mi chiedevo solo questo, se è nei poteri del sindaco emettere un'ordinanza a tutela della salute e far sgombrare in breve tempo. È una questione meramente tecnica.

  SABRINA ALFONSI, assessore all'Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale. Assolutamente, il sindaco ha due poteri che gli vengono dagli articoli 50 e 54 del testo unico degli enti locali, l'articolo 50 attiene alle emergenze sanitarie o all'igiene pubblica, a carattere evidentemente solo locale, mentre l'articolo 54 riguarda la materia dell'ordine pubblico. In tutti e due i casi ci deve essere, però, evidenza, non è il sindaco che può decidere che c'è un tema sanitario, ma deve essere la ASL, dopodiché il sindaco fa l'ordinanza. Ci deve essere un rapporto della polizia, dei vigili, delle forze di sicurezza, dopodiché il sindaco fa l'ordinanza. Queste due ordinanze le stiamo studiando ora, per procedere con un'ordinanza che ci permetta di accelerare il tema della rimozione dei rifiuti del privato.

Pag. 22

  PRESIDENTE. Solo un'ultima questione. Dalle testimonianze che abbiamo raccolto quando siamo andati in loco ci dicevano che questi ambienti dovevano essere aperti per fungere, se non sbaglio, da parcheggio per la piazza sovrastante ed erano anni che lo chiedevano, ma non erano mai stati aperti. Dunque la non collaborazione da parte del privato avveniva probabilmente già da mesi, se non da anni.

  SABRINA ALFONSI, assessore all'Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale. Dal 2021. La parte amministrativa del comune di Roma è dal 2021 che cerca di sollecitare.

  PRESIDENTE. Grazie assessore. Prego, senatore Lorefice.

  PIETRO LOREFICE. Grazie, presidente. Lei ha parlato di una diffida ad adempiere del marzo 2021. Le chiedo se è possibile che la Commissione acquisisca tale documentazione. Per quanto riguarda l'ASL, le chiedo se può fornire alla Commissione la copia di tutti gli atti e le comunicazioni che avete avuto – dal vostro insediamento, ma anche prima, fino ad oggi – sul tema dei rifiuti – in particolare agli abbruciamenti – ed eventuali attività fatte dall'ASL, anche su vostro input, relativi al contesto rifiuti, a Malagrotta, a Mezzocammino... Vorrei conoscere il rapporto che c'è tra voi e l'azienda sanitaria locale su questo tema, in modo che abbiamo la possibilità di ricostruire come si sono attivati i rapporti di leale collaborazione tra gli enti e in che modo si è cercato, assieme, di risolvere la questione. Un'ultima cosa, e chiudo, relativa all'Istituto superiore di sanità e agli eventuali ministeri correlati. Le chiedo se avete avanzato eventuali richieste di indagini epidemiologiche su area vasta, visto che sul tema Malagrotta è emersa la tematica relativa alle emissioni «fuggitive», che fuggitive non sono, con inquinamento delle falde, con inquinamento dell'aria, Pag. 23con fuoriuscita di percolato e relative contaminazioni. Le chiedo, quindi, se ci sono state delle azioni con i ministeri competenti e se sono state sollecitate delle azioni per indagini epidemiologiche puntuali con ministeri e Istituto superiore di sanità.

  PRESIDENTE. Prego, assessore Alfonsi.

  SABRINA ALFONSI, assessore all'Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale. Sicuramente vi mandiamo tutto. Le unità sanitarie locali sono diverse, perché sono due ASL completamente diverse tra Malagrotta e Mezzocammino, quindi sono due rapporti staccati. Per quanto riguarda la domanda relativa a Malagrotta, il commissario di Governo Vadalà ha tutti i dati, sicuramente molto più aggiornati di noi e molto più inerenti. Senza polemica, come avete detto fino adesso, ricordo che questa vicenda inizia nel 2021, quindi con la consiliatura precedente. Lo dico veramente senza polemica, ma semplicemente per ricordarlo.

