XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere

Resoconto stenografico



Seduta n. 32 di Giovedì 14 marzo 2024

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Semenzato Martina , Presidente ... 3 

Audizione di Francesca Quadri, Capo Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei ministri:
Semenzato Martina , Presidente ... 3 
Quadri Francesca , Capo Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei ministri ... 3 
Semenzato Martina , Presidente ... 7 
Leonardi Elena  ... 7 
Ascari Stefania (M5S)  ... 7 
Almici Cristina (FDI)  ... 8 
Maiorino Alessandra  ... 8 
Semenzato Martina , Presidente ... 8 
Quadri Francesca , Capo Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei ministri ... 8 
Semenzato Martina , Presidente ... 10

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
MARTINA SEMENZATO

  La seduta comincia alle 8.30

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Ricordo che la seduta si svolge nelle forme dell'audizione libera ed è aperta alla partecipazione da remoto dei componenti della Commissione.
  Ricordo, inoltre, che i lavori potranno proseguire in forma segreta sia a richiesta degli auditi che dei colleghi, sospendendo in tal caso la partecipazione da remoto e la trasmissione sulla web-tv.

Audizione di Francesca Quadri, Capo Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei ministri.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento dell'audizione del presidente di sezione del Consiglio di Stato, dottoressa Francesca Quadri, Capo Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio.
  A nome di tutte le commissarie e di tutti i commissari do, pertanto, il benvenuto alla presidente Quadri, che ringrazio per la disponibilità a contribuire ai lavori della Commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni altra forma di violenza di genere.
  Con l'audizione odierna si inaugura il ciclo di audizioni dedicato allo specifico filone d'inchiesta finalizzato alla stesura di un testo unico sulla materia, in linea con il dettato dell'articolo 2, comma 1, lettera n), della legge 9 febbraio 2023, n. 12, istitutiva della Commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni altra forma di violenza di genere.
  In quest'ottica, il Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi (DAGL) rappresenta il principale interlocutore istituzionale della nostra Commissione, trattandosi della struttura di supporto alla Presidenza del Consiglio dei ministri per il coordinamento dell'attività normativa.
  L'obiettivo comune è quello di realizzare un corpus normativo coerente, utile a orientare gli operatori e a rafforzare la certezza del diritto in una materia delicatissima e in continua evoluzione, quale quella della prevenzione e della repressione della violenza di genere.
  Nel rinnovare il ringraziamento alla presidente Quadri, le do, quindi, la parola. Grazie.

