XIX Legislatura

VII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 7 di Mercoledì 12 giugno 2024
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Mollicone Federico , Presidente ... 2 

Audizione del Ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, nell'ambito dell'esame, in sede referente, del DL 71/2024, recante disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell'anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca (C. 1902 Governo) (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento della Camera dei deputati) :
Mollicone Federico , Presidente ... 2 
Abodi Andrea , Ministro per lo sport e i giovani ... 2 
Mollicone Federico , Presidente ... 8 
Amato Gaetano (M5S)  ... 8 
Berruto Mauro (PD-IDP)  ... 9 
Mollicone Federico , Presidente ... 14 
Abodi Andrea , Ministro per lo sport e i giovani ... 14 
Mollicone Federico , Presidente ... 19

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Popolari europeisti riformatori - Renew Europe: AZ-PER-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Italia Viva - il Centro - Renew Europe: IV-C-RE;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
FEDERICO MOLLICONE

  La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata oltre che dal resoconto stenografico anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del Ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, nell'ambito dell'esame, in sede referente, del DL 71/2024, recante disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell'anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca (C. 1902 Governo).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del Ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, nell'ambito dell'esame del decreto-legge n. 71 del 2024, recante disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell'anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca (C. 1902 Governo).
  Ringrazio il Ministro Abodi per aver accettato l'invito della Commissione e gli cedo la parola per lo svolgimento della sua relazione.

  ANDREA ABODI, Ministro per lo sport e i giovani. In estrema sintesi, si è reso necessario questo provvedimento soprattutto per motivi di urgenza, associandolo poi al tema dell'istruzione e del merito.
  Il provvedimento consta di 17 articoli, suddivisi in 4 Capi.Pag. 3
  L'articolo 1 riguarda le procedure elettive di Federazioni sportive nazionali e discipline sportive associate. Si è reso necessario perché evidentemente in previsione della chiusura del quadriennio olimpico ci si predispone al nuovo ciclo degli organismi sportivi. Si è resa necessaria una specificazione più di dettaglio relativamente alle modalità attraverso le quali dovranno essere eletti i nuovi organi a partire dai presidenti, i Consigli federali per quanto riguarda le Federazioni e poi in ogni caso anche le discipline sportive associate e gli enti di promozione sportiva, sia a livello nazionale che a livello territoriale.
  Ricordo a me stesso in particolare che per i presidenti federali che hanno già espletato il mandato per tre quadrienni ci sono delle regole più restrittive per la loro rieleggibilità. Abbiamo ritenuto opportuno specificare in particolare che, oltre al raggiungimento dei due terzi del consenso come presupposto, con la presenza del 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto, si dovesse regolare il caso in cui un candidato all'eventuale quarto mandato non raggiungesse questa percentuale. Lo abbiamo stabilito e quindi chi non raggiunge la percentuale esce dalla competizione. Non si va al ballottaggio, ma alla convocazione di nuove elezioni.
  Questo l'abbiamo fatto per dare certezza ai regolamenti elettorali rispondendo al tempo stesso a quanto è emerso dal pronunciamento della Corte costituzionale da un lato e dall'altro alla norma che il Parlamento ha approvato nel 2023.
  Abbiamo ritenuto opportuno rispondere all'esigenza di rispettare il ragionevole consenso che un candidato può raggiungere dopo aver espletato il mandato per dodici anni, ma abbiamo ritenuto, altresì, opportuno in caso di consenso non così rilevante favorire un ricambio che noi auspichiamo possa essere di genere e generazionale.Pag. 4
  Questo – lo ripeto anche a questa Commissione – avevo auspicato anche formalmente in forma scritta al presidente del CONI chiedendo che ci fosse nel regolamento elettorale un meccanismo di riequilibrio relativo al genere e al ricambio generazionale.
  Ricordo a me stesso e a questa Commissione che di quarantasette federazioni sportive soltanto due sono presiedute da donne, quarantacinque da uomini e non ci sono giovani che ricoprono il ruolo di presidente.
