XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari

Resoconto stenografico



Seduta n. 29 di Martedì 12 marzo 2024
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Morrone Jacopo , Presidente ... 2 

Audizione del presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA, Daniele Pace:
Morrone Jacopo , Presidente ... 2 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA ... 4 
Morrone Jacopo , Presidente ... 5 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA ... 5 
Morrone Jacopo , Presidente ... 5 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA ... 5 
Morrone Jacopo , Presidente ... 6 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA ... 6 
Morrone Jacopo , Presidente ... 9 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA ... 9 
Morrone Jacopo , Presidente ... 10 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA ... 10 
Morrone Jacopo , Presidente ... 11 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA ... 11 
Filippi Alessandro , direttore generale di AMA SpA ... 11 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA ... 11 
Morrone Jacopo , Presidente ... 11 
Filippi Alessandro , direttore generale di AMA SpA ... 11 
Morrone Jacopo , Presidente ... 12 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA ... 12 
Morrone Jacopo , Presidente ... 12 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA ... 12 
Morrone Jacopo , Presidente ... 12 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA ... 12 
Morrone Jacopo , Presidente ... 13 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA ... 13 
Morrone Jacopo , Presidente ... 14 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa ... 14 
Morrone Jacopo , Presidente ... 14 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa ... 14 
Morrone Jacopo , Presidente ... 15 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa ... 15 
Morrone Jacopo , Presidente ... 15 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa ... 15 
Morrone Jacopo , Presidente ... 15 
Lorefice Pietro  ... 15 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa ... 16 
Lorefice Pietro  ... 16 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa ... 16 
Lorefice Pietro  ... 17 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa ... 18 
Filippi Alessandro , direttore generale di AMA Spa ... 18 
De Priamo Andrea  ... 19 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa ... 21 
De Priamo Andrea  ... 23 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa ... 23 
Morrone Jacopo , Presidente ... 23 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa ... 23 
Morrone Jacopo , Presidente ... 23 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa ... 23 
Morrone Jacopo , Presidente ... 23 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa ... 23 
Morrone Jacopo , Presidente ... 24 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa ... 24 
Morrone Jacopo , Presidente ... 24 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa ... 24 
Morrone Jacopo , Presidente ... 24 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa ... 24 
Morrone Jacopo , Presidente ... 24 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa ... 25 
Filippi Alessandro , direttore generale di AMA SpA ... 25 
Morrone Jacopo , Presidente ... 25 
Filippi Alessandro , direttore generale di AMA SpA ... 25 
Morrone Jacopo , Presidente ... 25 
Filippi Alessandro , direttore generale di AMA SpA ... 25 
Morrone Jacopo , Presidente ... 26 
Filippi Alessandro , direttore generale di AMA SpA ... 26 
Morrone Jacopo , Presidente ... 26 
Filippi Alessandro , direttore generale di AMA SpA ... 26 
Mennuni Lavinia  ... 26 
Morrone Jacopo , Presidente ... 28 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA ... 28 
Morrone Jacopo , Presidente ... 28 
Lorefice Pietro  ... 28 
Morrone Jacopo , Presidente ... 29 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA ... 29 
Lorefice Pietro  ... 30 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA ... 30 
Morrone Jacopo , Presidente ... 30 
Pace Daniele , presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA ... 31 
Morrone Jacopo , Presidente ... 31

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
JACOPO MORRONE

  La seduta comincia alle 14.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA, Daniele Pace.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa, Daniele Pace, che ringrazio per la presenza. Il presidente Pace è accompagnato dal direttore generale, ingegnere Alessandro Filippi, e dal responsabile delle funzioni impianti, ingegner Angelo Botti.
  Ricordo che la seduta odierna si svolge nelle forme dell'audizione libera ed è aperta alla partecipazione da remoto dei componenti della Commissione.
  Avverto, inoltre, i nostri ospiti che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterranno opportuno, consentendo la Commissione, i lavori potranno proseguire in seduta segreta. Segnalo che, in tal caso, per la parte di seduta sottoposta a regime di segretezza, saranno sospesi tutti i collegamenti da remoto e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati, che saranno tempestivamente riattivati alla ripresa della seduta libera. Al fine di assicurare il miglior svolgimento dei lavori invito, inoltre, i Pag. 3nostri ospiti a destinare, se è possibile, l'illustrazione di eventuali contenuti riservati alla parte finale della seduta.
  L'audizione odierna rientra nell'ambito dell'approfondimento avviato dalla Commissione sul sistema complessivo di gestione dei rifiuti della regione Lazio e di Roma Capitale, anche con riferimento alla destinazione dei flussi extraregionali dei rifiuti e alla gestione illecita dei rifiuti, incluso il fenomeno dei roghi. Ricordo in particolare che, in relazione ai roghi divampati il 24 e il 31 dicembre scorsi rispettivamente presso l'area di Malagrotta e nel quartiere Mezzocammino, la Commissione ha svolto tre sopralluoghi con una propria delegazione, a Malagrotta rispettivamente il 28 dicembre 2023 e il 9 gennaio 2024 e a Mezzocammino il 25 gennaio 2024. Inoltre, nella giornata di domani una delegazione della Commissione svolgerà un sopralluogo presso lo stabilimento di AMA di Ponte Malnome, nell'area di Malagrotta.
  Ricordo, inoltre, che la Commissione è chiamata a svolgere indagini atte a far luce sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, sulle organizzazioni in esse coinvolte e sull'infiltrazione della criminalità organizzata. A tal fine, la Commissione acquisisce informazioni sui soggetti pubblici o privati operanti nella gestione del ciclo dei rifiuti, con l'obiettivo specifico di individuare eventuali connessioni tra tali attività illecite e altre attività economiche, con particolare riguardo al traffico dei rifiuti all'interno dei territori comunali e provinciali, nonché tra le diverse regioni, anche tenendo conto del divario della dotazione di impianti.
  Infine, sulla base della legge istitutiva, è compito specifico della Commissione indagare, altresì, sulle attività illecite legate al fenomeno degli incendi e su altre condotte illecite riguardanti gli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti, ovvero i siti abusivi di discarica.Pag. 4
  Di consueto, cedo la parola all'audito ma, in questo caso, il presidente Pace mi ha specificato che preferisce avere le domande dei commissari della Commissione, per cui inizierei io con alcune domande, in attesa che si colleghino e arrivino in presenza gli altri colleghi.
  La mia prima domanda è se ci illustra, cortesemente, il contratto di servizio attualmente vigente, ovvero in prorogatio, con particolare riferimento ai servizi di TARI ed extra TARI, nonché le ragioni della mancata sottoscrizione del nuovo contratto con termine 2019.