  FRANCESCA QUADRI, Capo Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor presidente, ringrazio innanzitutto lei, le commissarie e i commissari di questa Commissione per questo invito, in un consesso che è emblematico degli sforzi, sempre più ampi, compiuti a ogni livello istituzionale per combattere il fenomeno del femminicidio e, più in generale, della violenza sulle donne. Un fenomeno che, come i fatti di cronaca purtroppo recenti e purtroppo anche costanti ci dimostrano, ha assunto dimensioni veramente ampie e preoccupanti.
  È, quindi, di incoraggiamento il fatto che nella società e nelle istituzioni appaia Pag. 4sempre più ferma la consapevolezza della necessità di interventi strutturali diretti a individuare e rimuovere le cause più profonde di questi fenomeni, che originano da condizionamenti culturali, sociali, economici e, purtroppo, in passato, anche legislativi, prima che si prendesse veramente a cuore questo fenomeno e lo si affrontasse in maniera radicale e strutturale.
  Questa Commissione d'inchiesta, istituita per la prima volta in forma bicamerale, in base alla legge n. 12 del 2023, rappresenta un luogo in cui le diverse forze politiche possono indagare, monitorare la dimensione del problema, che, tra l'altro, durante la pandemia COVID ha assunto dimensioni particolarmente gravi, subdole. Ancora di più, quindi, si è sentita la necessità di intervenire.
  Particolarmente rilevante, quindi, è la funzione della Commissione, diretta a proporre soluzioni di carattere legislativo e amministrativo, al fine di realizzare la più adeguata prevenzione e il più efficace contrasto del femminicidio.
  Naturalmente, non possiamo che riconoscere la centralità del Parlamento, a cui è affidata la sintesi politica affinché il tema sia posto al massimo livello istituzionale. Apprezziamo, però, molto questa iniziativa di coinvolgere il Governo, in particolare il DAGL (Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi), in questa fase per così dire ascendente, nel tentativo di creare un corpus unico normativo che raccolga tutte le norme vigenti, sia di rango legislativo primario che secondario, in questa materia.
  Come sapete e come la presidente ha detto nella sua introduzione, il DAGL ha la funzione di supporto per il presidente del Consiglio nel coordinamento dell'attività normativa del Governo. È chiaro che in questa materia confluiscono le competenze di più Ministri, il Ministro per la famiglia e le pari opportunità, il Ministro della giustizia, il Ministro dell'interno e, non ultimo, in un'iniziativa diretta soprattutto a creare una sintesi e anche una semplificazione delle norme vigenti, il Ministro per le riforme e la semplificazione normativa, che peraltro ha già iniziato un'opera di semplificazione normativa, infatti è all'esame del Parlamento il disegno di legge di semplificazione normativa, che prevede, peraltro, nuove regole per la codificazione, e settori specifici in cui già è indicata una delega al Governo per la raccolta di testi normativi, in quel caso nella forma dei codici.
  Si tratta, quindi, di contribuire a una questione molto più complessa e di immaginare questo strumento normativo, in questo caso e in base alla legge istitutiva della Commissione, qualificato nella forma del testo unico ricognitivo delle diverse disposizioni legislative.
  Prima di arrivare alla definizione di quello che dovrà essere questo corpus unico, vorrei soffermarmi su due aspetti. Il primo è relativo alla consapevolezza che non tutto passa dalle norme di legge, in particolare dalle fattispecie repressive, che pure assumono un'importanza fondamentale, particolarmente in questa materia. La sfida aperta è quella di coinvolgere la società civile, le imprese, il mondo imprenditoriale in questa missione, che è anche una missione economica e sociale. Sotto questo profilo, sono rimasta molto colpita dall'impostazione data dalla Commissione e dalla presidente (che ha molto curato questa impostazione), che ha scelto come obiettivo un focus sulla violenza economica, quindi sul tema delle azioni positive per garantire l'indipendenza economica delle donne. Un modo, questo, per rimarcare l'attuazione del principio di rimozione degli ostacoli di ordine economico, che nei fatti limitano l'uguaglianza consacrata nel comma 2 dell'articolo 3 della Costituzione.
  L'attuazione di questo principio, con politiche e strumenti di formazione, rivolta ai cittadini, di accompagnamento degli operatori economici, non può che avvenire in un'ottica di sussidiarietà orizzontale, in cui il privato si rende protagonista di una missione, che non può essere solo in capo allo Stato e alla Pubblica amministrazione.
  È evidente il diffondersi di nuove tecnologie, di social network, con problemi di cyberbullismo, di discriminazione in rete, sistemi di intelligenza artificiale, che – e il Governo ne è consapevole in questo impegno che ha manifestato per affrontare anche il tema dell'intelligenza artificiale – Pag. 5pongono problemi di discriminazione. Tali problemi vanno affrontati, soprattutto nella fase di formazione, che sarà il momento cruciale per l'avvio, in condizioni di parità, delle nuove sfide che ci attendono nel mercato del lavoro con lo sviluppo delle nuove tecnologie dell'intelligenza artificiale.
  Il Governo ha manifestato anche il suo interesse, sotto questo profilo, attraverso la sottoscrizione di un protocollo con ABI, sottoscritto tra ABI e il Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità nell'ottobre scorso, che sembra proprio andare in questa direzione. La disponibilità di un conto corrente può tradursi, in effetti, in uno straordinario strumento di empowerment per le donne. Questa Commissione coglie fin dalla sua istituzione questa complessità.
  Ripeto, si tratta di uno degli elementi che riguardano la parità nell'economia, ma che va estesa a una dimensione che abbracci tutto il mercato del lavoro.
  Il secondo aspetto è connesso alla dimensione sovranazionale, che molto opportunamente viene richiamata nella legge istitutiva della Commissione. Assume, infatti, una particolare importanza la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica, la Convenzione di Istanbul. Si tratta indubbiamente di un passo avanti per il suo contenuto giuridicamente cogente, con l'obbligo a carico degli Stati di penalizzazione di condotte costitutive fattispecie di violenza o lesive di diritti fondamentali. Si pensi alla violenza psicologica, allo stalking, alla violenza fisica, alla violenza sessuale, al matrimonio forzato, alle mutilazioni genitali femminili. Tutte indicazioni che sono state raccolte dal nostro legislatore.
  A questo si deve aggiungere un approccio globale, che parte dalla definizione della violenza sulle donne e dalla consapevolezza che questa violenza è uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini. Il metodo di contrasto – come sappiamo – è quello delle quattro «P»: prevenzione, protezione, perseguimento dei reati, politiche coordinate. Da qui la consapevolezza che è necessaria una strategia complessiva che parta dalla prevenzione e tocchi la protezione e il perseguimento dei reati.