  Tra l'altro ritengo che questi due elementi che appartengono alla dialettica pubblica ormai da molti anni, dovrebbero essere in qualche modo incentivati. Non sono mai stato favorevole alle quote, ma qualche meccanismo che induca al rispetto di questi obiettivi che vanno perseguiti credo debba entrare non soltanto nel lessico, ma anche nelle scelte istituzionali.
  Peraltro, credo che i ruoli non bastino da soli. Avevo non a caso associato questa mia proposta non soltanto al ruolo di vicepresidente di altro genere e under 35, ma l'avevo associata anche all'attribuzione di deleghe, perché io credo che non sia soltanto il ruolo che predisponga, ma la responsabilità alla quale bisogna essere allenati. In questo momento non ci sono state le condizioni, ma rimane per me un impegno.
  Per ora resta come una sorta di moral suasion, ma rimane un impegno – qualche federazione magari la adotterà – ad affrontare l'argomento, perché anche nell'ambito degli organismi sportivi di rappresentanza, non soltanto atleti e atlete, si possa tendere alla parità di genere, e le Olimpiadi e le Paralimpiadi sono una testimonianza plastica di questa tendenza, ma lo sono anche gli organismi sportivi, tanto più nella rappresentazione di eccellenza che abbiamo testé celebrato.
  Un altro elemento che incide sugli aspetti elettorali e svincola da questi fattori condizionanti riguarda gli enti del territorio.Pag. 5 Questo fa in modo che a livello regionale non ci siano vincoli di mandato per quanto riguarda i membri dei consigli e delle varie federazioni.
  L'articolo 2 riguarda l'istituzione di una Commissione indipendente sulle società sportive professionistiche. Se ne è parlato molto. In alcuni casi purtroppo si è parlato di un testo che non era quello sul quale stavamo lavorando o meglio era un testo base che era soggetto a valutazioni, confronti, ascolto con le controparti. Alla fine, grazie anche a incontri con le due federazioni interessate al tema, ovvero la Federcalcio e la Federbasket, con le rispettive Leghe professionistiche, A, B e C di calcio e A di basket, credo che sia stato trovato un equilibrio condividendo – e questo mi conforta – l'obiettivo finale, quello di garantire l'equilibrio economico finanziario dei club, soprattutto di quelli calcistici e garantire al tempo stesso un'equa competizione che poi è uno dei presupposti per garantire qualità alla competizione e quindi credibilità e reputazione. Questo per i doveri che lo sport in generale, ma il calcio in particolare ha nei confronti di tifosi e di investitori.
  La Commissione indipendente, come sapete, si compone nel suo vertice di cinque componenti, più due che vengono invitati a partecipare. Si tratta, in particolare,dei rappresentanti dell'Agenzia delle entrate e dell'INPS.
  Due dei citati cinque componenti sono scelti sulla base di una cinquina che viene proposta dalle due federazioni e dalle leghe in accordo tra loro.
  I requisiti saranno stringenti, qualificanti e cercheranno di contribuire ulteriormente al processo di trasparenza, efficienza, tempestività ed efficacia che ci auguriamo questa Commissione possa esprimere.Pag. 6
  È evidente che questa Commissione partirà anche sulla base del parere di questa Commissione parlamentare e di quella del Senato, come è doveroso che sia.
  Così come deve essere evidente che l'indipendenza sarà garantita dal fatto che poi questa Commissione si autoregolamenterà. Noi daremo delle linee guida, ma qui si esaurisce il compito del Governo, tant'è che questa, per essere indipendente, non sarà un'agenzia governativa, ma sarà un'agenzia che si autoregolamenterà e regolamenterà direttamente i rapporti con le due federazioni.
  Mi auguro – lo ripeto ancora una volta, e non perché la Covisoc e la Commissione del basket non lo abbiano garantito – che comunque possa offrire maggiore e più evidente trasparenza che consenta anche all'opinione pubblica di poter valutare la correttezza delle valutazioni che questa Commissione farà.