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA. Il contratto TARI riguarda le attività sottoposte a vigilanza da parte dell'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA), che AMA deve svolgere, mentre la parte di contratto extra TARI riguarda le attività che sono fuori dal regime regolatorio di ARERA; questo per fare una divisione semplice, ma chiara e reale delle cose. Per capirci, lo spazzamento della città, il ritiro e lo smaltimento dei rifiuti appartengono al regime TARI, mentre la pulizia degli ambiti delle stazioni della metropolitana – qualora lo facessimo – o la raccolta delle foglie appartengono al regime extra TARI; questo per dare una esemplificazione delle tipologie di servizio. Per quanto riguarda la mancata sottoscrizione da parte del comune, io non le saprei dire. Lei consideri che questi appartengono alla fattispecie dei contratti per adesione, nel senso che essendo il comune non soltanto il principale cliente, ma anche l'unico azionista, tendenzialmente, se il comune sottopone all'AMA una proposta di contratto e questa proposta di contratto ha carattere giugulatorio nei confronti dell'azienda, l'azienda la sottoscrive. Quindi, non c'è una fase di contrattazione in senso tecnico o giuridico tra i due soggetti contraenti. Quindi, la risposta è: non lo so. Credo che la giunta e l'assemblea capitolinaPag. 5 stiano facendo le loro valutazioni e al più presto ci sottoporranno la proposta di rinnovo del contratto di servizio. Nel frattempo, la proroga è perfettamente efficace e non determina un'interruzione del servizio che AMA svolge per la città di Roma. Non so se ho risposto in maniera esauriente alla sua domanda.

  PRESIDENTE. Mi sembra di capire che, se anche non c'è stata la sottoscrizione, comunque il contratto e il servizio stanno proseguendo per adesione basandosi sul contratto precedente.

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA. Il contratto prosegue in regime di proroga. Ho illustrato la fattispecie di contratto per adesione soltanto per spiegare che dipende esclusivamente dal comune di Roma la tempistica di sottoscrizione del contratto. Noi, dal lato nostro, appena ce lo mandano lo leggiamo e, se non è incompatibile con le norme e non conduce l'AMA al fallimento, lo firmiamo. È una fattispecie di contratto denominato «contratto per adesione», in quanto è fatto con un soggetto che è il tuo azionista e il tuo cliente, quindi il potere contrattuale di AMA è ridotto. Non è una contrattazione tra due soggetti che sono su un livello di parità, come succede in genere nella stipula dei contratti.

  PRESIDENTE. È chiaro. Passo alla seconda domanda. Qual è la situazione economica della società AMA Spa? Gli organi di controllo e di vigilanza hanno effettuato rilievi nell'ultimo biennio? Se sì, quali?

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA. Posto che sono arrivato in AMA a luglio 2022, per quanto ne so io, rilievi non sono stati effettuati e i bilanci sono sempre stati approvati dal collegio e certificati dalla società di Pag. 6revisione senza nessuna osservazione. Lo scorso bilancio ha chiuso con un lieve utile, pari a poche migliaia di euro, mentre quello di quest'anno verosimilmente chiuderà con una posizione negativa – che però dobbiamo ancora quantificare, non essendo ancora pronta la bozza di bilancio che il consiglio dovrà poi approvare – fondamentalmente per via di due elementi: il forte aumento dei costi per il trattamento dei rifiuti e l'adesione al contratto di espansione, promosso dal Governo, che ci ha consentito di svecchiare moltissimo le maestranze dell'AMA ma che quest'anno ci è costato 10 milioni di euro, a fronte di un guadagno nei prossimi anni di un multiplo di circa quattro o cinque volte. Quindi, quest'anno c'è stato un aggravio, che però determinerà dei risparmi negli anni avvenire. Per queste due convergenti ragioni quest'anno il bilancio verosimilmente chiuderà in deficit, ma di quanto non glielo so ancora dire.

  PRESIDENTE. Le chiedo se può illustrare la situazione della raccolta tal quale e differenziata nella città di Roma, come essa si struttura anche con riferimento ai centri di raccolta e, in particolare, se vi sono ragioni per cui la raccolta differenziata è in stallo nei volumi percentuali fin dal 2019. Siamo un po' lontani dagli obiettivi programmatici, considerato che oggi la raccolta si attesta al 45,9 per cento, mentre gli obiettivi nazionali o, comunque, quelli conseguiti da altre realtà si attestano al 65 per cento. Inoltre, le chiedo se può darci il dato relativo alla vera raccolta differenziata, ovvero non il dato della raccolta in sé, bensì quello relativo alla quantità reale di raccolta differenziata che si riscontra direttamente nei sacchetti. Non so se avete conoscenza di questo dato.

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA. Intanto, diciamo che, oltre alla media, dobbiamo Pag. 7considerare anche la varianza, perché la media nazionale è fatta dalla raccolta differenziata in piccoli centri di mille abitanti e in metropoli come Roma di qualche milione, per cui è naturale che le difficoltà e le percentuali di raccolta differenziata non possono essere considerate in maniera uniforme, a prescindere dalla dimensione geografica e dalla pressione antropica gravanti sulle differenti realtà. Ciò posto, cerco di spiegare sinteticamente le ragioni per cui a Roma la raccolta differenziata non raggiunge alte percentuali. Premesso, comunque, che rispetto ad altre città europee è parecchio più alta, posto che se facciamo un confronto con città come Berlino, Parigi o Londra, siamo ad una quota quasi doppia di raccolta differenziata. Ebbene, questo dipende fondamentalmente da due elementi. Il primo elemento è che, finché non si riesce a stabilizzare la raccolta dei rifiuti – cosa che in questi mesi siamo in realtà riusciti a fare, tant'è che i dati ci dicono che la raccolta differenziata sta aumentando – tutto ciò che viene versato fuori dai cassonetti, ancorché conferito in maniera differenziata, non può essere considerato rifiuto differenziato. Quindi, tanto più è disorganizzato e mal gestito il servizio, tanto meno si differenzia, a parità di differenziazione nel conferimento da parte dei consumatori.
  Il secondo elemento è che a Roma ci sono due problemi: le utenze non domestiche (UND) e il turismo. Naturalmente, quando parlo di problema, intendo dire che il turismo crea problematiche relativamente a questo aspetto della differenziazione, non un problema in generale. Le utenze non domestiche lamentano una tipologia di raccolta che non sempre va incontro alle loro esigenze. Questo dipende in parte da una regolamentazione, secondo me inutilmente rigida, che esiste per quanto riguarda le tipologie di raccolta. Faccio un esempio. Oggi è possibile uscire dal sistema TARI soltanto in maniera totale, Pag. 8ossia o uno sta dentro il sistema TARI – quindi l'AMA gli raccoglie i rifiuti secondo le modalità stabilite da AMA in maniera standard –, oppure deve totalmente fuoriuscire dal sistema TARI e farsi raccogliere i rifiuti da un soggetto, che AMA deve approvare, per cui a quel punto, stando fuori dal sistema AMA, conferisce a chi vuole lui. Per esempio, la possibilità di avere a pagamento un servizio extra da parte di AMA non è contemplato dalle norme, il che crea un problema sia a noi che ai conferitori, sia ai soggetti non domestici, dal momento che toglie flessibilità al servizio. Un altro elemento è che le modalità di raccolta e di pagamento della TARI sono legate alla superficie degli esercizi commerciali e alla tipologia merceologica, ma, a parità di tipologia merceologica, non sfuggirà a nessuno che avere duecento metri quadrati in periferia non produce più rifiuti rispetto ad averne cinquanta vicino al Vaticano, in cui si smerciano bibite tutto il giorno. Alla fine, la quantità di rifiuti che si produce non dipende dalla superficie in cui questi rifiuti vengono prodotti, ma dipende dalla tipologia di clientela dell'esercizio commerciale, dalla localizzazione geografica nella quale si svolge l'attività e dalla tipologia commerciale che si esercita.
  Non c'è una perfetta aderenza del sistema delle norme alla realtà dell'economia e del turismo romani. Questo è un difetto che andrebbe corretto. C'è anche un problema, tutto interno ad AMA, di gestione dei rifiuti delle utenze non domestiche. Molti anni fa AMA scelse di esternalizzare il servizio e, quindi, di dare in appalto – naturalmente attraverso gara – il servizio di raccolta dei rifiuti per le utenze non domestiche. Però, come recentemente abbiamo avuto modo di discutere anche con l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, il mercato degli appaltatori è un mercato molto ristretto, quindi per AMA è molto difficile avere una partecipazione alle gare da parte di Pag. 9un mercato molto largo, per cui è anche difficile, poi, andare a sanzionare in maniera efficace gli appaltatori che mal si comportano, considerato che, alla gara successiva, sono sempre quelli che si ripresentano. Quindi, c'è anche un problema di natura quasi ontologica, dal momento che è difficile aprire il mercato e, quindi, è difficile sanzionare con criteri di mercato i soggetti che mal si comportano. Non so se le ho risposto in maniera esauriente.