  Per quanto riguarda le norme di recente adottate, si devono segnalare dei passi in avanti compiuti in questa materia negli ultimi anni dalla legge n. 69 del 2019, nota come «Codice rosso», che, tuttavia, ha manifestato fin dall'inizio delle problematiche nella sua applicazione, soprattutto nella organizzazione delle procure del sistema giudiziario, e più di recente, su proposta del Governo Meloni, l'approvazione all'unanimità della legge n. 168 del 2023, che ha fondato il suo impianto sulle esigenze di repressione, ma soprattutto di prevenzione e di informazione. Accanto al rafforzamento e all'estensione della prevenzione, dell'ammonimento del questore, è stata varata la previsione dell'applicabilità della misura della sorveglianza con il cosiddetto «braccialetto elettronico», che oggi finalmente trova una sua diffusione, dopo gli ostacoli dei primi anni della sua adozione.
  L'arresto in flagranza differita. Viene previsto l'obbligo da parte delle forze dell'ordine di procedere all'arresto in flagranza differita.
  Vengono istituiti presìdi sanitari, sui quali grava l'obbligo, una volta ricevuta la notizia di reato, di informare la donna sui Centri antiviolenza presenti sul territorio e di metterla in contatto con essi, laddove ne faccia richiesta.
  La legge si propone di dettare tempi certi, prevedendo che il pubblico ministero, entro trenta giorni dall'iscrizione della persona che ha commesso il delitto nel registro delle notizie di reato, debba proporre istanza di misure cautelari e che il giudice debba pronunciarsi nel termine di venti giorni. Quindi, viene stabilito un tempo certo. Sappiamo bene che i tempi acquistano, in questa materia, un'importanza fondamentale.
  Viene stabilito il principio di circolarità informativa, con l'obbligo di comunicazione alle vittime di violenza domestica dei provvedimenti che influiscono sulla libertà personale dell'autore del reato. Anche questa è, naturalmente, una parte fondamentalePag. 6 per la difesa dagli atti di violenza sulle donne. Si pensi alla revoca o all'alleggerimento delle misure cautelari, di cui le vittime devono essere adeguatamente informate e dalle quali devono essere adeguatamente protette.
  Inoltre, voglio ricordare il monito proveniente dalla Corte di cassazione, con la sentenza n. 10959/2016, che ha definito la sovrapposizione di norme relative alla violenza sulle donne come un vero e proprio arcipelago normativo, nel quale non sempre è facile orientarsi. Secondo la Corte, si tratta di un quadro di riferimento complesso e frammentario, fatto di interventi settoriali, spesso attuati con lo strumento del decreto-legge, anche reintervenendo con successivi adattamenti sugli stessi istituiti.
  È chiaro che, in una materia così complessa, il fatto di intervenire a più riprese può trovare una ragione giustificativa, perché fondata sulle problematicità che scaturiscono anche dalla prima applicazione dell'intervento normativo. È chiaro, però, come questa sovrapposizione, questa stratificazione di norme in materia renda oggi necessaria quell'iniziativa che è stata così bene evidenziata nella legge istitutiva di questa Commissione e che la Commissione sta portando avanti, che è quella di creare un corpus normativo unico, una raccolta sistematica, destinata non soltanto all'operatore del diritto, ma anche nell'ottica di informazione di tutte le cittadine e di tutti i cittadini di quello che è stato finora fatto, delle misure messe in campo e, soprattutto, delle opportunità, che la legge già oggi offre, per combattere e contrastare la violenza sulle donne.
  I testi unici sono fonti normative utilizzate nel nostro ordinamento per raccogliere disposizioni riguardanti una determinata materia e realizzare un'unità giuridica al posto della precedente molteplicità. A differenza dei testi unici innovativi, provvisti di forza di legge, quindi capaci di modificare l'ordinamento e, in quanto tali, necessitanti, alla loro base, di una delega legislativa, in base all'articolo 76 della Costituzione, i testi unici compilativi hanno la funzione di raccolta delle disposizioni già vigenti, in base all'articolo 17-bis della legge n. 488. Non essendo dotati di efficacia innovativa, non hanno, quindi, bisogno a monte dell'approvazione di una specifica legge di delega. Oltre a individuare le disposizioni esistenti in materia, possono effettuare una ricognizione delle norme che siano risultate abrogate, procedendo anche, ove necessario, a un mero coordinamento formale dei testi vigenti.
  L'iter di approvazione prevede una prima sottoposizione all'approvazione del Consiglio dei ministri; il parere del Consiglio di Stato, da rendersi nel termine di quarantacinque giorni; un'approvazione definitiva da parte del Consiglio dei ministri; l'emanazione attraverso il decreto del Presidente della Repubblica.
  I testi unici compilativi presentano delle differenze rispetto allo strumento normativo della codificazione, caratterizzato, invece, da una innovatività sostanziale e da un consolidamento formale delle disposizioni regolanti una determinata materia. La codificazione si pone, infatti, come una raccolta organica di tutte le norme relative a una determinata materia, anche qui, riformando e innovando i contenuti della disciplina legislativa vigente.
  Alla luce dell'insieme delle disposizioni già introdotte negli ultimi anni in materia di violenza contro le donne, la predisposizione di un testo unico di carattere compilativo può considerarsi, quindi, come un'esigenza di organicità e di effettività dell'ordinamento giuridico, al fine di consentire che le disposizioni vigenti possano trovare una sede comune utile sia per le vittime, per rafforzarne la consapevolezza del valore della loro scelta di denuncia, sia per gli addetti ai lavori chiamati ad assicurare la piena tutela della persona offesa, grazie ad un quadro più efficace nell'assicurare reale conoscibilità e quindi effettività delle norme.
  Pertanto, fermo il rispetto dell'articolo 3-bis del codice penale, secondo cui va rispettata la collocazione nel codice penale delle disposizioni che hanno previsto nuovi reati, restano una serie di misure di prevenzione, come le disposizioni inerenti all'ammonimento del questore, misure amministrative, misure legislative, che dovrebbero trovare spazio nella prospettiva tridimensionalePag. 7 di cui abbiamo parlato, disposizioni a sostegno delle vittime di reati persecutori, comprese quelle relative alle informazioni, relative ai centri antiviolenza presenti sul settore, come per esempio l'istituzione del numero verde nazionale a favore delle vittime degli atti persecutori, come le misure già esistenti per l'indennizzo in favore delle vittime di reati intenzionali e violenti, quelle relative al cosiddetto «reddito di libertà», l'articolo 3 del decreto del Presidente dl Consiglio dei ministri 17 dicembre 2020, che favorisce l'indipendenza economica delle vittime, percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza che si trovano in condizioni di povertà, disposizioni anche per la verità poco conosciute, come il congedo per le donne vittime di violenza di genere.
  Questo è un lavoro sicuramente molto impegnativo, è un lavoro di cui ringrazio la Commissione, quindi il Parlamento di aver messo a fattor comune con il Governo e in particolare con il Dipartimento affari giuridici e legislativi, che, ripeto, coordina l'attività normativa del Governo e quindi quella degli uffici legislativi di tutti i ministeri coinvolti, con i quali naturalmente sarà molto apprezzato un coinvolgimento, un tavolo comune per giungere, insieme a questa Commissione, nel più breve tempo possibile, secondo un timing molto serrato, indicato dalla presidente Semenzato, alla predisposizione di questo testo unico, il cui iter di approvazione abbiamo visto poi potrà essere abbastanza contenuto nei tempi, che quindi ci permetterà, in tempi brevi, di arrivare a questo risultato, che sicuramente sarà di grande aiuto nella lotta contro la violenza sulle donne.
  Vi ringrazio.