  Questa Commissione, e tutta la sua struttura, si occuperà anche della verifica di ciò che le norme federali, specialmente del calcio, già prevedono, ovvero il controllo del beneficiario finale delle stesse società calcistiche. Anche questo credo che sia un fattore di trasparenza. Lo abbiamo fatto perché riteniamo che sia opportuno precedere la cronaca, anticiparla e non doverla seguire necessariamente.
  Con questa Commissione noi non abbiamo la presunzione di dire che verranno risolti tutti i problemi, ma è un contributo che il Governo dà, con il prezioso supporto del Parlamento, per offrire un quadro di certezze non soltanto normativo, ma anche della verifica della norma in un ambito di terzietà, che nell'ambito della stessa federazione, secondo me, era quantomeno messo in discussione. Non che sia venuto meno, ma quantomeno messo in discussione.Pag. 7
  Ricordo ancora una volta a me stesso, oltre che alla Commissione, che le società calcistiche come quelle del basket eleggevano i consiglieri federali. Il consiglio federale nominava la Covisoc, così come la Commissione della pallacanestro, e queste due commissioni controllavano i club. Questo era un circuito che rischiava di poter generare un corto circuito.
  L'articolo 3 reca norme di semplificazione del lavoro sportivo. Questa è la testimonianza di quello che avevamo sempre promesso, ovvero di un cantiere aperto non per precarizzare le norme sul lavoro sportivo, ma per fare tesoro dell'applicazione della norma, per fare in modo che la norma stessa potesse recepire anche esigenze, bisogni e preoccupazioni senza modificarne l'impianto. Sono piccole semplificazioni che consentono soprattutto alla dimensione più fragile dell'associazionismo sportivo, di poter semplificare il lavoro. Questo va a beneficio congiunto sia dei datori di lavoro che dei lavoratori, comprendendo anche, nell'ambito di questa categoria, forse impropriamente, perché lavoratori non sono nel senso classico, anche la preziosa platea dei volontari con i relativi rimborsi spese senza i quali peraltro lo sport italiano, così come è un po' il terzo settore, non riuscirebbe a procedere nelle sue attività.
  L'articolo 4 riguarda la costituzione di un soggetto giuridico al quale sono già affidati di fatto i controlli antidoping in regime di terzietà. Voi sapete che a livello internazionale i controlli antidoping sono affidati alla WADA, che è un organismo indipendente. C'era un accordo sottoscritto nel 2004 e ratificato nel 2007 dal nostro Governo in sede UNESCO che non aveva trovato piena attuazione fino ad oggi.
  Abbiamo posto rimedio su diversi piani. Con la costituzione di NADO Italia abbiamo dato natura giuridica al soggetto che non l'aveva fino ad oggi, pur avendo una titolarità espressa, pur essendo riconosciuto. Al di là della norma, devo informarvi che Pag. 8stiamo operando, ma lo avete desunto anche dalla legge di bilancio 2024, per la realizzazione del laboratorio antidoping, che sarà terzo rispetto al CONI anche fisicamente, uscendo quindi dal Centro di preparazione olimpica, con l'obiettivo di farlo diventare un centro di eccellenza mondiale visto che tra l'altro di laboratori antidoping ce ne sono ventinove in tutto il mondo.
  L'articolo 5, che consta di due commi, riguarda al comma 1 una norma urgente relativa agli incarichi dei revisori contabili di società sportive quotate, per evitare che fossero sottoposte al vincolo di mandato in termini numerici, cosa che per le società calcistiche diventerebbe un limite che metterebbe in difficoltà le società calcistiche quotate. Il comma 2 riguarda il commissariamento di alcune opere olimpiche che segue il commissariamento già affidato all'amministratore delegato di SIMICO relativamente ad opere che si stanno sviluppando nella regione Lombardia in particolare e che hanno bisogno di un procedimento accelerato. Qui ritorno, se me lo consente il presidente, su quanto già espresso nella mia risposta all'interrogazione, anche rispondendo alle preoccupazioni, che condivido e delle quali mi faccio carico dell'onorevole Amato, sulla trasparenza in ogni caso e sul rispetto delle questioni relative all'impatto ambientale pur in un regime di commissariamento delle opere che non deve essere un fattore prevaricante rispetto a questi due presupposti, la trasparenza e il rispetto dell'ambiente.

