XIX Legislatura

XI Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 18 di Mercoledì 13 marzo 2024

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Nisini Tiziana , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA SUL RAPPORTO TRA INTELLIGENZA ARTIFICIALE E MONDO DEL LAVORO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AGLI IMPATTI CHE L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE GENERATIVA PUÒ AVERE SUL MERCATO DEL LAVORO

Audizione di rappresentanti di Aeroporti di Roma.
Nisini Tiziana , Presidente ... 2 
Pamio Veronica , Direttore Relazioni esterne e sostenibilità di Aeroporti di Roma (Intervento in videoconferenza) ... 2 
Nisini Tiziana , Presidente ... 2 
Valenza Alberto , Direttore Risorse Umane e Organizzazione di Aeroporti di Roma (Intervento in videoconferenza) ... 2 
Nisini Tiziana , Presidente ... 4 

Audizione di rappresentanti di Digital Angels:
Nisini Tiziana , Presidente ... 4 
Tedeschi Piermario , Fondatore e Amministratore di Digital Angels e Professore presso la Luiss Business School ... 4 
Nisini Tiziana , Presidente ... 7 
Caparvi Virginio (LEGA)  ... 7 
Tedeschi Piermario , Fondatore e Amministratore di Digital Angels e Professore presso la Luiss Business School ... 7 
Soumahoro Aboubakar (Misto)  ... 8 
Tedeschi Piermario , Fondatore e Amministratore di Digital Angels e Professore presso la Luiss Business School ... 8 
Nisini Tiziana , Presidente ... 8

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Popolari europeisti riformatori - Renew Europe: AZ-PER-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Italia Viva - il Centro - Renew Europe: IV-C-RE;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE
TIZIANA NISINI

  La seduta comincia alle ore 15.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la resocontazione stenografica e la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti di Aeroporti di Roma.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul rapporto tra intelligenza artificiale e mondo del lavoro, con particolare riferimento agli impatti che l'intelligenza artificiale generativa può avere sul mercato del lavoro, l'audizione di rappresentanti di Aeroporti di Roma.
  Ricordo che l'audizione odierna sarà svolta consentendo la partecipazione da remoto – in videoconferenza – dei deputati e degli auditi, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento.
  Sono collegati da remoto per Aeroporti di Roma il dottor Alberto Valenza, direttore risorse umane e organizzazione, e la dottoressa Veronica Pamio, direttore relazioni esterne e sostenibilità, accompagnati dall'ingegner Sergio Berlenghi, responsabile relazioni istituzionali, e dal dottor Massimiliano Cardullo, responsabile relazioni con il Governo e le autorità locali.
  Ringrazio i nostri ospiti per la partecipazione.
  Dopo aver ricordato che la relazione dovrebbe avere una durata complessiva di circa cinque minuti, cedo immediatamente la parola alla dottoressa Pamio.

  VERONICA PAMIO, Direttore Relazioni esterne e sostenibilità di Aeroporti di Roma (Intervento in videoconferenza). Buongiorno. Grazie, presidente. Grazie anche agli onorevoli deputati presenti.
  Aeroporti di Roma – faccio velocemente una introduzione per dare il senso del nostro contributo – gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino. Ha raggiunto nel 2023 oltre 44 milioni di passeggeri, avvicinandosi ai numeri del 2019, ma non ancora pareggiando il risultato in termini di passeggeri fatti nell'anno pre-pandemia.
  Si tratta, in particolare per quello che riguarda Fiumicino, di uno dei migliori scali a livello mondiale, uno dei pochi certificato 5 stelle Skytrax. In particolare, ci tenevamo a segnalarvi, visto che è notizia recente, che entrambi gli scali sono risultati migliori aeroporti a livello europeo nella loro categoria; quindi Fiumicino per gli scali sopra i 40 milioni di passeggeri l'anno e Ciampino in quelli tra 5 e 15 milioni.
  Passerei la parola al dottor Valenza, ringraziandovi di nuovo, per il seguito dell'illustrazione.

  PRESIDENTE. Prego, dott. Valenza.