  PRESIDENTE. Per me è sufficiente. Poi, se lo riterranno opportuno, interverranno i commissari e le porranno qualche altra domanda. Le chiedo se ci sono ragioni contrattuali o diverse cause per giustificare – notizia che si apprende spesso da alcune critiche che si leggono sulla stampa – la scarsa qualità dei servizi di fruibilità dei cassoni di raccolta, ovvero dei cestini stradali e dei contenitori di raccolta stradali. Quali misure pratico-operative sono state adottate per sopperire a tali criticità?

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA. Noi abbiamo fatto due cose importanti. La prima è che abbiamo finalmente messo d'accordo la prefettura, la questura e la soprintendenza per avere una tipologia di cestone per le strade che soddisfacesse le esigenze di tutte queste istituzioni, oltre che dell'AMA. Quindi, siamo riusciti a ideare, brevettare e produrre un modello di cestone che rispetta i requisiti che ci ha posto l'antiterrorismo – che è fatto con plastica riciclata, anziché con ghisa, quindi costa meno rispetto a quelli che avevamo prima – e che sarà uguale per tutta la città, dal centro alla periferia. Peraltro, questo modello è una replica del modello in ghisa. Se ricordate, è il modello prima delle anfore, voluto dalla sindaca Raggi, che era diffuso in tutta la città e che nel centro storico ancora si trova, fatto in ghisa, Pag. 10mentre noi lo faremo in plastica riciclata, replicandone esattamente la stessa forma; ne abbiamo ordinati alcune migliaia, chiaramente attraverso bando di gara, e le consegne inizieranno nel mese di giugno; per quanto riguarda i cestoni, quindi, ne abbiamo ordinati 18.000, se non ricordo male.
  La seconda cosa importante che abbiamo fatto riguarda i cassonetti. Anche in questo caso, stiamo procedendo a un rinnovo totale dei cassonetti e siamo già a buon punto. Il rinnovo si sviluppa attraverso due direttrici: una nuova tipologia di cassonetti a sollevamento verticale e molto più grandi, che però si possono mettere soltanto in strade dove non vi sia un'alberatura che ne impedisca il sollevamento (altrimenti diventerebbe tecnicamente non possibile usarli; introduzione di nuovi cassonetti), e, per la maggior parte, dei nuovi cassonetti del modello già esistente, che stiamo cambiando in tutta la città. Siamo nell'ordine di qualche decina di migliaia di nuovi cassonetti – penso siano 30.000 – ordinati, che stiamo installando. Quindi, anche su questo siamo piuttosto avanti.

  PRESIDENTE. In merito alla grave evasione della TARI, quali misure sono state poste in campo per migliorare le capacità di riscossione ad opera degli organi a ciò delegati?

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA. La principale è che il comune, dal 1° gennaio 2024, ha deciso di spostare la lotta all'evasione da Aequa Roma Spa all'AMA. Quindi, dal 1° gennaio 2024, AMA ha in carico questa attività, che prima non aveva. Intanto, abbiamo assunto sessanta statistici a tempo determinato per mettere a posto le banche dati, perché il primo strumento per combattere l'evasione è avere gli elenchi puliti di chi deve pagare le imposte, altrimenti si va a caccia senza luce, quindi non si portano a casa grandi risultati. Abbiamo pensato, inoltre, che per un'attività Pag. 11così specialistica occorresse avere degli specialisti, per cui abbiamo assunto come capo di questo nuovo servizio una persona che è stato un alto dirigente dell'Agenzia delle entrate – quindi una persona che conosce il mestiere – e stiamo assumendo persone che abbiano conoscenza dei meccanismi di repressione dell'evasione, che verranno presumibilmente da agenzie governative che si sono occupate di questo problema in passato.

  PRESIDENTE. Le chiedo qual è lo stato procedimentale della maxi-gara sulla gestione dei rifiuti di Roma, se può specificare a grandi linee il capitolato, ovverosia cos'è previsto anche in merito alle criticità di Malagrotta, e se vi sono punteggi aggiuntivi per migliorare la qualità del servizio.

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA. Malagrotta sta fuori, per la semplice ragione che, quando abbiamo bandito la gara – che come tutte le gare più importanti stiamo facendo gestire dalla Centrale di committenza di Invitalia – Malagrotta ancora funzionava, quindi non c'era necessità di mettere a bando anche la quantità di rifiuto che veniva gestita a Malagrotta. Se non ricordo male, abbiamo messo a bando circa 600 mila tonnellate di rifiuti.

  ALESSANDRO FILIPPI, direttore generale di AMA SpA. Su trentasei mesi.

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA. Esatto, su trentasei mesi. Magari il direttore regionale Filippi potrebbe soccorrermi sui numeri.

  PRESIDENTE. Certo. Prego, dottor Filippi.