  PRESIDENTE. Grazie, signor Ministro. Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  GAETANO AMATO. Signor Ministro, faccio una premessa sui primi articoli. Sono contrario al quarto mandato. È una premessa doverosa vista la domanda che poi le farò.Pag. 9
  Il Ministro poco fa ha detto che era strana questa cosa della Covisoc, che veniva nominata dai presidenti delle squadre di calcio, che poi erano chiamati a giudicare i bilanci delle squadre di calcio. Lei sa che su questo siamo d'accordo, perché ne abbiamo parlato. Adesso, però, ci dice che i cinque nominativi li propongono le squadre di calcio. Proporranno cinque nominativi tra cui il Governo andrà a scegliere. È giusto? Manderanno un elenco e il Governo sceglierà i componenti della Commissione. Quindi, non saranno più solo graditi alle squadre di calcio, ma dovranno essere graditi anche al Governo. Questa è una cosa che mi pare strana.
  Passando al quesito che intendevo porre al Ministro, abbiamo detto che per il quarto mandato bisogna aver superato il 60 per cento. Non avendo raggiunto questa percentuale, chi si candida al quarto mandato è escluso automaticamente. Quindi, diventa presidente della Federazione chi ha avuto il 30 per cento, perché, se sono due i contendenti e quello che non ha preso più del 60 si deve ritirare definitivamente, resta in campo solamente l'altro, o mi sbaglio?

  MAURO BERRUTO. Signor presidente, faccio anch'io una premessa, che riguarda da una parte il merito e dall'altra il metodo. Questa premessa mi permette anche di spiegare, per esempio, perché noi come gruppo non abbiamo presentato una pregiudiziale costituzionale, perché riconosciamo in alcuni degli interventi normativi – ovviamente ci stiamo concentrando sugli aspetti sportivi del decreto, che è molto ampio, parliamo di quelli – delle sollecitazioni che noi stessi avevamo sottolineato, come per esempio il tema dalla riforma del lavoro sportivo e la collocazione dei volontari all'interno di quella cosa.
  Riconosciamo, quindi, e per questa ragione non abbiamo presentato la pregiudiziale, la necessità di un intervento anche Pag. 10urgente su questi temi. Naturalmente, l'altra parte della premessa riguarda il metodo. Ci è dispiaciuto leggere, quantomeno questo è quanto è stato riportato, di un provvedimento presentato in Consiglio dei ministri con un certo numero di articoli, che poi è arrivato con un numero di articoli inferiore o diverso al Presidente da Repubblica.
  Ci è dispiaciuto leggere che c'è stato un passaggio, a quanto pare, riporto, informale con il CONI. Magari sarebbe stato utile un confronto altrettanto informale, ma con delle persone e dei rappresentanti di questo Parlamento e di questa Commissione che anche sul tema hanno delle idee.
  Fatte queste due premesse, mi soffermo su tre degli articoli che riguardano i temi sportivi.
  Parto dal primo. Lo dico scherzando, perché siamo amici, ma apprezzo l'ottimismo del collega Amato perché qui il tema non è il quarto, ma anche il quinto, il sesto, il settimo, il decimo, il dodicesimo mandato. È un mandato che tende all'infinito nel momento in cui si verificano le condizioni che oggi leggiamo, che certamente sono migliorative, ma sono straordinariamente peggiorative rispetto a una sua presa di posizione condivisa e applaudita da me in prima persona, che è una sorta di moral suasion rispetto al CONI sul trovare una soluzione su questo tema, compresi gli altri che non sono accessori, che lei ha citato, la parità di genere, l'equilibrio di genere, l'età e così via.