  ALBERTO VALENZA, Direttore Risorse Umane e Organizzazione di Aeroporti di Roma (Intervento in videoconferenza). Buon pomeriggio, presidente. Buon pomeriggio a tutti gli onorevoli. Come diceva la dottoressa Pamio, Aeroporti di Roma è un gruppo che al 2023 aveva circa 4.100 dipendenti. Il 20 per cento di questi dipendenti lavorano nelle funzioni di staff, mentre l'80 per cento sono più o meno collegati a tutto ciò che riguarda i servizi e i processi aeroportuali.Pag. 3 Abbiamo presenti attualmente nella nostra forza lavoro tutte e quattro le generazioni, ma la prevalenza è per le generazioni X e Y (abbiamo anche la generazione Z). Vi do questo dato perché poi tutto il tema dell'intelligenza artificiale e dell'intelligenza artificiale generativa ha un effetto dirompente nel tema intergenerazionale.
  Abbiamo un'età media di circa 44 anni, quindi una popolazione abbastanza giovane. Abbiamo assunto tanto nel corso degli ultimi anni. Continueremo a farlo, visto il traffico in crescita. Abbiamo notato negli ultimi anni una certa difficoltà in termini di shortage di risorse e soprattutto di più alto turnover. Questo è un fenomeno che abbiamo notato post pandemia.
  Per quanto riguarda l'approccio da parte di Aeroporti di Roma, più che al tema della intelligenza artificiale e della intelligenza artificiale generativa, in generale al mondo dell'innovazione, Aeroporti di Roma lavora attraverso un'organizzazione interna che ha dentro di sé un incubatore che è proprio uno spazio fisico dedicato alle start-up che lanciamo all'interno di un programma di accelerazione. Abbiamo anche un corporate venture capital, ovvero una società che ha come obiettivo proprio quello di intervenire su queste start-up finanziandole, ovviamente tutte quelle start-up che all'interno del gruppo Aeroporti di Roma e del più ampio gruppo Mundys, lavorano in quei processi tipici del settore aeroportuale.
  Noi abbiamo intrapreso già una serie di iniziative, sebbene in fase di sperimentazione, sul tema dell'intelligenza artificiale. Prevalentemente queste iniziative, attraverso le start-up, come dicevo prima, lavorano nell'ambito della cyber security, tutto ciò che riguarda l'endpoint protection, la protezione dei dati e tutti i sistemi di sicurezza delle informazioni. Lavoriamo anche in termini di intelligenza artificiale su temi di sostenibilità; faccio riferimento alle iniziative riguardanti la differenziazione dei rifiuti all'interno dell'aeroporto, piuttosto che alle iniziative che hanno come obiettivo quello di migliorare e rendere più agili i processi aeroportuali (quindi monitoraggio e controllo automatizzato delle operazioni aeroportuali, automazione e miglioramento dei processi, manutenzione predittiva).
  Infine, abbiamo anche delle sperimentazioni in ambito di intelligenza artificiale sulla customer experience e su nuove opportunità commerciali. Questo per quanto riguarda l'intelligenza artificiale.
  Invece, sulla nuova frontiera, oggetto dell'audizione, quella della intelligenza artificiale generativa, stiamo partendo soltanto adesso. Stiamo partendo attraverso quella che noi chiamiamo «GenAI Adoption», ovvero cercare di capire se darci una policy interna in termini di utilizzo da parte dei nostri dipendenti degli strumenti di intelligenza artificiale generativa. Stiamo conducendo uno scouting di mercato attraverso società che ci possono aiutare a come meglio comprendere le potenzialità dell'intelligenza artificiale generativa e come utilizzarla e implementarla in maniera responsabile all'interno della nostra azienda. Dai primi studi che abbiamo svolto abbiamo capito che la portata dell'intelligenza artificiale generativa è importante. È vero che andrà a toccare tutti i settori, però da una analisi dello studio di ricerca di Accenture tra i vari settori che l'intelligenza artificiale generativa andrà a impattare con maggiore profondità non c'è quello del cosiddetto «travel», detto così a trecentosessanta gradi, non come i settori del banking, dell'insurance o del customer care.