  PRESIDENTE. Avevo fatto questa domanda tecnica perché, fra l'altro, il sindaco Gualtieri è anche commissario, con poteri speciali, e non so tecnicamente se questi poteri speciali prevedono di poter intervenire senza dover avere, per forza di cose, una documentazione da parte dell'ASL. La mia domanda non era tanto per quello che è accaduto, perché ormai i rifiuti sono bruciati, peraltro mi sembra che ci sia la bonifica in questi giorni e la messa in sicurezza, ma la mia preoccupazione è che ci possano essere altre situazioni simili, come ci indicano alcune testimonianze, che poi andranno verificate, dei cittadini. La mia domanda è tesa a capire se, in quel caso, il commissario possa quantomeno intervenire o se sono necessari passaggi tecnici, che poi si traducono in lungaggini – tanto la collaborazione dei privati non c'è mai, perché è ovvio che loro svolgono un altro Pag. 24tipo di ruolo – rischiando che, nel frattempo, si verifichino altri fenomeni simili. Quindi, mi chiedo se il commissario, con i suoi poteri speciali, possa mettere in sicurezza i siti prima che possano bruciare, ormai su Mezzocammino quello che è stato fatto lo vediamo tutti, ma sui nuovi siti che potrebbero esserci, che sono stati segnalati o rispetto ai quali ci sono testimonianze. Questa era la mia domanda tecnica.

  SABRINA ALFONSI, assessore all'Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale. Adesso noi ci stiamo focalizzando su quel caso, però di incendi così, ahimè, non ce n'è soltanto uno. Nel caso di via Palmiro Togliatti, il sindaco e commissario ha fatto un'ordinanza, ma c'era evidenza sull'ordine pubblico, quindi con l'articolo 54.

  PRESIDENTE. Grazie. Non essendovi altre richieste di intervento, ringrazio l'assessore Alfonsi e dichiaro chiusa l'audizione.

Audizione del presidente della provincia di Pesaro e Urbino, Giuseppe Paolini.

  L'ordine del giorno reca l'audizione del presidente della provincia di Pesaro e Urbino, Giuseppe Paolini, che ringrazio per la presenza. Il presidente Paolini è accompagnato dal dottor Michele Ranocchi, direttore dell'assemblea territoriale d'Ambito (A.T.A.) rifiuti di Pesaro e Urbino, e dal dottor Andrea Pacchiarotti, dirigente della provincia di Pesaro e Urbino. Avverto il nostro ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterrà opportuno, consentendo la Commissione, i lavori potranno proseguire in seduta segreta. Ricordo che in tal caso, per la parte di seduta sottoposta a regime di segretezza, saranno sospesi tutti i collegamentiPag. 25 da remoto, che saranno tempestivamente riattivati alla ripresa della seduta libera.
  L'audizione odierna rientra nell'ambito dell'approfondimento avviato, per decisione dell'ufficio di presidenza del 20 dicembre scorso, sulla discarica di Riceci, nella provincia di Pesaro-Urbino.
  Ricordo che la Commissione è chiamata a svolgere indagini atte a far luce sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, con particolare riguardo alla verifica di comportamenti illeciti nell'ambito della pubblica amministrazione centrale e periferica, ovvero dei soggetti pubblici o privati operanti nella gestione del ciclo dei rifiuti, con l'obiettivo specifico di individuare eventuali connessioni tra tali attività illecite e altre attività economiche, nonché con riferimento alla destinazione e utilizzo dei fondi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza in campo ambientale.
  Ricordo, inoltre, che la Commissione intende acquisire elementi di conoscenza utili alla verifica della sussistenza di attività illecite relative alla gestione dei servizi di trattamento, smaltimento e recupero dei rifiuti da parte di soggetti pubblici o privati nonché ai relativi sistemi di affidamento, ovvero alle attività di bonifica dei siti inquinati a seguito del mancato rispetto della normativa vigente in materia ambientale.
  Prima di cederle la parola per lo svolgimento della sua relazione, presidente Paolini, un commissario voleva porle alcune domande, perché dopo dovrà collegarsi con un'altra Commissione, dunque le farebbe le domande in anticipo, poi lei avrà modo di rispondere.

  GIUSEPPE PAOLINI, presidente della provincia di Pesaro e Urbino. Va bene.

  PRESIDENTE. Do la parola all'onorevole Borrelli.

