XIX Legislatura

XI Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 24 di Mercoledì 15 maggio 2024

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Nisini Tiziana , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SUL RAPPORTO TRA INTELLIGENZA ARTIFICIALE E MONDO DEL LAVORO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AGLI IMPATTI CHE L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE GENERATIVA PUÒ AVERE SUL MERCATO DEL LAVORO

Audizione di rappresentanti di Gruppo Pellegrini.
Nisini Tiziana , Presidente ... 3 
Di Marco Vincenzo , Direttore risorse umane di Gruppo Pellegrini ... 3 
Rizzetto Walter , Presidente ... 5 

Audizione di rappresentanti dell'Associazione Nazionale per l'Industria e il Terziario (ANPIT):
Rizzetto Walter , Presidente ... 5 
Saponaro Daniele , Segretario generale dell'Associazione Nazionale per l'Industria e il Terziario (ANPIT) ... 5 
Rizzetto Walter , Presidente ... 6 
Saponaro Daniele , Segretario generale dell'Associazione Nazionale per l'Industria e il Terziario (ANPIT) ... 6 
Rizzetto Walter , Presidente ... 6 
Saponaro Daniele , Segretario generale dell'Associazione Nazionale per l'Industria e il Terziario (ANPIT) ... 6 
Rizzetto Walter , Presidente ... 6

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Popolari europeisti riformatori - Renew Europe: AZ-PER-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Italia Viva - il Centro - Renew Europe: IV-C-RE;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE
TIZIANA NISINI

  La seduta comincia alle 15.50.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la resocontazione stenografica e la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti di Gruppo Pellegrini.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul rapporto tra intelligenza artificiale e mondo del lavoro, con particolare riferimento agli impatti che l'intelligenza artificiale generativa può avere sul mercato del lavoro, l'audizione di rappresentanti di Gruppo Pellegrini Spa.
  Ricordo che l'audizione odierna sarà svolta consentendo la partecipazione da remoto in videoconferenza dei deputati, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il regolamento.
  È presente, per il Gruppo Pellegrini, il dottor Vincenzo Di Marco, direttore risorse umane, che ringrazio per la partecipazione e al quale cedo la parola, dopo aver ricordato che la relazione dovrebbe avere una durata complessiva di circa cinque minuti.