  Probabilmente ci posizioniamo tra quei settori in cui l'impatto dell'intelligenza artificiale non sarà così dirompente come in altri settori; però certamente lo avremo. Lo avremo così come sta già avvenendo nel settore aeroportuale internazionale in generale, dove confermo che in termini di intelligenza artificiale non tutti, ma alcuni aeroporti stanno già iniziando a intraprendere delle iniziative. Su quella della intelligenza artificiale generativa soltanto le compagnie aeree hanno iniziato a programmare ipotesi di piani di intelligenza artificiale generativa. Il settore aeroportuale, come infrastrutture, invece, ancora in questo è un po' più indietro. Che cosa succederà, secondo noi, da un punto di vista di impatto sull'organizzazione in seguito a questePag. 4 iniziative di GenAI? Noi avremo sicuramente tre tipi di effetti. Se guardo più ai ruoli, ai lavori, ai nostri dipendenti avremo un effetto integrazione, un effetto sostituzione e un effetto ibrido.
  Effetto integrazione: cambieranno i processi e quindi i modi di lavorare delle nostre persone e ci sarà la necessità di nuove competenze. Non si faranno più alcune cose e se ne faranno altre. Questo effetto di integrazione noi lo vediamo applicabile nel breve periodo e con un impatto sulla forza lavoro molto, molto basso. L'ambito è prevalentemente quello delle aree di staff amministrative. Dove ci concentreremo? Dove pensiamo che l'azienda si debba concentrare grazie a questo effetto integrazione è in tutte le tematiche di well being. Probabilmente potrebbe essere un'ulteriore spinta verso riflessioni sulla settimana corta, perché si libereranno un po' di attività, di risorse e di tempo per quella categoria dei white collars. Avremo sicuramente un tema di upskilling, un tema di integrazione generazionale proprio perché più giovani arriveranno preparati quantomeno in termini di utilizzo della GenAI (non le persone di generazione X o baby boomers). Avremo nuovi modi di lavorare. Le istituzioni cosa potrebbero esaminare con attenzione? Tutto ciò che riguarda nuove competenze e nuovi profili; oggi non c'è una grandissima necessità nell'ambito della GenAI, mentre già in altri settori , come quelli del Data Science e dell'Artificial Intelligence, già è difficile trovarli. Ancora più difficile lo sarà nell'ambito della GenAI se non c'è un'iniziativa da parte del mondo della scuola, del mondo dell'università che prepari questi giovani a queste nuove professionalità. È un rischio, è un'area di focalizzazione. Possiamo definirlo come il GenAI divide tra pubblico e privato.
  Probabilmente vedremo le aziende private che andranno a una velocità diversa da quella pubblica e per noi che siamo un'azienda di sistema che lavora tanto con il pubblico questo sicuramente potrebbe essere un elemento di attenzione. Probabilmente serviranno nuove regole e nuovi modelli lavorativi. In questo senso, quindi, bisognerà regolamentarli.
  Chiudo dicendo che la GenAI non può essere una scelta, nel senso che quello che possiamo semplicemente fare è decidere come governarla in maniera responsabile. I vantaggi sono tantissimi: crescita economica, miglioramento delle condizioni dei lavoratori, attrazione dei talenti, aumento della produttività.
  Probabilmente è sempre più necessario che Aeroporti di Roma riesca ad avere un player importante in questo mondo che lo customizzi, che lo costruisca attorno alla cultura europea piuttosto che importare modelli tipici americani o cinesi, perché oggi i più grandi player sono quelli.