Pag. 26

  FRANCESCO EMILIO BORRELLI. Grazie presidente, mi scusi per questo disagio. Io vorrei fare alcune domande al presidente, così potrà rispondere anche durante la sua relazione. Vorrei sapere quando è venuto a conoscenza del progetto della discarica di Riceci e se c'è secondo lui un interesse pubblico alla sua realizzazione. I sindaci dei comuni di Pesaro e Urbino hanno mai comunicato formalmente un loro interesse o la loro volontà ai fini della realizzazione dell'opera? È vero che il sindaco di Petriano le avrebbe detto – era scritto sui giornali – che voleva «rompere le scatole» sulla discarica? Traduco, perché non l'ha detto così sui giornali. Infine, secondo lei, la società Marche Multiservizi multiutility, di cui la provincia è socia, perché non ha messo in piedi un proprio progetto? Ha aderito a una proposta terza, versando 2 milioni 900 mila euro per comprare una quota di Aurora srl, valutata 20 mila euro – abbiamo fatto la verifica – nel registro delle imprese, per poi impegnarsi nell'acquisto completo della società per 25 milioni di euro complessivi, impegnandosi verso una società privata che non ha nulla a che fare con questo territorio e, soprattutto, ha una compagine sociale – anche questo è stato verificato – contenente soci di San Marino non tracciabili, con un amministratore delegato ultraottantenne. Si tratta di una società che non ha nessuna competenza e professionalità nella gestione dei rifiuti, essendo una società costituita recentemente. Non crede che sia alquanto opaca questa operazione economica e che ci sia un tentativo di favorire imprenditori privati con risorse della Marche Multiservizi? Infine, un'ultima chiosa. La provincia avrebbe potuto chiudere il procedimento – ce lo ha detto l'altra volta l'assessore regionale – nei 180 giorni previsti dalla legge, con parere negativo, visto che i proprietari non avevano consegnato i documenti nei termini dati dalla stessa provincia. Perché, invece, è stata accordata una proroga di Pag. 27ulteriori 180 giorni ai richiedenti? Ho completato. Ringrazio tutti e il presidente.

  PRESIDENTE. Grazie onorevole Borrelli, adesso lasciamo svolgere al presidente Paolini la propria relazione.