  VINCENZO DI MARCO, Direttore risorse umane di Gruppo Pellegrini. Buongiorno a tutti. Grazie per questa opportunità.
  In premessa, vorrei ringraziare il dottor Maserati e la dottoressa Panzera, che hanno contribuito a redigere questo documento, che vi verrà poi messo a disposizione. Sarò quindi breve, così da rispettare i cinque minuti concessimi.
  Per quanto se ne parli sin dalla prima metà del secolo scorso, l'intelligenza artificiale a cui facciamo oggi riferimento è essenzialmente nata nel 2012 con la prima rete neurale profonda, ossia AlexNet. Dal 2012 ad oggi l'intelligenza artificiale ha avuto uno sviluppo esponenziale, circa «dieci per» (fattore logaritmico) per anno. Questo significa che i modelli attuali sono dieci volte più potenti rispetto a quelli dell'anno passato e nei prossimi anni saranno cento, mille volte più potenti rispetto a quelli oggi disponibili.
  Perché questa rivoluzione è diversa dalle altre? Perché per quanto possano essere veloci gli schemi di apprendimento, le mutazioni sociali e le scelte politiche saranno in costante ritardo rispetto allo sviluppo dell'intelligenza artificiale.
  Il primo esempio deflagrante, forse quello più noto è quello di ChatGPT, che in soli due mesi dall'implementazione ha superato i 100 milioni di utenti. Teniamo presente che Google ci ha messo un anno per raggiungere questa soglia e World wide web sette anni.
  I più recenti sviluppi e studi rispetto all'intelligenza artificiale ci dicono che a metà di questo secolo, appena prima della metà di questo secolo si parlerà di intelligenza artificiale umana, il 2040, che è vicinissimo. La prima e più importante comprova arriva dagli investimenti che vengono in questo settore, che sono passati da 20 miliardi di dollari del 2013 a 170 miliardi del 2021.
  La domanda che ci si pone è se questo fattore abbia già interessato il mondo del lavoro oppure no. Secondo me, assolutamentePag. 4 sì. Per quanto poche aziende l'abbiano formalmente integrata nei propri processi, l'intelligenza artificiale è oggi parte integrante dei processi di lavoro e dell'utilizzo delle persone, anche a titolo privato. Circa i due terzi dei colletti bianchi americani ne fanno uso e a livello universitario l'utilizzo è prossimo al 100 per cento, quanto meno nell'utilizzo settimanale.
  È possibile regolamentarla? Sì e no. Il maggior sforzo in questo senso l'abbiamo visto a livello europeo. Purtuttavia, uno dei principali limiti di questo approccio sta nel fatto che i principali fruitori, i principali utilizzatori e i principali produttori di intelligenza artificiale si trovano oltreoceano e gli Stati Uniti hanno deliberatamente deciso di non porre alcun freno allo sviluppo dell'intelligenza artificiale, per non perdere vantaggio competitivo nei confronti della Cina. Inoltre, i tempi necessari a creare una regolamentazione sembrano non essere compatibili con lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, che è decisamente più rapido.
  L'attenzione va posta, infatti, sull'assunto che non si parla di un semplice sviluppo del software. Oggi l'intelligenza artificiale viene sperimentata e innestata su umanoidi, che tendono a replicare quelle che sono le attività umane. Se i trend di sviluppo saranno rispettati, avremo questi umanoidi disponibili prima del 2030.
  Sono i robot la minaccia per il mondo del lavoro? No. La robotica e, in genere, l'automazione industriale sono una sfida che il mondo del lavoro conosce sin dal 1800. La parte più complicata arriverà con gli agenti artificiali, ossia quelle intelligenze artificiali capaci di eseguire interi compiti, dall'inizio alla fine, gestendo anche gli step intermedi. I primi due arrivati sul mercato sono Devin e Polaris. Essi, per la parte delle attività infermieristiche, hanno già mostrato come sia possibile replicare le attività umane, a fronte di un costo orario che è addirittura inferiore al tanto dibattuto salario minimo, ossia 9 dollari l'ora.
  Quali sono gli impatti attesi? Per prevedere le conseguenze di questa straordinaria rivoluzione è utile guardare al passato. In ogni ambito in cui la rivoluzione tecnologica ha consentito un aumento della produttività si è assistito a fenomeni di aumento della domanda, ma anche di crollo dei prezzi e di aumento dei tassi di occupazione, che sono, però, una misura illusoria e di breve periodo, poiché a un certo punto, superata una certa soglia, la domanda si ferma, mentre la tecnologia aumenta. Questo sfocia in una perdita della necessità produttiva e in una sovrabbondanza della manodopera; quindi tassi di disoccupazione che si alzano.
  Se nelle rivoluzioni precedenti il tempo di ciclo è stato sufficientemente lungo per consentire alle persone di uscire dal mondo del lavoro attraverso i meccanismi di pensione o di restarci attraverso i meccanismi di formazione, questa rivoluzione sembra estremamente veloce per poter consentire un ricambio generazionale così rapido, pertanto l'impatto sociale potrebbe essere molto più importante da questo punto di vista.
  Per quanto concerne l'impatto di medio termine è necessario verificare il fattore esponenziale «dieci per», ossia l'estrema velocità dell'intelligenza artificiale. Nell'istante stesso in cui gli agenti artificiali saranno sul mercato, diventeranno un competitor troppo oneroso e troppo difficile da superare per il fattore umano.
  Ci sono possibili fattori mitigatori? Sì. Sul mercato inizialmente la sfida non si giocherà fra uomo e macchina, bensì fra azienda e azienda, ossia le aziende capaci di sfruttare le opportunità dell'intelligenza artificiale sapranno anche sottrarre quote di mercato alle altre aziende che non lo faranno. Questa dinamica potrà essere facilmente replicata a livello di intere filiere e di interi distretti industriali, arrivando addirittura a influenzare il sistema economico di un Paese, di diversi Paesi, di interi continenti.
  Per difendere la competitività dell'impresa sarà fondamentale utilizzare l'intelligenza artificiale come alleato e non come avversario, richiedendo formazione della forza lavoro attuale, integrazione di figure specializzate, disponibilità della tecnologia a basso costo e aggiornamento dei modelli di business.Pag. 5
  Per ragioni di tempo lascio gli approfondimenti di questi aspetti al documento che vi verrà reso noto. Vi lascio soltanto un'ultima suggestione. Nel 1880 le persone passavano il 49 per cento della loro vita nella fase lavorativa, in 150 anni si è passati al 10 per cento nell'attività lavorativa. Con lo sviluppo e l'aumento di produttività atteso da parte dell'intelligenza artificiale è verosimile pensare che questa percentuale scenderà ancora. Scegliere se il minor tempo sia frutto di una maggiore scolarità, di una riduzione delle ore lavorate per giornata e di una riduzione delle giornate lavorate per anno è un compito che spetta alla società e, in particolare, alla politica.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
WALTER RIZZETTO

  PRESIDENTE. La ringrazio. Purtroppo abbiamo dei tempi molto ristretti, perché l'Aula oggi ha ritardato di circa quaranta minuti.
  Non essendovi richieste di intervento da parte dei colleghi, ringrazio il dottor Vincenzo Di Marco, direttore risorse umane del Gruppo Pellegrini, e dichiaro conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti dell'Associazione Nazionale per l'Industria e il Terziario (ANPIT).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul rapporto tra intelligenza artificiale e mondo del lavoro, con particolare riferimento agli impatti che l'intelligenza artificiale generativa può avere sul mercato del lavoro, l'audizione di rappresentanti dell'Associazione nazionale per l'industria e il terziario (ANPIT).
  Ricordo che l'audizione odierna sarà svolta consentendo la partecipazione da remoto in videoconferenza dei deputati, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il regolamento. È presente, per l'Associazione nazionale per l'industria e il terziario, il dottor Daniele Saponaro, segretario generale, che ringrazio per la partecipazione e al quale cedo la parola, dopo aver ricordato che la relazione dovrebbe avere una durata complessiva di circa cinque minuti. Purtroppo oggi, oltre che essere in ritardo, abbiamo delle tempistiche tiranne.