  PRESIDENTE. Grazie. Le chiedo se può inoltrare alla Commissione delle memorie scritte.
  Se non ci sono domande, vi ringraziamo per il prezioso contributo che avete dato alla Commissione e dichiaro conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti di Digital Angels.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul rapporto tra intelligenza artificiale e mondo del lavoro, con particolare riferimento agli impatti che l'intelligenza artificiale generativa può avere sul mercato del lavoro, l'audizione di rappresentanti di Digital Angels.
  Ricordo che l'audizione odierna sarà svolta consentendo la partecipazione da remoto, in videoconferenza, dei deputati secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento.
  È presente il professor Piermario Tedeschi, fondatore e amministratore di Digital Angels, professore presso la Luiss Business School. Ringrazio il nostro ospite per la partecipazione e gli cedo immediatamente la parola, ricordando che la relazione dovrebbe avere una durata complessiva di circa cinque minuti.

  PIERMARIO TEDESCHI, Fondatore e Amministratore di Digital Angels e Professore presso la Luiss Business School. BuongiornoPag. 5 a tutti, onorevoli deputate e deputati.
  Vorrei sintetizzare il mio intervento in un ringraziamento, una riflessione e una proposta. Innanzitutto un ringraziamento per l'opportunità che mi concedete per esprimere il mio punto di vista. Io sono Piermario Tedeschi, sono l'amministratore di Digital Angels e professore a contratto presso la Luiss Business School, dove insegno digital marketing. Questo mio punto di vista, sia come professionista che come accademico, spero possa essere utile per i lavori di questa Commissione.
  Digital Angels è un'agenzia di digital marketing, che proprio grazie alla tecnologia, in dieci anni, ha raggiunto un fatturato di 20 milioni di euro e oggi dà lavoro e impiega più di settanta tra manager e giovani professionisti. Siamo un'eccellenza digitale riconosciuta come premium partner da tutte le più grandi aziende del settore (Google, Meta, TikTok, Microsoft e via dicendo).
  In Digital Angels, la nostra agenzia, l'intelligenza artificiale ha già portato una serie di vantaggi, sia in termini di produttività, con un miglioramento delle attività produttive dei miei colleghi, ma anche e soprattutto in termini di risultati; noi ci occupiamo di campagne di marketing, dei risultati economici dei nostri clienti, della loro crescita e di conseguenza della possibilità anche per loro di creare posti di lavoro.
  La riflessione che volevo portare alla vostra attenzione parte di fatto da un tema che ho letto all'interno del programma dell'indagine conoscitiva che la Commissione ha avviato, ovvero il calo di produttività dell'Italia. Negli ultimi trent'anni più che un calo, mi correggo, c'è stata la mancanza di crescita della produttività del sistema produttivo italiano. Negli ultimi trent'anni ci sono numerose classifiche che vedono l'Italia perdere costantemente posizioni in diversi ambiti. Molti individuano nella questione della produttività il tema centrale di questa perdita di competitività o questa di perdita di crescita. All'interno dello stesso programma viene evidenziato che se l'Italia è cresciuta dello 0,4 per cento negli ultimi venticinque anni, dati richiamati nel programma dell'indagine conoscitiva, l'Europa l'ha fatto dell'1,5 per cento.
  In realtà, non è soltanto un problema dell'Italia, ma è un problema anche dell'Europa. Un articolo del Financial Times soltanto a novembre 2023 evidenziava che negli ultimi vent'anni se il PIL aggregato dei Paesi europei era pari al 95 per cento di quello americano, nel 2023 questo era sceso al 65 per cento. Questo calo si vede ancora di più sul PIL pro capite, che addirittura si è dimezzato rispetto a quello americano.
  Le motivazioni di questa mancanza di produttività credo risiedano anche nell'aver perso la cosiddetta «prima rivoluzione tecnologica». Mi riferisco, fondamentalmente, se guardiamo agli ultimi trent'anni, all'avvento dei personal computer e alla diffusione di internet non tanto tra la popolazione, ma anche e soprattutto all'interno delle aziende, delle imprese e delle attività produttive. È accaduto questo perché, di fatto, sia i computer prima e sia internet successivamente si sono senz'altro diffusi molto più velocemente e in maniera molto più diffusa nel tessuto produttivo americano, a discapito dell'Europa.
  Questo dato ci deve far riflettere, fondamentalmente, sugli errori del passato laddove l'Italia ha mancato di capitalizzare queste rivoluzioni tecnologiche a discapito della produttività. Credo che questa nuova rivoluzione tecnologica, che dal mio punto di vista è una seconda rivoluzione tecnologica, sia una possibilità, un'occasione da non perdere proprio per cercare di colmare questo digital gap di cui tutti parliamo, che vede l'Italia un po' più distante rispetto agli altri Paesi.