  ALESSANDRO FILIPPI, direttore generale di AMA SpA. Buon pomeriggio, presidente. La gara riguarda trentasei mesi. È stata Pag. 12costruita e bandita prima che avvenisse l'incendio di Malagrotta del 24 dicembre e tiene conto di un incremento che prevediamo nel periodo giubilare del 2025 di circa 200 mila tonnellate, per un valore complessivo pari a circa 500 milioni di euro, nell'arco di trentasei mesi. Questa gara, che peraltro riprende gare precedentemente svolte da AMA, va a garantire i flussi che l'azienda dovrebbe gestire e riguarda sia gli scarti (codice CER 19.12.12) e la frazione organica stabilizzata (FOS) potenzialmente producibile dagli impianti TMB, quindi sia il rifiuto codice CER 20 sia il combustibile solido secondario (CSS).

  PRESIDENTE. I TMB di Malagrotta verranno ripristinati?

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA. Questo va chiesto alla società «E.Giovi». Noi lo speriamo, nel senso che noi siamo clienti di Malagrotta e finché Malagrotta ha funzionato ne abbiamo tratto beneficio. Poi, ripeto, bisogna chiederlo alla società «E. Giovi». Non ho la più pallida idea se e quando riprenderanno a funzionare. Noi auspichiamo di sì.

  PRESIDENTE. Nei vostri conteggi avevate quei due impianti funzionanti, o almeno uno?

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA. Uno solo, perché l'altro l'hanno spento.

  PRESIDENTE. Qual è lo stato dell'arte degli investimenti previsti nel nuovo piano industriale di AMA Spa approvato nel 2023?

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA. In parte ho già risposto. Stiamo facendo investimenti su parecchie cose. Sempre attraverso gare pubbliche Pag. 13gestite dalla piattaforma informatica di Invitalia, abbiamo fatto un investimento sui rifiuti, uscendo dalla fase emergenziale che aveva caratterizzato i conferimenti l'anno precedente, abbiamo fatto un investimento sui mezzi, dove abbiamo fatto due gare che porteranno a rinnovare quasi totalmente la flotta di AMA, e abbiamo fatto un investimento sui cestoni e sui cassonetti, come dicevo prima. Inoltre, entro il 14 marzo – quindi, a giorni – usciranno le gare per i due biodigestori, vale a dire per i due impianti di carta e plastica che AMA gestirà, che lavoreranno la frazione differenziata dei rifiuti che non saranno trattati dal termovalorizzatore che è in costruzione.

  PRESIDENTE. Vi sono misure organizzative affinché siano contenute le masse critiche di produzione dei rifiuti dentro la capitale?

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA. Su questo AMA è in posizione recettizia. Noi dobbiamo cercare di raccogliere al meglio i rifiuti che vengono prodotti, ma non abbiamo modo di intervenire. Semmai, il modo andrebbe trovato nelle modalità di confezionamento dei beni e nelle modalità di acquisto, dal momento che gli acquisti online producono una quantità di carta e di cartone molto superiore al passato.
  Nel nostro piccolo, con alcune realtà, come i supermercati, che producono rifiuti – ma lo stiamo facendo anche con il carcere di Rebibbia –, per quanto riguarda i rifiuti, la parte umida dei rifiuti, stiamo cercando di far risparmiare dei soldi al carcere di Rebibbia e di risparmiarli noi per il servizio, creando dei compostatori, piccoli impianti che possono essere gestiti anche da soggetti non specialisti, che vanno a produrre concime che può essere anche venduto a soggetti terzi. Questo, naturalmente, riduce la quantità di rifiuto indifferenziato umido Pag. 14che va, poi, al trattamento – in questo senso, rispondo quindi alla domanda che lei faceva - e riduce anche i costi per la TARI e per i soggetti che aderiscono a queste iniziative. Naturalmente, è una goccia nel mare e non sono queste le iniziative, pur commendevoli – tant'è che le facciamo – che possono dare una risposta definitiva al problema che pone lei.

  PRESIDENTE. Ci può illustrare gli accordi vigenti tra AMA e i consorzi di differenziata tematici e come l'azienda si raccorda con i sistemi autonomi dei rifiuti?

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa. L'azienda, come tutte le aziende d'Italia, ha dei rapporti con i vari consorzi, dal CONAI a quello della plastica e altri. Noi, ai prezzi di mercato, conferiamo le frazioni differenziate e veniamo remunerati, a prezzi di mercato. Quindi, è un rapporto molto semplice e del tutto analogo a quello che hanno altre società, come AMA, in tutta Italia.

  PRESIDENTE. Quanto al personale dipendente, la politica ci riferisce di un dato statistico derivante dal mercato. La città di Roma, per quota di addetti, è ben al di sopra della media nazionale, calcolata in base al numero degli abitanti: come si coniuga tale dato anche in relazione alla qualità del servizio reso?

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa. L'ho detto, presidente. La media è la famosa media dei polli di Trilussa. Se uno non ci mette insieme anche la varianza a una media, il numero è misleading. È ovvio che per pulire dieci città di mille abitanti servono meno persone che per pulirne una con 10 mila, mentre per pulire dieci città di 10 mila abitanti ne servono di meno che per pulirne una da 100 mila: perché? Perché la complessità, l'estensione, determina una Pag. 15maggiore necessità di manodopera e di mezzi: dipende soltanto da questo. Se lei fa la media sull'Italia, che è composta per la maggior parte da piccoli centri, è come confrontare le mele con le pere: non funziona.

  PRESIDENTE. Un'ultima domanda, poi lascio la parola. Quanti dipendenti di Malagrotta sono stati assunti in AMA?

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa. 60.

  PRESIDENTE. A tempo indeterminato?

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa. Fino a quando Malagrotta rimane chiusa. Se Malagrotta riapre e loro vogliono tornare a Malagrotta, torneranno a Malagrotta: non li abbiamo sequestrati!

  PRESIDENTE. Io ho terminato. Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  PIETRO LOREFICE. Signor presidente, ringrazio lei e il presidente Pace. Presidente Pace, lei poco fa ha fatto un riferimento, anche su richiesta del presidente Morrone, ai bilanci e ha detto che il 2023, che ancora non è stato approvato, si prevede che sarà già in perdita. Per un minimo di premessa storica, sappiamo che AMA dal 2015 al 2018 aveva una gestione in fortissima perdita e c'è stata una fase di risanamento dell'azienda, passando da oltre 200 milioni di euro di debiti a primo bilancio in attivo. Dal 2019 inizia un utile di 1,8 milioni, nel 2020 abbiamo 27 milioni 800 mila euro di utili e poi passiamo alla nuova amministrazione. Nel 2021, perciò, vi è un utile d'esercizio di 944 mila euro, nel 2022 scendiamo a 603 Pag. 16mila euro 251. Ora lei ci dice che nel 2023 la proiezione è già di una perdita. Ci conferma questo dato o forse ho capito male?

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa. No, lei ha capito benissimo.