  GIUSEPPE PAOLINI, presidente della provincia di Pesaro e Urbino. Innanzitutto ringrazio anch'io – non so se mi sente – l'onorevole Borrelli. Sarò brevissimo, anche perché preferisco rispondere alle eventuali domande. Prima di affrontare la situazione, vorrei fare una precisazione personale sul mio modo di intendere e di vivere l'ambiente. Sono sindaco di un piccolo paese di 600 abitanti in provincia di Pesaro e Urbino. Un paese dove la cultura contadina è sempre stata in primo piano; un paese che – Borrelli lo sa – ha dato i natali al «biologico» in Italia. La prima realtà di «biologico» in Italia nasce a Isola del Piano e mi vede tra i soci fondatori. Ho quindi un rispetto per la tutela dell'ambiente abbastanza sviluppato. È una mission che ho sempre tenuto sulla giusta rotta. C'è anche un'altra cosa che vorrei dire. Noi dei piccoli comuni dell'entroterra, dei borghi, oltre che subire una continua violenza con servizi che ci vengono portati via, ci sentiamo sempre dire «Ripopoliamo i borghi, ripopoliamo l'entroterra, diamo aiuti ai borghi». Alcuni anni fa, mio nipote, che era un ragazzino, mi disse: «Nonno, la gente è strana, vanno via dalle campagne per stare nelle periferie delle città, abbandonano tutti i paesi e poi si accorgono che hanno tanti rifiuti da smaltire e li riportano nei paesi dove abitavano loro». Ecco, credo che Riceci sia uno degli esempi lampanti di come un paese – un paesone – e una valle che comunque ha la sua importanza e la sua bellezza possano essere deturpati da un impianto del genere. Questo impianto venne presentato – poi rispondo, onorevole Borrelli – alla provincia il 6 febbraio 2023 e, parlo dal punto di vista politico, Pag. 28il 23 giugno del 2023 il consiglio provinciale ha espresso un voto negativo nei confronti di questa discarica. Anzi, visto che c'era un'ambiguità sulle distanze che dovevano tenersi dai centri abitati o dai gruppi di case, concludiamo mandando una richiesta alla regione Marche sulla giusta interpretazione delle distanze, cioè se erano da intendersi i 500 metri o i 2 mila metri. Abbiamo mandato la prima richiesta il 27 giugno, la seconda l'abbiamo mandata il 13 luglio, la terza l'abbiamo mandata il 22 gennaio 2024 e non abbiamo mai avuto risposta. Dopodiché noi abbiamo dato parere negativo. Vengo alle domande poste dall'onorevole Borrelli. Cominciamo dal sindaco di Petriano. È vero che con il sindaco di Petriano – molte notizie che arrivano sui giornali sono da prendere sempre con il virgolettato, però io mi assumo le mie responsabilità – un giorno ci siamo visti e mi ha detto: «Mi sta capitando una cosa che potrebbe essere interessante, una discarica in una zona ai confini con Urbino, e mi hanno prospettato un compenso molto molto interessante». Poi c'è stata una serie di attività: alcune società – non so chi – hanno contattato anche gli agricoltori del posto, offrendo un prezzo molto interessante per l'acquisto dei terreni. Dopodiché il sindaco mi ha detto che si è schierato contro, con una delibera che ha fatto anche lui come consiglio provinciale, perché ha detto che credeva che fosse una cosa molto più piccola. Intanto però si era messo in moto un iter, perché c'erano stati contatti con dei proprietari di terreni che erano disposti a vendere eccetera. Poi c'è stata – lo diceva Borrelli – questa società Aurora che io non conosco; non conosco chi sia il responsabile, il titolare, l'amministratore eccetera. C'è stata da parte di Marche Multiservizi l'acquisizione di alcune quote di Aurora. Quando si parla di provincia, sembra che noi abbiamo il 50 per cento di Marche Multiservizi, ma noi abbiamo l'8 per cento. Certo, è una quota importante, però Pag. 29comunque abbiamo pochissimo, perché il resto è diviso tra gli altri comuni, pur rimanendo la Marche Multiservizi a maggioranza pubblica. Quando abbiamo saputo che era stata acquistata una quota della società Aurora da parte di Marche Multiservizi, poco dopo il rappresentante della provincia all'interno di Marche Multiservizi ha dato le dimissioni ed è subentrato un altro. Ha dato le dimissioni perché richieste, eventualmente, io della questione non ero minimamente a conoscenza, per quello che mi compete.
  Per quanto riguarda il fatto che Urbino o Pesaro mi abbiano chiesto o abbiano detto che erano interessate, io non ho avuto nessuna pressione dal comune di Pesaro e non ho avuto nessuna pressione dal comune di Urbino, se non per il fatto che il sindaco di Urbino era anche vicepresidente della provincia e che il territorio di Urbino è confinante con il comune di Petriano, dove c'era questa discarica. Questa è la posizione personale e la posizione politica che abbiamo tenuto come provincia. Per quanto riguarda, invece, il fatto che noi abbiamo dato una proroga, noi come provincia non abbiamo dato nessuna proroga. Io credo che ci siano delle frasi che hanno un giusto significato in italiano. Noi sappiamo che c'è la società Aurora che fa un ricorso al TAR contro la regione, poi veniamo a sapere che vengono fatti incontri a dicembre tra la società Aurora e il genio civile della regione Marche. Noi aspettavamo di chiudere – mi sembra che fosse il 20 gennaio – con la conferenza di servizi, avendo già acquisito dei pareri e delle informazioni da questa società. In data 3 gennaio 2024 ci arriva una lettera dalla regione Marche, firmata dal dirigente del settore Lucia Taffetani, che è sotto la giurisdizione e il controllo dell'assessore che ha detto che loro non hanno dato l'autorizzazione. La lettera, in un passaggio, dice: «Considerato in quanto specifica del settore del genio civile [...] la nuova Pag. 30proposta avanzata dalla ditta di estendere il piano di indagine iniziale prodotto, interessando l'area vasta coinvolta per la discarica di strumentazione geotecnica per il monitoraggio dell'intera zona per quattro mesi, a partire dal 2024». Questo per me ha un significato ben preciso. Noi non avevamo tutta la documentazione, c'è poi stata la sospensione da parte della società Aurora del ricorso che aveva presentato al TAR contro la regione Marche. Noi non abbiamo concesso nessuna proroga, abbiamo solo permesso altri quattro mesi di sondaggi – che devono fare e che sono stati autorizzati dal genio civile – dopodiché quando finiranno avremo tutta la documentazione e, quindi, esprimeremo il nostro parere. Per quanto riguarda il proseguimento, noi abbiamo indetto una conferenza interlocutoria, che convocheremo entro la fine di questo mese, proprio perché abbiamo acquisito una serie di dati tecnici che ci permette di dire quale può essere il nostro giudizio nei confronti di questa discarica.
  Chiudo il mio intervento dicendo che sento tanti discorsi in giro, tante notizie, tuttavia a me interessano poco le disquisizioni politiche preelettorali o postelettorali. Sono una persona che crede in una cosa ben precisa: io ho assunto un impegno morale, mio personale, di tutela di quella zona e degli abitanti di quel posto. Poi, se questo va a influire o meno sulle elezioni, a me interessa ben poco.
  Un'ultima cosa. La settimana scorsa alcuni cittadini di quella zona mi avevano avvisato che c'erano dei vigilantes. Io sono andato una mattina ed effettivamente ho notato che c'erano delle persone che vigilavano su dei calanchi. Non so se sapete cosa sono i calanchi. Sono dei terreni dissestati, quindi francamente non so su cosa vigilassero. Ho parlato con uno di questi e mi ha detto che c'era della gente che faceva manifestazioni. Io gli ho detto: «La gente fa una manifestazioni? Ci Pag. 31sono manifestazioni di trattori in tutta Europa, io qua ci sono io che mi sono fermato e poi vedo solo voi». Per cui, reputo questa una cosa abbastanza banale e assurda. Infatti, sono uscito anche con un articolo sui giornali e ho avvisato le autorità preposte su questo. Poi se Borrelli voleva sapere se io fossi a conoscenza di una serie di questioni, io, onorevole Borrelli, so bene – se questa è la domanda precisa – cosa si muove dietro i rifiuti. Non per niente da vent'anni sono in alcune associazioni che lottano contro la mafia, ho un bene confiscato a Isola del Piano... grazie, onorevole Borrelli.