  Lo dico perché è un fatto. Siede fra di noi, e lo saluto, l'onorevole Casasco, che credo sia presidente dal 2005 della sua federazione sportiva. Difatti arriviamo a questo punto, perché, come sempre ho detto e come ribadisco, il problema credo che non sia nel numero di mandati. Il problema credo che sia nel mettere mano in maniera definitiva a una legge elettorale che riguarda le elezioni dei presidenti federali, che oggi rimane la più medievale di questo Paese, e lo dico con rispetto per il Pag. 11Medioevo. Parlo del modo in cui si arriva alla procedura di elezione dei presidenti federali. Personalmente ne ho vissute da dentro almeno tre, due volte in una federazione molto importante, una in una federazione definita minore, quindi conosco bene l'architettura. Pertanto, finché non si decide di affrontare il tema della procedura con cui i presidenti federali, speriamo prima o poi anche le presidenti federali, vengono eletti non si arriva a nessuna soluzione.
  Ministro, ci siamo già anche confrontati. Apprezzo l'argine, i due terzi dopo il terzo mandato, ma lei lo sa che cosa succederà in questo caso? Che si inaspriranno le battaglie intestine per controllare o contenere quelle che potremmo chiamare minoranze rispetto a chi si potrebbe affacciare a un'ipotesi di elezione.
  Chiudo su questo articolo richiamando la retromarcia che è stata fatta rispetto alla sollecitazione che lei aveva inviato al CONI, vale a dire il rientro sul limite pressoché infinito dei mandati, addirittura con un semaforo verde per tutte le altre figure che non siano il presidente. È come se fosse un provvedimento che porta il nome e il cognome di chi potrà usufruirne, dove però manca clamorosamente il nome e il cognome del presidente del CONI.
  Al riguardo mi chiedo quale sia il principio di coerenza per cui si è arrivati a questa soluzione di «compromesso», che esclude, però, il presidente del CONI dagli stessi meccanismi? È una domanda che le faccio perché proprio non lo capisco.
  Articolo 2. La nomina di questa commissione che dovrebbe vigilare sui bilanci delle società calcistiche. Anche qui faccio una premessa. È doveroso aumentare il livello di attenzione rispetto ai bilanci delle società, che sono più spesso sbilanci che bilanci. Quindi, nulla osta che ci sia un'attenzione aumentata sul tema. Anche qui faccio domande semplici. Mi perdonerà, Pag. 12arrivo dal mondo dello sport, ho un'intelligenza limitata. Ma perché fino a 7-8 mesi fa la Commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche (Covisoc) andava benissimo, quando il presidente era il dottor Boccardelli, che aveva, anche lui, un grande curriculum, nessuno lo mette in dubbio, e poi vi è stato un repentino cambio di opinione quando la presidente del Covisoc è diventata Germana Panzironi? Evidentemente un retropensiero che potrebbe venire in mente è che fossero più o meno graditi a certi rappresentanti che siedono anche in questo Parlamento, non in questo ramo del Parlamento, ma nell'altro, dove fra i banchi della maggioranza ci sono due senatori rispettivamente uno presidente e l'altro amministratore delegato di una società di calcio di Serie A.
  Apprezziamo il passo in avanti. È vero, abbiamo anche discusso, abbiamo fatto interviste sul testo che è girato nelle settimane scorse. Certo, era un testo base ma – torno a dire – una fase di confronto fosse avrebbe anestetizzato quel dibattito.