  DANIELE SAPONARO, Segretario generale dell'Associazione Nazionale per l'Industria e il Terziario (ANPIT). Buongiorno a tutti. Vi ringrazio intanto per il coinvolgimento della nostra associazione datoriale su un tema così attuale e importante come quello dell'intelligenza artificiale.
  È chiaro che, quando si va a rappresentare un elemento innovativo e migliorativo decisamente importante per le politiche del mondo del lavoro, soprattutto dalla parte datoriale l'aspettativa è quella di poter immaginare che l'intelligenza artificiale - già lo fa, ma si spera che in futuro aumenti - dia la prospettiva dell'ottimo raggiungibile dal dipendente, oltre chiaramente ad abbassare i costi della produttività, che sappiamo sono un elemento fondamentale per le aziende, e di conseguenza ad individuare il personale. Oggi più che mai le aziende passano intere estati alla ricerca di personale perfetto per la stagione estiva, che è un tema ricorrente e problematico, per cui immaginare che l'intelligenza artificiale preveda l'ottimo raggiungibile dal dipendente, preveda se è adatto e si può prestare alla mansione per la quale è stato scelto, preveda addirittura che in futuro possa dimettersi o, comunque, avere offerte dalla concorrenza rappresenta per l'impresa un elemento fondamentale.
  Gli aspetti sui quali l'intelligenza artificiale può intervenire in maniera migliorativa sono quello del welfare, quello del terzo settore e quello del volontariato, perché sono tre settori che vanno a toccare il benessere dei lavoratori e delle persone. Su questo l'intelligenza artificiale può avere un impatto positivo.
  Si tratta di un elemento innovativo e nei decenni passati si è visto che gli elementi innovativi hanno sempre creato paura o, comunque, scetticismo, e così sta accadendo anche con l'intelligenza artificiale. Ma questo è il dato che forse preoccupa meno, perché abbiamo visto che negli anni Pag. 6l'elemento innovativo nel mondo del lavoro si va sempre a stabilizzare; quindi potrebbe capitare anche con l'intelligenza artificiale.
  Il reale problema sarà la redistribuzione delle ricchezze, perché già oggi sappiamo che si è assottigliata moltissimo la forchetta di chi detiene la ricchezza. Già negli ultimi vent'anni si è estremamente ristretto il margine, con l'intelligenza artificiale il rischio è che si restringa ulteriormente. È questo l'aspetto che ci preoccupa, è questo il tema che dovrebbe essere adeguatamente approfondito.
  Come ANPIT pubblichiamo una rivista annuale che approfondisce i temi economici, sociali e produttivi più attuali e quella creata quest'anno è proprio dedicata all'intelligenza artificiale, che definiamo «intelligenza naturale», proprio perché noi siamo a favore dell'intelligenza artificiale, però mettendo sempre al centro l'uomo. È in stampa in queste ore, quindi sarà mia cura fornirla alla Commissione, con tutti gli approfondimenti contenuti nel testo.

  PRESIDENTE. Grazie, molto volentieri.
  Vorrei porle una domanda, dottor Saponaro. Quando lei parla di redistribuzione della ricchezza, fa riferimento al fatto che potenzialmente oggi persone che possono essere più o meno formate e preparate nell'attivarsi in questo campo possono subire una forbice rispetto a eventuali salari, trattamenti o inserimenti nel mercato del lavoro?

  DANIELE SAPONARO, Segretario generale dell'Associazione Nazionale per l'Industria e il Terziario (ANPIT). Sia questo, sia il fatto che i leader che si occupano oggi di queste piattaforme sono davvero pochi. Coloro che oggi sanno performare al massimo l'intelligenza artificiale si contano davvero sulle dita di una mano. Quindi, è più che altro questo il pericolo di andare a restringere coloro che saranno in futuro gli operatori del settore.

  PRESIDENTE. A chi è il padrone del vapore sotto questo punto di vista.

  DANIELE SAPONARO, Segretario generale dell'Associazione Nazionale per l'Industria e il Terziario (ANPIT). Esattamente.

  PRESIDENTE. Grazie. La invito a trasmetterci eventuali altri documenti, oltre alla rivista, che leggeremo con grande piacere.
  Non essendovi richieste di intervento da parte dei colleghi, ringrazio il dottor Daniele Saponaro, segretario generale di ANPIT, e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 16.