  PRESIDENTE. Grazie, dottoressa Quadri, anche per averci indicato tutti gli aspetti tecnici nella redazione di un testo unico.
  Raccoglierei interventi e domande da parte dei colleghi e delle colleghe che si sono già prenotati, per dare poi una serie di risposte.
  Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  ELENA LEONARDI. Buongiorno. Ringrazio, non solo della presenza, ma anche degli spunti importanti che la dottoressa ci ha dato in questa audizione. Questa raccolta normativa l'abbiamo pensata proprio, come diceva lei, in un'ottica di supporto alla donna, ma non solo, perché è di supporto anche a tutti gli attori. Abbiamo sempre detto in questi incontri quanto sia importante il coinvolgimento di tutta la filiera e di chi si occupa della presa in carico della donna.
  In sintesi, il lavoro sarà importante e unirà questa componente tecnica alla componente più politica, con l'obiettivo che ci siamo posti. Quali potrebbero essere le forme per una maggiore diffusione e coinvolgimento rispetto a tutto il quadro normativo di tutte le componenti che si occupano, a vario titolo, del tema? Ricordo sempre i comuni con i servizi sociali, la sanità, le forze dell'ordine. Quali potrebbero essere gli step successivi utili alla diffusione o comunque alla conoscenza di tutto il quadro normativo che andremo a unificare? Grazie.