  Tra l'altro, questo calo di produttività lo vediamo sia nei confronti delle nazioni del G7, ma anche nei confronti dei BRICS e dei Paesi del sud del mondo, che stanno sicuramente crescendo.
  Passando alla proposta che volevo portare alla vostra attenzione oggi, credo che possa essere importante e possa avere un effetto decisamente positivo la possibilità di introdurre degli incentivi all'adozione dell'intelligenza artificiale e anche alla formazionePag. 6 continua all'interno delle aziende proprio sull'intelligenza artificiale.
  Nel vostro programma questa Commissione evidenzia come i dubbi principali sull'intelligenza artificiale si dividano fondamentalmente in due macroaree: un effetto integrativo a carattere positivo, con un'integrazione nei processi produttivi e quindi il conseguente aumento della produttività; e quello che spaventa un po' di più, ovvero il cosiddetto «effetto sostitutivo» a carattere negativo, laddove si teme la sostituzione dei lavoratori con mansioni più routinarie.
  Sul primo, anche avendo ascoltato le audizioni prima della mia, non mi soffermo molto perché mi sembra vi sia un ampio consenso sia imprenditoriale che accademico su come l'intelligenza artificiale migliori la produttività. Sul secondo punto, quindi sull'effetto negativo, il mio punto di vista è il seguente: anche qualora nell'immediato intelligenza artificiale possa andare a soppiantare alcuni posti di lavoro, e questo ovviamente è tutto da dimostrare, l'implementazione di questi sistemi, la gestione ed il controllo dei processi produttivi e i prodotti e i servizi che si generano grazie all'implementazione delle intelligenze artificiali, in realtà creeranno molti più posti di lavoro. Grazie all'incremento di produttività queste tecnologie genereranno ulteriore crescita che va a trasformarsi in PIL aggregato, che significa maggiore ricchezza all'interno del sistema Paese.
  A supporto di questo, già dieci anni fa, un collega, Enrico Moretti, economista e professore dell'Università di Berkeley, spiegava nel suo libro, La nuova geografia del lavoro, come ogni nuovo posto digitale, ogni nuovo posto di lavoro nell'ambito digitale crea cinque nuovi posti cosiddetti «tradizionali».
  Inoltre, credo fortemente che il PIL generato dalla tecnologia e in generale dal digitale possa essere considerato una sorta di prodotto interno lordo buono, ovvero quel PIL che sia in grado di pagare stipendi alti, migliorare il benessere, accrescere la cultura, lo stato sociale e tra l'altro oggi rappresenta uno degli ultimi ascensori sociali ancora disponibili in Italia.
  Sempre sul tema della perdita di posti di lavoro volevo ribadire che questo sviluppo economico che va ad accrescere la quantità di ricchezza che verrà distribuita, se lo confrontiamo anche con venti anni fa e quindi con la prima rivoluzione tecnologica, di fatto, non ha a tutti gli effetti eliminato i posti di lavoro.
  Concorderemo tutti sul fatto che noi oggi lavoriamo di più di quello che facevano i nostri nonni o i nostri genitori o comunque rispetto a vent'anni fa; non intendo solo che lavoriamo di più individualmente, lavoriamo di più come collettività. Pensiamo all'ingresso, sempre con percentuali maggiori, nel mondo del lavoro del genere femminile, delle donne, pensiamo all'allungamento anche della vita lavorativa, con il ritardamento della pensione. Pensiamo anche al vero e proprio sviluppo che abbiamo generato e che oggi crea effettivamente nuovi posti di lavoro.
  Un programma di incentivi per le PMI, quindi non per le grandi aziende, sull'adozione dell'intelligenza artificiale – penso, ad esempio, a quanto sia stato fatto in passato con l'Industria 4.0 o penso a numerosi bonus in altri settori – avrebbe, in realtà, una doppia ricaduta positiva sul nostro sistema produttivo, sia in termini di aumento di produttività e competenze dei lavoratori, quindi preservando i posti di lavoro attuali, sia come crescita economica, PIL aggregato e, di conseguenza, creazione di nuovi posti di lavoro.
  Solo così riusciremo a fare in modo che questa rivoluzione digitale tecnologica possa diffondersi all'interno del sistema produttivo e quindi anche nei cosiddetti territori periferici, nelle cosiddette PMI, andando poi a determinare un riposizionamento dei lavoratori.
  Concludo dicendo che, dal mio punto di vista, l'intelligenza artificiale di fatto rappresenta una grande opportunità da non perdere. I benefici che questa può apportare sono senz'altro positivi. Sono certo che il lavoro di questa Commissione potrà contribuire a definire una nuova politica economica che prepari il nostro Paese a questa rivoluzione.
  Grazie della vostra attenzione.