  PIETRO LOREFICE. Conferma la perdita. Chiudendo questa parentesi, per quanto riguarda, invece, i piani industriali, lei ha trovato un piano industriale, approvato nel 2021, che prevedeva una finestra temporale 2021-2024. Nel 2023 – il 17 gennaio – in consiglio di amministrazione avete approvato un nuovo piano industriale, che va dal 2023 al 2028. Voi attualmente state operando con il piano industriale 2021-2024, che aveva tutta una serie di previsioni al proprio interno, mentre il nuovo piano industriale 2023-2028, che in teoria doveva già essere avviato o comunque essere operativo – perlomeno da quello che sono riuscito a vedere in rete, sui siti ufficiali – risulta ancora fermo. L'iter di approvazione del piano presso la competente Commissione capitolina non è stato ancora sbloccato. Le chiedo se ci può dare informazioni in merito al piano vigente e se ha conoscenza delle ragioni per cui il nuovo piano 2023-2028, che prevede grandi investimenti per circa 700 milioni di euro, l'acquisto di mezzi, un bel po' di assunzioni ed altro, invece è ancora fermo. Per ora mi fermo qui.

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa. Intanto, rispondo sulla prima questione, quella sul bilancio. La nozione di risanamento si presta a molte interpretazioni. Io, di formazione, sono un economista e ho abbastanza dimestichezza con il tema. Gli utili si possono fare non facendo investimenti, non facendo assunzioni e peggiorando la qualità del servizio, oppure si possono fare aumentando l'efficienza e abbassando i costi. Lascio a lei giudicare in che modo AMA Pag. 17abbia avuto quei risultati di bilancio negli anni precedenti (poi, se vuole, le dico la mia, ma penso che sia abbastanza evidente). Per quanto riguarda il tema del piano industriale, il piano industriale su cui stiamo lavorando – ancorché non definitivamente approvato dall'Assemblea capitolina, ma con il sì della Giunta – è il nuovo piano 2023-2028, altrimenti non avremmo potuto fare tutti gli investimenti che stiamo già facendo e che – come dicevo prima – sono già largamente oggetto di gare pubbliche che stiamo facendo fare alla centrale di committenza di Invitalia. Quindi, la risposta è sì. Se, poi, lei mi vuole chiedere anche perché abbiamo fatto un nuovo piano industriale, quello che le posso dire è che quando sono arrivato io già lo stavano rifacendo. Ripeto: io sono arrivato a luglio 2022 e, a luglio 2022, il piano era già in fase avanzata (quello nuovo), mentre di quello vecchio non parlava più nessuno. Nei comuni, ma non solo, in Italia, esiste questa bella abitudine di buttare sempre alle ortiche tutto quello che fanno le Amministrazioni che vengono prima. Questo non lo devo certo spiegare io a voi, semmai il contrario; però è quello che accade ovunque e, anche a Roma, è ciò che accaduto, anche questa volta.

  PIETRO LOREFICE. Per quanto riguarda il nuovo piano, lei ci ha confermato che, in ogni caso, state operando a seguito dell'approvazione in Giunta, a prescindere dall'approvazione dell'Assemblea capitolina, ovvero della Commissione competente. Questa la consegniamo come informazione. Per quanto riguarda gli investimenti, dal sito di Invitalia abbiamo visto che sono state avviate diverse procedure di gara. Io però non sono riuscito a capire materialmente a che punto siano queste gare. Le chiedo se, quindi, ci può dare informazioni relative alla parte delle gare che avete affidato a Invitalia, a che punto sono, se alcune sono state aggiudicate e, se sì, quali, per quali importi e per quali tipi di servizi o attrezzature.

Pag. 18

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa. Se lei consente, chiederei di rispondere all'ingegnere Filippi, che ha sicuramente un'informazione più fresca della mia sul punto.

  ALESSANDRO FILIPPI, direttore generale di AMA Spa. Le gare che sono state affidate sulla piattaforma Invitalia e che vanno nell'implementazione degli investimenti necessari allo svolgimento del servizio, anche in ottica di dotazione delle risorse necessarie per l'evento giubilare, hanno riguardato una gara bandita nel novembre 2023, riguardante la dotazione dei cassonetti, in completamento del processo di collocazione. Lo ricordava prima il presidente Pace e, entro novembre 2024, sostituiremo tutti i cassonetti attualmente presenti sul territorio di Roma Capitale, andando a completare il processo di ammodernamento dei cassonetti stessi, per circa 54 mila pezzi. La gara ha riguardato anche i cestoni e ha riguardato – la stessa gara – anche l'acquisizione di mezzi d'opera, in particolare macchine a caricamento laterale – circa 160 – necessarie al servizio di raccolta. Le gare sono in fase di aggiudicazione e hanno ricevuto delle offerte sui lotti, al netto di quelle che riguardavano i criteri minimi ambientali. Da questo punto di vista, quindi, siamo abbastanza soddisfatti della copertura di presenza. Questo anche per quanto riguarda i cassonetti e tutti i lotti, tranne uno, sono stati soddisfatti. Quindi, ci aspettiamo che l'aggiudicazione ci porti a soddisfare le nostre esigenze. L'ulteriore gara – quella che ricordava prima il presidente della Commissione, oltre al presidente Pace – riguarda la dotazione di soluzioni per le attività di conferimento dei rifiuti. Per quanto riguarda, poi, la proiezione delle gare su cui stiamo lavorando, abbiamo in prospettiva la realizzazione dell'impiantistica a supporto delle attività, in particolare per quanto riguarda la raccolta differenziata sulle frazioni umide – lo Pag. 19ricordava prima il presidente Pace – con i due biodigestori che hanno la capacità di trattamento di circa 200 mila tonnellate, più impianti plastica e carta. Questi, peraltro, sono soggetti al «Decreto Aiuti» e noi stiamo lavorando, quindi, per rispettare sia le scadenze di aggiudicazione sia le scadenze di chiusura dei lavori e di messa in esercizio degli impianti per il 31 dicembre 2026.