  STEFANIA ASCARI. Buongiorno.
  Ringrazio la dottoressa per l'importante contributo e soprattutto per la ricostruzione fatta da un punto di vista tecnico-giuridico, veramente molto chiara. Io, però, vorrei chiederle una cosa perché, da un punto di vista normativo, come ha elencato lei, ci sono state veramente tante leggi, tanti provvedimenti, tante misure che hanno reso la nostra legislazione una delle migliori per quanto riguarda la ricchezza legislativa, da ultimo la legge approvata a dicembre 2023.
  Lei ritiene che, parallelamente, bisogna urgentemente – si è perso forse già troppo tempo e le cronache, visto che viene ammazzata una donna ogni due giorni lo dimostrano – lavorare sistematicamente, in modo veramente forte, sull'educazione affettiva, sull'educazione al rispetto a partire dai primi banchi di scuola, in modo sistemico, in modo continuativo? Anche perché purtroppo la matrice della violenza, con tutte le sue sfaccettature, fisica, psicologica, economica, è comunque una matrice culturale e di disparità di potere, di disparità ancora oggi dei ruoli.Pag. 8
  Le chiedo se ritiene che sia fondamentale che si lavori seriamente a una proposta di legge che stimoli un'educazione al rispetto.
  Parallelamente, chiudo dicendo che in Commissione lavoro, sede per il contrasto alla violenza economica, si sta modificando la normativa per inserire le donne vittime di violenza all'interno delle categorie protette per l'aiuto all'inserimento immediato al lavoro, vista la difficoltà che comporta spesso il lasciare questi circuiti dell'orrore.
  Grazie.