  PRESIDENTE. Se sa cosa si muove dietro i rifiuti, ce lo dica. Noi siamo una Commissione d'inchiesta. Se lo sa, ce lo dica. Noi siamo qui apposta.

  GIUSEPPE PAOLINI, presidente della provincia di Pesaro e Urbino. Io volevo solo dire... noi abbiamo una realtà che ha una raccolta differenziata elevata. Siamo passati dal 40 per cento al 70-72 per cento. Allora dietro i rifiuti, non quelli di Pesaro... era maliziosa la domanda che mi faceva l'onorevole Borrelli... sappiamo che ci sono organizzazioni mafiose che si sono mosse... come nella Terra dei fuochi o quant'altro... .

  PRESIDENTE. Va bene, ho capito. Rientriamo nel tema. Io una cosa non ho capito. Lei è presidente della provincia, la provincia ha l'8 per cento della società Marche Multiservizi, Marche Multiservizi acquista una parte della società Aurora e lei ha detto prima che non lo sapeva?

  GIUSEPPE PAOLINI, presidente della provincia di Pesaro e Urbino. Non lo sapevo. Non lo sapevo.

  PRESIDENTE. Questa è nuova.

Pag. 32

  GIUSEPPE PAOLINI, presidente della provincia di Pesaro e Urbino. Non lo sapevo.

  PRESIDENTE. Mi perdoni, se la provincia ha una parte di Marche Multiservizi, ci sarà un consiglio di amministrazione...

  GIUSEPPE PAOLINI, presidente della provincia di Pesaro e Urbino. Certo, c'è un consiglio di amministrazione, ma il mio consigliere non me l'ha detto. Quando l'ho appreso, gli ho fatto dare le dimissioni.

  PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre questi o formulare osservazioni.

  SILVIA FREGOLENT. Signor presidente, anch'io avrei posto la sua stessa domanda. Se lei nel consiglio d'amministrazione ha un suo rappresentante e ha votato, ha fatto bene a chiedere le dimissioni di quel rappresentante. La prossima volta si assicuri che il rappresentante, oltre a votare, poi le comunichi la votazione. Devo dire la verità, non ho mica capito la sua posizione questa mattina, sarà un mio limite di cognizione. Lei è partito dicendo che le avevano chiesto una discarica... .

  GIUSEPPE PAOLINI, presidente della provincia di Pesaro e Urbino. No, non l'avevano chiesta a me.

  SILVIA FREGOLENT. No, il sindaco ha proposto una discarica, in quanto c'era un'esigenza. La regione, la scorsa settimana, ci ha raccontato che l'esigenza era parziale, ma lasciamo stare, forse bisognerà fare un confronto all'americana tra i due rappresentanti di regione e provincia. Io, però, non ho capito se lei ha cambiato idea sulla discarica e, quindi, non la autorizzerà, o se invece continuerete ad andare avanti. Questa non è una questione da poco. A parte che chi le parla pensa che Pag. 33le discariche siano ottocentesche – neanche novecentesche – e che oggi ci sono altri strumenti, tipo i termovalorizzatori, per fare le cose che fanno le discariche, o altri impianti di trattamento, per fare l'economia circolare vera e propria. Al netto di questo, però, sono stati spesi 3,2 milioni di Marche Multiservizi fino ad oggi per questa benedetta discarica. Capisce che, avendo lei l'8 per cento di questi 3,2 milioni, come responsabilità, temo che, in caso di repentino cambio di opinione non motivato dal fatto che c'era un'esigenza ed è venuta meno, ci devono essere altre soluzioni – sono state trovate altre discariche, non c'è un'esigenza di gestione di rifiuti, eccetera – qualcuno, tipo la Corte dei conti, chiederà conto al settore pubblico di questi soldi spesi inutilmente. Non si spendono 3,2 milioni e poi si torna indietro dicendo che non c'era bisogno e che qualcuno si è sbagliato, perché sono soldi pubblici, di una società, come tutte le multiutility, in parte privata e in parte pubblica. Dunque, tornare indietro non credo sia così facile, a meno che non sia comprovato che siano cambiate le esigenze. Ma allora perché autorizzare una discarica prima?
  Io, però, non ho capito la posizione della provincia. Devo essere forse distratta stamattina, perché veramente, nella sua ricostruzione dei fatti, capendo la partenza non ho compreso qual è il punto d'arrivo.