  ANDREA DE PRIAMO. (In videocollegamento). Signor presidente, purtroppo sono in una Commissione in sede deliberante, quindi posso seguire solo online. Saluto il dottor Pace e l'ingegner Filippi. Sostanzialmente, si tratta di due domande in qualche modo collegate. Parto da un ragionamento. Fermo restando che – immagino – sul tema della chiusura del ciclo dei rifiuti l'amministratore di AMA potrà dirmi, chiaramente, che è Roma Capitale che dà gli indirizzi, ma AMA è una grande azienda – è dei romani, diciamo così – e, in qualche modo, deve, anche alla luce dei numeri che abbiamo sentito, lavorare per migliorare i suoi servizi, anche per avere sempre un ruolo – se lo vorrà avere, come abbiamo sentito – nella gestione dei rifiuti della Capitale.
  In questo senso, dopo un lunghissimo monopolio di un privato nella chiusura del ciclo dei rifiuti, come ben sappiamo, con la discarica di Malagrotta, dopo l'errata decisione di chiudere Malagrotta senza un'alternativa, che fu fatta dalla Giunta Marino, nonché le varie situazioni che si sono susseguite, oggi l'Amministrazione attuale ha fatto una scelta. C'è un tema, però, che francamente non comprendo. Senza entrare nel merito – anzi, poi entrerò brevemente nel merito della scelta, collegandomi alla seconda parte della domanda – non capisco come sia possibile che AMA, dopo aver «subìto» la sudditanza di un monopolista che gestiva una grande discarica in modo contrattuale con AMA – con un rapporto contrattuale e non, Pag. 20quindi, con un protagonismo dell'azienda pubblica – alla luce di quanto sappiamo (ovviamente, leggiamo che c'è solo un partecipante alla gara, che non dovrebbe comprendere AMA, ma non credo di dire nulla che non sia già noto alle cronache), non capisco come mai AMA abbia scelto di non essere protagonista o di non proporsi come protagonista nella scelta della chiusura del ciclo dei rifiuti, che, di fatto, determina il forte rischio di un AMA bad company, diciamo così, quindi un'azienda solo di spazzamento e di raccolta, priva di una sua dimensione anche industriale. Questa è la prima domanda. La seconda domanda si ricollega alla prima. Per quanto ci riguarda, non siamo contrari al concetto della chiusura del ciclo, che è ineludibile. Sicuramente è peggiore una discarica rispetto a un termovalorizzatore, anche se, poi, si potrebbe entrare nel merito delle tecnologie, che sono più o meno obsolete. Il punto è che, di sicuro, sempre i princìpi europei ci dicono chiaramente che dobbiamo privilegiare altro: dobbiamo privilegiare la raccolta differenziata, il riciclo, il riuso, la riduzione. Io non vedo, francamente, in questo momento, una grande attività su questi primi aspetti, che sono fondamentali anche per ridurre, per togliere il materiale alla necessità della combustione. Questo in qualche modo mi preoccupa, anche vedendo il dimensionamento della chiusura del ciclo rifiuti che si immagina a Roma (non entro, qui, nel merito della localizzazione e altro, su cui potremmo lungamente parlare). Vorrei capire qual è la strategia, invece, per aumentare fortemente la raccolta differenziata e anche la sua qualità, tenendo conto che è vero quello che diceva il dottor Pace, cioè che Roma, di fatto, tra le capitali europee non è certamente tra le peggiori (anzi è tra le migliori, come percentuale di raccolta differenziata); non come percentuale di riciclo – temo – ma sicuramente come percentuale di raccolta differenziata. Questo, però, è dovuto, oggettivamente, a Pag. 21un incremento nato nell'esperienza di una passata Giunta – quella tra il 2008 e il 2013 – che, con il Patto per Roma, portò di fatto da circa il 17 per cento a quasi il 40 per cento la raccolta differenziata. Negli anni, sia con la successiva che con l'attuale Giunta, parliamo di spostamenti più o meno leggermente in basso prima e poi leggermente in alto. Francamente, anche nella strategia di rinnovare il parco cassonetti, che per la verità è una strategia già del precedente management di AMA – questo va detto, a onor del vero, quindi, della precedente Giunta capitolina – non vedo, in questo, una scelta verso un'economia circolare. Non capisco perché Roma non riesca a dotarsi di una raccolta differenziata spinta anche nei quartieri ad alta densità, immaginando quelle che in alcune zone vengono chiamate «ecostazioni» o «domus ecologiche», o come le vogliamo chiamare. Da questo punto di vista, francamente, mi preoccupano le scelte industriali. Ripeto la prima domanda: perché AMA si è, di fatto, chiamata fuori dal ciclo dei rifiuti? Grazie.

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa. Risponderei al senatore De Priamo, che intanto saluto, cominciando dalla coda. Anche per quanto riguarda le scelte manageriali, vale lo stesso discorso del risanamento dei bilanci. È vero che il vecchio management di AMA aveva già deliberato di fare una gara per i cassonetti, però da due anni poi non si era fatta. Un conto è deliberare le cose, un conto è metterle a terra. Per chi fa il manager il problema è la consegna della merce, non tanto il fatto di prendere le ordinazioni: questo è il punto! Tornando, invece, all'inizio, per quanto riguarda il tema del ruolo di AMA nel processo di termovalorizzazione, intanto io non so in quanti parteciperanno alla gara, perché si chiuderà a giorni e, sinceramente, non ho informazioni in merito, se sarà soltanto il soggetto che ha proposto il Pag. 22progetto o se ce ne saranno altri che parteciperanno alla gara. Quello che so, è che AMA non è industrialmente interessata a gestire un termovalorizzatore: non è il suo mestiere. AMA è interessata ad avere certezza nel prezzo e nel destino dei rifiuti, ad avere un po' di ridondanza nel destino dei rifiuti – cosa che attualmente Roma non ha e che prima aveva ancora meno di oggi – e poi è interessata a gestire le frazioni differenziate della raccolta (cosa che ci stiamo apprestando a fare sia con i due biodigestori, che forse diventeranno tre), sia con gli impianti per la plastica e per la carta.
  Per quanto riguarda l'indifferenziato, che speriamo vada a ridursi sempre di più, quel problema – lo dico in termini tecnici – se lo togliamo dal nostro tavolo, dal tavolo di AMA, noi siamo felicissimi: per noi è soltanto un problema, un ingombro, un costo; non è una fonte di ulteriori ricavi; non si allunga la catena del valore con l'indifferenziato che va termovalorizzato. Si allunga la catena del valore, quindi si può pensare a un ruolo più ambizioso per AMA, per respingere il pericolo che il senatore De Priamo paventava, cioè di un'azienda che diventa sostanzialmente una piccola cosa o una bad company – a seconda di come la si voglia definire – destinata soltanto a spazzare le città, se AMA avrà la capacità – come la avrà – di produrre biocarburanti, che potrà vendere sul mercato o utilizzare per mandare avanti i propri mezzi, o per fare tutte e due le cose, a seconda delle quantità, e se diventerà un soggetto capace di diventare un attrattore, uno sviluppatore di bacini di green economy nella città di Roma e nella regione Lazio, anche in collaborazione con le autorità regionali, non soltanto con il comune di Roma, data la dimensione relativa di Roma e dell'AMA rispetto alle altre province e alle altre aziende simili che ci sono nella regione Lazio. Su questo siamo pronti non soltanto a raccogliere, ma anche a lanciare sfide industriali e Pag. 23prossimamente lo faremo anche; ne abbiamo già parlato con il sindaco, che è d'accordo con noi. Prossimamente, quindi, AMA renderà pubbliche le sue prospettive di crescita e anche un po' di cambiamento di pelle nel prossimo futuro. Non so, senatore, se ho risposto compiutamente alle cose che mi aveva chiesto.