  CRISTINA ALMICI. Anch'io vorrei unirmi ai ringraziamenti alla presidente Quadri per questa audizione e per il suo importante contributo.
  L'obiettivo di redigere un testo unico, che possa riunire tutte le norme sulla questione collegata alla violenza sulle donne, sicuramente è un obiettivo importante, così come l'attenzione prestata sulle fasi preliminari, quella della prevenzione e quella della protezione. Sono sicuramente due fasi che ci spingono a muoverci proprio perché è fondamentale che la nostra azione sia svolta in maniera preliminare rispetto alla situazione della violenza.
  Rispetto, però, al testo normativo in sé, che ovviamente ha un iter veloce, anche perché la fase legislativa compete al Parlamento, le chiedo quanto potranno essere di aiuto dei testi aggiuntivi, circolari o altre attività, che possono entrare nel merito, dando disposizioni applicative. È evidente che la norma in sé detta le direzioni, ma l'obiettivo principale è quello di renderle applicabili. Solitamente la fase più critica diventa proprio quella dell'attuazione. Quindi, le chiedo quanto il vostro ufficio e la collaborazione da parte della nostra Commissione, di tutti i soggetti coinvolti e dei quattro ministeri di cui ha parlato possano contribuire e possano rendere l'azione da parte dello Stato più mirata rispetto a questa fase di prevenzione.
  È vero, stiamo parlando di una violenza che quotidianamente si ripete, ma, se guardiamo i numeri a livello mondiale, è un problema che coinvolge tutti e non si ferma ai confini dell'Italia, va ben oltre.
  Grazie.