  GIUSEPPE PAOLINI, presidente della provincia di Pesaro e Urbino. La posizione della provincia non è cambiata. Noi riceviamo il 6 febbraio 2023 il progetto, che è stato presentato dalla società Aurora. Come le dicevo – marzo, aprile e maggio, tre mesi – a giugno, come consiglio provinciale, votiamo «no» alla discarica. Quella era una società, Aurora, di San Marino che aveva visto e individuato in quel territorio una discarica. Noi votiamo «no» alla discarica. Per cui, la nostra posizione non è mai cambiata. Poi c'è un periodo in cui occorre dare delle Pag. 34autorizzazioni, si aspettano tutte le autorizzazioni, per poi, alla fine, dire se, nel rispetto della legge, c'è la possibilità di aprirla oppure no. Ma io, politicamente, rimango per il «no».

  SILVIA FREGOLENT. Non voglio fare un'interlocuzione personale, però delle due l'una: se lei ha votato «no», Marche Multiservizi dove lei ha l'8 per cento, non aveva nessuna autorizzazione ad andare verso un'altra parte. Delle due l'una. Se avete votato «no» e c'è uno nel consiglio di amministrazione... Sono stata anch'io in provincia. Non è che i parlamentari vengono calati dall'alto. Abbiamo autorizzato in provincia di Torino un termovalorizzatore. Come dice lei, so cosa c'è dietro i rifiuti. Posso dirglielo, presidente? So cosa c'è dietro i rifiuti, come tutti qua. Ma non può venire a dire che avete votato «no» e che il vostro rappresentante, senza aver avuto un mandato politico, fa completamente una cosa diversa per Marche Multiservizi, che è pubblica, perché questo, allora, autorizza lei a denunciare Marche Multiservizi in tribunale. Scusi, se hanno fatto due cose completamente diverse rispetto alla politica, c'è qualcosa che non va. Poniamo il caso che menta l'assessore regionale. Ha detto esattamente l'opposto neanche la scorsa settimana. Quindi, c'è un elemento di incongruità tra come ha agito Marche Multiservizi e quello che lei oggi ha detto su un «no» così perentorio. Se era così perentorio non ci doveva neanche essere una mezza autorizzazione per fare un carotaggio, perché se è «no», è «no». Non è possibile che dal «no» siamo arrivati a 3,2 milioni. C'è una divergenza completa tra il «no» e i 3,2 milioni di euro.

  PRESIDENTE. Se vuole possiamo raccogliere altre domande, altrimenti può rispondere prima a questa.

  GIUSEPPE PAOLINI, presidente della provincia di Pesaro e Urbino. No, no, raccolga le domande.

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  RACHELE SILVESTRI. Signor presidente, mi volevo ricollegare alla domanda che ha fatto la senatrice Fregolent. Anch'io questa mattina non sono riuscita a capire molte cose. Innanzitutto, come diceva lei, il fatto che c'è stata una delibera di Marche Multiservizi nel dicembre 2022 con la quale, all'unanimità, è stata seguita questa procedura che ha portato all'acquisizione di Aurora, con l'assegnazione di tutti i soldi che sono stati detti, però la provincia dice «no». A questo punto, bisogna capire – come giustamente ha detto la senatrice Fregolent – a chi è stato dato mandato per votare all'unanimità questa delibera? Questa persona, questo consigliere da solo ha preso la decisione di dare autorizzazioni? Quindi, la provincia non è stata messa a conoscenza della cosa. Inoltre, il fatto che – come è stato detto – è stato smentito l'assessore Aguzzi sul fatto che non è stata data neanche una proroga. L'assessore nell'audizione della scorsa settimana aveva detto che la provincia aveva dato una proroga di sei mesi, cosa che mi pare adesso lei abbia smentito. Io, però, volevo fare un'altra domanda. Mi deve dare una smentita per una cosa che mi è stata riferita. Le chiedo se, prima dell'arrivo di Aurora srl, i terreni dove dovrebbe sorgere la discarica erano stati già opzionati per l'acquisto da parte di Marche Multiservizi, dunque se, prima dell'acquisto da parte di Aurora, Marche Multiservizi aveva già opzionato quei terreni al fine di acquistarli. C'era già questa opzione di acquistarli da parte di Marche Multiservizi senza Aurora? Questa è la mia domanda.