Pag. 7

  PRESIDENTE. Do la parola ai deputati che intendano porre quesiti o formulare osservazioni.

  VIRGINIO CAPARVI. Ringrazio l'audito. Brevemente, mi ricollego ai due scenari che lei prefigurava, quello di un'intelligenza artificiale integrativa, che chiaramente può avere solo risvolti positivi, e quello in cui si paventa il rischio che l'intelligenza artificiale sostituisca alcuni posti di lavoro; lei dice che se ne genereranno comunque altri a cascata, visto l'aumento di produttività.
  In questo caso, secondo lei, non c'è un problema di redistribuzione del lavoro rispetto a chi ha competenze digitali e a chi non le ha o magari non riesce ad averle? Quel digital gap di cui parlava inizialmente, di fatto, non rischierà di fare selezione tra i lavoratori, permettendo ad alcuni di rimanere al passo con i tempi e quindi di cogliere anche l'opportunità di una produttività in aumento, quindi con nuovi posti di lavoro generati, rispetto ad altri che non hanno quelle competenze , penso sicuramente alle generazioni meno giovani, e non riusciranno neanche ad averle? È un rischio possibile, potenziale? Se questo rischio esiste, come crede possa essere surrogato con formazione o quant'altro?

  PIERMARIO TEDESCHI, Fondatore e Amministratore di Digital Angels e Professore presso la Luiss Business School. Grazie per la domanda.
  In realtà, oggi queste tecnologie sono appannaggio delle nuove generazioni. Da accademico posso dirvi che oggi – l'ho messo anche nella memoria – più del 50 per cento delle università italiane già offre corsi di laurea sull'intelligenza artificiale. Quindi, il problema oggettivamente non è delle nuove generazioni. Augurandosi tutti un aumento degli studenti nelle materie STEM, sicuramente c'è un'offerta formativa in questo senso. Sulle nuove generazioni mi sento più positivo. Proprio per evitare quel digital gap a cui si riferisce, onorevole, la formazione continua nelle aziende va a riqualificare i lavoratori che oggi effettivamente stanno già lavorando. La formazione erogata e la formazione continua in azienda è una modalità di formazione che è molto più controllata, perché l'imprenditore, il manager, il direttore avrà un controllo sul tempo che questi impiegati passano a formarsi e non a lavorare sicuramente più attento di quello che può essere il controllo che noi docenti facciamo sui nostri studenti all'Università. È una formazione che, secondo me, ha anche più presa.
  Volevo anche rassicurarvi sul fatto che queste tecnologie stanno diventando più semplici. Vi faccio un esempio veramente banale. Se io vi avessi detto dieci anni fa che lo smartphone e quindi internet avrebbe portato oggi uno strumento con cui noi possiamo comunicare, scambiarci i documenti, scambiarci dei messaggi vocali, creare dei gruppi, delle videochiamate voi mi avreste detto che questa è fantascienza e anche se fosse possibile, anche se fosse realizzabile, non lo saprebbe usare nessuno. Oggi probabilmente è più semplice insegnare a usare WhatsApp a delle generazioni mature rispetto a quanto lo fosse insegnare a usare le e-mail cinque anni fa.
  Attenzione, la tecnologia semplifica la nostra vita. In più, l'intelligenza artificiale generativa nasce proprio con l'obiettivo di comprendere l'umano mentre parla la sua lingua naturale. Alexa o Google o altri strumenti di fatto rispondono a un controllo vocale in cui l'utente non utilizza un prompt di programmazione, ma dice semplicemente: «Alexa, com'è il meteo oggi?»; «Google, qual è la strada più breve per arrivare a Piazza del Parlamento?», e così via.