  ALESSANDRA MAIORINO. Buongiorno.
  Ringrazio la dottoressa per la puntuale illustrazione, ricca davvero di informazioni. Io avrei due domande di carattere tecnico rispetto alle modalità con cui dovrebbe avvenire, cioè in che modo la Commissione nella pratica può contribuire alla compilazione di questo testo unico, che è un obiettivo fondamentale. Come possiamo noi, commissari e commissarie, essere coinvolti? In che modo materialmente avverrà?
  L'altra domanda è se si tratta di un testo compilativo, come è stato illustrato e come dovrebbe essere, in che modo la sensibilità politica c'entra, cioè se si tratta di raccogliere le norme attualmente esistenti e vigenti o la discrezionalità dovrebbe essere pari. Non so se ho capito bene in questo senso. Grazie.

  PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, farei io una domanda alla dottoressa Quadri. Abbiamo capito che non tutto può essere inserito in questo testo compilativo. Faceva forse riferimento ai reati, quindi vorrei capire quali disposizioni non potranno, almeno a grandi linee, confluire in questo testo. Eventualmente, di fronte a quello che non può essere inserito, chiedo se ci possono essere dei richiami o comunque dei rinvii.
  Do la parola alla dottoressa Quadri per la replica.

  FRANCESCA QUADRI, Capo Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie, presidente. Tenterò di rispondere alle domande che mi sono state poste.
  Per quanto riguarda la domanda del vicepresidente Leonardi, come coinvolgere e diffondere presso gli enti che sono direttamente competenti le informazioni che derivano, discendono dal testo unico che verrà approvato. Sicuramente la diffusione sul territorio è di fondamentale importanza. Mi riferisco anche al quesito che mi è stato posto sulla opportunità di adottare delle disposizioni applicative per rendere concretamente efficace, ma anche per dare delle istruzioni agli operatori che svolgono Pag. 9la loro importante attività sui territori, affinché possano meglio non solo comprendere, ma anche mettere in atto quelle misure stabilite dalla legge e nei tempi stabiliti dalla stessa.
  Mi vengono in mente le amministrazioni più coinvolte, oltre che i servizi sociali degli enti territoriali, che sicuramente dovranno avere – credo siano in atto queste azioni – una sorta di training di informazione e di formazione soprattutto degli operatori. Penso, ad esempio, ma questo riguarda le Forze dell'ordine, a quei nuclei speciali che sono stati istituiti presso i Carabinieri, ad esempio, il Nucleo anti stalking. Si tratta di Forze dell'ordine particolarmente preparate proprio per affrontare i casi di violenza contro le donne. Penso agli operatori sanitari, che hanno questa specifica formazione. Sicuramente la formazione è un passaggio cruciale per rendere effettive queste misure, così come un passaggio cruciale è anche l'organizzazione delle pubbliche amministrazioni che devono affrontare questi problemi. Penso, ad esempio, ai tempi molto stretti indicati e imposti alle procure e quindi all'autorità giudiziaria per emettere i provvedimenti, anche quelli di allontanamento o divieto di avvicinamento, che hanno un'importanza assolutamente fondamentale nella difesa della vittima di violenza.
  Occorre che l'amministrazione della giustizia si organizzi, ma è quello che già per la verità sta avvenendo, soprattutto in alcune procure, che per territorio vedono particolarmente diffuso questo triste fenomeno, anche attraverso magistrati dedicati a questa azione, per affrontare nella maniera più congrua il tema e per soddisfare l'esigenza di risposta immediata da parte dell'autorità giudiziaria.
  Penso anche ai tempi molto stretti che ci sono alle questure per quanto riguarda gli ammonimenti. Ormai è una materia che abbiamo sperimentato lungamente, per tutta l'applicazione della legge anti stalking. Anche le questure hanno già una certa esperienza alle spalle, ma non c'è dubbio che, sulla base delle nuove norme introdotte, un'azione di informazione, anche attraverso gli strumenti classici del diritto amministrativo, come la circolare, sia sicuramente opportuna per meglio indirizzare gli operatori verso le misure, le azioni sia sotto il profilo del contenuto della loro azione sia sotto il profilo del rispetto dei tempi, che, ripeto, assumono in questa materia un'importanza fondamentale.
  L'educazione al rispetto che suggeriva l'onorevole Ascari sicuramente è un altro tema che va naturalmente coltivato, diffuso. Penso soprattutto alle informative nelle scuole. Sarebbe, ad esempio, molto utile, una volta adottato il testo unico, procedere ad iniziative, eventualmente anche con protocolli d'intesa con il Ministero dell'istruzione, perché possa essere diffuso presso le scuole, presso le università. Non c'è dubbio che è nell'età più giovanile che si forma la cultura e la consapevolezza dei cittadini e delle cittadine verso problemi grandi come la violenza sulle donne.
  Come la Commissione può contribuire al testo unico. Rispondendo alla senatrice Maiorino, direi che la Commissione ha avuto il merito di proporre, quindi dell'iniziativa della composizione di questo testo unico. Immagino che la presidente Semenzato voglia costantemente mantenere questo dialogo tra Commissione e uffici legislativi del Governo e dei ministri coinvolti e del Dipartimento affari giuridici e legislativi attraverso un costante contatto, audizioni e confronto successivo.
  È chiaro, quindi, che anche lo schema che verrà predisposto potrà essere messo a fattor comune prima della sua sottoposizione al Consiglio dei ministri, ferma restando naturalmente la distinzione dei poteri. Nulla vieta, anzi ritengo che la legge istitutiva della Commissione, che conferisce alla Commissione questo potere di iniziativa in materia di testi unici, già dia per presupposto un confronto tra Parlamento e Governo.
  Per quanto riguarda il contenuto dei testi unici, richiamavo la norma, contenuta nel codice penale, il principio della codificazione, la riserva codicistica, per cui ciascun reato deve essere collocato nel codice penale.
  Nulla vieta, però, in un testo unico compilativo, quindi non dotato di forza innovativa,Pag. 10 di richiamare naturalmente anche le norme contenute nel codice penale, senza per nulla spostare la fonte che rimane quella della norma codicistica.
  Per il resto possiamo sicuramente inserire nel testo unico ogni norma, ogni misura che oggi si trova nell'ordinamento efficace e vigente, ordinamento che, ripeto, ha subìto nel tempo una notevole stratificazione. Quindi, sarebbe anche il caso di procedere ad una sistematizzazione di queste norme – potrebbe essere questo un criterio, che rimetto al tavolo – che riguardano la prevenzione, la repressione, le azioni positive in favore delle donne, che immagino potranno essere oggetto di grande attenzione da parte non solo degli operatori, ma anche delle cittadine e dei cittadini.
  Forse la razionalizzazione e la sistematicità del testo unico potranno costituire il quid iuris, il di più rispetto al panorama legislativo di fronte al quale oggi ci troviamo.

  PRESIDENTE. Ringrazio la dottoressa Quadri.
  Questa Commissione ha messo a disposizione degli uffici legislativi la competenza dei tanti consulenti che abbiamo individuato per i nostri lavori, che hanno dato uno schema da cui partire e far partire la riflessione, anche per rispondere a come questa Commissione si debba porre in maniera proattiva nella redazione del testo unico.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.10