  Ma è chiaro che, come il collega Amato, ribadisco che, va bene, oggi c'è la cinquina, c'è un X-Factor, c'è un'indicazione da parte di Lega e Federazione insieme, evidentemente due enti che non sempre vanno d'accordissimo, per cui troveranno una sintesi su cinque nomi presentabili, tuttavia rimane il fatto che la scelta dei giudici di questo X-Factor è legata al Governo che c'è in quel momento. Peraltro, la proposta è di un settennato, come per il Presidente della Repubblica, quindi è un investimento a lungo termine che si fa su quella commissione. Le chiedo, ministro: lei non teme che poi qualche dubbio possa lecitamente sorgere, nel momento in cui c'è una nomina governativa, rispetto all'avere due presidenti di società di calcio seduti fra i banchi della maggioranza? Ma allargo ulteriormente la mia domanda: visto che la commissione si dovrà esprimere sulla Serie A, sulla Serie B e sulla Serie C, non ritiene Pag. 13che con i previsti meccanismi di elezione la Commissione possa esporsi alla telefonata di un sindaco di un qualunque comune italiano che magari sollecita l'attenzione rispetto alla società di calcio del suo comune che deve iscriversi al campionato? Io credo che questo rischio – lo dico purtroppo dopo aver visto le nomine relative alla società di Sport e Salute – si presenti in maniera evidentemente molto, molto concreta.
  Chiudo con l'articolo 3. Come ho premesso, per noi è molto importante il tema dei volontari, nello specifico sul lavoro sportivo. Abbiamo sollevato questo tema. Ci sono cose interessanti in questa nuova versione. Crediamo – questo è proprio un rilievo tecnico – che ci siano delle cose che, però, vanno chiarite. Ne cito una. Visto che questo decreto-legge arriva dopo un anno, se durante quest'anno avessi fatto un contratto di collaborazione coordinata e continuativa per 5.000 euro come società sportiva, potrei comunque accedere a questi 400 euro mensili e, quindi, in totale nell'anno raggiungere 9.800 euro complessivi? Ad ogni modo, sono aspetti su cui interverremo, ovviamente, in fase emendativa e rispetto a cui ci aspettiamo, nel ciclo delle audizioni, diverse sollecitazioni da parte di chi si occupa nello specifico di tali questioni.
  Un altro tema che non è accessorio a questo, ma che ho sollevato con un'interrogazione, alla quale non ho ancora avuto risposta, riguarda i pensionati andati in pensione con «Quota 100» che si sono visti recapitare dall'INPS lettere dove viene sventolata la possibilità di revoca della pensione in quanto hanno firmato contratti di collaborazione coordinata e continuativa inferiori addirittura ai 5.000 euro annui. Di questo ho delle lettere proprio nel mio telefonino. Mi piacerebbe aggiungere anche questo tema a quello dei volontari.
  Grazie e scusate per la lunghezza.

Pag. 14

  PRESIDENTE. Non essendovi ulteriori richieste di intervento da parte dei colleghi, do la parola al Ministro Abodi per la replica.

  ANDREA ABODI, Ministro per lo sport e i giovani. Grazie. Cerco di ricordare tutto, altrimenti vi prego di segnalarmi eventuali omissioni.
  Onorevole Amato, per quanto riguarda i regolamenti elettorali, ricordo a me stesso e alla Commissione che il quarto mandato è il frutto di un intervento parlamentare, che legittimamente ha previsto che venisse meno il vincolo del terzo mandato, che peraltro era già stato emendato, in quanto siamo partiti da due mandati e poi arrivati a tre. Credo sia opportuno ricordare anche l'intervento della Corte costituzionale, che evidentemente, esprimendo un parere in tal senso, ha orientato in qualche misura la scelta parlamentare e ha dato degli indirizzi difficilmente eludibili. Da questo punto di vista abbiamo cercato soltanto di fare degli interventi correttivi nell'ambito del rispetto dell'autonomia dovuta e doverosa, che va lasciata al mondo sportivo, per misurare quanto meno il consenso.
  Devo dire che, oltre ai due elementi ai quali ha fatto cenno, ovvero la parità di genere e il ricambio generazionale, io avevo inserito anche un terzo elemento, che andava a incidere sui meccanismi elettorali – qui in parte rispondo anche all'onorevole Berruto – vale a dire lo strumento delle deleghe, presupponendo che nel 2024 ci si potesse orientare verso un modello elettorale che potesse utilizzare anche la tecnologia in piena sicurezza per poter far esprimere a ognuno la propria opinione. Io credo che su questo tema si debba continuare, tanto più con il supporto della tecnologia.