  Dieci anni fa questi strumenti magari esistevano, ma se non si era particolarmente tecnologici non si era in grado di utilizzarli.
  Io vedo, quindi, due leve: da un lato la tecnologia, per sua natura, diventerà sempre più facile nel suo utilizzo, dall'altra noi non solo dobbiamo seguire questo trend, ma dobbiamo anzi cavalcarlo, con la formazione in azienda, proprio per preservare i posti di lavoro attuali e per permettere alle generazioni meno giovani di imparare quanto prima questi strumenti; ma questi strumenti sono semplici.Pag. 8
  Se ho un altro minuto, le faccio un altro esempio. Pensi alle e-mail. Negli anni in cui le e-mail venivano viste come uno strumento innovativo, c'era un po' di reticenza a utilizzare questo nuovo strumento piuttosto che il fax, ma oggi è impensabile che un impiegato in una qualsiasi azienda pubblica o privata, grande o piccola che sia, non sappia utilizzare una e-mail.
  Se noi avessimo combattuto o fossimo stati più reticenti nell'utilizzo delle e-mail, oggi magari avremmo avuto un gap, che probabilmente abbiamo perché le e-mail in Italia si sono diffuse più lentamente che, ad esempio, negli Stati Uniti d'America.
  L'intelligenza artificiale sarà facile, e in parte già lo è, come utilizzare un'e-mail, come utilizzare uno smartphone e come utilizzare un programma di scrittura, ad esempio. Spero di aver risposto.

  ABOUBAKAR SOUMAHORO. Ringrazio l'audito per quanto ha esposto.
  Ho una domanda. Dal punto di vista infrastrutturale e geografico nel nostro Paese, qual è lo stato attuale? Lei ha fatto riferimento alla situazione nelle aziende, ma dal punto di vista Nord-Sud, infrastrutturale?

  PIERMARIO TEDESCHI, Fondatore e Amministratore di Digital Angels e Professore presso la Luiss Business School. Parliamo di infrastrutture, un bellissimo tema che è stato oggetto di un convegno presso la Luiss. Si è parlato di infrastrutture digitali.
  Oggi quando pensiamo alle infrastrutture, ad esempio, pensiamo a ponti, autostrade, ferrovie e altro. Di fatto, anche le infrastrutture digitali oggi sono degli abilitatori di business. Pensiamo all'e-commerce, pensiamo agli smartphone, pensiamo alle e-mail, a Google Maps, WhatsApp. Sono degli strumenti, ma oggi sono diventati anche delle vere e proprie infrastrutture, su cui vengono creati business, su cui ci si lavora quotidianamente, e penso ancora una volta alle e-mail o ai siti internet.
  La digitalizzazione delle infrastrutture in realtà è un grande vantaggio soprattutto per le periferie dell'Italia e in generale per la popolazione, perché l'infrastruttura digitale, laddove ci sia una connessione – e oggi anche se non abbiamo la banda larga abbiamo il 4G e il 5G fondamentalmente presente in tutto il Paese – permette di avere accesso a delle infrastrutture digitali complesse anche a chi non si trova in città o anche a chi si trova effettivamente nei cosiddetti territori periferici.
  L'intelligenza artificiale, quindi, è immediatamente disponibile, anche nell'ultimo paese dell'ultima regione del nostro territorio.

  PRESIDENTE. Se non ci sono altre domande, ringrazio e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle ore 16.