  CARMELA AURIEMMA. Innanzitutto, vorrei riprendere un suo passaggio quando dice che la provincia ha più volte scritto alla regione per chiedere un parere per quanto riguarda la compatibilità di questo impianto rispetto alla deroga dei 500 metri piuttosto che 2 mila metri di distanza. Faccio presente che – e questo può aiutare anche la conferenza dei servizi che Pag. 36è in atto – l'assessore regionale, in questa sede, ha detto chiaramente che quella deroga non può essere utilizzata per questo impianto. Quindi, il rappresentante della regione, in maniera ufficiale, ha detto che, in base al piano regionale dei rifiuti della regione, poiché l'impianto è a mille metri, quindi va al di sotto del limite, non è possibile applicare questa deroga. Invito il presidente a mettere agli atti della conferenza il resoconto di questa Commissione, perché, secondo me, c'è stata la risposta che ha chiesto la provincia. Quello che appare – e su noi vorremmo indagare – è che l'individuazione del sito non nasce da una valutazione di pubblica necessità piuttosto che di compatibilità ambientale, ma sembrerebbe quasi una speculazione sui terreni, dal momento che, anche dagli articoli di giornale che ci sono stati indicati, il consigliere di amministrazione sembrerebbe avesse contatti con i proprietari di questi terreni. Se è vero quello che ha detto la collega che mi ha preceduto, sembrerebbe addirittura che questi terreni fossero stati valutati precedentemente da Marche Multiservizi per poi essere, invece, individuati da Aurora. Tra l'altro, presidente, mi viene da dire che se, come giustamente lei rimarca, i livelli di raccolta differenziata sono al 70 per cento, è evidente che una discarica che prevede – leggo qui – 5 milioni di metri cubi di trattamento di rifiuti è una discarica che non nasce per le esigenze territoriali, ma sarà evidentemente un business. A questo punto, vorremmo comprendere l'acquisizione e tutto questo passaggio di soldi pubblici, perché di questo si tratta, attraverso una gestione che, però, anche per quanto riguarda la Multiservizi – lei ha ragione quando dice che avete l'8 per cento – ma ha una quota anche privata. È giusto che i cittadini capiscano come questi soldi pubblici si stanno spendendo, tra l'altro per un impianto che non nasce in rapporto ai bisogni del territorio. Soprattutto, sembra che l'allocazione di questo sito a Pag. 37tutto risponda, tranne che a logiche di compatibilità e di valutazioni serie del sito, quanto piuttosto a speculazioni su terreni e altro. Per questo insistiamo su questo aspetto, che è importante.

  PRESIDENTE. Vorrebbero intervenire i colleghi Lorefice, Simiani e Iaia, però specifico che sono quasi le ore 10. Quando inizierà il Senato, dovremo necessariamente terminare i nostri lavori. Dopodiché, riconvocheremo l'audito in una prossima seduta.

  PIETRO LOREFICE. Signor presidente, la ringrazio per quanto ci ha detto, però poco fa lei ha fatto delle affermazioni, non so se di carattere generale. Ha detto: «So cosa c'è dietro il ciclo dei rifiuti», ha parlato di mafie. Pertanto, se lei ha informazioni più di dettaglio, può chiedere di essere sentito in audizione segreta. Volevo solo che lei puntualizzasse. È un'affermazione generica? Lei è davanti a una Commissione parlamentare di inchiesta, che ha poteri precisi. Quando si fanno determinate affermazioni noi abbiamo il dovere di capire se le sue sono state affermazioni di carattere generico o se ha informazioni più puntuali. Quello che ha detto lei apre eventuali scenari, anche di competenza di questa Commissione.

  GIUSEPPE PAOLINI, presidente della provincia di Pesaro e Urbino. No, è generica. Era un'affermazione di tutto quello che è stato, ma che non c'entra assolutamente niente con queste vicende.