  Del resto, se organismi anche più complessi la utilizzano in piena sicurezza, non vedo perché il mondo sportivo Pag. 15italiano non si possa confrontare con questa modalità, che è quella che al tempo stesso garantisce trasparenza e consente di misurare l'effettivo consenso nei confronti di un candidato che, come il presidente Casasco, può vantare un'elezione a scrutinio segreto del 100 per cento. Vuol dire che ha meritato di poter proseguire nel tempo la sua funzione. Quindi, il fatto che non sia stata promossa dal Governo testimonia il rispetto nei confronti della Corte costituzionale e, al tempo stesso, il doveroso rispetto nei confronti della volontà del Parlamento.
  Mi auguro che, comunque, sia stata apprezzata la nostra modalità di intervenire con fattori che non rendano incondizionata e indeterminata l'attribuzione della funzione, che ricordo sempre avviene, peraltro, attraverso una consultazione elettorale – qui in parte rispondo, anche in questo caso, all'onorevole Berruto – con una sostanziale differenza al momento, sempre sottoposta a valutazione anche del Parlamento, tra il CONI come ente pubblico e le federazioni come soggetti privati. Quindi, da un lato la scelta può sembrare asimmetrica, ma dall'altro riconosce la diversità della natura giuridica dei soggetti: CONI ente pubblico, federazioni soggetti privati.
  Tornando all'onorevole Amato, per quanto riguarda la commissione indipendente mi scuso per la parziale omissione. È giusto che io rappresenti in maniera più completa come si compone l'organo di governo di questo nuovo soggetto. È composto da cinque membri, tre indicati dal Ministro per lo sport e i giovani, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, due scelti da una cinquina di nomi indicati dalle due federazioni, di concerto con le leghe professionistiche, più due membri aggiunti, rappresentanti rispettivamente dell'INPS e dell'Agenzia delle entrate.Pag. 16
  È evidente che qui inseriamo un elemento che, nel rispetto dell'autonomia dello sport, tiene conto e sottolinea che gli effetti degli inadempimenti amministrativi di varia natura da parte dei club si scaricano sugli interessi collettivi.
  Il fallimento di una società, la regolazione della crisi di impresa con lo stralcio dei debiti fiscali, che è significativa, e la stessa rateizzazione, che è prevista, quindi parliamo di strumenti accessibili e, quindi, perfettamente legittimi, determinano comunque un danno per la finanza pubblica. Dirò di più. Non ci sfugge che il danno lo provocano anche al sistema sportivo, che viene finanziato con il 32 per cento della fiscalità dell'anno precedente, con un minimo garantito.
  È evidente che i 105 milioni di euro di stralci di debiti fiscali ottenuti da quattro società di calcio di Serie A, Serie B e Serie C nell'ultimo anno e mezzo, utilizzando norme dello Stato, hanno prodotto un danno allo sport per oltre 35 milioni di euro. Noi dobbiamo cercare di intervenire per limitare questo fenomeno, in quanto siamo convinti della imperfezione del modello, perché è umano, ma siamo altrettanto convinti del miglioramento del modello, che è garantito proprio dalla terzietà e dall'indipendenza.
  Questo non è un giudizio di merito nei confronti di chi fa parte della Covisoc in questo momento, a partire dal suo presidente per arrivare agli altri membri, perché la questione non è soltanto legata alle persone, tema molto importante, che cercheremo di qualificare con requisiti stringenti e con una selezione altrettanto stringente, ma anche al tema di dove risiede fisicamente l'organo di controllo e la terzietà che deve essere garantita, come succede, per rimanere sul tema trattato nella presentazione del decreto, per l'antidoping. Non a caso, l'Organizzazione nazionale antidoping (NADO Italia) è un soggetto indipendente, che non risponde né al sistema sportivoPag. 17 né al sistema governativo, ma risponde esclusivamente all'organismo internazionale, che è la World antidoping agency (WADA). Questo non è stato considerato fattore di limitazione dell'autonomia, così come riteniamo non sia limitante l'autonomia la decisione di costituire questa commissione.