  ANDREA DE PRIAMO. (In videocollegamento). Sì, grazie. Chiaramente, per me rimane il tema che, se questo impegno c'è – e io spero, naturalmente, che sia così –, rimane sovradimensionato, evidentemente, il termovalorizzatore.

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa. Come ha detto lei stesso prima, noi non c'entriamo.

  PRESIDENTE. Vorrei rivolgere io due domande. In questo momento, voi avete degli accordi con altre regioni per portare i rifiuti, tipo con l'Emilia-Romagna e altre?

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa. Sì. Anche con l'Abruzzo.

  PRESIDENTE. Io chiederei di acquisire, tramite il direttore, copia di questi accordi, per capire anche per quanto tempo sono in essere e per capire anche i costi. In questa Commissione abbiamo uno spettro abbastanza ampio, nel senso che guardiamo alla gestione dei rifiuti da Bolzano alla Calabria, al Lazio.

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa. I costi non li ho.

  PRESIDENTE. Anche prossimamente.

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa. Vi possiamo far avere tutto, presidente.

Pag. 24

  PRESIDENTE. Per capire quanto costa una tonnellata di indifferenziato oppure una tonnellata di plastica, così come dove viene portata la lavorazione. Nel filone d'inchiesta abbiamo sia Malagrotta, sia Roma Capitale, sia l'intera gestione del sistema dei rifiuti del Lazio. Vorremmo comprendere con AMA, che mi sembra sia una delle più grandi aziende, i costi.

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa. In Italia è la più grande!

  PRESIDENTE. Esatto. I costi nello specifico. Poi, magari, ci riserviamo di farvi avere anche qualche appunto, qualche dettaglio.

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa. Se ci usa la cortesia di mandarci una richiesta specifica.

  PRESIDENTE. Certo. Intanto, avremmo piacere di ricevere copia dei contratti in essere con le altre regioni.

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa. Certamente.

  PRESIDENTE. Dai dati che adesso abbiamo in mano, alcune discariche ormai saranno sature, i TMB, bene o male, non sono più utilizzati, perché alcuni hanno preso fuoco o altro. Quindi, vorremmo capire in che maniera, in che modo questi rifiuti vengono portati fuori e che tipo di rifiuti verranno portati fuori dalla regione. Questo è quanto. Un'ultima domanda: avete, grosso modo, un dato sull'evasione della TARI? Sappiamo che c'è perché lo abbiamo letto ed è un fatto che è stato denunciato e dichiarato, però le chiedo se si ha contezza di quanto è l'evasione in termini numerici.

Pag. 25

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA Spa. L'evasione della TARI si può al massimo supporre o stimare, esattamente come l'evasione dell'IRPEF o di altre imposte. Quello che possiamo dire con certezza è che c'è sicuramente una differenza rilevante tra i POD, cioè i numeri che misurano i contatori dell'energia elettrica di utenze domestiche e non domestiche, e soggetti che pagano la TARI di utenze domestiche e non domestiche. Ora, l'ingegner Filippi sicuramente ricorda il numero.

  ALESSANDRO FILIPPI, direttore generale di AMA SpA. Sono circa 1.700.000 contro 1.400.000, quindi circa 300.000 posizioni che potrebbero essere oggetto di analisi.

  PRESIDENTE. In quale territorio, scusi?

  ALESSANDRO FILIPPI, direttore generale di AMA SpA. Roma Capitale.

  PRESIDENTE. E quant'è l'importo?

  ALESSANDRO FILIPPI, direttore generale di AMA SpA. È da stimare. Noi, come ricordava il presidente Pace prima, abbiamo, dall'inizio dell'anno, acquisito anche le attività di contrasto all'evasione che erano prima in capo ad Aequa Roma e le analisi che stiamo facendo fanno parte proprio di questa attività che abbiamo acquisito e che stiamo portando avanti per agire in maniera tale da confrontare, come è evidente in questa tipologia di attività, i database. Il primo dato, estremamente suggestivo, che ricordava il presidente Pace è questo: un primo dato di confronto fra numero di POD accesi, POD elettrici e di contrattualistica TARI. Poi, su questo, dobbiamo fare la verifica relativa a cosa si tratta: se è preponderante l'utenza non domestica, se è preponderante l'utenza domestica; quindi, raccontarePag. 26 numeri che non abbiano un sottostante, ad oggi, ha poco senso. Quello che possiamo dire è che c'è sicuramente un tema di analisi del bacino che residua con riferimento all'utenza elettrica. Come sapete bene, non fosse altro perché questa è stata già utilizzata per la possibilità di gestione del canone Rai, che ha determinato il conto in bolletta, il servizio di igiene urbana, a differenza di altri servizi a rete, non ha ancora in alcune città – e da noi non l'ha ancora – la corrispondenza diretta tra soggetto che beneficia del servizio ed erogatore del servizio, perché è un servizio che, soprattutto nella raccolta stradale, non ci permette di avere la diretta corrispondenza. Quindi, ad oggi, c'è un bacino che suggestivamente è questo. Qual è la quantificazione è frutto delle attività che stiamo ponendo in essere proprio per combattere poi l'evasione totale.

  PRESIDENTE. Possiamo avere – non adesso, ovviamente, ma quando è possibile – il dato totale? Intendo quant'è la TARI che si incassa.

  ALESSANDRO FILIPPI, direttore generale di AMA SpA. Sì. Poi c'è la ripartizione, perché c'è una TARI che va divisa per percentuale, cioè l'articolazione tariffaria, che in base alla differenza di definizione della tariffa va sull'utenza domestica o sull'utenza non domestica.

  PRESIDENTE. Con gli uffici dopo ci accordiamo.

  ALESSANDRO FILIPPI, direttore generale di AMA SpA. Assolutamente, presidente. È il sottostante del piano economico-finanziario approvato.

  LAVINIA MENNUNI. Signor presidente, io ho ascoltato con interesse la relazione che è stata svolta e devo dire che una qualche preoccupazione – mi unisco un pochino a quanto era Pag. 27stato già affermato dal senatore De Priamo – la ingenera la questione della gestione della raccolta differenziata. Effettivamente, l'acquisto di tutto questo numero di cassonetti dovrebbe, invece, secondo me, essere preceduto da una riflessione profonda sulla metodica di questa raccolta differenziata, che, mi sembra, negli anni, non stia dando i risultati che noi avremmo voluto vedere. Intendo che, se è vero che vi è stato un incremento notevolissimo della raccolta nelle annualità 2008-2013 – quindi, si passò dal 17 per cento addirittura al 41 per cento di raccolta differenziata – di contro, però, nel tempo ci si è tutti resi conto – vale per chiunque vive la città di Roma e non serve essere un alto dirigente dell'AMA – che vi è indubbiamente un problema proprio della qualità della raccolta differenziata medesima. Purtroppo, noi continuiamo a vedere che spesso abbiamo rifiuti mischiati che poi non sono fruibili. Allora, io penso che una riflessione forse la si dovrebbe fare anche su questo tema, se veramente noi riteniamo di non andare semplicemente a operare nel senso di buttare tutto in un termovalorizzatore, senza poi proseguire con la politica delle «tre R», che invece dovrebbe rappresentare una circolarità della gestione dei rifiuti alla quale tutti quanti noi tendiamo. Credo che potrebbe essere utile, anche in seno a questa Commissione, presidente, magari ascoltando nuovamente, se lo si ritiene, il presidente e la dirigenza di AMA insieme, magari, anche agli assessorati competenti di Roma Capitale, una valutazione un pochino approfondita, magari andando anche ad analizzare le metodiche di gestione di altre città e di altre nazioni, in merito alla gestione, alla raccolta, alla fruizione, al riutilizzo dei rifiuti, al fine di rendere questa raccolta differenziata il più possibile proficua. Non so se il presidente ritenga di fare un focus anche su questo tema. Grazie.