  MARCO SIMIANI. Signor presidente, ho approfondito molto la questione di questa discarica. Ho letto, non solo la stampa, ma anche alcuni documenti che mi sono pervenuti dai colleghi delle Marche. Posso dire questo, vedendo le cose anche da un panorama diverso: oggi la politica, tutta, ha detto «no» a questa Pag. 38discarica e sono in atto – le cose che ha detto il presidente lo confermano – procedimenti che rimangono aperti per questioni, giustamente, legate all'attività di libera impresa, che automaticamente hanno bisogno di essere esaurite nelle loro articolazioni. Procedure che, logicamente, porteranno, poi, alla definizione di una decisione, che però oggi la politica tutta – ripeto, tutta – ha dichiarato in tutte le sue espressioni, sulla stampa e nelle televisioni. Addirittura, ho letto che l'onorevole Borrelli è andato lì con un consigliere comunale e hanno visto insieme ai parlamentari altri parlamentari di centrodestra. Tutta. Oggi c'è una procedura, comunque in atto, che arriverà a una sua definizione.
  Altra cosa è tutta la parte – che secondo noi è quella che ci deve più interessare – che riguarda una società creata dal nulla nella Repubblica di San Marino, con addirittura un amministratore delegato ottantenne. Quella è la cosa che più ci deve interessare. Quello è il tema. Oggi bisogna capire come mai Marche Multiservizi ha stipulato un accordo con una società di San Marino in questo senso. Si parla di amministratori. Rispondo all'onorevole Fregolent, una cosa è nominare un amministratore, una cosa è, poi, avere corrispondenza nell'ambito delle decisioni che quell'amministratore rappresenta, in questo caso la provincia o altro tipo di ente. Non è la stessa cosa. Anche perché, in questo caso, il presidente della provincia ne ha chiesto le dimissioni. Io cercherei di rimanere sulla palla. Non cercherei di arrampicarmi sugli specchi su questioni di vario genere. Rimaniamo sulla palla, cerchiamo di indagare su quello che effettivamente c'è da indagare. Le procedure sono in atto, la politica ha detto chiaramente «no». Credo che su questo si debba portare avanti il nostro lavoro.

  DARIO IAIA. Sarò velocissimo, presidente. Intanto, colpisce il fatto che quasi tutti siano contrari nell'ambito della quota di Pag. 39partecipazione di Marche Multiservizi, così come il sindaco di Pesaro che detiene il 25 per cento, ma il CdA abbia approvato questa delibera. Per cui io, presidente, non so se lo abbiamo già fatto, inviterei all'acquisizione del verbale del CdA di Marche Multiservizi, che dovrebbe essere quello del 12 dicembre 2022, e anche della relativa delibera con cui si è disposta l'acquisizione di queste quote, in maniera tale da entrare nel merito. Il presidente della provincia, che ha l'8 per cento, non ne è a conoscenza; il sindaco di Pesaro è contrario e ha il 25 per cento. Dobbiamo cercare di capire come effettivamente stanno le cose. Chiederei anche l'acquisizione della visura camerale di Aurora e i bilanci relativi alla costituzione di Aurora e la visura dell'autorità di San Marino, di Ecoservizi e i relativi bilanci dalla costituzione, in maniera tale da entrare effettivamente nel merito della vicenda. Altrimenti ci soffermiamo sulle opinioni e non sui dati. Ultima considerazione, mi associo a quanto sostenuto dalla collega Auriemma, nel senso che la regione, per il tramite dell'assessore all'ambiente, ha chiarito come la distanza di questa discarica sia inferiore a 2 mila metri, quindi non sia rispettosa di quanto previsto dalle norme.

  PRESIDENTE. Perfetto. Io mi sono segnato tutto. Faremo un ufficio di presidenza ad hoc su questo. Se qualche altro commissario ritiene necessario acquisire altri documenti che non sono stati nominati, me li può indicare e vedremo di recuperare tutto. Io non farei rispondere ora il presidente Paolini, ma rinvierei alla prossima volta. Ci metteremo d'accordo per una nuova seduta. Adesso iniziano i lavori al Senato e noi non possiamo più andare avanti. Mi spiace.

  GIUSEPPE PAOLINI, presidente della provincia di Pesaro e Urbino. Perfettamente d'accordo, la prossima volta. Stamattina, però, siamo partiti alle 4 da Pesaro, le chiedo solo se si può fare un po' più tardi.

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  PRESIDENTE. Sì, ci mancherebbe altro. Anche in serata, se vuole, o nel pomeriggio. Vedremo di venirle incontro, ci mancherebbe altro. Noi abbiamo sempre un problema, quello di doverci coordinare con i lavori della Camera e del Senato. È sempre complicato e la mattina è l'unico momento, però, ha ragione, lo faremo.

  CARMELA AURIEMMA. Presidente, le chiedo rapidamente, poi se ne potrà occupare l'ufficio di presidenza, se possiamo audire, a questo punto, l'amministratore delegato di Marche Multiservizi.

  PRESIDENTE. Sì, su questo convocheremo un ufficio di presidenza per valutare anche quali altre audizioni svolgere. Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 10.05.