  L'ho spiegato e lo ripeto perché rimanga a futura memoria: io credo che l'autonomia del sistema sportivo si sostanzi a monte nella determinazione dei criteri e delle norme sportive, a valle nella valutazione degli organi di giustizia e degli organismi preposti al riconoscimento delle licenze per l'iscrizione ai campionati. In questi ambiti la commissione non interviene, ma acquisisce le norme con i suoi effetti e consegna il lavoro alle due federazioni, perché vengano prese in considerazione le risultanze. E non è un caso che noi abbiamo scritto che il lavoro di questa commissione non deve essere vincolante, proprio perché non vogliamo che si determini un automatismo. Quindi, poniamo i consigli federali di fronte alla responsabilità di valutare ciò che sarà molto evidente, ovvero chi rispetta le norme e chi non le rispetta relativamente – lo ripeto – non soltanto all'equilibrio economico-finanziario ma anche al tema delle proprietà dei club, che riteniamo debbano essere, per la loro natura popolare, trasparenti.
  L'onorevole Berruto lamentava che il decreto-legge è stato emanato dal Governo senza la necessaria consultazione preventiva. Siamo intervenuti sull'urgenza, questo è vero. Avevamo uno slot e l'abbiamo colto. Però, siamo partiti da un presupposto, che comunque è pleonastico: il prezioso e indispensabile contributo del Parlamento in sede di conversione, a partire dal lavoro di questa Commissione, dalle proposte che verranno presentate e dal dialogo, che non mancherà e che io non farò mancare. Sono a disposizione in Pag. 18qualsiasi momento, in questa sede o presso il ministero, perché il decreto-legge, ove ritenuto necessario, possa essere ulteriormente migliorato, cercando di mantenere i presìdi di ogni singolo articolo, perché evidentemente riteniamo che questo impianto abbia una sua coerenza, che deve essere preservata.
  Per quanto riguarda alcuni aspetti specifici relativi in particolare al lavoro sportivo, ripeto che, anche grazie al lavoro dell'Osservatorio nazionale sul lavoro sportivo, ma anche attraverso un'interlocuzione costante con i portatori di interesse, tanto più con il Parlamento, noi siamo disponibili, al netto di trovare un veicolo utile, a tener conto delle esigenze che si manifestano soprattutto dalla base del sistema. Vi confesso che il fattore che ancora mi preoccupa è quello dell'alfabetizzazione: vuol dire che ancora non siamo riusciti, nonostante lo sforzo comune, insieme a CONI, CIP, Sport e Salute, federazioni, discipline sportive e ordini professionali, a dare tutti quegli elementi necessari a far comprendere soprattutto ai più fragili, parlo naturalmente dei datori di lavoro, quindi associazioni e discipline sportive associate, quali siano le effettive obbligazioni.
  Ritengo che l'impianto nei suoi aspetti strutturali risponda perfettamente all'esigenza di un equilibrio degli interessi e delle tutele tra datori di lavoro e lavoratori, anche in ambiti che stanno creando ulteriori preoccupazioni relativamente alla salute in ambito lavorativo o alla sicurezza a tutela della salute in ambito lavorativo.
  Qui ritorno al concetto che ho espresso in precedenza: il tema è quello di anticipare la cronaca. Dei temi che riguardano la salute e la tutela della sicurezza ce ne accorgiamo quando succede un incidente, alcune volte anche mortale, negli impianti sportivi. Noi vorremmo, responsabilizzandoci Pag. 19tutti, evitare che questo succeda non soltanto con una certa frequenza, ma nell'inconsapevolezza delle responsabilità. Capisco che questo possa avere un prezzo, ma è un prezzo che dobbiamo cercare di sostenere insieme.
  Grazie.

  PRESIDENTE. Ringrazio il Ministro Abodi per il suo prezioso contributo e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.40.