Pag. 28

  PRESIDENTE. Sì, lo riteniamo. Abbiamo pochi minuti, quindi lascerei la parola prima per la risposta, poi al senatore Lorefice.

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA. Senatrice, sono d'accordo con lei che la scommessa che noi dobbiamo vincere è quella sul riuso e sul riutilizzo delle materie prime, per avere più materia prima seconda possibile. Ho l'impressione che, per riuscire a raggiungere questo obiettivo, dobbiamo fuoriuscire un po' da quella che, in un altro ambito, un famoso economista chiamava «saggezza convenzionale», nel senso che dovremmo pensare a qualche idea nuova. Non necessariamente, per esempio, portare all'estremo che la differenziazione determina un aumento nella qualità e nella quantità delle materie prime seconde. C'è un problema di education, c'è un problema di prodotti che cambiano e non sempre vanno conferiti nello stesso modo; c'è un problema – ripeto – anche di abitudini dei cittadini, che non sempre conferiscono correttamente e, quindi, anche dei rifiuti che potrebbero essere differenziati e alla fine del conferimento non lo sono più. Certamente, una riflessione comune su come aumentare la qualità non tanto della differenziazione, quanto della disponibilità di materie riutilizzabili – perché non sempre le due cose sono correlate perfettamente – secondo me è molto utile e noi siamo naturalmente a disposizione.

  PRESIDENTE. Do la parola ai senatori Lorefice e Petrucci, anche se i minuti stanno per scadere. Casomai avremo modo di rivederci nuovamente.

  PIETRO LOREFICE. Signor presidente, cercherò di andare velocemente. Sempre in merito alle gare che sta trattando Invitalia, mi riferisco ai sette lotti che riguardano l'affidamento Pag. 29del servizio di trasporto, scarico, trattamento e recupero di RSU per circa 1.900.000 tonnellate, per un importo di circa 395 milioni di euro. La scadenza per la presentazione delle offerte era il 6 febbraio scorso: a che punto è la gara? Ci sono state offerte? Chiedo un aggiornamento al riguardo.
  Relativamente all'impiantistica, sempre nel nuovo piano industriale si prevedono otto nuovi impianti, di cui due – sui quali abbiamo maggiori notizie – sono di digestione anaerobica e sono previsti uno a Casal Selce e uno a Cesano. Degli altri sei impianti, due sono di selezione delle frazioni secche, da 100 mila tonnellate/anno ciascuno, e gli altri quattro sono: uno per materiali assorbenti, uno per rifiuti tessili, uno per oli esausti e uno per le terre di spazzamento. Questi ultimi – sui quali non sono riuscito a trovare informazioni – dove verranno localizzati materialmente, se l'avete già definito per questa impiantistica?
  Per quanto riguarda i siti di trasferenza, voi avete in attività quello di Rocca Cencia, che tratta all'incirca 7 mila tonnellate alla settimana, se non erro. Volevo capire se in quel sito, che è stato oggetto anche di una nuova ordinanza commissariale del 7 febbraio, per prorogarne l'operatività, rimarrà la trasferenza. Sempre all'interno di questo sito di Rocca Cencia, è prevista altra impiantistica?

  PRESIDENTE. Lasciamo rispondere.

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA. Cominciamo da Rocca Cencia; poi, se manco in qualcosa, la prego di ricordarmelo; non è per reticenza. A Rocca Cencia noi abbiamo chiuso il TMB qualche mese fa e adesso è rimasta la trasferenza. C'è un tritovaglio, non c'è più la fossa umida che c'era prima e rimarrà così. Anzi, Rocca Cencia rimane per noi uno degli stabilimenti importanti. Noi ne abbiamo tre: Rocca Cencia, Ponte Malnome e Romagnoli. Pag. 30Contiamo di aumentare i tritovagli perché dobbiamo fare le ecoballe, prima che arrivi il termovalorizzatore, per mandare i rifiuti dove li prendono.

  PIETRO LOREFICE. Presidente, giusto un'aggiunta, per capire. Noi sappiamo che negli ultimi anni c'è stata una serie di incendi a vari impianti (per AMA, uno). In quei siti vostri avete implementato dei sistemi di videosorveglianza e, se sì, quanti e come? Abbiamo visto che ci sono stati anche dei problemi legati alla sorveglianza dei siti.

  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA. Senatore, torniamo al problema che diceva lei prima, su cui io – spero simpaticamente – le rispondevo dicendo che si tratta di capire cosa si intende per risanamento. Noi abbiamo tutti i muri perimetrali degli impianti sbrecciati perché, per un certo numero di anni – o meglio, per qualche lustro – non si sono fatti lavori di manutenzione, né ordinaria, né straordinaria: non solo non sono state messe le telecamere, che noi ora stiamo impiantando, ma, addirittura, non venivano neanche riparati i muri, per cui c'era la possibilità che chiunque potesse fare delle «vacanze», dei giri turistici all'interno degli stabilimenti dell'AMA. Questo, naturalmente, ha portato a una diminuzione degli ammortamenti e ad un innalzamento dell'utile, come le regole contabili ci insegnano.

  PRESIDENTE. A me dispiace interrompere e chiedo venia per questo. Fra altro, non credo che riesca a svolgere il suo intervento neanche la collega Petrucci. Direi che se ci sono domande, ve le facciamo pervenire per iscritto e dopo vedremo se ci sarà modo di confrontarsi. Noi vi abbiamo fatto oggi una serie di domande di natura molto puntuale su alcuni dati e numeri di cui abbiamo bisogno e, naturalmente, oggi non era semplice rispondere a tutto.

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  DANIELE PACE, presidente del consiglio di amministrazione di AMA SpA. Noi siamo a disposizione, presidente.

  PRESIDENTE. Perfetto, gentilissimi. Dichiaro chiusa l'audizione, ringraziando naturalmente i nostri ospiti.

  La seduta termina alle 15.45.